LUGLIO 2015 Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva

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3 Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva L Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva è realizzata da Borsa Merci Telematica Italiana e nasce come iniziativa del sistema camerale e in particolare delle seguenti Camere di Commercio ed Unioni Regionali: Camera di Commercio di Brindisi Camera di Commercio di Matera Camera di Commercio di Siracusa Unioncamere Sardegna Camera di Commercio di Cagliari Camera di Commercio di Oristano Camera di Commercio di Sassari Unioncamere Toscana Camera di Commercio di Grosseto Camera di Commercio di Livorno Camera di Commercio di Lucca Camera di Commercio di Pisa Camera di Commercio di Prato Camera di Commercio di Siena A partire dal mese di Gennaio 2013 l Analisi è realizzata con la collaborazione della Camera di Commercio di Cagliari. L Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva viene realizzata in un edizione nazionale (consultabile sul sito ed in un edizione locale: Edizione Cagliari. Gruppo di lavoro BMTI per la realizzazione dell Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva Gianluca Pesolillo, Luca Crocenzi, Giampaolo Nardoni, Carla Bologna, Sara Bergonzi, Rossella Lotito e Chiara Compalati. 2

4 Indice Introduzione Il mercato nazionale Il mercato nazionale: lievi ribassi per l extravergine, ancori aumenti per gli oli meno pregiati Le aspettative degli operatori Analisi dei prezzi L andamento del FINC dell olio di oliva Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Il mercato internazionale Il mercato olivicolo internazionale: salgono le quotazioni dell extravergine sia in Spagna che in Grecia Commercio con l estero: cresce l import italiano di olio di oliva; diminuisce l export in volume Il Piano Nazionale Olivicolo Il Piano Nazionale Olivicolo: gli interventi sul settore dell olio di oliva e le misure anti xylella

5 Introduzione Il secondo trimestre del 2015 ha mostrato un mercato dell olio di oliva nazionale a due velocità: da un lato, i prezzi all ingrosso dell olio extravergine hanno subìto una fase di lento ribasso, in particolare nell ultima parte del trimestre, dall altro, le quotazioni degli oli meno pregiati (olio lampante, olio raffinato di oliva, olio di sansa) hanno messo a segno nuovi aumenti dopo la crescita già osservata nel primo trimestre. La scarsa disponibilità di prodotto italiano, conseguenza del crollo produttivo, ha determinato per l Italia la necessità di un maggiore ricorso alle importazioni. Tale dinamica è dipesa dal rilevante aumento dei quantitativi importati da Grecia e Tunisia, dove la produzione nella campagna 2014/15 è stata abbondante. In netto calo, invece, le importazioni da Spagna e Portogallo, che hanno subìto una forte contrazione produttiva. Dal lato delle esportazioni, si è assistito ad un calo del 13,6% dei volumi spediti oltre confine, anche in questo caso a causa delle minore disponibilità di prodotto presenti a livello nazionale. Tuttavia, il valore dell export è aumentato dell 8,3% rispetto ai primi quattro mesi dell anno. Nel secondo trimestre del 2015 è proseguito il trend positivo dei prezzi dell olio di oliva sui principali mercati esteri. Si confermano, infatti, livelli produttivi minori rispetto alla scorsa annata, soprattutto in Spagna, dove le scorte di olio di oliva sono in esaurimento. Il calo produttivo spagnolo ha favorito le esportazioni di olio di oliva della Tunisia, player sempre più importante nelle dinamiche del commercio internazionale. Specifica attenzione viene riservata in questo numero al DL 51/2015 convertito in legge lo scorso 2 luglio, al cui interno sono contenute importanti misure per il recupero del potenziale produttivo e competitivo del settore olivicolo oleario, prevedendo tra l altro l istituzione di un fondo di 32 milioni di euro, per il triennio , e l aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazionale. 4

6 1. Il mercato nazionale 5

7 1.1 Il mercato nazionale: lievi ribassi per l extravergine, ancori aumenti per gli oli meno pregiati Il secondo trimestre del 2015 ha mostrato un mercato dell olio di oliva nazionale a due velocità: da un lato, i prezzi all ingrosso dell olio extravergine hanno subìto una fase di lento ribasso, in particolare nell ultima parte del trimestre, dall altro, le quotazioni degli oli meno pregiati (olio lampante, olio raffinato di oliva, olio di sansa) hanno messo a segno nuovi aumenti dopo la crescita già osservata nel primo trimestre. Dopo la sostanziale stabilità registrata per le quotazioni dell olio extravergine di oliva nei primi tre mesi dell anno, le prime notizie incoraggianti circa l andamento produttivo della prossima campagna ed una disponibilità di prodotto nazionale di buona qualità ormai esigua hanno determinato dei lievi cali per i prezzi, soprattutto nella seconda parte del trimestre. Una discesa che si è mostrata attenuata grazie anche al rialzo osservato per le quotazioni delle alternative comunitarie, Spagna in primis, dove il crollo della produzione ha comportato il dimezzamento dei livelli delle scorte rispetto allo scorso anno (da 880mila tonnellate a giugno 2014 a 425mila tonnellate a giugno 2015, fonte Ministero dell agricoltura spagnolo). L analisi dei listini rilevati dalle Camere di Commercio compiuta tramite il FINC (Fixing Indicativo Nazionale Camerale) evidenzia come i prezzi all ingrosso dell extravergine convenzionale, con acidità 0,8%, si siano riportati a giugno sotto la soglia dei 6 /kg (5,95 /kg, 2,1% rispetto a maggio) (tabella 2.1). Su base annua, comunque, le quotazioni dell extravergine hanno mantenuto un ampio divario positivo, superiore al 60%, sebbene in riduzione durante il trimestre (da +85,8% di aprile a +63,4% di aprile). Spinte dalla domanda dell industria e dal contemporaneo aumento sulle piazze spagnole, le quotazioni degli oli meno pregiati hanno registrato invece nuovi rialzi. In particolare, le quotazioni all ingrosso dell olio di sansa di oliva raffinato hanno messo a segno degli aumenti mensili sia ad aprile (+0,7%) che a maggio (+2,5%), mostrandosi maggiormente stabili a giugno ( 0,2%) e chiudendo il trimestre appena sotto la soglia di 1,90 /kg. Rispetto allo scorso anno, i valori attuali appaiono più elevati di quasi 40 punti percentuali (tabella 2.1). Dinamica congiunturale positiva ed ancora più accentuata per l olio lampante (paragrafo 2.5) e l olio di oliva raffinato (paragrafo 2.6), i cui rialzi rispetto allo scorso anno superano il 50% sulla quasi totalità delle piazze monitorate. Sul fronte produttivo, l Istat ha pubblicato nelle scorse settimane il dato relativo alla produzione di olio di oliva e sansa, che scenderebbe sulle 313mila tonnellate, circa un terzo in meno rispetto alla scorsa annata. Calo ancora maggiore, pari ad oltre il 50% rispetto al 2013, emerge dalle stime Ismea, secondo cui la produzione si attesterebbe su 220mila tonnellate. La scarsa disponibilità di prodotto italiano, conseguenza del crollo produttivo, ha determinato per l Italia la necessità di un maggiore ricorso alle importazioni (paragrafo 3.3), che nel primo quadrimestre del 2015 hanno sfiorato le 250mila tonnellate, crescendo del 10,1% su base annua. Aumento più marcato sul fronte dell esborso monetario, attestato poco sotto i 750 milioni di euro, in crescita del 58,9% su base annua. Tale dinamica è dipesa dal rilevante aumento dei quantitativi importati da Grecia e Tunisia, dove la produzione nella campagna 2014/15 è stata abbondante. In netto calo, invece, le importazioni da Spagna e Portogallo, che hanno subìto una forte contrazione produttiva. Dal lato delle esportazioni, si è assistito ad un calo del 13,6% dei volumi spediti oltre confine (da 142mila a 122mila tonnellate), anche in questo caso a causa delle minore disponibilità di prodotto presenti a livello nazionale. Tuttavia, il valore dell export è aumentato dell 8,3% rispetto ai primi quattro 6

