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1 CONSULTINVEST FLEX OICVM FLESSIBILE RELAZIONE DI GESTIONE AL 30 DICEMBRE 2016

2 CONSULTINVEST FLEX RELAZIONE DI GESTIONE AL 30 DICEMBRE 2016 Società di Gestione : Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R. Banca Depositaria: BNP Paribas Securities Services INDICE Relazione degli Amministratori - Considerazioni generali - Parametro di riferimento (benchmark) - Rapporti con Società del Gruppo - Attività di collocamento delle quote Situazione Patrimoniale Sezione Reddituale Nota Integrativa - Parte A Andamento del valore della quota - Parte B Le attività, le passività e il valore complessivo netto - Parte C Il risultato economico dell esercizio - Parte D Altre informazioni Relazione della società di revisione 2

3 Relazione degli Amministratori Considerazioni Generali Il 2016 sarà ricordato come l anno della Brexit, dell elezione di Trump alla Casa Bianca e come un anno dove i mercati sono stati particolarmente condizionati dagli eventi politici. Eventi che hanno spiazzato le decisioni degli investitori più volte nel corso dell anno, anche se alla fine l andamento dei mercati non è risultato e complessivamente negativo per gli investimenti (v. Tabella) grazie ai persistenti interventi di salvataggio delle Banche Centrali e grazie ad una crescita economica che ha dimostrato di reggere gli attacchi deflazionistici e di riuscire a muoversi lentamente verso il consolidamento. Infatti, se guardiamo all apprezzamento delle diverse Asset Class, i risultati a fine 2016 nel complesso sono abbastanza positivi con un primo semestre volatile e più favorevole alle Obbligazioni e un secondo a volatilità più contenuta ma decisamente più favorevole alle Azioni e alle Materie Prime. L inizio del 2016 si è presentato con una situazione particolarmente difficile, con mercati azionari in forte caduta (tra il -5% ed il -7% nonostante già il finale del 2015 fosse stato molto negativo) e che non lasciava presagire nulla di buono. Il primo rialzo dei tassi negli Stati Uniti da parte della Federal Reserve da 25bps a fine 2015 dopo anni di immobilità e la prospettiva di essere all inizio di una lunga fase restrittiva di Politica Monetaria negli USA insieme a segni d indubbia difficoltà per l economia cinese, pesavano in modo fortemente negativo sui mercati finanziari. Le paure di un nuovo avvitamento deflazionistico e potenzialmente recessivo, visto il basso livello di crescita economica e di utili ancora in flessione negli USA, la perdurante stagnazione europea, le criticità creditizie e strutturali cinesi e i segnali di fallimento dell Abenomics in Giappone, portavano rapidamente all esigenza di una nuova risposta controciclica da parte delle Banche Centrali e di una nuova azione espansiva da parte della Cina i cui effetti di stabilizzazione si facevano subito sentire producendo una prima inversione del trend sui mercati. Andamenti delle Asset Class su alcuni Mercati: Anno 2016 e I Semestre. Mercati Azionari (Tot. Ret. Var. %) 1 Sem 2016 Anno 2016 Obbligazioni (Var. rendimenti in p.p.) 1 Sem 2016 Anno 2016 MSCI World ($) 1,02% 8,18% Germania 10 anni -0,759-0,421 S&P 500 ($) 3,84% 11,95% Italia 10 anni -0,338 0,219 EuroStoXX 50 ( ) -9,97% 4,83% USA 10 anni -0,799 0,175 Germania ( ) -9,89% 6,87% Indice Obbl. Investment Grade US -1,49-0,29 Italia ( ) -21,85% -6,51% Indice Obbl. Investment Grade Eur -0,51-0,53 Giappone (Yen) -18,56% 0,30% Indice Obblig. HY US -1,4-2,59 Hong Kong ($) -2,31% 4,23% Indice Obblig. HY Eur -1,15-2,2 Valute (var. %) MSCI EM ($) 6,52% 11,27% EURUSD 2,25% -3,18% MSCI EM LATIN AMERICA ($) 25,66% 31,41% EURJPY -12,27% -5,87% MSCI EM ASIA ($) 2,31% 6,07% EURGBP 13,20% 15,81% MSCI EM EUROPE ($) 10,19% 26,38% Materie Prime (Var. %) Brasile (loc.) 18,86% 38,93% Indice S&P GSCI 20,02% 27,77% Russia (loc.) 8,48% 31,18% Prezzo Futures Petrolio WTI 30,48% 45,03% India (loc.) 5,01% 3,08% Prezzo Futures Petrolio Brent 33,26% 52,41% Cina (loc.) -15,43% -10,07% Prezzo Oro 24,58% 8,14% Prezzo Rame 2,79% 16,48% Fonte: Bloomberg, BoFA ML. Legenda: Calcoli effettuati sul periodo 31 Dic Dic 2016 considerando le date antecedenti più vicine nel caso di festività. I ritorni sull'indice Azionario Germania e Brasile sono al netto dei dividenti La FED era infatti preoccupata per l instabilità dei mercati e già a Febbraio lasciava intendere di voler attendere ancora prima d iniziare ulteriori mosse restrittive. Decideva cioè di rendere le sue future mosse molto più incerte e dipendenti dalle condizioni finanziarie mondiali e non più dal livello delle variabili macro domestiche. La Bank of Japan portava per la prima volta i tassi d interesse in negativo a fine Gennaio, elevando anche l intensità dei suoi acquisti sul mercato azionario. La BCE a Marzo incrementava il Quantitative Easing a 80 Miliardi di euro di titoli acquistati per mese, estendendoli anche alle obbligazioni corporate oltre a lanciare nuove TLTRO. Anche la Cina decideva di intervenire, accettando di procedere con nuovi stimoli fiscali e monetari per cercare di tenere la sua crescita sopra il 6,5% di PIL. Ma il sospetto è che Cina e USA fossero giunti ad un accordo segreto (il cd Shanghai Accord) dove a fronte di uno stop nei rialzi dei tassi USA la Cina avrebbe aumentato il suo impegno a sostegno della crescita interna e del sistema finanziario. Sistema in forte difficoltà a causa della crescita delle difficoltà di recupero dei crediti bancari, della crisi industriale e della persistente bolla speculativa sul mercato immobiliare. Il combinato di queste azioni dava modo ai mercati di calmarsi e riprendersi, soprattutto quelli obbligazionari e del credito e in misura minore anche le azioni. Inoltre dopo la forte correzione negativa delle Materie Prime iniziata a metà 2015 e che aveva visto salire in modo spropositato le posizioni corte sul Petrolio, si iniziavano a vedere le prime ricoperture che ne portavano il prezzo dai 36$ al barile di Febbraio ai 50$ di Maggio, dove si materializzava una stabilizzazione. Stabilizzazione resa possibile 3

