Luglio 2012 Gruppo di lavoro BMTI per la realizzazione dell Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva

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1 Luglio 2012

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3 Luglio 2012 Gruppo di lavoro BMTI per la realizzazione dell Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva Gianluca Pesolillo (responsabile documento), Luca Crocenzi (responsabile mercato telematico dell olio di oliva), Giampaolo Nardoni, Maria Carmela Somma, Carla Bologna, Sara Bergonzi e Rossella Lotito. 2

4 Luglio 2012 Indice 1. Il mercato nazionale Il mercato olivicolo in Italia Le aspettative degli operatori (agosto ottobre 2012) Analisi dei prezzi L andamento del FINC dell olio di oliva Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Il mercato internazionale Il mercato olivicolo internazionale MFAO Il mercato dei futures dell olio di oliva spagnolo Import Export Approfondimento normativo La politica di sostegno europea per il settore olivicolo: i programmi per il triennio Analisi su superfici e produzione nazionali La produzione di olio in Italia

5 Il mercato nazionale Luglio Il mercato nazionale 4

6 Il mercato nazionale Luglio Il mercato olivicolo in Italia Il secondo trimestre dell anno ha presentato un andamento sostanzialmente stabile dei prezzi dell olio extravergine di oliva e dell olio vergine, mentre sono aumentati leggermente i prezzi dell olio di sansa di oliva. Nello specifico, i prezzi dell olio extravergine (acidità 0,8%), monitorati attraverso il FINC (vedi grafico 2.1) sono rimasti praticamente invariati nel secondo trimestre: i valori si sono attestati poco al di sopra dei 2,50 /kg nel mese di aprile, portandosi a maggio oltre i 2,55 /kg, per chiudere poi il trimestre a 2,52 /kg. Rispetto allo stesso periodo del 2011 lo scenario è differente: i prezzi, a un livello sensibilmente più elevato, salivano ad aprile 2011 toccando il massimo a 3,91 /kg, per poi scendere a 3,60 /kg a fine giugno. Sono risultate dunque pesanti le variazioni tendenziali negative che hanno toccato il massimo di 31,6% nel mese di maggio. La fase di stabilità è dipesa principalmente dall andamento in calo della domanda, soprattutto per il prodotto di qualità. Per quanto riguarda l olio d oliva vergine, si è mantenuta fino a maggio la stabilità dei prezzi che aveva caratterizzato il primo trimestre A giugno si è riscontrata una lievissima flessione che ha condotto il prezzo a 1,83 /kg sulla piazza di Bari. Il confronto con i prezzi registrati lo scorso anno rimane negativo su tutte le piazze monitorate. I prezzi dell olio di sansa di oliva (vedi grafico 2.2) hanno presentato un andamento lievemente crescente, passando dalla soglia di 1,20 /kg di inizio aprile a quasi 1,25 /kg a fine giugno, con una variazione del 2,5%. In base al confronto con l anno precedente, il trend nel mese di aprile 2011 era crescente e da maggio 2011 ha iniziato a calare. I trend opposti dei mesi di maggio e giugno hanno determinato una convergenza dei livelli dei prezzi, per cui le variazioni tendenziali sono passate da 4,6% a 1,2%. Per quanto riguarda l andamento dei prezzi al consumo dell olio d oliva, in base ai dati Istat, il secondo trimestre 2012 si è caratterizzato, come i primi tre mesi dell anno, per una sostanziale stabilità (vedi tabella 2.1). Rispetto allo stesso trimestre del 2011 la variazione tendenziale dei prezzi da +35% del primo trimestre si è quasi annullata, portandosi a 0,4%. Tabella 1.1: produzione di olio di pressione (in quintali) in Italia nel 2010 e nel Regioni Var. % Piemonte ,8% Lombardia ,6% Liguria ,2% Trentino Alto Adige ,5% Veneto ,6% Friuli Venezia Giulia ,5% Emilia Romagna ,8% Toscana ,8% Umbria ,4% Marche ,2% Lazio ,8% Abruzzo ,5% Molise ,5% Campania ,8% Puglia ,9% Basilicata ,0% Calabria ,0% Sicilia ,0% Sardegna ,0% ITALIA ,4% Fonte: elaborazione BMTI su dati Istat I dati Istat sulla produzione olearia italiana mostrano che nel 2011 si sono prodotti quasi 5,5 milioni di quintali, con una crescita del 6,4% (327mila quintali) rispetto al Un dato peraltro che mostra un incremento anche rispetto alle prime stime fornite dall Istituto in cui l aumento si attestava al 3,9%. Le regioni trainanti la crescita produttiva sono la Puglia, che concentra quasi il 34% della produzione olearia italiana e che ha presentato una crescita di quasi il 15% (+ 240mila quintali) e la Calabria, che rappresenta il 32,4% della produzione italiana e che nel 2011 ha mostrato una crescita del 12%, (+ 190mila quintali). Per quanto concerne le regioni che hanno evidenziato diminuzioni, tra i più 5

