Lista di controllo 2015: requisiti edilizi, impianti
|
|
- Bernardo Berti
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Lista di controllo 2015: requisiti edilizi, impianti Macello Persona responsabile N. di autorizzazione/bic X = soddisfatto / = parzialmente soddisfatto, vedi osservazioni O = non soddisfatto, vedi osservazioni -- = non controllato, non controllabile vedi osservazioni vuoto = in caso di più risposte possibili, compilare solamente una casella e lasciare vuote le rimanenti Pto. Osservazione Contest. Termine Data: Visto del controllore Visto dell'azienda 1 / 10
2 Area esterna / stalle 1 2 Nessuna fonte di emissioni che pregiudicano carcasse / prodotti della macellazione Vige una regolamentazione di accesso per persone e animali esterni all'azienda resa visibile applicata OMCC Art. 5 OMCC Art Spazio per il controllo degli animali da macello fuori dal locale di macellazione disponibile idoneo DT controllo animali da macello pto illuminazione 540 lux garantita in ogni momento (crepuscolo) Settore d'attesa 4 stalla con protezione dalle intemperie OPAn Art. 5 n. 4 Art. 181 all'aperto programma per fornitura accordato con vet. Installazioni per lo scarico con protezione contro la fuga 5 disponibile idoneo Art. 3 n condizione esclusivamente singoli animali condotti a mano Rampe pendenza minore a 20 (30 cm/1 m) con sistema antisdrucciolevole oltre i 10 (17 cm/1 m) Stalle piano di occupazione dei locali fino a 4 ore piano per più di 4 ore Art. 3 n. 3 Art. 7 8 ventilazione / afflusso di aria fresca Art. 5 n. 3 Corsie e settore di conduzione periodo transitorio 2020 (parziale) 9 piatti, non scivolosi, tali da non provocare ferite OPAn Art illuminati in modo da non abbagliare l'animale né creare zone di oscurità Art. 10 n non possono presentare restringimenti cuneiformi o ostacoli alla marcia non possono presentare restringimenti nelle curve non possono presentare elementi circostanti di disturbo o distrazione che intralciano l'avanzamento degli animali non possono presentare cambiamenti di direzione con un angolo inferiore a 100 gradi non possono presentare curve con un raggio inferiore a 3 metri devono essere accessibili da ogni punto, in modo da poter intervenire direttamente e in qualsiasi momento sugli animali che vi si trovano Nelle corsie individuali Art. 10 n. 3 Art. 10 n. 4 2 / 10
3 12 13 gli animali non devono poter saltare gli uni sugli altri. A tale scopo occorre limitare l'altezza del passaggio o prevedere un sistema di tubi per impedire agli animali di saltare per i bovini lo spazio libero in altezza deve essere di almeno 20 centimetri al di sopra del garrese Art. 10 n. 5 Art. 10 n. 6 3 / 10
4 14 Locali Locale di macellazione Separazione tra procedimenti sudici e puliti spaziale temporale OMCC Art Nelle nuove costruzioni vale quanto segue: la superficie minima deve essere di almeno 25 m2 la distanza tra le pareti opposte deve essere di almeno 3,5 m pto. 3.3 Pavimenti, pareti e soffitti 16 devono poter essere puliti e disinfettati facilmente pto Pavimenti di tutti i locali 17 in materiali impermeabili e imputrescibili che consentano all'acqua di scorrere facilmente dai posti di lavoro e dai magazzini verso gli scarichi pto a Pareti di tutti i locali 18 locali di macellazione con una superficie chiara, dura, lavabile, liscia e impermeabile fino all'altezza massima di lavoro o comunque almeno fino a un'altezza di 3 m pto b.1 19 locali frigoriferi con una superficie chiara, dura, lavabile, liscia e impermeabile fino all'altezza massima di immagazzinamento pto b.2 20 ulteriori locali con una superficie chiara, dura, lavabile, liscia e impermeabile fino all'altezza massima di lavoro o comunque almeno fino a un'altezza di 2 m pto.1.1.1b.3 21 angoli e spigoli arrotondati all'altezza del pavimento, concepiti in modo che lo sporco non possa accumularvisi (scanalatura) pto d Drenaggio / acque reflue 22 gli scoli dell'acqua devono essere collegati direttamente agli impianti dai quali fuoriescono acque reflue pto d.2 23 gli scarichi nel pavimento devono essere muniti di griglia (grandezza massima delle maglie 1 cm2) pto d.1 24 gli scarichi devono essere sigillati in modo da evitare gli odori, ad es. con sifone pto d separazione delle sostanze solide dalle acque reflue: 25 predepurando le acque reflue (impianto di flottazione o di filtrazione) pto munendo gli scarichi nel pavimento di griglie (grandezza massima delle maglie 1 cm2) 26 le sostanze solide ritenute devono essere eliminate come vengono eliminati i sottoprodotti di origine animale pto cat. 1 bovino, ovino, caprino cat. 2 altri OESA Art. 4 lett. e + art. 5 lett. d 4 / 10
5 28 Corridoi attraverso i quali vengono trasportati carcasse e prodotti della macellazione non imballati devono soddisfare le esigenze (allegato I pto ) per analogia pto non possono essere adibiti a magazzino Materiali isolanti se non sono protetti 29 devono essere imputrescibili e inodori devono essere protetti affinché non vengano danneggiati durante la pulizia pto Porte, davanzali, telai delle finestre, condotte e altri elementi della costruzione 30 devono avere una superficie lavabile e chiara, liscia, resistente e impermeabile devono essere costruiti in modo da evitare il più possibile il deposito di polvere e sporcizia (smussati) pto non possono essere adibiti a magazzino Protezione dagli insetti: finestre apribili verso l'esterno (con maniglia) 31 devono avere delle reti antinsetti ORI Art. 8 cpv. 2 lett. d queste devono essere facilmente amovibili per la pulizia 32 Acqua: deve essere disponibile nei locali nei quali si lavorano le carcasse e i prodotti della macellazione: acqua fredda e calda pto o vapore di acqua potabile 33 le condotte dell'acqua non potabile devono essere contrassegnate in modo particolare pto Dispositivi per lavarsi le mani 34 vicino a ogni postazione di lavoro (max. 5 passi) 35 i rubinetti non possono essere azionati né a mano né con il braccio 36 dai rubinetti deve scorrere acqua premiscelata alla temperatura adeguata 37 detergente / distributore di sapone, distributore di disinfettante 38 apparecchi igienici per asciugarsi le mani 39 asciugamani in tessuto solo con dispositivo di riavvolgimento automatico 40 asciugamani di carta impilati in un distributore 41 per gli asciugamani usati deve essere disponibile un recipiente (lo smaltimento assieme al materiale della cat. 1 è permesso) pto pto.1.6.2a.1 pto.1.6.2a.2 pto.1.6.2b pto.1.6.2c pto.2.3.2c pto.1.6.2c pto.1.6.2c 5 / 10
