Economia e gestione delle imprese. Considerazioni introduttive. Economia. Gestione. Imprese. Prof. Arturo Capasso. Spieghiamo il titolo del corso.
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1 Economia e gestione delle imprese Considerazioni introduttive Prof. Arturo Capasso 1 Spieghiamo il titolo del corso. Economia Gestione Imprese 2 Prima di definire l impresa, proviamo ad immaginare le diverse imprese che conosciamo. 3 1
2 Ciascuna impresa prevede, con modalità diverse, persone, impianti e attrezzature con caratteristiche differenti. 4 Proviamo a dare una prima definizione di impresa? Organizzazione economica che, mediante l impiego di un complesso differenziato di risorse, svolge processi di acquisizione e di produzione di beni o servizi, da scambiare con entità esterne al fine di conseguire un reddito. 5 Proviamo a dare una prima definizione di impresa? Sistema Sistema finalizzato Componenti : Macchine (conoscenza statica) Persone (conoscenza dinamica) 6 2
3 Cosa è un sistema? Sistema semplice: insieme di componenti organizzate per il raggiungimento di una finalità secondo relazioni note di causa-effetto 7 Cosa è un sistema complesso? Sistema complesso: insieme di componenti organizzate per il raggiungimento di una finalità secondo relazioni non conoscibili e non determinabili a priori per effetto di molteplici e imprevedibili interferenze ambientali (complessità) 8 L impresa è un sistema complesso? IMPRESA Socio/Tecnico aperto (profilo strutturale) SISTEMA COMPLESSO Cognitivo (profilo dinamico) 9 3
4 L impresa come sistema complesso Organizzazione di persone e beni rivolta ad uno scopo produttivo Ottenimento del massimo vantaggio dal lavoro organizzato Requisiti: contenuto economico dell attività, organizzazione complessa, creazione di ricchezza Combinando le risorse impiegate si ottengono dei beni di maggior valore destinati a soddisfare direttamente o indirettamente i bisogni umani Scambio al fine di reddito (Δ+R-C) per remunerare il capitale e garantire lo sviluppo Sistema operante in interazione con altri sistemi (ambiente e mercato) 10 Sistema sociale aperto Insieme di parti che formano un tutto organico. Per vivere deve intrattenere relazioni di scambio con altri sistemi (input ed output)...si richiede anche l organizzazione di tipo tecnico e non solo umano L impresa come sistema cognitivo Focus sui fattori immateriali alla base dello sviluppo Ricchezza costituita dalle risorse immateriali (marca, reputazione, capacità innovatrice, etc.). Impresa come sistema di conoscenze atto a produrre nuove conoscenza 11 Proviamo a ridefinire l impresa Sistema sociotecnico rivolto a scopi produttivi, con forme diverse e specializzazioni differenti ma, in ogni caso, riconducibili al soddisfacimento dei bisogni umani. L impresa è considerata uno strumento essenziale per ottenere il massimo vantaggio dal lavoro organizzato delle persone. 12 4
5 Si possono individuare diversi assetti proprietari. capitalistica manageriale non profit cooperativa familiare post-manageriale imprenditore/capitalista proprietà controllo finalità sociali comunanza di scopi obiettivi economici e non cogestione delle risorse 13 Come si determinano le dimensioni aziendali? Quali imprese definireste grandi? Parametri Economici Tecnico-Produttivi Patrimoniali Organizzativi Indici Fatturato - Valore Aggiunto Produzione realizzata Capacità di produzione Patrimonio netto Capitale investito Addetti occupati Livelli organizzativi 14 CLASSIFICAZIONE DIMENSIONALE DELLE IMPRESE Dimensione Aziendale ISTAT (addetti) Unione Europea Dipendenti Fatturato Piccola Fino a 99 Fino a 50 Fino a 7 ml. di EURO Media Fino a 250 Fino a 40 ml di EURO Grande 500 e oltre Oltre 250 Oltre 40 ml. di EURO 15 5