4 anche da una brusca frenata nella produzione domestica USA da Shale oil che era diventata non più economica dopo il forte ribasso dei prezzi. Quindi, con la stabilizzazione dei prezzi delle Materie Prime, il nuovo rilancio Cinese e la chiara pausa acconsentita dalla FED sui tassi d interesse, si assisteva ad un inizio di recupero anche dei Mercati Emergenti dopo due anni di sofferenza. Il recupero riguardava tanto quelli Azionari che quelli Obbligazionari ed era indubbiamente facilitato dallo scarso posizionamento in questa Asset Class da parte degli investitori internazionali. Tuttavia la risposta contro-ciclica globale rimaneva confinata soprattutto ad un azione monetaria espansiva che limitava lo spazio per un vero rilancio economico, dimostrando come il QE e i tassi negativi presenti ormai in diversi Paesi quali il Giappone, l Area Euro, la Svizzera e la Danimarca per oltre 40 trilioni di dollari di controvalore titoli erano ormai giunti ad un capolinea di efficacia. Solo una più decisa azione fiscale avrebbe potuto dare la spinta ciclica giusta e le giuste aspettative, ma per diverse ragioni politiche questa soluzione pareva ancora non percorribile. La persistente debolezza della crescita economica globale quindi impediva ai mercati azionari ad eccezione di quelli Emergenti forti recuperi. Quello USA continuava la sua fase di movimento laterale, incapace di creare nuovi massimi, quello europeo faticava ancora in un range penalizzato dalla performance negativa del settore energetico (che si doveva adattare ad una nuova struttura di prezzi dimezzati) e di quello finanziario, ancora gravato da problemi di adeguatezza patrimoniale rispetto alla dimensione dei NPL il caso italiano - o rispetto alle potenziali passività legali ancora presenti per alcune realtà europee dell Europa centrale (es. Germania). Meglio invece si comportavano i mercati obbligazionari e del credito, dove il QE della BCE e la pausa FED consentivano di avere ancora buoni guadagni. In questo clima più stabile i mercati si avviavano verso il primo evento di natura politica che si sarebbe rivelato importante: il referendum sulla Brexit del 23 Giugno. Opinione diffusa era che gli elettori avrebbe votato per restare nell Unione, anche perché Governo e Banca centrale avevano dipinto scenari particolarmente negativi e recessivi nel caso di una Brexit. Invece l esito del voto si è rivelato favorevole all uscita, sia pure con uno scarto ridotto (52% a 48%), rendendo l evento un inattesa sorpresa negativa per il Governo ma anche per gli investitori che si precipitavano a ridurre posizioni e rischi nei portafogli. Questi aggiustamenti quasi immediati provocavano un violento shock negativo per il mercato e il risultato politico della Brexit portava alle dimissioni del Primo Ministro Cameron e alla sua sostituzione con la nomina di Theresa May, introducendo livelli elevati d incertezza politica domestica e di futura dinamica economica. I mercati azionari, e la Sterlina in particolare, subivano una repentina correzione al ribasso con investitori preoccupati per le ripercussioni di lungo periodo. Tuttavia il sistema di protezione delle Banche Centrali anche questa volta entrava in azione. La BoE prometteva di dare stabilità ai mercati iniettando liquidità assicurando così un supporto che si sarebbe sostanziato in un taglio di 25bps - che li portava nuovamente a zero - il successivo Agosto e annunciando la riapertura del Quantative Easing, che questa volta avrebbe incluso anche le Obbligazioni creditizie. La stessa FED pareva evidente che avrebbe rimandato ancora il secondo rialzo dei tassi d interesse. La performance negativa della Sterlina e dei mercati azionari Area Euro si ripercuotevano in termini di una fuga verso Asset poco rischiosi come le obbligazioni governative. Il decennale statunitense scendeva sotto l 1,4% di rendimento, quello tedesco sotto il -0,2% il britannico sotto lo 0,8%, il BTP sotto il 1,3% e in generale sospinti anche dal QE - tutto il comparto Obbligazionario Governativo e del Credito Investment Grade riceveva una spinta al ribasso dei rendimenti con numerosi comparti sospinti verso rendimenti sempre più negativi. Ma gradualmente la prospettiva di un prolungamento del supporto monetario della FED aiutava anche i mercati azionari a stabilizzarsi e a riprendere i valori precedenti al referendum inglese. Anzi con il passare delle settimane dalla Gran Bretagna continuavano ad arrivare dati macro e di fiducia dei consumatori che mostravano come l effetto Brexit non stava producendo alcun tipo di rallentamento economico, anzi i dati sui consumi non sembravano risentire minimamente dell incertezza che il Referendum aveva necessariamente introdotto: con l estate l economia britannica sarebbe entrata in una fase di crescita stabilizzata leggermente superiore al I Semestre. Grazie anche a questo effetto l andamento del ciclo economico dei Paesi Sviluppati rimaneva solido e anzi gli USA iniziavano a dare segni di accelerazione il mercato del lavoro girava ormai al pieno impiego e con il passare delle settimane si tornava a discutere sulla tempistica della successiva azione della FED sui tassi. Ma soprattutto si iniziava a discutere di altri due eventi che si sarebbero rivelati determinanti nel prosieguo dell anno. Il primo gravitava intorno alla possibilità che l Opec o meglio l Arabia Saudita - avrebbe potuto ridurre o limitare le quote produttive, nel tentativo di stabilizzare definitivamente il prezzo del petrolio, limitando la perdita di quote di mercato a danno degli USA. Queste difficili negoziazioni avrebbero portato il 30 Novembre a siglare uno storico accordo tra Paesi Opec e non Opec per una riduzione della produzione Saudita necessaria ad ottenere una limitazione complessiva delle quote produttive tra tutti gli altri partecipanti all accordo. L accordo, bloccando la produzione ai livelli di inizio 2017, avrebbe consentito d iniziare a smaltire le scorte eccedenti e stabilizzare tra i 45 e i 55 $ al Barile (WTI) il prezzo, anche nell ipotesi che i produttori USA avessero ripreso l estrazione dai pozzi di fracking. Ritorno alla produzione che sarebbe stato favorito da prezzi ritornati economicamente accettabili grazie alla riduzione di competizione interna accelerata dalla crisi dei 18 mesi precedenti, e dall utilizzo di nuove tecniche estrattive più efficienti ed economiche. Il secondo tema importante su cui si andava a focalizzare l attenzione riguardava l approssimarsi delle elezioni presidenziali USA. Qui il candidato Repubblicano Donald Trump, poco ortodosso e anti establishment, era risultato di gran lunga il preferito. Al contrario nel Partito Democratico lo scontro era stato molto più incerto e duro, vinto di misura dalla Senatrice Clinton a danno di Bernie Sanders. Così, già a partire da Settembre l evento elettorale USA iniziava ad assumere contorni sempre più incerti, con Trump sempre ben posizionato nei sondaggi mentre la Clinton in leggero declino a causa di una serie di mini scandali o attacchi mediatici legati alla sua precedente esperienza come Segretario di Stato e ai suoi legami personali ritenuti troppo proestablishment. Sin dall inizio delle primarie USA i mercati avevano visto una Presidenza Clinton come l evento non solo più probabile, ma anche quello più neutro e preferibile. Al contrario una Presidenza Trump era vista come poco probabile e più rischiosa, poiché meno decifrabile, se non addirittura un evento del tutto negativo. Tuttavia con la vittoria della Brexit, e quindi la conferma che 4

