ASSOCIAZIONE DONNE CONTRO LA VIOLENZA - Onlus. Via XX Settembre,115 Crema Tel. 0373/80999 IBAN: IT 84 L RAPPORTO STATISTICO
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- Beniamino Caputo
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1 ASSOCIAZIONE DONNE CONTRO LA VIOLENZA - Onlus Via XX Settembre,115 Crema Tel. 0373/80999 IBAN: IT 84 L RAPPORTO STATISTICO Anno assocdonne@alice.it
2 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 INTRODUZIONE L Associazione Donne contro la Violenza di Crema è nata nel 1991 ad opera di un piccolo gruppo di donne che intendevano aiutare altre donne che vivevano situazioni di disagio, di violenza o addirittura di pericolo. L Associazione ha visto crescere sempre più negli anni la richiesta di aiuto delle donne del territorio, e nel corso del tempo si è reso necessario un cambiamento anche organizzativo. Nel 1996 si è costituita in associazione Onlus, dal 2002 al 2013 ha avuto una casa rifugio, nel 2007 è entrata a far parte della Rete dei Centri Antiviolenza e delle case delle donne della Lombardia con cui opera un confronto continuo. Nel 2008 ha partecipato alla fondazione dell Associazione DI.RE, associazione nazionale dei centri antiviolenza, e successivamente ha collaborato alla costituzione sul territorio della rete Con-tatto formata da realtà istituzionali e non profit del cremasco che si occupano di violenza domestica. Dall anno 2012 ha avviato un progetto di mutuo aiuto tra donne che si sono rivolte all associazione. All Associazione giungono donne di tutte le fasce sociali e d età, vittime di violenza psicologica, economica, fisica, sessuale e stalking, che hanno trovato dentro di sé la forza e il coraggio di chiedere aiuto abbattendo quel muro di silenzio ed omertà che la violenza, col far sentire la donna inadeguata e indegna, e l ambiente, che la colpevolizza, hanno creato. Ma giungono anche donne su suggerimento dei servizi sociali, dai servizi sanitari, dalle forze dell ordine. O anche semplicemente donne che vivono situazioni di forte disagio e hanno bisogno di sfogarsi, confrontarsi. Le volontarie dell Associazione le accolgono e le sostengono nell anonimato e riservatezza, senza mai giudicare, ma con l intento di riconoscerle come persone di valore, aiutarle a ritrovare il rispetto di sé, a ricostruire la loro autostima. L Associazione offre informazioni e canali privilegiati di accesso alle agenzie e alle risorse presenti sul territorio, ma soprattutto si propone di dare un aiuto che permette alla donna di rompere la solitudine in cui spesso si trova perché la maggior parte degli uomini agiscono la violenza proprio nelle relazioni familiari ed intime, dove la donna è più vulnerabile e sola. I dati raccolti, che ovviamente danno in minima parte la misura della vastità del fenomeno della violenza sulle donne, vengono raccolti seguendo uno schema comune a tutti i centri della Lombardia che fanno parte della rete, in modo da avere informazioni omogenee e confrontabili. I dati, rigorosamente anonimi, riguardano informazioni che interessano alla RETE, riguardano la DONNA, riguardano il MALTRATTATORE. In particolare: RETE: tipologia e quantità di contatti, canale di informazione, modalità e scopo del primo contatto; DONNA: residenza, età, nazionalità di origine, numero di figli, stato civile, condizione economica, professione, condizione lavorativa, problemi pregressi, scolarità, tipo di maltrattamento, violenze sessuali, denunce, referti medici, durata del maltrattamento; MALTRATTATORE: legame di parentela o altro, nazionalità di origine, condizione economica, professione, condizione lavorativa, problemi pregressi, scolarità, soggetto maltrattato.