8 mesi dell anno. Si sono ridotti i volumi destinati oltreoceano, in particolare verso Stati Uniti e Canada, mentre sono aumentate le spedizioni dirette in Spagna e Francia. Il saldo della bilancia commerciale ha segnato un deficit di circa 245 milioni di euro, pari ad oltre 127mila tonnellate, in peggioramento rispetto allo stesso periodo del Sul fronte dei prezzi al consumo dell olio di oliva, il secondo trimestre dell anno ha mostrato una dinamica congiunturale positiva (+1% ad aprile, +0,5%a maggio, +0,7% a giugno). Più accentuata la dinamica inflattiva su base annua, positiva ed in crescita durante il trimestre (da +4,8% di aprile a +6,6% di giugno). 7

9 1.2 Le aspettative degli operatori In questa calda estate il comparto oleario nazionale si avvia verso il termine di una stagione che verrà ricordata a lungo per i risultati conseguiti e i valori espressi. L entità degli stessi, ma anche il cambio di scenari e l altalenanza delle situazioni che nel corso della campagna si è avuto modo di rilevare, hanno spinto il mercato a vivere dei contesti realmente eccezionali non solo da un punto di vista agronomico. Alla conseguente e inevitabile variazione dei prezzi, difatti, si sono aggiunti mutamenti nelle aspettative e nei rapporti economici abituali tra gli Operatori. Inoltre, il cambio di atteggiamento nelle evoluzioni delle proprie strategie operative ha portato ad innescare delle serie riflessioni all interno del comparto nazionale in merito alla possibilità di recuperare quelle quote di mercato che, inevitabilmente, la latitanza di prodotto e l aumento dei prezzi hanno in qualche modo determinato. In tutto questo, non si poteva chiudere la stagione con una chiosa quasi naturale, in vista di quella che doveva rappresentare una campagna prossima normale, ma era necessario vivere un ennesimo cambiamento di prospettiva con l incremento di queste settimane del prezzo degli oli comunitari che, dato il loro peso nel mercato, andranno certamente ad aprire un nuovo scenario e a rivedere le aspettative degli Operatori nazionali. Come riportato all interno della Newsletter di Aprile, il 2015 si era aperto con dei leggeri ma graduali aumenti che avevano condotto i valori sino alla soglia dei 6,30 /kg 6,40 /kg, segnando il comparto sino alla metà del mese di Marzo. Nella sostanza il mercato, con l approssimarsi della primavera, aveva avviato un percorso di rientro nei valori di scambio di circa 10 centesimi al mese, quasi a seguire il lento allargamento dell orizzonte delle informazioni positive nei confronti di quella che sarebbe stata la seguente campagna. Le opinioni raccolte dagli operatori di mercato nello scorso numero della newsletter evidenziavano come le prime informazioni sulla prossima stagione potessero rappresentare una variabile importante nel rilevare delle variazioni, aspettativa che in effetti ha trovato conferma. La fioritura invero era un segnale troppo flebile per marcare un cambio di passo nei prezzi, mentre, sicuramente, più rilevanti sono stati i primi riscontri sul fronte dell allegagione, con l effettiva presenza numerica del frutto sulla pianta e un conseguente atteggiamento, da parte dei detentori della merce, a voler maggiormente assecondare le richieste da parte del mercato. Ciò ha contribuito a determinare un calo più repentino dei valori rilevati, e nel solo mese di Giugno si è assistito a un rientro nei prezzi di quasi 30 centesimi. Con riferimento, invece, alle previsioni sulla prossima stagione, al momento traspare un discreto ottimismo da parte degli Operatori del settore (riuscire a fare peggio della scorsa campagna era quasi impossibile) e, passando in rassegna le principali zone di coltivazione nazionale, sembrano esserci buone notizie in Liguria e Veneto, dove il caldo e l assenza di patogeni ha favorito la crescita del frutto. Situazione un po diversa, invece, nel centro Italia, dove, a partire dalla Toscana, per quanto ci si attenda per il momento un riscontro agronomico sicuramente più positivo rispetto alla scorsa stagione, gli Operatori spiegano come non si aspettino un ottima stagione a livello quantitativo. A quanto sembra i motivi sono in parte da imputare anche ad un clima non proprio ottimale durante la fase della fioritura ed, in particolare, per quelle colture tardive o collocate alle maggiori altitudini. Situazione similare si incontra in Umbria, dove soprattutto il Moraiolo pare che non abbia legato come si sperava e nelle Marche, con una campagna a metà strada tra l opaca stagione scorsa ed una ottimale. In questo caso, infatti, gli Operatori spiegano che le troppe piogge sul finire di Maggio e il troppo 8

10 caldo a inizio Giugno non abbiano favorito il decorso vegetativo. Si segnala, inoltre, qualche intervento per mosca e tignola soprattutto nelle zone litoranee. Proseguendo, non emergono particolari preoccupazioni al momento in Abruzzo e nel Lazio (in quest ultimo caso da verificare forse la zona della Sabina). Anche nel Molise il riscontro è positivo, per quanto qualche trattamento per la Tignola sia stato effettuato. In Campania, nella provincia di Avellino, dopo una fioritura ottimale l allegagione pare non abbia seguito il percorso previsto (qualche colpo di grandine). Anche in questo caso, comunque, si prevede una situazione migliore rispetto all annata scorsa. Più positiva, al contrario, sembra essere la situazione nella zona del Cilento. Scendendo ancora più a Sud e verso le regioni considerate i veri serbatoi dell olio di oliva nazionale, i commenti degli Operatori raccontano di uno stato delle olive piuttosto buono e, in alcuni casi, addirittura ottimale. In Puglia si parla di una buona annata e non ci sono particolari indicazioni da rilevare. In Calabria, invece, a un ottima fioritura in primavera non pare che sempre sia seguita un allegagione dello stesso tenore, soprattutto nelle zone interne, tra la provincia di Cosenza e Catanzaro, dove si registra, in aggiunta, qualche danno causato dalla grandine. Positiva inoltre la campagna in Sicilia, dove vi è solo qualche segnalazione relativa all attesa delle piogge. Discreta e al livello della stagione scorsa, infine, appare la situazione in Sardegna, per la quale si segnalano solo delle grandinate nei dintorni del comune di Ittiri (zona di Alghero) che hanno creato dei danni importanti ma circoscritti. In generale, si sottolinea al momento la quasi totale assenza della principale causa dei problemi rilevati nella scorsa stagione, la mosca olearia, e l attesa per la pioggia nei mesi di Agosto e Settembre (a seconda delle zone) per il completo sviluppo nella crescita della drupe. Con riguardo invece al contesto internazionale gli Operatori stimano un annata solo discreta nei confronti della Spagna (la siccità pare abbia determinato qualche difficoltà), con una produzione che dovrebbe aggirarsi tra 1,2 e 1,3 milioni di tonnellate. Situazione analoga è prevista per la Grecia, che non poteva ripetere l exploit di quest anno (circa tonnellate), ma per la quale è comunque prevista una buona produzione, che dovrebbe attestarsi tra le 220 e le 250mila tonnellate. Situazione inversa invece si attende per la Tunisia, per la quale gli Operatori sostengono come, l alternanza produttiva molto spiccata e tipica del paese, quest anno possa determinare dei cali produttivi anche nell ordine del 30/40% rispetto all anno scorso, se non superiori. Tornando al mercato, le informazioni raccolte presso gli operatori indicano che i prezzi dell extravergine nazionale al momento oscillano mediamente tra i 5,30 e i 5,60 /kg, ma non mancano acquisti anche per importi inferiori o superiori. In questa fase infatti la qualità del prodotto può determinare delle differenze importanti nella valutazione di un olio e, allo stesso modo, determinante diventa anche la necessità di vendere da parte di colui che detiene la merce, visto l appropinquarsi della fine della stagione. Le aspettative degli Operatori parlano di un contesto davvero particolare, nel quale è possibile immaginare una sostanziale stabilità nei prezzi con probabili rientri nei valori soprattutto in prossimità della nuova campagna. La situazione, con molta probabilità, avrebbe vissuto dei rientri più importanti se, nell ultimo mese, non avesse trovato un sussulto molto netto sul fronte degli oli internazionali. La Spagna è stato il paese che ha dato il via a questa crescita inesorabile dei prezzi e ciò che ha animato il mercato iberico è dipeso soprattutto dall incongruenza tra le entità di prodotto commercializzato mensilmente e le scorte residue. Quando si continuano a movimentare scambi di prodotto per circa 90 mila tonnellate al mese e le scorte in essere ne auspicherebbero non più di 60, è normale che il mercato possa 9

