ALLENARE LA MENTE ALLA VELOCITÀ. Prof. Giuseppe Vercelli
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1 ALLENARE LA MENTE ALLA VELOCITÀ Prof. Giuseppe Vercelli
2 VELOCITA - Velocità di movimento - Velocità del gesto tecnico - Velocità di pensiero - Coordinazione di squadra
3 VELOCITA UNA QUESTIONE DI RITMO
4 L ATLETA VELOCE Ha immagini mentali future caratterizzate dal giusto Ritmo (proiezione spazio-tempo) È proiettato nel futuro, su ciò che sta per avvenire. Ad esempio: Lo sciatore è focalizzato sul palo successivo Il velocista sul primo movimento da eseguire dopo lo sparo dello starter Il calciatore sulla situazione che si verrà a creare dopo la sua azione
5 COME ALLENARE LA MENTE ALLA VELOCITÀ?
6 LA VELOCITA DEL PENSIERO Modelli mentali Consapevolezza della situazione Presa di decisione Azione
7 MODELLI MENTALI Lavoro cognitivo lento Lavoro cognitivo veloce Novizi - Conoscenza basata sulle «regole» - Superficialità - Soluzioni limitate - Incapacità di coordinare le proprie azioni con quelle altrui - Alto dispendio di risorse cognitive Esperti - Conoscenza basata sull esperienza - Gestione della complessità - Rapidità e flessibilità di scelta - Alta coordinazione di squadra. - Basso dispendio di risorse cognitive
8 CONSAPEVOLEZZA DELLA SITUAZIONE Consapevolezza della situazione Situation awareness Sulla base dei modelli mentali costruiamo la nostra consapevolezza della situazione che ci troviamo di fronte, che consiste in un processo a tre livelli: LIVELLO 1 Percezione degli elementi della situazione LIVELLO 2 Comprensione del significato della situazione LIVELLO 3 Proiezione degli stati futuri della situazione
9 ALLENAMENTO INDIVIDUALE Comprendere i modelli mentali dell atleta (individuando punti di forza e aree di miglioramento) Stimolare l ideazione di nuovi modelli mentali promuovendo: - la scoperta autonoma di nuove soluzioni - il maggior numero di soluzioni possibili - la memorizzazione attraverso la verbalizzazione (memoria procedurale + memoria dichiarativa) - la consapevolezza dei propri processi cognitivi
10 ALLENAMENTO COLLETTIVO - Favorire l interazione e l integrazione di gruppo - Facilitare la condivisione delle informazioni - Favorire lo sviluppo di rappresentazioni comuni Ogni atleta deve maturare una conoscenza simile: sul modo di pensare e di agire dei propri compagni su come interagire fra compagni sul compito sulla situazione
11 VELOCITÀ E SFERA Velocità: questione di Ritmo, in relazione agli altri fattori SFERA Sincronia: attenzione, proiezione sul movimento successivo punti di Forza: aumentare consapevolezza, conoscenze e capacità Energia: intensità condivisa Attivazione: chiarezza di obiettivi e soluzioni per raggiungerli. A S F R E
12 PROPOSTA DI ALLENAMENTO MENTALE ALLA VELOCITA Per i più piccoli Proporre esercitazioni di gioco variabili che richiedano soluzioni variabili. L allenatore può dare dei vincoli esecutivi col fine di stimolare nuove soluzioni. Alla fine i giocatori dovranno raccontare ciò che hanno fatto e perché. Si suggeriscono attività brevi, non troppo complesse, divertenti, e finalizzate ad un obiettivo (ad es. segnare).
13 PROPOSTA DI ALLENAMENTO MENTALE ALLA VELOCITA Per i più grandi Proporre esercitazioni di gioco a squadre dove coloro che sono in possesso di palla devono verbalizzare ciò che stanno facendo. L allenatore ha facoltà di stoppare il gioco e farlo riprendere secondo le sue disposizioni. Può porre domande, dare indicazioni o vincoli per far emergere soluzioni alternative a quelle più disponibili, in modo da lavorare sulle aree di miglioramento. Il singolo e tutta la squadra hanno la possibilità di aumentare le conoscenze ed i modelli mentali.
