TERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT
|
|
- Viviana Bini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 TERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT 1. Il termovalorizzatore di Torino 2. La gestione dei rifiuti solidi urbani: un sistema integrato a. Strategie e politiche di gestione virtuosa dei rifiuti (Europa, Italia e Provincia di Torino) b. Il ciclo di gestione dei rifiuti 3. Il processo di termovalorizzazione 4. L impianto di Torino: la costruzione 5. L impianto di Torino: il processo di funzionamento a. Il conferimento dei rifiuti b. Il processo di termovalorizzazione (stoccaggio dei rifiuti, combustione dei rifiuti, produzione di elettricità e calore e depurazione dei fumi) c. La gestione dei residui 6. La tutela della salute e la salvaguardia dell ambiente a. La scelta della tecnologia e i criteri UE b. Il Piano di monitoraggio c. Il sistema di Monitoraggio delle emissioni d. Trasparenza nella comunicazione delle emissioni 7. Una struttura al servizio dei cittadini e integrata nel territorio 8. La società TRM - Trattamento Rifiuti Metropolitani S.p.A. 9. Il Project financing 10. Opere di riqualificazione ambientale 11. Il processo autorizzativo e le autorità di controllo Comunicazione e Ufficio Stampa TRM Tel Fax ufficio.stampa@trm.to.it Fabrizio Vignati Relazioni pubbliche e istituzionali
2 1. Il termovalorizzatore di Torino Il termovalorizzatore di Torino è un impianto finalizzato allo smaltimento di rifiuti non altrimenti recuperabili, che valorizza l energia in essi contenuta, producendo elettricità e calore; esso rappresenta l anello conclusivo del sistema integrato di gestione dei rifiuti in provincia di Torino, dove lo sviluppo della raccolta differenziata ha raggiunto in linea con i parametri europei il 50%. L impianto utilizza tecnologie consolidate e concepite per garantire la tutela della salute e la salvaguardia dell ambiente e si avvale dei più recenti progressi del settore: si sviluppa su tre linee di combustione e depurazione fumi uguali e indipendenti, condizione che garantisce massima flessibilità di gestione e manutenzione. L impianto dispone, inoltre, di un sistema di monitoraggio indipendente delle emissioni, costantemente sorvegliato da ARPA in remoto. Il termovalorizzatore autorizzato a smaltire fino a tonnellate di rifiuti all anno può operare in assetto solo elettrico producendo annualmente l energia corrispondente al fabbisogno di circa famiglie di tre persone oppure in assetto cogenerativo, cioè fornendo sia energia elettrica sia termica per il teleriscaldamento generando ogni anno l energia termica in grado di scaldare abitazioni da 100mq e l elettricità per il fabbisogno di circa famiglie. Il recupero dell energia contenuta nei rifiuti permette, quindi, il risparmio di circa tonnellate/anno di combustibile tradizionale, con evidenti ricadute positive sull ambiente. Costruito tra il 2010 e il 2013, l impianto dopo una fase di test e collaudo prestazionale durata un anno è in piena attività a partire dal 1 maggio 2014, così come previsto dalla concessione rilasciata dall Autorità d ambito per i Rifiuti. Collocato a Torino, in località Gerbido (via Paolo Gorini, 50) al confine con i Comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli il termovalorizzatore è progettato, realizzato e gestito da TRM S.p.A., società a capitale misto, controllata congiuntamente dal Gruppo IREN e da F2i SGR S.p.A. e partecipata dal Comune di Torino, da 33 altri comuni della Provincia e 4 consorzi di raccolta rifiuti. 2. La gestione dei rifiuti solidi urbani: un sistema integrato a. Strategie e politiche di gestione virtuosa dei rifiuti La normativa dell Unione Europea soprattutto le direttive 99/31/CE e 2008/98/CE ha stabilito la graduale dismissione delle discariche: attraverso la promozione del recupero di materia (col riciclo e il compostaggio successivi alla raccolta differenziata) e del recupero di energia (con la termovalorizzazione), in discarica potrà essere conferita solo la materia residua di tali processi. Panorama europeo L Italia si trova, purtroppo, ancora in una condizione di arretratezza rispetto ai Paesi più evoluti in termini di gestione del tema rifiuti (Germania, Svizzera, Olanda, Belgio, Svezia, Austria, Danimarca e Norvegia), in quanto è ancora diffuso in maniera prevalente il ricorso alle discariche, che ne smaltiscono oltre la metà. I Paesi più virtuosi, invece, utilizzano in maniera ampia i termovalorizzatori, come unica destinazione finale di smaltimento delle frazioni secche non recuperabili. Negli ultimi decenni il ricorso alla termovalorizzazione in Europa è notevolmente 2
3 aumentato ad oggi sono attivi più di 450 impianti 1 e la quantità di rifiuti trattati nel triennio è ulteriormente cresciuta del 4,29% 2 (Fonte ISPRA 2013). Fonte: Eurostat 2013 (anno 2011) Panorama italiano Anche all interno del panorama nazionale si riscontrano situazioni di squilibrio nella gestione dei rifiuti: nel 2012 solo 4 regioni Italiane (Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia) sono dotate di un sistema impiantistico adeguato alle quantità di rifiuto prodotto, cioè autosufficiente nella gestione dei rifiuti senza, quindi, la necessità di rivolgersi all esterno e in cui la discarica viene utilizzata esclusivamente per smaltire gli scarti del processo di recupero di materia ed energia. Anche nella stessa Regione Piemonte dove la realizzazione del termovalorizzatore di Torino porta la provincia capoluogo a livelli di eccellenza si registra, tuttavia, ancora un deficit impiantistico negli altri territori. 1 Fonte: Waste-to-Energy State of the Art Report - ISWA (The International Solid Waste Association) Report 2013 (dati 2012) ultimo dato disponibile. 2 Fonte: Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) Edizione 2013 (dati 2011) ultimo dato disponibile. 3