11 andare in tensione. Alla stessa stregua, in queste settimane, si è assistito all anomala situazione di vedere un prodotto greco attestarsi su livelli meno onerosi di quello spagnolo e che, nonostante la crisi del paese, la situazione perdurasse sino ad oggi. Anche in questo paese, infatti, si è passati da un contesto di per se complesso in cui gli Operatori non offrivano prodotto, ad uno ancora più drammatico nel quale, i produttori greci, hanno preferito detenere la merce a scapito del contante per il timore di vedere bloccati i propri soldi all interno dei conti bancari. Ora la situazione sembra essere rientrata, ma permangono ancora dei problemi per un effettiva operabilità bancaria. Tutto questo, di conseguenza, non poteva non causare un incremento dei prezzi sino a superare la soglia dei 4 /kg. A fine luglio si parla di 4,25 /kg e 4,20 /kg (prezzi franco arrivo) rispettivamente per un prodotto iberico e per uno greco, e gli Operatori si attendono verosimilmente che i valori possano ancora crescere. Il contesto, inoltre, ha smosso, conseguentemente anche il mercato del raffinato, con incrementi molto sostenuti che lo hanno portato ad arrivare a quota 3,80 /kg. Anche il prodotto Tunisino ha visto incrementare le proprie richieste arrivando a 3,90 /kg. In generale, comunque, vi è molta tensione sui mercati internazionali in quanto si fa realmente fatica a reperire prodotto, nonché ad immaginare di arrivare a fine campagna con dei prezzi che possono cambiare giorno per giorno e che per questo si fa fatica anche ad ottenere come informazione per una trattativa. A ulteriore conferma valga l annuncio da parte della Comunità Europea di ampliare di tonnellate il contingente di olio d'oliva tunisino che può essere importato nell'unione europea senza dazi. prossimi mesi. Se è vero infatti, che la prossima annata dovrebbe favorire una maggiore presenza di olio rispetto alla precedente, è assolutamente necessario sottolineare come nella prossima stagione la presenza di scorte, che da sempre accompagna ogni nuova campagna, quest anno non ci sarà. Tanto per fare un esempio con il principale produttore mondiale, se è vero che l anno scorso la Spagna ha prodotto oltre 830mila tonnellate, è giusto ricordare come, in quella circostanza, poteva contare su delle scorte nell ordine di circa 500mila tonnellate, e quindi di una produzione complessiva che è pari a quella che gli Operatori stimano possa essere la produzione per la prossima campagna. L aspetto dell assenza di scorte, pertanto, diventa realmente determinante per redigere un quadro esaustivo sulle aspettative riferite alla prossima stagione e ci consente di poter dire come, anche nel prossimo anno, verosimilmente, sia possibile prevedere dei prezzi sostenuti, ancorché non ai livelli di quelli raggiunti nella presente campagna. Ovviamente, il contesto internazionale delineato non può non avere ripercussioni sul comparto oleario nazionale. Ciò vale non solo per quanto potrà accadere nelle prossime settimane, quanto soprattutto per quello che potrebbe avvenire nei 10

12 2. Analisi dei prezzi 11

13 2.1 L andamento del FINC dell olio di oliva Fixing Indicativo Nazionale Camerale (FINC) Le Camere di Commercio diffondono periodicamente i prezzi all ingrosso dell olio di oliva rilevati localmente. Da un ampio numero di piazze giunge, quindi, questa importante informazione sulla base della quale è possibile costruire una indicazione aggregata e sintetica che dia conto degli andamenti complessivi di mercato e dei livelli delle quotazioni prevalenti. La possibilità di operare questa sintesi origina dal fatto che affiancando le quotazioni locali dei diversi mercati emerge con grande evidenza, per un significativo gruppo di essi, un netto addensamento attorno ad un nucleo comune. Questo nucleo si segnala per: i) un andamento solidale delle quotazioni nel corso del tempo, ii) un livello delle stesse non troppo dissimile. L operazione di sintesi si caratterizza per due elementi. Il primo consiste nel definire, indicativamente, un fixing nazionale fondato sugli accertamenti camerali. Nei grafici 2.1 e 2.2 è quanto viene indicato con l acronimo FINC (Fixing Indicativo Nazionale Camerale), ottenuto da una appropriata media delle quotazioni delle piazze appartenenti al suddetto nucleo. Il secondo elemento è quello di concedere una banda di variabilità attorno al valore centrale, riconoscendo così il fatto che gli accertamenti camerali riflettono il complesso delle contrattazioni bilaterali in corso nella settimana, contrattazioni che per loro natura non si concludono allo stesso identico prezzo. L escursione minimo massimo è quindi tradotta in una analoga escursione del minimo e del massimo del gruppo di mercati di riferimento. Grafico 2.1: OLIO DI OLIVA EXTRAVERGINE acidità massima 0,8% FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 apr 15 mag 15 giu 15 8,00 7,00 FINC anno precedente 8,00 7,00 6,00 6,00 5,00 5,00 4,00 4,00 3,00 3,00 2,00 lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 apr 15 mag 15 giu 15 2,00 Grafico 2.2: OLIO DI SANSA DI OLIVA RAFFINATO (acidità massima 0,5%) FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 apr 15 mag 15 giu 15 2,20 FINC anno precedente 2,20 2,00 2,00 1,80 1,80 1,60 1,60 1,40 1,40 1,20 1,20 1,00 lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 apr 15 mag 15 giu 15 1,00 12

14 Tabella 2.1: Variazioni congiunturali e tendenziali del FINC e dei prezzi al consumo Variazioni rispetto al mese precedente FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato e dati Istat Prezzi al consumo Istat Olio di oliva apr 15/mar 15 0,2% 0,7% 1,0% mag 15/apr 15 0,0% 2,5% 0,5% giu 15/mag 15 2,1% 0,2% 0,7% Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato Prezzi al consumo Istat Olio di oliva apr 15/apr 14 85,8% 34,9% 4,8% mag 15/mag 14 77,7% 39,9% 5,5% giu 15/giu 14 63,4% 37,5% 6,6% Il FINC dell olio di oliva extravergine con acidità massima 0,8% ha mostrato complessivamente nel secondo trimestre 2015 un leggero calo, con i valori scesi a fine giugno sotto la soglia dei 6 /kg (grafico 2.1). Nello specifico, dopo una sostanziale stabilità nei mesi di aprile e maggio il prezzo ha accusato a giugno una lieve flessione ( 2,1% rispetto al mese precedente). Il livello dei prezzi si è mantenuto comunque fortemente elevato rispetto a quello registrato nel secondo trimestre del 2014, con una crescita annua che ha superato l 85% nel mese di aprile, sebbene in diminuzione durante il trimestre. Nel secondo trimestre del 2015, il FINC dell olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) ha proseguito il trend complessivamente positivo già riscontrato nei tre trimestri precedenti, sfiorando nel mese di giugno il prezzo di 1,90 /kg (grafico 2.2). Nella prima parte del trimestre, in particolare, è stato osservato anche per l olio di sansa un andamento stazionario, interrotto però a maggio da una crescita del +2,5% mensile. La dinamica tendenziale ha mostrato valori su livelli superiori rispetto a quelli del secondo trimestre del 2014 (+37,5% a giugno). Sul fronte dei prezzi al consumo dell olio di oliva (tabella 2.1), si registra un lieve aumento per tutto il trimestre in esame. Più accentuata la dinamica inflattiva su base annua, positiva ed in crescita durante il trimestre (da +4,8% di aprile a +6,6% di giugno). Sebbene più contenuti nell entità, la crescita annua rilevata per i prezzi al consumo conferma la dinamica positiva registrata nelle fasi a monte della filiera. 13

