Vediamo alcuni dei marchi più diffusi in Svezia: CLIMATE CERTIFICATION FOR FOOD
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- Filippo Di Giovanni
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1 SVEZIA La Svezia fin dal 1998 ha adottato un proprio Codice dell Ambiente (entrato in vigore il 1 gennaio 1999 DS2000:61) accorpando, in un unico atto più organico e corposo suddiviso in Sette Parti, la previgente legislazione piuttosto frastagliata. L obiettivo del Codice, dichiarato al Cap. 1 Disposizioni Generali, è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile in grado di assicurare un ambiente sano anche per le generazioni future e, nello specifico, il medesimo deve essere applicato in modo tale da assicurare l'uso della terra, l'acqua e l'ambiente fisico in generale sia tale da garantire una buona gestione, per lungo tempo in termini ecologici, sociali, culturali ed economici (così Cap. 1, Sez. 1, n. 4). Nella Parte Terza del Codice Ambiente è poi previsto che (Cap. 15, Sez. 7) il Governo, o le autorità preposte, possano adottare norme che impongono al produttore di apporre etichette specifiche a prodotti o imballaggi. Per quanto attiene alle politiche specifiche in tema di sviluppo sostenibile, il Ministero competente si adegua alle convenzioni internazionali vigenti (Rio+20, 2012), mentre nel 1999 il Parlamento Svedese (Riksdag) ha adottato 16 obiettivi di qualità ambientale per orientare possibili azioni concrete. Un totale di 25 agenzie governative sono coinvolte e hanno una esplicita responsabilità, in questo sistema di obiettivi ambientali e devono inoltre consultarsi e assistere l Agenzia per la Protezione dell Ambiente Svedese (principale ente pubblico preposto alla tutela ambientale: Il sistema dialoga attraverso un Forum ove intervengono anche i rappresentanti locali/regionali (governatori delle Contee) e tale Forum ha un ruolo consultivo presso il Ministero. A livello locale, poi, si sviluppano obiettivi ambientali regionali in collaborazione anche con il settore produttivo/economico. Sempre più spesso risulta che gli obiettivi ambientali sono integrati in sistemi di gestione ambientale aziendale e si fondono con obiettivi di qualità di prodotti e servizi che contribuiscono a una migliore prestazione ambientale complessiva. Ciò premesso, la Svezia, nel concreto e in linea con quanto accade in diversi paesi nord Europei, ha quindi sviluppato un approccio alla protezione della natura, delle risorse nonché una coscienza sociale spiccata e attiva in diversi settori. Non è quindi una sorpresa che in questo paese siano presenti diverse certificazioni in svariati campi. Molte di queste rientrano nei riconoscimenti europei (EMAS, EU Eco Label), altre hanno validità mondiale (ISO, FSC, PEFSC, Rainforest Alliance Certified, Fairtrade) ed infine sono riconosciuti loghi e certificazioni di altre nazioni (es. Blue Angel, Bio Suisse). Le certificazioni che si possono trovare in Svezia coprono diversi aspetti: dalla certificazione di qualità di prodotto e processo, alla tutela dell uso delle risorse, dell energia, così come alla certificazione dell istruzione, del turismo e delle strutture. Anche la certificazione dei materiali e quindi degli edifici è piuttosto diffusa. In linea generale sono certificazioni che vogliono essere esaustive e che quindi non coprono solo un aspetto, ma che promuovono un approccio di life cycle assessment e che valutano nel contempo aspetti sociali, economici ed ambientali.
2 Vediamo alcuni dei marchi più diffusi in Svezia: CLIMATE CERTIFICATION FOR FOOD Questa certificazione considera gli aspetti legati ai consumi energetici. In primis richiede che l energia proveniente da fonti fossili sia sostituita con energia da energie rinnovabili, fino alla totalità della domanda energetica. Inoltre si richiede che le energie rinnovabili siano a loro volta certificate. Strumenti utili a controllare i consumi energetici citati nel processo di certificazione sono l energy plan e l energy mapping, da valutare e rivedere ogni 3 anni. Infine, in caso siano previsti dei miglioramenti aziendali o siano in programma dei nuovi acquisti, il bilancio energetico e l efficienza delle tecnologie sono punti da considerarsi con attenzione. L approccio di questa certificazione è quello del life cycle assessment, ma le specifiche che seguono nella sua descrizione non fanno riferimento a come tale approccio sia concretamente sviluppato per i vari prodotti e soprattutto la fase finale (rifiuto, smaltimento..) non è sviluppata quanto le precedenti. Ad ogni modo sono definiti un insieme di punti da soddisfare per la coltivazione di mais, cereali, prodotti da serra, per l allevamento di bovini, ovini, suini e per l allevamento ittico. Sono, inoltre, definite delle linee di attenzione per la produzione di latte. Più in dettaglio, viene sottolineato che, non solo la fase di produzione è parte della certificazione, ma anche quella di trasporto. Non sono però definite con attenzione, come già detto, le specifiche dello smaltimento. In particolare per la coltivazione di cereali viene valutato il contenuto di azoto nel suolo, l uso di fertilizzanti (naturali e minerali), la percentuale di legumi e la rotazione delle colture. Per la coltivazione di fiori, piante da vaso e bulbi viene invece preso in considerazione il consumo energetico per il riscaldamento, raffreddamento, l illuminazione ed il consumo di anidride carbonica nelle serre. Vengono in particolare valutati i sistemi di refrigerazione nel trasporto e l impatto stesso del trasporto del prodotto. In merito all allevamento punti essenziali di valutazione e di continuo miglioramento sono in primis la salute degli animali (gli standard di visite veterinarie sono diverse per tipologia di allevamento, così come i canoni di nutrizione e l età e la distanza dei parti), ma sono considerati anche gli alimenti (sono definite le percentuali di foraggio per le diverse stagioni e quelle dei vari cereali) e soprattutto la provenienza di tali alimenti: viene data molta importanza al fatto che i cereali ed il foraggio siano coltivati localmente e che, dove la propria azienda non raggiunge quantità sufficienti, si rivolga prima alla rete locale degli altri produttori. Queste attenzioni sono considerate perché, nell ottica di ridurre gli impatti in termini di cambiamento climatico, i maggiori impatti dell allevamento derivano da una cattiva salute degli animali e
