AC7 La fotosfera delle stelle
|
|
- Cecilia Miele
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 AC7 La fotosfera delle stelle Diffusione Thompson e Compton Diffusione classica da elettroni legati elasticamente Effetto fotoelettrico Classificazione dei processi di interazione delle radiazioni Concetto di fotosfera La fotosfera del sole e il limb darkening Equazione di Boltzmann Equazione di Saha Temperatura della fotosfera e spettri della luce delle stelle
2 Le interazioni della radiazione con la materia 1 Diffusione Thompson e Compton Si consideri un onda piana elettromagnetica E = E 0 cos ωt che interagisce con un elettrone libero. L accelerazione dell elettrone vale a = (ee/ m). La potenza diffusa dall elettrone, messo in oscillazione dal campo elettrico dell onda, vale W = e 2 a 2 / 6 πε 0 c 3 = (e 4 / 6 πε 0 c 3 ) E 2 L intensità associata all onda è data dal vettore di Poynting e vale E 2 = I / c ε 0 e perciò W = ( 8 π / 3 ) (e 2 / 4 πε 0 mc 2 ) 2 I = ( 8 π / 3 ) r 02 I dove la quantità r 0 = e 2 / 4 πε 0 mc 2 = m è detta raggio classico dell elettrone. Ora: W/hν = numero di fotoni irraggiati per unità di tempo dall elettrone I /hν = numero di fotoni che incidono sull elettrone nell unità di tempo e per unità di superficie (I /hν) σ = numero di fotoni che urtano l elettrone nell unità di tempo e ne vengono diffusi Perciò: W = I σ Τ dove σ Τ = ( 8 π / 3 ) r 02 è la sezione d urto del processo di diffusione che, nel caso specifico, prende il nome di sezione d urto Thompson ( dal cognome di chi per primo la ha calcolata ). E una sezione d urto dell ordine di m 2 tipica di tutti i processi elettromagnetici in cui sono coinvolti degli elettroni. La deduzione utilizza la fisica classica e cade pertanto quando ci si avvicina a valori di energia dei fotoni incidenti che si avvicinano o superano l energia a riposo dell elettrone. In tal caso la trattazione è più complessa e valgono le formule dell effetto Compton di cui l effetto Thompson rappresenta il limite per hν >> mc 2. La sezione d urto Compton è sempre minore della sezione d urto Thomson, e decresce progressivamente con il crescere dell energia. Nell effetto Compton i fotoni diffusi hanno energia minore dei fotoni incidenti.
3 Le interazioni della radiazione con la materia 2 Diffusione da elettroni legati Si consideri un onda piana elettromagnetica E = E 0 cos ωt che interagisce con un elettrone libero legato elasticamente da una forza di costante elastica k e di pulsazione risonante ω 0 = k/m. L equazione oraria è x = x 0 cos ωt con x 0 = e E 0 / m ( ω 2 ω 02 ). L accelerazione vale -e E 0 ω 2 / m (ω 2 ω 02 ). La potenza diffusa dall elettrone, messo in oscillazione dal campo elettrico dell onda, vale W = e 2 a 2 / 6 πε 0 c 3 = (e 4 ω 4 / 6 πε 0 c 3 (ω 2 ω 02 ) 2 ) E 2 L intensità associata all onda è data dal vettore di Poynting e vale I = E 2 / c ε 0 e perciò W = ( 8 π / 3 ) (e 2 / 4 πε 0 mc 2 ) 2 (ω 4 / (ω 2 ω 02 ) 2 I = ( 8 π / 3 ) r 02 (ω 4 / (ω 2 ω 02 ) 2 I Essendo W = I σ se ne ricava σ = σ T (ω 4 / (ω 2 ω 02 ) 2 Se si fosse introdotto anche un termine di smorzamento si sarebbe ottenuto σ = σ T (ω 4 / (ω 2 ω γ 2 ) 2 Per ω>>ω 0 la formula si riduce a σ = σ T. Per ω<<ω 0 la formula si riduce a σ = σ T (ω 4 / ω 04 ). ( il cielo è blu!!) Vicino alla risonanza ( vicino alle frequenze in cui l assorbimento è possibile ) la sezione d urto cresce notevolissimamente ed è limitata soltanto dal termine γ. E una trattazione puramente classica che non può descrivere compiutamente la risonanza attorno ad un livello ma permette di rendersi conto in modo semplice dell andamento delle sezioni d urto tipiche della diffusione da elettroni legati lontano dalla risonanza.
4 Le interazioni della radiazione con la materia 3 L effetto fotoelettrico L effetto fotoelettrico consiste nell estrazione di un elettrone da un atomo da parte del fotone incidente. Se l energia necessaria per estrarre l elettrone vale B, l energia cinetica dell elettrone estratto vale hν B. La sezione d urto relativa è ovviamente nulla per hν < B e scatta ad un valore massimo non appena si raggiunge la soglia hν = B. Al di la della soglia la sezione d urto diminuisce rapidamente con il crescere dell energia e, vicino alla soglia, le sezioni d urto sono tanto maggiori quanto minore e il numero atomico dell elemento considerato. Una approssimazione del valore della sezione d urto dell effetto fotoelettrico su un atomo, quando la ionizzazione della shell K e possibile, e data dalla formula approssimata: σ = 0 per ν < ν K σ = k / Z 2. (ν K / ν ) 3 per ν > ν K dove k e una costante pari a m 2, Z e il numero atomico dell elemento su cui avviene l effetto fotoelettrico, ν e la frequenza associata al fotone e ν K e la frequenza di soglia dell effetto fotoelettrico. In tal caso la ionizzazione delle altre shell e relativamente meno frequente ma non trascurabile. Nascono complicazioni a basse energie dovute alla possibile ionizzazione di sole shell di energia inferiore alla shell K e in tal caso occorre consultare le opportune tabelle. Nelle notazioni degli astronomi un atomo con tutti i suoi elettroni si indica con accanto il numero romano I, senza un elettrone con accanto il numero romano II, ecc. Il simbolo OV rappresenta dunque un atomo di ossigeno ionizzato quattro volte. Un elettrone libero può ricombinarsi con un atomo ionizzato emettendo uno o più fotoni in cascata.