7 Il mercato nazionale Luglio 2012 consistenti in valore assoluto vanno citati quelli di Toscana ( 32mila quintali), Umbria ( 27mila), Sardegna ( 24mila), Lazio ( 22mila) e Campania ( 18mila). In termini di resa delle olive in olio, nel 2011 è emerso un aumento del 4,2% rispetto al 2010, passando da 16,8 kg/q a 17,5 kg/q. La resa è migliorata in quasi tutte le regioni italiane e ha segnato i valori più alti in Liguria (20,5 kg/q), Lombardia (20 kg/q), Calabria (19,4 kg/q) e Umbria (18,9 kg/q). Sul fronte degli scambi con l estero (tabelle 3.2; 3.3 e 3.4), il primo quadrimestre del 2012 ha mostrato un saldo positivo della bilancia commerciale dell olio di oliva (+37,4 milioni di euro), capovolgendo quindi la situazione rispetto a quanto riscontrato nei primi quattro mesi del 2011 ( 32,1 milioni di euro). Tale risultato è dipeso dalla marcata contrazione degli arrivi di prodotto estero e dalla conseguente riduzione della spesa ( 18,3% in valore, 11,8% in quantità). Dal punto di vista dei ricavi derivanti dalle vendite all estero di olio di oliva italiano, infatti, si è registrata una flessione del 2,6%. 6