5 anche nel mondo anglosassone i modelli politici c.d. populisti (come l UKIP inglese promotore della Brexit) stavano guadagnando consenso, un ipotesi Trump alla Casa Bianca non poteva essere esclusa a priori. Quindi tre diversi fattori prendevano la ribalta degli eventi considerati più decisivi per i mercati: il primo riguardava il timing di quando e quanto la FED avrebbe alzato i tassi, il secondo riguardava il nuovo inquilino alla Casa Bianca, il terzo il possibile accordo sul Petrolio. Nel frattempo tra Ottobre e Novembre i dati USA andavano rafforzandosi e il sospetto che la FED avrebbe potuto intervenire a Dicembre iniziava a guadagnare consenso, anche perché le notizie sul fronte delle imprese dicevano che nel III Trimestre l andamento era stato più positivo del previsto e che si sarebbe potuto uscire da un lungo periodo di recessione degli utili: cosa che puntualmente si è poi verificata. L 8 Novembre con grande sorpresa gli USA eleggevano Presidente Donald Trump che superava di misura Clinton, pur perdendo il voto popolare, e soprattutto riusciva a riportare i Repubblicani a controllare il Congresso, assicurandosi il Senato e mantenendo la Camera. Questa ampia vittoria Repubblicana apriva la strada a potenziali importanti cambiamenti legislativi che non erano stati possibili nel secondo mandato Obama, dove i Democratici non avevano avuto il controllo della Camera, decisiva per la legislazione economica. Dopo l iniziale perplessità dei mercati per la vittoria di Trump, anche esaltata dal fatto che i Media più grandi erano sempre stati pro Clinton, la sua elezione iniziava a produrre i suoi effetti. Alla luce del programma elettorale e delle prime dichiarazioni appariva chiara l intenzione della nuova Amministrazione di scuotere l economia USA attraverso una serie di politiche fiscali a largo impatto espansivo - taglio delle tasse, detassazione degli utili esteri rimpatriati, sconti fiscali per le produzioni interne a danno delle delocalizzazioni ed aumento della spesa in infrastrutture abbinate a politiche di deregolamentazione finanziaria e industriale ma anche di potenziale limitazione delle aperture commerciali e di rinegoziazione e/o rigetto dei trattati commerciali. I mercati iniziavano così a scontare prospettive di una larga espansione fiscale e di maggiore inflazione che avrebbero costretto la Fed ad essere più aggressiva sul fronte monetario in presenza di una crescita economica nominale più elevata. Nel corso delle ultime settimane del 2016 il nuovo messaggio di Trump pareva colpire nel segno riuscendo a stimolare una sorta di Animal Spirits imprenditoriali, proponendo soluzioni molto pro-business che nel periodo di Obama erano rimaste in secondo piano a vantaggio di una maggiore attenzione alla regolamentazione. Si instaurava così una nuova fase di aspettative positive e di rotazione dei portafogli azionari verso medium e small cap e in generale i titoli a maggior focus domestico USA, verso il settore industriale e finanziario che nel complesso aiutavano a produrre un rally di borsa in grado di rompere i precedenti massimi e stabilire un nuovo range e che favorivano una chiusura positiva d anno dopo mesi indubbiamente difficili e volatili. Per contro proprio queste aspettative più positive per la crescita economica USA e più espansive per il suo Bilancio Fiscale rendevano la vita difficile al mercato obbligazionario che iniziava a perdere terreno in modo deciso, scontando una FED più aggressiva che avrebbe alzato i tassi d interesse a Dicembre cosa che puntualmente avvenne per 25 bps e avrebbe indicato nuovi rialzi nel corso del 2017 ne indicherà 3 per un totale di 75bps nel 2017 e altrettanti nel Il mercato obbligazionario US iniziava così una fase negativa che lo portava a rompere i precedenti supporti (in area 1,8% sul decennale) per spostarsi velocemente verso il 2,4% di rendimento. Questa fase di rialzo dei tassi trascinava al rialzo anche i tassi degli altri mercati obbligazionari governativi (anche europei, nonostante gli acquisti BCE) e sosteneva il Dollaro USA, il quale arrivava a toccare il suo massimo valore da anni e produceva infine anche una poderosa turbolenza sui mercati Emergenti. Si apriva così un nuovo capitolo dove lo Scenario di bassa crescita poco inflazionistica con tassi di rendimento nominali bassi e destinati a durare nel lungo periodo ( lower for longer ) lasciava rapidamente spazio ad un nuovo Scenario, prodotto inaspettatamente dalla Trumponomics. Uno scenario molto diverso dal precedente poiché caratterizzato da una maggiore reflazione, un maggior deficit fiscale, una maggiore crescita nominale attesa e quindi Politiche Monetarie destinate (a partire da quella USA) a diventare più restrittive con rialzi sui tassi e potenziali riduzioni dei QE. Cosa che puntualmente accadde a Dicembre quando la BCE annunciava l estensione del QE fino a Dicembre 2017 ma che da Aprile 2017 passava dagli 80 Mld di acquisti al mese ai 60 Mld. Questa misura si giustificava sia con la presa d atto che la crescita europea si era andata stabilizzando, sia perché i dati d inflazione iniziavano a consolidarsi (venendo meno la pressione deflazionistica esercitata in precedenza dai prezzi energetici), ma anche perché era sempre più evidente l inefficienza e la distorsione prodotta dal QE sul mercato obbligazionario, con gli acquisti della BCE che avrebbero provocato una progressiva alterazione del mercato obbligazionario europeo. Infatti la BCE non potendo per motivi legali - abbandonare il principio degli acquisti proporzionali alle quote azionarie del Capital Key avrebbe scaricato su Germania e Francia gran parte degli acquisti mensili. Francia e Germania che poco avevano bisogno di comprimere ulteriormente in negativo i tassi mentre, vi sarebbe stata maggiore necessità di concentrare gli acquisti su quei Paesi Periferici a maggior Debito e maggiore necessità di supporto (es Italia). Quanto all Italia già da Agosto tutte le attenzioni si erano focalizzate sul Referendum Costituzionale del 4 Dicembre che i sondaggi indicavano come ormai inesorabilmente perso dai riformisti - e sul destino di una larga parte del sistema bancario in difficoltà a causa del peso dei crediti inesigibili e dove il futuro della Banca MPS rimaneva appeso al filo di una difficile ricapitalizzazione. L ipotesi di un referendum bocciato nei sondaggi, i persistenti problemi del sistema finanziario italiano e una crescita economica che rimaneva il fanalino di coda della UE, facevano sì che il mercato azionario italiano fosse rimasto attardato rispetto al resto d Europa (risulterà il peggiore a fine 2016 con un -6,5% dal -21,85% del I Semestre) con forti perdite legate ai titoli bancari e con un prezzo del Debito (lo Spread con la Germania) in progressivo allargamento: si passava dai 130bps estivi ai 210bps del picco di difficoltà, nonostante il sostegno degli acquisti della BCE. Il voto referendario confermava la vittoria dei contrari alla riforma e quindi una sconfitta per il Governo Renzi, ormai deciso a dimettersi. La crisi di Governo, che durava solo pochi giorni e riusciva a ridurre i rischi per gli Assets italiani, portava alla nomina di un Governo a maggioranza molto risicata a guida del Ministro Gentiloni. Quanto alla banca MPS la ricapitalizzazione privata non riusciva e lo Stato Italiano era costretto ad una operazione di nazionalizzazione seguendo una formula di parziale bail in dal costo di 20 Mld (in parte da utilizzare per il sostegno anche 5

6 delle altre Banche italiane in difficoltà) che mandava in sospensione sine die la quotazione della più antica banca al Mondo. Questa iniezione di liquidità rendeva però possibili numerose ricoperture sui titoli bancari e il listino italiano riusciva ad agganciare e superare nel rimbalzo gli altri mercati, riuscendo a ridurre in parte le perdite da inizio anno e rendendo meno grande il distacco dai vicini europei. Tuttavia il prezzo del Debito rimaneva elevato e sotto pressione a scavalco del nuovo anno a causa dell incertezza sul destino del Governo (non era ancora chiaro quando ci sarebbero state nuove elezioni necessariamente subordinate ad una riforma della legge elettorale per la Camera) e delle richieste di Bruxelles sui conti pubblici. La Commissione infatti, dopo aver concesso flessibilità nei conti pubblici italiani per tenere conto della crisi dei migranti, per il terremoto estivo e ora per il sostegno al sistema bancario, era decisa a chiedere una correzione nei conti pubblici per il 2017 al fine di stabilizzare il rapporto sul Debito/PIL. A fine periodo il Fondo presenta una composizione Obbligazionaria complessiva (inclusiva anche di OICR) del 32,68%, un esposizione azionaria complessiva (ovvero inclusiva di derivati, OICR USCITS) del 48,45%, una residuale posizione in OICR Absolute Return a prevalenza azionaria (1,15%), una trascurabile esposizione alle Materie Prime (ETF a Indice per un 0,15%) e liquidità per 27,38%. Il portafoglio presenta così una leva del 10% circa. L allocazione geografica dell esposizione azionaria nel suo sub-portafoglio vede una netta prevalenza dell Area Euro (91,8%) seguita dalla GB (11,35%), dagli USA (6,27%) e dal resto d Europa (5,88%), Asia ex Giappone (3,81%) e con residuali esposizioni disperse tra diversi Aree Emergenti (8,08) tra cui spicca l America Latina (5,17%). Per i soli titoli azionari tutte le tipologie sono rappresentate sia pure con una prevalenza dei Finanziari (39,12%) seguiti dai Consumi Discrezionali (16,10%), Energia (10,96%), Materiali (9,46%), Consumi non Discrezionali (5,06%) e con minori posizioni sui restanti settori. Il P/E del sub portafoglio di titoli azionari è del 15,07 con un rapporto prezzo / valore di libro di 0,97 e un dividend yield di 4,01%. L allocazione geografica degli emittenti obbligazionari presenti nel sub-portafoglio obbligazionario privilegia l Area Euro (72,12%), L Europa Emergente dell Est (10,31%), il Sud America (10,74%) con posizioni residuali in Giappone, GB, resto d Europa e altri Paesi Emergenti. In termini settoriali nel sub portafoglio obbligazionario sono prevalenti emissioni a matrice governativa o Sovranazionale (58,2%) di cui il 38,07% Governativi Area Euro con una notevole prevalenza di quelli legati all inflazione di Italia e Spagna, seguiti da emissioni di debito esterno di Paesi Emergenti e due emissioni BEI indicizzate al Real Brasiliano. Gli emittenti societari vedono una netta prevalenza delle emissioni di Finanziari (30,45%) seguita a distanza da Industriali (2,85%), Energia (2,84%) e Telecomunicazioni (2,75). In termini di Rating il sub-portafoglio vede una prevalenza del rating BBB (53,37%) seguito dai BB (17,38%) dai CCC (7,15%) con una buona esposizione ai non retati (13,25%), una marginale esposizione ai rating dal AAA al A (3,9%) e residuali esposizioni altrove. La Duration complessiva è pari a 4,2 anni, grazie alla vendita di contratti future sul 5 e 10 anni tedesco (per un nominale equivalente al 14,77% del sub portafoglio obbligazionario e pari al 4,44% del portafoglio totale), mentre la vita media è di 13,24 anni. Il rendimento effettivo medio a scadenza è di 3,1%, superiore di 235 bps ai governativi di pari scadenza. La composizione valutaria è prevalentemente espressa in Euro (76,24%), seguita dal USD (16,45%) e GBP (5,20%) con residuali posizioni in altre valute. Data la volatilità attesa e l incertezza dello Scenario per i prossimi mesi e la natura opportunistica e flessibile del fondo, la posizione in liquidità e strumenti a breve termine pronta per essere impiegata sulle prossime opportunità di investimento anche di breve periodo che dovessero presentarsi. (*) Tutti i valori sopra esposti sono stati calcolati sul patrimonio netto del fondo e derivano da elaborazione gestionale interna sulla base di dati Bloomberg e Morningstar. Con l inizio del 2017 i mercati azionari davano i primi segni di voler tirare il fiato dopo l entusiasmo della Trumponomics, dando luogo ai primi fenomeni di presa di beneficio sui mercati azionari e sul Dollaro dopo un Dicembre molto positivo. I razionali insistevano sulla necessità di avere cautela per l incertezza riguardante l ampiezza e l efficacia delle misure dell Amministrazione USA, non ancora insediata. Tuttavia il messaggio della Trumponomics rimaneva forte, quando meno sul punto di voler ridurre la regolamentazione, tagliare le tasse e cercare di tenere debole il Dollaro con l effetto di tenere sotto pressione il mercato obbligazionario sempre più a rischio di rompere al rialzo il 2,5% di rendimento sul decennale USA per puntare a rivedere il 3%. Una pressione che lasciava i mercati obbligazionari con difficoltà di performance rispetto agli azionari. Quanto all Italia anche a Gennaio 2017 le discussioni tra Roma e Bruxelles rimanevano tese e non si poteva ancora escludere la procedura d infrazione sul Debito: incidentalmente anche l ultima Agenzia di Rating (la DBRS) declassava l Italia ad emittente sub investment grade per cui le Banche Italiane in futuro dovranno affrontare maggiori costi di rifinanziamento in BCE per i propri Titoli di Stato. 6

