PROTOCOLLO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2012
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- Agnolo Romolo Lelli
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1 PROTOCOLLO EMERGENZA CALDO NELLA ASL DI VALLE CAMONICA SEBINO 2012 PREMESSA Il contesto. Gli effetti delle variazioni climatiche sulla salute, in particolare della popolazione anziana, sono riconosciuti dalle evidenze scientifiche e sono oggetto di raccomandazioni prodotte da enti e autorità sociosanitarie internazionali, nazionali e locali. Un riferimento autorevole a livello italiano sono le Linee guida per preparare piani di sorveglianza e risposta verso gli effetti sulla salute di ondate di calore anomalo", proposte nel luglio 2005 dal Ministero della Salute a Regioni, Province, Comuni, medici, volontari e in generale a tutti gli operatori sociosanitari coinvolti nell assistenza a quelle fasce di popolazione che sono più vulnerabili agli effetti del caldo estremo. A seguito delle varie circolari regionali emanate negli anni da Regione Lombardia la ASL di Valle Camonica Sebino ha organizzato negli anni scorsi il piano caldo senza dare ad esso particolare enfasi viste anche la peculiarità montana del territorio; per quest anno 2012 si vuole sfruttare l occasione per sviluppare in alcune parti del territorio più a rischio per il caldo di altre, ovvero per la bassa valle un sistema di collegamenti fra istituzioni capace di fronteggiare la potenziale minaccia caldo ma potenzialmente estensibile a tutto il territorio in caso anche di altre emergenze (ondate di freddo o nevicate intense, eventi catastrofici, etcc..). 1. DEFINIZIONE Il presente documento istituisce il Servizio di pronta emergenza caldo con l obiettivo di tutelare i soggetti più a rischio nei prossimi probabili periodi di calura intensa aperto in primis ai residenti nei Comuni della Bassa Valle ma comunque estensibile a tutti i camuni se la situazione caldo si facesse estremamente pericolosa. 2. OBIETTIVI Il protocollo si pone gli obiettivi sottoelencati 1. Individuare la dimensione del problema attraverso la costituzione di una Banca Dati di situazioni a rischio in termini di fragilità e maggiore suscettibilità ai fattori climatici, utilizzando strumenti già a disposizione quali la banca dati assistito ASL per definire le condizioni sanitarie, integrata da segnalazioni dei Sindaci e dei medici operanti sul territorio (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) per le condizioni personali e sociali; la banca dati delle situazioni a rischio, completa per tutti i Comuni della Valle Camonica, dovrà rispondere quindi ai seguenti criteri: a) caratteristiche personali e sociali - età (superiore a 75 anni ed inferiore ad un anno anche se saranno comprese situazioni di particolare fragilità con età anagrafiche diverse) - genere (modestamente sfavorite le donne) - isolamento - con un basso livello socio-economico - privo di una rete familiare e di sostegno - non seguito dai servizi b) condizioni di salute - patologia cronica -consumo cronico di alcuni tipi di farmaci -ricovero ospedaliero nell ultimo anno per patologie croniche c) caratteristiche ambientali -vivere ai piani alti -abitazione priva di condizionamento
2 2. Ottimizzare le relazioni e le collaborazioni fra i diversi enti della rete sottoelencati, preposti all assistenza di persone anziane fragili: - Comuni - Servizi ASL (distretto e servizio anziani e disabili) - Medico di medicina generale e pediatra di libera scelta - Ospedale di Valle Camonica (presidio di Esine e presidio di Edolo) - Enti erogatori accreditati per l ADI - RSA/CDI, CSS e CDD - Protezione civile - AUSER e altre associazioni di Volontariato. 3. Istituire call-center come servizi di pronto intervento per l emergenza caldo che possano diventare risorsa anche in caso di altri eventi emergenze; 4. Predisporre interventi automatici di aumento dell attenzione rivolta ai soggetti fragili già in carico dei vari servizi sanitari, socio sanitari, e socio assistenziali (i cui nominativi non sono inseriti nella banca dati dei fragili) e ulteriori interventi estemporanei sui soggetti inseriti nella banca dati dei fragili (come sopra scritto non seguiti da servizi) da attivare in situazioni di emergenza. 3. DESTINATARI I destinatari del presente protocollo sono tutti gli utenti inseriti nella banca dati dei soggetti a rischio (sempre considerando però la residenza Bassa Valle più esposti e prioritari) e coloro che repentinamente assumono le caratteristiche di bisogno. 