Capitolo III. At t i v i t à e n z i m at i c h e d e i b at t e r i l at t i c i i s o l at i d a i m p a s t i

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo III. At t i v i t à e n z i m at i c h e d e i b at t e r i l at t i c i i s o l at i d a i m p a s t i"

Transcript

1 Capitolo III At t i v i t à e n z i m at i c h e d e i b at t e r i l at t i c i i s o l at i d a i m p a s t i acidi per la produzione del Cornetto di Matera Quarantuno ceppi di batteri lattici, isolati da impasti acidi per la produzione del Cornetto di Matera, sono testati sulla base di attività enzimatiche rilevanti nella fermentazione. Le attività ureasica, peptidasica, fitasica, fosfatasica e β-glucosidasica sono state determinate in substrati sintetici utilizzando metodi spettrofotometrici. L attività proteolitica è stata misurata in impasti acidi modello, utilizzando impasti neutri e acidificati come controllo. Tutti i ceppi hanno mostrato una bassa attività ureasica, glutamil aminopeptidasica e iminopeptidasica, mentre significative differenze sono state osservate all interno delle specie per le altre attività enzimatiche. I ceppi di Leuconostoc mesenteroides e Lactobacillus curvatus hanno dimostrato un elevata attività aminopeptidasica, X-prolil dipeptidil aminopeptidasica, β-glucosidasica, fitasica, mentre le attività enzimatiche dei ceppi di Lb. plantarum, Lb. pentosus e Weissella cibaria erano dipendenti dal ceppo. Al fine di classificare i ceppi sulla base di un profilo enzimatico simile, è stata condotta una cluster analysis gerarchica. Diversi ceppi di Lb. plantarum e Lb. curvatus e tutti i ceppi di Leuc. mesenteroides hanno mostrato un interessante profilo di attività enzimatiche, suggerendo il loro impiego come colture starter nel settore della panificazione Introduzione I batteri lattici svolgono un ruolo importante nella produzione di diversi alimenti fermentati. Grazie alla loro attività metabolica, in realtà, essi sono responsabili dei cambiamenti chimici e sensoriali che si verificano durante la fermentazione dei prodotti lattiero-caseari, carnei e vegetali. L adattamento a specifici ecosistemi alimentari, tuttavia, può influire sul metabolismo microbico e spiegare la prevalenza e il contributo di alcune specie durante i processi di fermentazione. Gli impasti acidi sono complessi sistemi biologici in cui si svolgono diverse attività microbiche. Il sistema proteolitico dei batteri lattici, caratterizzato dalla presenza di proteinasi, peptidasi e sistemi di trasporto intracellulare, è 55

2 in grado di idrolizzare le proteine in piccoli peptidi e aminoacidi, che sono importanti per la crescita microbica e come precursori per lo sviluppo di composti aromatici. Gli enzimi proteolitici dei batteri lattici degradano le proteine del glutine influenzando la reologia degli impasto e, di conseguenza, la tessitura del pane (Di Cagno et al., 2004). Inoltre, i peptidi rilasciati dall idrolisi delle prolammine che colpiscono la mucosa dell intestino umano nei soggetti affetti da morbo celiaco (Di Cagno et al., 2002) possono essere degradati durante la proteolisi. L attività delle X-prolil dipeptidil aminopeptidasi, in particolare, sembrano avere un grande potenziale nella riduzione del contenuto di peptidi di gliadina ricchi di prolina che causano la risposta immunitaria nel morbo celiaco (Gallo et al., 2005). Le proprietà sensoriali del pane possono essere migliorate attraverso l idrolisi dei polisaccaridi. Le β-glucosidasi sono uno dei principali gruppi di glicosil idrolasi in grado di catalizzare l idrolisi del legame β-1,4- presente in vari disaccaridi, oligosaccaridi e derivati β-d-glucosidici (Yan et al., 1998 ). L idrolisi dei glucosidi ha un ruolo importante in diversi processi biologici e applicazioni biotecnologiche. Le β-glucosidasi, infatti, sono responsabili dell idrolisi del cellobiosio nella fase terminale della degradazione della cellulosa, un importante fonte di fibre nei prodotti alimentari a base di cereali (Bhatia et al., 2002). La fermentazione degli impasti acidi, inoltre, aumenta il valore nutrizionale del pane. Nei cereali una gran parte del fosforo è presente come acido fitico (mio-inositolo esafosfato, IP6), collocato negli strati esterni del chicco. L acido fitico è considerato un composto anti-nutrizionale poichè è un agente chelante di proteine, aminoacidi e minerali bivalenti come Ca 2+, Fe 2+, Mg 2+ e Zn 2+, che quindi non possono essere assorbiti dall uomo (De Angelis et al., 2003 ). Pertanto, la degradazione dell acido fitico durante la fermentazione degli impasti acidi è auspicabile. Gli enzimi che degradano l acido fitico durante la fermentazione provengono dai batteri lattici e dai lieviti (Lopez et al., 2000; Reale et al., 2004). I bassi valori di ph causati dalla produzione di acido lattico durante la fermentazione, inoltre, promuovono l attivazione delle fitasi endogene della farina, che contribuiscono ad una maggiore degradazione dell acido fitico (Leenhardt et al., 2005; Lopez et al., 2001). Durante l uso come colture starter, i batteri lattici sono sottoposti a diversi stress che influenzano le loro attività metaboliche e ne riducono le 56

3 prestazioni. In particolare, la produzione di acido lattico e acetico durante la fermentazione promuove una forte diminuzione di ph che può incidere sull equilibrio microbico. La risposta dei batteri allo stress acido si verifica in modo diverso. Tra i meccanismi di risposta, l attività ureasica sembra svolgere un ruolo importante nella protezione di alcuni microrganismi ai bassi valori di ph attraverso la conversione di urea in ammoniaca e anidride carbonica (van de Guchte et al., 2002). Le attività proteolitica, peptidasica, β-glucosidasica, fitasica e ureasica sono state valutate per la maggior parte dei gruppi di batteri, ma pochi studi sulle attività enzimatiche dei batteri lattici isolati da impasti acidi sono presenti in letteratura. Nel presente lavoro è stato investigato il profilo enzimatico dei batteri lattici per comprendere il loro ruolo nel processo di fermentazione, nonché per delineare proprietà rilevanti nella produzione di pane Materiali e metodi Ceppi e condizioni di coltura I batteri lattici utilizzati in questo studio sono stati isolati da impasti acidi utilizzati per produrre il pane Cornetto di Matera (Ricciardi et al., 2002). I ceppi sono stati mantenuti come colture liofilizzate nella collezione dei microrganismi del Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro- Forestali, Università degli Studi della Basilicata, Potenza, Italia. Gli isolati sono stati propagati in MRS liquido (Oxoid) per 16 ore a 30 C prima di effettuare i vari saggi enzimatici Attività proteolitica Le sospensioni cellulari standardizzate (DO 650 = 2) e cresciute overnight in MRS liquido, sono state utilizzate per inoculare (10% v/v) impasti acidi modello preparati mescolando acqua e farina di grano tenero (tipo 00, Divella SpA, Bari, Italia) con una spatola sterile per 3 minuti al fine di ottenere un impasto con rendimento (DY) pari a 400. Dopo 24 ore di incubazione a 30 C, i pre-impasti sono stati aggiunti (10% v/v) alla seconda serie impasti acidi e incubati per 24 ore a 30 C. Due fermentazioni, ottenute mediante l aggiunta di antibiotici all impasto, sono state effettuate asetticamente a ph 6,0 e 3,5, rispettivamente. La concentrazione totale di aminoacidi liberi negli estratti solubili in soluzione salina (solvente: 0,5 mol/l di NaCl e

4 mmol/l di fosfato di sodio, ph 6,8) è stata determinata utilizzando il metodo del TNBS (Adler-Nissen, 1979). Una curva di taratura è stata preparata utilizzando la glicina (Gly, Sigma), come standard (range 0,0-0,5 mmol/l di Gly) e risultati sono stati espressi come mg di Gly/kg di impasto Attività peptidasica Le cellule cresciute in fase stazionaria in MRS liquido sono state raccolte mediante centrifugazione (12000 x g, 5 min), lavate due volte con tampone potassio fosfato sterile 50 mmol/l, ph 7, e ri-sospese nello stesso tampone per ottenere una sospensione cellulare standardizzata (DO 650 = 1) da utilizzare per il dosaggio degli enzimi. Le attività delle aminopeptidasi generali (PepNC), prolina iminopeptidasi (Pepi), glutamil aminopeptidasi (Pepa) e X-prolil dipeptidil aminopeptidasi (PepX) sono state misurate, in accordo con Macedo et al. (2000), utilizzando come substrati sintetici Lys-p-nitroanilide (-p-na), Pro-p-NA, Glu-p-NA e Gly-Pro-p-NA o Arg- Pro-p-NA, rispettivamente. Per il dosaggio sono stati mescolati 30 μl di substrato ad una concentrazione finale di 20 mmol/l in metanolo, 195 μl di tampone potassio fosfato (50 mmol/l, ph 7,0), 95 μl di sodio azide 0,05% (w/v) e 75 μl di sospensione cellulare. Dopo l incubazione a 30 C per 4 ore, la reazione è stata interrotta con 900 μl di acido acetico al 10% (v/v); il rilascio di p-nitroanilina (p-na) nei surnatanti (12000 x g, 5 min) è stata misurata spettrofotometricamente a 410 nm. I dati ottenuti sono stati confrontati con una curva di taratura costruita utilizzando soluzioni di p-na (range 0,1-20,0 mmol/l p-na). Una unità di attività enzimatica (μkatal) è stata definita come la quantità di enzima necessario per liberare 1 μmol di p-na per secondo Screening per l attività ureasica L attività ureasica è stata determinata valutando qualitativamente il rilascio di ammoniaca utilizzando un metodo basato sul viraggio del rosso fenolo (Mora et al., 2004). I ceppi sono stati coltivati in MRS liquido contenente 5 g/l di urea (concentrazione finale) e 0,05 g/l di nichel solfato (concentrazione finale). Le cellule, raccolte mediante centrifugazione (12000 x g, 5 min), sono state lavate due volte con una soluzione salina sterile (0,85% w/v di NaCl) e ri-sospese in 100 μl di soluzione fisiologica sterile. Per il dosaggio enzimatico sono stati mescolati