7 Parametro di riferimento (benchmark) In relazione allo stile di gestione adottato (stile flessibile) non è possibile individuare un benchmark rappresentativo della politica di gestione adottata, ma è possibile individuare una misura di rischio alternativa (VAR). Da Prospetto, il VAR, che misura la massima perdita attesa con livello di confidenza del 99% entro un determinato orizzonte temporale (1 mese) è del -15%. Rapporti con Società del gruppo Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R non appartiene a gruppi societari ed è controllata congiuntamente da Consultinvest S.p.A. e da Argentario S.p.A. con una quota paritaria pari al 50,00% del capitale. Sono in essere rapporti con le banche del Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna (Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., Banca di Imola S.p.A., Banco di Lucca S.p.a.) e con Consultinvest Investimenti S.I.M. S.p.A. (controllata da Consultinvest S.p.A.) consistenti nella distribuzione dei prodotti della Consultinvest Asset Management S.p.A. SGR. Il fondo non ha avuto, con società consociate, rapporti operativi inerenti la gestione del patrimonio, quali la sottoscrizione di strumenti emessi/collocati o l utilizzo di servizi di negoziazione. Attività di collocamento quote Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R., per il collocamento delle quote, si avvale degli sportelli delle banche collocatrici aderenti alla rete di distribuzione e di alcune società di intermediazione mobiliare sulla base di apposita convenzione fra cui Consultinvest Investimenti SIM S.p.A., consociata di Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R. I Soggetti che provvedono al collocamento tramite promotori finanziari sono: Consultinvest Investimenti SIM S.p.A., con sede legale in Piazza Grande n. 33, Modena; Banca Generali S.p.A., con sede legale in Via Ugo Bassi n. 6, Milano; Millennium SIM S.p.A., con sede legale in Via San Lorenzo n. 12/6, Genova; I Soggetti che procedono al collocamento presso sportelli bancari sono: Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., con sede legale in Piazza Garibaldi n. 6, Ravenna; Banca di Imola S.p.A., con sede legale in Via Emilia n. 196, Imola (BO); Banca di Piacenza soc. coop. per azioni, con sede legale in Via Mazzini n. 20, Piacenza; Banca Popolare Valconca, con sede legale in via Bucci n. 61, Morciano di Romagna (RN); Banco di Lucca S.p.A., con sede legale in Viale Agostino Marti n. 443, Lucca; Banco di Desio e della Brianza S.p.A., con sede legale in Via Rovagnati n. 1, Desio (MI); Banca CARIM Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A, con sede legale in Piazza Ferrari n.15, Rimini; Banca Popolare Pugliese Società Cooperativa per Azioni, con sede legale in Via Provinciale per Matino n. 5, Parabita (LE); Banca Popolare delle Provincie Molisane Società Cooperativa per Azioni, con sede legale in Via Insorti d Ungheria n. 30, Campobasso; Banca Popolare di Bari, con sede legale in C.so Cavoue, 19 Bari; Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., con sede legale in Via Matteotti n. 8/B, Cento (FE). Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A., con sede legale in Corso Italia n.86, Saluzzo (CN) Banca Popolare del Frusinate, con sede legale in Piazzale De Matthaeis n. 55, Frosinone Invest Banca S.p.A., con sede legale in Via Luigi Cherubini n. 99, Empoli (FI) Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., Banca di Imola S.p.A., Consultinvest Investimenti SIM S.p.A., Banca di Piacenza soc. coop. per azioni, Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A., Banco di Lucca S.p.A., Banco di Desio e della Brianza S.p.A., Banca CARIM Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A., Banca Popolare Valconca, Banca Popolare Pugliese Società Cooperativa per Azioni, Invest Banca S.p.A.e Banca Popolare del Frusinate effettuano il collocamento tramite un collegamento informatico con la SGR. Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., Banca di Piacenza soc. coop. per azioni effettuano il collocamento anche per il tramite dei propri promotori finanziari. 7

8 RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO CONSULTINVEST FLEX AL 30/12/16 SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 30/12/2016 ATTIVITA' Valore complessivo Situazione al 30/12/2016 In perc. del totale attività Valore complessivo Situazione a fine esercizio precedente In perc. del totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI Q UO TATI , ,426 A1. Titoli di debito , ,412 A1.1 Titoli di Stato , ,412 A1.2 Altri , ,000 A2. Titoli di capitale , ,989 A3. Parti di O.I.C.R , ,025 B. STRUMENTI FINANZIARI NO N Q UO TATI , B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale 10 0,000 B3. Parti di O.I.C.R ,392 C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI , ,929 C1. Margini presso organismi di compensazione , ,929 e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari , ,000 derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPO SITI BANCARI ,478 D1. A vista ,478 D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E O PERAZIONI ASSIMILATE F. PO SIZIO NE NETTA DI LIQ UIDITA' , ,730 F1. Liquidita' disponibile , ,895 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da , ,005 regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da , ,170 regolare G. ALTRE ATTIVITA' , ,437 G1. Ratei attivi , ,358 G2. Risparmio di imposta G3. Altre , ,079 TOTALE ATTIVITA' , ,00 8

9 Sitazione al Situazione a fine esercizio 30/12/2016 precedente PASSIVITA' E NETTO Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI - - I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI - - ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta 0 N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL A Numero delle quote in circolazione Cl A Valore unitario delle quote Cl A VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL C Numero delle quote in circolazione Cl C Valore unitario delle quote Cl C VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL I Numero delle quote in circolazione Cl I Valore unitario delle quote Cl I 30/12/ /12/ , ,113 5,693 5, , ,686 5,173 4, , ,799 5,528 5,241 Quote emesse Cl A Quote rimborsate Cl A Quote emesse Cl C Quote rimborsate Cl C Quote emesse Cl I Quote rimborsate Cl I MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL'ESERCIZIO , , , , , ,027 9

10 RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO CONSULTINVEST FLEX AL 30/12/16 SEZIONE REDDITUALE Relazione al 30/12/2016 Relazione esercizio precedente A. STRUMENTI FINANZIARI QUO TATI A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di O.I.C.R A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti di O.I.C.R A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti di O.I.C.R A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari quotati B. STRUMENTI FINANZIARI NON Q UOTATI B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI - - B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI B2.1 Titoli di debito B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti di O.I.C.R. B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE B3.1 Titoli di debito B3.2 Titoli di capitale - 9 B3.3 Parti di O.I.C.R B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari non quotati C. RISULTATO DELLE O PERAZIO NI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NO N DI COPERTURA C1. RISULTATI REALIZZATI C1.1 Su strumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI C2.1 Su strumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati 10