8 Il mercato nazionale Luglio Le aspettative degli operatori (agosto ottobre 2012) Il comparto olivicolo nazionale, dopo un lungo periodo contraddistinto da valori stabili e scambi tutt altro che sostenuti, in queste ultime settimane sembra mostrare i primi segnali tangibili di ripresa. In effetti, come descritto nel Trimestrale di Aprile, una serie di concause avevano preparato il terreno per un mercato dell olio di oliva all insegna della austerità e della perdurante costanza dei valori. La contingenza economica aveva di sicuro contribuito a disegnare il quadro della situazione, soprattutto in riferimento alla stabilità dei prezzi che, a partire da gennaio, dopo una discesa inesorabile iniziata nel mese di luglio dello scorso anno, hanno mantenuto i loro valori costanti sino a tutto il mese di giugno del 2012, senza alcuna oscillazione di rilievo (a titolo di cronaca si ricorda solo l impercettibile aumento registrato intorno al mese di aprile, rientrato nelle settimane seguenti). In particolare, tutto questo era anche il frutto, specialmente, del modo in cui si era conclusa la campagna olivicola passata, contraddistinta da importanti aumenti di produzione nelle zone nevralgiche del paese (come confermato dagli ultimi dati aggiornati sulla produzione olivicola nazionale, si veda paragrafo 1.1), che hanno contribuito in modo determinante all abbassamento repentino dei prezzi. In questo scenario, faceva da contraltare lo stato della produzione di molte delle restanti regioni italiane, con quantità che, al contrario, rilevavano cali numerici di prodotto significativi. Di conseguenza, in questi casi, si muovevano i relativi listini collegati ai relativi oli, con aumenti dei valori che, come nel caso dell IGP Toscano, vedevano recuperare ampiamente il terreno perduto rispetto al proprio passato. Tali riscontri per l IGP Toscano, incoraggiano il pensiero che forse non tutto sia dipeso dalla minore disponibilità di prodotto, e potrebbero rendere interessante, per tutti coloro che operano nel mondo della produzione, valutare l ipotesi di un analisi più approfondita dei motivi che abbiano favorito il raggiungimento di tali risultati. Sulla scorta di un simile contesto si è giunti al mese di luglio, nel quale si è iniziato ad annotare un aumento dei prezzi in riferimento al prodotto nazionale. Un trend ascendente che forse testimonia un mutamento negli equilibri sino ad oggi presenti sul mercato. In effetti, le notizie provenienti dalla Spagna, su uno stato estremamente siccitoso della campagna, sembrano aver contribuito, e non poco, a un simile cambiamento. Già nel Trimestrale di Aprile venivano menzionate le difficoltà climatiche presenti nella penisola iberica e, da allora, i riscontri che si sono susseguiti sono tutt altro che confortanti. Diversi operatori hanno confermato la mancanza di acqua ed uno stato agronomico che potrebbe portare ad un prossimo raccolto fortemente ridimensionato rispetto all elevata produzione di quest anno. Per quanto, infatti, in Spagna siano presenti ancora delle ingenti scorte di prodotto e per quanto si ritenga forse eccessiva la previsione di un calo del 50% rispetto alla produzione attuale, è indubitabile che tali notizie abbiano contribuito a favorire un certo fermento all interno del mercato. A questo si unisca l attuale situazione di siccità che ha colpito anche il nostro paese (la pioggia caduta a cavallo del quarto weekend di luglio ha, però, riportato un po più nella norma la situazione), che ha aggiunto un ulteriore elemento di stimolo per gli imbottigliatori, ad affrettare l acquisto di prodotto sulla scorta di un rischio eventuale di un aumento del prezzo dell olio. Non mancano, infine, possibili cause di carattere giudiziario nello spiegare gli aumenti di prezzo, sull onda degli ultimi sequestri di merci e delle indagini condotte a tutti i livelli da parte delle autorità nazionali di controllo. L intensificazione dei controlli, invero, conditi da una sempre più efficace pervasività degli accertamenti, hanno favorito sicuramente una riduzione delle pratiche illecite nel comparto 7

9 Il mercato nazionale Luglio 2012 olivicolo, così come hanno anche portato al sequestro di ingenti quantitativi di prodotto che il mercato avrà dovuto, in ogni caso, riassorbire. Ad oggi, comunque, le rilevazioni ufficiali parlano di un aumento dell ordine dei 10 centesimi, ma, da più parti, si raccolgono informazioni su aumenti nell ordine dei centesimi per litro. Si ritiene, al momento, che il trend evidenziato possa proseguire anche nelle prossime settimane e che possa rinsaldarsi se, effettivamente, le notizie sulla prossima campagna confermeranno un abbattimento sostanziale della produzione olivicola in Italia. Lo stato di siccità che ha colpito il nostro paese, parzialmente rientrato con le ultime piogge, qualche danno causato durante l inverno e il fatto che manchi realmente ancora del tempo prima della raccolta (nella quale tante situazioni potrebbero evolversi), non permette, ad ogni modo, di fornire indicazioni più precise sull entità della prossima campagna olivicola. Se si eccettua alcune considerazioni nella zona nevralgica della Puglia (le province di Bari e Foggia), dove non si potranno ripetere le produzioni dello scorso anno, quella della Sardegna, dove sembra certa la presenza di una buona campagna, quella della Sicilia, dove sembrano emergere notizie confortanti, e la zona dell Umbria, dove abbiamo raccolto testimonianze poco lusinghiere sulla prossima annata, nel resto di Italia molti operatori non si sbilanciano su ciò che potrebbe attenderli. Ciò che si ritiene plausibile, comunque, è che la prossima stagione non possa presentare i numeri registrati di quella precedente. Più in generale, invece, è possibile affermare come gli aumenti di questi giorni si siano manifestati e che si ritiene possano proseguire nel momento in cui tali difficoltà produttive trovino conferma nella prossime settimane. Settembre, sicuramente, sarà il mese in cui si potrà effettuare una prima analisi concreta della situazione e fornire un outlook più realistico su quanto potrebbe accadere nel comparto olivicolo oleario del prossimo anno. Sull estero, in ultimo, i dati ISTAT evidenziano una certa stabilità dell export rispetto allo scorso anno, ed in tal senso si hanno riscontri anche da parte di alcuni operatori. A tal proposito, nonostante una certa stabilità dei quantitativi esportati, permane, tra gli operatori, la sensazione di una sempre maggior importanza di operare fuori confine per garantire una migliore stabilità e sicurezza economica alle proprie imprese. Sull import, invece, da segnalare la diminuzione dei quantitativi importati ( 12%) nel primo quadrimestre del 2012, quasi a voler compensare il maggior aumento produttivo rilevato a livello nazionale (si veda paragrafo 3.3) o per, causa l attuale ciclo economico, meglio voler misurare i quantitativi di olio in acquisto in virtù una gestione più oculata dei magazzini. 8