4 Panoramica provinciale La Provincia di Torino in linea con le esperienze dei paesi europei più virtuosi ha adottato un sistema integrato di gestione dei rifiuti, per abbandonare il sistema discarica in favore della raccolta differenziata e del recupero energetico: la presenza del termovalorizzatore di Torino rappresenta, quindi, l anello conclusivo di tale ciclo di gestione dei rifiuti. In questo contesto, il Gruppo IREN attraverso le società partecipate AMIAT S.p.A. e TRM S.p.A. ha introdotto in tale processo la propria competenza e professionalità nei settori dell energia e dei servizi ambientali compreso quello della termovalorizzazione dei rifiuti al fine di migliorare efficienza e qualità dei servizi. b. Il ciclo di gestione dei rifiuti L Italia 3 nel 2011 ha prodotto circa 31 milioni di tonnellate (oltre 500kg pro capite, pari a circa 1,4kg al giorno) di rifiuti solidi urbani, cioè rifiuti provenienti per lo più da utenze domestiche e spazzamento stradale: di questi, il 34% è raccolto in modo differenziato (ossia ripartito per frazioni merceologiche), mentre il restante 66% resta ancora indifferenziato. Dei rifiuti raccolti in modo differenziato, le frazioni secche (carta, plastica, vetro, metalli, etc.) pari al 65,6% - vengono inviate agli impianti di riciclaggio, mentre la frazione umida (organico) pari al 34,4% - viene trattata negli impianti di compostaggio per la produzione di concime e biogas. 3 Fonte: Eurostat e Ispra 2013 (dati 2011) ultimo dato disponibile. 4
5 Il residuo indifferenziato, invece, per il 49% viene conferito in discarica, il 17% viene termovalorizzato e il rimanente viene trattato in impianti diversi quali, ad esempio, trattamenti a freddo come il Trattamento Meccanico Biologico. In Provincia di Torino 4 nel 2012 è stato prodotto oltre 1 milione di tonnellate (467kg pro capite pari a circa 1,2kg al giorno) di rifiuti solidi urbani di cui metà (50,3%) raccolti in modo differenziato e l altra metà (49,7%) in modo indifferenziato. La raccolta differenziata e il successivo ricorso al riciclo dei materiali sono in costante aumento: si è passati dal 18% del 2000 all attuale 50% (dato 2012). Il miglioramento non si è arrestato neppure da quando la Provincia di Torino ha deciso di introdurre nel ciclo di gestione dei rifiuti un termovalorizzatore, a dimostrazione che tra recupero di materia e di energia non c è contraddizione. Al contrario, la termovalorizzazione e la raccolta differenziata devono progredire parallelamente per garantire un sistema virtuoso e ambientalmente sostenibile di gestione dei rifiuti che va dalla raccolta allo smaltimento finale. Fino al 2012, circa il 92% del residuo indifferenziato veniva conferito in discarica e solo in minima parte (8%) inviato ad impianti di pretrattamento o al recupero: con l avvio a pieno regime del termovalorizzatore di Torino, gran parte del rifiuto indifferenziato (421mila tonnellate sulle 512mila prodotte all anno) viene recuperato in termini di energia. Il resto (circa 90mila tonnellate) è ancora destinato a discarica. 3. Il processo di termovalorizzazione I termovalorizzatori sono impianti che smaltiscono la parte di rifiuti che non può più essere altrimenti recuperata, valorizzandone l energia contenuta, attraverso la produzione di elettricità e calore. I moderni termovalorizzatori si distinguono dai vecchi impianti di incenerimento proprio perché permettono il recupero dell energia derivante dai rifiuti conferiti e - soprattutto grazie a moderne tecnologie nel trattamento dei fumi - garantiscono un più efficace abbattimento delle sostanze inquinanti. Anche i materiali in uscita dal termovalorizzatore, costituito per oltre il 90% da ceneri, sono destinate al recupero di materia: una volta trattate in appositi impianti possono costituire materiale inerte utilizzato ad esempio nella costruzione di massicciate stradali. E, inoltre, tra i benefici derivanti dall attività di termovalorizzazione, vi è anche un notevole risparmio di territorio, generato dal mancato conferimento in discarica dei volumi destinati all impianto di Torino: in un arco temporale di 30 anni il risparmio di suolo è di oltre 12,5 milioni di metri cubi. 4. L impianto di Torino: la costruzione La costruzione del termovalorizzatore è iniziata nel febbraio 2010 e si è conclusa ad aprile Dopo una fase di test e collaudo prestazionale durata un anno, l impianto è in piena attività a partire dal 1 maggio 2014 per un periodo di 20 anni (fino al 2034), così come previsto dalla concessione rilasciata dall Autorità d ambito per i Rifiuti. La costruzione dell impianto è stata realizzata da un A.T.I. Associazione Temporanea di Imprese con capogruppo CNIM - Constructions Industrielle de la Méditerranée, società francese che in quasi 50 anni di attività ha progettato e realizzato più di 100 impianti di 4 Fonte: Rapporto sullo stato del sistema di gestione rifiuti Osservatorio Rifiuti della Provincia di Torino - Dicembre 2013 ultimo dato disponibile. 5
6 termovalorizzazione nel mondo circa 90 in Europa, di cui 3 in Italia, a Piacenza e in provincia di Isernia, oltre che a Torino e, attualmente, sta costruendo altri 7 impianti. 5. L impianto di Torino: il processo di funzionamento a. Il conferimento dei rifiuti L impianto è autorizzato a smaltire tonnellate all anno circa al giorno di due tipi di rifiuto: rifiuti solidi urbani residui dalla raccolta differenziata - la priorità - e rifiuti speciali assimilabili agli urbani - solo ad eventuale complemento degli urbani, fino ad un massimo di t/a - ad esempio imballaggi non recuperabili prodotti da aziende del territorio. Il conferimento dei rifiuti avviene attraverso i normali mezzi di raccolta (camion) che giungono dai Consorzi di Bacino della zona sud della provincia di Torino (ACEA Pinerolese; CCS; COVAR 14; CADOS; Bacino 18 Città di Torino), incaricati di sovraintendere al processo di raccolta dei rifiuti. All ingresso nell area di impianto, gli automezzi sono sottoposti ad un controllo automatico della radioattività: in caso di superamento della soglia prevista, vengono bloccati e sottoposti ad ulteriori controlli. I camion vengono successivamente pesati: ogni veicolo ha un codice identificativo ed il carico è registrato automaticamente. Per verificare l idoneità dei rifiuti in ingresso, sono previste procedure di controllo a campione sui conferimenti. I mezzi sono poi indirizzati alla zona di scarico all interno dell impianto, l avanfossa: un edificio