15 2.2 Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Tabella 2.2: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PE SS apr 14 3,38 3,70 3,16 3,45 mag 14 3,57 3,75 3,48 3,35 giu 14 3,65 3,80 3,78 3,38 lug 14 3,75 3,85 3,85 3,68 ago 14 3,95 3,90 3,85 3,68 set 14 4,13 4,10 3,97 3,68 ott 14 4,25 4,65 4,84 3,98 nov 14 5,98 6,25 5,85 5,05 dic 14 5,72 6,25 5,60 5,23 gen 15 6,23 6,23 5,72 5,38 feb 15 6,27 6,23 6,21 5,70 mar 15 6,21 6,31 apr 15 6,00 6,30 6,10 6,00 mag 15 5,95 6,40 6,03 6,10 giu 15 5,76 5,90 Tabella 2.3: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA LE PE SS lug 14/giu 14 2,7% 1,3% 2,0% 8,7% ago 14/lug 14 5,3% 1,3% 0,0% 0,0% set 14/ago 14 4,5% 5,1% 3,1% 0,0% ott 14/set 14 3,0% 13,4% 21,9% 8,2% nov 14/ott 14 40,8% 34,4% 20,9% 27,0% dic 14/nov 14 4,5% 0,0% 4,3% 3,5% gen 15/dic 14 8,9% 0,4% 2,1% 3,0% feb 15/gen 15 0,6% 0,0% 8,7% 5,9% mar 15/feb 15 0,9% 100,0% 1,5% 100,0% apr 15/mar 15 3,4% #DIV/0! 3,3% #DIV/0! mag 15/apr 15 0,8% 1,6% 1,1% 1,7% giu 15/mag 15 3,3% 100,0% 2,2% 100,0% Tabella 2.4: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi 3 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA LE PE SS apr 15/apr 14 77,7% 70,3% 93,1% 73,9% mag 15/mag 14 66,8% 70,7% 73,6% 82,1% giu 15/giu 14 57,7% 100,0% 56,3% 100,0% Rispetto al leggero calo osservato per l extravergine convenzionale, il prodotto con acidità inferiore (0,5%) ha mostrato una dinamica negativa più accentuata sulle piazze di Bari e Pescara, in particolare ad aprile e giugno. Nonostante la flessione su base mensile, anche per l extra con acidità massima pari a 0,5% il divario anno su anno si conferma fortemente positivo (+57,7% a Bari, +56,3% a Pescara). 14

16 2.3 Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Tabella 2.5: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA FG FI* IM MI PG* RM* SI* SS apr 14 2,97 3,05 3,58 3,33 3,23 3,46 3,36 3,48 2,28 mag 14 3,08 3,10 3,72 3,49 3,50 3,55 3,65 3,69 2,30 giu 14 3,23 3,40 3,89 3,65 3,78 3,69 3,88 3,89 2,35 lug 14 3,40 3,40 3,95 3,89 3,90 3,78 4,05 3,95 2,53 ago 14 3,50 3,40 4,07 4,09 3,79 4,25 4,05 2,63 set 14 3,75 3,40 4,46 4,12 4,42 3,79 4,51 4,33 2,60 ott 14 3,97 3,80 5,17 4,19 4,37 4,01 4,49 4,47 2,58 nov 14 5,35 5,18 6,55 5,59 6,05 5,69 6,23 6,11 3,50 dic 14 5,10 6,02 6,32 5,94 6,16 6,80 6,54 5,74 3,73 gen 15 5,26 5,85 6,68 6,30 6,38 6,77 6,63 6,28 4,03 feb 15 5,20 5,85 6,58 6,40 6,38 6,10 6,68 6,34 4,08 mar 15 5,20 5,85 6,59 6,37 6,38 6,10 6,68 6,30 apr 15 5,15 5,85 6,54 6,38 6,38 6,10 6,68 6,30 4,08 mag 15 5,15 5,85 6,53 6,39 6,38 6,10 6,68 6,30 4,08 giu 15 4,98 5,70 6,43 6,01 6,38 6,10 6,68 6,10 * prezzo franco arrivo Tabella 2.6: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA FG FI IM MI PG RM SI SS lug 14/giu 14 5,1% 0,0% 1,4% 6,6% 3,3% 2,5% 4,5% 1,6% 7,4% ago 14/lug 14 3,0% 0,0% 3,0% 100,0% 4,8% 0,2% 4,9% 2,5% 4,0% set 14/ago 14 7,1% 0,0% 9,7% #DIV/0! 8,0% 0,1% 6,2% 6,8% 1,0% ott 14/set 14 5,8% 11,8% 15,7% 1,8% 1,0% 5,8% 0,6% 3,3% 1,0% nov 14/ott 14 34,8% 36,2% 26,8% 33,4% 38,5% 42,0% 38,8% 36,8% 35,9% dic 14/nov 14 4,7% 16,3% 3,6% 6,3% 1,8% 19,6% 5,1% 6,1% 6,4% gen 15/dic 14 3,2% 2,8% 5,7% 6,1% 3,5% 0,5% 1,3% 9,4% 8,1% feb 15/gen 15 1,2% 0,0% 1,5% 1,6% 0,0% 9,9% 0,8% 1,0% 1,2% mar 15/feb 15 0,0% 0,0% 0,2% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 100,0% apr 15/mar 15 1,0% 0,0% 0,8% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% #DIV/0! mag 15/apr 15 0,0% 0,0% 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% giu 15/mag 15 3,4% 2,6% 1,4% 5,9% 0,0% 0,0% 0,0% 3,2% 100,0% Tabella 2.7: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA FG FI IM MI PG RM SI SS apr 15/apr 14 73,6% 91,8% 82,8% 92,0% 97,7% 76,3% 98,7% 81,1% 79,1% mag 15/mag 14 67,0% 88,7% 75,3% 83,2% 82,1% 71,8% 82,9% 70,7% 77,2% giu 15/giu 14 53,9% 67,6% 65,2% 64,6% 68,9% 65,3% 72,3% 56,9% 100,0% Il secondo trimestre 2015 ha mostrato per l olio extravergine (acidità massima 0,8%) un andamento sostanzialmente stabile per i prezzi all ingrosso nei mesi di aprile e maggio. A partire dal mese di giugno si è registrata una lieve ma generalizzata flessione delle quotazioni sulla maggior parte delle piazze monitorate (Bari, Foggia, Firenze, Imperia e Siena). Sono rimasti stabili i prezzi rilevati a Milano, Perugia e Roma. Sempre ampio il divario positivo rispetto allo scorso anno, su tutte le piazze prese in esame. 15

17 2.4 Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Tabella 2.8: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PG* RM* SS apr 14 2,25 2,70 2,05 2,09 1,88 mag 14 2,25 2,80 2,05 2,00 1,88 giu 14 2,37 2,90 2,18 2,08 1,98 lug 14 2,45 2,95 2,30 2,28 2,05 ago 14 3,00 2,30 2,46 1,95 set 14 3,05 2,30 2,74 2,10 ott 14 3,30 2,30 2,71 2,10 nov 14 4,90 2,56 2,94 2,23 dic 14 4,98 2,65 3,01 2,23 gen 15 4,98 2,65 3,13 2,28 feb 15 4,98 2,65 3,18 2,28 mar 15 2,65 3,13 apr 15 5,00 2,65 3,22 2,28 mag 15 5,05 2,65 3,43 2,28 giu 15 2,65 3,45 * prezzo franco arrivo Tabella 2.9: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA LE PG RM SS lug 14/giu 14 3,5% 1,7% 5,7% 9,6% 3,8% ago 14/lug ,0% 1,7% 0,0% 7,9% 4,9% set 14/ago 14 #DIV/0! 1,7% 0,0% 11,4% 7,7% ott 14/set 14 #DIV/0! 8,2% 0,0% 0,8% 0,0% nov 14/ott 14 #DIV/0! 48,5% 11,4% 8,5% 6,0% dic 14/nov 14 #DIV/0! 1,5% 3,4% 2,1% 0,0% gen 15/dic 14 #DIV/0! 0,0% 0,0% 4,2% 2,2% feb 15/gen 15 #DIV/0! 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% mar 15/feb 15 #DIV/0! 100,0% 0,0% 1,6% 100,0% apr 15/mar 15 #DIV/0! #DIV/0! 0,0% 2,9% #DIV/0! mag 15/apr 15 #DIV/0! 1,0% 0,0% 6,6% 0,0% giu 15/mag 15 #DIV/0! 100,0% 0,0% 0,5% 100,0% Tabella 2.10: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Per l olio di oliva vergine (acidità massima 2%) il secondo trimestre dell anno ha mostrato variazioni congiunturali positive limitatamente alle piazze di Lecce e Roma. In particolare, il prezzo all ingrosso rilevato sulla piazza di Roma, in aumento per tutto il trimestre, si è attestato a giugno su 3,45 /kg. Rispetto allo scorso anno, la variazione si è confermata positiva su tutte le piazze prese in esame, risultando a giugno fortemente accentuata sulla piazza di Roma (+66%). 16 BA LE PG RM SS apr 15/apr ,0% 85,2% 29,3% 54,2% 21,3% mag 15/mag ,0% 80,4% 29,3% 71,6% 21,3% giu 15/giu ,0% 100,0% 21,8% 66,0% 100,0%