5 μl di sospensione cellulare e 400 μl di una soluzione contenente 1 volume di reagente A (2 g di urea disciolta in 2 ml di etanolo e 4 ml di acqua deionizzata sterile) e 19 volumi di reagente B (1 g/l di KH 2 PO 4, 1 g/l di K 2 HPO 4, 5 g/l di NaCl e 20 μg/ml di rosso fenolo). La miscela di reazione è stata incubata a 37 C per 2 ore e lo sviluppo di un colore rosso-violaceo indicava la presenza di attività ureasica Attività fitasica e fosfatasica Le cellule cresciute in fase stazionaria in MRS liquido sono state raccolte mediante centrifugazione (12000 x g, 5 min), lavate due volte con soluzione salina sterile e ri-sospese in acqua deionizzata sterile per ottenere le sospensioni cellulari standardizzate (DO 650 = 1) da utilizzare per gli esperimenti. L attività fitasica è stata misurata utilizzando fitato di sodio (Sigma) come substrato. Il dosaggio è stato effettuato mescolando 600 μl di substrato (Na-fitato 3 mmol/l in Na-acetato 0,2 mol/l, ph 4,0) e 150 μl di sospensione cellulare. Dopo 2 ore di incubazione a 45 C, la reazione è stata stoppata con 750 μl di acido tricloroacetico al 5% (w/v) (De Angelis et al., 2003). Il fosforo inorganico liberato è stato determinato misurato l assorbanza a 700 nm. Una unità di attività fitasica (μkatal) è stata definita come la quantità di enzima necessario per liberare 1 μmol di fosforo inorganico al secondo. L attività della fosfatasi acida è stata determinata utilizzando il p-nitrofenil fosfato (p-npp) come substrato. La miscela di reazione conteneva 200 μl 1,5 mmol/l p-npp (concentrazione finale) in 0,2 mol/l di Na-acetato, ph 5,2, e 400 μl di sospensione cellulare. Dopo 2 ore di incubazione a 45 C, la reazione è stata stoppata con l aggiunta di 600 μl di NaOH 0,1 mol/l e il p-nitrofenolo (p-np) rilasciato è stato determinato misurando l assorbanza a 405 nm sui campioni centrifugati (12000 x g, 5 min). Una unità di attività della fosfatasi (μkatal) è stata definita come la quantità di enzima necessario per liberare 1 μmol di p-np al secondo Attività β-glucosidasica Le cellule cresciute in fase stazionaria in MRS liquido (1,5 ml) sono state raccolte mediante centrifugazione (12000 xg, 5 min), lavate due volte in Tris-HCl 50 mmol/l, ph 8, e ri-sospese in 150 μl dello stesso tampone 59

6 contenente 2 mg di lisozima/ml (Sigma). Delle biglie di vetro (0,15 a 0,212 mm di diametro, Sigma) sono state aggiunte e le sospensioni cellulari, dopo essere state agitate su vortex ad alta velocità per 3 min, sono state incubate a 37 C per 1 ora e sottoposte da tre cicli di sonicazione (10 min per ogni trattamento, potenza 10%; Sonorex Super 10P, Bandelin, Berlino). Dopo l incubazione, le biglie di vetro e i frammenti cellulari sono stati rimossi mediante centrifugazione (12000 x g, 5 min) e i surnatanti sono stati utilizzati per il dosaggio dell enzima. La concentrazione di proteine in lisati cellulari è stato determinato utilizzando il metodo Bradford (Bradford, 1976). L attività β-glucosidasica è stata misurata utilizzando il p-nitrofenil-β-dglucopiranoside (p-npg) come substrato, in accordo con Gallo (2004). Nella miscela di reazione sono stati mescolati 900 μl di p-npg 2,5 mmol/l (concentrazione finale) in tampone potassio fosfato 0,5 mol/l ph 7,5 e 100 μl di estratto cellulare. Dopo 1 ora di incubazione a 40 C, la reazione è stata bloccata riscaldando la miscela a 95 C per 5 min. L assorbanza è stata misurata a 410 nm. I dati ottenuti sono stati confrontati con una curva di taratura costruita utilizzando p-np. Una unità di attività β-glucosidasica (μkatal) è stata definita come la quantità di enzimia necessario per liberare 1 μmol di p-np al secondo sotto. L attività β-glucosidasica specifica è stata definita come unità enzimatica/mg di proteina Analisi statistica Tutte le analisi statistiche e i grafici sono state effettuati utilizzando Systat 10.0 per Windows (SPSS, Chicago, IL, USA) Risultati e discussione Quarantuno ceppi di batteri lattici isolati da impasti acidi per la produzione del Cornetto di Matera, un pane tipico della Basilicata, sono stati analizzati in questo studio. L attività proteolitica in impasti acidi modello inoculati con colture di batteri lattici è stata espressa come concentrazione di aminoacidi liberi dopo 24 ore di incubazione. Due fermentazioni, ottenute aggiungendo antibiotici all impasto, sono state condotte a ph 6,0 e 3,5, rispettivamente, per valutare la proteolisi in assenza di metabolismo microbico. In generale, gli impasti acidi e l impasto di controllo acidificato a ph 3,5 hanno mostrato un aumento della concentrazione di aminoacidi liberi rispetto a quella dell impasto di controllo a ph neutro (Figura 1). 60

7 Figura 1. Grafico della concentrazione di aminoacidi liberi (espressa come mg Gly/kg di impasto) negli impasti acidi modello dopo 24 ore di fermentazione. Lb. curvatus ( ); gruppo Lb. plantarum ( ), che comprende le specie Lb. plantarum, Lb. paraplantarum e Lb. pentosus; Leuc. mesenteroides ( ); W. cibaria ( ); impasto di controllo acidificato ( ). Il maggiore contenuto di aminoacidi liberi è stato misurato negli impasti inoculati con alcuni ceppi di Lactobacillus curvatus o Lb. plantarum o Leuconostoc mesenteroides, anche se le differenze all interno della specie suggeriscono che l attività proteolitica è ceppo-specifica. I livelli di aminoacidi negli impasti dipendono da vari fattori come il valore di ph, il tempo di fermentazione, l attività proteolitica della microflora e/o degli enzimi della farina e dal consumo di aminoacidi da parte dei batteri lattici e/o dei lieviti. Gli impasti inoculati con Lb. plantarum DBPZ1019, Leuc. mesenteroides DBPZ1005, Lb. plantarum DBPZ1002 e Lb. plantarum DBPZ1008 (Figura 1) avevano una concentrazione di amminoacidi liberi 61

8 superiore a quella dell impasto di controllo acidificato (49,6-48,5-47,6-47,0 Gly mg/kg di impasto dopo 24 ore di fermentazione, rispettivamente), anche se il ph finale era superiore (4,39-4,32-4,01-4,21, rispettivamente) a quella del controllo acidificato. Le concentrazioni più basse di aminoacidi sono state osservate negli gli impasti inoculati con diversi ceppi di Lb. plantarum e uno con Lb. curvatus (parte inferiore del grafico). Nessun ceppo ha mostrato attività ureasica. Lo sviluppo del colore rossoviolaceo è stato rilevato solo in due ceppi di Leuc. mesenteroides dopo 2 giorni di incubazione, dimostrando che l attività enzimatica era molto bassa nelle specie di batteri lattici testate. I risultati relativi alle altre attività enzimatiche sono mostrati in Figura 2. L attività delle peptidasi sono state misurate sulle sospensioni cellulari in quanto il processo di fermentazione per la produzione di pane italiano si verifica in poche ore (5-10 ore) ed in questo periodo i ceppi sono attivi sulle proteine del glutine senza lisi cellulare. In generale, le attività delle glutamil aminopeptidasi (Pepa) e delle iminopeptidasi (Pepi) erano molto basse o assenti in tutti i ceppi. Ad eccezione di W. cibaria, le specie non presentano differenze significative rispetto all attività delle aminopeptidasi generali (PepNC). Il più alto livello di enzima PepNC è stato trovato nel ceppo Lb. pentosus DBPZ0984 e in tutti i ceppi di Lb. curvatus. I ceppi di Lb. plantarum e Lb. paraplantarum hanno mostrato un attività di PepNC inferiore a quella dei ceppi di Leuc. mesenteroides. Una notevole variabilità intraspecifica nell attività di PepX, su substrato Gly-Pro-p-NA (PepXgly), è stata osservata tra i ceppi di Lb. curvatus, del gruppo Lb. plantarum, mentre gli isolati di Leuc. mesenteroides e W. cibaria hanno mostrato livelli di attività enzimatica simili. Il valore più elevato è stato misurato per il ceppo Lb. pentosus DBPZ0984. L attività di PepX, su substrato sul Arg-Pro-p-NA (PepXarg), era inferiore a quella corrispondente di PepXgly in tutte le specie, ad eccezione dei ceppi Lb. plantarum DBPZ1021, Lb. paraplantarum DBPZ1027 e Lb. curvatus DBPZ1009 e DBPZ1020. Le attività fitasica e fosfatasica sono state determinate sulle sospensioni cellulari perché questi enzimi sono sia intracellulari che associati alla parete cellulare. E stato dimostrato che la maggior parte dei ceppi era in grado di degradare il fitato, anche se i livelli di attività enzimatica erano ceppo-specifici. Sono state riscontrate differenze all interno della specie Lb. curvatus e del gruppo Lb. plantarum per quanto riguarda 62