11 Relazione al 30/12/2016 Relazione esercizio precedente S D. DEPO SITI BANCARI D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI E1. OPERAZIONI DI COPERTURA - - E1.1 Risultati realizzati E1.2 Risultati non realizzati E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA - - E2.1 Risultati realizzati E2.2 Risultati non realizzati E3. LIQUIDITA' E3.1 Risultati realizzati E3.2 Risultati non realizzati F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE - - F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio G. ONERI FINANZIARI G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI G2. ALTRI ONERI FINANZIARI Risultato netto della gestione di portafoglio H. ONERI DI GESTIONE H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE CLASSE A PROVVIGIONE DI GESTIONE CLASSE C PROVVIGIONE DI GESTIONE CLASSE I PROVVIGIONE DI INCENTIVO CLASSE A PROVVIGIONE DI INCENTIVO CLASSE C PROVVIGIONE DI INCENTIVO CLASSE I H2. COMMISSIONI DEPOSITARIO H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE I. ALTRI RICAVI ED ONERI I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE 57 I2. ALTRI RICAVI I3. ALTRI ONERI Risultato della gestione prima delle imposte L. IMPOSTE L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO L2. RISPARMIO DI IMPOSTA L3. ALTRE IMPOSTE L3. ALTRE IMPOSTE CLASSE A L3. ALTRE IMPOSTE CLASSE C L3. ALTRE IMPOSTE CLASSE I Utile/Perdita dell'esercizio Classe A Utile/Perdita dell'esercizio Classe C Utile/Perdita dell'esercizio Classe I

12 NOTA INTEGRATIVA Forma e contenuto della Relazione di Gestione La Relazione di Gestione al 30 dicembre 2016 (ultimo giorno di Borsa aperta dell esercizio) è stata redatta in conformità alla normativa e alle disposizioni emanate con Regolamento Banca d Italia del 19 Gennaio 2015 ed è costituita dalla Situazione Patrimoniale, dalla Sezione Reddituale e dalla presente Nota Integrativa. La Relazione di Gestione è accompagnata dalla relazione degli Amministratori. La contabilità del Fondo è tenuta in Euro ed i prospetti contabili e la nota integrativa sono redatti in unità di Euro. Parte A Andamento del valore della quota Nelle tabelle seguenti si espongono i dati relativi all andamento del valore della quota negli ultimi tre anni. Si precisa che le attuali classi C e I sono state istituite il 02/12/2013. Descrizione Relazione di Gestione al Relazione di Gestione al Relazione di Gestione al Valore quota all inizio dell esercizio Classe A Valore quota alla fine dell esercizio Classe A 5,494 5,693 5,536 5,494 5,379 5,536 Valore quota all inizio dell esercizio Classe C Valore quota alla fine dell esercizio Classe C 4,993 5,173 5,044 4,993 4,907 5,044 Valore quota all inizio dell esercizio Classe I Valore quota alla fine dell esercizio Classe I 5,241 5,528 5,205 5,241 5,000 5,205 Valore massimo della quota Classe A Valore minimo della quota Classe A 5,719 4,620 6,054 5,253 5,711 5,295 Valore massimo della quota Classe C Valore minimo della quota Classe C 5,197 4,198 5,502 4,774 5,204 4,830 Valore massimo della quota Classe I Valore minimo della quota Classe I 5,551 4,416 5,701 4,988 5,340 4,921 Tracking Error Volatily (TEV) * Convenzionalmente il valore quota all inizio dell esercizio è posto pari al valore quota alla fine dell esercizio precedente. Il valore massimo e minimo della quota è invece calcolato relativamente all esercizio di competenza Performance dell esercizio Consultinvest Flex Classe A Consultinvest Flex Classe C* Consultinvest Flex Classe I 3,62% 3,61% 5,48% Benchmark* * La natura del fondo non consente l individuazione di un benchmark di riferimento, per cui il calcolo della TEV che è calcolata come deviazione standard settimanale annualizzata della differenza tra la performance del fondo e quella del benchmark non è significativa. Per il commento ai principali eventi che hanno influito sul valore della quota si rimanda alla Relazione degli Amministratori. Le classi di quote si differenziano per il regime commissionale applicato ai partecipanti al fondo e per la commissione di performance calcolata. 12

13 RENDIMENTO ANNUO DEL FONDO 13

14 - I dati di rendimento del fondo non includono i costi di sottoscrizione (né gli eventuali costi di rimborso) a carico dell investitore. - Fino al 30/06/2011 le performance sono esposte al netto degli oneri fiscali; a partire dal 01/07/2011 le performance sono lorde in quanto la tassazione è a carico dell investitore. ANDAMENTO VALORE DELLA QUOTA DAL AL

15 15

16 Esposizione al rischio del Fondo Nell ambito del Sistema dei Controlli che riguardano la gestione finanziaria, la Funzione di Risk Management ha sia il compito di controllare ex post il profilo di rischio dei diversi portafogli gestiti, sia quello di fornire al Consiglio di Amministrazione un sistema di valutazione ex ante del rischio di mercato. La valutazione della rischiosità del Fondo viene effettuata ex post sia in termini assoluti (volatilità intesa come deviazione standard annualizzata) sia in termini relativi rispetto al benchmark (tracking error volatility). Relativamente alla valutazione ex ante del rischio di mercato, la Funzione di Risk Management si avvale della piattaforma Bloomberg per il calcolo del Value at Risk (VaR) di ciascun Fondo e monitora in via continuativa tale indicatore sintetico di rischio dandone comunicazione al Team di Gestione ed al Consiglio di Amministrazione. La volatilità, misurata in termini di deviazione standard annualizzata dei rendimenti giornalieri, è stata pari a 15,87% per la Classe A, 15,89% per la classe B e 15,88% per la Classe I. La media dei VaR mensili dell esercizio 2015 (VaR calcolato con orizzonte temporale di 1 mese e intervallo di confidenza del 99%) è stata pari a 9,311%. Gli strumenti utilizzati per coprire o mitigare il rischio sono stati futures su nozionale Europei ed Americani. Parte B Le attività, le passività ed il valore complessivo netto Sezione I Criteri di valutazione Nella redazione della Relazione di Gestione di ciascun fondo sono stati applicati i principi contabili di generale accettazione per i fondi comuni di investimento ed i criteri di valutazione previsti dal Regolamento Banca d Italia del 19 Gennaio Tali principi sono coerenti con quelli utilizzati alla chiusura dell esercizio precedente e nel corso dell esercizio per la predisposizione dei prospetti di calcolo giornalieri del valore della quota e della Relazione di Gestione. Gli schemi ed il contenuto dei singoli prospetti sono stati redatti nel rispetto delle disposizioni in materia emesse dalla Banca d Italia. a) Criteri contabili Le compravendite di strumenti finanziari e delle altre attività sono contabilizzate nel portafoglio sulla base della data di conclusione dei relativi contratti anche se non ancora regolati; le commissioni di acquisto e vendita sono comprese nei prezzi di acquisto o dedotte dai prezzi di vendita dei titoli in conformità agli usi di borsa; il costo medio di acquisto è determinato sulla base del valore di libro degli strumenti finanziari e dei cambi alla fine dell esercizio precedente modificato dal costo medio degli acquisti dell esercizio; le differenze tra i costi medi di acquisto ed i prezzi di mercato relativamente agli strumenti finanziari ed ai cambi ed alle quantità alla data della Relazione di Gestione originano le plusvalenze e le minusvalenze; le differenze tra i costi medi di acquisto degli strumenti finanziari e dei cambi ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere nell esercizio in esame originano gli utili e le perdite da realizzi; per le operazioni di vendita a termine di divisa il portafoglio non subisce modificazioni. La differenza tra i prezzi al momento della stipula e i prezzi alla chiusura dei contratti, viene distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto, come normale componente reddituale; i dividendi vengono registrati alla data di stacco, al netto delle eventuali ritenute d imposta, quando soggetti; gli interessi e gli altri proventi e oneri di natura operativa vengono registrati secondo il principio della competenza temporale, mediante rilevazione di ratei e risconti attivi e passivi. Tali interessi e proventi vengono registrati al netto delle relative ritenute d imposta, quando soggetti; 16