18 2.5 Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Tabella 2.11: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM LE SS apr 14 1,66 1,73 1,63 1,45 mag 14 1,62 1,65 1,63 1,45 giu 14 1,74 1,77 1,63 1,55 lug 14 1,96 2,02 1,85 1,90 ago 14 2,25 2,10 2,10 set 14 2,31 2,35 2,40 2,10 ott 14 2,21 2,24 2,70 2,10 nov 14 2,33 2,33 2,25 2,30 dic 14 2,30 2,35 2,30 2,30 gen 15 2,39 2,44 2,33 2,00 feb 15 2,48 2,51 2,33 2,00 mar 15 2,55 2,52 apr 15 2,62 2,61 2,63 2,00 mag 15 2,78 2,81 2,70 2,00 giu 15 2,83 2,84 Tabella 2.12: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM LE SS lug 14/giu 14 12,8% 14,1% 13,8% 22,6% ago 14/lug 14 14,6% 100,0% 13,5% 10,5% set 14/ago 14 2,5% #DIV/0! 14,3% 0,0% ott 14/set 14 4,2% 4,6% 12,5% 0,0% nov 14/ott 14 5,3% 4,2% 16,7% 9,5% dic 14/nov 14 1,1% 0,8% 2,2% 0,0% gen 15/dic 14 3,8% 3,9% 1,1% 13,0% feb 15/gen 15 3,8% 2,8% 0,0% 0,0% mar 15/feb 15 2,9% 0,2% 100,0% 100,0% apr 15/mar 15 2,5% 3,7% #DIV/0! #DIV/0! mag 15/apr 15 6,1% 7,6% 2,9% 0,0% giu 15/mag 15 1,8% 1,3% 100,0% 100,0% Tabella 2.13: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA IM LE SS apr 15/apr 14 57,5% 50,8% 61,0% 37,9% mag 15/mag 14 71,3% 69,8% 65,6% 37,9% giu 15/giu 14 62,4% 60,5% 100,0% 100,0% Per quanto riguarda l olio di oliva lampante (acidità minima 2%), nel periodo aprile giugno 2015 si rilevano variazioni positive con aumenti generalizzati sulle piazze di Bari, Lecce ed Imperia. Il prezzo all ingrosso, in continuo aumento da gennaio 2015 sulle piazza di Bari ed Imperia, si è attestato rispettivamente a 2,83 /kg e 2,84 /kg. Su base annua si conferma una forte crescita su tutte le piazze monitorate. 17

19 2.6 Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Tabella 2.14: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM MI PE PG* SI* VR* apr 14 1,94 1,93 1,96 1,98 2,05 1,96 1,95 mag 14 1,89 1,89 1,93 1,93 1,95 1,89 1,91 giu 14 2,09 1,99 2,11 1,98 1,90 2,00 2,10 lug 14 2,31 2,25 2,41 2,17 1,94 2,30 2,35 ago 14 2,60 2,72 2,38 1,94 2,73 2,60 set 14 2,65 2,66 2,75 2,69 1,94 2,75 2,80 ott 14 2,56 2,61 2,65 2,64 2,23 2,60 2,60 nov 14 2,75 2,76 2,84 2,68 2,53 2,85 2,78 dic 14 2,78 2,82 2,85 2,76 2,53 2,83 2,81 gen 15 2,91 2,93 3,05 2,70 2,53 2,97 2,96 feb 15 2,95 3,02 3,05 2,46 2,53 2,97 3,01 mar 15 2,91 3,03 2,99 2,52 2,53 2,93 2,96 apr 15 2,99 3,03 3,09 2,53 2,53 3,02 2,99 mag 15 3,18 3,14 3,27 2,63 2,53 3,19 3,23 giu 15 3,20 3,15 3,30 2,73 3,53 3,22 3,25 * prezzo franco arrivo Tabella 2.15: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM MI PE PG SI VR lug 14/giu 14 10,8% 13,4% 14,3% 9,9% 2,4% 14,9% 11,8% ago 14/lug 14 12,4% 100,0% 12,9% 9,4% 0,0% 18,8% 10,4% set 14/ago 14 2,0% #DIV/0! 1,2% 13,1% 0,0% 0,8% 7,8% ott 14/set 14 3,4% 1,7% 3,7% 1,7% 15,1% 5,6% 7,0% nov 14/ott 14 7,2% 5,7% 7,2% 1,4% 13,1% 9,8% 7,0% dic 14/nov 14 1,2% 2,0% 0,4% 3,1% 0,0% 1,0% 0,9% gen 15/dic 14 4,5% 4,1% 7,0% 2,2% 0,0% 5,0% 5,3% feb 15/gen 15 1,7% 2,9% 0,2% 8,9% 0,0% 0,2% 1,6% mar 15/feb 15 1,5% 0,2% 2,0% 2,3% 0,0% 1,6% 1,7% apr 15/mar 15 2,7% 0,3% 3,4% 0,4% 0,0% 3,4% 1,2% mag 15/apr 15 6,2% 3,4% 6,1% 4,0% 0,0% 5,4% 7,8% giu 15/mag 15 0,7% 0,5% 1,0% 3,8% 39,6% 1,0% 0,8% Tabella 2.16: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Anche il trimestre aprile giugno 2015 per l olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) è stato caratterizzato da continui rialzi, su tutte le piazze monitorate (tabella 2.15). Rilevante sia in termini assoluti (+1 /kg) che relativi (+39,6%) è la variazione mensile registrata a giugno sulla piazza di Perugia, sebbene giunta dopo la stabilità dei due mesi precedenti. Ampio e positivo il divario con i prezzi rilevati nello stesso trimestre 2014 su tutte le piazze monitorate (tabella 2.16). 18 BA IM MI PE PG SI VR apr 15/apr 14 54,1% 57,2% 57,8% 27,6% 23,2% 54,4% 53,2% mag 15/mag 14 67,7% 66,4% 69,8% 36,4% 29,5% 69,1% 68,8% giu 15/giu 14 53,2% 58,8% 56,8% 37,9% 86,0% 60,9% 54,6%