in condizioni di lieve depressione per evitare la fuoriuscita di odori con 10 aperture attraverso le quali i camion scaricano il loro contenuto direttamente nella fossa di accumulo dei rifiuti. b. Il processo di termovalorizzazione i. Lo stoccaggio dei rifiuti All'interno della fossa, i rifiuti sono mescolati da una benna a polipo sorretta da un carroponte manovrato da un gruista allo scopo di rendere più omogeneo il combustibile. La benna - della capacità di 12 m 3 - preleva i rifiuti, depositandoli ciclicamente nei forni di incenerimento tramite le tramogge di ingresso. ii. La combustione dei rifiuti L impianto si sviluppa su tre linee di combustione e depurazione fumi uguali e indipendenti, che hanno in comune la fossa di accumulo, la sezione di recupero energetico, le zone di stoccaggio dei residui e il camino. Il processo di combustione avviene in continuo 24 ore al giorno e tutti i giorni dell anno, la fase di combustione che dura circa 1 ora avviene su tre griglie mobili, ognuna delle quali ha una superficie di circa 77 m 2. Un sistema di movimentazione meccanica assicura una costante miscelazione degli strati di rifiuti, favorendo la combustione ed impedendo surriscaldamenti locali e accumuli di scorie nel letto di combustione. I rifiuti bruciano per autocombustione a circa 1000 C: il metano interviene esclusivamente all accensione di ciascuna linea, per portarla in temperatura, o nel caso in cui nella camera di postcombustione (posta sopra ciascuna griglia) la temperatura scenda al di sotto degli 850 C previsti dalla legge a garanzia del contenimento delle emissioni (di diossina e furani). Nella zona più bassa della griglia termina la combustione dei rifiuti, da essa si formano le scorie, che cadono nell estrattore scorie (culla): qui un bagno d acqua ne garantisce il completo spegnimento ed il raffreddamento prima dell invio nell apposita fossa di accumulo. 6
7 iii. La produzione di elettricità e calore Le pareti della caldaia, che sovrasta ciascuna griglia, sono costituite da tubi in cui scorre acqua con funzioni di raffreddamento e di recupero del calore: l'acqua è in pressione e - riscaldandosi col calore dei fumi si trasforma in vapore, alimentando così la turbina. Il ciclo termico ha il compito di convertire il vapore, prodotto in caldaia dalla combustione dei rifiuti, in energia elettrica, tramite una turbina a vapore, e di fornire vapore per riscaldare l acqua della rete di teleriscaldamento. Il termovalorizzatore può operare: in assetto solo elettrico, producendo ogni anno MWh di energia, corrispondente al fabbisogno di circa famiglie di tre persone; in assetto cogenerativo - ovvero producendo sia energia elettrica che termica per il teleriscaldamento - generando ogni anno MWh di energia termica, in grado di scaldare circa abitazioni da 100mq, e MWh per la produzione di energia elettrica, pari al fabbisogno di circa famiglie. Il recupero dell energia contenuta nei rifiuti permette il risparmio di circa t/a di combustibile tradizionale. iv. La depurazione dei fumi I fumi generati dalla combustione, prima di poter essere immessi in atmosfera, devono essere depurati. La sezione di trattamento fumi che da sola costituisce più di un terzo dell impianto - ha il compito di ridurre al massimo le concentrazioni di inquinanti, attraverso quattro passaggi, tutti a secco (cioè senza l utilizzo dell acqua): un elettrofiltro a 3 campi per l abbattimento delle polveri di caldaia (particolato solido); un reattore a secco per l abbattimento di gas acidi, diossine, furani e metalli pesanti; un filtro a maniche per la rimozione dei prodotti di neutralizzazione dei gas acidi e dei prodotti solidi non trattenuti dall elettrofiltro; un reattore catalitico di abbattimento degli ossidi di azoto (DeNOx SCR). Dopo essere stati depurati e analizzati, i fumi vengono espulsi in atmosfera tramite il camino: una struttura in cemento armato, contenente le tre canne delle tre linee, che consente l'evacuazione dei fumi in atmosfera ad una temperatura di circa 120 C e ad una quota di 120 metri. c. La gestione dei residui Il processo di termovalorizzazione genera residui che derivano dalla combustione (scorie e materiali ferrosi) e dalla depurazione dei fumi (ceneri e Prodotti Sodici Residui PSR). Le scorie (circa il 21% dei rifiuti in ingresso) sono la parte incombusta dei rifiuti: una volta cadute dalla griglia, vengono raffreddate e - attraverso nastri trasportatori - depositate in una fossa di accumulo. Durante questo percorso, alcune elettrocalamite separano dalle scorie eventuali residui ferrosi (circa 2% dei rifiuti), che vengono stoccati a parte per poter essere riciclati. Le scorie sono trattate in appositi impianti e poi utilizzate come materiale da costruzione (es. produzione del cemento, conglomerati bituminosi). Le ceneri leggere (circa 2%), invece, derivano dall attività dell elettrofiltro mentre i Prodotti Sodici Residui sono costituiti da ciò che viene trattenuto dal filtro a maniche: entrambi i residui sono di tipo pericoloso, perché contengono sostanze inquinanti, e una volta stoccati in sili vengono sottoposti ad inertizzazione in impianti dedicati e autorizzati e poi avviati a recupero o a smaltimento. 7
8 6. La tutela della salute e la salvaguardia dell ambiente a. La scelta della tecnologia e i criteri UE Nel 2005 la Provincia di Torino ha deciso di introdurre un termovalorizzatore nel sistema di gestione dei rifiuti: perseguendo l'obiettivo della massima precauzione ambientale, ha affidato la determinazione della migliore tecnologia applicabile ad una commissione di esperti e docenti universitari che ha indicato i principali componenti impiantistici, secondo i criteri B.A.T. (Best Available Techniques) dettati dall Unione europea. b. Il Piano di monitoraggio Il Piano di monitoraggio pluriennale previsto dalla Provincia di Torino per garantire l'elaborazione di strumenti di controllo in grado di analizzare costantemente l impatto ambientale del termovalorizzatore prevede tre fasi: - ARPA ha condotto un analisi della qualità ambientale dell'area circostante l'impianto prima della sua entrata in esercizio (Bianco ambientale); - sulla