6 L'illuminazione con luce naturale o l'illuminazione artificiale deve raggiungere i seguenti valori: Lux nei locali di lavoro Lux nei locali frigoriferi e di congelazione Lux nei locali di stabulazione pto.1.3a pto.1.3b pto.1.3c Lux nei luoghi destinati al controllo degli animali da macello e delle carni pto.1.3d Lux nel locale di stabulazione sanitaria, nel locale frigorifero sanitario o in settori corrispondenti pto.1.3e Areazione: i locali devono disporre di 47 un'aerazione se necessario, deve essere disponibile un sistema d'aspirazione del vapore (trogolo) pto.1.4 Impianti frigoriferi 48 impianti frigoriferi che consentano di raggiungere e mantenere le temperature prescritte per le carni (bov. 20 C dopo 10 ore / sui 7 C dopo 24 ore) misurazioni di controllo eseguite/documentate dall'azienda DT autorizzazio ne macelli pto. 1.5a Allegato 2 49 i locali con un volume superiore a 200 m3 devono essere dotati di un termometro e di un termometro registratore pto.1.5b Pulizia e disinfezione degli utensili Disinfezione dei coltelli vicino alle postazioni di lavoro deve essere disponibile: lavandino con acqua corrente (> 82 C) 50 temperatura controllata sistema alternativo che produca lo stesso risultato pto.1.7 Disinfezione delle seghe e delle asce tubo con acqua corrente (> 82 C) sistema alternativo che produca lo stesso risultato Attrezzature e utensili 51 le attrezzature e gli utensili devono essere dotati di superfici lisce, facili da pulire e disinfettare pto carcasse e prodotti della macellazione non devono entrare in diretto contatto con il suolo, le pareti, le porte o gli elementi della costruzione pto le carcasse e i prodotti della macellazione non devono entrare in contatto con le superfici galvanizzate pto il legno non è ammesso nei locali dove si trovano carcasse e prodotti della macellazione non imballati pto / 10
7 7 / 10
8 Eliminazione di sottoprodotti di origine animale 55 installazioni ineccepibili dal profilo igienico per l'eliminazione dei sottoprodotti di origine animale solidi e liquidi pto locali, recipienti, condotte e pozzi di scarico devono essere concepiti in modo che i sottoprodotti di origine animale non insudicino le carcasse e i prodotti della macellazione pto recipienti a tenuta stagna, resistenti alla corrosione e facili da pulire 58 identificazione secondo OESA: testo, colore OESA pto.1.9.3a pto un locale apposito per grandi quantità o per l'immagazzinamento temporaneo (se i sottoprodotti non vengono evacuati giornalmente) pto.1.9.3b 60 il locale per l'immagazzinamento deve essere refrigerato, se i sottoprodotti non vengono evacuati giornalmente pto i recipienti e i locali per collocare sottoprodotti di origine animale devono poter essere chiusi a chiave per evitare qualsiasi contatto con persone non autorizzate pto Prodotti del metabolismo (letame, contenuti del rumine, dello stomaco e dell'intestino) smaltiti con cat. 1 portati via giornalmente come cat.2 (torre di putrefazione IDA) 62 smaltimento nel letamaio (torna al proprietario degli animali) pto l'immagazzinamento temporaneo nell'azienda deve essere provvisto di una protezione contro gli uccelli e gli animali infestanti e di un drenaggio o di una vasca del colaticcio Sangue dell'animale abbattuto 63 smaltito come sottoprodotto di origine animale insieme alla cat. 1 smaltito insieme alla categoria 2 nella torre di putrefazione IDA OESA Art / 10
9 Locali supplementari dell'azienda 64 se esterni al locale di macellazione, con accesso stabile e pulito ORI Art. 7 Locali di immagazzinamento per 65 materiali da imballaggio / coadiuvanti tecnologici locale proprio armadio in un locale annesso pto. 3.1c.1 66 prodotti per la pulizia e la disinfezione locale proprio armadio in un locale annesso ORI pto. 3.1c.2 Art. 7 lett. h 67 pezzi di ricambio, utensili e coadiuvanti tecnologici, come i lubrificanti (H1) locale proprio armadio in un locale annesso pto. 3.1c.3 68 spogliatoio, servizi igienici senza accesso diretto al macello / locale di lavorazione pto. 3.1d Esigenze particolari riguardanti le piccole aziende lo svuotamento di stomaci e intestini avviene 69 in un locale o settore separato o in momenti diversi (i pezzi delle carcasse devono essere stati rimossi dal locale) pto impianto per pulire i mezzi per il trasporto degli animali 70 disponibile disponibile altrove pto a 71 installazione per appendere le carcasse pto b installazione nel locale frigorifero per il sequestro delle carcasse 72 disponibile e idonea altra soluzione pto c 9 / 10
10 Installazioni per lo stordimento 73 Apparecchio a proiettile captivo con cartuccia pneumatico sistema a molla pto apparecchio sostitutivo equivalente a portata di mano durante il processo di macellazione OPAn Art. 18 n. 2 Art. 186 n lunghezza del proiettile che esce dalla guaina: almeno 8 cm; per i bovini adulti e i cavalli, almeno 9 cm; per i bufali, gli yak e i tori pesanti (di oltre 800 kg), almeno 12 cm; calibro del proiettile: almeno 7 mm per i piccoli animali come agnelli, capretti e lattonzoli; almeno 9 mm per gli animali di taglia superiore; velocità di uscita del proiettile: a seconda della carica propulsiva, m al secondo; per proiettili di grande calibro, m al secondo; energia della carica propulsiva: J. Art. 15 pto Pinza elettrica attestazione della manutenzione dell'apparecchio entro il periodo di validità stato degli elettrodi I pto. 1.2 Documentazione concernente gli apparecchi di stordimento 77 descrizione e istruzioni d'uso disponibili documentazione per la manutenzione disponibile OPAn Art. 8 lett. b Art. 186 n. 3 servizi di manutenzione secondo le istruzioni del fabbricante effettuati/documentati Gli apparecchi di elettronarcosi devono essere muniti: periodo transitorio 2015 di strumenti di misura calibrati, posti nel campo visivo dell'operatore, che indicano l'intensità e la tensione effettive della corrente elettrica; 78 di un indicatore della frequenza della corrente elettrica se quest'ultima può essere regolata in modo variabile; ad eccezione del caso in cui lo stordimento è automatizzato, di un segnale acustico o ottico che indica all'operatore la fine della durata minima di applicazione della corrente elettrica e di un segnale