5 Le interazioni della radiazione con la materia 4 Fenomeni di eccitazione e di diseccitazione Quando la radiazione ha la frequenza appropriata sono possibili fenomeni di eccitazione radiativa di livelli elettronici di un atomo e anche di livelli rotazionali, vibrazionali o magnetici di una molecola. In questo ultimo caso è perfettamente possibile una eccitazione composita, ad esempio l eccitazione di un livello elettronico e contemporaneamente di un livello rotazionale ( effetti tipo Raman ). Le sezioni d urto relative dipendono fortemente dal tipo di livello e di molecola che si studia ma, alla risonanza, sono molto più alte della sezione d urto per effetto Thompson e dei processi elettromagnetici simili. Si possono avere fenomeni di eccitazione anche di tipo collisionale quando, durante l urto di un atomo o di una molecola con un altra particella, l atomo o la molecola assorbono l energia sufficiente per eseguire la transizione. L entità del fenomeno dipende fortemente dal tipo di processo particolare che si studia e dall abbondanza relativa di particelle che possono cedere l energia necessaria alla transizione. Una volta che un sistema atomico è stato eccitato esso tende a tornare allo stato fondamentale emettendo il di più di energia o sotto forma di fotone ( diseccitazione radiativa ) o cedendola ad altre particelle durante una interazione ( diseccitazione collisionale ). Gli spettri sono tipicamente spettri a righe. Il tempo di permanenza nello stato eccitato è cortissimo ( 10-8 s nell ottico ) se la transizione è permessa (transizioni di dipolo elettrico) ma può diventare molto lungo per le altre transizioni ( la transizione di dipolo magnetico che genera la riga da 21 cm dell idrogeno ha una vita media di diseccitazione radiativa di qualche milione di anni )
6 Classificazione dei processi che coinvolgono la radiazioni I fenomeni basilari sono: L eccitazione e il suo inverso cioè la diseccitazione: i fenomeni sono di tipo bound-bound La fotoionizzazione e il suo inverso cioè la ricombinazione: i fenomeni sono di tipo boundfree oppure free-bound La bremsstrahlung e il suo inverso cioè l assorbimento free-free: i fenomeni sono di tipo free-free I fenomeni si dicono di tipo termico se sono di tipo spontaneo-collisionale e se, come spesso avviene, per la definizione della loro importanza sono determinanti le leggi di distribuzione termica di una struttura sui suoi possibili livelli (distribuzione di Boltzmann) e nei suoi possibili stati di ionizzazione ( distribuzione di Saha ) Sono detti di tipo termico anche gli scattering tipo Thompson o Compton nonché i fenomeni di fluorescenza e lo scattering Rayleigh ( assorbimento di un fotone da parte di una struttura e riemissione pressochè immediata del fotone ) Sono invece indicati come processi non termici principalmente le emissioni di sincrotrone e le emissioni per effetto maser
7 Concetto di fotosfera 1 La parte più esterna del sole viene tradizionalmente considerata suddivisa, procedendo dall interno verso l esterno, in fotosfera, cromosfera e corona La fotosfera è la regione della stella in cui ha origine tutta la luce che noi percepiamo come proveniente dalla stella. Introduciamo il concetto di fotosfera in modo estremamente schematico. Lo faremo studiando il percorso di un raggio di luce che dall esterno penetri nell atmosfera della stella. La differenza rispetto ai raggi di luce che provengono dall esterno della stella è che essi si propagano in un mezzo che, da una parte assorbe le radiazioni, ma che contemporaneamente ne emette. Il concetto di fotosfera ne risulta ben chiarito e i risultati numerici sono molto prossimi ai valori reali. Dal momento che introdurremo la sezione d urto di interazione dei fotoni con la materia e che essa dipende dalla frequenza, il risultato che otterremo, a rigore, varrebbe per una sola frequenza. Tuttavia l approssimazione di considerare costante la sezione d urto, almeno sul sole, è valida con una approssimazione dell ordine del 40%. Si consideri un asse z che parte dall interno della stella da una origine O scelta a piacere e che raggiunge l osservatore. Si supponga inoltre di misurare la profondità ottica a partire dall osservatore come funzione della quota z sopra il punto O. Si ha τ ( z ) = n ( z ) σ dz dove l integrale è esteso dall osservatore ( cioè dall infinito ) a z, n ( z ) è la densità numerica di assorbitori/diffusori di luce a quota z e σ è la sezione d urto appropriata. Per stimare n ( z ) faremo l ipotesi che la regione in cui prevalentemente avviene l assorbimento/diffusione della luce sia una atmosfera stellare a temperatura costante ( è vero nel sole con un approssimazione del 10% ), a composizione unica e costante ( di solito è idrogeno con poco elio e tracce di altri costituenti ) e che si possa assumere sia una regione dove l accelerazione locale di gravità g è costante ( ipotesi sempre molto ben verificata ). L atmosfera stellare in tal caso è un atmosfera isoterma in cui l equilibrio è fissato dalla costanza della somma dell energia gravitazionale ( per esempio di una mole M di gas ) e dell energia diffusiva ( il potenziale chimico per una mole di gas ).