10 Analisi dei prezzi Luglio Analisi dei prezzi 9

11 Analisi dei prezzi Luglio L andamento del FINC dell olio di oliva Fixing Indicativo Nazionale Camerale (FINC) Le Camere di Commercio diffondono periodicamente i prezzi all ingrosso dell olio di oliva rilevati localmente. Da un ampio numero di piazze giunge, quindi, questa importante informazione sulla base della quale è possibile costruire una indicazione aggregata e sintetica che dia conto degli andamenti complessivi di mercato e dei livelli delle quotazioni prevalenti. La possibilità di operare questa sintesi origina dal fatto che affiancando le quotazioni locali dei diversi mercati emerge con grande evidenza, per un significativo gruppo di essi, un netto addensamento attorno ad un nucleo comune. Questo nucleo si segnala per: i) un andamento solidale delle quotazioni nel corso del tempo, ii) un livello delle stesse non troppo dissimile. L operazione di sintesi si caratterizza per due elementi. Il primo consiste nel definire, indicativamente, un fixing nazionale fondato sugli accertamenti camerali. Nei grafici 2.1 e 2.2 è quanto viene indicato con l acronimo FINC (Fixing Indicativo Nazionale Camerale), ottenuto da una appropriata media delle quotazioni delle piazze appartenenti al suddetto nucleo. Il secondo elemento è quello di concedere una banda di variabilità attorno al valore centrale, riconoscendo così il fatto che gli accertamenti camerali riflettono il complesso delle contrattazioni bilaterali in corso nella settimana, contrattazioni che per loro natura non si concludono allo stesso identico prezzo. L escursione minimo massimo è quindi tradotta in una analoga escursione del minimo e del massimo del gruppo di mercati di riferimento. Grafico 2.1: Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. lug 11 ago 11 set 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 giu 12 4,60 4,20 FINC anno precedente 4,60 4,20 3,80 3,80 3,40 3,40 3,00 3,00 2,60 2,60 2,20 2,20 1,80 lug 11 ago 11 set 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 giu 12 1,80 Grafico 2.2: Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. lug 11 ago 11 set 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 giu 12 1,40 1,35 FINC anno precedente 1,40 1,35 1,30 1,30 1,25 1,25 1,20 1,20 1,15 1,15 1,10 1,10 1,05 lug 11 ago 11 set 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 giu ,05

