COME VEDIAMO GLI OGGETTI?
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- Sebastiano Sasso
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1 Percezione visiva COME VEDIAMO GLI OGGETTI? CAPITOLO 5 «IL COLORE DELLA LUNA» Paola BRESSAN Ed. Laterza Dott.ssa Stefania Pighin - stefania.pighin@unitn.it
2 Guardare significa vedere? - Secondo l accezione comune si - Visione come rappresentazione fedele della realtà in ogni suo dettaglio E PROPRIO COSÌ?
3 Gioco: - Ora vedremo un video - Contate in silenzio quante volte i giocatori con la maglia bianca si passano la palla - Vince chi riesce a contare tutti i passaggi dei giocatori con la maglia bianca
4 Video
5 Il gorilla invisibile - Non vediamo molte delle cose che ci circondano, soprattutto se siamo impegnati in compiti che richiedono attenzione - Non sappiamo di essere soggetti a questa cecità da attenzione
6 Video 2
7 Il gorilla atteso - Quando ci aspettiamo di vedere un gorilla, lo vediamo - Ma non vediamo altri cambiamenti che non ci aspettiamo - Insomma, non basta guardare per vedere
8 Applicazione pratica: - guida di un veicolo - parlare al cellulare mentre guidiamo riduce le nostre capacità attentive e aumenta i tempi di reazione A 110 km, una frenata improvvisa mentre siete occupati a parlare al telefono ma con le mani libere richiede 10 metri in più
9 Vediamo se prestiamo attenzione.. Ma anche se vediamo: - Come distinguiamo un oggetto da un altro? - Come distinguiamo figura e sfondo? - Come riconosciamo gli oggetti quando cambiano (di forma e grandezza)?
10 Regole di organizzazione percettiva - Ci permettono di raggruppare in un tutto elementi separati - Sono implicate in attività basilari come il corteggiamento, la ricerca di cibo, la difesa dai predatori
11 Casi in cui è vantaggioso farsi vedere..
12 Casi in cui NON è vantaggioso farsi vedere..
13 Quali sono le regole? VICINANZA Tendenza a raggruppare elementi vicini spazialmente
14 Quali sono le regole? VICINANZA
15 Quali sono le regole? SOMIGLIANZA Tendenza a raggruppare elementi simili per colore, forma, taglia, orientamento etc.
16 Quali sono le regole? SOMIGLIANZA
17 Quali sono le regole? SOMIGLIANZA
18 Quali sono le regole? SOMIGLIANZA
19 Quali sono le regole? SOMIGLIANZA Un buon raggruppamento per somiglianza può avere la meglio sul raggruppamento per vicinanza
20 Quali sono le regole? SOMIGLIANZA
21 Quali sono le regole? SOMIGLIANZA Segnale di avvertimento Segnale di corteggiamento Richiamo sessuale
22 Quali sono le regole? BUONA CONTINUAZIONE Si raggruppano elementi allineati o orientati nella stessa direzione
23 Quali sono le regole? BUONA CONTINUAZIONE Es. di come alcuni ragni scelgono di alterare il proprio sfondo piuttosto che il proprio corpo
24 Quali sono le regole? BUONA CONTINUAZIONE - Rendono difficile l'identificazione dei contorni dell'animale - Facilitano l'assimilazione di parti del corpo con parti dell'ambiente