8 Concetto di fotosfera 2 Deve essere costante: M g z + RT ln n ( z ) e ciò porta alla relazione: n ( z ) = n ( 0 ) exp ( - M g z / R T ). Sostituendo si ha: τ ( z ) = ( n ( 0 ) σ R T / M g ) exp ( - M g z / R T ). E invertendo la relazione: z = - ( R T / M g ) ln ( M g τ ( z ) / n ( 0 ) σ R T ) Si può adesso ragionare in questo modo: fino a t ( z ) = 0.1 il materiale all esterno della stella è molto trasparente e lascia passare bene la luce che proviene dal materiale sottostante. La quantità di materia nello strato che produce t(z) = 0.1 è approssimativamente solo il 10% di quella contenuta nello strato che produce t(z) = 1. Dal momento che la luce proveniente dalla materia nello strato che produce t(z) =1 arriva in larga misura ad un osservatore esterno, la luce prodotta dal materiale tra t(z) =0.1 e t(z) =1 sarà preponderante rispetto a quella prodotta dal materiale contenuto nello strato che produce t( z ) = 0.1 e pertanto la luce prodotta da quest ultimo sarà praticamente invisibile sullo sfondo dell altra. Oltre t ( z ) = 1 i raggi di luce provenienti da parti interne della stella non possono raggiungere direttamente il nostro occhio perché è praticamente certo che essi verranno diffusi oppure assorbiti e poi riemessi. Dunque ciò che osserva l occhio di chi guarda una stella è solo la luce che grosso modo proviene dal materiale compreso tra t ( z ) = 0.1 e t ( z ) = 1. E la fotosfera della stella. L ordine di grandezza dello spessore F della fotosfera con il modello prima abbozzato risulta essere dato da F = ( RT / M g ) ln 10 Applicando il modello ad una atmosfera di idrogeno a 5700 K sul sole ( g = G M / r 2 = 270 m/s 2 ) si ha F = 400 km Tutto il sole ha un raggio di km e noi vediamo uno spessore di km! Si osservi, a questo punto che anche se si selezionano valori limite diversi da t(z) = 0.1 e t(z) = 1, per la dipendenza dal logaritmo del loro rapporto, il risultato non cambia granchè.
9 Dati sulla fotosfera e sulla cromosfera del sole
10 Dati relativi alla fotosfera solare
11
12 Lo spettro solare e la sezione d urto relativa per l interazione dominante nella fotosfera del sole Lo spettro continuo del sole è dovuto in larga misura alle interazioni: H + e - H - + γ reazione bound-free e - + γ e - + γ reazione free-free L energia del γ della prima reazione è pari a 0.75 ev e dunque ben accessibile a 5700K. Durante le eclissi solari è possibile osservare righe di H, He ( che qui è stato osservato per la prima volta), Ca e Fe emesse dalla cromosfera e dalla corona. Queste ultime emettono anche robustamente delle microonde.
13 Equilibrio delle eccitazioni (equazione di Boltzmann) A temperatura T il rapporto tra il numero di strutture in stato A e il numero di strutture in stato B e dato da N A g A = exp [ ( E A E B ) / kt ] N B g B dove le g sono le molteplicita dei livelli ed E le loro energie. Equilibrio delle ionizzazioni ( equazione di Saha ) A temperatura T costante il prodotto della densita numerica elettronica per la densita numerica di atomi di una data specie ionizzati n+1 volte diviso per la densita numerica di atomi ionizzati n volte e dato da n r+1 n e U r+1 = 2 (2pm e kt/h 2 ) 1.5 exp [ I r / kt ] n r U r dove le U sono le funzioni di partizione dipendenti dalla temperatura dell atomo ionizzato r ed r+1 volte, I r e l energia necessaria per far passare l atomo dal grado di ionizzazione n al grado di ionizzazione n+1 e la somma degli n i deve essere costante e pari al numero totale di atomi di quella specie. E a tutti gli effetti una legge di azione di massa per la reazione: atomo ionizzato i volte atomo ionizzato i+1 volte + elettrone La dimostrazione per solo idrogeno e data di seguito.
14
15 Gli spettri della luce emessa dalle stelle 1 Poiché la luce attorno alla regione del visibile che arriva da una stella ha origine in uno strato molto sottile della superficie stellare essa porta informazioni circa la temperatura, la composizione, la pressione e, in generale, sui processi fisici che avvengono in tale strato superficiale. Una notevole quantità di informazione si ricava dalla analisi delle righe dello spettro. Infatti: - la temperatura superficiale influenza direttamente il broadening termico delle righe - la temperatura superficiale determina il tipo e l intensità delle righe che vengono emesse. Per capire il concetto analizziamo il caso più semplice, cioè l assorbimento delle righe della serie Balmer, in particolare la riga Balmer a che ha un energia pari a 1.88 ev e che viene emessa nella transizione dal secondo livello eccitato a ev verso il primo livello eccitato a ev. L equazione di Boltzmann prescrive che il rapporto N 2 /N 1 tra atomi che si trovano nel primo stato eccitato, e sono quindi in condizione di assorbire le Balmer, ed atomi che si trovano nello stato fondamentale sia dato da f(t) = ( g 2 /g 1 ). e ev/ kt g 2 /g 1 essendo il rapporto tra le molteplicità dei due livelli Il termine assolutamente dominante è l esponenziale e quindi si capisce che non possono comparire righe di assorbimento della serie Balmer fino a quando la temperatura non consente una ragionevole popolazione del primo livello eccitato e una ragionevole emissione dal secondo livello eccitato. Tuttavia non bisogna dimenticare che se si alza molto la temperatura, tutti i livelli vengono popolati e molti atomi vengono ionizzati. La ionizzazione viene controllata dalla legge di Saha la quale prescrive che il rapporto N + /N a tra il numero di atomi ionizzati e il numero di atomi non ionizzati, essendo per l idrogeno ne = N i, deve essere proporzionale a g(t) = A. T 1.5. e ev/ kt / N i.
