Forum Tessile - 29 ottobre 2013
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- Niccolina Corradi
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1 Forum Tessile - 29 ottobre 2013
2 INDICE RASSEGNA STAMPA Forum Tessile - 29 ottobre 2013 Si parla di noi Corriere Umbria 29/10/2013 p. 12 CON L'ALTA QUALITA' SI POSSONO SFIDARE I Rosaria Parrilla 1 MERCATI ESTERI Giornale Dell Umbria 29/10/2013 p. 28 Il distretto perugino del tessile già oltre la crisi Massimo Sbardella Messaggero Umbria 29/10/2013 p. 53 Maglieria e abbigliamento, i segreti per esportare Luigi Foglietti 4 un'eccellenza umbra Nazione Umbria 29/10/2013 p. 26 Nozze fra tradizione e innovazione, il tessile 5 'cavalca' l'export 2 Indice Rassegna Stampa Pagina I
3 Incontro in Con Industria con Unicredit per fàre il punto della situazione su un settore di punta CON"UALT_, st F1SSOI\ f di Rosaria Parrilla UALf-FA' in, PERUGIA - Il non delocalizzare, ma continuare a produrre tutte le fasi in Umbria, puntando su artigianalità, qualità e soprattutto formando e inserendo le giovani generazioni nelle aziende, è stata la chiave vincente per il settore del tessile e dell' abbigliamento umbro, il cui export, nonostante la crisi economica, è arrivato all'8(p/o della produzione, per un valore che ha superato i 330 milioni nel Un dato positivo che va letto in un contesto difficile e che rappresenta per un sistema capillare di imprese, oltre 9mila addetti e un fatturato complessivo di oltre 400 milioni di curo, una delle più grosse realtà italiana del settore, in particolare di Perugia. Alta artigianalità legata all'innovazione è il mix che ha permesso al polo regionale della maglieria e dell'abbigliamento di resistere alla crisi. E proprio sulle vendite all'estero (in primis l'est europeo e l'estremo Oriente) il settore di Perugia ha il suo punto di forza: nel 2012 sono cresciute del 9,8%, più del doppio della crescita nazionale (+4,4%). Dinamica che si è mantenuta solida anche nel primo trimestre del 2013 con un +7% dello stesso periodo dell'anno precedente. Un dato sempre positivo in confronto a quello nazionale che si è assestato a un +2,7%. A delineare il quadro sono stati ieri pomeriggio UniCredit e Confindustria Umbria, che hanno messo in evidenza anche le criticità, rappresentate dalla carenza di infrastrutture, in particolare collegamenti aerei e ferroviari, e dai costi alti dei carburanti e dell' energia. Il presidente regionale di Confindustria, Umbro Bernardini, ha sottoline- Un settore di punta Il tessile umbro, nonostante alcune criticità, protagonista sui mercati mondiali (Foto Belfiore) ato come in Umbria il settore del tessile vivi una notevole vivacità: "da noi l'export cresce il doppio rispetto all' Italia e guardando i numeri, finalmente ho visto dati positivi, talvolta anche straordinari se consideriamo il contesto in cui viviamo". Dal canto suo Gianluca Mirabassi della sezione tessile-abbigliamento di Confindustria Umbria, ha rimarcato l'importanza del Made in Italy. "Il made in Italy - ha detto Mirabassi -, quello vero che prevede la realizzazione di tutte le fasi nel nostro Paese, rappresenta il nostro futuro e la nostra riechezza. All'estero, infatti, hanno molto a cuore la qualità che garantisce il vero made in Italy. Il mercato estero ha imparato a riconoscere la qualità dei prodotti realizzati in Umbria e questa garanzia del vero made in Italy oggi ci sta premiando". " È necessario puntare su innovazione, internazionalizzazione, marketing e tutela della qualità del prodotto - ha spiegato Luciano Bacoccoli, area manager UniCredit per l'umbria -. Il settore, dopo qualche anno di sofferenze, oggi è in crescita. Si è riqualificato e posizionato su una fascia medio alta e ciò gli ha consentito di ritagliarsi un ruolo da protagonista nel mercato di riferimento" Si parla di noi Pagina 1