4. I SOGGETTI COINVOLTI Il Tavolo di Coordinamento o Presidente dell Assemblea dei Sindaci o Presidente del Consiglio di rappresentanza dei Sindaci o Presidente Azienda territoriale dei servizi alla persona o suo delegato o Direttore sanitario aziendale o suo delegato o Direttore sociale aziendale o suo delegato si occupa del coordinamento della progettazione, attuazione e verifica del Piano Emergenza Caldo da implementare a livello territoriale anche su altre emergenze. Il Distretto Socio Sanitario di Valle Camonica e il Servizio Anziani e disabili Verificano le modalità di erogazione diretta e garantiscono i livelli qualitativi e la continuità durante il periodo estivo con particolare riguardo all utenza anziana. Curano la raccolta degli elenchi delle situazioni a rischio provenienti dai Sindaci e dai medici del territorio (Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), effettuano le necessarie verifiche e li inviano ai Comuni per i successivi approfondimenti. Tengono costantemente sotto controllo la situazione climatica camuna attraverso lettura dei bollettini Humidex sul sito ARPA riferendosi ai dati per la città di Brescia, sono il riferimento di Regione Lombardia per particolari allerta e mantengono monitorato il processo relazionando periodicamente alla Direzione strategica ASL. I Comuni e l Azienda territoriale dei servizi alla persona I Comuni tramite i propri servizi sociali e il supporto dell azienda servizi alla persona attiveranno gli interventi di sostegno alle persone in difficoltà per il caldo. I Comuni interessati per l anno in corso saranno tutti quelli facenti parte del territorio ASL valle Camonica Sebino; in particolare per quelli della bassa Valle (Pisogne, Piancamuno, Artogne, Gianico, Darfo Boario Terme, Piancogno, Esine, Cividate Camuno, Malegno, Breno) si potranno sperimentare interventi attivi e non solamente passivi su chiamata dell utenza. A tutti i Comuni della Valle verrà chiesto di sistemare la
3 banca dati assistito della ASL inserendo in essa i dati necessari e mancanti; in particolare ci si attende collaborazione dai Comuni della Bassa Valle. Call center Il call-center avrà sede presso la sede AUSER di Pisogne ( ); il numero verde sarà sempre attivo a fare data dal 22.6 al 16.9; se la chiamata verrà effettuata da telefono fisso della valle Camonica (prefisso 0364) la risposta verrà data negli orari dalle alle e dalle alle nei giorni feriali da parte di volontari AUSER di Pisogne; con il cellulare è possibile invece comunicare con il call-center territoriale negli orari sopra indicati e nei giorni feriali (escluso il Sabato) al seguente numero (responsabile del punto di ascolto ). Negli altri orari e giorni la risposta verrà assicurata solamente telefonando al e avverrà a cura di volontari AUSER della sede nazionale i quali manderanno in il motivo della chiamata ai volontari AUSER di Pisogne organizzati per leggere almeno giornalmente la loro posta elettronica. Gli operatori del call-center, formati per l accoglienza delle segnalazioni, attiveranno i servizi necessari al bisogno espresso dal soggetto fragile in difficoltà fornendo in primis informazioni di carattere generale relative ai servizi di prima necessità (farmacie di turno, negozi aperti, orientamento verso servizi più pertinenti, ecc) e/o all igiene del comportamento da adottare (dieta, abbigliamento, ecc.) In casi particolari il call-center attiverà il servizio sociale del comune per interventi di carattere socio assistenziale; nel caso il citato ufficio fosse chiuso, il call-center attiverà autonomamente gli operatori della protezione civile G.I.CO.M. (telefono o ). In seguito alla diagnosi del bisogno si potrà procedere ai seguenti interventi: - fornire pasti a domicilio o presso la RSA di riferimento del Comune di residenza; - provvedere all acquisto di farmaci dietro commissionamento dell utente, con prescrizione del medico di medicina generale o del medico di guardia medica e senza impegno economico da parte della protezione civile; - accogliere in struttura protetta (RSA e CDI) l utente nel caso evidenzi un grave rischio nella permanenza a domicilio; - intervenire a domicilio per verificare/orientare/sostenere l utente anche in modo estemporaneo durante la fase di emergenza. Nel caso l intervento fosse eseguito dalla protezione civile la stessa protezione civile dovrà darne comunicazione al Comune.. Per quanto riguarda interventi sanitari su chiamata il call-center AUSER rimanderà sul 118. I Medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta Il MMG e il pediatra di libera scelta sono chiamati nei diversi momenti di realizzazione dell iniziativa alla collaborazione per la preliminare e corretta identificazione delle situazioni a