che indica un'insufficiente intensità della corrente elettrica; entrambi i segnali devono essere distinguibili chiaramente; Art. 15 I pto. 1.1 della possibilità di allacciamento ad apparecchi di misura esterni che permettono di registrare i dati elettrici durante il procedimento di stordimento. In caso di utilizzazione della corrente continua a un voltaggio di almeno 220 V, per i mammiferi l'intensità elettrica che occorre ottenere entro il primo secondo a una frequenza di 50 Hz CA deve raggiungere i seguenti valori minimi effettivi: 79 Categoria di animali bovini fino a 200 kg di peso vivo bovini di oltre 200 kg di peso vivo Intensità elettrica 1,3 A 1,3 A Art. 15 I pto. 4.1 ovini, caprini 1,0 A suini fino a 150 kg di peso vivo 1,3 A suini di oltre 150 kg di peso vivo 2,0 A Il tempo minimo di passaggio della corrente elettrica deve essere: di 8 secondi per gli animali non immobilizzati, se l'applicazione di corrente al cervello non è seguita immediatamente da un'applicazione di corrente al cuore; 80 di 3 secondi per gli animali non immobilizzati, se l'applicazione di corrente al cervello è seguita immediatamente da un'applicazione di corrente al cuore; Art. 15 I pto. 4.2 di 3 secondi per gli animali immobilizzati, ad eccezione dell'elettronarcosi completamente automatizzata dei suini; di 1 secondo in caso di elettronarcosi completamente automatizzata dei suini prima di applicare l'elettrodo al cuore, per un totale di 3 secondi 10 / 10
Il Controllo Ufficiale nell ambito della Segnalazione Certificata d Inizio Attività (S.C.I.A.)
Il Controllo Ufficiale nell ambito della Segnalazione Certificata d Inizio Attività (S.C.I.A.) Intervento a cura di dott.ssa Daniela F. Pozzi Milano, 21 maggio 2015 Quadro normativo Regolamento CE 852/04
Dettaglicosa valutare Si NO NP riferimenti normativi note
SEZIONE 1 - LISTA DI RISCONTRO - CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO IN FASE PRE-OPERATIVA Requisiti generali delle strutture cosa valutare Si NO NP riferimenti normativi note Condizioni di pulizia e manutenzioni
DettagliI rischi riferibili all Organizzazione del Lavoro AMBIENTI DI LAVORO. Corso di Formazione per RLS Agenzia delle Dogane
I rischi riferibili all Organizzazione del Lavoro AMBIENTI DI LAVORO Agenzia delle Dogane Requisiti minimi dei locali e luoghi di lavoro Caratteristiche strutturali Stabilità e solidità rispetto al tipo
DettagliAllegato 4 - Guida per la valutazione uniforme dei processi e delle attività riguardanti la macellazione di animali da macello
Dipartimento federale dell'economia DFE Ufficio federale di veterinaria UFV Allegato 4 - Guida per la valutazione uniforme dei processi e delle attività riguardanti la macellazione di animali da macello
DettagliALLEGATO XIII PRESCRIZIONI DI SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE
ALLEGATO XIII PRESCRIZIONI DI SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE 1. I luoghi di lavoro al servizio dei cantieri edili devono rispondere, tenuto conto delle caratteristiche del cantiere
DettagliIl Controllo Ufficiale nell ambito della Segnalazione Certificata d Inizio Attività (S.C.I.A.)
Il Controllo Ufficiale nell ambito della Segnalazione Certificata d Inizio Attività (S.C.I.A.) Intervento a cura di dott.ssa Daniela F. Pozzi Milano, 21 maggio 2015 Quadro normativo Regolamento CE 852/04
DettagliCHECK-LIST per la verifica dei requisiti strutturali, gestionali e funzionali previsti dal regolamento (CE) N. 1255/97 e successive modifiche
CHECK-LIST per la verifica dei requisiti strutturali, gestionali e funzionali previsti dal regolamento (CE) N. 1255/97 e successive modifiche VERBALE DI SOPRALLUOGO ISPETTIVO PER L ASSEGNAZIONE DEL NUMERO
DettagliVISITA ANTE-MORTEM - All. I Cap. VI FINALITA DELLA VISITA ANTE-MORTEM. IGIENE DELLA MACELLAZIONE - All. I Cap. VII
VISITA ANTE-MORTEM - All. I Cap. VI Deve essere svolta entro 24 ore dall arrivo al macello ed entro 24 ore dalla macellazione Ogni capo deve portare un marchio di identificazione che permetta di determinare
DettagliRISTORANTI TAVOLE CALDE E PIZZERIE
NOTA GENERALE. I requisiti degli esercizi alimentari di Expo 2015 per gli utenti e per il personale sono stati già forniti nel corso di diversi incontri con i professionisti, i quali avevano già impostato
DettagliOBIETTIVO 4 Qualità: produzione e diffusione di linee guida
OBIETTIVO 4 Qualità: produzione e diffusione di linee guida Disamina della normativa comunitaria e nazionale per la definizione dei requisiti igienico-sanitari delle imprese, alla luce dei cambiamenti
DettagliPIANO DI SANIFICAZIONE
ALLEGATO E PIANO DI SANIFICAZIONE Data: Aprile 14 Il Documento è composto di n 06 pagine pag.1 di pag totali.6 Piano di sanificazione - Cucina Centralizzata, Cucina dell asilo nido e Locali refettori nelle
DettagliAllegato n. 3, ai Criteri per il funzionamento della Commissione mensa Comuanle del Servizio di Refezione Scolastica CHECK LIST DELLA CUCINA DATA ORA
CHECK LIST DELLA CUCINA DATA ORA 1) ZONA ARRIVO E ACCESSO SI ο NO ο Pulizia spazi antistanti SI ο NO ο Pulizia pareti SI ο NO ο 2) Magazzino derrate alimentari a) Strutture in comunicazione con pavimento
DettagliRegolamento per le attività di acconciatore ed estetista, tatuaggio e piercing
COMUNE DI PRATO Regolamento per le attività di acconciatore ed estetista, tatuaggio e piercing Allegato C: Requisiti minimi strutturali ed igienico sanitari dei locali per attività di Tatuaggi e Piercing
DettagliL alpeggio nel Veneto
L alpeggio nel Veneto dalla malga all impresa alimentare Tavola Rotonda, 5 aprile 2012 Villa Nievo Bonin Longare, Montecchio Precalcino (Vi) Le norme regionali attuali per l alpeggio DGR 3761/2008 Registrazione
DettagliLINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE
LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE AGRICOLE SOMMARIO 1. Introduzione 2. Normativa di riferimento
DettagliI Luoghi di Lavoro. Requisiti strutturali e igienici dei locali di lavoro. A cura di Antonio Gulmini Tecnico della Prevenzione ULSS 18 di Rovigo
I Luoghi di Lavoro Requisiti strutturali e igienici dei locali di lavoro A cura di Antonio Gulmini Tecnico della Prevenzione ULSS 18 di Rovigo 1 Il posto di lavoro D.Lgs. 81/08 Titolo II luoghi di lavoro
DettagliLISTA DI CONTROLLO STABULARI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano 3 Unità organizzativa Stabulario.