3 da una crescita scorretta degli animali stessi. Inoltre, gli impatti sul cambiamento climatico vengono considerati anche per la coltivazione di cerali e del foraggio destinati all alimentazione. Anche per la produzione di latte, la salute degli animali è un punto importante e viene monitorata grazie ad un health auditing system. Allo stesso modo viene seguita la nutrizione degli animali e si richiede un ridotto uso di soia. Infine nelle tematiche prese in considerazione dalla certificazione ci sono il packaging, il trasporto ed il carburante utilizzato. Anche in questo caso, come nei precedenti, si può fare riferimento a studi esistenti di LCA, a protocolli specifici e già noti o a calcoli scientificamente riconosciuti nel caso i primi due manchino. In sintesi questo tipo di certificazione mira a ridurre gli impatti sul cambiamento climatico prestando attenzione a: concentrazioni di azoto, percentuale di soia coltivata, consumi energetici, efficienza energetica, salute e crescita degli animali. Viene inoltre promossa la diversità nelle coltivazioni e l utilizzo a livello locale sia delle risorse sia dei prodotti. KRAV Nel campo alimentare, l'approccio svedese è quello di offrire una etichetta per il cibo, in grado di garantire che sono stati fatti sostanziali riduzioni di impatto sul clima. L iniziativa Svedese per sviluppare una certificazione climatica per la catena alimentare, ha avuto inizio nel 2007 ad opera di KRAV, un associazione privata che conta attualmente 28 membri rappresentativi di svariate categorie (agricoltori, produttori, commercianti, consumatori, associazioni ambientali, associazioni a tutela degli animali) ed è membro attivo di IFOAM International Federation of Organic Agriculture Movements, e da Swedish Seal (Svenskt Sigill). Questa certificazione è una delle più note per la produzione biologica e valuta diversi momenti della catena alimentare. Sono quindi definiti i criteri specifici per i seguenti aspetti: agricoltura produzione di cereali allevamento animale apicoltura acquacoltura allevamento boschivo catena alimentare macello produzione alimentare aziende manifatturiere
4 materiale tessile, pelle, cuoio proveniente da allevamenti certificati KRAV commercio al dettaglio ristoranti e cucine industriali import di prodotti e materie prime pescherie standard per enti certificati certificazioni di catene Questa certificazione considera sia gli aspetti di qualità ambientale, sia di responsabilità sociale ed etici. In particolare vengono definiti dei criteri di importanza per le singole produzioni, per l utilizzo e la commercializzazione del prodotto alimentare; a volte tali standard possono essere più restrittivi dei criteri europei. Quindi se per il cibo si vieta l uso di pesticidi e si controllano i fertilizzanti, per la produzione di cotone si richiede che non venga utilizzata nella produzione acqua di falda e che si segua una particolare procedura per il trattamento delle foglie stesse. Allo stesso modo salute degli animali e accesso al cibo sono punti valutati per l allevamento. Inoltre, è importante la richiesta internazionale di prodotto fatta ai produttori. Questo marchio è riconosciuto anche dall ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale i ) e viceversa, quindi per i commercianti che intendono acquisire questa certificazione è possibile richiedere a ICEA un supporto nella procedura. La certificazione avviene attraverso regolari ispezioni di terze parti da parte di un organismo di certificazione esterno accreditato per garantire il rispetto dei criteri. I criteri si basano su documenti di riferimento scientifici. LCA vengono utilizzati quando esistono; in caso contrario, studi scientifici così come considerazioni pratiche costituiscono una solida base per i criteri. P Certification Il marchio P-Mark è un marchio proprio della SP ii (Technical Research Institute of Sweden) e indica che i prodotti che lo espongono soddisfano le richieste sia a livello di normativo o di regolamenti sia requisiti ancor più stringenti definiti da regole di mercato. I prodotti sono testati per categoria ed allo stesso tempo le aziende devono superare con successo diverse ispezioni. Le ispezioni ed il montaggio sono a carico di SP. Questo marchio è importante per i prodotti da costruzione ed è molto diffuso in Svezia. TÜV NORD SWEDEN
5 Si vuole infine solo citare la TUV poiché è un ente indipendente svedese che si occupa di certificazioni in più paesi europei ed in Svezia tratta i seguenti temi: gestione qualità, gestione ambientale, veicoli, prodotti medici, gestione di certificazione sulla sicurezza e certificazione energetica. Per i diversi prodotti propone il rispetto alla normativa ISO i ii
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