rischio: sulla base degli elenchi di assistiti >75 anni (e inferiori a 1 anno di vita) con polipatologia cronica (cardiaca, polmonare, mentale, motoria, il diabete), il MMG e il pediatra di libera scelta contribuiranno ad individuare gli anziani (e i soggetti con età inferiore a 1 anno) con ulteriori fattori di rischio quali il vivere solo (per gli anziani), la situazione abitativa ed il livello socioeconomico disagiati, l assenza di impianto di condizionamento. Il MMG e il pediatra di libera scelta segnaleranno al Distretto socio sanitario tramite specifico modulo i nominativi dei propri assistiti che presentano le condizioni socio ambientali critiche tali da farli rientrare nelle persone a rischio. Il MMG e il pediatra di libera scelta provvederanno ad un adeguato passaggio agli eventuali sostituti delle informazioni necessarie per garantire la continuità clinica, terapeutica e assistenziale dei soggetti in carico critici. Il MMG e il pediatra di libera scelta si impegnano inoltre a mettere a disposizione degli assistiti, anziani e/o loro famiglie, il materiale informativo fornito da ASL. Protezione civile ed altre organizzazioni di volontariato eventualmente reclutate
4 Gli operatori della Protezione civile (e di altre organizzazioni di volontariato eventualmente reclutate nel periodo di crisi) rappresentano un risorsa essenziale nella rete degli interventi a sostegno ed integrazione dei soggetti istituzionali. Come già in parte scritto sopra essi possono fornire un contributo rilevante nei seguenti ambiti, previa definizione del territorio di competenza e della tipologia di intervento: - capillare informazione dell iniziativa piano caldo ; - monitoraggio delle singole situazioni a rischio; - trasporto e accompagnamento dei soggetti a rischio verso le strutture di accoglienza temporanea; - coinvolgimento del vicinato; - consegna alimenti, bevande e farmaci a domicilio. Tutti i volontari dovranno agire muniti di tesserino di riconoscimento. Gli Enti gestori (RSA, CDI, CDD e CSS) Agli Enti gestori delle strutture socio-sanitarie (RSA, CDI, CDD e CSS) è chiesto di porre in essere iniziative sia nei confronti dei propri ospiti sia di accoglienza temporanea dei soggetti a rischio in caso di periodo di gran caldo prolungato. La azioni da attuare nei confronti dei propri ospiti sono di seguito elencate: o azioni di tipo strutturale (verifica della possibilità di climatizzazione/ventilazione degli ambienti e di miglioramento della coibentazione degli stessi), o misure organizzative finalizzate a garantire la continuità assistenziale e la massima efficienza anche nei mesi estivi; si dovrà inoltre prevedere che al personale siano fornite indicazioni circa le adeguate modalità di alimentazione, idratazione, abbigliamento, realizzazione dell igiene personale; o l adozione di idonee modalità di gestione degli spazi comuni e degli spazi climatizzati, di adeguate modalità di gestione delle uscite degli ospiti e degli orari di accesso dei familiari. In occasione di periodo di gran caldo prolungato potrà aumentare la richiesta di inserimento di utenti, in modo particolare per i CDI che, storicamente, registrano percentuali di saturazione minori delle RSA. In previsione di possibile periodo di gran caldo prolungato è necessario ottimizzare la collaborazione tra UVMD distrettuale, Comuni ed RSA/CDI al fine di predisporre modalità di inserimento che garantiscano la priorità di risposta alle situazioni più critiche, anche con il pieno utilizzo dei ricoveri di sollievo in RSA, di posti non remunerati attraverso il budget assegnato al CDI e l utilizzo temporaneo di spazi comuni climatizzati di RSA/CDI a favore di utenza esterna. Deve essere inoltre verificato e monitorato costantemente il mantenimento di corrette procedure di controllo riguardo al funzionamento strutturale (impianti, sistemi di sicurezza, approvvigionamento idrico, distribuzione e consumo di bevande, ecc.) I Presidi dell Ospedale di Valle Camonica Sul versante del coinvolgimento delle strutture di ricovero della ASL di Valle Camonica è in atto, un protocollo per le dimissioni protette che prevede la pronta segnalazione alle UVMD (unità di continuità assistenziale multidimensionale) dei pazienti a rischio in fase di dimissione. L Ospedale di Valle Camonica (in primis attraverso il presidio di Esine, riferimento della Bassa Valle e di seguito attraverso il presidio di Edolo) predisporrà misure organizzative e procedure per la gestione della fase di emergenza per far fronte agli aumenti del numero dei ricoveri, per ridurre i disagi degli anziani ricoverati e per le segnalazioni di eventi sentinella. Deve essere inoltre verificato e monitorato costantemente il mantenimento di corrette procedure di controllo riguardo al funzionamento strutturale (impianti, sistemi di sicurezza, approvvigionamento idrico, distribuzione e consumo di bevande, ecc.). 5. LA COMUNICAZIONE