9 Figura 2. Grafico della distribuzione delle attività enzimatiche (attività proteolitica, glutamil aminopeptidasica, prolina iminopeptidasica, X-prolil dipeptidil aminopeptidasica su Gly-pro-pNA e Arg-pro-pNA, β-glucosidasica, fitasica, fosfatasica) dei ceppi di batteri lattici isolati dagli impasti acidi per la produzione del Cornetto di Matera. Lb. curvatus (Lbcu); Lb. paraplantarum, Lb. pentosus, Lb. plantarum (Lbplgroup); Leuc. mesenteroides (Leme); W. cibaria (Wecb). l attività fitasica e all interno della specie Leuc. mesenteroides e del gruppo Lb. plantarum rispetto all attività della fosfatasi. I livelli più alti di degradazione del fitato (0,488 μkatal/ml) sono stati misurati nei ceppi di Leuc. mesenteroides e in alcuni ceppi appartenenti al gruppo Lb. plantarum. Gli isolati di Lb. curvatus e W. cibaria hanno mostrato valori di attività enzimatica da 0,042 a 0,263 μkatal/ml, mentre un elevato numero di Lb. plantarum presentavano bassi valori di attività fitasica. Le 63

10 diverse specie, al contrario, hanno mostrato livelli di attività fosfatasica simili. La massima produzione di enzima è stata misurata nei ceppi Lb. plantarum DBPZ1019 e DBPZ1003, Lb. paraplantarum DBPZ1027 e nei due ceppi di W. cibaria, mentre i più bassi valori di idrolisi di p-npp sono stati osservati per alcuni ceppi di Leuc. mesenteroides e per alcuni ceppi di del gruppo Lb. plantarum. L attività β-glucosidasica è stata misurata sugli estratti cellulari dei batteri lattici. Le maggiori differenze nella produzione di quest enzima sono state trovate nei ceppi del gruppo Lb. plantarum e della specie Leuc. mesenteroides. Gli isolati di Lb. curvatus hanno mostrato una moderata produzione di β-glucosidasi, mentre quelli di W. cibaria, insieme con alcuni ceppi di Lb. plantarum, avevano la più bassa attività enzimatica. Al fine di classificare i ceppi sulla base di un profilo enzimatico simile è stata condotta una cluster analysis gerarchica (UPGMA) sulle attività enzimatiche. La classificazione ha generato sette gruppi principali a una distanza di 0,3 (Figura 3). Solo due ceppi (posizione 1 bis e 2 bis) non erano raggruppati in nessun cluster, poiché avevano un profilo enzimatico diverso da quello degli altri ceppi. Le repliche dello stesso ceppo (Lb. plantarum DBPZ1023) erano raggruppate ad una distanza massima di 0,022, dimostrando che l analisi era ripetibile. I più alti livelli di attività enzimatiche sono stati individuati tra i ceppi appartenenti ai cluster C1 e C4. I tre ceppi di Lb. plantarum, raggruppati nel cluster C1, erano caratterizzati da un elevato livello di PepA e PepI, ma da bassi livelli di PepNC e PepXarg. Il cluster C2 raggruppava un ceppo di Lb. plantarum e uno di Leuc. mesenteroides caratterizzati da una forte attività proteolitica e da elevati livelli di PepI e fitasi. Il cluster maggiore C3 comprendeva la maggior parte degli isolati di Leuc. mesenteroides e diversi ceppi di Lb. plantarum con un elevata attività di PepI, β-glucosidasica e fitasica. Il cluster C4 comprendeva quattro ceppi di Lb. curvatus con un profilo simile a quello dei ceppi del cluster C3, ad eccezione della maggiore attività di PepNC. I cluster C5, C6 e C7, nella parte inferiore del dendrogramma, includevano i ceppi con le più basse attività enzimatiche. Il cluster C6 raggruppava tre ceppi di Lb. plantarum con un elevata attività proteolitica, insieme ad una buona attività β-glucosidasica e fosfatasica. I cluster C5 e C7, al contrario, includevano ceppi con una bassa attività proteolitica, ma elevati valori di β-glucosidasi e fosfatasi, rispettivamente. 64

11 Figura 3. Dendrogramma mostrante la classificazione dei ceppi di batteri lattici sulla base del profilo enzimatico; le barre rappresentano la mediana delle attività all interno del cluster. Attività proteolitica a 24 ore espresso come mg Gly/kg di impasto (barra 1); glutamil aminopeptidasi (barra 2); prolina iminopeptidasi (barra 3); aminopeptidasi generale (barra 4); X-prolil dipeptidil aminopeptidasi su Gly-pro-pNA (barra 5); X-prolil dipeptidil aminopeptidasi su Arg-pro-pNA (barra 6); β-glucosidasi (barra 7); fitasi (barra 8); fosfatasi (barra 9). I batteri lattici, insieme ai lieviti, sono i microrganismi dominanti negli impasti acidi (Gobbetti et al., 2005) e la reologia, il sapore e le proprietà nutrizionali dei prodotti da forno sono strettamente legati alle attività di questo gruppo di batteri. Tuttavia, l esatto ruolo svolto dai batteri lattici durante la fermentazione non è ancora pienamente compreso. Lo studio delle attività enzimatiche, pertanto, potrebbe essere utile per la selezione di ceppi da impiegare come starter nel settore della panificazione. 65

12 Durante la fermentazione degli impasti acidi, gli eventi proteolitici sono da attribuire all attività dei batteri lattici e/o lieviti o a quella degli enzimi indigeni della farina, e di conseguenza, diverse teorie sulle fonti della proteolisi sono state proposte in letteratura. In questo studio, le differenze tra il contenuto di aminoacidi nell impasto di controllo a ph neutro (Gly 20,6 mg/kg di impasto) e in quello a ph acidificato (Gly 45,7 mg/kg di impasto) suggeriscono che i principali effetti dell idrolisi delle proteine sono imputabili alle condizioni di ph e all attività proteolitica degli enzimi della farina. Tuttavia, i risultati hanno dimostrato che il ph non è l unico fattore che determina il livello di aminoacidi liberi. Diversi ceppi di batteri lattici possono svolgere un ruolo importante nella degradazione delle proteine della farina, in accordo con diversi autori (Di Cagno et al., 2002; Wehrle et al., 1999). Al contrario, Thiele et al. (2002) hanno dimostrato che il rilascio di aminoacidi negli impasti inoculati con ceppi di Lb. pontis e Lb. sanfranciscensis era inferiore a quello misurato nell impasto di controllo acidificato, indicando che l attività proteolitica dei batteri lattici era trascurabile rispetto all attività proteolitica degli enzimi della farina. Inoltre, in un secondo lavoro, Thiele et al. (2004) hanno confermato che la proteolisi e le conseguenze reologiche della degradazione del glutine sono legate principalmente all attivazione degli enzimi della farina dovuta ai bassi valori di ph. Il sistema proteolitico dei batteri lattici è stato descritto in dettaglio per diversi ceppi di origine lattiero-casearia, ma in letteratura sono presenti pochi dati sul sistema dei ceppi provenienti da impasti acidi. Gobbetti et al. (1996a) hanno dimostrato che i lattobacilli hanno attività aminopeptidasica, prolina iminopeptidasica, carbossipeptidasica, endopeptidasica, dipeptidasica e tripeptidasica. In uno studio successivo, Gobbetti et al. (1996b) hanno purificato e caratterizzato il sistema proteolitico di Lb. sanfranciscensis CB1, dimostrando che consisteva principalmente in una serina proteasi, una dipeptidasi e una aminopeptidasi generale. Il sistema proteolitico di Lb. reuteri CRL 1098, invece, era costituito da una aminopeptidasi, X-prolil dipeptidil aminopeptidasi, dipeptidasi e tripeptidasi (Rollán e Font de Valdez, 2001). L attività della prolina iminopeptidasi, trascurabile nei ceppi di batteri lattici testati in questo studio, è auspicabile nella fermentazione degli impasti. Questo enzima è stato purificato e caratterizzato in molti ceppi di batteri lattici isolati da prodotti lattiero- 66

13 caseari ed è importante per la crescita dei microrganismi e la maturazione per i formaggi (Magboul and McSweeney, 2000; Tsakalidou et al., 1998; Bockelmann et al., 1991). Gallo et al. (2005) hanno dimostrato la presenza di PepX in dodici isolati di Lb. sanfranciscensis, giungendo alla conclusione che questo enzima è ampiamente diffuso all interno di questa specie. Recenti studi (Di Cagno et al., 2004) hanno dimostrato che la degradazione dei peptidi di gliadina ricchi di prolina può influenzare la tolleranza dell uomo alle proteine del glutine. Le proline, infatti, impongono restrizioni sulla organizzazione strutturale delle proteine tali da limitare l idrolisi da parte degli enzimi digestivi (Gallo et al., 2005) e questo suggerisce un potenziale uso dei batteri lattici per la degradazione dei peptidi tossici che inducono la risposta immunitaria delle cellule T intestinali nei pazienti affetti da morbo celiaco. L aggiunta di impasti acidi nella produzione di pane può influenzare la salute umana in vari modi. Durante la fermentazione la degradazione dell acido fitico migliora la bio-disponibilità di minerali e può avere effetti benefici sulla salute, come la riduzione del rischio di malattie cardiache, renali e alcuni tipi di tumori (Konietzny, 2004 ). Le fitasi sono enzimi distribuiti in vari batteri, ma che non sembrano essere comuni tra i batteri lattici (Palacios et al., 2005; Konietzny, 2004). Tuttavia, poiché i batteri lattici sono utilizzati negli alimenti fermentati anche di origine vegetale essi potrebbero essere una fonte di fitasi. Infatti, le specie utilizzate nella produzione prodotti lattiero-caseari, come Lb. acidophilus, Lb. casei, Lb. delbrueckii, Lactococcus lactis e Streptococcus spp. sono poveri produttore di fitasi, mentre i ceppi provenienti da alimenti di origine vegetale sono ottimi produttori di questi enzimi (De Angelis et al., 2003). Il nostro studio ha dimostrato che alcuni ceppi sono in grado di degradare l acido fitico, in particolare quelli appartenenti alle specie Leuconostoc mesenteroides, Lb. plantarum e Lb. paraplantarum. Palacios et al. (2005) hanno studiato l attività fitasica e fosfatasica in alcuni lattobacilli isolati da impasti acidi dimostrando la presenza degli enzimi in questi ceppi. Leenhardt et al. (2005) hanno dimostrato che la fermentazione effettuata con ceppi di Lb. brevis è più efficiente rispetto a quella effettuata con lievito nella riduzione dell acido fitico. In aggiunta, uno studio di Reale et al. (2004) ha evidenziato che durante la fermentazione di impasti inoculati con ceppi di Lb. plantarum, Lb. brevis 67