6 CLASSIFICAZIONE DELLE IMPRESE IN BASE ALLA POSIZIONE DELL AZIENDA NEL MERCATO IN CUI OPERA: MEDIA E PICCOLA IMPRESA GRANDE IMPRESA NON RIESCE AD INFLUENZARE LE VARIABILI DI MERCATO ESERCITA UN ELEVATO GRADO DI CONTROLLO DEL MERCATO 16 PROPRIETA - IMPRENDITORIALITA - MANAGERIALITA PROPRIETA (governance: verifica che il sistema impresa sia finalizzato alla creazione di valore per gli azionisti) IMPRENDITORIALITA (strategia: attitudine ad assumere decisioni finalizzate all innovazione dei comportamenti aziendali) MANAGERIALITA (gestione: capacita di sviluppare queste decisioni e di attuarle in modo razionale) 17 I TRE FATTORI FONDAMENTALI Capitale (Finanziatori/Proprietari) Capacità imprenditoriale (Imprenditore) Capacità manageriale (Direttore) 18 6
7 sistema sociodemografico Sistema tecnologico Strategia aziendale come gestione del rapporto fra impresa e ambiente 19 IL RAPPORTO IMPRESA- AMBIENTE Sistema politico istituzionale Mercato del lavoro Fornitori Mercato finanziario Clienti Concorrenti Sistema economico 20 IL RAPPORTO IMPRESA- AMBIENTE Analisi economica Caratteristiche di struttura dei mercati 21 7
8 CARATTERISTICHE DI STRUTTURA DEL MERCATO Caratteristiche della domanda Grado di concentrazione Grado di elasticità Grado di differenziazione Situazioni di mercato Monopsonio, Oligopsonio, Domanda frazionata Domanda elastica o anelastica Domanda omogenea o differenziata 22 CARATTERISTICHE DI STRUTTURA DEL MERCATO Caratteristiche dell offerta Forme di mercato Grado di concentrazione Monopolio, Oligopolio, concorrenza perfetta Grado di differenziazione Concorrenza monopolistica Oligopolio differenziato 23 CARATTERISTICHE DI STRUTTURA DEL MERCATO Barriere alla concorrenza Barriere all entrata Barriere alla mobilità Barriere all uscita Situazioni di mercato Economie di scala, disponibilità di brevetti/know-how, controllo di fattori produttivi essenziali (possesso di risorse non appropriabili) Differenziazione dei prodotti Difficoltà del disinvestimento Ostacoli al fallimento o liquidazione 24 8
9 CARATTERISTICHE DI STRUTTURA DEL MERCATO Equilibrio tra domanda e offerta Forme di mercato Domanda superiore all offerta Mercato del venditore Offerta superiore alla domanda Mercato del compratore 25 I RAPPORTI TRA L IMPRESA ED IL MERCATO MERCATO Comprende gli acquirenti ed i venditori di un determinato prodotto INDUSTRIA/SETTORE Comprende le imprese i cui prodotti sono fra loro sostituibili o strettamente complementari FILIERA Catena degli operatori che, in senso verticale, partecipano alla realizzazione di un certo bene. 26 I RAPPORTI TRA L IMPRESA ED IL MERCATO Strutturalisti (S-C-P) La struttura del mkt incide sul comportamento delle imprese che, a sua volta, influenza i risultati della gestione aziendale Critica: C-S-P Nuova economia industriale L impresa influenza l ambiente... Costi di transazione Competitività dell impresa Possesso ed uso di capacità distintive e di risorse Intagible assets Qualità, servizio,
10 I RAPPORTI TRA L IMPRESA ED IL MERCATO PARADIGMA STRUTTURA-CONDOTTA-PERFORMANCE La struttura del mercato incide sul comportamento delle imprese e quest ultimo, a sua volta, influenza il risultato della gestione aziendale. PARADIGMA CONDOTTA-STRUTTURA-PERFORMANCE Le condotte aziendali influiscono sulle strutture (ambiente) e producono, in base all adattamento di queste, i loro risultati. 28 COSTI DI TRANSAZIONE Il costo del bene scambiato è uguale non soltanto al prezzo pagato per il suo acquisto, ma anche allo sforzo sostenuto dall acquirente e dallo stesso venditore per ricercare le informazioni utili a perfezionare la contrattazione. I costi di transazione comprendono, quindi, tutti i costi necessari per progettare, negoziare e tutelare un accordo di scambio. 29 I RAPPORTI TRA L IMPRESA ED IL MERCATO EFFICIENZA STATICA EFFICIENZA DINAMICA OTTIMALE COMBINAZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI CAPACITA DI CREARE E RICREARE NEL TEMPO COMBINAZIONI SEMPRE DIVERSE DI RISORSE SULLA BASE DELLE COMPETENZE CHE, NEL FARE, SI ARRICCHISCONO E SI POTENZIANO ULTERIORMENTE 30 10