5 Essenziale per il buon esito del programma è il momento della comunicazione/informazione, ed a riguardo la Direzione Aziendale ASL ha promosso una serie di iniziative rivolte agli anziani e loro familiari, ai Medici di Medicina Generale, ed agli operatori. Esse prevedono: - l attivazione di un numero verde centrale ( ) gestito da AUSER per fornire informazioni alla popolazione e orientare verso i servizi più adeguati a risolvere problematiche legate all emergenza caldo; - la creazione di un punto di riferimento quotidiano presso il dipartimento cure primarie, (sabato e festivi presso la guardia igienica permanente), in grado di ricevere le previsioni meteorologiche da Regione Lombardia e successivamente inoltrarle ai diversi soggetti coinvolti negli interventi di sostegno; - la diffusione dell opuscolo realizzato dalla Regione Lombardia Emergenza Caldo - la promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema; - la divulgazione delle iniziative tramite gli organi di stampa, il notiziario ed il sito web dell ASL. Programma di diffusione del materiale informativo La distribuzione avviene tramite ASL Valle Camonica Sebino, che provvede a: - metterlo a disposizione dei cittadini nelle sedi dell ASL di maggiore afflusso dell utenza; - consegnarlo ai MMG, alle farmacie, ai Comuni e circoscrizioni, alle Associazioni, alle strutture sanitarie e socio-sanitarie presenti nel proprio territorio. Sul sito dell ASL di Valle Camonica sebino è predisposto un banner dal quale è possibile scaricare il Piano Caldo 2012 dell ASL di Valle Camonica Sebino e il materiale informativo regionale e aziendale. 6. LA GESTIONE DELL INTERVENTO Il sistema degli interventi previsto nel presente Piano si sviluppa su diversi livelli, in relazione sia alle competenze dei diversi soggetti coinvolti sia alle diverse fasi cui sono rivolti ; il periodo in cui i servizi per l emergenza caldo sono offerti va dal 22 giugno 2012 al 16 settembre Possibili chiamate al call center in ogni momento il flusso da eseguire è quello previsto di seguito in questo documento ovvero AUSER allerterà nei giorni feriali i Comuni e l azienda servizi alla persona di tutto il territorio mentre interverrà con protezione civile nei giorni festivi e comunque di chiusura di Azienda Territoriale dei servizi alla persona e dei Comuni. Chiamata a call center AUSER Risposte tramite protezione civile G.I.CO.M. Oltre a possibili chiamate di cui sopra nel periodo temporale considerato si possono distinguere diverse tipologie di intervento in funzione di due fasi connesse rispettivamente ad un periodo di condizioni climatiche ed ambientali nei limiti ordinari, e ad un periodo considerato di emergenza
6 Prima fase: fase di prevenzione in condizioni ordinarie (bollettino ARPA livello ) In questa fase si procederà nel seguente modo: distretto: - integrazione della banca dati dei soggetti a rischio secondo quanto espresso di seguito; - adeguamento livelli dei servizi gestiti direttamente; contatti con le associazioni di volontariato; - sensibilizzazione e informazione nei confronti degli operatori delle UVMD, dei MMG, dei medici di Continuità Assistenziale, delle strutture residenziali e semi residenziali, dei servizi sociali comunali e delle associazioni di volontariato; Dipartimento cure primarie, servizio anziani dell ASSI e azienda territoriale dei servizi alla persona: - valutazione delle possibilità e delle modalità di potenziamento degli interventi di assistenza domiciliare in accordo con le Strutture/gli Enti erogatori dell assistenza tramite voucher e/o credit; gestione di punti di riferimento ai quali rivolgersi per segnalazioni e informazioni ( call center AUSER di Pisogne); contatti e accordi con le associazioni di volontariato; - verifica delle capacità d offerta e della disponibilità di spazi per accoglienza temporanea sia propri che da parte di RSA e CDI e soggetti privati; - attivazione di una rete di protezione dell anziano a rischio (buon vicinato) - realizzazione di piani di intrattenimento - definizione delle modalità di potenziamento degli interventi e implementazione dei servizi sociali (soggiorni climatici, SAD, telesoccorso, ecc.) Specifica per la creazione della anagrafe della fragilità I dati degli elenchi ASL sono stati elaborati dal Controllo di gestione della ASL di Valle Camonica sebino che ha realizzato 42 files, uno