4 Il distretto perugino del tessile già oltre la crisi Studio UniCredit: qualità, export e innovazione di MASSIMO SBARDELLA PERUGIA - Alti fatturati toccati solo marginalmente dalla crisi (ma in molti casi addirittura in crescita); forte propensione verso i mercati esteri; alta qualità; il giusto mix tra tradizione ed innovazione; un sistema di subfornitura flessibile; investimenti produttivi e fiducia nei giovani. Il distretto del polo perugino del tessile-abbigliamento (con il cashmere punta di diamante) ha tutti i requisiti raccomandati dagli analisti economici per emergere. E non è un caso, dunque, che in tempi di crisi rappresenti un'eccellenza, non solo in Italia, ma nel mondo. Aziende, le circa del polo della maglieria e dell'abbigliamento dell'umbria (con oltre 9mila addetti) che sono state oggetto di un'approfondita e mirata analisi da parte del Centro studi di UniCredit, che ieri le ha invitate a Perugia, nella sede di Confindustria, per un reciproco confronto. «Un confronto - ha spiegato, rivolgendosi ai numerosi imprenditori presenti Luca Lorenzi, deputy regionale manager Centro Nord UniCredit - che serva a noi per conoscere meglio il vostro settore ed a voi per comprendere le strutture della nostra banca». Un forum frutto della nuova politica di UniCredit, più attenta ai territori, con azioni che però si rivolgono agli specifici settori inseriti in determinati territori. «Avete qui davanti le imprese che più vi piacciono» è stata la battuta del presidente regionale degli industriali, Umbro Bernardini. Che però ha aggiunto: «È vero che ci sono settori, come questo, che fanno da traino. Ma bisogna lavorare perché tutto il motore si rimetta in moto». E di lavoro, anche per le banche, ce n'è. Per sostenere i settori in momentanea sofferenza e quelli che corrono, ma che opportunamente supportati potrebbero farlo ancora di più. Anche il polo umbro del tessile, ha ricordato Lorenzi, può migliorare due elementi in cui è già forte: l'internazionalizzazione (rivolgendosi a nuovi mercati, oltre a quelli tradizionali come la Francia) e l'innovazione (ad esempio sul versante del risparmio energetico). Una sinergia che comunque nell'ultimo anno ha già consentito ad UniCredit di "accompagnare" all'estero per la prima volta 68 imprese umbre del settore (158 complessive). «In termini di flussi bancari complessivi - ha ricordato Luciano Bacoccoli (Area manager Umbria di UniCredit) - stimiamo che il 2013 si possa chiudere con un incremento intorno al 10%». Gli industriali del settore non si tirano indietro di fronte alle nuove sfide: «Non vogliamo parlare della crisi - afferma GianlucaMirabassi, della sezione Tessile-abbigliamento di Confindustria Umbria - ma delle azioni per migliorare ancora nel futuro. Il made in Italy, quello vero che prevede la realizzazione di tutte le fasi in Italia, rappresenta il nostro futuro e la nostra ricchezza». Punti di forza e criticità. Dallo studio presentato da Riccardo Masoero (Ufficio studi territoriali e settoriali UniCredit), è nelle vendite all'estero che il distretto perugino ha il suo punto di forza: grazie al gradimento internazionale dei propri prodotti, infatti, riesce ad esportare fino all'80% del suo fatturato (che complessivamente supera i 400 milioni). Dal punto di vista della produzione, l'alta artigianalità abbinata alla produzione rendono i capi molti richiesti nel mondo. E la presenza di una subfornitura fatta da piccole e piccolissime imrpese (secondo il modello sviluppatosi negli anni `70 intorno al progetto industriale di Luisa Spagnoli) garantiscono una cultura professionale diffusa ed un'adeguata flessibilità. La crescita dei grandi marchi (con una previsione del +20% anche nel 2013) sta riuscendo a trainare l'intera filiera. Utilizzando specifici bandi regionali, il settore sta inoltre investendo su nuovi macchinari e formazione dei giovani. Il distretto perugino sconta l'inadeguatezza di collegamenti viari, il prezzo in crescita dei carburanti ed in generale gli alti costi energetici. li distai to pt m., o,oc i;i(..;.i Si parla di noi Pagina 2
5 II forum II confronto tra Uni- Credit e imprese dei tessile ieri a Confindustria 1í/ Si parla di noi Pagina 3