20 2.7 Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Tabella 2.17: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA CH* IM MI PE PG* SI* VR* apr 14 1,32 1,58 1,38 1,36 1,29 1,46 1,38 1,34 mag 14 1,30 1,58 1,39 1,37 1,26 1,41 1,34 1,35 giu 14 1,30 1,58 1,40 1,40 1,31 1,36 1,40 1,38 lug 14 1,37 1,58 1,42 1,45 1,36 1,36 1,44 1,44 ago 14 1,40 1,58 1,50 1,41 1,36 1,45 1,48 set 14 1,52 1,58 1,50 1,55 1,52 1,36 1,53 1,52 ott 14 1,52 1,58 1,48 1,52 1,54 1,44 1,53 1,49 nov 14 1,57 1,54 1,58 1,58 1,51 1,62 1,52 dic 14 1,56 1,60 1,64 1,56 1,51 1,68 1,60 gen 15 1,68 1,69 1,80 1,56 1,51 1,75 1,74 feb 15 1,78 1,68 1,88 1,74 1,61 1,83 1,81 mar 15 1,82 1,76 1,88 1,79 1,77 1,85 1,90 apr 15 1,80 1,85 1,89 1,81 1,77 1,88 1,87 mag 15 1,81 1,95 1,95 1,81 1,77 1,97 1,91 giu 15 1,82 1,96 1,93 1,81 1,77 1,93 1,93 * prezzo franco arrivo Tabella 2.18: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA CH IM MI PE PG SI VR lug 14/giu 14 5,0% 0,0% 1,7% 3,9% 4,1% 0,0% 2,9% 4,3% ago 14/lug 14 2,6% 0,0% 100,0% 3,5% 3,1% 0,0% 0,9% 2,8% set 14/ago 14 8,3% 0,0% #DIV/0! 3,0% 8,5% 0,0% 5,3% 2,7% ott 14/set 14 0,3% 0,0% 1,3% 1,9% 0,7% 5,5% 0,1% 2,1% nov 14/ott 14 3,1% 100,0% 4,2% 4,3% 2,7% 5,2% 6,1% 2,4% dic 14/nov 14 0,6% #DIV/0! 4,1% 4,0% 1,1% 0,0% 3,5% 5,2% gen 15/dic 14 7,9% #DIV/0! 5,7% 9,3% 0,2% 0,0% 4,2% 8,5% feb 15/gen 15 5,7% #DIV/0! 1,0% 4,7% 11,7% 6,8% 4,6% 3,8% mar 15/feb 15 2,3% #DIV/0! 5,1% 0,1% 3,1% 9,5% 1,4% 5,1% apr 15/mar 15 1,2% #DIV/0! 5,1% 0,2% 1,1% 0,0% 1,6% 1,7% mag 15/apr 15 0,8% #DIV/0! 5,4% 3,4% 0,2% 0,0% 4,8% 2,5% giu 15/mag 15 0,4% #DIV/0! 0,4% 1,0% 0,1% 0,0% 2,3% 0,7% Tabella 2.19: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA CH IM MI PE PG SI VR apr 15/apr 14 35,6% 100,0% 34,1% 39,1% 40,3% 20,9% 36,2% 39,2% mag 15/mag 14 39,2% 100,0% 40,8% 42,6% 43,0% 25,2% 47,0% 42,2% giu 15/giu 14 39,8% 100,0% 39,9% 38,4% 38,2% 29,8% 37,7% 39,5% Nel secondo trimestre 2015 anche per l olio di sansa di oliva raffinato con acidità massima 0,5% si è registrato un sostanziale aumento delle quotazioni, sebbene faccia eccezione la piazza di Perugia, per la quale il prezzo si è mantenuto sullo stesso livello in tutto il periodo considerato. Da notare che nel mese di giugno, i prezzi sulle piazze di Milano e Siena hanno fatto registrare un lieve peggioramento. Anche per l olio di sansa le variazioni tendenziali appaiono positive ed accentuate (tabella 2.19). 19

21 3. Il mercato internazionale 20

22 3.1 Il mercato olivicolo internazionale: salgono le quotazioni dell extravergine sia in Spagna che in Grecia Nel secondo trimestre del 2015 è proseguito il trend positivo dei prezzi dell olio di oliva sui principali mercati esteri. Si confermano, infatti, livelli produttivi minori rispetto alla scorsa annata, soprattutto in Spagna, dove le scorte di olio di oliva sono in esaurimento. Il calo produttivo spagnolo ha favorito le esportazioni di olio di oliva della Tunisia, player sempre più importante nelle dinamiche del commercio internazionale. Nello specifico il COI ha pubblicato i dati aggiornati relativi alla campagna mondiale olearia 2014/15, apertasi con stock iniziali a 796mila tonnellate. La produzione mondiale sarebbe inferiore del 29% rispetto a quella della precedente annata, in particolare quella dell Unione Europea diminuirebbe del 42%. Le avverse condizioni atmosferiche che hanno colpito la Spagna ne hanno determinato un drastico calo produttivo ( 53%, pari a circa 950mila tonnellate). Al contrario, la produzione greca sarebbe aumentata di 170mila tonnellate (+127%), più che raddoppiandosi rispetto all annata precedente. Negli altri Paesi europei i cali hanno riguardato il Portogallo ( 30mila tonnellate, ovvero 27%), la Francia ( tonnellate, ovvero 69%) e Croazia ( tonnellate pari a 36%). Fuori dall Europa i volumi prodotti sarebbero incrementati di 210mila tonnellate in Tunisia (+300%) e di 25mila tonnellate in Turchia (+19%). La Siria, segnata da problemi geopolitici, segnerebbe un pesante calo di 115mila tonnellate ( 70%) ed il Marocco di 10mila tonnellate ( 8%). Si registrerebbe un forte calo di 24mila tonnellate ( 80%) anche per l Argentina. In particolare, per quanto riguarda l attuale campagna olearia spagnola, i dati dell AICA (Agencia de Control e Información Alimentarios) aggiornati ai primi otto mesi della campagna (ottobre maggio) stimano una produzione pari a 836mila tonnellate, in calo, come già detto, del 53% rispetto allo stesso periodo della precedente annata. Le minori disponibilità si sono tradotte in una flessione delle esportazioni, che, pari a 647mila tonnellate, risulterebbero in calo del 21% rispetto alla scorsa campagna. Al contrario, le importazioni sarebbero più che raddoppiate (+182%), portandosi sulle 125mila tonnellate. Nonostante gli acquisti all estero, le disponibilità non sono riuscite a far fronte alla domanda interna, con un conseguente aumento dei prezzi dell extravergine spagnolo. In effetti, le quotazioni dell olio extravergine (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza spagnola di Jaen hanno confermato la crescita che sta caratterizzando tutta la campagna 2014/15 (grafico 3.1). Solo nella seconda metà del mese di maggio si sono osservati lievi cali, dovuto ad un rallentamento della domanda. Nello specifico, il prezzo ha sfiorato a metà giugno i 3,59 /kg, valore massimo delle ultime cinque annate, per poi chiudere il mese su 3,57 /kg. Nel secondo trimestre del 2015 si è registrato complessivamente un rialzo del 9,4%. Rispetto al 2014, la variazione, sempre positiva, si è accentuata nel mese di maggio toccando +80% e si è riportata a fine trimestre su +60%. Grafico 3.1: Prezzo ( /kg) olio extravergine di oliva (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza di Jaen (Spagna) 3,90 3,60 3,30 3,00 2,70 2,40 2,10 1, / /2014 1,50 nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Peraltro, dopo il crollo produttivo nell attuale annata, timori e incertezze si registrano anche per la nuova campagna olearia spagnola. La scarsità di piogge in primavera potrebbe aver influenzato negativamente l allegagione. Il caldo 21