base di questo studio, TRM ha sviluppato un Piano di monitoraggio della fase di realizzazione che prevede a cura di ARPA la misura della polverosità, l analisi delle acque di falda e rilevazioni fonometriche periodiche; - TRM, infine, ha elaborato un Piano di monitoraggio in fase di esercizio che prevede, per valutare l impatto ambientale, anche il Sistema di monitoraggio delle emissioni. c. Il sistema di Monitoraggio delle emissioni In una strategia di monitoraggio preventivo, l analisi dei flussi gassosi generati dalla combustione avviene prima ancora dell espulsione a camino anche in caldaia e a monte del sistema di trattamento dei fumi: questo consente di rendere tempestive le regolazioni dei parametri di combustione e di trattamento dei fumi, rendendo così più efficace l'abbattimento degli inquinanti prima della fase di depurazione. A camino, infine, ciascuna delle tre linee dispone di strumenti di analisi del contenuto dei fumi prima che vengano immessi nell atmosfera. A totale garanzia delle tutela della salute dei cittadini, l ente controllore (ARPA Piemonte) è costantemente collegato in remoto al sistema di monitoraggio dell impianto e visualizza in tempo reale ed in modo indipendente l andamento delle emissioni. I parametri analizzati si dividono in due categorie in base al tipo di monitoraggio: in continuo e con prelievi periodici. Vengono misurati in continuo i seguenti parametri: monossido di carbonio, acido cloridrico, ammoniaca, ossidi di zolfo e azoto, carbonio organico totale, polveri totali, mercurio. Per diossine e furani e idrocarburi policiclici aromatici - nonostante la normativa preveda misure periodiche quadrimestrali su un periodo di 8 ore - TRM si è anche dotata di un sistema di campionamento in continuo che utilizza campionatori automatici (uno per ciascuna linea) che accumulano gli inquinanti in fiale successivamente inviate a laboratori specializzati e certificati. Altri parametri controllati in discontinuo sono diversi metalli. Un ulteriore sistema, infine, è previsto per l'analisi della radioattività nei fumi del camino. d. Trasparenza nella comunicazione delle emissioni Per garantire completa trasparenza verso le Istituzioni e i cittadini, i valori emissivi del termovalorizzatore vengono comunicati quotidianamente sul sito internet di TRM e su quello del Comitato Locale di Controllo; inoltre, vengono trasmessi attraverso otto monitor collocati nelle sedi dei Comuni limitrofi all impianto. 8
9 7. Una struttura al servizio dei cittadini e integrata nel territorio Il termovalorizzatore è una struttura al servizio dei cittadini e integrata nel territorio: per questo motivo TRM ha curato anche gli aspetti estetici dell impianto (con il design firmato da Stile Bertone) e la creazione di spazi di accoglienza, con l obiettivo di rendere progressivamente il termovalorizzatore parte della vita sociale e culturale della comunità locale, come avviene in molti altri casi in Europa (primo fra tutti l impianto di Vienna, realizzato nel 1971 dall architetto Friedensreich Hundertwasser). In quest ottica, il Centro direzionale è stato pensato per l accoglienza di tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza dell impianto e il suo funzionamento ed ospita un ampia sala conferenze, dove avranno luogo manifestazioni e mostre aperte alla comunità locale. I cittadini possono, inoltre, salire sulla la terrazza panoramica servita da un ascensore trasparente esterno all impianto che si trova sulla sommità del camino alto 120 metri e che permette, a conclusione delle visite, una vista inedita sullo skyline torinese. 8. La società TRM - Trattamento Rifiuti Metropolitani S.p.A. TRM S.p.A. nata nel dicembre 2002 per progettare, realizzare e gestire impianti per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti è dal dicembre 2012 una società a capitale misto: l 80% delle sue quote sono detenute da TRM V. S.p.A. - società controllata congiuntamente da IREN S.p.A. (Gruppo IREN), socio industriale con il 49%, e da F2i Ambiente S.p.A. (F2i SGR S.p.A.), socio finanziario con il 51%) - mentre il restante 20% è partecipato dal Comune di Torino (con una quota di circa il 18%), da 33 altri comuni della Provincia 5 e da quattro consorzi di raccolta rifiuti (CCS, C.A.DO.S., ACEA Pinerolese e Covar 14). La società ha un capitale sociale di interamente versato. Il Presidente di TRM S.p.A. è Bruno TORRESIN, l Amministratore Delegato è Andrea VIERO (Vice Presidente di IREN S.p.A. e Amministratore Delegato di Iren Ambiente) e il Direttore Generale è Mauro PERGETTI. I dipendenti sono, attualmente, circa Il Project financing Il termovalorizzatore di Torino è una delle più grandi infrastrutture italiane finanziate utilizzando il project finance: una forma di accesso al credito in cui il finanziamento è erogato non sulla base di garanzie reali, bensì sulla capacità dei flussi di cassa che genererà il progetto di rimborsare il prestito. Nella fase di progettazione/realizzazione, TRM è ricorsa a mezzi di debito che verranno restituiti ad impianto in esercizio grazie ai ricavi derivati dalla vendita dell energia prodotta, dalla tariffa di smaltimento e dall incentivazione di cui l impianto può beneficiare per la quota parte di energia generata da rifiuti biodegradabili. L intero progetto richiede un investimento complessivo di oltre 500 milioni di euro: 413 mln euro ottenuti dagli istituti finanziatori (375 milioni per sostenere costi di costruzione ed esercizio provvisorio e 38 milioni per finanziare l IVA) e altri 90 mln euro messi a disposizione dai Soci di TRM tramite l immissione di capitale sociale secondo un piano di capitalizzazione predefinito. Il finanziamento bancario viene erogato per un periodo di 5 anni ( ), al termine del quale TRM dovrà restituire il debito in un lasso di tempo di 15 anni ( ). 5 Almese, Borgaro, Brandizzo, Brozolo, Buttigliera, Casalborgone, Caselle, Castagneto Po, Castiglione, Cavagnolo, Chivasso, Cinzano, Druento, Foglizzo, Gassino, Grugliasco, Lauriano, Leinì, Lombardore, Montanaro, Monteu da Po, Rivalba, San Benigno Canavese, San Mauro, San Raffaele Cimena, San Sebastiano da Po, Sciolze, Settimo Torinese, Torrazza Piemonte, Venaria, Verolengo, Verrua Savoia e Volpiano. 9