Pagina 1 di 5 LISTA DI CONTROLLO STABULARI Rilevatore: Referente sede Edificio Codice edificio Piano 3 Unità organizzativa Stabulario Responsabile/i Locali presenti Locali stabulazione/allevamento Locale
DettagliA.R.T..A. Regolamento (CE) n.1257/1999 del 17 maggio 1999 PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE TOSCANA
D.P.R. 10 dicembre 1997 n 495 Regolamento recante norme di attuazione della direttiva 92/116/CEE che modifica la direttiva 71/118/CEE relativa a problemi sanitari in materia di produzione e immissione
DettagliIl sottoscritto nato a. il residente in Via. n. Codice Fiscale, nella sua qualità di. della ditta/società. con sede in. Via n., P.
Al Sig. Sindaco del Comune di Torre Santa Susanna OGGETTO: Richiesta di nulla-osta sanitario. Il sottoscritto nato a il residente in Via n. Codice Fiscale, nella sua qualità di della ditta/società con
DettagliALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 1/6
giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 1892 del 08 luglio 2008 pag. 1/6 PROGETTO SPERIMENTALE SULLA PRODUZIONE, LAVORAZIONE E VENDITA DI CARNI AVICUNICOLE E CARNI SUINE TRASFORMATE. Titolo
Dettagli2. Manuale di autocontrollo HACCP
2. Manuale di autocontrollo HACCP 2.1 Introduzione Al fine di prevenire le contaminazioni, e quindi di assicurare la salubrità degli alimenti, ogni impresa che svolge operazioni di manipolazione alimentari,
DettagliComune di Agerola Provincia di Napoli --------
1 Comune di Agerola Provincia di Napoli -------- SERVIZIO REFEZIONE SCOLASTICA PER SCUOLE MATERNE REQUISITI CENTRO COTTURA ALLEGATO C LOCALI: I locali devono essere distinti l uno dall altro in funzione
DettagliMisure di protezione Protezione contro la scossa elettrica
7.05.4 Misure di protezione 7.05.4 Misure di protezione 7.05.4.1 Protezione contro la scossa elettrica 7.05.4.1.1 Interruzione automatica dell' alimentazione.1 Generalità ( 4.1.1.1) nei circuiti di corrente,
DettagliCHECK LIST SCHEDA DI CONTROLLO NELLA RISTORAZIONE
CHECK LIST SCHEDA DI CONTROLLO NELLA RISTORAZIONE Nome azienda: Indirizzo: Autorizzazione Sanitaria (art. 2, Legge 283/62): Titolare: Gestore: Tipo di attività: N. addetti: A - ZONA ARRIVO MERCI Pulizia
Dettagli! " # $ " %$ $ &' '( # )(*' +%% ( # )(*, - 1(, - 2# 1 34, $34,, '& $ +5, '
! " # $ " %$ $ ( # )(* +%% ( # )(*,.# /, 1(, # /,%1 2# 1! 34, "34,/ $34,, 2 $ +5, # 1 + (,+,, 1! 1 1 3.2363.2 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Oggetto del Regolamento!"#$%!##### ( ) *!+,. / ".!1 2 34#"!*!"#$
DettagliAUTOCERTIFICAZIONE IGIENICO-SANITARIA (ai sensi dell art.96 L.R. 11/2010)
ALLEGATO 1 autocertificazione da allegare alle istanze di concessione/autorizzazione edilizia AUTOCERTIFICAZIONE IGIENICO-SANITARIA (ai sensi dell art.96 L.R. 11/2010) l SOTTOSCRITTO ING./ARCH./GEOM...
DettagliCITTA DI VILLADOSSOLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
CITTA DI VILLADOSSOLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA SERVIZIO GESTIONE DEL TERRITORIO OGGETTO: AUTOCERTIFICAZIONE DEI REQUISITI IGIENICO SANITARI DI UNITA' ABITATIVA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO
DettagliCorso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO
Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO -
DettagliREGIONE VENETO Lista di verifica REQUISITI MINIMI SPECIFICI E DI QUALITA PER L AUTORIZZAZIONE AMBULATORIO/STUDIO VETERINARIO CON ACCESSO DI ANIMALI
REGIONE VENETO Lista di verifica REQUITI MINIMI SPECIFICI E DI QUALITA PER L AUTORIZZAZIONE 1 Requisiti strutturali Elementi - Indicatori di risultato Auto 1.1 Destinazione d uso DIREZIONALE Documento
DettagliAttacco acqua a seconda del modello
Avvertenze di sicurezza Dotazione di fornitura a seconda del modello Il peso della lavatrice è elevato fare attenzione durante il sollevamento. Attenzione: i tubi flessibili di carico gelati possono rompersi/scoppiare.