12 Analisi dei prezzi Luglio 2012 Tabella 2.1: Variazioni congiunturali e tendenziali del FINC e dei prezzi al consumo Istat. Variazioni rispetto al mese precedente FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato e dati Istat Prezzi al consumo Istat Olio di oliva apr 12/mar 12 0,2% 1,6% 0,1% mag 12/apr 12 1,1% 1,1% 0,1% giu 12/mag 12 0,5% 0,3% 0,0% Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato Prezzi al consumo Istat Olio di oliva apr 12/apr 11 29,4% 4,6% 0,2% mag 12/mag 11 32,6% 3,2% 0,3% giu 12/giu 11 30,0% 1,2% 0,4% Il prezzo medio all ingrosso dell olio di oliva extravergine ha mostrato un leggero rialzo nel mese di maggio (+1,1%), restando a giugno sostanzialmente stabile e chiudendo il secondo trimestre 2012 sopra i 2,50 /kg. Dal grafico 2.1 si può osservare come dalla fine di dicembre 2011 i valori del FINC restino stabili, mentre nello stesso periodo dello scorso anno avevano un andamento crescente fino alla fine di aprile, per poi contrarsi nei mesi seguenti. I livelli del secondo trimestre 2012 sono sensibilmente più bassi rispetto a quelli del 2011, con variazioni tendenziali pari a 29,4% ad aprile, 32,6% a maggio e 30% a giugno. Con riguardo all olio di sansa di oliva raffinato, i prezzi sono aumentati ad aprile (+1,6%) e a maggio (+1,1%), restando sostanzialmente stabili a giugno. A fine giugno i prezzi si sono attestati sulla soglia di 1,25 /kg. Nel secondo trimestre del 2012 il trend è stato crescente, mentre nello stesso periodo del 2011 era in diminuzione: in questo modo le variazioni tendenziali si sono ridotte passando da 4,6% di aprile a 1,2% di marzo. Diverse sono le dinamiche dei prezzi al consumo dell olio d oliva stimate dall Istat, con quotazioni sostanzialmente stabili nel secondo trimestre I prezzi al consumo attuali sono solo lievemente più bassi rispetto a quelli rilevati nel secondo trimestre del 2011, con variazioni tendenziali che sono aumentate lievemente durante il trimestre (da 0,2% di aprile a 0,4% di giugno). 11

13 Analisi dei prezzi Luglio Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Tabella 2.2: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PE SS apr 11 3,59 2,78 3,35 3,93 mag 11 3,89 3,00 3,47 4,00 giu 11 3,88 3,10 3,76 4,07 lug 11 3,91 3,10 3,70 3,96 ago 11 3,10 3,70 3,96 set 11 3,47 3,25 3,40 4,04 ott 11 3,11 3,25 3,40 4,04 nov 11 2,72 3,15 3,10 3,78 dic 11 2,50 3,00 2,44 3,66 gen 12 2,40 3,00 2,43 3,60 feb 12 2,35 2,73 2,43 3,65 mar 12 2,35 2,43 apr 12 2,40 2,75 2,37 3,38 mag 12 2,40 2,25 giu 12 2,38 2,33 Tabella 2.3: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA LE PE SS lug 11/giu 11 0,9% 0,0% 1,5% 2,6% ago 11/lug ,0% 0,0% 0,0% 0,0% set 11/ago 11 #DIV/0! 4,8% 8,1% 2,0% ott 11/set 11 10,4% 0,0% 0,0% 0,0% nov 11/ott 11 12,5% 3,1% 8,8% 6,6% dic 11/nov 11 8,1% 4,8% 21,3% 3,0% gen 12/dic 11 4,0% 0,0% 0,6% 1,6% feb 12/gen 12 2,1% 9,0% 0,0% 1,4% mar 12/feb 12 0,0% 100,0% 0,0% 100,0% apr 12/mar 12 2,1% #DIV/0! 2,4% #DIV/0! mag 12/apr 12 0,0% 100,0% 4,9% 100,0% giu 12/mag 12 0,7% #DIV/0! 3,3% #DIV/0! Tabella 2.4: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi 3 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA LE PE SS apr 12/apr 11 33,2% 1,1% 29,4% 14,1% mag 12/mag 11 38,3% 100,0% 35,2% 100,0% giu 12/giu 11 38,5% 100,0% 38,1% 100,0% I dati sulle quotazioni dell olio di oliva extravergine con acidità massima 0,6% indicano un aumento dei prezzi sulla piazza di Bari, in particolare nel mese di aprile (+2,1%). I prezzi a Bari passano dai 2,35 /kg di marzo ai 2,38 /kg di giugno. Sulla Piazza di Pescara, invece, calano nei mesi di aprile ( 2,4%) e maggio (quasi 5%), per poi mostrare una ripresa a giugno (+3,3%), portandosi sui 2,33 /kg. Su base tendenziale, a Lecce i prezzi sono leggermente più contenuti rispetto a quelli dello scorso anno, mentre per le altre piazze il livello delle quotazioni nel secondo trimestre 2012 è nettamente inferiore rispetto al 2011, con un aumento delle variazioni tendenziali sulle piazze di Bari e Pescara. A Bari la differenza tra i prezzi passa nel corso del trimestre da 33,2% di aprile a 38,5% di giugno; a Pescara passano da 29,4% a 38% circa. 12