10 Il finanziamento vede la partecipazione di primari istituti quali Banca Europea degli Investimenti (BEI) che, per la prima volta in Italia, ha condiviso il rischio con gli altri soggetti finanziatori sin dalla fase di costruzione BNP Paribas, Unicredit, Banca Popolare di Vicenza e SACE. 10. Il processo autorizzativo e le autorità di controllo Il progetto dell impianto sviluppato da TRM ha ottenuto a livello provinciale a fine 2006 il Giudizio positivo di compatibilità ambientale (nell ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale) e l Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rinnovata nel 2012, e a livello nazionale il parere positivo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il termovalorizzatore è subordinato al controllo di molteplici organismi: la Provincia di Torino (che ha prescritto adempimenti tecnici e ambientali cui l impianto deve ottemperare e che, quindi, vigila sulla loro osservanza da parte di TRM); l ATO-R (titolare della concessione a TRM e firmataria del Contratto di servizio per la gestione del termovalorizzatore con la stessa); l ARPA Piemonte (che verifica il rispetto dei parametri di processo, emissivi e ambientali e verifica l impatto ambientale dell impianto); il Comitato Locale di Controllo (che esercita un controllo su tutte le fasi di realizzazione e gestione del termovalorizzatore attraverso i rappresentanti politici e tecnici dei Comuni limitrofi e che garantisce soprattutto nei confronti dei cittadini la massima trasparenza nella comunicazione relativa all impianto). 11. Opere di riqualificazione ambientale La costruzione del termovalorizzatore prevede compensazioni una-tantum alle comunità locali nel raggio di 2 km dall impianto per finanziare interventi di miglioramento della qualità del territorio e della qualità della vita dei cittadini pari al 10% dell importo dei lavori di realizzazione, ovvero La Regione Piemonte e la Provincia di Torino cofinanziano le opere di compensazione rispettivamente per ed , per un totale complessivo di quasi 35 milioni di euro. Nel 2008 e nel 2013 sono stati siglati due Accordi di Programma con gli Enti territoriali di competenza (Provincia e Città di Torino, Comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli) che collegialmente - provvederanno a stabilire la destinazione dei fondi e definire la tipologia di opere da realizzare. E in corso di predisposizione un terzo Accordo di Programma, che a breve consentirà di destinare tutti i fondi che la Società mette a disposizione nell ambito degli impegni assunti. Ad oggi TRM ha già erogato oltre euro ed è in procinto di stanziare altri 5 milioni di euro. 10
TERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT
TERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT 1. Il termovalorizzatore di Torino: dati di sintesi 2. La gestione dei rifiuti solidi urbani a. Il panorama europeo b. Il panorama italiano c. Il panorama della Città
DettagliImpianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione
Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase Schema Sezione 1 La seconda fase, quella più "calda", dove i rifiuti vengono bruciati e, col calore ottenuto,
DettagliIntervento di Revamping Impianto di termovalorizzazione Sito in Busto Arsizio
Intervento di Revamping Impianto di termovalorizzazione Sito in Busto Arsizio Schema di riferimento generale Raccolta rifiuti Controllo radioattività / allarme Ricevimento / Fossa di stoccaggio Sistema
DettagliCos'è e come funziona una discarica.
Cos'è e come funziona una discarica. La discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo non differenziato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane. La
DettagliIl Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009
Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliIl termovalorizzatore di Torino
Il termovalorizzatore di Torino Funzionamento Andamento 2015 13 febbraio 2016 La Società TRM S.p.A - Trattamento Rifiuti Metropolitani èlasocietà che ha progettato, costruito e, attualmente, gestisce il
Dettagli31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma
31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma Ciclo Ciclo dei dei rifiuti rifiuti Indice Indice 11 Raccolta Raccoltadifferenziata differenziata 11 Riciclaggio Riciclaggio 1/3
DettagliPer lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.
1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia
DettagliDIATI Dipartimento di Ingegneria dell Ambiente, del Territorio e delle infrastrutture TECNOLOGIE E TENDENZE PER IL RECUPERO DA RIFIUTI Termovalorizzatore di Torino: aspetti ambientali ed energetici Piacenza
DettagliConfronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3063 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in
DettagliAudizione IV e VI ccp Città di Torino presso il termovalorizzatore
Torino, 24 luglio 2013 Il Termovalorizzatore del Gerbido Audizione IV e VI ccp Città di Torino presso il termovalorizzatore Fase di Esercizio Provvisorio In data 01.05.2013 l Appaltatore ha comunicato
DettagliMetodi di Trattamento dei rifiuti urbani
Metodi di Trattamento dei rifiuti urbani Da rifiuti a risorse percorso impossibile? Dott.ssa Aurelia Fonda COMPOSIZIONE media DEL RIFIUTO URBANO non differenziato dati APAT: Frazione merceologica % in
DettagliTali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi:
LA COGENERAZIONE TERMICA ED ELETTRICA 1. Introduzione 2. Turbine a Gas 3. Turbine a vapore a ciclo combinato 4. Motori alternativi 5. Confronto tra le diverse soluzioni 6. Benefici ambientali 7. Vantaggi
DettagliSERVIZIO: CHIUSURA DEL CICLO DEI RIFIUTI URBANI
Allegato a) - SCHEDE TECNICHE DEI SERVIZI RESI SCHEDA a.3 SERVIZIO: CHIUSURA DEL CICLO DEI RIFIUTI URBANI DEFINIZIONE Oggetto del servizio è la gestione dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta per
DettagliCITTA DI SAN MAURO TORINESE
Allegato deliberazione Consiglio comunale n. 17 / 2015 CITTA DI SAN MAURO TORINESE REGOLAMENTO ANAGRAFE PUBBLICA DEI RIFIUTI Approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 17 del 9 marzo 2015 1 Art.