23 e la siccità stanno esaurendo le risorse idriche e solo se in autunno si verificheranno le precipitazioni attese avverrà una corretta maturazione delle piante. Per quanto concerne il mercato greco, il prezzo dell olio extravergine nel mese di aprile ha segnato un incremento passando da 2,94 /kg a 2,99 /kg, registrando una crescita rispetto allo stesso periodo dell anno precedente del 17%. Alla fine del mese di maggio ha raggiunto 3,09 /kg, per poi mantenersi su questi livelli fino alla fine di giugno. La crescita su base annua si è accentuata, attestandosi a +24%. Tra gli oli meno pregiati, ancora rialzi si sono osservati per il prezzo dell olio vergine spagnolo (grafico 3.2), toccando nella terza settimana di giugno 3,27 /kg, massimo storico delle ultime cinque campagne. La crescita nel corso del secondo trimestre è stata dell 8,1%. Come per l extravergine, anche per il vergine il divario anno su anno è risultato ampio e positivo, sebbene si sia ridotto durante il trimestre, attestandosi a fine giugno a +60%. Grafico 3.2: Prezzo ( /kg) olio vergine di oliva (acidità compresa tra 0,8 e 2 ) in Spagna Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Le richieste di prodotto hanno spinto verso l alto anche le quotazioni dell olio lampante spagnolo (grafico 3.3), giunte addirittura a superare la soglia dei 3 /kg in chiusura di trimestre. Complessivamente, la crescita nell arco del trimestre è stata pari al 14,3%. Su base annua, i valori a fine giugno sono risultati più elevati del 61% / /2014 3,50 3,30 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott Grafico 3.3: Prezzo ( /kg) olio lampante di oliva (acidità superiore a 2 ) in Spagna 2014/ /2014 3,30 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 1,30 nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Sul fronte degli scambi internazionali, i dati COI per i primi sette mesi della campagna olearia 2014/15 (ottobre aprile) indicano un aumento delle importazioni per Giappone (+10%), Brasile (+3%) e Cina (+2%). I volumi importati calerebbero invece in Russia ( 22%), Australia ( 14%), Canada ( 11%) e Stati Uniti ( 2%). Il calo della produzione spagnola ha favorito le esportazioni di olio di oliva tunisino: tra novembre 2014 e aprile 2015 queste hanno raggiunto le 186mila tonnellate per un valore di circa mezzo miliardo di euro, contro le 26mila tonnellate dello stesso periodo dell anno precedente. Va sottolineato che l export tunisino nei mesi di marzo e giugno ha superato il limite massimo ammesso all importazione nell Unione Europea senza tariffe e senza dazi fissato dal regolamento comunitario 1918/2006. La Commissione Europea è dunque intervenuta bloccando le importazioni dalla Tunisia nel mercato comunitario. In particolare, il Regolamento prevede che il quantitativo di olio di oliva tunisino ammesso all agevolazione sia pari a tonnellate all anno, mentre su base mensile, il contingente è di 9mila tonnellate nei mesi di febbraio e marzo e 8mila tonnellate da aprile ad ottobre.

24 3.2 Commercio con l estero: cresce l import italiano di olio di oliva; diminuisce l export in volume. Tabella 3.1: Esportazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate PAESI gen apr 14 gen apr 15 var. % gen apr 14 gen apr 15 var. % Stati Uniti 141,6 162,4 14,7% ,5% Germania 56,5 61,6 9,1% ,3% Giappone 34,5 44,9 30,1% ,5% Francia 26,0 38,2 46,7% ,3% Canada 32,8 24,5 25,3% ,9% Regno Unito 18,1 20,2 11,6% ,1% Svizzera 11,2 13,3 18,8% ,2% Belgio 9,1 9,0 0,4% ,3% Spagna 2,5 8,6 248,5% ,5% Australia 8,2 8,1 1,6% ,1% Ue ,1 177,1 6,6% ,9% MONDO 463,2 501,8 8,3% ,6% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.2: Prezzo medio all esportazione* ( /kg) per Paese di destinazione dell olio di oliva e sansa nazionale /kg PAESI gen apr 14 gen apr 15 var. % Stati Uniti 3,31 4,34 31,1% Germania 3,77 4,34 15,2% Giappone 4,01 5,04 25,7% Francia 2,50 3,21 28,3% Canada 3,06 3,94 28,6% Regno Unito 3,47 4,26 22,7% Svizzera 4,98 5,99 20,3% Belgio 3,23 4,09 26,5% Spagna 2,47 2,60 5,1% Australia 3,16 3,54 11,9% Ue 28 3,11 3,81 22,4% MONDO 3,27 4,10 25,4% * Il prezzo medio all esportazione è calcolato come il rapporto tra valore delle esportazioni in e volume delle esportazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Nei primi quattro mesi del 2015 le esportazioni nazionali di olio di oliva e sansa si sono portate sulle 122mila tonnellate per un valore superiore ai 500 milioni di euro, in calo rispetto allo stesso periodo dell anno precedente del 13,6% in volume ma in aumento dell 8,3% in termini monetari (tabella 3.1). Il prezzo medio all esportazione risulta infatti cresciuto del 25,4% (da 3,27 /kg a 4,10 /kg), dato che sembra confermare come l Italia stia puntando sulla qualità del prodotto esportato (tabella 3.2). Nello specifico, sono diminuite di circa tonnellate le quantità dirette verso gli Stati Uniti ( 12,5%), il cui corrispondente esborso monetario è però aumentato di 20,7 milioni di euro (+14,7%). In calo di circa tonnellate ( 41,9%) anche i volumi esportati in Canada. Al contrario, sono aumentate di oltre tonnellate le esportazioni in Francia (+14,3%) e sono più che triplicate ( tonnellate) quelle dirette in Spagna, dove la forte contrazione produttiva non sta permettendo di soddisfare la domanda interna con la sola offerta nazionale. Dal lato dei valori, si osservano incrementi di 10,4 milioni di euro per il Giappone (+30,1%) e di 12,2 milioni di euro per la Francia (+46,7%). 23

25 Tabella 3.3: Importazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate PAESI gen apr 14 gen apr 15 var. % gen apr 14 gen apr 15 var. % Spagna 405,3 405,0 0,1% ,2% Grecia 32,6 226, Tunisia 9,2 95, Portogallo 17,2 13,3 22,5% ,7% Marocco 0,2 3, Francia 1,3 1,8 41,9% ,7% Ue ,9 647,7 41,7% ,9% MONDO 470,2 747,2 58,9% ,1% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.4: Prezzo medio all importazione* ( /kg) per Paese di origine dell olio di oliva e sansa estero /kg PAESI gen apr 14 gen apr 15 var. % Spagna 2,03 2,99 47,5% Grecia 2,42 3,07 26,8% Tunisia 2,00 2,79 40,0% Portogallo 2,69 3,40 26,5% Marocco 2,43 2,59 6,7% Francia 2,33 3,23 38,2% Ue 28 2,07 3,02 45,9% MONDO 2,07 2,99 44,3% * Il prezzo medio all importazione è calcolato come il rapporto tra valore delle importazioni in e volume delle importazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT I primi quattro mesi del 2015 hanno mostrato una crescita dell import italiano di olio di oliva e di sansa sia in volume (+10,1% su base annua) che, soprattutto, in valore (+58,9%) (tabella 3.3). Aumento dell esborso monetario che è dipeso dal forte rialzo del prezzo medio all import, passato da 2,07 /kg a 2,99 /kg (+44,3%). A livello di singoli paesi, si è assistito ad un netto calo delle importazioni dalla Spagna ( tonnellate circa), conseguenza delle minori disponibilità di prodotto iberico a causa del crollo produttivo nella campagna 2014/15. Allo stesso modo, sono calate le importazioni dal Portogallo ( tonnellate). Al contrario, si è registrato un vero e proprio balzo per i volumi provenienti dalla Grecia ( tonnellate) e dalla Tunisia ( tonnellate), riconducibile all aumento della produzione registrato nei due paesi. Tabella 3.5: Bilancia commerciale degli oli di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume Valore in milioni di euro Volume in tonnellate gen apr 14 gen apr 15 gen apr 14 gen apr 15 import 470,2 747, export 463,2 501, saldo 7,1 245, Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT La forte crescita dell esborso monetario per l acquisto di oli di oliva esteri ha comportato un altrettanto forte peggioramento della bilancia commerciale, il cui deficit è passato dai 7 milioni di euro del primo quadrimestre 2014 agli oltre 245 milioni di euro del