14 ATTRATTORI IL LAVORO SUGLI ATTRATTORI
15 ATTRATTORI Sono gli elementi che costituiscono il fattore. Ogni fattore è dato dall'equilibrio di due azioni. Queste due azioni sono definite attrattori poiché muovono e attivano l individuo verso stadi più evoluti.
16 SINCRONIA Capacità di essere completamente presenti e concentrati su ciò che si sta facendo nel momento della prestazione. Il segreto della sincronia consiste nello IMMAGINARE e FARE allo stesso tempo.
17 GLI ATTRATTORI DELLA SINCRONIA Figurare nella mente, progettare, vedere con la mente, ideare, rappresentarsi con la fantasia, concepire con la fantasia Agire, eseguire, creare, compiere, mettere in atto, realizzare, vivere IMMAGINARE FARE
18 PRINCIPIO ATTIVO DELLA SINCRONIA IMMAGINARE (creare un disegno mentale di ciò che si desidera vivere, realizzare e sviluppare nella realtà) Figurare nella mente, progettare, vedere con la mente, ideare, rappresentarsi con la fantasia, concepire con la fantasia
19 CHI E SPOSTATO TROPPO SULL IMMAGINARE TENDE A Farsi troppi film, cioè a vedersi attore di situazioni SOLO mentali; Distaccarsi dalla propria realtà perdendo la dimensione del qui ed ora ; Focalizzarsi esclusivamente sull immaginare perdendo il contatto con il proprio corpo e l ambiente circostante; Distrarsi molto facilmente.
20 CHI E SPOSTATO TROPPO SULL IMMAGINARE VA AIUTATO A Riprendere in mano le briglie = controllo sull attore -> Modello S.F.E.R.A.; Riconnettersi con la realtà del qui ed ora riconoscendo il ruolo del proprio corpo e l ambiente circostante (suoni, colori, oggetti, ecc.); Smettere di fare il regista di film e iniziare a fare il fotografo di Polaroid ; Comprendere che l immaginazione è fondamentale quando è utilizzata nel cambiamento di prospettiva e nella determinazione dei percorsi alternativi risolutivi. Focalizzarsi su alcuni ancoraggi specifici e istantanei
21 PRINCIPIO ATTIVO DELLA SINCRONIA FARE (realizzo fisicamente ciò che ho immaginato mentalmente) Agire, eseguire, creare, compiere, mettere in atto, realizzare, vivere
22 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL FARE TENDE A Muove il corpo senza fermarsi a riflettere su ciò che fa o su come lo fà; Esegue azioni in modo automatico e stereotipato; Tende a perdere la connessione con l ambiente esterno e le proprie sensazioni Ad es. perde la percezione del respiro, degli odori Ha delle difficoltà nello spiegare cosa accade dentro di sé (pensieri e emozioni)
23 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL FARE VA AIUTATO A Usare l immaginazione e il pensiero creativo; Immaginare l azione che sta compiendo; Chiedersi il perché di ciò che sta facendo Chiedersi il perché di come lo sta facendo Ritrovare la connessione con le proprie sensazioni fisiche Ritrovare la connessione con l ambiente esterno (ad esempio ritrovando la connessione cosciente con il respiro, con i suoni ambientali)
24 PUNTI DI FORZA Capacità e abilità fisiche, tecniche e psicologiche che la persona riconosce di possedere ai fini di una prestazione d eccellenza. Sono connessi con il costrutto dell AUTOEFFICACIA.