3 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 RAPPORTO STATISTICO ANNO 2014 Indice 1. Il primo contatto 2. Descrizione della donna 3. Il maltrattamento 4. Il maltrattatore 5. Conclusioni Tavole TAV 1 - SCOPO DEL PRIMO CONTATTO TAV 2 - ETA' DELLE DONNE TAV 3 NAZIONALITA' DONNE TAV 4 - STATO CIVILE TAV 5 SCOLARITA DELLA DONNA TAV 6 - CONDIZIONE ECONOMICA TAV 7 - TIPO DI MALTRATTAMENTO TAV 8 - DURATA DEL MALTRATTAMENTO TAV 9 - DENUNCE/ESPOSTI TAV 10 - AUTORE DEL MALTRATTAMENTO TAV 11 - NAZIONALITA' MALTRATTATORE
4 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 Associazione Donne contro la Violenza Crema RAPPORTO STATISTICO - ANNO 2014 Nel 2014 l Associazione ha incontrato 82 donne. Sono stati svolti 289 colloqui di accoglienza, 1. Il primo contatto Nel 2014 l'associazione ha incontrato 82 donne, in leggero aumento rispetto all'anno precedente (76). I colloqui con queste 82 donne sono stati 289. Il primo contatto è stato effettuato direttamente dalle donne nel 70% (57) dei casi. Le rimanenti donne sono state presentate o accompagnate da familiari e amici 7% (6), dai servizi sociali 4% (3), da associazioni 2% (2), dalle forze dell ordine 5% (4) e di 10 non si registra il dato. Il mezzo tramite il quale più frequentemente le donne vengono a conoscenza della nostra associazione è attraverso parenti e conoscenti 34% (28), da altre donne 11% (9), forze dell ordine 13% (11), i servizi pubblici (assistenti sociali) 12% (10), tramite il ns. materiale o le nostre iniziative 6% (5), da internet 6% (5), i media 4% (3), il pronto soccorso e/o medico di base 4% (3), associazione non di donne 2% (2), altro 17% (14) (in qualche caso l informazione è arrivata da più parti). TAV 1 Scopo del primo contatto Le donne che si rivolgono all'associazione la contattano principalmente per il bisogno di sfogarsi e di essere ascoltate 79% (65) (in questo caso la percentuale è riferita alle risposte plurime), ma anche per avere informazioni generali 30% (25), informazioni legali 22% (18), e sostegno psicologico 26% (21). Nel corso dei colloqui emergono anche richieste di aiuto di assistenza sociale, di ospitalità 5%(4) e ricerca della casa/lavoro 4%(3). In questi casi indirizziamo la donna nelle sedi più opportune tenuto conto che la nostra mission è la relazione d aiuto. Le donne che contattano l'associazione telefonicamente, dopo aver presentato il loro caso, fissano un colloquio con le operatrici (il colloquio poi si svolge alla presenza di due volontarie).
5 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 Riferita a risposte multiple 2. Descrizione della donna L'età media delle donne è nella fascia di 30/50 anni (la più giovane ha meno di 18 anni, le più anziane più di 60 ). TAV 2 Età delle donne
6 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 TAV 3 Nazionalità della donna La maggioranza delle donne che si sono rivolte all'associazione in questo anno è di nazionalità italiana 76% (62). Le rimanenti sono straniere di cui il 17% extracomunitarie con permesso di soggiorno (14). 68 donne su 82 hanno figli (57 maschi e 57 femmine), 76 di essi (40 maschi e 36 femmine) sono minorenni. TAV 4 Stato civile Lo stato civile delle donne prevalentemente è di coniugata 58% (47), nubile 17% (14), separata 12% (10), convivente 7% (6), divorziata 6% (5).