14 Analisi dei prezzi Luglio Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Tabella 2.5: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA FG FI* IM MI PE PG* PI RM* SI* SS apr 11 2,92 3,62 3,92 3,63 3,80 2,65 3,65 6,25 3,83 3,93 2,95 mag 11 3,05 3,80 4,06 3,94 4,09 2,84 3,98 6,25 4,14 4,10 3,06 giu 11 3,05 3,60 3,90 3,90 3,94 2,58 3,86 6,25 3,99 3,88 2,96 lug 11 3,05 3,38 3,72 3,63 3,81 2,55 3,80 6,25 3,85 3,56 3,96 ago 11 3,70 3,63 3,62 2,55 3,73 3,63 3,46 3,96 set 11 2,84 3,09 3,65 3,53 3,51 2,55 3,66 6,25 3,48 3,40 2,90 ott 11 2,62 3,00 3,40 3,43 3,24 2,55 3,43 6,25 3,24 3,47 2,90 nov 11 2,37 2,81 3,16 3,34 2,88 2,55 3,16 3,01 3,03 2,85 dic 11 2,15 2,51 2,78 2,65 2,61 2,84 7,25 2,69 2,64 2,79 gen 12 2,15 2,36 2,75 2,53 2,46 2,75 2,46 2,55 2,65 feb 12 2,15 2,55 2,74 2,36 2,45 2,75 7,25 2,45 2,53 2,70 mar 12 2,10 2,55 2,70 2,45 2,45 2,75 2,45 2,53 apr 12 2,15 2,55 2,70 2,60 2,47 2,72 2,45 2,55 2,51 mag 12 2,15 2,57 2,70 2,72 2,47 2,72 2,45 2,60 giu 12 2,13 2,65 2,68 2,73 2,44 2,68 2,43 2,60 * prezzo franco arrivo Tabella 2.6: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA FG FI IM MI PE PG PI RM SI SS lug 11/giu 11 0,0% 6,3% 4,6% 6,9% 3,2% 1,0% 1,6% 0,0% 3,4% 8,2% 33,8% ago 11/lug ,0% 100,0% 0,5% 0,0% 5,0% 0,0% 2,0% 100,0% 5,6% 2,9% 0,0% set 11/ago 11 #DIV/0! #DIV/0! 1,4% 2,8% 2,9% 0,0% 1,8% #DIV/0! 4,4% 1,7% 26,8% ott 11/set 11 7,8% 3,0% 6,8% 2,8% 7,8% 0,0% 6,2% 0,0% 6,8% 1,9% 0,0% nov 11/ott 11 9,5% 6,5% 7,0% 2,6% 11,0% 0,0% 8,0% 100,0% 7,0% 12,6% 1,7% dic 11/nov 11 9,3% 10,4% 12,3% 20,7% 9,5% 100,0% 10,1% #DIV/0! 10,6% 13,0% 2,3% gen 12/dic 11 0,0% 6,1% 0,9% 4,7% 5,6% #DIV/0! 3,1% 100,0% 8,5% 3,4% 4,8% feb 12/gen 12 0,0% 8,1% 0,5% 6,4% 0,4% #DIV/0! 0,0% #DIV/0! 0,5% 0,6% 1,9% mar 12/feb 12 2,3% 0,0% 1,4% 3,7% 0,2% #DIV/0! 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 100,0% apr 12/mar 12 2,4% 0,0% 0,0% 6,0% 0,5% #DIV/0! 1,1% #DIV/0! 0,0% 0,9% #DIV/0! mag 12/apr 12 0,0% 0,8% 0,0% 4,6% 0,0% #DIV/0! 0,0% #DIV/0! 0,0% 1,8% 100,0% giu 12/mag 12 0,8% 3,2% 0,9% 0,6% 1,2% #DIV/0! 1,4% #DIV/0! 0,8% 0,0% #DIV/0! Tabella 2.7: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA FG FI IM MI PE PG PI RM SI SS apr 12/apr 11 26,3% 29,5% 31,1% 28,4% 35,0% 100,0% 25,5% 100,0% 35,9% 34,9% 14,9% mag 12/mag 11 29,5% 32,3% 33,5% 31,1% 39,8% 100,0% 31,7% 100,0% 40,8% 36,6% 100,0% giu 12/giu 11 30,1% 26,3% 31,4% 30,0% 38,1% 100,0% 30,6% 100,0% 39,1% 33,0% 100,0% Per quanto concerne i prezzi dell olio di oliva extravergine con acidità massima 0,8% (tabella 2.5), si osservano trend differenti nelle diverse piazze: aumentano i prezzi nel corso del secondo trimestre 2012 a Bari, Foggia, Imperia e Siena, mentre si riducono leggermente a Firenze, Milano, Roma e, in modo più accentuato, a Perugia. Nello stesso periodo dell anno precedente, i prezzi si attestavano su livelli nettamente più alti, con variazioni tendenziali negative su tutte le piazze per tutto il trimestre. A fine giugno le variazioni tendenziali oscillano tra 26,3% di Foggia e 39% circa di Roma. 13