16 Gli spettri della luce emessa dalle stelle 2 Di nuovo il termine è dominato da un esponenziale, non troppo diverso dal precedente, il cui effetto è quello di spopolare gli stati legati dell idrogeno. Si tenga conto del fatto che N + + N a = N = numero totale di protoni e di più che, almeno fino ad una temperatura kt* 10 ev vale la relazione N 2 <<N 1 ~ N a Con tali approssimazioni si può scrivere: N 2 / N ~ f(t) / ( 1 + g(t) ). Le funzioni f(t), g(t), N 2 /N sono rappresentate in figura. Viene così chiaramente giustificato il fatto che le righe della serie Balmer compaiano negli spettri stellari quando la corrispondente temperatura superficiale delle stelle si aggira intorno ai K. L unione delle equazioni di Boltzmann e di Saha, insieme ai valori dei livelli dei vari elementi, giustifica la comparsa di tutte le righe indicate insieme ai principi di classificazione spettrale
17 Le righe negli spettri stellari Dovrebbe essere sufficientemente chiaro a questo punto la lettura del grafico sottostante che fornisce la strenght delle principali righe di assorbimento negli spettri stellari La strenght di una riga di assorbimento è definita come la larghezza di un rettangolo che abbia L altezza dello spettro continuo nei punti attorno alla zona in cui è presente la riga Un area identica a quella scavata nello spettro continuo dalla riga
18 Esercizi 1) Si stimino, utilizzando i dati forniti negli appunti, i rapporti tra numero di atomi di idrogeno a) nello stato fondamentale, b) nel primo stato eccitato, c) ionizzati, nella fotosfera di Sirio ( K ). 2) A quale temperatura la popolazione di atomi di idrogeno nello stato fondamentale è doppia della popolazione nel primo stato eccitato ( trascurando eventuali diversità dovute alla diversità delle relative molteplicità )? 3) Un gas di elio si trova a K. Si calcoli il rapporto tra elio ionizzato ed atomico (E ion = 24.5 ev) 4) Si assuma che la temperatura e la composizione di una atmosfera stellare siano sostanzialmente costanti. a) si dimostri che la densità varia in modo esponenziale; b) si calcoli la pressione presente nella fotosfera se T = 8000 K, l atmosfera è fatta prevalentemente di idrogeno e la sezione d urto della radiazione con la materia vale all incirca cm 2. 5) Si consideri una sfera di raggio R, costituita di materiale in cui la luce si propaga venendo assorbita con una data lunghezza di attenuazione λ. Si consideri ancora un fascio di rette parallele che intersecano la sfera e che passano ad una distanza r dal centro di essa. Si scriva l espressione che da la profondità ottica τ della sfera al variare di r. Si costruisca poi la derivata dτ/dr e la si usi per spiegare come mai il bordo delle stelle, e in particolare quello del sole, appaiano così netti. 6) La corona solare è un insieme estremamente tenue di materiale che si estende attorno al sole e che si trova a temperature comprese tra 1 e 2 milioni di gradi in condizioni di quiete solare. Si assuma che la corona sia costituita di idrogeno e se ne stimi l estensione cosiderando che la sua espansione è limitata dalla attrazione gravitazionale del sole. 7) Nella corona solare si trovano anche atomi di ferro multiplamente ionizzati fino ad Fe XVI. FeI ed FeII emettono una riga rispettivamente a nm e nm. Si stimi l abbondanza relativa dei due tipi di Fe nella cromosfera a T = 8000 K e nella corona a T = 10 6 K. 8) Si confronti la densità di energia nella corona ( 10 6 K, kg/m 3 ) con la densità di energia nella fotosfera ( 6000 K, 10-4 kg/m 3 ).
AC5 Distanze nella Via Lattea
AC5 Distanze nella Via Lattea Misure di parallasse. Il satellite Hypparcos La misura della temperatura superficiale delle stelle ( corpo nero, larghezza delle righe, luminosità ) Spettri stellari e loro
DettagliL energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m
QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle
DettagliAstronomia Lezione 14/11/2011
Astronomia Lezione 14/11/2011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics
DettagliFenomeni quantistici
Fenomeni quantistici 1. Radiazione di corpo nero Leggi di Wien e di Stefan-Boltzman Equipartizione dell energia classica Correzione quantistica di Planck 2. Effetto fotoelettrico XIII - 0 Radiazione da
DettagliSpettro elettromagnetico
Spettro elettromagnetico Sorgenti Finestre Tipo Oggetti rilevabili Raggi γ ev Raggi X Lunghezza d onda E hc = hν = = λ 12. 39 λ( A o ) Visibile Infrarosso icro onde Onde-radio Dimensione degli oggetti
Dettagli5.4 Larghezza naturale di una riga
5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,
DettagliFAM. T 1) α ν. (e α ν T 1) 2. (con l ipotesi ν > 0) si ottiene
Serie 42: Soluzioni FAM C. Ferrari Esercizio 1 Corpo nero 1. Abbiamo: Sole λ max = 500nm - spettro visibile (giallo); Sirio B λ max = 290nm - ultravioletto; corpo umano λ max = 9300nm - infrarosso. 2.
Dettaglip e c = ev Å
Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Soluzioni Esercizi: Giugno 006 * Quale la lunghezza d onda di de Broglie di un elettrone che ha energia cinetica E 1 = KeV e massa a riposo m 0 = 9.11
DettagliEmissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg.