Dettagliin qualità di nat a il residente a Via C.F. o P.IVA Telefono fax
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE - SERVIZIO IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE MODELLO 1: SAGRE E FESTE - TIPOLOGIA A Il sottoscritto in qualità di nat a il residente a Via
DettagliD.M. 9 luglio 1987, n Criteri di massima in ordine all'idoneità dei locali e delle attrezzature delle officine di produzione dei cosmetici
D.M. 9 luglio 1987, n. 328 Criteri di massima in ordine all'idoneità dei locali e delle attrezzature delle officine di produzione dei cosmetici pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4 agosto 1987, n. 180.
DettagliSPORTELLO UNICO ATTIVITA PRODUTTIVE
AVVERTENZE IMPORTANTI Il presente vademecum è stato fornito al Suap comunale di Bresso dall Asl Milano e costituisce, a titolo meramente informativo, un documento generale di orientamento circa i requisiti
DettagliDIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO VETERINARIO
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO VETERINARIO CHECK-LIST STRUTTURALE E GESTIONALE PER STABILIMENTI DI UOVA E OVOPRODOTTI (Reg. 852/2004 Allegato II Reg. 853/2004 Allegato III Sezione X) DATI ANAGRAFICI
DettagliLUOGHI DI LAVORO PRINCIPALI INDICAZIONI
LUOGHI DI LAVORO PRINCIPALI INDICAZIONI Titolo II, Art.62 D.Lgs 81/08: Definizione di LUOGO di LAVORO LUOGO DI LAVORO I luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all'interno dell'azienda o dell'unita'
DettagliBFC Cyclone Bollitore a condensazione vetrificato
Bollitore a condensazione vetrificato BFC - 8/0/0/0/80/100/10 Scalda acqua a condensazione completamente ermetico ad alta efficienza (valore minore 109%) Bruciatore premix gas/aria automatico inclusa modulazione
DettagliMani pulite e disinfettate Nessun gioiello
Corso per alimentaristi IV PARTE IGIENE DEGLI AMBIENTI IGIENE DELLE ATTREZZATURE IGIENE NEL SETTORE ALIMENTARE IGIENE DEGLI ALIMENTI IGIENE DEL PERSONALE IGIENE DEL PERSONALE Buona salute Capelli puliti
DettagliRequisiti igienico-sanitari dei locali di abitazione
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Requisiti igienico-sanitari dei locali di abitazione Decreto del Ministero della Salute 5 luglio 1975 e s.m.i. Regolamenti di Igiene Comunali Dr. Mario Esposito Tecnico della
DettagliLINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE, LA SOMMINISTRAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI DA PARTE DELLE AZIENDE AGRITURISTICHE
LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE, LA SOMMINISTRAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI DA PARTE DELLE AZIENDE AGRITURISTICHE 1 1 SOMMARIO 1. Introduzione 2. Normativa di riferimento 3. I requisiti
Dettagli4. acqua potabile, calda e fredda, erogata con comando non azionabile a mano nè a
DIRETTIVA INTERASSESSORIALE DELL ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE DI CONCERTO CON L ASSESSORATO DELL IGIENE, SANITA E ASSISTENZA SOCIALE 5 aprile 2000, prot. n. 6369. Disciplina delle
DettagliMODALITA' DI ESERCIZIO DELLE ATTIVITA' DI TATUAGGIO E PIERCING
Legge Regionale n 38/2013 Regolamento di attuazione approvato con DGR 445/2016 MODALITA' DI ESERCIZIO DELLE ATTIVITA' DI TATUAGGIO E PIERCING DESTINATARI (art. 1) Il Regolamento è rivolto: 1) alle attività
DettagliSPORTELLO UNICO ATTIVITA PRODUTTIVE
(FONTE: ASL MILANO SERVIZIO S.I.S.P.) -Pagina 1- AVVERTENZE IMPORTANTI Il presente vademecum è stato elaborato sulla base di schede fornite al Suap comunale di Bresso dall Asl Milano e costituisce, a titolo
DettagliIL VIDEOTERMINALE E LA VISTA
IL VIDEO TERMINALE E' UNO SCHERMO ALFANUMERICO O GRAFICO A PRESCINDERE DAL TIPO DI PROCEDIMENTO DI VISUALIZZAZIONE UTILIZZATO; E LA VISTA L'USO ECCESSIVO DEL VIDEOTERMINALE PUO' FARE MOLTO MALE ALLA VISTA;
DettagliCANALE DA FUMO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE
20027816-20025920 rev. 05-2010 CANALE DA FUMO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE Verifiche tecniche 9101102931 XCAM01K ITALIANO Preparazione e pianificazione Prima di procedere
DettagliSTRUTTURE ED ATTREZZATURE PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI E STRUTTURE
STRUTTURE ED ATTREZZATURE PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI E STRUTTURE REQUISITI NORMATIVI REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 sull igiene dei
DettagliAGGIORNATO AL: 20/12/1999 PAG.: 1/1 FRUIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE
ALLEGATO A / 1 FAMIGLIA 7 20/12/1999 PAG.: 1/1 FRUIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE PROPOSIZIONE ESIGENZIALE ( SECONDO LA DIRETTIVA 89/106 CEE) L opera deve essere concepita e realizzata in modo tale da
DettagliASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE AREA DEGENZA
L area di degenza è il luogo di permanenza del paziente durante il ricovero nella struttura e degli ambienti relativi alle attività ad esso correlate. Le seguenti disposizioni sono da ritenersi applicabili
DettagliSpett. ATS della PROVINCIA di VARESE. Dipartimento di prevenzione medico. Piazza Plebiscito 1, 21052 Busto Arsizio (VA)