7 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 TAV 5 Scolarità della donna Scolarità: il 37% (30) non è stato registrato data anche la difficoltà per le donne straniere di valutare l equipollenza con gli studi in Italia, il 22% (18) delle donne ha il diploma di scuola media inferiore e altrettante di superiore, il 5% (4) ha la licenza elementare e altrettante sono laureate. Le rimanenti hanno frequenza a corsi professionali 10% (8). TAV 6 Condizione economica La condizione economica delle donne è in molti casi senza reddito 35% (29). Il 28% (23) ha reddito proprio basso, il 30% (25) ha reddito proprio medio, il 2% (2) ha reddito proprio alto e 2%(2) partecipano ad impresa familiare. Non registrato il 1% (1) La professione risulta casalinga 11% (9), colf/badante 18% (15), impiegata 13% (11), operaia 21% (17), ASA-OSS- infermiera 7% (6), artigiane/commercianti 5% (4), insegnante 5%(4). Le studentesse raggiungono il 2% (2), le pensionate 1% (1). Il rimanente altro 9% (7) e non registrato 7% (6).
8 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 La condizione lavorativa della maggioranza è lavoro a tempo indeterminato 41% (34) che fa da contraltare a disoccupate 22% (18). Segue il lavoro occasionale 11% (9), il lavoro a tempo determinato 5% (4), il lavoro part time 4% (3), in nero 2% (2), autonomo 1% (1), le rimanenti non sono registrate 13% (11). Per quanto riguarda le problematichee specifiche 74 donne hanno dichiarato di non avere problemi, 8 hanno problemi: 5 di disagio psichico, 2 di alcolismo e 1 prostituzione. 1 donna è disabile 3. Il maltrattamento Il 91% (75) delle donne che si sono rivolte al centro ha subito o subisce maltrattamenti TAV 7 Tipo di maltrattamento Molte donne hanno dichiarato di subire contemporaneamente più tipi di maltrattamento (maltrattamenti plurimi). Il più diffuso è quello di tipo psicologico 92% (69), fisico 61% (46), ed economico 51% (38). Nel 10% (19) dei casi il maltrattamento riguarda anche i figli in modo diretto 13% (10) o assistito 41% (31) e anche su altre persone 7% (5). Il maltrattamento nel 15% (11) dei casi è anche sessuale ed il 12% (9) dichiara di aver subito stalking. Riferita a risposte multiple
9 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 TAV 8 Durata del maltrattamento La durata del maltrattamento nella maggioranza dei casi (67) avviene da più di un anno. Nel caso del 21% (16) donne esistono referti medici che attestano le lesioni. Nel 75% (56) non ci sono referti medici. Non registrate 3 donne. ( il dato è sulle 75 donne che hanno subito maltrattamenti) TAV 9 Denunce/Esposti Soltanto 22 donne che hanno subito violenza hanno denunciato il fatto. Le rimanenti non hanno denunciato il fatto (52) o non è stato registrato (1). NON REGISTR.; 1 SI'; 22 NO; 52
10 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/ Il maltrattatore TAV 10 Autore della violenza Nella stragrande maggioranza dei casi di maltrattamento e/o di violenza il maltrattatore è il partner marito 63%, convivente 15%. Se si aggiungono ex marito 3% e ex conviventi 4%, e ex fidanzati 4% si arriva al 89%. Se poi si considerano anche i genitori, i fratelli e i figli questa percentuale raggiunge il 93% dei casi. Questo conferma un dato ormai tristemente famoso: il maltrattamento si consuma all'interno della famiglia, se fidanzato anche prima del matrimonio. Il maltrattatore comunque è una persona ben conosciuta, conoscente, collega che da anni manifesta atteggiamenti violenti. Molte donne riferiscono di aver sperato di riuscire a cambiare il carattere violento del proprio compagno attraverso l amore, ma di non esserci riuscite, quasi a volersi incolpare della mancata riuscita. Una donna dichiara due maltrattatori
11 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/2015 TAV 11 Nazionalità del maltrattatore La nazionalità del maltrattatore è nella maggioranza dei casi italiana 80%. EXTRA U.E. con permesso 10 U.E. 3 ITALIANA 61 NON REGISTRATO Non è registrata la scolarità della maggior parte dei maltrattatori 62%(47), tra i dati registrati 4%(3) ha la laurea, 13%(10) diploma di studi superiore, 4%(3) provengono da corsi di formazione, 12%(9) scuola media inferiore, 5%(4) elementare. La maggior parte ha reddito proprio medio 43%(33) o alto 21%(16). Con reddito basso il 7%(5) e senza reddito sono il 18%(14). Il 11 % (8) non è registrato. La condizione lavorativa nel 51% (39) dei casi è a lavoro a tempo indeterminato, nel 4% (3) occasionale, 3% (2) in nero,13% (10) disoccupati, lavoro autonomo 12% (9), part time 1%(1), 16% (12) non registrati. La professione è di operaio 37%(28), artigiano e commerciante 13%(10), impiegato il 8%(6), pensionato3%(2), dirigente/professionista 5%(4), ASA-OSS-infermiere 1%(1), studente 4%(3) altre professioni il 14%(11). Non registrato 14%(11) Per quanto riguarda i problemi del maltrattatore il 66%(50) risulta non averne, il 34%(26) invece ha problemi: di alcolismo 50%(13), di tossicodipendenza 19%(5), disturbo psichiatrico 15%(4), gioco 19%(5), i precedenti penali 4%(1) (si tratta di risposte multiple).