Reazioni nucleari Un nucleo instabile può raggiungere una nuova condizione di stabilità attraverso una serie di decadimenti con emissione di particelle α, β, γ o di frammenti nucleari (fissione). Emissione
DettagliDocente: Alessandro Melchiorri
Astronomia Lezione 15/11/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Le lezioni astronomia012_*.pdf
DettagliMateria e radiazione. Lezione 6
Materia e radiazione Lezione 6 Sommario Luce e radiazione: come estrarre l informazione fisica dalla luce delle stelle. La radiazione di corpo nero: leggi di Wien e di Stefan. Struttura Atomica: nucleo
DettagliLASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata
LASER Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata Cenni storici 1900 Max Planck introduce la teoria dei quanti (la versione
DettagliDocente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014
Astronomia Lezione 07/11/2014 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Altri spettri: notare come il picco
DettagliSPETTROSCOPIA UV-VIS LEZIONE 9
SPETTROSCOPIA UV-VIS LEZIONE 9 RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA La radiazione elettromagnetica è la propagazione nello spazio e nel tempo dell energia elettromagnetica tramite onde e corpuscoli. natura ondulatoria:
DettagliMisura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti
materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni Esperto Qualificato LNF - INFN Interazioni delle particelle indirettamente ionizzanti con la materia Le particelle indirettamente ionizzanti, principalmente
DettagliSpettroscopia. 05/06/14 SPET.doc 0
Spettroscopia 05/06/14 SPET.doc 0 Spettroscopia Analisi del passaggio di un sistema da uno stato all altro con scambio di fotoni Spettroscopia di assorbimento Spettroscopia di emissione: In entrambi i
DettagliProprietà fisiche del Mezzo Interstellare Diffuso!
Proprietà fisiche del Mezzo Interstellare Diffuso! Lezione ISM 3! G. Vladilo! Astronomia Osservativa C, ISM 3, Vladilo (2011)! 1! Il Mezzo Interstellare come laboratorio di fisica! Fisica delle basse densità!
DettagliTeoria Atomica di Dalton
Teoria Atomica di Dalton Il concetto moderno della materia si origina nel 1806 con la teoria atomica di John Dalton: Ogni elementoè composto di atomi. Gli atomi di un dato elemento sono uguali. Gli atomi
DettagliAstronomia Lezione 7/11/2011
Astronomia Lezione 7/11/011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Attenzione! on abbiamo lezione il 10/11/011 Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo:
DettagliElettricità e Fisica Moderna
Esercizi di fisica per Medicina C.Patrignani, Univ. Genova (rev: 9 Ottobre 2003) 1 Elettricità e Fisica Moderna 1) Una candela emette una potenza di circa 1 W ad una lunghezza d onda media di 5500 Å a)
DettagliUnità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia
Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni
DettagliL irraggiamento termico
L irraggiamento termico Trasmissione del Calore - 42 Il calore può essere fornito anche mediante energia elettromagnetica; ciò accade perché quando un fotone, associato ad una lunghezza d onda compresa
Dettagli4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi stato fondamentale stati eccitati
4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi Accanto allo spettro continuo che i corpi emettono in ragione del loro stato termico, si osservano spettri discreti che sono caratteristici
DettagliStelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce
Stelle - corpo celeste di forma più o meno sferica - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce - il Sole è una stella - Quasi tutto ciò che sappiamo
DettagliCORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA
CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA Anno Accademico 007-008 CORSO di FISCA ED APPLICAZIONE DEI LASERS Questionario del Primo appello della Sessione Estiva NOME: COGNOME: MATRICOLA: VOTO: /30 COSTANTI
DettagliMISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE
MISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE di Arianna Carbone, Giorgia Fortuna, Nicolò Spagnolo Liceo Scientifico Farnesina Roma Interazioni tra elettroni e fotoni Per misurare la massa dell elettrone abbiamo sfruttato
DettagliSpettroscopia. Spettroscopia
Spettroscopia Spettroscopia IR Spettroscopia NMR Spettrometria di massa 1 Spettroscopia E un insieme di tecniche che permettono di ottenere informazioni sulla struttura di una molecola attraverso l interazione
DettagliLE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA
LE ONDE E I FONDAMENTI DELLA TEORIA QUANTISTICA I PROBLEMI DEL MODELLO PLANETARIO F Secondo Rutherford l elettrone si muoverebbe sulla sua orbita in equilibrio tra la forza elettrica di attrazione del
DettagliLezione n. 13. Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo. di idrogeno. Antonino Polimeno 1
Chimica Fisica Biotecnologie sanitarie Lezione n. 13 Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo di idrogeno Antonino Polimeno 1 Radiazione elettromagnetica (1) - Rappresentazione
DettagliS P E T T R O S C O P I A. Dispense di Chimica Fisica per Biotecnologie Dr.ssa Rosa Terracciano
S P E T T R O S C O P I A SPETTROSCOPIA I PARTE Cenni generali di spettroscopia: La radiazione elettromagnetica e i parametri che la caratterizzano Le regioni dello spettro elettromagnetico Interazioni
DettagliANALISI DELL OSCURAMENTO AL BORDO
ANALISI DELL OSCURAMENTO AL BORDO Il fenomeno dell oscuramento al bordo (limb darkening) che fa diminuire la luminosità dal centro al bordo solare è dovuto al decrescere della temperatura e della densità