Spett. ATS della PROVINCIA di VARESE Dipartimento di prevenzione medico Piazza Plebiscito 1, 21052 Busto Arsizio (VA) Oggetto: PIANO ATTUATIVO su area a Caronno Pertusella angolo via Fermi, via Meucci,
DettagliCORSO DI FORMAZIONE REGIONALE L AZIENDA AGRICOLA AD INDIRIZZO ZOOTECNICO: PRINCIPALI RISCHI
CORSO DI FORMAZIONE REGIONALE L AZIENDA AGRICOLA AD INDIRIZZO ZOOTECNICO: PRINCIPALI RISCHI Bologna 7, 8, 10 luglio 2014 Perché i LUOGHI DI LAVORO? Vi si svolge una parte consistente dell attività agraria
DettagliSPORTELLO UNICO PER L ATTIVITÀ EDILIZIA del COMUNE di BRICHERASIO. AUTOCERTIFICAZIONE per la CONFORMITÀ ALLE NORME IGIENICO SANITARIE
MODELLO N. 11 SPORTELLO UNICO PER L ATTIVITÀ EDILIZIA del COMUNE di BRICHERASIO AUTOCERTIFICAZIONE per la CONFORMITÀ ALLE NORME IGIENICO SANITARIE (D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 e s.m.i., art. 20 comma 1)
DettagliALLEGATO II REQUISITI GENERALI IN MATERIA DI IGIENE APPLICABILI A TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALL'ALLEGATO I)
ALLEGATO II REQUISITI GENERALI IN MATERIA DI IGIENE APPLICABILI A TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALL'ALLEGATO I) INTRODUZIONE I capitoli da V a XII si applicano a
DettagliProduzione e vendita di latte d asina: requisiti igienico-sanitari
5 Aprile 2013 Sala AUSER Puntone, Scarlino Produzione e vendita di latte d asina: requisiti igienico-sanitari Giovanni Brajon, Istituto Zooprofilattico Sperim. Lazio e Toscana Giuseppe Abbati, Azienda
DettagliINDIRIZZI PER LA VERIFICA DEGLI ALLOGGI TEMPORANEI PER LAVORATORI STAGIONALI IN AMBITO RURALE
INDIRIZZI PER LA VERIFICA DEGLI ALLOGGI TEMPORANEI PER LAVORATORI STAGIONALI IN AMBITO RURALE Ogni anno aziende agricole della provincia occupano personale stagionale. Si tratta in genere di cittadini
DettagliREQUISITI IGIENICO SANITARI PER L ATTIVITÀ DI VENDITA E LAVORAZIONE DEI PRODOTTI ITTICI
Dipartimento di Prevenzione S.S. Tutela Igienico Sanitaria Alimenti di Origine Animale REQUISITI IGIENICO SANITARI PER L ATTIVITÀ DI VENDITA E LAVORAZIONE DEI PRODOTTI ITTICI REQUISITI IGIENICO SANITARI
Dettaglib) Requisiti strutturali generali Pavimenti
Allegato 2 alla D.G.R. n 4-9933 del 3/11/2008 Indicazioni relative ai requisiti minimi per gli stabilimenti soggetti a riconoscimento ai sensi del Regolamento CE/853/2004 e per talune tipologie di impianti
DettagliI requisiti di igiene e sicurezza dei locali di deposito e vendita
CORSO REGIONALE DI FORMAZIONE SULL USO CORRETTO E SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI LE AZIONI DEI SERVIZI DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE DEL VENETO I requisiti di igiene e sicurezza dei locali di
DettagliInformazioni sulla Macchina
ST08 Informazioni sulla Macchina INDICE: DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE PRINCIPALI LAYOUT DATI TECNICI NOMINALI CONFIGURAZIONE Sealed Air S.r.l. Via Trento 7 Casella Postale 108 I-20017 Passirana di Rho
DettagliINDICE NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Premessa: Le indicazioni di seguito riportate non vogliono essere una aggiunta al complesso sistema di norme vigenti, ma uno strumento utile a chi vuole intraprendere e/o modificare significativamente
DettagliRischio Ambiente di Lavoro
Rischio Ambiente di Lavoro Analisi degli incidenti fase iniziale INCIDENTE emergenza risposta cause effetti prevenzione protezione 2 Definizione di barriere architettoniche D. M. 236/89 gli ostacoli fisici
DettagliECONCEPT 25 C CALDAIA MURALE A GAS, CAMERA STAGNA, ISTRUZIONI PER L USO L'INSTALLAZIONE E LA MANUTENZIONE PER SANITARIO E RISCALDAMENTO
CALDAIA MURALE A GAS, CAMERA STAGNA, PER SANITARIO E RISCALDAMENTO ISTRUZIONI PER L USO L'INSTALLAZIONE E LA MANUTENZIONE cod. 3544555/0 ediz. 11/2003 1. ISTRUZIONI D USO 1.1 Presentazione Gentile Cliente,
DettagliGUARDA IL VIDEO DEI NOSTRI ASCIUGACAPELLI
Accessori Bagno Asciugacapelli e asciugamani affidabili, funzionali e sicuri, sono dei requisiti indispensabili per questi articoli. Tutti gli asciugacapelli e asciugamani presentati sono per un utilizzo
DettagliSomministrazione Somministrazione all'interno di pubblici esercizi (bar, ristoranti)
Somministrazione Somministrazione all'interno di pubblici esercizi (bar, ristoranti) Descrizione Per somministrazione all interno di pubblici esercizi si intende la vendita per il consumo sul posto di
DettagliPredisposizione ambiente. Bagni Turchi. Release n 3, Novembre 2010
I Predisposizione ambiente Bagni Turchi Release n 3, Novembre 2010 PREDISPOSIZIONE AMBIENTE PREDISPOSIZIONE AMBIENTE IL LOCALE L'ambiente dove va installato il Bagno Turco deve avere un'altezza minima
DettagliSCHEDA INFORMATIVA ATTIVITA di PARRUCCHIERA ESTETISTA MOD.A/01
SCHEDA INFORMATIVA ATTIVITA di PARRUCCHIERA ESTETISTA MOD.A/01 PRESENTATA AL COMUNE IN ALLEGATO ALLA RICHIESTA DI NULLA OSTA INIZIO ATTIVITA ARTIGIANALE COMUNE: DENOMINAZIONE DITTA: TITOLARE: SEDE ATTIVITA
DettagliDIPARTIMENTO di PREVENZIONE Servizio per le Attività Veterinarie AUTODICHIARAZIONE PER PARERI PREVENTIVI
DIPARTIMENTO di PREVENZIONE Servizio per le Attività Veterinarie AUTODICHIARAZIONE PER PARERI PREVENTIVI In fase di presentazione di parere preventivo per la realizzazione di uno Stabilimento destinato