15 Analisi dei prezzi Luglio Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Tabella 2.8: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA FI* LE PG* RM* SS apr 11 1,95 2,36 1,88 2,00 mag 11 2,05 2,55 2,03 2,00 giu 11 2,05 2,55 2,05 2,01 lug 11 2,05 2,48 2,05 1,98 ago 11 2,48 2,05 1,98 set 11 2,00 2,48 2,05 2,01 ott 11 1,97 2,35 2,00 2,01 nov 11 1,93 1,95 1,92 1,88 dic 11 1,85 1,72 1,85 1,89 1,84 gen 12 1,85 1,75 1,85 1,75 1,85 1,84 feb 12 1,85 1,75 1,70 1,75 1,85 1,82 mar 12 1,85 1,75 1,75 1,80 apr 12 1,85 1,75 1,65 1,77 1,75 1,82 mag 12 1,85 1,75 1,77 1,75 giu 12 1,83 1,75 1,73 1,73 * prezzo franco arrivo Tabella 2.9: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA FI LE PG RM SS lug 11/giu 11 0,0% 2,9% 0,0% #DIV/0! #DIV/0! 1,7% ago 11/lug ,0% 0,0% 0,0% #DIV/0! #DIV/0! 0,0% set 11/ago 11 #DIV/0! 0,0% 0,0% #DIV/0! #DIV/0! 1,5% ott 11/set 11 1,8% 5,1% 2,4% #DIV/0! #DIV/0! 0,0% nov 11/ott 11 1,8% 100,0% 2,5% #DIV/0! #DIV/0! 6,5% dic 11/nov 11 4,1% #DIV/0! 5,1% #DIV/0! 1,4% 2,1% gen 12/dic 11 0,0% 1,9% 0,0% #DIV/0! 2,5% 0,0% feb 12/gen 12 0,0% 0,0% 8,1% 0,0% 0,0% 0,8% mar 12/feb 12 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 2,7% 100,0% apr 12/mar 12 0,0% 0,0% #DIV/0! 1,1% 2,8% #DIV/0! mag 12/apr 12 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 100,0% giu 12/mag 12 0,9% 0,0% #DIV/0! 2,1% 1,1% #DIV/0! Tabella 2.10: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA FI LE PG RM SS apr 12/apr 11 5,3% 25,9% 12,2% #DIV/0! #DIV/0! 9,0% mag 12/mag 11 9,8% 31,4% 100,0% #DIV/0! #DIV/0! 100,0% giu 12/giu 11 10,6% 31,4% 100,0% #DIV/0! #DIV/0! 100,0% Nel secondo trimestre 2012 i prezzi dell olio di oliva vergine (acidità massima 2%) hanno presentato stabilità sulle piazze di Bari e Firenze chiudendo il trimestre a 1,83 /kg a Bari e 1,75 /kg a Firenze. Diminuzioni sono invece state rilevate sulla piazza di Roma, confermando il trend decrescente in atto da dicembre Un leggero aumento è invece registrato nel mese di aprile sulla piazza di Perugia (+1,1%), seguito da stabilità a maggio e una contrazione a giugno ( 2% circa), che ha portato i prezzi a 1,73 /kg, al di sotto dei livelli di inizio trimestre. Su base tendenziale i prezzi si mantengono su livelli inferiori rispetto al 2011: particolarmente accentuata è risultata la variazione anno su anno sulla piazza di Firenze ( 31,4% a maggio e giugno 2012), mentre sulla piazza di Bari si è passati dal 5,3% di aprile al 10,6% di giugno. 14