DettagliRecupero di metalli mediante la termovalorizzazione
1 Recupero di metalli mediante la termovalorizzazione Gino Schiona Direttore Generale CIAL Alberto Cambiaghi Direttore Generale Brianza Energia Ambiente Ecomondo Rimini, 6 novembre 2014 2 CIAL. La strategia
DettagliRAPPORTO RIFIUTI URBANI ISPRA 2013 Sintesi dei dati
RAPPORTO RIFIUTI URBANI ISPRA 2013 Sintesi dei dati Contesto europeo Secondo i dati resi disponibili da Eurostat, integrati con i dati ISPRA per quanto riguarda l Italia, nel 2011 i 27 Stati membri dell
DettagliCentro studi MatER Materia & Energia da Rifiuti Impianto di termovalorizzazione della Città Metropolitana di Torino
Centro studi MatER Materia & Energia da Rifiuti Impianto di termovalorizzazione della Città Metropolitana di Torino Relazione della presentazione e della visita tecnica Torino 14 luglio 2015 Il termovalorizzatore
DettagliIl MODELLO di GESTIONE dei RIFIUTI URBANI nel VENETO
Il MODELLO di GESTIONE dei RIFIUTI URBANI nel VENETO Direttore Generale Carlo Emanuele Pepe Roma, 24 luglio 2014 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/rifiuti Enti di gestione 33 AZIENDE di GESTIONE
DettagliL Accordo Quadro Anci-Conai e la valorizzazione dei rifiuti di imballaggio
Levanto, 9 luglio 2015 L Accordo Quadro Anci-Conai e la valorizzazione dei rifiuti di imballaggio Pierluigi Gorani Area Rapporti con il Territorio Gli imballaggi Una parte del problema 2 La crescita del
DettagliIl potenziale delle fonti termiche per i Piani Energetici Regionali
Terza Conferenza Nazionale sulle Rinnovabili Termiche Il Caldo e il Freddo nel Conto 20-20-20 Il potenziale delle fonti termiche per i Piani Energetici Regionali Ing. Fausto Ferraresi Presidente AIRU Associazione
DettagliIl controllo dei gas di combustione degli impianti termici
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIRO L Landesagentur für Umwelt PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Agenzia provinciale per l ambiente Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici Nel
DettagliSTABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10
STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in
DettagliAUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI
AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI La Provincia autorizza le imprese e gli enti che intendono realizzare o gestire impianti di smaltimento e recupero rifiuti, non soggetti
DettagliComune di TARANTO. Risorse - infrastruttuire - regolamenti. Modalità raccolta differenziata
Programmi di comunicazione sulla raccolta differenziata Il comune gestisce attraverso Amiu SpA la realizzazione di programmi di comunicazione sulla R.D attraverso iniziative nelle scuole La campagna di
DettagliBrescia, 11 dicembre 2015
Brescia, 11 dicembre 2015 COSA COMUNICHIAMO Presto a Brescia partirà il Nuovo Sistema Combinato di Raccolta Differenziata informiamo i cittadini sul cambiamento imminente nel sistema di Raccolta Differenziata
DettagliResponsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011
Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 La gestione degli imballaggi è impostata su due cardini legislativi
DettagliCome funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento
LA TECNOLOGIA DEL CICLO COMBINATO A GAS NATURALE La maggiore quantità di energia elettrica generata da Edison è prodotta da 28 centrali termoelettriche. Edison sviluppa, progetta e costruisce interamente,
DettagliELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI
2 ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI 2.1 PREMESSA... 3 2.2 SMALTIMENTO RIFIUTI URBANI NON DIFFERENZIATI... 3 2.3 RACCOLTA, SELEZIONE E RECUPERO MULTIMATERIALE... 4 2.4 RACCOLTA,
DettagliTermovalorizzatore di Acerra
Termovalorizzatore di Acerra Il termovalorizzatore di Acerra è uno dei più grandi impianti d Europa, con una capacità di smaltimento pari a 600.000 t/anno di RSU pretrattato; esso produce 600 milioni di
DettagliPROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO:
PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 Conferenza dei Comuni 11 ottobre 2012 OGGETTO: Piano delle opere per il superamento della procedura di infrazione n. 2009/2034/CE e relativo piano economico
DettagliImpianto per il trattamento ecologico dei rifiuti
Impianto per il trattamento ecologico dei rifiuti Indice 1. Introduzione... 2 2. L'impianto proposto... 3 3. Schema a blocchi dell'impianto... 4 4. Descrizione dell'impianto... 5 4.1 Trattamenti meccanici...
DettagliRifiuti: da problema a risorsa
CONSORZIO NAZIONALE PER IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI DI BENI A BASE DI POLIETILENE Rifiuti: da problema a risorsa Nota illustrativa sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia CHE COSA SONO I RIFIUTI? Un
DettagliEnergia. RSA Provincia di Milano. Energia
RSA Provincia di Milano Energia Fig. 1: consumi elettrici per ciascun settore La produzione e il consumo di energia hanno impatto dal punto di vista ambientale, soprattutto per ciò che riguarda il consumo
DettagliFANGHI DI DEPURAZIONE: L ESPERIENZA SMAT
ESPERIENZE INNOVATIVE IN ITALIA SUGLI ASPETTI DEPURATIVI: UN FOCUS SUI FANGHI Bologna, 22 ottobre 2014 FANGHI DI DEPURAZIONE: L ESPERIENZA SMAT Ing. Marco ACRI Direttore Generale SOCIETÀ METROPOLITANA
DettagliI 5 Principi della Gestione Integrata dei Rifiuti
RIFIUTI E AMBIENTE: LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI I 5 Principi della Gestione Integrata dei Rifiuti 1. Prevenzione nella formazione dei rifiuti 2. Riduzione della loro pericolosità 3. Riciclaggio (di materia)
DettagliFigura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica
Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliLongarone, 4 novembre 2011
Acqua buona, città pulite, servizi di qualità, prezzi equi oggi e nel futuro nei Comuni che ci affidano la gestione dei servizi pubblici locali. Longarone, 4 novembre 2011 Il contesto in cui opera Etra
DettagliLa quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2
La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di
DettagliLE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero
LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE Stima del costo di trattamento e recupero Febbraio 2011 1 Redazione a cura di: Dott. Riccardo Civera, Ing. Vita Tedesco, Ing. Palma Urso 2Er 2 Indice 1 CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE...
DettagliI regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006
I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano
DettagliL impianto di termovalorizzazione di Torino. Ing. Riccardo Statini TM.E. S.p.A. Termomeccanica Ecologia
L impianto di termovalorizzazione di Torino Ing. Riccardo Statini TM.E. S.p.A. Termomeccanica Ecologia Soggetto aggiudicatario Costituenda Associazione Temporanea di Imprese tra TM.E. S.p.A. termomeccanica
Dettaglischede di approfondimento.
I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee
DettagliChi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma.