DettagliTeoria Atomica Moderna. Chimica generale ed Inorganica: Chimica Generale. sorgenti di emissione di luce. E = hν. νλ = c. E = mc 2
sorgenti di emissione di luce E = hν νλ = c E = mc 2 FIGURA 9-9 Spettro atomico, o a righe, dell elio Spettri Atomici: emissione, assorbimento FIGURA 9-10 La serie di Balmer per gli atomi di idrogeno
DettagliDiffusione da elettroni legati elasticamente
Diffusione da elettroni legati elasticamente Nell ipotesi di elettroni legati elasticamente nella materia, il moto del singolo elettrone è determinato dall equazione del moto classica r + γṙ + ω 0r F ext
DettagliINTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA
INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA Grandezze pertinenti e relative unità di misura (S.I. o pratiche) E fotone = energia di un fotone X N = numero di fotoni X Ex = N E fotone = energia trasportata da N fotoni
DettagliEsploriamo la chimica
1 Valitutti, Tifi, Gentile Esploriamo la chimica Seconda edizione di Chimica: molecole in movimento Capitolo 8 La struttura dell atomo 1. La doppia natura della luce 2. L atomo di Bohr 3. Il modello atomico
DettagliLe Caratteristiche della Luce
7. L Atomo Le Caratteristiche della Luce Quanti e Fotoni Spettri Atomici e Livelli Energetici L Atomo di Bohr I Modelli dell Atomo - Orbitali atomici - I numeri quantici e gli orbitali atomici - Lo spin
DettagliLa radiazione elettromagnetica. aumento della frequenza n della radiazione aumento dell energia E della radiazione
La radiazione elettromagnetica aumento della frequenza n della radiazione aumento dell energia E della radiazione La radiazione elettromagnetica Un onda elettromagnetica è caratterizzata dalla lunghezza
DettagliDocente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014
Astronomia Lezione 21/11/2014 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Equazione del Trasporto Radiativo
DettagliLa teoria del corpo nero
La teoria del corpo nero Max Planck Primo Levi 2014 Roberto Bedogni INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700 http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi
DettagliLo Spettro Elettromagnetico
Spettroscopia 1 Lo Spettro Elettromagnetico Lo spettro elettromagnetico è costituito da un insieme continuo di radiazioni (campi elettrici e magnetici che variano nel tempo, autogenerandosi) che va dai
DettagliL ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)
L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia
Dettaglifenomeno livelli interni atomici legami chimici vibrazioni nm Å
Spettroscopia Misura e studio dell andamento dell intensità della radiazione elettromagnetica/corpuscolare in funzione della frequenza (energia/lunghezza d onda) della radiazione stessa Quale tipo di informazione
DettagliLight Amplification by Stimulated Emission of Radiation
Laser? Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Produce un fascio coerente di radiazione ottica da una stimolazione elettronica, ionica, o transizione molecolare a più alti livelli energetici
DettagliProduzione dei raggi X
I RAGGI X Produzione dei raggi X Tubo a raggi X Emissione per frenamento Emissione per transizione Spettro di emissione pag.1 Lunghezza d onda, frequenza, energia (fm) λ (m) 10 14 RAGGI GAMMA ν 10 12 (Å)
DettagliPer ognuno di questi effetti si definisce una sezione d urto microscopica σ ph, σ C, σ pp.
Interazione dei fotoni con la materia I fotoni interagiscono con la materia attraverso tre effetti : fotoelettrico (ph); compton (C); produzione di coppie (pp). Per ognuno di questi effetti si definisce
DettagliTECNICHE SPETTROSCOPICHE
TECNICHE SPETTROSCOPICHE L interazione delle radiazioni elettromagnetiche con la materia e essenzialmente un fenomeno quantico, che dipende sia dalle proprieta della radiazione sia dalla natura della materia
DettagliMeccanica quantistica Mathesis 2016 Prof. S. Savarino
Meccanica quantistica Mathesis 2016 Prof. S. Savarino Quanti Corpo nero: è un oggetto che assorbe tutta la radiazione senza rifletterla. Come una corda legata agli estremi può produrre onde stazionarie
DettagliSOLE, struttura e fenomeni
SOLE, struttura e fenomeni Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione (I) Il Sole è la stella più vicina a noi, della quale possiamo pertanto ricavare in dettaglio informazioni dirette. Si
DettagliIl semiconduttore è irradiato con fotoni a λ=620 nm, che vengono assorbiti in un processo a due particelle (elettroni e fotoni).
Fotogenerazione -1 Si consideri un semiconduttore con banda di valenza (BV) e banda di conduzione (BC) date da E v =-A k 2 E c =E g +B k 2 Con A =10-19 ev m 2, B=5, Eg=1 ev. Il semiconduttore è irradiato
DettagliCapitolo 8 La struttura dell atomo
Capitolo 8 La struttura dell atomo 1. La doppia natura della luce 2. La «luce» degli atomi 3. L atomo di Bohr 4. La doppia natura dell elettrone 5. L elettrone e la meccanica quantistica 6. L equazione
DettagliP. Sapia Università della Calabria. a.a. 2009/10
FISICA PER I BENI CULTURALI Ii MATERIA E INTERAZIONE CON LA RADIAZIONE P. Sapia Università della Calabria a.a. 2009/10 Interazioni fondamentali Gravitazionale Debolmente attrattiva, tra tutte le particelle
DettagliGeneralità delle onde elettromagnetiche
Generalità delle onde elettromagnetiche Ampiezza massima: E max (B max ) Lunghezza d onda: (m) E max (B max ) Periodo: (s) Frequenza: = 1 (s-1 ) Numero d onda: = 1 (m-1 ) = v Velocità della luce nel vuoto
DettagliGli spettri stellari - storia