DettagliLotto 2 - Piattaforma Surgelati Allegato 2 Scheda Sintetica
Lotto 2 - Piattaforma Surgelati Allegato 2 Scheda Sintetica Bologna, 2/10/2013 Lotto 2 - Piattaforma Surgelati Ubicazione La Piattaforma Surgelati è ubicato in prossimità della barriera accessi del Centro
DettagliSTABULAZIONE LIBERA. Prof.ssa Marina Gentili
STABULAZIONE LIBERA Prof.ssa Marina Gentili Nella stabulazione libera gli animali possono muoversi liberamente nella stalla. Si distinguono quattro zone: ZONA DI ZONA DI ZONA DI SALA DI ALIMENTAZIONE RIPOSO
DettagliSUAP del Comune di RELAZIONE TECNICA DA ALLEGARE ALLA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AI SENSI DELLA L.R. N. 5/2005 PER
RELAZIONE TECNICA DA ALLEGARE ALLA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AI SENSI DELLA L.R. N. 5/2005 PER ALLEVAMENTO DI CANI 1 GENERALITA a. UBICAZIONE (non ammessa nelle zone definite urbane dal PRG): Comune,via,
Dettagliqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiop asdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx
qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiop asdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx LINEE GUIDA REQUISITI LABORATORI DI LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE DI ALIMENTI
DettagliRELAZIONE TECNICO- PARERE IGIENICO SANITARIO EDILIZIO
RELAZIONE TECNICO- PARERE IGIENICO SANITARIO EDILIZIO 1.0 PREMESSA La presente relazione tecnica descrive le scelte progettuali per quanto riguarda il nuovo sito produttivo dividendole per singoli capitoli
DettagliCon Clean aria pulita da polveri: Mod. CAP 55.40
Cannone abbattimento polveri e odori Silenziato e Autonomo. Con Clean aria pulita da polveri: Mod. CAP 55.40 Cannone per abbattimento polveri, odori, raffrescamento e disinfezione Ambientale. Silenziato:
DettagliRelazione tecnica per rifugio animali
Rev. 1.0 del 01/01/2015 [spazio riservato all ente] Relazione tecnica per rifugio animali Classificazione meticci Provenienza/scopo dell allevamento animali allevati razze selezionate Razze allevate peso
DettagliMANUALE USO E MANUTENZIONE
MANUALE USO E MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE I materiali con i quali è stato realizzato il serramento determinano la qualità e conseguentemente le prestazioni e la durata nel tempo. Le caratteristiche
DettagliCHECK-LIST INTEGRATA BOVINI DA RIPRODUZIONE TIPOLOGIA LATTE
CHECK-LIST INTEGRATA BOVINI DA RIPRODUZIONE TIPOLOGIA LATTE DATA / / Operatori. Tempistica. COD / / ASL PROPRIETARIO DETENTORE. Indirizzo. Razza prevalente N capi presenti. Fascia 0-50 capi 50-150 capi
DettagliALLEVAMENTO DI GATTI RELAZIONE TECNICA
ALLEVAMENTO DI GATTI RELAZIONE TECNICA DA ALLEGARE ALLA SCIA AI SENSI DELLA L.R. N. 5/2005 1 GENERALITA a. UBICAZIONE (non ammessa nelle zone definite urbane dal PRG): Comune,via, n.,tel. b. DISTANZA DAL
DettagliBENCH TECH 130. IVD Dispositivo medico-diagnostico in vitro. Notizie generali Tipo strumento: Cappa chimica da banco in conformità con la norma
IVD Dispositivo medico-diagnostico in vitro Codice CND: W0202059016 - Codice CIVAB: BENCH TECH 130 Notizie generali Tipo strumento: Cappa chimica da banco in conformità con la norma 14175. Modello: Bench
Dettagli08. MOVIMENTAZIONE Carrelli di servizio. piatti. piatti. l Carrelli scolapiatti e scolabicchieri. max 26 cm PORTATA
l Carrelli scola e scolabicchieri Struttura in tubo di acciaio inox, sezione 2x2 cm. Griglie porta in lamiera di acciaio inox con invaso stampato antitaglio. Cestello scolabicchieri estraibile, in ABS
DettagliSCHEDA INTERVENTO UFFICIO.
SCHEDA INTERVENTO UFFICIO. MESE. Spolveratura a umido di tavoli e arredi maniglie e punti che vengono maggiormente toccati. pavimenti con metodi manuali o con lava asciuga Pulizia dei computer impronte
DettagliIndicazioni di massima sui requisiti strutturali e funzionali dei locali per la preparazione, vendita e somministrazione di alimenti
Premessa: Indicazioni di massima sui requisiti strutturali e funzionali dei locali per la preparazione, vendita e somministrazione di alimenti Le presenti linee guida forniscono indicazioni circa i requisiti
DettagliCONTROLLO UFFICIALE PRESSO ALLEVAMENTO BOVINO LISTA DI RISCONTRO/ CHECK LIST LATTE A.T.V. MUNGITURA Alla posta Sala di mungitura
Pag. 1 di 8 Protocollo Data RAGIONE SOCIALE (timbro) Codice aziendale RAPPRESENTANTE DELL'AZIENDA PRESENTE AL SOPRALLUOGO: Cognome e nome: Qualifica Proprietario Detentore degli animali Altro Registrazione
DettagliNorma CEI : Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Norma CEI 64-8 2012: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Norma CEI 64-8 Edizione 2012 Impianti elettrici utilizzatori
DettagliCADF S.p.A. Regolamento del Servizio di fognatura e depurazione SCHEMI TECNICI Pagina 20
SCHEMI TECNICI Pagina 20 SCHEMI TECNICI Pagina 21 SCHEMI TECNICI Pagina 22 DIMENSIONAMENTO DELLE COLONNE E COLLETTORI DI SCARICO (in conformità a norme UNI 12056/01) DETERMINAZIONE DEL CARICO DI ACQUE
DettagliUNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori
UNI EN 294 UNI EN 811 Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori corso RSPP scuola 1 UNI EN 294 corso RSPP scuola 2 corso RSPP scuola 3 corso