Chi siamo L Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili (Assobioplastiche) è nata dalla volontà dei produttori, trasformatori e utilizzatori delle bioplastiche
DettagliLa gestione sostenibile dei rifiuti. Stefano Ciafani Vice Presidente nazionale di Legambiente
La gestione sostenibile dei rifiuti Stefano Ciafani Vice Presidente nazionale di Legambiente Cenni sulla normativa Le prime direttive europee sui rifiuti risalgono alla seconda metà degli anni 70 1975:
DettagliCiclo di raccolta e recupero della materia in impianti a trattamento meccanico. 22 maggio 2015
Ciclo di raccolta e recupero della materia in impianti a trattamento meccanico 22 maggio 2015 La Strategia Europea di gestione dei rifiuti Restando valido l assunto che «il miglior rifiuto è quello non
DettagliBANCA POPOLARE ETICA La finanza di progetto a supporto di investimenti nel settore energetico. Ing. Andrea D Ascanio
BANCA POPOLARE ETICA La finanza di progetto a supporto di investimenti nel settore energetico Ing. Andrea D Ascanio lunedì 11 Dicembre 14 dicembre 2009 2009 La storia di Banca Etica Anni 80: prime esperienze
Dettagli1.3 IMPORTAZIONE/ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI
1.3 IMPORTAZIONE/ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI L analisi dettagliata del rapporto tra importazione ed esportazione di rifiuti speciali in Veneto è utile per comprendere quali tipologie di rifiuti non
DettagliGuadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy
n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella
DettagliALCUNI MODELLI SULLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI A LIVELLO EUROPEO: CASE HISTORIES
ALCUNI MODELLI SULLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI A LIVELLO EUROPEO: CASE HISTORIES Fausto Talenti Presidente AMSA SpA Milano dall emergenza all autosufficienza: autosufficienza: una sfida percorribile
DettagliLA PRODUZIONE DEL CDR E IL SUO UTILIZZO IN CO-COMBUSTIONE Isola di San Servolo, Venezia. Il Termovalorizzatore di Padova 13 Maggio 2011
LA PRODUZIONE DEL CDR E IL SUO UTILIZZO IN CO-COMBUSTIONE Isola di San Servolo, Venezia Il Termovalorizzatore di Padova 13 ENERGIA GAS ACQUA AMBIENTE E SERVIZI Cristiano Piccinin Responsabile Operativo
DettagliTyRec4Life. Agata Fortunato coordinatore del progetto TyRec4Life, Ufficio Ciclo Integrato dei Rifiuti della Provincia di Torino. Patrimonio s.r.l.
TyRec4Life Sviluppo e implementazione di tecnologie innovative ed ecologicamente sostenibili per l utilizzo del polverino di gomma da PFU nelle pavimentazioni stradali Agata Fortunato coordinatore del
DettagliDipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO
Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009
DettagliContratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti
CONTRATTO DI PROGRAMMA REGIONE E.R. CONFSERVIZI E.R. PER L ATTIVAZIONE DI PROGETTI PILOTA PER LA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Venerdi 1 Ottobre Workshop Q all interno della Manifestazione Presentazione
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliIl mercato spagnolo del riciclaggio
Nota settoriale Il mercato spagnolo del riciclaggio Agenzia ICE Ufficio di Madrid Data di realizzazione: aprile 2013 Agenzia ICE ufficio di Madrid Il settore del riciclaggio 1 CENNI SUL MERCATO SPAGNOLO
DettagliLo Stabilimento di Ferrera Erbognone
Lo Stabilimento di Ferrera Erbognone LO STABILIMENTO Lo stabilimento, ubicato nel Comune di Ferrera Erbognone (Pavia) nelle adiacenze della Raffineria Eni Divisione R&M di Sannazzaro de Burgondi, è il
DettagliUNIAMO LE ENERGIE. 7-11 ottobre 2009 Torino Esposizioni
UNIAMO LE ENERGIE 7-11 ottobre 2009 Torino Esposizioni Recuperabilità dei rifiuti speciali non pericolosi in provincia di Torino Duccio Bianchi Obiettivi Analizzare la struttura dello stock di rifiuti
DettagliCOMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04.
Società controllata dal Cons.Svil.Ind.le VALLE del BIFERNO Zona Ind.le, snc 86039 TERMOLI (CB) Tel. +39 0875 755040 Fax +39 0875 755974 http://www.netenergyservice.it - info@netenergyservice.it COMUNICAZIONE
DettagliRECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008
RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008 Quadro economico Ricavi e costi del Sistema Attività industriale Risultati di riciclo e recupero degli imballaggi Attività sul territorio Accordo
Dettaglie te ce l'hai il tetto che fa l'acqua calda?
e te ce l'hai il tetto che fa l'acqua calda? Intervento Pronto o SOLARE TERMICO Autonomia energetica, zero emissioni inquinanti. Ideazione e progettazione grafica: Ufficio Comunicazione SGR Essential Foto
DettagliDi seguito si allegano alcuni disegni progettuali con le principali quote e alcune visualizzazioni in 3D. 2/13
PROGETTO 014 (www.ps76.org) Fase di prototipazione 1/13 Introduzione La seguente relazione ha l obiettivo di fornire una visione generale su quanto è stato finora realizzato sia sotto l aspetto costruttivo
Dettagli-Il solare termico -
Tecnologie, applicazioni e impatto delle FER -Il solare termico - Massimiliano Fantini Project Manager Rinnova - Romagna Innovazione Bar-Camp: Jam Session di buone pratiche e progetti innovativi Principi
DettagliIl modello impiantistico che trasforma il rifiuto in risorse.
Replicabile, esportabile, versatile. Il modello impiantistico che trasforma il rifiuto in risorse. COSA PROPONE IL MODELLO SOGLIANO AMBIENTE? È un modello replicabile, esportabile e versatile di impianti
Dettagli2 INQUADRAMENTO DEL SITO E DELL ATTIVITA
RAPPORTO AMBIENTALE E DATI SULLA GESTIONE DELL IMPIANTO ANNO 2012 1 INTRODUZIONE La realizzazione del presente Rapporto Ambientale nasce come strumento aziendale per promuovere e diffondere all esterno
DettagliABI Energia Competence Center ABI Lab su energia e ambiente. Gli ambiti di ricerca in ABI Energia
ABI Energia Competence Center ABI Lab su energia e ambiente Gli ambiti di ricerca in ABI Energia Gli ambiti di ricerca su energia e ambiente in ABI Lab ABI Energia, Competence Center sull energia e l ambiente
DettagliArt. 1 Campo di applicazione
DOCUMENTO TECNICO CRITERI GENERALI PER LA PRESTAZIONE DELLE GARANZIE FINANZIARIE CONSEGUENTI AL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ALL ESERCIZIO DELLE OPERAZIONI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI - AI SENSI
DettagliRAPPORTO SULLO STATO DEL SISTEMA DI GESTIONE RIFIUTI Dicembre 2014
Provincia di Torino Osservatorio Rifiuti RAPPORTO SULLO STATO DEL SISTEMA DI GESTIONE RIFIUTI Dicembre 2014 Organizzazione e redazione a cura di: Provincia di Torino: Servizio Pianificazione e Gestione
DettagliRifiuti. RSA Provincia di Milano. Rifiuti
RSA Provincia di Milano Rifiuti La normativa affida la gestione dei rifiuti urbani ai Comuni mentre alla Provincia spettano, oltre ai compiti di controllo, anche quelli di programmazione e di coordinamento
DettagliVideoconferenza tra le Istituzioni superiori di controllo dei Paesi membri del G8. Corte dei conti Italia. Sicurezza energetica
Videoconferenza tra le Istituzioni superiori di controllo dei Paesi membri del G8 7 giugno 2006 Corte dei conti Italia Sicurezza energetica 1. L Italia e la sicurezza energetica Il tema della sicurezza
Dettagliimpianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea
impianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea il gruppo astea Il Gruppo Astea è una multiutility a prevalente capitale pubblico locale, che opera nell
DettagliSERVIZIO INTEGRATO ENERGIA 3 - Criteri di sostenibilità
SERVIZIO INTEGRATO ENERGIA 3 - Criteri di sostenibilità 1. Oggetto dell iniziativa Oggetto dell iniziativa è l affidamento del Servizio Integrato Energia, ovvero di tutte le attività di gestione, conduzione
DettagliFasi del progetto. Risparmio Energetico (Audit Energetico) Formazione Informazione Convegno/Seminario Tecnico finale. Confartigianato Imprese Rieti
Fasi del progetto Risparmio Energetico (Audit Energetico) Formazione Informazione Convegno/Seminario Tecnico finale Risparmio Energetico - Audit Energetico - Individuazione di sei aziende in settori sensibili
DettagliFIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.