Gli spettri stellari - storia 1802 - W.H. Wollaston scopre righe di assorbimento nello spettro solare 1814/5 - Joseph Fraunhofer (1787-1826) conferma la presenza di un gran numero (574) di righe di assorbimento
DettagliCRISI DELLA FISICA CLASSICA e FISICA DEI QUANTI Esercitazione
! ISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE Ciclo formativo per Insegnanti di Scuola Superiore - anno scolastico 2017-2018 Prima lezione - Milano, 10 ottobre 2017 CRISI DELLA FISICA CLASSICA e FISICA
DettagliUnità Didattica 6. Spettroscopia delle nebulose
Diapositiva 1 Unità Didattica 6 Spettroscopia delle nebulose Questa unità presenta i fondamenti della fisica del gas ionizzato che servono a comprendere gli spettri a righe d emissione osservati in alcune
DettagliAtomi a più elettroni
Atomi a più elettroni L atomo di elio è il più semplice sistema di atomo a più elettroni. Due sistemi di livelli tra i quali non si osservano transizioni Sistema di singoletto->paraelio Righe singole,
DettagliE noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la
1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due
DettagliAstronomia Strumenti di analisi
Corso facoltativo Astronomia Strumenti di analisi Christian Ferrari & Gianni Boffa Liceo di Locarno Parte E: Strumenti di analisi Radiazione elettromagnetica Interazione radiazione - materia Redshift Misura
DettagliTRASFERIMENTO RADIATIVO IN ATMOSFERA
TRASFERIMENTO RADIATIVO IN ATMOSFERA Anziché osservare il sistema dall esterno a valutare il bilancio al top dell atmosfera, analizzo cosa succede al suo interno. L interazione della radiazione solare
DettagliRisultati della teoria di Hartree
Risultati della teoria di Hartree Il potenziale è a simmetria sferica, come nell atomo di idrogeno, quindi: ψ n, l, m = Rn, l ( r) Θ l, m ( θ ) Φ m ( ϕ ) l l l La dipendenza angolare delle autofunzioni
DettagliLuce e Vita (Luce è Vita) LUCE: FONTE ENERGETICA E PORTATRICE DI INFORMAZIONI
Luce e Vita (Luce è Vita) LUCE: FONTE ENERGETICA E PORTATRICE DI INFORMAZIONI Luce : Fonte di Energia Fotosintesi Sviluppo e mantenimento della vita sulla Terra 6CO 2 + 6H 2 O + 60 fotoni ----> C 6 H 12
DettagliOnde e oscillazioni. Fabio Peron. Onde e oscillazioni. Le grandezze che caratterizzano le onde
Onde e oscillazioni Lezioni di illuminotecnica. Luce e Onde elettromagnetiche Fabio Peron Università IUAV - Venezia Si parla di onde tutte le volte che una grandezza fisica varia la sua entità nel tempo
DettagliINTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA
M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le
DettagliInterazione dei raggi X con la materia
Interazione dei raggi X con la materia Emissione di fotoelettroni Fascio incidente (I 0 ) di raggi X Fluorescenza Scattering coerente e incoerente Assorbimento (I) calore Lo scattering coerente dei raggi
DettagliDocente: Alessandro Melchiorri
Astronomia Lezione 23/11/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Le lezioni astronomia012_*.pdf
DettagliLASER PRINCIPI FISICI
Corso di Tecnologie Speciali I LASER PRINCIPI FISICI Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale LASER Light Amplification
DettagliRisonanza magnetica nucleare
Risonanza magnetica nucleare Università di Firenze Corso di Tecnologie Biomediche Lezione del 31 ottobre 2003 Leonardo Bocchi Principi fisici Premessa Modello classico Visualizzazione semplificata Equazione
DettagliLa teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO
La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO La luce La LUCE è una forma di energia detta radiazione elettromagnetica che si propaga nello spazio
DettagliIl corpo nero e l ipotesi di Planck
Il corpo nero e l ipotesi di Planck La crisi della fisica classica Alla fine del XIX secolo ci sono ancora del fenomeni che la fisica classica non riesce a spiegare: lo spettro d irraggiamento del corpo
DettagliLa fisica del XX secolo ovvero la tecnologia consente di eseguire esperimenti sempre più spinti e. tutto deve essere messo in discussione
ovvero la tecnologia consente di eseguire esperimenti sempre più spinti e. tutto deve essere messo in discussione The fundamental cause of the trouble is that in the modern world the stupid are cocksure
DettagliProduzione di un fascio di raggi x
Produzione di un fascio di raggi x WWW.SLIDETUBE.IT Un fascio di elettroni penetra nella materia, dando origine a: produzione di elettroni secondari (raggi delta) emissione X caratteristica bremsstrahlung
DettagliUNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica CURRICULUM ASTROFISICA E FISICA DELLO SPAZIO Anno Accademico 2011-2012 PROGRAMMA
DettagliCOMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. descrivere la. Comprendere ed applicare analogie relative ai concetti presi in analisi. struttura.
ca descrivere la struttura dell atomo, la tavola periodica e le sue caratteristiche per spiegare le differenze tra i vari tipi di legami, descrivendoli e interpretandoli alla luce degli elettroni di valenza
DettagliL atomo. Il neutrone ha una massa 1839 volte superiore a quella dell elettrone. 3. Le particelle fondamentali dell atomo
L atomo 3. Le particelle fondamentali dell atomo Gli atomi sono formati da tre particelle fondamentali: l elettrone con carica negativa; il protone con carica positiva; il neutrone privo di carica. Il
DettagliRisonanza Magnetica Nucleare
Risonanza Magnetica Nucleare Il fenomeno della risonanza magnetica nucleare è legato ad una proprietà p di alcuni nuclei quale lo spin. Lo spin è una proprietà fondamentale come la carica e la massa. Protoni,
DettagliEsercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm].
Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio9: un fotone gamma sparisce formando una coppia
DettagliCorso di laboratorio di fisica della materia Prof. Mario Rocca AA Il progresso delle conoscenze in Fisica è indissolubilmente legato al
Corso di laboratorio di fisica della materia Prof. Mario Rocca AA 2012-2013 Il progresso delle conoscenze in Fisica è indissolubilmente legato al progresso nei metodi di indagine sperimentale. Il corso
DettagliRadioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata
Radioattività 1. Massa dei nuclei 2. Decadimenti nucleari 3. Legge del decadimento XVI - 0 Nucleoni Protoni e neutroni sono chiamati, indifferentemente, nucleoni. Il numero di protoni (e quindi di elettroni
DettagliRadiazione e Materia. Insegnamento di Chimica Generale CCS CHI e MAT. Scuola di Ingegneria Industriale e dell Informazione
Scuola di Ingegneria Industriale e dell Informazione Insegnamento di Chimica Generale 083424 - CCS CHI e MAT Radiazione e Materia Prof. Dipartimento CMIC Giulio Natta http://iscamap.chem.polimi.it/citterio
DettagliLE STELLE. LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole ( km)
LE STELLE LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole (149 600 000 km) Anno luce = distanza percorsa in un anno dalla luce, che viaggia ad una velocità di 300 000 km/sec. (9
DettagliDEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08)
Radiazioni Ottiche Artificiali -ROA- Cosa sono Anna Maria Vandelli Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena SPSAL Sassuolo Fonte ISPESL 1 DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) si intendono per radiazioni ottiche:
DettagliLa struttura della materia
La struttura della materia IL CORPO NERO In fisica, i corpi solidi o liquidi emettono radiazioni elettromagnetiche, a qualsiasi temperatura. Il corpo nero, invece, è un oggetto ideale che assorbe tutta
DettagliInterazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini
Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Un po di storia Lo studio delle radiazioni ionizzanti come materia di interesse nasce nel novembre del 1895 ad opera del fisico tedesco Wilhelm
DettagliEvoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine. Serafina Carpino
Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine Serafina Carpino Oltre a miliardi di stelle, nello spazio ci sono nubi di materia interstellare, formate da estese condensazioni di gas e
DettagliL abbondanza degli elementi nell universo
L abbondanza degli elementi nell universo Abbondanze nel sistema solare Abbondanze fotosferiche e meteoriche Abbondanze cosmiche Chi da dove? a)nucleosisntesi primordiale b)nucleosintesi stellare fino
Dettagli13 ottobre Prof. Manlio Bellesi
XV OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA MODENA 2015 13 ottobre 2014 Prof. Manlio Bellesi Fin dalle origini gli esseri umani hanno osservato il cielo. Cosmologie, miti, religioni, aspirazioni e sogni hanno
DettagliLaser. Salvatore Baldino 26 giugno 2013
Laser Salvatore Baldino 26 giugno 2013 1 Introduzione Nel presente seminario, si cercherà di esporre un modello realistico per la costruzione di un laser. Lo schema seguito consiste nell esporre dapprima
DettagliLezione 3 Proprieta fisiche elementari di un plasma
Lezione 3 Proprieta fisiche elementari di un plasma G. Bosia Universita di Torino 1 Gas ionizzati e plasmi Si e gia notato che il comportamento dinamico di un plasma e qualitativamente diverso da quello
DettagliTabella 1 80,0 5,7 70,0 5,0 60,0 4,3 50,0 3,6 40,0 2,9 30,0 2,2 20,0 1,5 10,0 0,9 5,0 0,5
PROBLEMA 1 Un piccolo magnete permanente di massa viene lasciato cadere liberamente in un tubo verticale e fisso, di materiale isolante come il plexiglas; si osserva che esso cade con la stessa accelerazione
DettagliSpettroscopia in assorbimento overtone dell anidride carbonica con l uso di laser a diodo
Spettroscopia in assorbimento overtone dell anidride carbonica con l uso di laser a diodo A. Lucchesini, S. Gozzini Istituto per i Processi Chimico Fisici del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Pisa
DettagliConvezione Conduzione Irraggiamento
Sommario Cenni alla Termomeccanica dei Continui 1 Cenni alla Termomeccanica dei Continui Dai sistemi discreti ai sistemi continui: equilibrio locale Deviazioni dalle condizioni di equilibrio locale Irreversibilità
DettagliTECNICHE RADIOCHIMICHE
TECNICHE RADIOCHIMICHE L ATOMO - Un atomo e costituito da un nucleo carico positivamente, circondato da una nuvola di elettroni carichi negativamente. - I nuclei atomici sono costituiti da due particelle:
DettagliAtomo. Evoluzione del modello: Modello di Rutherford Modello di Bohr Modello quantomeccanico (attuale)
Atomo Evoluzione del modello: Modello di Rutherford Modello di Bohr Modello quantomeccanico (attuale) 1 Modello di Rutherford: limiti Secondo il modello planetario di Rutherford gli elettroni orbitano
DettagliASSORBIMENTO UV-VIS. Atomo
ASSRBIMET UV-VIS 1 Atomo Molecola E 3 E 2 Livelli elettronici (interazioni UV) A Tipi di vibrazione molecolare: E 1 E 0 sottolivelli vibrazionali (interazioni IR) sottolivelli rotazionali (interazioni
DettagliTrasmissione del calore: Irraggiamento - I parte
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL ARCHITETTURA FISICA TECNICA AMBIENTALE Trasmissione del calore: Irraggiamento - I parte Prof. Gianfranco Caruso A.A. 2013/2014 La trasmissione di calore per Irraggiamento
DettagliCorso di Stelle e Galassie 2016/2017 Il Sole
Corso di Stelle e Galassie 2016/2017 Il Sole Do#.ssa Silvia Perri Dipar0mento di Fisica, Università della Calabria La fotosfera I bordi sono più scuri del centro (limb darkening) Granulazione dovuta ai
DettagliProblemi di Fisica. Elettromagnetismo. La Carica Elettrica e la Legge di Coulomb
Problemi di isica Elettromagnetismo La arica Elettrica e la Legge di oulomb Data la distribuzione di carica rappresentata in figura, calcolare la forza totale che agisce sulla carica Q posta nell origine
DettagliI rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta
I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla
Dettagli