14 e Lb. curvatus l acido fitico era degradato in misura maggiore rispetto alla fermentazione di impasti inoculati con Saccharomyces cerevisiae. Una maggiore concentrazione di magnesio solubile in impasti inoculati con ceppi di Lb. plantrum o Leuc. mesenteroides subsp. mesenteroides e stato osservato da Lopez et al. (2001). La capacità di idrolizzare il fitato è stato oggetto di indagine anche in uno studio di De Angelis et al. (2003); Lb. sanfranciscensis CB1, in particolare, ha mostrato il più alto livello di attività enzimatica, ma una buona degradazione dell acido fitico è stata osservata anche per i ceppi Lb. fructivorans DA106, W. confusa 14A, Lc. lactis subsp. lactis 11M e Lb. alimentarius 5D. I nostri risultati hanno dimostrato che i più alti livelli di attività β-glucosidasica sono stati osservati nel ceppo di Lb. pentosus e in alcuni ceppi di Lb. plantarum, Lb. paraplantarum e Leuc. mesenteroides. Le β-glucosidasi sono state studiate in diversi gruppi di batteri, compresi i batteri lattici. La presenza di glicosidasi è stata osservata in Carnobacterium piscicola, una specie generalmente isolata da carne o pesce (Coombs e Branchley, 2001). Inoltre, Spano et al. (2005) hanno caratterizzato un gene che codifica per una β-glucosidasi da un ceppo commerciale di Lb. plantarum e da un ceppo di Oenococcus oeni, per dimostrare la capacità dei batteri lattici isolati dal vino a idrolizzare glicoconiugati durante la fermentazione malolattica. Diversi autori hanno scoperto che alcuni ceppi di Lb. plantarum, Lb. brevis, Lb. salivarius, Lb. fermentum e Leuc. mesenteroides sono stati in grado di idrolizzare β-glucosidi, come amigdalina e linamarina, durante la fermentazione di manioca (Obilie et al., 2004; Lei et al., 1999). L idrolisi di isoflavoni da parte di alcuni batteri lattici durante la fermentazione del latte di soia è stata anche riportata in letteratura (Choi et al., 2002). Tuttavia, sono rari gli studi sulla attività enzimatica dei batteri lattici isolati da impasti. Solo Gallo (2004) ha purificato e caratterizzato uno β-glucosidasi intracellulare da Lb. sanfranciscensis CB1. L attività ureasica è stata ampiamente studiata in batteri lattici isolati da bevande fermentate, vino, prodotti lattiero-caseari (Mora et al., 2004; Pernoud et al., 2004; Kodama e Yotsuzuka, 1996), tratto gastrointestinale (Sebbane et al., 2002, Toledo et al., 2002) e cavità orale (Sisson et al., 1999; Clancy e Burne, 1997), ma nessuno lavoro sulla presenza dell enzima nei batteri lattici isolati da impasti LAB è stato riportato 68

15 in letteratura. In questo lavoro, nessuno dei ceppi ha mostrato attività ureasica. Tuttavia, è stato utilizzato un metodo rapido qualitativo e l implicazione dell enzima nella resistenza allo stress acido deve essere confermata. In questo lavoro sono state esaminate alcune proprietà enzimatiche dei batteri lattici per selezionare ceppi da utilizzare come colture starter nella produzione di pane. In generale, i ceppi di Lb. plantarum, Lb. curvatus e Leuc. mesenteroides hanno mostrato una interessante profilo enzimatico, che potrebbe rappresentare un criterio importante per la preparazione di una coltura starter mista. Alcuni ceppi di Lb. plantarum e Lb. curvatus potrebbero essere selezionati per la loro attività proteolitica e peptidasica, al fine di ottimizzare il sapore e la consistenza del pane; gli elevati livelli di attività β-glucosidasica e fitasica riscontrati in ceppi di Leuc. mesenteroides, invece, potrebbero costituire un utile caratteristica per migliorare il valore nutrizionale del prodotto. BIBLIOGRAFIA Adler-Nissen, J., Determination of degree of hydrolysis of food proteins hydrolysates by trinitrobenzensulfonic acid. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 27, Bhatia, Y., Mishra, S., Binaria, V.S., Microbial β-glucosidases: cloning, properties and applications. Critical Reviews in Biotechnology, 22, Bockelmann, W., Fobker, M., Teuber, M., Purification and characterization of an X-prolyl dipeptidyl aminopeptidase from Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus and Lactobacillus acidophilus. International of Dairy Journal, 1, Bradford, M.M., A rapid and sensitive method for the quantification of microgram quantities of protein utilizing the principle of protein-dye binding. Analytical Biochemistry, 72, Choi, Y., Kim, K., Rhee, J., Hydrolysis of isoflavone glucosides by lactic acid bacteria. Biotechnology Letters, 24, Clancy, A., Burne, R.A., Construction and characterization of a recombinant ureolytic Streptococcus mutans and its use to demonstrate the relationship of urease activity to ph modulating capacity. FEMS Microbiology Letters, 151, Coombs, J., Brenchley, J.E., Characterization of two new glycosyl hydrolases from lactic acid bacterium Carnobacterium piscicola strain BA. Applied and Environmental Microbiology, 67, De Angelis, M., Gallo, G., Corbo, M.R., McSweeney P.L.H., Faccia, M., Giovine, M., Gobbetti, M., Phytase activity in sourdough lactic acid bacteria: purification and 69

16 characterization of a phytase from Lactobacillus sanfranciscensis CB1. International Journal of Food Microbiology, 87, Di Cagno, R., De Angelis, M., Auricchio, S., Greco, L., Clarke, C., De Vincenzi, M., Giovannini, C., D Archivio, M., Landolfo, F., Parrilli, G., Minervini, F., Arendt, E., Gobbetti, M., Sourdough bread made from wheat and non toxic flours and started with select lactobacilli is tolerated in celiac sprue patients. Applied and Environmental Microbiology, 70, Di Cagno, R., De Angelis, M., Lavermicocca, P., De Vincenzi, M., Giovannini, C., Faccia, M., Gobbetti, M., Proteolysis by sourdough lactic acid bacteria: effects on wheat flour protein fractions and gliadin peptides involved in human cereal intolerance. Applied and Environmental Microbiology, 68, Gallo, G., De Angelis M., McSweeney P.L.H., Corbo, M.R., Gobbetti, M., Partial purification and characterization of an X-prolyl dipeptidyl aminopeptidase from Lactobacillus sanfranciscensis CB1. Food Chemistry, 91, Gallo, G., Purification and characterization of an intracellular family 3 β-glucosidase from Lactobacillus sanfranciscensis CB1. In Ph.D. thesis, Biotechnology of lactic acid bacteria: genetic engineering and enzymology, pp Gobbetti, M., De Angelis, M., Corsetti, A., Di Cagno, R., Biochemistry and physiology of sourdough lactic acid bacteria. Trends in Foods Science and Technology, 16, Gobbetti, M. Smacchi, E., Fox, P., Stepaniak, L., Corsetti, A., 1996a. The sourdough microflora. Cellular localization and characterization of proteolytic enzymes in lactic acid bacteria. Lebensmittel -Wissenschaft und-technologie, 29, Gobbetti, M., Smacchi, E., Corsetti. A., 1996b. The proteolytic system of Lactobacillus sanfranciscensis CB1: purification and characterization of a proteinase, a dipeptidase, and an aminopeptidase. Applied and Environmental Microbiology, 62, Kodama, S., Yotsuzuka, F., Acid urease: Reduction of ethyl carbamate formation in sherry under simulated baking conditions. Journal of Food Science, 61, Konietzny, U., Greiner, R., Bacterial phytase: potential application, in vivo function and regulation of its synthesis. Brazilian Journal of Microbiology, 35, Leenhardt, F., Levrat-Verny, M., Chanliaud, E., Rémésy, C., Moderate decrease of ph by sourdough fermentation is sufficient to reduce phytate content of whole wheat flour through endogenous phytase activity. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 53, Lei, V., Amoa-Awua, W.K.A., Brimer, L., Degradation of cyanogenic glycosides by Lactobacillus plantarum strains from spontaneous cassava fermentation and other microorganisms. International Journal of Food Microbiology, 53, Lopez, H.W., Krespine, V., Guy, C., Messager, A., Demigne, C., Rémésy, C., Prolonged fermentation of whole wheat sourdough reduce phytate level and increase soluble magnesium. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 49,

