TRAUMA e STRESS da EVENTI CRITICI Defusing, Debriefing, Stress Inoculation Training. ASL ROMA 5 Dipartimento di Salute Mentale Dr.
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- Giuliana Renzi
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1 TRAUMA e STRESS da EVENTI CRITICI Defusing, Debriefing, Stress Inoculation Training ASL ROMA 5 Dipartimento di Salute Mentale Dr. Carlo Spatocco
2 EVENTI CRITICI esempi: Morte in servizio /Ferimento grave in servizio Suicidio di soccorritori Incidenti con molte vittime Sparatorie della polizia etc. Licenziamento Eventi importanti che coinvolgono i bambini la vittima è un parente o è conosciuta dal soccorritore Eccessivo interesse dei media Qualunque evento ad elevato impatto (es. lutto, separazioni, abbandoni etc.) Eventi terribili ripetuti Eventi simbolici Eventi multipli Eventi con valenza personale Eventi minacciosi Eventi di abbandono da parte delle autorità Altro 30
3 FASI del TRAUMA da eventi critici: La situazione esplode: reazione di allarme Shock/Disorganizzazione mentale Impatto emotivo Coping - strategie di coping Accettazione/Risoluzione Imparare a conviverci Vulnerabilità = accettazione della condizione umana Impotenza = non posso controllare quello che accade intorno a me ( ma posso controllare le mie risposte) 3
4 Il TRAUMA può anche rinforzare la persona, se questa utilizza in modo positivo l esperienza traumatica vissuta, ed inoltre può aiutare a rinforzare l autoefficacia che è la sintesi tra 2 atteggiamenti positivi: RESISTENZA: atteggiamento di sfida per raggiungere il risultato desiderato, convinzione delle proprie capacità di reagire al problema RESILIENZA: capacità dell individuo di ritornare alla situazione antecedente il trauma 4
5 Il DEFUSING è una tecnica di intervento breve individuale ma soprattutto di gruppo che viene utilizzata entro alcune ore da un evento critico (cioè a caldo ) È un pronto soccorso emotivo Non è una psicoterapia Non è una cura L INTERVENTO DI DEFUSING serve per: Ridurre il senso di isolamento, attraverso l appartenenza al gruppo che ha subito il trauma Aiutare il gruppo a ritornare alla normalità fornendo soluzioni a breve termine un buon DEFUSING aumenta l efficacia del DEBRIEFING o può del tutto eliminarlo 5
6 Articolazione del Defusing 1) Introduzione Nella prima fase i conduttori si presentano, spiegano il motivo dell incontro, evidenziano come possono essere di aiuto e di supporto al gruppo e concordano delle regole di base relativamente al rispetto reciproco, alla riservatezza, ecc.. 2) Esplorazione In questa fase viene chiesto ad ogni membro di parlare dell esperienza e di condividere le reazioni e le emozioni vissute 3) Informazione La fase tende a normalizzare le reazioni ed i vissuti, rassicurare in ordine alle angosce causate dall evento ed agli sfoghi più intensi che alcuni hanno manifestato, valorizzare gli atteggiamenti positivi manifestati durante l evento, fare commenti utili alla ripresa della buona funzionalità dei singoli e del gruppo. 6
7 1. Stabilire il contatto (Posso darle qualcosa da bere? Ha dovuto aspettare molto? No Come si sente? No Siete fortunati ad essere ancora vivi No resoconto su come la persona ha vissuto la calamità 2. Compiere l assessment (valutare se è possibile passare da ciò di cui si sta occupando ora l individuo a una conversazione quotidiana) 3. Cercare di far emergere i fatti (è più facile per loro raccontare i fatti che esprimere le emozioni o i pensieri Dove si trovava al momento del fatto? Dov era la sua famiglia?) 4. Indagare i pensieri 5. Indagare gli stati d animo 6. Sostenere, rassicurare, informare 7
8 Il Debriefing o CISD (Critical Incident Stress Debriefing ) è un incontro strutturato che viene organizzato per per il gruppo reduci di un episodio particolarmente disturbante. (Jeff Mitchell e George Everly, Ph. D, 1996) Il Debriefing è un importante strumento che offre agli individui, vittime di un trauma, la possibilità di esternare e confrontare con altri, i propri pensieri, ricordi ed emozioni in modo tale da comprenderli e normalizzarli. Il Debriefing è un efficace e valido processo psicologico e formativo che riduce lo stress traumatico che è la causa principale di disturbi e alterazioni nei rapporti interpersonali. 8
9 SCOPI del Debriefing Ridurre l impatto dell evento critico Favorire il recupero delle persone normali che hanno reazioni normali a situazioni anormali Evitare conseguenze non necessarie Contenere le reazioni - non innescarle OBIETTIVI Istruzione e rassicurazione Combattere le convinzioni erronee dell unicità Combattere le convinzioni erronee dell anormalità Aumentare la coesione interna del gruppo: ripristinare la fiducia in se stessi. Contatto positivo con la salute mentale Aumentare la collaborazione tra le organizzazioni Facilitare il follow-up 9