11 INQUADRAMENTO E FUNZIONI DELL IMPRESA ORGANIZZAZIONE ECONOMICA SISTEMA SOCIALE Soddisfare i bisogni umani mediante la messa a frutto di risorse limitate Creare e distribuire valore STRUTTURA PATRIMONIALE Produrre reddito 31 TEORIE SULLE FINALITA IMPRENDITORIALI MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL TEMPO LUNGO SOPRAVVIVENZA DELL IMPRESA SVILUPPO DIMENSIONALE DELL IMPRESA CREAZIONE E DIFFUSIONE DEL VALORE ECONOMICO MASSIMIZZAZIONE SOCIALE DEL PROFITTO OTTENIMENTO DEL SUCCESSO SOCIALE 32 TEORIA DEI LIMITI SOCIALI ALLA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO RICAVI (CONSUMATORI; CONCORRENTI) COSTI PROFITTO COSTI DI LAVORO Lavoratori COSTI DI APPROVVI- GIONAMENTO Fornitori COSTI DI FINANZIA- MENTO COSTI DI DISTRI- BUZIONE Finanziatori Distributori ONERI FISCALI Pubblica Amministrazione COSTI DI ORGANIZ- ZAZIONE COSTI DI RICERCA E SVILUPPO Azionisti 33 11
12 LA SCALA DELLE FINALITA IMPRENDITORIALI PROFITTO POTERE PRESTIGIO 34 RAPPORTO FINALITA VALORI IMPRENDITORIALI economiche Finalità profitto potere prestigio etiche breve TEMPO lungo 35 STAKEHOLDER DI UNA GRANDE IMPRESA Governo (centrale e locale) Gruppi politici Proprietari Istituzioni finanziarie Gruppi di opinione Fornitori Clienti Concorrenti Associazioni di categoria Dipendenti Sindacati Associazioni dei consumatori 36 12
13 STAKEHOLDER PRIMARI E SECONDARI comunità locale azionisti gruppi di opinione fornitori clienti media società civile dipendenti sindacati associazioni consumatori 37 RAPPORTI STRATEGICI CON GLI STAKEHOLDER Possibilità di minacce per l impresa provenienti dallo stakeholder ALTE BASSE Possibilità di collaborazione con l impresa da parte dello stakeholder ALTA BASSA STAKEHOLDER NON ORIENTATO Strategia: COLLABORAZIONE STAKEHOLDER AVVERSARIO Strategia: DIFESA STAKEHOLDER AMICHEVOLE Strategia: COINVOLGIMENTO STAKEHOLDER MARGINALE Strategia: MONITORAGGIO 38 ARTICOLAZIONE DELLA GESTIONE STRATEGICA DIREZIONALE OPERATIVA Strategie complessive Strategie competitive Strategie funzionali Funzione di organizzazione Funzione di programmazione Funzione di conduzione Funzione di controllo Ciclo di produzione Ciclo di vendita Ciclo finanziario Ciclo logistico Ciclo di ricerca e sviluppo 39 13
14 Riprendiamo il discorso: CAPITALE IMPRENDITORIALITA MANAGERIALITA Come questi tre fattori incidono sul comportamento strategico dell impresa? 40 REQUISITI DELL AUTORITA AUTORITA FORMALE AUTORITA SOSTANZIALE (Autorevolezza) Carica ricoperta nell organigramma Abilità professionale Disponibilità delle informazioni Capacità di controllo delle decisioni 41 EQUILIBRIO POTERE RESPONSABILITA Cosa succede se si dà il potere senza la responsabilità? Cosa succede se si dà la responsabilità senza il potere? 42 14
15 IL SISTEMA DEI CONTROLLI CONTROLLO E COORDINAMENTO INTERNI ESTERNI CdA Mercati reali Mercati finanziari Mercato borsistico 43 CONTROLLO E GOVERNANCE CONTROLLO INTERNO CONTROLLI ESTERNI SISTEMA DI CONTROLLO MECCANISMO DI CONTROLLO (SEGNALI) SOLUZIONE NEGOZIATA SOLUZIONE CONFLITTUALE POSSIBILE RIALLOCAZIONE DEL GOVERNO Consiglieri di amministrazione o assemblea degli azionisti. I consiglieri indipendenti contestano l'operato dei dirigenti. Gli azionisti in disaccordo raccolgono le deleghe e convocano l'assemblea. I dirigenti accolgono le critiche e modificano la strategia. I dirigenti resistono alle pressioni e contrastano la proxy fight.. I dirigenti sconfitti sono allontanati. Mercati reali dei beni e dei servizi. L'impresa non riesce a collocare i suoi prodotti/servizi a prezzi remunerativi. L'impresa modifica la strategia. I dirigenti colludono con il potere politico per ottenere protezioni o commesse pubbliche. Mercato finanziario. L'impresa non riesce a reperire finanziamenti per i suoi programmi di investimento. Mercato delle acquisizioni aziendali. Gli azionisti cedono le loro quote e il valore di mercato dell'impresa si riduce. Interviene un acquirente ostile. L'impresa rivede i suoi L'impresa si ristruttura o investimenti d'intesa con subentra un acquirente i finanziatori. non ostile. I dirigenti hanno Difese antiscalata: accesso a canali di poison pills o green finanziamento diversi mail.. (es. Stato). L'impresa entra in crisi o L'impresa non potendo L'acquirente ostile fallisce. investire entra in crisi o completa la scalata e fallisce. sostituisce i dirigenti
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