25 Quali sono le regole? CHIUSURA Si raggruppano gli elementi che danno origine ad una forma chiusa Es. Costellazioni
26 Quali sono le regole? CHIUSURA Cosa riuscite a riconoscere nelle due figure?
27 Quali sono le regole? DESTINO COMUNE Elementi che si muovono insieme vengono raggruppati insieme Il movimento unifica le parti del corpo dell animale e le segrega dalla sfondo
28 Quali sono le regole? DESTINO COMUNE Elementi che si muovono insieme vengono raggruppati insieme
29 Quali sono le regole? DESTINO COMUNE La regola opera già a 4 mesi di vita Abituazione
30 Quali sono le regole? DESTINO COMUNE La regola opera già a 4 mesi di vita Abituazione Test
31 Quali sono le regole? DESTINO COMUNE Importante valenza per la sopravvivenza
32 Regole di organizzazione percettiva vicinanza somiglianza buona continuazione chiusura destino comune Perché ci siamo evoluti in modo da utilizzare questi principi? Perché rispecchiano le proprietà del mondo fisico! Gli oggetti sono chiusi, non aperti (chiusura) Le forme tendono a variare gradualmente e non in modo brusco (buona continuazione) Le parti di un oggetto tendono ad essere simili (somiglianza) e adiacenti (vicinanza) e tendono a muoversi insieme (destino comune) UN SISTEMA VISIVO CHE SEGUA QUESTI PRINCIPI, GIUNGERA A CONCLUSIONI CORRETTE LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE
33 FIGURA E SFONDO La strategia di apparire simili allo sfondo per non farsi vedere è frutto dell evoluzione, dettata da milioni di anni di mutazioni casuali e selezione naturale Tale strategia è indipendente dalla consapevolezza dell obiettivo
34 FIGURA E SFONDO Intuizione comune: Figura: ben definita e davanti Sfondo: mal definito e dietro Nel mondo: - l elemento piccolo è la figura, quello grande lo sfondo - L elemento incluso è la figura, quello includente lo sfondo - L elemento chiuso è la figura, quello aperto lo sfondo Il gatto è la figura, il prato lo sfondo PRESTIAMO PIU ATTENZIONE ALLE FIGURE
35 FIGURA E SFONDO Esistono casi in cui la distinzione tra i due è ambigua Figure reversibili
36 FIGURA E SFONDO Cosa succede al prato sotto il punto in cui vediamo il gattino? Il prato non proietta nessuna immagine sull occhio.. Vediamo un buco? NO Completiamo mentalmente l immagine con le nostre conoscenze? NO VEDIAMO PRATO COMPLETAMENTO AMODALE La porzione completata non è presente sotto forma di stimolazione in nessun modalità sensoriale
37 FIGURA E SFONDO Cosa succede al prato sotto il punto in cui vediamo il gattino? Il prato non proietta nessuna immagine sull occhio.. Vediamo un buco? NO Completiamo mentalmente l immagine con le nostre conoscenze? NO VEDIAMO PRATO COMPLETAMENTO AMODALE La porzione completata non è presente sotto forma di stimolazione in nessun modalità sensoriale
38 COSTANZA DI FORMA Gli oggetti non cambiano se li guardiamo da prospettive diverse Nonostante l immagine che viene proiettata sulla nostra retina sia differente, riconosciamo perfettamente gli oggetti che vediamo
39 COSTANZA DI FORMA La costanza di forma è piuttosto scarsa per oggetti non familiari e i visi Il riconoscimento di visi passa dal 95% al 50-60% quando i visi vengono rovesciati
40 COSTANZA DI FORMA La costanza di forma è piuttosto scarsa per oggetti non familiari e i visi Il riconoscimento di visi passa dal 95% al 50-60% quando i visi vengono rovesciati
41 COSTANZA DI FORMA
42 COSTANZA DI FORMA
43 OGGETTI MOLTO SPECIALI: LE FACCE La capacità di discriminare le facce non è innata, ma appresa I neonati discriminano tra le facce degli scimpanzé tanto quanto tra le facce umane Gradualmente perdiamo tale capacità Grazie all esperienza diventiamo molto sensibili alle differenze tra volti umani
44 OGGETTI MOLTO SPECIALI: LE FACCE Anche altre specie diventano sensibili alle differenze tra volti Le pecore sono in grado di riconoscere fino a 50 facce di conspecifiche L esposizione a foto di conspecifici diminuisce lo stress in condizioni di isolamento
45 CONCLUSIONI Guardare non significa vedere La percezione visiva segue regole di organizzazione precise: vicinanza, somiglianza, buona continuazione chiusura e destino comune L organizzazione figurale permette di identificare le figure e gli sfondi. Valore adattivo dell organizzazione percettiva
Come facciamo a vedere le cose così come le vediamo?
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