25 GLI ATTRATTORI DEI PUNTI DI FORZA Operare, produrre, costruire, elaborare, generare, formare, fabbricare, esercitare, praticare, agire una competenza, creare, realizzare. Riconoscere, osservare, cogliere, apprendere, capire, comprendere, sperimentare FARE PERCEPIRE
26 PRINCIPIO ATTIVO DEI PUNTI DI FORZA FARE (il fare pratico, applicare una competenza in relazione al risultato che desidero ottenere) Operare, produrre, costruire, elaborare, generare, formare, fabbricare, esercitare, praticare, agire una competenza, creare, realizzare.
27 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL FARE TENDE A Parte in quarta senza aver pianificato; Essere eccessivamente legato al concreto e poco al pensiero; Essere eccessivamente centrato sull azione ma non percepisce le sensazioni fisiche che derivano dal fare; Non percepire l utilità di ciò che sta facendo (non genera autoefficacia); Non cambiare, non mettersi in gioco se non su binari abituali e conosciuti.
28 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL FARE VA AIUTATO A Percepire l utilità derivante dall azione concreta (sviluppare apprendimento); Essere cosciente e consapevole delle sensazioni fisiche ed emotive che derivano dalle azioni che compie; Portare l attenzione sul significato del percepirsi autoefficace; Riflettere su strategie alternative.
29 PRINCIPIO ATTIVO DEI PUNTI DI FORZA PERCEPIRE (Riconoscere e vivere le sensazioni fisiche ed emotive che derivano dall applicazione efficace di tecniche e di competenze finalizzate al raggiungimento di un obiettivo) Agire, eseguire, creare, compiere, mettere in atto, realizzare, vivere
30 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL PERCEPIRE TENDE A Spendere molto tempo sulla riflessione teorica; Porsi esclusivamente in una posizione di osservatore esterno senza mai agire; Valutare diverse strategie per provare sensazioni fisiche differenti senza mai sperimentarle Considerarsi efficace senza avere un riscontro pratico e concreto Vivere una dimensione dove prevale l importanza delle aree di miglioramento a discapito dei propri reali punti di forza.
31 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL PERCEPIRE VA AIUTATO A Programmare una strategia finalizzata al raggiungimento di un obiettivo e allo sperimentare le relative sensazioni (fisiche ed emotive) verificandola attraverso indicatori sul campo Allenare le azioni quotidiane progettando modalità operative sempre differenti e verificandone i benefici e le sensazioni correlate Ragionare su esperienze vicarie Creare condizioni operative in cui sperimentarsi per testare il proprio livello di autoefficacia
32 ENERGIA È l uso attivo della forza e della potenza, se usata in modo appropriato, ci consente di utilizzare al meglio le risorse, fisiche e mentali, al fine di ottenere un buon risultato. Un utilizzo scarso o eccessivo dell energia genera una sensazione di stanchezza.
33 GLI ATTRATTORI DELL ENERGIA Avvertire, Rilevare, Contenere, Mantenere, Ponderare, Pesare, Bilanciare Liberare, Abbandonare ciò che non serve, Permettere, Rilasciare, Rilassare, Decomprimere, Comunicare, Equilibrare PERCEPIRE LASCIARE
34 PRINCIPIO ATTIVO DELL ENERGIA PERCEPIRE (sentire l intensità dell emozione che stai provando; sentire l intensità del fabbisogno energetico atto allo sforzo; gestire l energia psico-fisica nello stress) Avvertire, Rilevare, Contenere, Mantenere, Ponderare, Pesare, Bilanciare
35 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL PERCEPIRE TENDE A Non manifestare ciò che prova Trattenere oltre misura Dissimulare (risate interlocutorie, colpi di tosse, gestualità varie, ecc) Implodere letteralmente Somatizzare, apparentemente in modo inconsapevole, sugli organi riflessi Mal gestire la propria reattività, sbagliando tempi, modi, luoghi e/o intensità delle reazioni
36 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL PERCEPIRE VA AIUTATO A Lasciare andare l energia Manifestare le emozioni e a lasciarle fluire Comunicare il proprio sentire psico-fisico ed emozionale Liberare l eccesso che, se trattenuto, genera un ulteriore conflitto Rendersi conto dei costi psico-fisici del trattenere