6 Maglieria e abbigliamento, i segreti per esportare un'eccellenza umbra PERUGI A Unicredit, all'insegna del motto «La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi», in collaborazione con Confindustria Umbria, che ha messo a disposizione la sede di via Palermo, ieri pomeriggio ha organizzato un interessante Forum Economia su: Il Distretto Umbro della Maglieria e dell'abbigliamento. L'incontro è stato utile per parlare di innovazione, internazionalizzazione, marketing, ma anche e soprattutto della valutazione degli aspetti creditizi. HHHHiï,;, ORM «Perché la qualità della produzione non basta per competere sui mercati globali». Hanno dato il loro contributo di idee parlando di questi scenari, ma anche di case history creditizie e parametri di valutazioni finanziarie Umbro Bernardini, Presidente Confindustria Umbria che ha introdotto i lavori, Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit, che ha illustrato i principali criteri di valutazione connessi alla disanima dell' affidabilità delle imprese del settore, Luciano Bacoccoli, Area Manager Umbria di UniCredit, Riccardo Masoero, Responsabile Analisi Territoriali e Settoriali di UniCredit, Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit, Gianluca Mirabassi, Sezione dell'industria AA Il forum a Confindustria su maglieria e abbigliamento dell'abbigliamento di Confindustria Perugia. Dalle relazioni è emerso un quadro che vede un sistema capillare di imprese e oltre addetti, un fatturato complessivo di oltre 400 milioni ed una quota export che arriva fino al 80% della produzione. Il che fa dei distretto del tessile e dell'abbigliamento dell'umbria, in particolare di Perugia, una delle più grosse realtà italiane del settore. «Dal nostro punto di osservazione bancario posso dire che il settore, dopo qualche anno di sofferenze, è al momento in crescita - ha commentato Bacoccoli - infatti se le sofferenze si attestano su un 15%, quelle relative al settore manufatturiero tessile si fermano al 3%». Secondo i dati presentati da Riccardo Masoero, gli aspetti che più positivamente caratterizzano il distretto sono legati ai temi della alta artigianalità abbinata all'innovazione: sta in questo mix la formula che ha consentito al polo della maglieria e dell'abbigliamento dell' Umbria di resistere alla crisi, riposizionandosi negli ultimi anni e puntando sulla qualità e sul made in Italy per crescere sui mercati esteri. «Il made in Italy, quello vero che prevede la realizzazione di tutte le fasi in Italia, rappresenta il nostro futuro e la nostra ricchezza" ha sottolineato Gianluca Mirabassi - ne sono convinto e lo sostengo ormai da molto tempo. All'estero, infatti, hanno molto a cuore la qualità che garantisce il vero made in Italy». Luigi Foglietti Si parla di noi Pagina 4
7 Nozze e c L'INCONTRO ESTATO PROMOSSO P. UNICREUIT E CONFINDUSTRIA UMBRIA m v PERUGIA CON UN SISTEMA capillare di imprese e oltre addetti, un fatturato di circa 400 milioni ed una quota export che arriva fino al 80% della produzione, il distretto del tessile e dell'abbigliamento dell'umbria (ed in particolare di Perugia) rappresenta una delle più grosse realtà italiane del settore. Secondo i dati presentati da Riccardo Masoero, responsabile dell'ufficio studi territoriali e settoriali di UniCredit, gli aspetti che più positivamente caratterizzano il distretto sono legati ai temi dell' alta artigianalità abbinata all'innovazione: sta in questo mix la formula che ha consentito al polo della maglieria e dell'abbigliamento dell'umbria di resistere alla crisi, riposizionandosi negli ultimi anni e puntando sulla qualità e sul made in Italy per crescere sui mercati esteri. Il distretto così com'è oggi affonda le sue radici nella cultura della subfornitura, fatta da piccole e piccolissime imprese, spesso a carattere artigiano (il 70% delle imprese ha tra i 6 e i 20 addetti). «Il made in Italy - rappresenta il nostro futuro e la nostra ricchezza - ha sottolineato Gianluca Mirabassi, della sezione tessile-abbigliamento di Confindustria Umbria -. La strategia delle imprese leader del distretto si è concentrata sull'esclusività del prodotto, sul servizio e sul posizionamento di mercato con l'obiettivo di coprire quel segmento che desidera un prodotto di altissima qualità made in Italy. In questo modo la crescita delle aziende leader, con previsioni di un +20% anche per il 2013, è in grado di trainare l'intera filiera. Punti di forza: elevato grado di internazionalizzazione ed un efficace mix di tradizione ed innovazione. Sulle vendite all'estero il polo della maglieria e dell'abbigliamento ha il suo punto di forza più importante>)., il tessì 'cav alca' l' export Si parla di noi Pagina 5
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