17 Lopez, H.W., Ouvry, A., Bervas, E., Guy, C., Messager, A., Demigne, C., Rémésy, C., Strains of lactic acid bacteria isolated from sour dough degrade phytic acid and improve calcium and magnesium solubility from whole wheat flour. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 48, Macedo, A.C., Viera, M., Poças, R., Malcata F.X., Peptide hydrolase system of lactic acid bacteria isolated from Serra da Estrela cheese. International Dairy Journal, 10, Magboul, A.A.A., McSweeney P.L.H., Purification and characterization of an X-prolyl dipeptidyl aminopeptidase from Lactobacillus curvatus DPC2024. Lait 80, Mora, D., Maguin, E., Masiero, M., Parini, C., Ricci, G., Manichini, P.L., Daffonchio, D., Characterization of urease genes cluster of Streptococcus thermophilus. Journal of Applied Microbiology, 96, Obilie, E.M, Tano-Debrah, K., Amoa-Awua, W.K Souring and breakdown of cyanogenic glucosides during the processing of cassava into akyeke. International Journal of Food Microbiology, 93, Palocios, M.C., Haros, M., Rosell, C.M., Sanz, Y., Characterization of an acid phosphatase from Lactobacillus pentosus: regulation and biochemical properties. Journal of Applied Microbiology, 98, Pernoud, S., Fremaux, C., Sepulchre, A., Corrieu, G., Monnet, C., Effect on the metabolism of urea on the acidifying activity of Streptococcus thermophilus. Journal of Dairy Science, 87, Reale, A., Mannina, L., Tremonte, P., Sobolev, A.P., Succi, M., Sorrentino, E., Coppola, R., Phytate degradation by lactic acid bacteria and yeasts during the wholemeal dough fermentation: a 31 P NMR study. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 52, Ricciardi, A., Paraggio, M., Salzano, G., Andreotti, G., De Fina, M., Romano, P., La microflora degli impasti utilizzati per la produzione del Cornetto di Matera e del Pane di Altamura. Tecnica Molitoria, Rollán, G., Font de Valdez, G., The peptide hydrolase system of Lactobacillus reuteri. International Journal of Food Microbiology, 70, Sebbane, F., Mandrant-Berthelot, M., Simonet, M., Gene encoding specific nickel transport system flank the chromosomal urease locus of pathogenic Yersinie. Journal of Bacteriology, 184, Sisson, C.H., Perinpanayagan, H.E.R, Hancock, E.M., Cutress, T.W., ph regulation of urease levels in Streptococcus salivarious. Journal of Dental Research, 69, Spano, G., Rinaldi, A., Ugliano, M., Moio, L., Benedice, L., Massa, S., A β-glucosidase gene isolated from wine Lactobacillus plantarum is regulated by abiotic stresses. Journal of Applied Microbiology, 98, Thiele, C., Grassl, S., Gänzle, M., Gluten hydrolysis and depolymerization during 71

18 sourdough fermentation. Journal and Agricultural and Food Chemistry, 52, Thiele, C., Gänzle, M., Vogel, R.F, Contribution of sourdough lactobacilli, yeast, and cereal enzymes to the generation of amino acids in dough relevant for bread flavour. Cereal Chemistry, 79, Toledo, H., Velenzuela, M., Rivas, A., Jerez, C.A Acid stress response in Helicobacter pylori. FEMS Microbiology Letters, 213, Tsakalidou, E., Anastasiou, R., Papadimitriou, K., Manolopoulou, E., Kalantzopoulos, G Purification and characterization of an intracellular X-prolyl-dipeptidyl aminopeptidase from Streptococcus thermophilus ACA-DC 4. Journal of Biotechnology, 159, Van de Guchte, M., Serror, P., Chervaux, C., Smokvina, T., Ehrlich, S.D., Maguin, E Stress responses in lactic acid bacteria. Antonie van Leeuwenhoek, 82, Yan, T., Lin, Y., Lin, C., Purification and characterization of an extracellular β-glucosidase II with high hydrolysis and transglucosylation activities from Aspergillus niger. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 46, Wehrle, K., Crowe, N., van Boeijen, I., Arendt, E.A., Screening methods for the proteolytic breakdown of gluten by lactic acid bacteria and enzymes preparations. European Food Research and Technology, 209,

Capitolo IV ProteoliSi durante la fermentazione di impasti acidi modello

Capitolo IV ProteoliSi durante la fermentazione di impasti acidi modello Capitolo IV Proteolisi durante la fermentazione di impasti acidi modello Impasti acidi modello ottenuti con farina di grano duro sono sati inoculati con sei diversi ceppi di batteri lattici, in associazione

Dettagli

Nuovi ingredienti e nuove tecnologie per il senza glutine

Nuovi ingredienti e nuove tecnologie per il senza glutine Nuovi ingredienti e nuove tecnologie per il senza glutine Marco Gobbetti (March 20-22, 2012, Florence) Lievito naturale Complesso ecosistema biologico - Più di 40 specie di batteri lattici (la maggior

Dettagli

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas 1 Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas Capitolo 7 Enzimi, le macchine della vita Piccole macchine regolano la funzione del corpo umano in un orchestrazione perfetta e a velocità

Dettagli

BATTERI LATTICI NELLA PRODUZIONE VINICOLA. Dr.ssa Marialuisa Callegari Università Cattolica del Sacro Cuore

BATTERI LATTICI NELLA PRODUZIONE VINICOLA. Dr.ssa Marialuisa Callegari Università Cattolica del Sacro Cuore BATTERI LATTICI NELLA PRODUZIONE VINICOLA Fermentazione alcolica Saccharomyces cerevisiae è il lievito responsabile della fermentazione alcolica che corrisponde alla prima reale trasformazione del materiale

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute Le linee guida ministeriali sui probiotici BRUNO SCARPA Direzione generale per l igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione Ufficio IV ex DGSAN Roma, 25 novembre 2013 Probiotici

Dettagli

RISOLUZIONE OIV-OENO 487-2013 REVISIONE DELLA MONOGRAFIA SULLA MISURA DELL ATTIVITÀ DELLA CINNAMIL ESTERASI NEI PREPARATI ENZIMATICI (OIV-OENO 6-2007)

RISOLUZIONE OIV-OENO 487-2013 REVISIONE DELLA MONOGRAFIA SULLA MISURA DELL ATTIVITÀ DELLA CINNAMIL ESTERASI NEI PREPARATI ENZIMATICI (OIV-OENO 6-2007) RISOLUZIONE OIV-OENO 487-2013 REVISIONE DELLA MONOGRAFIA SULLA MISURA DELL ATTIVITÀ DELLA CINNAMIL ESTERASI NEI PREPARATI ENZIMATICI (OIV-OENO 6-2007) L ASSEMBLEA GENERALE, Visto l articolo 2, paragrafo

Dettagli

PRODUZIONE DI MANGIMI DA PROCESSI FERMENTATIVI DI OLI ESAUSTI

PRODUZIONE DI MANGIMI DA PROCESSI FERMENTATIVI DI OLI ESAUSTI PRODUZIONE DI MANGIMI DA PROCESSI FERMENTATIVI DI OLI ESAUSTI Per questa sperimentazione si è utilizzato l olio esausto come substrato per processi fermentativi, ovvero trasformazione di materiale organico

Dettagli

Biosintesi non ribosomiale di metaboliti peptidici bioattivi

Biosintesi non ribosomiale di metaboliti peptidici bioattivi Biosintesi non ribosomiale di metaboliti peptidici bioattivi Principali bersagli degli antibiotici Gli antibiotici derivano per la maggior parte da composti naturali Strutture di alcuni peptidi bioattivi

Dettagli

Continua. Peptidasi H 2 O

Continua. Peptidasi H 2 O Continua Peptidasi H 2 O Classificazione delle peptidasi 1. Meccanismo catalitico 2. Tipo di reazione catalizzata 3. Struttura molecolare e omologia 1. Meccanismo catalitico (mostrato per la chimotripsina)

Dettagli

Prodotti delle Fermentazioni Ruminali

Prodotti delle Fermentazioni Ruminali Prodotti delle Fermentazioni Ruminali GAS Acidi Grassi Volatili CORPI MICROBICI 1) GAS prodotti dalle Fermentazioni Ruminali CO 2 ANIDRIDE CH 4 METANO ANIDRIDE CARBONICA ALTRI (NH 3, H 2 S ) (AMMONIACA,

Dettagli

I MICRORGANISMI E GLI ALIMENTI

I MICRORGANISMI E GLI ALIMENTI Le applicazioni attuali delle biotecnologie NON OGM nel settore alimentare diego.mora@unimi.it www.distam.unimi.it I MICRORGANISMI E GLI ALIMENTI Quanti microrganismi ingeriamo con gli alimenti? Si ingeriscono

Dettagli

PANE E POMODORO: WHAT ELSE? MANUELA GIOVANNETTI

PANE E POMODORO: WHAT ELSE? MANUELA GIOVANNETTI PANE E POMODORO: WHAT ELSE? MANUELA GIOVANNETTI Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutraceutica e Alimentazione per la Salute NUTRAFOOD, Università di Pisa Research Center NUTRAFOOD, University of Pisa,

Dettagli

Ecosistemi microbici complessi e loro evoluzione nei prodotti caseari

Ecosistemi microbici complessi e loro evoluzione nei prodotti caseari Ecosistemi microbici complessi e loro evoluzione nei prodotti caseari Monica Gatti Laboratorio Microbiologia degli Alimenti Facoltà di Agraria Università degli Studi di Parma Tranne alcune eccezioni, il

Dettagli

Cos è il farro? farro

Cos è il farro? farro La Storia Il farro è un antico grano le cui origini si possono far risalire a oltre 5000 anni fa in Medio Oriente vicino a quello che ora è l Iran. Coltivato diffusamente fino al principio del XX secolo

Dettagli

LE FASI DELLA RICERCA

LE FASI DELLA RICERCA LE FASI DELLA RICERCA 3 Prolungamento del processo di fermentazione in condizioni semiliquide (Di Cagno et al., 2002; Di Cagno et al., 2004); 4 Estensione della biotecnologia a varie materie prime (De

Dettagli

LE COLTURE STARTER PER LA PREPARAZIONE DI ALIMENTI FERMENTATI

LE COLTURE STARTER PER LA PREPARAZIONE DI ALIMENTI FERMENTATI LE COLTURE STARTER PER LA PREPARAZIONE DI ALIMENTI FERMENTATI DEFINIZIONE DI COLTURA STARTER E UNA COLTURA MICROBICA IMPIEGATA ALLO SCOPO DI AVVIARE (DA CUI IL TERMINE STARTER) UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE

Dettagli

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Premessa L'indice glicemico (IG) di un alimento, definito come l'area sotto la curva (AUC) della

Dettagli

SESTO PROGRAMMA QUADRO ATTIVITA ORIZZONTALI RICERCA CHE COINVOLGONO LE PMI PROGETTO COOPERATIVO DI RICERCA

SESTO PROGRAMMA QUADRO ATTIVITA ORIZZONTALI RICERCA CHE COINVOLGONO LE PMI PROGETTO COOPERATIVO DI RICERCA SESTO PROGRAMMA QUADRO ATTIVITA ORIZZONTALI RICERCA CHE COINVOLGONO LE PMI PROGETTO COOPERATIVO DI RICERCA Titolo del progetto: Improving the Processing of Four Fermented Beverages from Eastern European

Dettagli

Valutazione della qualità delle fonti fibrose e ottimizzazione del loro utilizzo nei digestori

Valutazione della qualità delle fonti fibrose e ottimizzazione del loro utilizzo nei digestori Valutazione della qualità delle fonti fibrose e ottimizzazione del loro utilizzo nei digestori Andrea Formigoni andrea.formigoni@unibo.it 7 INFOBIOGAS Montichiari - 28 gennaio 2011 Cos è la fibra? Costituenti

Dettagli

Sinergie tra nutrienti e fattori limitanti l utilizzo della fibra

Sinergie tra nutrienti e fattori limitanti l utilizzo della fibra Sinergie tra nutrienti e fattori limitanti l utilizzo della fibra A. Formigoni e A. Palmonari andrea.formigoni@unibo.it Impianti di Biogas 8 InfoBiogas- Montichiari (Bs) 19-1- 2012 Obiettivi dei gestori

Dettagli

Ca r at t e r i z z a z i o n e t e c n o l o g i c a d e i c e p p i d i b at t e r i l at t i c i

Ca r at t e r i z z a z i o n e t e c n o l o g i c a d e i c e p p i d i b at t e r i l at t i c i Capitolo II Ca r at t e r i z z a z i o n e t e c n o l o g i c a d e i c e p p i d i b at t e r i l at t i c i i s o l at i d a i m p a s t i a c i d i p e r l a p r o d u z i o n e d e l Co r n e t t

Dettagli

Alimenti funzionali II

Alimenti funzionali II Alimenti funzionali II Probiotici Etimologia della parola Dal greco Pro Bios cioè A favore della vita Il termine è stato usato per la prima volta a metà del secolo scorso Definizione Probiotico è un supplemento

Dettagli

Caratteristiche chimiche e nutrizionali dei pascoli toscani e aspetti della loro digestione nei ruminanti

Caratteristiche chimiche e nutrizionali dei pascoli toscani e aspetti della loro digestione nei ruminanti Caratteristiche chimiche e nutrizionali dei pascoli toscani e aspetti della loro digestione nei ruminanti M. Antongiovanni Dipartimento di Scienze Zootecniche 1 Indice degli argomenti La dieta dei ruminanti

Dettagli

SPERIMENTAZIONE DI TECNOLOGIE DI BIORISANAMENTO

SPERIMENTAZIONE DI TECNOLOGIE DI BIORISANAMENTO SPERIMENTAZIONE DI TECNOLOGIE DI BIORISANAMENTO SARA BORIN DIPARTIMENTO DI SCIENZE PER GLI ALIMENTI, LA NUTRIZIONE E L AMBIENTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Sara.borin@unimi.it GRUPPO DI MICROBIOLOGIA

Dettagli

Caratteristiche compositive e nutrizionali del siero di latte vaccino: cosa c'è di nuovo?

Caratteristiche compositive e nutrizionali del siero di latte vaccino: cosa c'è di nuovo? Convegno: Le nuove frontiere della trasformazione del siero del latte: da costo a valore aggiunto Milano, 2 dicembre 2012 Caratteristiche compositive e nutrizionali del siero di latte vaccino: cosa c'è

Dettagli

mediante proteasi industriali

mediante proteasi industriali Valorizzazione delle farine disoleate mediante proteasi industriali Alessandra Stefan Unità operativa: CSGI (Consorzio per lo Sviluppo dei Sistemi a Grande Interfase, Firenze) Dipartimento di Farmacia

Dettagli

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE Dott. ssa Annalisa Caravaggi Biologo Nutrizionista sabato 15 febbraio 14 STRESS: Forma di adattamento dell organismo a stimoli chiamati STRESSOR.

Dettagli

PURIFICAZIONE DI DNA

PURIFICAZIONE DI DNA PURIFICAZIONE DI DNA Esistono diverse metodiche per la purificazione di DNA da cellule microbiche, più o meno complesse secondo il grado di purezza e d integrità che si desidera ottenere. In tutti i casi

Dettagli

La catalasi: un enzima in azione

La catalasi: un enzima in azione Percorso di Didattica laboratoriale La catalasi: un enzima in azione Scuola Secondaria di Secondo Grado IISS - IPSIA E. Majorana Bari Classe IV B Docente: Miralma Serio Organizzatore cognitivo: Le trasformazioni

Dettagli

Esperienza A: idrofilicità e idrofobicità

Esperienza A: idrofilicità e idrofobicità Esperienza A: idrofilicità e idrofobicità Obiettivo: Fare osservare che alcune sostanze, mescolate all'acqua, danno luogo a soluzioni omogenee mentre altre danno miscele eterogenee. Dalla descrizione delle

Dettagli

GLI ALIMENTI FUNZIONALI A BASE LATTE:LEGISLAZIONE ITALIANA, EUROPEA E I FUTURI HEALTH CLAIMS

GLI ALIMENTI FUNZIONALI A BASE LATTE:LEGISLAZIONE ITALIANA, EUROPEA E I FUTURI HEALTH CLAIMS GLI ALIMENTI FUNZIONALI A BASE LATTE:LEGISLAZIONE ITALIANA, EUROPEA E I FUTURI HEALTH CLAIMS Avv. Neva Monari Studio Avv.Corte e Andreis Cremona, 1 dicembre 2006 1 DEFINIZIONE (Linee guida Min. Salute

Dettagli

LA QUALITA : una via obbligata per i prodotti agro-alimentari italiani

LA QUALITA : una via obbligata per i prodotti agro-alimentari italiani LA QUALITA : una via obbligata per i prodotti agro-alimentari italiani Fattori: Impossibile competere sul prezzo Diversa scelta del target dei consumatori Conosciamo gli alimenti che consumiamo? Vincenzo

Dettagli

Le proteine. Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi.

Le proteine. Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi. Le proteine Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi. Per avere un idea più precisa, basti pensare che tutti i muscoli del nostro corpo sono composti da filamenti di proteine

Dettagli

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni

Dettagli

ZUCCHERI E FERMENTAZIONI RUMINALI IL RUMINE HA BISOGNO DI ZUCCHERI

ZUCCHERI E FERMENTAZIONI RUMINALI IL RUMINE HA BISOGNO DI ZUCCHERI ZUCCHERI E FERMENTAZIONI RUMINALI IL RUMINE HA BISOGNO DI ZUCCHERI Micropopolazione Ruminale Nel rumine si trovano microrganismi: 1.BATTERI (10 9-10 10 /ml), 2.MICETI (LIEVITI) (10 7 /- 10 8 /ml), 3.PROTOZOI

Dettagli

-Glucosio e fruttosio. -Saccarosio. -Zuccheri minori. -Le sostanze pectiche. -I polisaccaridi esocellulari dei microrganismi

-Glucosio e fruttosio. -Saccarosio. -Zuccheri minori. -Le sostanze pectiche. -I polisaccaridi esocellulari dei microrganismi I CARBOIDRATI DEL MOSTO E DEL VINO -Glucosio e fruttosio -Saccarosio -Zuccheri minori -Le sostanze pectiche -I polisaccaridi esocellulari dei microrganismi Prof. - Vincenzo Leo - Chimica enologica - ITA

Dettagli

Gruppo L.E.T. Poggibonsi (Si), Italy

Gruppo L.E.T. Poggibonsi (Si), Italy Gruppo L.E.T. Poggibonsi (Si), Italy ATTIVANTE SF ENZIMA PL ENZIMA PM LIEVITO AB LIEVITO SB LIEVITO SC TANNINO C TANNINO G TANNINO Q TANNINO QG GOMMA ARABICA S Attivante SF Attivante di fermentazione complesso

Dettagli

Attivitá e cinetica enzimatica

Attivitá e cinetica enzimatica Attivitá e cinetica enzimatica PAS : Classe di insegnamento A60 Biologia e scienze A.A. 2013/2014 09/05/2014 Cinetica Enzimatica La cinetica enzimatica è misurata come velocità di conversione del substrato

Dettagli

PROGETTO Alimenti funzionali MARIA CORBELLINI. U.O. CRA Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura Sezione di S. Angelo Lodigiano Roma 06/06/06

PROGETTO Alimenti funzionali MARIA CORBELLINI. U.O. CRA Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura Sezione di S. Angelo Lodigiano Roma 06/06/06 PROGETTO Alimenti funzionali RICERCA Identificazione di frumenti idonei alla produzione di miscele panificabili con genotipi di cereali minori selezionati per caratteristiche biochimiche e qualitative

Dettagli

SPERIMENTAZIONE VISCOSIMETRO FVM-80 CBC Europe SETTORE LATTIERO CASEARIO: YOGURT

SPERIMENTAZIONE VISCOSIMETRO FVM-80 CBC Europe SETTORE LATTIERO CASEARIO: YOGURT SPERIMENTAZIONE VISCOSIMETRO FVM-80 CBC Europe SETTORE LATTIERO CASEARIO: YOGURT SPERIMENTAZIONE CBC Europe SETTORE LATTIERO CASEARIO: YOGURT ESIGENZA DI TESTARE NEL CAMPO LATTIERO CASEARIO L UTILIZZO