37 PRINCIPIO ATTIVO DELL ENERGIA LASCIARE (lasciare fluire le emozioni e le energie in maniera equilibrata; abbandonare ciò che non si può controllare; gestire al meglio le proprie risorse fisiche per garantirne uso attivo ed efficace nel tempo) Liberare, Abbandonare ciò che non serve, Permettere, Rilasciare, Rilassare, Decomprimere, Comunicare, Equilibrare
38 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL LASCIARE TENDE A Applicarsi, a sforzarsi, senza avere la percezione del costo energetico Ascoltare poco sé stesso e le proprie necessità psico-fisiche Esprimere le proprie emozioni senza filtri, enfatizzandole Perdere il controllo
39 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL LASCIARE VA AIUTATO A Percepire sé stesso e le proprie sensazioni Vedere meglio : cogliere e percepire nuove soluzioni Vedere meglio : consapevolezza dei propri consumi energetici impiegati nella gestione psicofisica Vedere meglio : farsi carico delle proprie reali responsabilità, mettendo in luce ciò che non è sotto il suo controllo Gestire meglio il controllo delle proprie emozioni
40 RITMO Il ritmo è ciò che genera il giusto flusso nella sequenza dei movimenti: un ordinata successione negli intervalli di tempo. È ciò che dà qualità all azione, infatti chi utilizza bene il ritmo viene percepito come elegante.
41 GLI ATTRATTORI DEL RITMO Rilassare, Decontrarre, Mollare, Allentare, Sciogliere, Espirare Contrarre, Stressare Trattenere, Inspirare, Detenere, Possedere, Guadagnare LASCIARE TENERE
42 PRINCIPIO ATTIVO DEL RITMO LASCIARE (decontrarre, rilassarsi, prendersi il giusto tempo, capacità di riconoscere le proprie e le altrui responsabilità) Rilassare, Decontrarre, Mollare, Allentare, Sciogliere, Espirare
43 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL LASCIARE TENDE A Perdere tempo: fare una cosa nel tempo di dieci Essere sempre in ritardo: in chiave temporale (ad es. appuntamenti, ecc.) Essere sempre in ritardo : in ogni azione fisica (ad es. in ritardo sulla palla, nello spostamento sul campo, ecc.) Essere lento nei movimenti e nelle azioni Essere disarmonico Perdersi nella confusione Non coordinare, a non gestire i propri collaboratori (stile laisser-faire)
44 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL LASCIARE VA AIUTATO A Percepire sé stesso in relazione al proprio temporitmo rispetto all azione da compiere Scorgere le informazioni importanti e applicare dei metodi di controllo del tempo Compiere un azione nel tempo di una Scomporre la macro-azione in sequenze più piccole e maggiormente controllabili Ritrovare fluidità nei movimenti Migliorare il time management: Gestione del tempo - Gestione dell agenda Sviluppare autopercezione del proprio ritmo (battito cardiaco, respiro, )
45 PRINCIPIO ATTIVO DEL RITMO TENERE (Contrarre, guadagnare tempo, capacità di assumersi le proprie responsabilità, capacità di autocontrollo, capacità di gestione delle situazioni ) Contrarre, Stressare Trattenere, Inspirare, Detenere, Possedere, Guadagnare
46 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL TENERE TENDE A Vivere ansia Strafare: fare dieci cose nel tempo di una Sovraccaricarsi di impegni Temere di non aver mai tempo a sufficienza Anticipare troppo le azioni (ad es. troppo in anticipo sulla palla, negli spostamenti sul campo, ecc.) Eccessivamente rapido e con movimenti a scatti Non delegare nulla ai propri collaboratori
47 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL TENERE VA AIUTATO A Rilassare e decontrarre i muscoli Percepire sé stesso in relazione all azione da compiere: una alla volta Gestire l ordine temporale della azioni da compiere in base ad una valutazione reale e non proiettiva Imparare a godere di ciò che si fa Elaborare tecniche di verifica relative ai reali tempi di esecuzione delle azioni Ad apprendere la gestione dello strumento agenda (con riferimento al diagramma di Eisenhower) Respirare fisiologicamente
48 ATTIVAZIONE È il motore motivazionale, è la massima espressione della passione che permette di superare i limiti. Coincide con la condizione fisica e mentale che l atleta vive nel momento in cui si sente pronto per la prestazione.