17 la vendita o l acquisto di contratti futures su titoli nozionali o su indici influenzano il valore netto del Fondo attraverso la corresponsione o l incasso dei margini di variazione i quali incidono direttamente sulla liquidità disponibile e sul conto economico mediante l imputazione dei differenziali positivi/negativi. Tali differenziali vengono registrati secondo il principio della competenza, sulla base della variazione giornaliera tra i prezzi di chiusura del mercato di contrattazione ed i costi dei contratti stipulati e/o i prezzi del giorno precedente; le operazioni su opzioni e warrant vengono computate tra le attività e le passività al valore corrente, i movimenti relativi al premio iniziale e alla marginazione giornaliera, ove prevista dal tipo contratto, incide direttamente sulla liquidità disponibile e sul conto economico mediante l imputazione dei differenziali positivi/negativi; le operazioni di pronti contro termine vengono registrate alla data di effettuazione delle operazioni e non influiscono sulla posizione netta in titoli. I relativi proventi ed oneri sono quotidianamente registrati nella contabilità del fondo, secondo il principio della competenza temporale, in funzione della durata dei singoli contratti; la rilevazione delle sottoscrizioni e dei rimborsi delle quote viene effettuata a norma del Regolamento del Fondo e secondo il principio della competenza temporale; le imposte a credito o a debito sono determinate secondo quanto stabilito dal D.Lgs. n. 461/97 per il periodo fino al 30 giugno Si segnala che a partire dal 1 luglio 2011 non è più assoggettato a tassazione il reddito maturato in capo al Fondo, bensì quello realizzato in capo all investitore, secondo le modifiche apportate dal decreto legge 225/2010 ( milleproroghe ) convertito, con modificazioni, dalla legge 10/2011. b) Criteri di valutazione Per la determinazione dei valori da applicare al portafoglio dei singoli fondi si osservano i seguenti criteri: Per i titoli azionari (inclusi ETF): la fonte di valorizzazione è il prezzo di chiusura/last price rilevato sul mercato ufficiale di quotazione. In caso di esistenza di più mercati di quotazione la scelta è effettuata in relazione ai volumi/frequenza degli scambi, all operatività svolta da fondo e alla divisa dello strumento finanziario. In caso di sospensione o cancellazione dalle negoziazioni di titoli presenti in portafoglio gli stessi verranno collocati tra i titoli non quotati e per la valorizzazione si farà riferimento ai prezzi rilevati fuori mercato, se disponibili. In mancanza di rilevazioni fuori mercato si valorizzeranno al presunto valore di realizzo stimato dalla SGR. Per i titoli di Stato e obbligazioni la fonte di valorizzazione è BGN, se questa fonte non risulta disponibile possono essere utilizzate altre fonti primarie che esprimono prezzi significativi secondo la definizione indicata nel Titolo I del Regolamento Banca d Italia del 19 Gennaio Per le quote di OICR: viene utilizzato l ultimo valore quota disponibile, pubblicato dai principali infoprovider o ricevuto direttamente dalle SICAV e SGR e riferito al giorno di valutazione o al primo giorno lavorativo precedente. Nell individuazione del giorno lavorativo si fa riferimento al calendario italiano. I futures e le opzioni sono valutati al valore corrente se quotati; se non quotati le valutazioni sono effettuate secondo i criteri stabiliti da Banca d Italia; Nel caso non sia possibile acquisire alcuna quotazione la società procede alla valorizzazione del titolo avvalendosi nell ordine: - del fair value fornito da Bloomberg - di una stima autonoma del fair value - per i titoli in default avvalendosi di stime del valore di realizzo sulla base di statistiche comunicate dalle principali agenzie di rating. Ai fini della valorizzazione dei titoli denominati in divise diverse dall euro si fa riferimento ai tassi di cambio calcolati e pubblicati da WM Company ovvero ai tassi di cambio correnti alla data di riferimento della valutazione accertati quotidianamente dalla Banca Centrale Europea (BCE). Le plusvalenze e minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono determinate quale differenza tra il cambio alla fine dell esercizio precedente modificato dal cambio medio degli acquisti effettuati nell esercizio ed il cambio di fine esercizio. 17

18 Sezione II Le attività Ripartizione degli Strumenti finanziari per macroaree geografiche in percentuale sul totale del portafoglio. Ripartizione degli Strumenti finanziari per Settore economico in percentuale sul totale del portafoglio. 18

19 Ripartizione degli strumenti finanziari per valuta in percentuale sul totale del portafoglio 19

20 Elenco dei principali strumenti finanziari in portafoglio alla data del Rendiconto in ordine decrescente di valore: Titoli Divisa Quantità Controvalore in Euro % su Totale attività ITALY BTPS I/L 2.55% 09-15/09/2041 EUR ,387% DAIMLER AG-REGISTERED SHARES EUR ,222% BNP PARIBAS EUR ,140% ISHARES S+P PREF STK INDX FN USD ,940% ALLIANZ SE-REG EUR ,850% UNICREDIT SPA EUR ,611% ITALY BTPS I/L 3.1% 11-15/09/2026 EUR ,537% TOTAL SA EUR ,531% BAYERISCHE MOTOREN WERKE AG EUR ,394% BAYER AG-REG EUR ,168% ASSICURAZIONI GENERALI EUR ,109% RIO TINTO PLC GBP ,017% HELLENIC REP 12-24/02/2042 FRN EUR ,979% ADECCO GROUP AG-REG CHF ,977% BGARIA-FLIRB-REG 2.95% 14-03/09/2024 EUR ,862% SPAIN I/L BOND 1% 15-30/11/2030 EUR ,832% ROYAL BANK OF SCOTLAND GROUP GBP ,827% ITALY BTPS 1.5% 15-01/06/2025 EUR ,783% INTESA SANPAOLO 16-29/12/2049 FRN EUR ,778% SANPAOLO VITA 14-29/12/2049 FRN EUR ,774% METRO AG EUR ,744% UNICREDIT SPA 14-29/12/2049 FRN EUR ,739% ISHARES LATIN AMERICA 40 SHS USD ,719% ASSICURAZIONI 12-10/07/2042 FRN EUR ,717% CREDIT SUISSE GROUP AG-REG CHF ,692% DEUTSCHE BANK AG-REGISTERED EUR ,678% ISHARES MSCI BRAZIL USD ,670% BNP PARIBAS 15-29/12/2049 FRN EUR ,660% HELLENIC REP 12-24/02/2024 FRN EUR ,630% ISHARES MSCI AUSTRALIA ETF USD ,603% QATAR STATE OF 9.75% 00-15/06/2030 USD ,577% INTESA SANPAOLO EUR ,572% TESCO PLC GBP ,571% UNIONE DI BANCHE 16-05/05/2026 EUR ,546% THYSSENKRUPP AG EUR ,534% AXA IM FIX INC INVEST US SHORT DUR -B-CA EUR ,522% SAIPEM SPA EUR ,483% BHP BILLITON PLC GBP ,481% ANGLO AMERICAN PLC GBP ,480% ENGIE EUR ,476% COMMERZBANK AG 7.75% 11-16/03/2021 EUR ,470% BP PLC GBP ,469% INTESA SANPAOLO 6.625% 13-13/09/2023 EUR ,466% RWE AG EUR ,464% FINMECCANICA FIN 5.25% 09-21/01/2022 EUR ,458% TELECOM ITALIA 5.25% 10-10/02/2022 EUR ,456% ENI SPA EUR ,456% UNICREDIT SPA 6.95% 12-31/10/2022 EUR ,452% PIMCO 0-5 YEAR H/Y CORP BOND USD ,446% UNIQA INSURANCE 13-31/07/2043 FRN EUR ,440% 20

21 II.1 Strumenti finanziari quotati Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell'emittente Altri Paesi Italia Altri Paesi dell'ue dell'ocse Altri Paesi Titoli di debito: - di Stato di altri enti pubblici di banche di altri Titoli di capitale: - con diritto di voto con voto limitato altri Parti di OICR: - OICVM FIA aperti retail altri Totali: - in valore assoluto in percentuale del totale delle attività 19,817% 34,902% 10,902% 5,048% Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione Mercato di quotazione Italia Altri Paesi dell'ue Altri Paesi dell'ocse Altri Paesi * Titoli quotati Titoli in attesa di quotazione Totali: - in valore assoluto in percentuale del totale delle attività 20,592% 34,338% 10,691% 5,048% (*) Brasile, Indonesia, Marocco, Macedonia, Montenegro, Tunisia Movimenti dell'esercizio Controvalore acquisti Controvalore vendite/rimborsi Titoli di debito titoli di Stato altri Titoli di capitale Parti di OICR Totale