1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.
DettagliCONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA
CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato
DettagliLavori intelligenti per il risparmio energetico
Città di San Donà di Piave Assessorato all Ambiente SPORTELLO ENERGIA Lavori intelligenti per il risparmio energetico SOLARE TERMICO Un impianto a collettori solari (anche detto a pannelli solari termici
DettagliI criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA
I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice
Dettagli1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA
INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO
Dettaglibusiness plan fotovoltaici
Le best practice AIAF nella redazione di business plan fotovoltaici Associazione Italiana degli Analisti Finanziari AIAF Milano, 26 novembre 2009 Cos é l AIAF L AIAF, Associazione Italiana degli Analisti
DettagliGruppo Consiliare Agliana in Comune MOZIONE. Premesso che
Gruppo Consiliare Agliana in Comune Al Sindaco del Comune di Agliana Al Presidente del Consiglio Comunale Agliana, lì 09/07/2015 MOZIONE Oggetto: Rimodulazione Mutuo CIS spa/mps Premesso che Il Comune
DettagliImpianti di COGENERAZIONE
Impianti di COGENERAZIONE Definizione: produrre energia insieme Produzione combinata di : 1. energia elettrica/meccanica 2. energia termica (calore) ottenute in appositi impianti utilizzanti la stessa
DettagliProposta formativa per gli insegnanti delle scuole dell infanzia, primarie e secondarie del Pinerolese
Il progetto La quarta e la quinta ERRE del Pinerolese: recupero, riuso, riciclo, responsabilità e risparmio! presenta: Proposta formativa per gli insegnanti delle scuole dell infanzia, primarie e secondarie
DettagliVisto l articolo 103 della legge regionale 27 dicembre 201, n.66 (Legge finanziaria per l anno 2012);
ALLEGATO A Regolamento di attuazione dell articolo 103 della legge regionale 27 dicembre 2011, n.66 (Legge finanziaria per l anno 2012). Fondo di garanzia per investimenti in energie rinnovabili Indice
DettagliLA FILIERA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI
LA FILIERA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI LE RISORSE TERMO REALIZZABILI IN MOLISE ISERNIA, 12 APRILE 2014 Giovanni ing. dell'aquila RELATORE Giovanni ing. dell Aquila I punti da considerare quando
Dettagli3 Quadro normativo di riferimento 5 Il sistema innovativo RAEcycle 6 Il modello RAEcycle S.C.p.A. 8 I numeri di RAEcycle 9 Gli impianti di
3 Quadro normativo di riferimento 5 Il sistema innovativo RAEcycle 6 Il modello RAEcycle S.C.p.A. 8 I numeri di RAEcycle 9 Gli impianti di trattamento 10 RAEcycle SUD 11 La tecnologia impiegata 12 L obiettivo
DettagliLe politiche energetiche della Regione Emilia Romagna. Alberto Rossini Coordinatore ANCI Emilia-Romagna del PAES Valmarecchia
Le politiche energetiche della Regione Emilia Romagna Alberto Rossini Coordinatore ANCI Emilia-Romagna del PAES Valmarecchia Santarcangelo di Romagna 19 Febbraio 2015 Le politiche energetiche in Europa
DettagliRifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti
SCUOLA PRIMARIA PERCORSI PER LE CLASSI I E II MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro
DettagliSintesi del Rapporto per la Stampa
Sintesi del Rapporto per la Stampa Il Rapporto descrive e analizza le dinamiche connesse al movimento transfrontaliero dei rifiuti speciali tra l Italia e gli altri Paesi, europei e non. Per rifiuti speciali
DettagliPROGETTO AMBIENTE PROVINCIA DI LECCE S.R.L.
PROGETTO AMBIENTE PROVINCIA DI LECCE S.R.L. PROGETTO COFINANZIATO DALLA COMUNITA EUROPEA POR PUGLIA 2000-2006 Misura 1.8 L opera: Progetto Ambiente Provincia di Lecce La progettazione, realizzazione e
DettagliAnno 2014. Rapporto ambientale
Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel
DettagliLa termovalorizzazione nel nuovo Programma Regionale per la Gestione Rifiuti
La termovalorizzazione nel nuovo Programma Regionale per la Gestione Rifiuti Con contributi di: Dario Sciunnach S. Cappa, L. Losa, U. Parravicini, P. Zerbinati (Regione Lombardia) M. Lombardi (ARPA Lombardia)
DettagliRINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI
RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI Il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con sede in Roma, Via Tomacelli 132, in persona del Vice Direttore Generale,
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE MAZZOCCHI, GAVA
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2429 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI MAZZOCCHI, GAVA Disposizioni concernenti il recupero degli imballaggi, per la reintroduzione
DettagliRaccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università);
Protocollo Operativo d Intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Poste Italiane per il servizio di consegna dei libri di testo alle famiglie degli alunni della scuola secondaria
DettagliRegolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare
Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...
DettagliREGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio
REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.
Dettagli