49 GLI ATTRATTORI DELL ATTIVAZIONE Mantenere, reggere, non lasciarsi sfuggire, credere, resistere, vivere (la passione) Visualizzare, prefigurare, proiettare, simulare, fantasticare, sognare TENERE IMMAGINARE
50 PRINCIPIO ATTIVO DELL ATTIVAZIONE TENERE (attivarsi e promuovere costantemente azioni e comportamenti in linea con l obiettivo rispetto al quale si è appassionati) Mantenere, reggere, non lasciarsi sfuggire, credere, resistere, vivere (la passione)
51 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL TENERE TENDE A Vivere esageratamente la propria passione sino a saturarsi Perdere la dimensione proiettiva (il futuro) della propria passione Brucia le tappe: non godersi ogni singolo istante Perde la dimensione del piacere
52 CHI E SPOSTATO TROPPO SUL TENERE VA AIUTATO A Innamorarsi di un idea: portare in evidenza il VALORE/RICOMPENSA che essa ha per la persona (autoattivazione) Creazione di specifiche induzioni ipnotiche (percepire l obiettivo): - Allenare la propria creatività; - Implementare e assecondare la propria progettualità - Proiettarsi in una situazione di riuscita futura - Sognare, creando delle possibilità alternative Divertimento/motivazione (percepire le sensazioni legate al godere di ciò che si fa)
53 PRINCIPIO ATTIVO DELL ATTIVAZIONE IMMAGINARE (attivarsi e generare costantemente immagini e sensazioni tali da amplificare e motivare il desiderio di raggiungere l obiettivo a cui si è appassionati) Visualizzare, prefigurare, proiettare, simulare, fantasticare, sognare
54 CHI E SPOSTATO TROPPO SULL IMMAGINARE TENDE A Restare solo nella dimensione del desiderio senza compiere azioni concrete relative alla propria passione (vivere lontano dalla realtà) Fantasticare troppo e non vivere la propria passione, generando insoddisfazione Perdere la lucidità nel definire gli obiettivi concretamente realizzabili (tende al risultato e/o al sogno e a non al processo)
55 CHI E SPOSTATO TROPPO SULL IMMAGINARE VA AIUTATO A Definire le azioni concrete (definire l obiettivo in tutte le sue parti) Riconnettersi con gli elementi concreti e reali collegati alla passione che si desidera vivere (comandi post-ipnotici) Trovare costanza e rituali di attivazione finalizzati al Mantenere lo sforzo (tenendo a fuoco l obiettivo finale
56 BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA ENDSLEY M., GARLAND J. (2000), Situation awareness analysis and measurement, Lawrence Erlbaum. JOHNSON-LAIRD P. (1993), Modelli mentali, Il Mulino. JOHNSON-LAIRD P. (2008), Pensiero e ragionamento, Il Mulino. KLEIN G. (1999), Sources of power, how people make decision, MIT Press. VERCELLI G. (2005), Vincere con la mente, Ponte alle Grazie. VERCELLI G. (2009), L intelligenza agonistica, Ponte alle Grazie.