26 Tabella 3.6: Esportazioni della classe Ateco 2007 "Oli e grassi" per regione anno 2013 e 2014 (valori* in milioni di euro), variazione percentuale e quote percentuali sul totale Italia gen mar14 gen mar15 gen mar15 / gen mar14 Valori Quota % Valori Valori Var. % Piemonte 120,8 6,5 28,3 28,9 2,1 Valle d'aosta Lombardia 176,2 9,4 46,8 42,8 8,7 Trentino Alto Adige 2,0 0,1 0,4 0,7 74,8 Veneto 185,7 10,0 50,3 47,5 5,5 Friuli Venezia Giulia 45,8 2,5 6,1 8,0 31,7 Liguria 98,1 5,3 22,7 26,1 14,7 Emilia Romagna 140,1 7,5 30,7 36,2 17,8 Toscana 543,6 29,1 145,2 157,3 8,4 Umbria 187,5 10,1 46,8 46,7 0,3 Marche 1,9 0,1 0,5 0,5 8,7 Lazio 73,3 3,9 20,0 19,6 1,9 Abruzzo 16,6 0,9 4,3 2,7 37,7 Molise 1,3 0,1 0,3 0,5 62,5 Campania 75,6 4,1 17,4 23,3 33,3 Puglia 148,2 7,9 38,6 42,8 10,8 Basilicata 1,2 0,1 0,2 0,2 22,7 Calabria 11,2 0,6 3,0 3,4 12,6 Sicilia 32,8 1,8 8,3 9,3 12,6 Sardegna 2,6 0,1 0,6 0,5 9,1 Regioni diverse e non specificate** 0,3 0,1 0,0 95,8 Italia 1.864,9 100,0 470,7 497,0 5,6 * dati provvisori **comprende anche le regioni i cui valori sono oscurati ai sensi della normativa sul segreto statistico Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Cartogramma 3.1: Esportazioni della classe Ateco 2007 "Oli e grassi" per regione nell anno 2014 in milioni di euro (A) e variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (B) A B Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Le esportazioni italiane di oli e grassi nel primo trimestre del 2015 si sono attestate sui 497 milioni di euro, in crescita del 5,6% rispetto ai primi tre mesi del 2014 (tabella 3.6). La Toscana, confermatasi nel 2014 prima regione esportatrice, ha segnato un aumento dell export dell 8,4%. Al contrario, il Veneto ha subìto un calo del 5,5% annuo. Sostanzialmente stabile l export dell Umbria, mentre la Puglia ha registrato un aumento del 10,8%. In forte crescita in termini percentuali l export del Trentino Alto Adige (+74,8%) e del Molise (62,5%). In calo, invece, Abruzzo ( 37,7%) e Basilicata ( 22,7%). 25

27 4. Il Piano Nazionale Olivicolo 26

28 4.1 Il Piano Nazionale Olivicolo: gli interventi sul settore dell olio di oliva e le misure anti xylella Il 2 luglio scorso il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva la legge di conversione del decreto legge 51/2015 per il rilancio dei settori agricoli in crisi, per il sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e per la razionalizzazione delle strutture ministeriali. I comparti principalmente interessati dal provvedimento sono il lattiero caseario e quello olivicolo oleario. Nello specifico, le disposizioni urgenti per il recupero del potenziale produttivo e competitivo del settore olivicolo oleario sono specificate nell articolo 4 e prevedono l istituzione di un fondo di 32 milioni di euro, per il triennio , e l aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazionale. Per quanto riguarda il fondo, l articolo 4 del decreto stabilisce che al fine di contribuire alla ristrutturazione del settore olivicolo oleario, alla luce delle particolari criticità produttive del settore e in relazione alle crescenti necessità di recupero e rilancio della produttività e della competitività delle aziende olivicole viene istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali un fondo per sostenere la realizzazione del piano di interventi. Il fondo, stanziato per il triennio , ha inoltre tra le finalità il rafforzamento della certificazione e la lotta alla contraffazione con una dotazione pari a 4 milioni di euro per il 2015 e a 8 milioni di euro per il 2016 ed il Tale intervento fa parte di una più ampia azione operativa che prevede un coordinamento con le Regioni per fare leva sui fondi europei dei Psr e rafforzare l operazione a favore dei produttori. In particolare, gli interventi si concentreranno sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione a livello nazionale del 25% nei prossimi cinque anni, ponendosi come obiettivo il raggiungimento di 650mila tonnellate prodotte. Un livello che è stato toccato per l ultima volta nel 2005, quando la produzione di olio di oliva in Italia giunse a toccare le 655mila tonnellate (fonte Istat). Rispetto alla media dell ultimo decennio (circa 530mila tonnellate di olio di oliva prodotte), significherebbe incrementare la produzione del 20% circa. Il provvedimento contiene anche misure per l accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole che hanno subìto danni a causa di eventi alluvionali e di infezioni di organismi nocivi ai vegetali. Nel dettaglio, l articolo 5 stabilisce che nei territori colpiti dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità nel corso dell anno 2014 e fino alla data di entrata in vigore del decreto, le imprese agricole danneggiate da eventi alluvionali che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi possono accedere agli interventi per favorire la ripresa dell attività economica e produttiva. Viene inoltre stabilita una deroga per l attivazione del Fondo di solidarietà nazionale per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa in Puglia. L articolo 5, stabilisce, nello specifico, che la dotazione del fondo di solidarietà nazionale venga incrementata di 1 milione di euro per il 2015 e di 10 milioni di euro per il Oltre agli 11 milioni per la Xylella vengono stanziati ulteriori 10 milioni di euro per altre emergenze fitosanitarie come cinipide del castagno e flavescenza dorata. È la prima volta che questa norma si applica a emergenze fitosanitarie provocate da infezioni degli organismi nocivi, prevista solo per eventi atmosferici. Secondo la procedura, la Regione interessata può fare richiesta di stato di calamità entro 60 giorni a partire dall adozione delle misure di contenimento o di eradicazione da parte delle competenti autorità nazionali ed europee. 27

29 Tabella 4.1: Decreto agricoltura 51/2015 Ambito Comparto Oivicolooleario: Emergenza Xylella: Fonte: Elaborazione Bmti Intervento Fondo di 32 milioni di euro per il triennio Via al piano nazionale per aumento della produzione del 25% Ok deroga per fondo solidarietà Stanziati 11 milioni di euro per l emergenza Xylella Stanziati ulteriori 10 milioni di euro per altre emergenze fitosanitarie Sempre in merito alla lotta contro il batterio della Xylella fastidiosa, a fine giugno il ministro Martina ha firmato il Decreto ministeriale applicativo della Decisione della Commissione europea del 18 maggio scorso. Le principali novità previste dal decreto per la gestione dell emergenza nel territorio pugliese individuano due differenti approcci d intervento, distinguendo tra la zona di Lecce e il resto del territorio. Scendendo nel dettaglio, il decreto ribadisce il divieto di importare nell Unione europea vegetali destinati alla piantagione provenienti da Costa Rica e Honduras, ad eccezione delle sementi del caffè. Il nuovo piano d interventi, prevede un rafforzamento dei controlli alle frontiere su piante provenienti da Stati dove è accertata la presenza di Xylella. Tali piante possono essere introdotte solo se accompagnate da certificato fitosanitario e dopo aver superato specifici controlli dei Servizi fitosanitari regionali. e una zona cuscinetto. Relativamente alla Provincia di Lecce, la zona infetta corrisponde all intero territorio e la zona cuscinetto ha una larghezza di almeno 10 chilometri intorno alla zona infetta. Di conseguenza sono previste due differenti misure di contrasto alla diffusione del batterio, distinguendo tra la zona di Lecce e il resto del territorio. All interno della Provincia di Lecce, sono rese obbligatorie le buone pratiche agricole nella gestione dei terreni. Nel periodo di gennaioaprile di ogni anno i terreni dovranno essere lavorati con operazioni meccaniche per l eliminazione delle piante erbacee spontanee con l intento di ridurre la popolazione degli stadi giovanili degli insetti vettori. Successivamente, durante lo stadio adulto del vettore, sono previsti interventi fitosanitari al fine di contenere la diffusione del batterio. È, inoltre, previsto un campionamento nel raggio di 100 metri attorno ad ogni pianta dichiarata infetta, che dovrà essere rimossa. Per le zone circostanti la Provincia di Lecce, il nuovo piano d interventi, che sarà preparato dal commissario delegato all emergenza Xylella d intesa con la Regione Puglia e che dovrà essere approvato dalla Protezione civile nazionale, dovrà prevedere l eradicazione delle piante infette e di quelle ospiti nel raggio di 100 metri dai focolai. Vengono ulteriormente incrementati le ispezioni e il monitoraggio su tutto il territorio nazionale attraverso campionamento e analisi delle piante possibili ospiti del batterio al fine di evitare la diffusione della malattia. A seguire, il decreto prevede una procedura valida per tutto il territorio dell Unione Europea laddove venga accertata la presenza del batterio Xylella con l individuazione di una zona infetta 28

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