DettagliScheda di sopralluogo imprese alimentari
Allegato D AZIENDA SANITARIA LOCALE N. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Scheda di sopralluogo imprese alimentari Data operatori ASL Ditta Via n Comune Rappresentante
DettagliEVITARE LA CONTAMINAZIONE «I MEZZI DI DIFESA»
applicare EVITARE LA CONTAMINAZIONE «I MEZZI DI DIFESA» Per evitare o limitare la contaminazione dei batteri negli alimenti occorre mettere in atto dei mezzi di difesa in relazione alle principali fonti
Dettagli1) Microfiltro eseguito con materiali sintetici ed ottone nichelato. DIAMETRO : da 3/8 e da ½. TESTA FILTRO : metallo nichelato
1) Microfiltro eseguito con materiali sintetici ed ottone nichelato MARCA : FILADOS TIPO : F DIAMETRO : da 3/8 e da ½ FILTRAZIONE : da 8 micron TESTA FILTRO : metallo nichelato CONTENITORE : Grilamid CARTUCCE
DettagliRELAZIONE DI DESCRIZIONE DEI LOCALI-IMPIANTI E DELLE ATTREZZATURE (stabilimenti di produzione, preparazione confezionamento, depositi all'ingrosso)
RELAZIONE DI DESCRIZIONE DEI LOCALI-IMPIANTI E DELLE ATTREZZATURE (stabilimenti di produzione, preparazione confezionamento, depositi all'ingrosso) Allegato 2 PAG. 1 ALLEGATO alla domanda di autorizzazione
DettagliCANILI PRIVATI E PENSIONI PER CANI (Tipologia dei locali e condizioni minime obbligatorie)
CANILI PRIVATI E PENSIONI PER CANI (Tipologia dei locali e condizioni minime obbligatorie) A. REPARTO RICOVERO CANI B. REPARTO ISOLAMENTO (PER CANI AMMALATI O SOSPETTI O DI NUOVA INTRODUZIONE) C. AREA
DettagliDati anagrafici del dichiarante e qualifica (Titolare / legale rappresentante /delegato ecc..): via n. civ. Comune :
RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA DI LOCALI IMPIANTI E ATTREZZATURE E DEL CICLO PRODUTTIVO allegata alla NOTIFICA (D.G.R. 411 / 2011) ai fini della REGISTRAZIONE di una struttura dove viene svolta l attività
DettagliOrdinanza dell UFAG concernente la valutazione e la classificazione di animali delle specie bovina, equina, ovina e caprina
Ordinanza dell UFAG concernente la valutazione e la classificazione di animali delle specie bovina, equina, ovina e caprina del 23 settembre 1999 (Stato 1 dicembre 2003) L Ufficio federale dell agricoltura,
DettagliAZIENDA USL ROMA H Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
VERBALE DI SOPRALLUOGO PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITA DEL SETTORE ALIMENTARE SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 (esclusa produzione primaria) D.I.A. N del ATTIVITA : Reg.
DettagliDepositi di munizioni
Vereinigung Kantonaler Feuerversicherungen Association des établissements cantonaux d assurance incendie Associazione degli istituti cantonali di assicurazione antincendio Depositi di munizioni Nota esplicativa
Dettagliresidente in n. CAP nella sua qualità di (1) della Ditta con sede legale in n. cap
modello domanda autorizzazione sanitaria produzione deposito somministrazione Marca Bollo 10,33 DOMANDA AUTORIZZAZIONE SANITARIA PER PRODUZIONE, DEPOSITO, SOMMINISTRAZIONE DI SOSTANZE ALIMENTARI E BEVANDE
DettagliRemeha Gas 310 ECO. La caldaia mobile. Sistemi di riscaldamento ecologico
Remeha Gas 310 ECO Remeha Gas 310 ECO La caldaia mobile Sistemi di riscaldamento ecologico 2 ) 4 ), 1/ ) Remeha Gas 310 ECO La caldaia Remeha Gas 310 ECO è un nuovo generatore di calore a condensazione
DettagliRELAZIONE TECNICA DI ATTIVITA DA ALLEGARE ALLA DICHIARAZIONE DI INIZIO ATTIVITA PRODUTTIVA di SOMMINISTRAZIONE ALIMENTI E BEVANDE
Al Direttore Generale dell ASL di Brescia DISTRETTO N. 2 3 BRESCIA HINTERLAND Via P. Togliatti N. 1 RONCADELLE (BS) Tel. 030/2789.311 Fax. 030/2789.334 RELAZIONE TECNICA DI ATTIVITA DA ALLEGARE ALLA DICHIARAZIONE
DettagliARMADIO DI SICUREZZA PER VERNICI E SOLVENTI
SCHEDA TECNICA ARMADIO DI SICUREZZA PER VERNICI E SOLVENTI Articoli Codice: 03021 Descrizione: ARMADIO DI SICUREZZA PER VERNICI E SOLVENTI CON PORTE E ACCESSORI - DIM. MM L=1039 P=555 A=1008 - COLORE:
DettagliD.P.R. n 303 del 19/03/1956 Norme generali per l'igiene del lavoro
D.P.R. n 303 del 19/03/1956 Norme generali per l'igiene del lavoro pubblicato su : Gazz. Uff. Suppl. Ordin. n 105 del 30/04/1956 Il presente D.P.R., ad eccezione dell'art. 64, è stato abrogato dall'art.
DettagliVentilconvettori con ventilazione degli ambienti e recupero del calore
Non è un sogno. Aria fresca in vani ben temperati Riscaldare, raffreddare, ventilare e recuperare il calore con un unica apparecchiatura! ROOS Riscaldare, raffreddare, ventilare Ventilconvettori con ventilazione
DettagliRELAZIONE TECNICA (Allegato a NOTIFICA ai sensi dell art. 6 del Reg. CE n. 852/2004)
RELAZIONE TECNICA (Allegato a NOTIFICA ai sensi dell art. 6 del Reg. CE n. 852/2004) Denominazione della Ditta Sede legale Indirizzo dell attività Descrizione dettagliata dell attività svolta: Numero addetti:
DettagliSafety presso Swisscom Regola Lavoro con gas propano (044) 1
1 Pericoli Lavorando col gas propano bisogna tenere in considerazione i seguenti pericoli / minacce: esplosioni, avvelenamenti soffocamento, ustioni, caduta di oggetti elementi con superfici pericolose
Dettagli