Dettagli

Metalli in medicina. L utilizzo dei metalli in medicina ha radici ben antiche. Il ferro ed il

Metalli in medicina. L utilizzo dei metalli in medicina ha radici ben antiche. Il ferro ed il Metalli in medicina L utilizzo dei metalli in medicina ha radici ben antiche. Il ferro ed il rame, per esempio, erano utilizzati nella Grecia antica. Già da secoli il Hg 2+ era utilizzato nel trattamento

Dettagli

Sistema di filtrazione abbinato ad una pompa del vuoto. Sistema semplice per la filtrazione

Sistema di filtrazione abbinato ad una pompa del vuoto. Sistema semplice per la filtrazione Filtrazione: definizioni La FILTRAZIONE è un comune metodo di separazione basato sul seguente principio: le particelle più piccole di una determinata dimensione passano attraverso i pori di un filtro,

Dettagli

Ingegneria Genetica e Microbiologia Applicata

Ingegneria Genetica e Microbiologia Applicata Corso di Laurea in Biotecnologie Anno Accademico 2009-2010 Ingegneria Genetica e Microbiologia Applicata Percorso n 3: Clonaggio di segmenti di DNA Settima esercitazione - 13 maggio 2010 F 1 1 1: taglio

Dettagli

I prodotti ittici e la salute umana: Acquacoltura vs selvatico

I prodotti ittici e la salute umana: Acquacoltura vs selvatico UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CAGLIARI Dipartimento di Scienze della Vita e dell Ambiente Laboratorio di Analisi Chimica degli Alimenti - Food Toxicology Unit I prodotti ittici e la salute umana: Acquacoltura

Dettagli

Esperienza 3: clonaggio di un gene in un plasmide

Esperienza 3: clonaggio di un gene in un plasmide Esperienza 3: clonaggio di un gene in un plasmide Il clonaggio molecolare è una delle basi dell ingegneria genetica. Esso consiste nell inserire un frammento di DNA (chiamato inserto) in un vettore appropriato

Dettagli

Francesca Clementi

Francesca Clementi Giornata di Studio Il ruolo strategico delle Biobanche quale riserva di Biodiversità di Interesse Naturalistico e Biotecnologico Trevi (PG) 7/12/2012 Importanza della biodiversità dei microrganismi pro-tecnologici

Dettagli

Gli Alimenti Classificazione degli alimenti Alimenti semplici o principi alimentari o principi nutritivi o nutrienti inorganici organici

Gli Alimenti Classificazione degli alimenti Alimenti semplici o principi alimentari o principi nutritivi o nutrienti inorganici organici Prof. Carlo Carrisi Gli Alimenti Classificazione degli alimenti Alimenti semplici o principi alimentari o principi nutritivi o nutrienti: servono a nutrire l organismo, derivano dalla digestione, vengono

Dettagli

IL BENESSERE CHE NASCE DA UN PRODOTTO SEMPLICE COME IL PANE

IL BENESSERE CHE NASCE DA UN PRODOTTO SEMPLICE COME IL PANE IL BENESSERE CHE NASCE DA UN PRODOTTO SEMPLICE COME IL PANE Nicola Damiano Responsabile Ricerca & Sviluppo Gruppo Novelli Convegno Associazione Giuseppe Dossetti La salute vien mangiando dalla nascita

Dettagli

ALLferm Red Saccharomyces Cerevisiae r.f. Cerevisiae

ALLferm Red Saccharomyces Cerevisiae r.f. Cerevisiae ALLferm Red Saccharomyces Cerevisiae r.f. Cerevisiae Eccellente per la produzione di vini rossi giovani Ceppo particolarmente idoneo alla produzione di vini novelli pronti, freschi e fruttati. Libera sostanze

Dettagli

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni

Dettagli

Bozza UNI Riproduzione riservata

Bozza UNI Riproduzione riservata DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO U59099510 Yogurt con aggiunta di altri ingredienti alimentari Definizione, composizione e caratteristiche Yogurt and yogurt with addition of food ingredients Definition,

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Metodi di conta microbica

Metodi di conta microbica Metodi di conta microbica esistono differenti metodiche per la determinazione quantitativa dei microrganismi tecniche colturali e non colturali conta diretta ed indiretta il tipo di microrganismo/i ed

Dettagli

C). Quindi, con la spettroscopia NMR, le informazioni sulla struttura molecolare vengono dedotte osservando il comportamento dei nuclei atomici.

C). Quindi, con la spettroscopia NMR, le informazioni sulla struttura molecolare vengono dedotte osservando il comportamento dei nuclei atomici. La spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) è una tecnica analitica strumentale che permette di ottenere dettagliate informazioni sulla struttura molecolare dei composti in esame. La spettroscopia

Dettagli

info_alcol Vino e resveratrolo Cos è il resveratrolo A cosa serve Reale efficacia del resveratrolo

info_alcol Vino e resveratrolo Cos è il resveratrolo A cosa serve Reale efficacia del resveratrolo Fonte: Wordpress.com 13 aprile 2011 info_alcol Vino e resveratrolo Uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori del consumo di vino riguarda gli effetti benefici del resveratrolo, contenuto soprattutto

Dettagli

Alterazioni della flora intestinale?

Alterazioni della flora intestinale? Alterazioni della flora intestinale? Una gamma di prodotti per una microflora intestinale bilanciata ed efficiente. Qualità, Efficacia, Garanzia. Think Green. Live Green. PER IL MANTENIMENTO DI UN INTESTINO

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

EFFETTI DEL TIPO DI SUBSTRATO SUL ph RUMINALE

EFFETTI DEL TIPO DI SUBSTRATO SUL ph RUMINALE EFFETTI DEL TIPO DI SUBSTRATO SUL ph RUMINALE NELL ALIMENTO ph NEL RUMINE Massima quantità di mangimi altamente fermentescibili (come melasso di c.z. e cereali trattati termicamente) determina massimizzazione

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Ke = ] = Kw = 10 = 10-7 moli/litro, ed in base a quanto avevamo affermato in precedenza: [H + ] = [OH - ] = 10-7 moli/litro.

Ke = ] = Kw = 10 = 10-7 moli/litro, ed in base a quanto avevamo affermato in precedenza: [H + ] = [OH - ] = 10-7 moli/litro. Prodotto ionico dell acqua e ph Prodotto ionico dell acqua L acqua è un elettrolita debolissimo e si dissocia secondo la reazione: H 2 O H + + OH - La costante di equilibrio dell acqua è molto piccola

Dettagli

ETICHETTA NUTRIZIONALE NEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI REGOLAMENTO (UE) 1169 / 2011 MACOMER 23 APRILE 2016

ETICHETTA NUTRIZIONALE NEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI REGOLAMENTO (UE) 1169 / 2011 MACOMER 23 APRILE 2016 ETICHETTA NUTRIZIONALE NEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI REGOLAMENTO (UE) 1169 / 2011 MACOMER 23 APRILE 2016 Marcella Cabiddu, Ignazio Ibba, Danilo Muggianu Contribuire ad assicurare un livello elevato di

Dettagli

Capitolo I. In t r o d u z i o n e

Capitolo I. In t r o d u z i o n e Capitolo I In t r o d u z i o n e I cereali sono una componente importante dell alimentazione umana in quanto forniscono fibre, proteine, carboidrati, minerali e vitamine necessarie per la salute dell

Dettagli

Pagina 19. Sigla/Firma 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1

Pagina 19. Sigla/Firma 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1 Obiettivo generale del progetto proposto dall ATS Aziende Casearie Riunite è definire e validare interventi di innovazione precompetitiva dei processi di produzione della

Dettagli

LA STRUTTURA OPERATIVA DEL PROGETTO IL PROGETTO DI RICERCA

LA STRUTTURA OPERATIVA DEL PROGETTO IL PROGETTO DI RICERCA IL PROGETTO DI RICERCA Il progetto Applicazione di biotecnologie molecolari e microrganismi protecnologici per la caratterizzazione e valorizzazione delle filiere lattiero-casearia e prodotti da forno

Dettagli

Progettare la qualità del vino"

Progettare la qualità del vino Progettare la qualità del vino" Prof. Vincenzo Gerbi Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) - Università degli studi di Torino Il vino è oggetto di molta comunicazione, ma non

Dettagli

Area Ricerca e Sviluppo

Area Ricerca e Sviluppo Documento Informativo nr. 119 Data di emissione: 04/05/2005 Revisione n. 0 Area Ricerca e Sviluppo LA SHELF-LIFE DEGLI ALIMENTI Riferimento interno: dr.ssa Bastianon Martina - Area Ricerca e Sviluppo,

Dettagli

Biorisanamento di mais contaminato da aflatossine con utilizzo tecnologia EM

Biorisanamento di mais contaminato da aflatossine con utilizzo tecnologia EM Biorisanamento di mais contaminato da aflatossine con utilizzo tecnologia EM Alberton dr.antonio Medico Veterinario L.P. Seminario Fiera Millenaria Gonzaga (MN) 07 Settenbre 2013 Le Micotossine Sostanze

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita. 2%(6,7 1. Obesità L incidenza del sovrappeso e/o dell obesità è andata aumentando dal dopoguerra in tutti i paesi industrializzati per l abbondanza e la disponibilità di cibi raffinati da un lato e la

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI SCIENZE CLASSE PRIMA. INDICATORI COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE 1. Esplorare e descrivere oggetti e materiali

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI SCIENZE CLASSE PRIMA. INDICATORI COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE 1. Esplorare e descrivere oggetti e materiali SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI SCIENZE CLASSE PRIMA INDICATORI 1. Esplorare e descrivere oggetti e materiali 2. Osservare e sperimentare sul campo Sviluppa atteggiamenti di curiosità verso il mondo circostante

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL TENORE DI MATERIA SECCA (% p/p)