57 PRATICA sul CAMPO: Trasformare Limiti in Opportunità ERRORI (analisi) AREE DI MIGLIORAMENTO (training) Intelligenza Agonistica - S.F.E.R.A. (modello) TRASFORMAZIONE DEI LIMITI IN OPPORTUNITA (metodo) PERFORMANCE (capitale)
58 Swot Analisi sul lavoro in campo Strenghts Punti di forza Feedback stretti di tipo tecnico-calcistico Linguaggio non verbale adeguato Frequento l utilizzo del rinforzo Buon utilizzo della voce Ritmo (intensità del lavoro) Presenza partecipe del tecnico durante il lavoro atletico a secco Generare autonomia nei giocatori Opportunities Opportunità Ad es. maggiore autoefficacia Ad es. minore casualità nelle prestazioni Linguaggio non verbale inadeguato Potenziare l interazione tra i componenti dello staff durante la seduta di allenam. Utilizzo del NON Maggiore partecipazione nel pre-seduta Pochi feedback stretti di tipo tecnicocalcistico Weaknesses Aree di miglioramento Ad es. arbitraggio penalizzante Ad es. condizione ambientale sfavorevole Threats Minacce
59 Swot Analisi sul lavoro in campo Strenghts Punti di forza UTILIZZANDO (indicare il punto di forza sottolineato) SFRUTTANDO (indicare l opportunità sottolineata) Opportunities Opportunità 3 2 POSSO (indicare l area di miglioramento sottolineata) PER FRONTEGGIARE (indicare la minaccia sottolineata) Weaknesses Aree di miglioramento 1 4 Threats Minacce
60 Swot Analisi sul lavoro in campo FEEDBACK CALCISTICI STRETTI Spiegazione attraverso la dimostrazione diretta Orienta le spalle verso l area Caviglia rigida Stai sulla parte anteriore del piede Metto la mano nel 1 vs 1 Ricevo correndo in diagonale Apri la spalla e Stop, oriento e gioco FEEDBACK LARGHI Non lo vedi mai Non deve passare Non forzarla Sei sempre fermo Senza sbagliare Mamma mia Bene la postura del corpo Mica male Non la buttare Quella dopo non la devi sbagliare Senza paura di sbagliare
61 Swot Analisi sul lavoro in campo LINGUAGGIO NON VERBALE ADEGUATO Movimento continuo intorno al perimetro di allenamento Giusta posizione per osservare e correggere tutti i giocatori Postura che comunica energia e intensità LINGUAGGIO NON VERBALE INADEGUATO Mani in tasca per lunghi tratti durante la seduta di allenamento Braccia sempre conserte Scarso movimento sul perimetro di allenamento Appoggiati al palo della porta Mimo della sconsolazione
62 Analisi sul lavoro in campo Ascolta e dimentica Osserva e ricorda Fai e capisci PROBLEMA SOLUZIONE Mancanza di ascolto Domande Efficaci Mancanza di fiducia
63 Esempi di domande efficaci Mentre giocavi percepivi di essere..? Se no, come ti sentivi? A cosa stavi pensando? Su cosa focalizzavi l attenzione? Anche nelle altre partite ti è capitato di sentirti così? Nelle partite in cui invece eri [ ] cosa pensi di aver fatto in modo differente? Come mai secondo te in quel momento della partita eri [.] Cosa invece pensi di aver fatto bene e per cui sei soddisfatto in questa partita? Oppure Cosa sei riuscito a fare bene? In cosa non ti sei piaciuto? In quali altre situazioni hai fatto bene? In quali altre situazioni ti capita lo stesso? In quel momento avevi dei pensieri? Che collegamento c è secondo te fra [..] Cosa vuol dire per te essere [..] come ti senti quando non sei [.] Da 0 a 10 quanto ti sei sentito [.] In quale momento della partita ti sei sentito particolarmente [.] C è stato un punto invece in cui ti sei sentito [.] (al contrario) Per tutta la partita o solo in alcuni momenti? Se solo in alcuni, quali? Se tu riuscissi a [per esempio a fare bene la prima giocata] cosa pensi che cambierebbe? Cosa pensi di dover fare per cambiare? Cosa può aiutarti prima della partita? Cosa ti aiuta a [..]
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