10 Il Debriefing dovrebbe aver luogo ore dopo l evento critico (cioè a freddo ) e mai sulla scena dell evento traumatizzante, ma in una struttura che offra una atmosfera di sicurezza. I gruppi dovrebbero essere composti in maniera omogenea da minimo 4 a massimo persone. La durata dovrà essere da 1 ad un massimo di 2-3 ore, senza interruzione. Prima di fare un debriefing è necessario fare un assessment: raccogliere tutte le informazioni che servono per lavorare in modo efficace 10
11 FASI DEL DEBRIEFING Le sette fasi "classiche" del protocollo di Mitchell : Introduzione Fatti Pensieri Reazioni Sintomi Formazione Reinserimento 11
12 1) Fase dell Introduzione i conduttori si presentano, spiegano lo scopo dell incontro e fanno una breve introduzione al metodo di lavoro che viene utilizzato 2) Fase dei Fatti i partecipanti vengono invitati a descrivere i fatti e il ruolo avuto nell evento e ogni membro del gruppo espone il proprio diverso punto di vista su come combattere stress, tensione e traumi, per aiutare le persone a reinserirsi,si prendono accordi per successivi incontri,si conclude congedandosi. 12
13 3) Fase dei Pensieri il soggetto viene sollecitato ad esprimere i pensieri negativi avuti durante l evento, ed in particolare quello dominante. Questa fase rappresenta il momento di passaggio dall ambito cognitivo (fase dei fatti) all ambito emotivo (fase della reazione). 4) Fase della Reazione far verbalizzare le emozioni, le reazioni emotive avute durante l evento e gli aspetti emotivi con cui è stato più difficile convivere dopo l evento. Questa è la fase più carica di contenuti emotivi. 13
14 5) Fase dei Sintomi La fase contempla la descrizione dei sintomi fisici avvertiti durante l evento traumatico, immediatamente dopo ed al momento attuale. 6) Fase della Formazione I conduttori forniscono al gruppo consigli utili alla gestione dello stress emozionale ed insegnano le tecniche di distensione psicofisica, utili a ridurre l ansia e l eccitamento ed a facilitare il recupero dell equilibrio psicofisico. 7) Fase del Reinserimento e della Conclusione si dà spazio ad eventuali domande, si forniscono informazioni, si danno ulteriori indicazioni. ( "chiude" l'esperienza, sfumando verso una chiusura anche informale - spesso bevendo e mangiando qualcosa insieme - per rinsaldare i legami sociali di gruppo dopo l'evento critico e la "fatica emotiva" del Debriefing) 14
15 In alcuni approcci europei, si aggiunge tra la sesta e la settima fase una fase aggiuntiva, detta del "Rito" (di particolare valore simbolico). Generalmente, il Debriefing è preceduto da un incontro di Defusing, soprattutto con gli specialisti dell'aiuto (infermieri, pompieri, soccorritori, etc.; se svolto al termine del servizio in cui si è verificato l'evento critico, il Defusing viene detto Demobilization). 15
16 Nel Process Debriefing, di Atle Dyregrov (1997), le dinamiche interattive interne del gruppo non vengono ignorate (come può succedere nel modello originario), ma vengono al contrario considerate uno degli assetti principali di lavoro nel corso della seduta di Debriefing. la "Scuola di Val-de-Grace" (la psichiatria militare francese ad orientamento psicodinamico) ha proposto modifiche strutturali ed adattamenti clinici importanti dell'originario protocollo del 1983, proponendone un riorientamento su assetti più dinamici e processuali (e quindi meno cognitivi e procedurali), con una complessiva semplificazione delle sette fasi originarie. 16
17 Stress Inoculation Training Il percorso di Stress Inoculation Training consiste in una progressiva inoculazione di stress tesa a promuovere una parallela attivazione di reazioni emozionali di immunizzazione difensiva. Per attuare tale obiettivo l intervento deve essere articolato in tre momenti: 1) Esame del rapporto persona /evento critico 2) Acquisizione di adeguate capacità di fronteggiamento dell evento temuto 3) Applicazione e richiamo 17
18 Esame del rapporto persona/evento critico Bisogna evidenziare emergenziali la che persona nelle gravi attraverso situazioni il proprio bagaglio esperienziale interpreta e valuta l evento e le proprie capacità di fronteggiarlo, ed in base a ciò risponderà all evento. 18
19 Acquisizione di adeguate capacità di fronteggiamento dell evento critico temuto: a) Esercizi di immaginazione guidata b) Role Playing c) Visione di filmati relativi a situazioni reali traumatiche d) Esposizione graduata in vivo Applicazione e Richiamo. 19
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