12 Rapporto statistico 2014 Rev. del 05/03/ Conclusioni La rilevazione come si può capire è complessa e può capitare di avere valori mancanti con percentuali anche abbastanza alte. Si può notare il significativo numero di donne che si rivolgono all Associazione a dimostrazione della serietà del lavoro svolto e della rilevanza del problema. Ciò nonostante i dati in nostro possesso rappresentano solo una minima parte del fenomeno e ancora troppe donne non rivelano la situazione di maltrattamento che vivono. L attuale profilo di donna maltrattata che si rivolge all Associazione si potrebbe riassumere così: la donna è italiana, con una età prevalente tra i 30 e 50 anni ( ma ci sono punte estreme di donne giovani inferiori ai 18 anni e superiori ai 60). Spesso è senza reddito o con reddito proprio basso e dunque è economicamente dipendente dal partner che è anche, nella maggioranza dei casi, il maltrattatore. Teniamo però conto che si è rivolto all Associazione un numero sempre più consistente di donne economicamente indipendenti, anche con reddito medio-alto e spesso con laurea, a riprova che la violenza in famiglia tocca tutte le fasce sociali e che si incomincia a rompere il muro di omertà che ha tenuto nascosta tra le mura domestiche questa piaga sociale. Le donne che cercano aiuto spesso subiscono maltrattamenti plurimi, psicologici, fisici, economici, sessuali, e, quando hanno figli a volte li devono difendere da maltrattamenti diretti e comunque sempre da quelli che vengono definiti maltrattamenti assistiti. Il profilo del maltrattatore tipo è italiano, è il partner o un familiare(93%), possiede per lo più un reddito proprio medio. La situazione rispetto al passato sta migliorando perché le donne diventano sempre più consapevoli del loro ruolo sociale e chiedono sempre più rispetto come persone. Anche la legge sullo Stalking nel nostro paese ha favorito una presa di coscienza del problema e ha fatto avviare varie iniziative di collaborazione tra istituzioni. In particolare a Crema è attiva una collaborazione tra l Associazione ed altre realtà istituzionali e di volontariato, con le forze dell ordine, con le assistenti sociali del territorio, con i consultori: Rete Contatto che ha già permesso di realizzare interventi coordinati a favore delle donne. Permangono peraltro situazioni in cui la sicurezza della donna non è garantita e che fanno rinunciare la donna dal presentare denuncia per paura delle conseguenze. Noi, come Centro Antiviolenza, crediamo che per fermare la violenza sulle donne sia necessario sul territorio un lavoro di riconoscimento del problema e di approfondimento delle modalità per combatterlo al fine di rendere la convivenza tra uomini e donne un valore aggiunto della nostra società. E dunque con convinzione che continuiamo a realizzare iniziative di sensibilizzazione dell opinione pubblica, in particolare dei giovani nelle scuole, affinché si costruisca una cultura del rispetto e si rinforzi l idea che la violenza contro le donne è un crimine.
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