per ciascun comune della ASL di Valle Camonica Sebino. Tali files sono in possesso del dipartimento cure primarie che li integrerà progressivamente con i dati provenienti dai Sindaci, dai MMG e dai pediatri di libera scelta ai quali è stato chiesto di segnalare situazioni di particolare fragilità. Ci si attende un forte contributo da parte dei Comuni della Valle Camonica situati da Breno compreso in giù (zona sensibile per emergenza caldo comprendente i Comuni di Pisogne, Piancamuno, Artogne, Gianico, Darfo Boario Terme, Piancogno, Esine, Cividate Camuno, Malegno, Breno. La compilazione degli elenchi non può essere fatta senza l identificazione del soggetto che è essenziale per poter gestire i diversi interventi di sostegno, soprattutto in situazioni di emergenza. Tutto deve svolgersi nel pieno rispetto delle norme che tutelano la riservatezza dei dati sensibili. Durante l anno 2012 verrà implementata la banca dati assistito della fragilità anche per i restanti Comuni camuni nel caso non fornissero i dati richiesti in questa prima battuta al fine di essere pronti per eventuali altre emergenze. Seconda fase: crisi ed emergenza (bollettino ARPA, città di Brescia, livello 5 per tre giorni consecutivi per i Comuni da Breno in giù, livello 5 per 7 giorni consecutivi per tutti gli altri Comuni) Per fase di emergenza si intende il verificarsi di condizioni oggettive tali da determinare l attivazione di interventi straordinari al fine di prevenire eventi mortali. I criteri e parametri di riferimento che presuppongono l attuazione dei piani di emergenza sono stabiliti dalle informazioni e dati sulle condizioni climatico ambientali che pervengono giornalmente dal dipartimento della protezione civile nazionale e dall ARPA Lombardia.
7 La gestione operativa dei piani di emergenza degli interventi così come esplicitata nell allegato 1 va condotta a livello territoriale da parte dei Comuni con supporto di azienda territoriale servizi alla persona, protezione civile e eventuale coinvolgimento di altre associazioni di volontariato nel seguente modo: a) Aumentando le capacità di offerta dei servizi in rete anche monitorando la situazione dei soggetti fragili tramite telefonate e /o interventi diretti sui casi. b) Individuando i soggetti da trasferire nelle strutture per l accoglienza temporanea; c) Attivando le associazioni già citate nel presente documento nonché altre organizzazioni facenti parte della protezione civile, se del caso, per l espletamento delle funzioni previste dal presente protocollo per l accompagnamento e il trasporto degli anziani presso le strutture di accoglienza temporanea, e per le attività da svolgere durante la stessa; Per quanto riguarda ASL il direttore del distretto e il responsabile del servizio anziani, in costante contatto con i Comuni e con azienda territoriale servizi alla persona, aumenteranno il livello di attenzione sui pazienti seguiti direttamente dai propri servizi o da servizi ADI voucherizzati o dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta e incentiveranno le UVMD alla massima rapidità per la presa in carico di soggetti fragili da chiunque segnalati. Il tavolo di coordinamento si riunirà con frequenza ravvicinata per garantire un costante monitoraggio del fenomeno e potenziare la capacità di lettura dei bisogni da parte dei servizi preposti, con la conseguente attivazione di tutti gli interventi necessari tesi a garantire protezione e sicurezza agli utenti a rischio. L Assemblea dei Sindaci o il suo Consiglio di rappresentanza verrà convocato entro 1 mese dall avvio della fase di emergenza per una valutazione sull andamento del Piano locale se necessario. Il Direttore del Dipartimento cure primarie informerà la Direzione dell ASL sull andamento della situazione della fase di emergenza.
8 Allegato 1: Lettura giornaliera del link ARPA collegato al sito nella riguarda interventi attivi sezione Caldo 2012 da parte di direttore del sui Comuni della Bassa distretto e dal responsabile Servizio anziani Valle (quando si giunge e disabili della ASL a livello 5 bollettino ARPA per tre giorni consecutivi) e prevede interventi attivi anche nei restanti Comuni qualora si giunga al livello 5 per 7 giorni consecutivi. Direttore del Dipartimento cure primarie e responsabile servizio anziani Comuni con supporto di Azienda territoriale servizi alla persona UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE (UVMD) Servizi Sociali Comunali ASSISTENZ. DOMICILIARE INTEGRATA: ASL e ENTI ACCREDITATI ESTERNI MMG e PLS Protezione civile - Organizzazioni di volontariato - RSA
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