DETERMINAZIONE DEL TENORE DI MATERIA SECCA (% p/p) DETERMINAZIONE DEL TENORE DI MATERIA SECCA (% p/p) Il contenuto della materia secca varia in base al tipo di latte; quello vaccino é compreso tra 11 e 13 % p/p. Apparecchiature: Bilancia analitica (0,1

Dettagli

Cibo e salute. Marisa Porrini DiSTAM Università degli Studi di Milano

Cibo e salute. Marisa Porrini DiSTAM Università degli Studi di Milano Cibo e salute tra innovazione e tradizione Marisa Porrini DiSTAM Università degli Studi di Milano il cibo è salute sostentamento della vita prevenzione delle malattie da carenza ottimizzazione delle funzioni

Dettagli

Come archiviare i dati per le scienze sociali

Come archiviare i dati per le scienze sociali Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513

Dettagli

Il progetto AGRO.FREE: la tutela della filiera vivaistica da agrobatterio Elisa Angelini

Il progetto AGRO.FREE: la tutela della filiera vivaistica da agrobatterio Elisa Angelini Il progetto AGRO.FREE: la tutela della filiera vivaistica da agrobatterio Elisa Angelini CRA-VIT Centro di Ricerca per la Viticoltura, Conegliano (TV) Progetto di ricerca finanziato dalla Regione Veneto

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

Istamina nei prodotti della Pesca

Istamina nei prodotti della Pesca NEWS sulla SICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI Istamina nei prodotti della Pesca G.U.U.E. L del 24 ottobre 2013, n. 282 Regolamento (UE) n. 1019/2013 della Commissione del 23.10.2013 che modifica l Allegato

Dettagli

Laura Beata Classe 4 B Concorso Sperimento Anch io Silvia Valesano Classe 4 B

Laura Beata Classe 4 B Concorso Sperimento Anch io Silvia Valesano Classe 4 B Laura Beata Classe 4 B Concorso Sperimento Anch io Silvia Valesano Classe 4 B RELAZINI DI LABRATRI (Italiano) Titolo: : Cosa mangiamo veramente? Scopo: 1. Scoprire in quali alimenti ci sono o non ci sono

Dettagli

ALLERGENI: Metodi & Analisi

ALLERGENI: Metodi & Analisi ALLERGENI: Metodi & Analisi 1 PARLEREMO DI Allergeni (definizioni e classificazioni) Normativa e limiti di legge R&C Lab e gli allergeni Metodi e tecniche analitiche applicate 2 Allergeni (definizioni

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Scuola Politecnica delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL

Dettagli

ESTRAZIONE ACIDI NUCLEICI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A DNA ESTRATTO DA TESSUTI FISSATI IN FORMALINA E INCLUSI IN PARAFFINA (FFPE)

ESTRAZIONE ACIDI NUCLEICI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A DNA ESTRATTO DA TESSUTI FISSATI IN FORMALINA E INCLUSI IN PARAFFINA (FFPE) ESTRAZIONE ACIDI NUCLEICI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A DNA ESTRATTO DA TESSUTI FISSATI IN FORMALINA E INCLUSI IN PARAFFINA (FFPE) SALVATORE GIRLANDO LABORATORIO PATOLOGIA MOLECOLARE ANATOMIA PATOLOGICA

Dettagli

la base del benessere ph Basic AIUTA L EQUILIBRIO ACIDO-BASE

la base del benessere ph Basic AIUTA L EQUILIBRIO ACIDO-BASE la base del benessere ph Basic AIUTA L EQUILIBRIO ACIDO-BASE Il ph è l unità di misura dell acidità che va da 0 (acido) a 14 (basico o alcalino). 7 è il valore neutro. Il metodo più facile per avere un

Dettagli

4. UMAMI NEI PRODOTTI ITTICI

4. UMAMI NEI PRODOTTI ITTICI 4. UMAMI NEI PRODOTTI ITTICI Le sostanze che contribuiscono a formare il gusto umami sono presenti in modo massiccio anche negli alimenti ittici e concorrono a formarne il sapore, insieme ad altre sostanze

Dettagli

Esempi di riscontro documentale di dichiarazione di conformità per materie plastiche

Esempi di riscontro documentale di dichiarazione di conformità per materie plastiche Esempi di riscontro documentale di dichiarazione di conformità per materie plastiche Milano 6-8 febbraio 2013 Massimo DENARO Roberta FELICIANI Istituto Superiore di Sanità- Roma Dichiarazione di conformità

Dettagli

Analisi delle acque dell isola di Favignana

Analisi delle acque dell isola di Favignana Analisi delle acque dell isola di Favignana Durante le attività svolte al campo scuola nell ambito del progetto Un mare di.. risorse, il nostro gruppo si è occupato di analizzare le acque del mare in diversi

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIPARTIMENTO SANITA PUBBLICA VETERINARIA, NUTRIZIONE E SICUREZZA ALIMENTI DIREZIONE GENERALE SICUREZZA ALIMENTI E NUTRIZIONE Elementi informativi

Dettagli

Mi450 - Fotometro. per la determinazione del COLORE e dei FENOLI TOTALI nel vino

Mi450 - Fotometro. per la determinazione del COLORE e dei FENOLI TOTALI nel vino Mi450 - Fotometro per la determinazione del COLORE e dei FENOLI TOTALI nel vino L Mi450 è un fotometro di facile utilizzo per la determinazione del colore e dei fenoli totali nel vino. La determinazione

Dettagli

Microrganismi probiotici

Microrganismi probiotici Microrganismi probiotici Concetta Scalfaro Istituto Superiore di Sanità Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimantare Reparto Microrganismi e Tecnologie Alimantari Universitàdi Tor

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corso di laurea in biotecnologia. Corso di Statistica Medica. Intervalli di confidenza

Università del Piemonte Orientale. Corso di laurea in biotecnologia. Corso di Statistica Medica. Intervalli di confidenza Università del Piemonte Orientale Corso di laurea in biotecnologia Corso di Statistica Medica Intervalli di confidenza Università del Piemonte Orientale Corso di laurea in biotecnologia Corso di Statistica

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FOGGIA BIOAGROMED CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FOGGIA BIOAGROMED CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FOGGIA BIOAGROMED CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI RICERCA SCIENTIFICA NELLA REGIONE PUGLIA PROGETTO STRATEGICO INNOVAZIONE DI PROCESSO

Dettagli

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030 Introduzione In Italia la produzione di energia elettrica avviene in gran parte grazie all utilizzo di fonti non rinnovabili e, in misura minore, con fonti rinnovabili che per loro natura hanno un minor

Dettagli

Impiego in laboratorio

Impiego in laboratorio Impiego in laboratorio Sommario Velcorin Impiego in laboratorio Pagina 3 5 Introduzione Pagina 3 Misure precauzionali Pagina 3 Procedimento (metodo sensoriale) Pagina 4 Procedimento (metodo microbiologico)

Dettagli

La determinazione del ph

La determinazione del ph La determinazione del ph Claudio Marzadori, Claudio Ciavatta Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) Università di Bologna Bologna 31/03/2011 La revisione dei metodi ufficiali di analisi

Dettagli

OLIO DI SEMI CI SONO MOLTE SPECIE VEGETALI CHE HANNO SEMI E FRUTTI DA CUI SI PUO ESTRARRE UNA NOTEVOLE QUANTITA DI OLIO

OLIO DI SEMI CI SONO MOLTE SPECIE VEGETALI CHE HANNO SEMI E FRUTTI DA CUI SI PUO ESTRARRE UNA NOTEVOLE QUANTITA DI OLIO OLIO DI SEMI CI SONO MOLTE SPECIE VEGETALI CHE HANNO SEMI E FRUTTI DA CUI SI PUO ESTRARRE UNA NOTEVOLE QUANTITA DI OLIO OLIO DI SEMI PUO ESSERE DESTINATO ALL INDUSTRIA ALIMENTARE AL CONSUMO DIRETTO ALL

Dettagli

I Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof.

I Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational I Microrganismi Relatore: Nicola Bruno prof. Casadei mail: nicola.casadei@cucinaverarte.eu Per uso personale e di

Dettagli

Strategie di purificazione di proteine

Strategie di purificazione di proteine Laurea Magistrale in Scienze e Biotecnologie degli Alimenti Strategie di purificazione di proteine Lezione n.xx-2-23 PRINCIPIO - ALIMENTI DA MATRICI SOLIDE E LIQUIDE MATRICI SOLIDE - ROMPERE LA STRUTTURA

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli

Determinazione dei batteri lattici nei prodotti lattiero caseari: metodi, terreni, tecniche

Determinazione dei batteri lattici nei prodotti lattiero caseari: metodi, terreni, tecniche 12 Meeting responsabili e tecnici laboratorio settore lattiero caseario Determinazione dei batteri lattici nei prodotti lattiero caseari: metodi, terreni, tecniche Angiolella Lombardi Veneto Agricoltura

Dettagli

Tecnologia e Tradizione nella produzione del vino

Tecnologia e Tradizione nella produzione del vino Scuola secondaria di 1 grado A. Moro Mesagne Tecnologia e Tradizione nella produzione del vino BRINDISI DOC Vino rosso a denominazione di origine controllata prodotto nella zona di Mesagne e Brindisi A

Dettagli

Capitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto

Capitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto Capitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto Il presente capitolo continua nell esposizione di alcune basi teoriche della manutenzione. In particolare si tratteranno

Dettagli

I L I P I D I. Lipidi complessi: fosfolipidi e glicolipidi; sono formati da CHO e altre sostanze.

I L I P I D I. Lipidi complessi: fosfolipidi e glicolipidi; sono formati da CHO e altre sostanze. I L I P I D I ASPETTI GENERALI I Lipidi o grassi sono la riserva energetica del nostro organismo; nel corpo umano costituiscono mediamente il 17% del peso corporeo dove formano il tessuto adiposo. In generale

Dettagli