22 II.2 Strumenti finanziari non quotati Ripartizione degli strumenti finanziari non quotati Per paese di residenza dell'emittente Ripartizione degli strumenti finanziari non quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell'emittente Altri Paesi Italia Altri Paesi dell'ue dell'ocse Altri Paesi Titoli di debito: - di Stato - di altri enti pubblici - di banche - di altri Titoli di capitale: - con diritto di voto - - con voto limitato - altri Parti di OICR: - FIA aperti retail - altri Totali: - in valore assoluto in percentuale del totale delle attività 0,392% 0,000% 0,000% 0,000% Movimenti dell'esercizio Controvalore acquisti Controvalore vendite/rimborsi Titoli di debito - titoli di Stato - altri Titoli di capitale Parti di OICR Totale II.3 Titoli di debito Titoli di debito : Duration modificata per valuta di denominazione Duration in anni Valuta Minore o pari a Compresa tra 1 e Maggiore di 3,6 uno 3,6 Real Brasiliano EUR USD Totale * I dati relativi alla Duration derivano da elaborazione interna 22

23 II.4 Strumenti finanziari derivati Prospetto degli strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione creditoria Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati Operazioni su tassi di interesse: Margini - future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili opzioni su tassi e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Strumenti finanziari quotati Strumenti finanziari non quotati Operazioni su tassi di cambio: - future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili swap e altri contratti simili Altre operazioni: - future - opzioni swap Prospetto degli strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione creditoria Tipologia dei contratti Controparte dei contratti Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di paesi OCSE Banche e imprese di investimento di paesi non OCSE Altre controparti Operazioni su tassi di interesse: - future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili opzioni su tassi e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su tassi di cambio: - future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili swap e altri contratti simili Altre operazioni: - future - opzioni swap 23

24 II.5 Depositi Bancari A fine esercizio il Fondo non deteneva depositi bancari. Flussi registrati nell'esercizio Depositi a vista o rimborsabili con preavviso inferiore a 24 ore Durata dei depositi Depositi a vista o rimborsabili con preavviso da 1 a 15 giorni Depositi a termine con scadenza da 15 giorni a 6 mesi Depositi a termine con scadenza da 6 a 12 mesi Totale Veneto Banca - versamenti prelevamenti TOTALE - versamenti prelevamenti II.6 Pronti contro termine e operazioni assimilate Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine o operazioni assimilate. II.7 Operazioni di prestito titoli Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli. 24

25 II.8 Posizione netta di liquidità Liquidità disponibile: Liquidità disponibile in euro Liquidità disponibile in divise estere Totale Liquidità da ricevere per operazioni da regolare: Liquidità da ricevere su strumenti finanziari in euro Liquidità da ricevere su strumenti finanziari in divise estere Liquidità da ricevere su vendite a termine in euro Liquidità da ricevere su vendite a termine in divise estere Liquidità da ricevere operazioni su divisa Interessi attivi da ricevere Totale Liquidità impegnata per operazioni da regolare: Liquidità impegnata per operazioni in strumenti finanziari in euro Liquidità impegnata per operazioni in strumenti finanziari in divise estere Liquidità impegnata per acquisti a termine in euro Liquidità impegnata per acquisti a termine in divise estere Liquidità impegnata per operazioni su divisa Interessi passivi da pagare Totale Totale posizione netta di Liquidità II.9 Altre attività Ratei Attivi Rateo su titoli stato quotati Rateo su obbligazioni quotate Risparmio d'imposta - Altre Rateo attivo commissioni di retrocessione 403 Liquidità da ricevere su dividendi Liquidità da ricevere su dividendi su parti di OICR Totale

26 Sezione III - Le passività III.1 Finanziamenti ricevuti Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di finanziamento. III.2 Pronti contro termine passivi e operazioni assimilate Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine passivi e assimilate. III.3 Operazioni di prestito titoli Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli. III.4 Strumenti finanziari derivati Operazioni su tassi di interesse: - future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - opzioni su tassi e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati Strumenti finanziari quotati Strumenti finanziari non quotati Operazioni su tassi di cambio: - future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili swap e altri contratti simili Altre operazioni: - future - opzioni swap 26

27 Tipologia dei contratti Operazioni su tassi di interesse: - future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili Banche italiane SIM Controparte dei contratti Banche e imprese di investimento di paesi OCSE Banche e imprese di investimento di paesi non OCSE Altre controparti - opzioni su tassi e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su tassi di cambio: - future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili swap e altri contratti simili Altre operazioni: - future - opzioni swap III.5 Debiti verso partecipanti Data valuta Importo Rimborsi richiesti e non regolati Rimborsi 02/01/ Rimborsi 03/01/ Proventi da distribuire - Altri - Totale III.6 Altre passività Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati Rateo passivo banca depositaria Rateo passivo oneri società di revisione Rateo passivo pubblicazione avvisi -400 Rateo passivo provvigione di gestione Classe I -136 Rateo passivo provvigione di gestione Classe A Rateo passivo provvigione di gestione Classe C Debiti di imposta - Altre Rateo interessi passivi su c/c Rateo passivo imposta titoli Totale

28 Sezione IV - Il valore complessivo netto Patrimonio netto a inizio periodo Incrementi : a) sottoscrizioni : Decrementi : a) rimborsi : Anno 2016 Anno 2015 Anno sottoscrizioni singole piani di accumulo switch in entrata b) risultato positivo della gestione riscatti piani di rimborso switch in uscita b) proventi distribuiti c) risultato negativo della gestione Patrimonio netto a fine periodo Variazioni del patrimonio netto Numero totale quote in circolazione , , ,491 Numero quote detenute da investitori qualificati , , ,561 % Quote detenute da investitori qualificati 2,594 4,202 4,727 Numero quote detenute da soggetti non residenti , , ,861 % Quote detenute da soggetti non residenti 2,395 2,933 3,599 28

29 Sezione V - Altri dati patrimoniali 1. Prospetto degli impegni assunti dal Fondo Operazioni su tassi di interesse: Ammontare dell'impegno % del Valore Valore Assoluto Complessivo Netto - future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili ,056% - opzioni su tassi e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su tassi di cambio: - future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili ,422% - swap e altri contratti simili Altre operazioni: - future e contratti simili - opzioni e contratti simili ,866% - swap e contratti simili Il valore degli impegni assunti dal Fondo è stato calcolato utilizzando il prezzo di mercato del sottostante 2. Attività e passività nei confronti di altre società del gruppo Alla data del Rendiconto il Fondo non ha in essere attività o passività nei confronti di altre società del gruppo. 3. Prospetto di ripartizione delle attività e delle passività del Fondo per divisa ATTIVITÀ Strumenti Depositi bancari Altre attività Totale finanziari Finanziamenti ricevuti PASSIVITA' Altre passività Totale Dollaro USA Corona Svedese Corona Norvegese Yen Giapponese Dollaro di Hong Kong Sterlina Inglese Euro Franco Svizzero Dollaro Australiano Real Brasiliano Totale

30 Parte C - Il risultato economico dell'esercizio Sezione I - Strumenti finanziari quotati e non quotati e relative operazioni di copertura I.1 Risultato delle operazioni su strumenti finanziari Di seguito si fornisce il dettaglio delle componenti del risultato delle operazioni su strumenti finanziari ( voci A2, A3 ), evidenziandone la componente dovuta ai cambi (gli importi con segno negativo si riferiscono rispettivamente a perdite o minusvalenze). Risultato complessivo delle operazioni su: A. Strumenti finanziari quotati Utile/perdita da realizzo Di cui: per variazione dei tassi di cambio Plus/minus Di cui: per variazione dei tassi di cambio 1. Titoli di debito Titoli di capitale Parti di OICR OICVM FIA B. Strumenti finanziari non quotati 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale Parti di OICR

31 I.2 Strumenti finanziari derivati Risultato degli strumenti finanziari derivati Con finalità di copertura (sottovoci A4 e B4) Risultati realizzati Risultati non realizzati Senza finalità di copertura (sottovoci C1 e C2) Risultati realizzati Risultati non realizzati Operazioni su tassi di interesse: future su titoli di debito, tassi ed altri contratti simili opzioni su tassi e altri contratti simili swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili swap e altri contratti simili Altre operazioni: future opzioni swap Sezione II - Depositi bancari Importo Interessi attivi e proventi assimilati depositi a vista Totale Sezione III - Altre operazioni di gestione e oneri finanziari III.1 - Operazioni di pronti contro termine e assimilate Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine e assimilate né di prestito titoli III.2 Risultato della gestione cambi Operazioni a termine OPERAZIONI DI COPERTURA Risultati realizzati Risultati non realizzati Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio: - Future su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swap e altri contratti simili Operazioni a termine OPERAZIONI DI NON COPERTURA Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio non aventi finalità di copertura: - Future su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swap e altri contratti simili LIQUIDITA' Sezione III.3 - Interessi passivi su finanziamenti ricevuti Interessi passivi Interessi passivi su disponibilità liquide in Euro Interessi passivi su disponibilità liquide in divisa estera Totale Sezione III.4 - Altri oneri finanziari Alla data del rendiconto non sono maturati altri oneri finanziari 31

32 Parte C Sezione IV - Oneri di gestione IV.1 Costi sostenuti nel periodo Importi complessivamente corrisposti corrisposti a soggetti del gruppo di appartenenza d ONERI DI GESTIONE Classe Importo (migliaia di euro) % sul % sul % sul valore Importo valore dei valore del complessi (migliaia beni finanziam vo netto di euro) negoziati ento (*) % sul % sul valore valore dei % sul valore del complessi beni finanziamento vo netto negoziati (*) 1) Provvigione di gestione A ,648% 0 0,000% 1) Provvigione di gestione C ,653% 0 0,000% 1) Provvigione di gestione I 101 1,829% 0 0,000% provvigioni di base A ,648% 0,000% provvigioni di base C ,653% 0,000% provvigioni di base I 101 1,829% 0,000% 2) Costi ricorrenti degli OICR in cui il fondo investe A 0 0,000% 0,000% 2) Costi ricorrenti degli OICR in cui il fondo investe C 0 0,000% 0,000% 2) Costi ricorrenti degli OICR in cui il fondo investe I 0 0,000% 0,000% 3) Compenso del depositario A 76 0,109% 0,000% 3) Compenso del depositario C 45 0,109% 0,000% 3) Compenso del depositario I 7 0,127% 0,000% - di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota A 28 0,040% 0,000% - di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota C 17 0,041% 0,000% - di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota I 2 0,036% 0,000% 4) Spese di revisione del fondo A 6 0,009% 0,000% 4) Spese di revisione del fondo C 3 0,007% 0,000% 4) Spese di revisione del fondo I 1 0,018% 0,000% 5) Spese legali e giudiziarie A 0 0,000% 0,000% 5) Spese legali e giudiziarie C 0 0,000% 0,000% 5) Spese legali e giudiziarie I 0 0,000% 0,000% 6) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo A 1 0,001% 0,000% 6) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo C 1 0,002% 0,000% 6) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo I 1 0,018% 0,000% 7) Altri oneri gravanti sul fondo A 1 0,001% 0 0,000% 7) Altri oneri gravanti sul fondo C 1 0,002% 0 0,000% 7) Altri oneri gravanti sul fondo I 0 0,000% 0 0,000% contributo vigilanza Consob A 1 0,001% 0,000% contributo vigilanza Consob C 1 0,002% 0,000% contributo vigilanza Consob I 0 0,000% 0,000% oneri bancari A 0 0,000% 0,000% oneri bancari C 0 0,000% 0,000% oneri bancari I 0 0,000% 0,000% oneri fiscali doppia imposizione A 0 0,000% 0,000% oneri fiscali doppia imposizione C 0 0,000% 0,000% oneri fiscali doppia imposizione I 0 0,000% 0,000% commissioni di collocamento A 0 0,000% 0,000% commissioni di collocamento C 0 0,000% 0,000% commissioni di collocamento I 0 0,000% 0,000% altre A 0 0,000% 0,000% altre C 0 0,000% 0,000% altre I 0 0,000% 0,000% COSTI RICORRENTI TOTALI A ,768% 0 0,000% COSTI RICORRENTI TOTALI C ,773% 0 0,000% COSTI RICORRENTI TOTALI I 110 1,993% 0 0,000% 8) Provvigioni di incentivo A 0 0,000% 0,000% 8) Provvigioni di incentivo C 0 0,000% 0,000% 8) Provvigioni di incentivo I 0 0,000% 0,000% 9) Oneri di negoziazione di strumenti finanziari di cui: 47 0,093% 0 0,000% di cui: - su titoli azionari 8 0,022% 0,000% - su titoli di debito 0 0,000% 0,000% - su derivati 16 0,010% 0,000% - altri 23 0,061% 0,000% 10) Oneri finanziari per i debiti assunti dal fondo 2 2,288% 11) Oneri fiscali di pertinenza del fondo A 15 0,022% 0,000% 11) Oneri fiscali di pertinenza del fondo C 10 0,024% 0,000% 11) Oneri fiscali di pertinenza del fondo I 1 0,018% 0,000% TOTALE SPESE ,750% 0 0,000% (*) Calcolato come media del periodo 32

33 Sezione IV.2 - Provvigioni di Incentivo A fine esercizio il Fondo non aveva maturato provvigioni d'incentivo. Sezione V - Altri ricavi ed oneri Interessi attivi su disponibilità liquide Altri ricavi Commissioni di retrocessione Sopravvenienze attive Altri oneri Sopravvenienze passive Commissioni deposito cash Sopravvenienze passive Classe C -29 Oneri conti derivati Arrotondamenti -1 Totale Sezione VI - Imposte A seguito dell'entrata in vigore della nuova normativa (decreto legge 225/2010 convertito, con modificazioni, dalla legge 10/2011) non è più assoggettato a tassazione il reddito maturato in capo al Fondo Imposta sostitutiva a carico dell'esercizio Risparmio di imposta Altre imposte Imposta titoli tassati Totale

34 Parte D - Altre informazioni Attività per copertura del rischio di portafoglio del periodo Operazioni per copertura rischio di portafoglio che hanno avuto efficacia nell'anno 2016 Posizione Tipo Divisa Ammontare Numero Operazioni Operazioni Venditore Equity Option EUR Venditore Future EUR Venditore Future USD Operazioni in essere per copertura del rischio di portafoglio del periodo Alla data del rendiconto non risultano in essere operazioni in strumenti derivati aventi finalità di copertura del rischio di portafoglio Operazioni per copertura rischio di portafoglio in essere alla fine dell'esercizio Posizione Tipo Divisa Ammontare Numero Operazioni Operazioni Venditore Future EUR Venditore Future USD Attività di negoziazione in strumenti finanziari Le negoziazioni sono state poste in essere per il tramite di istituti di credito italiani ed esteri, di primari intermediari nonché per il tramite della Banca Depositaria del Fondo. Oneri corrisposti alle controparti Gli oneri corrisposti a controparti per l'intermediazione di strumenti finanziari di debito sono inclusi nel prezzo di acquisto o dedotti dal prezzo di vendita dello strumento stesso ; pertanto non è possibile fornire una ripartizione di tali oneri per tipologia di controparte. Di seguito si fornisce il dettaglio della voce in oggetto per le operazioni sugli altri strumenti finanziari: CONTROPARTE Banche Italiane SIM A. Soggetti appartenenti al gruppo Banche e imprese di investimento di paesi OCSE B. Soggetti non appartenenti al gruppo Banche e imprese di investimento di paesi non- OCSE Altre controparti TOTALE Utilità ricevute dalla SGR La Società non ha ricevuto nell'esercizio alcuna utilità in relazione all'attività di gestione non direttamente derivanti da commissioni di gestione dell'oicr (es. Soft Commission) Investimenti differenti da quelli previsti nella politica di investimento del Fondo La Società nel corso dell'esercizio non ha posto in essere investimenti differenti da quelli previsti nella politica di investimento del Fondo. Tasso di movimentazione del portafoglio del fondo (TURNOVER) Acquisti strumenti finanziari Vendite strumenti finanziari Totale (A) Sottoscrizioni Rimborsi Netto (B) A - B Patrimonio medio netto annuo Turnover espresso in % 22,17% 34

35

36

37 Consultinvest Asset Management SGR SpA Piazza Grande, MODENA Capitale Sociale i.v. C.F. e P. IVA Iscritta all Albo delle Società di Gestione del Risparmio (S.G.R.) in Sezione OICVM al n. 13 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Tel Fax sgr@consultinvest.it 35

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