16 Analisi dei prezzi Luglio Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Tabella 2.11: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM LE SS apr 11 1,65 1,73 1,60 1,77 mag 11 1,63 1,69 1,54 1,77 giu 11 1,57 1,65 1,55 1,78 lug 11 1,58 1,65 1,55 1,73 ago 11 1,65 1,55 1,73 set 11 1,54 1,64 1,50 1,73 ott 11 1,54 1,63 1,53 1,73 nov 11 1,54 1,63 1,53 1,65 dic 11 1,50 1,61 1,50 1,64 gen 12 1,47 1,58 1,50 1,64 feb 12 1,50 1,53 1,47 1,63 mar 12 1,50 1,51 apr 12 1,53 1,55 1,47 1,63 mag 12 1,53 1,55 giu 12 1,52 1,55 Tabella 2.12: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM LE SS lug 11/giu 11 0,6% 0,0% 0,0% 2,8% ago 11/lug ,0% 0,0% 0,0% 0,0% set 11/ago 11 #DIV/0! 0,9% 3,2% 0,0% ott 11/set 11 0,2% 0,3% 2,0% 0,0% nov 11/ott 11 0,0% 0,0% 0,0% 4,3% dic 11/nov 11 2,6% 1,5% 2,0% 0,6% gen 12/dic 11 2,0% 1,6% 0,0% 0,0% feb 12/gen 12 2,0% 3,5% 2,0% 0,9% mar 12/feb 12 0,0% 1,3% 100,0% 100,0% apr 12/mar 12 2,0% 3,0% #DIV/0! #DIV/0! mag 12/apr 12 0,0% 0,0% 100,0% 100,0% giu 12/mag 12 0,4% 0,0% #DIV/0! #DIV/0! Tabella 2.13: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA IM LE SS apr 12/apr 11 7,3% 10,4% 8,1% 8,2% mag 12/mag 11 6,0% 8,4% 100,0% 100,0% giu 12/giu 11 3,0% 6,1% 100,0% 100,0% Il prezzo medio all ingrosso dell olio di oliva lampante (acidità minima 2%) ha presentato incrementi nel mese di aprile (+2% a Bari e +3% a Imperia), rimanendo stabile a maggio e a giugno. Alla fine del secondo trimestre del 2012 l olio di oliva lampante chiude a 1,52 /kg a Bari e a 1,55 /kg a Imperia. Su base tendenziale i prezzi si mantengono a livelli inferiori rispetto allo stesso periodo del 2011: si riducono le variazioni tendenziali sulla piazza di Bari (da 7,3% di aprile a 3% di giugno) e Imperia (da 10,4% a 6% circa). 15

17 Analisi dei prezzi Luglio Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Tabella 2.14: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM MI PE PG* SI* VR* apr 11 1,86 1,87 1,93 1,81 1,96 1,90 1,92 mag 11 1,83 1,85 1,87 1,83 1,94 1,86 1,89 giu 11 1,79 1,81 1,82 1,81 1,87 1,82 1,81 lug 11 1,80 1,82 1,85 1,81 1,86 1,81 1,82 ago 11 1,82 1,84 1,79 1,82 1,81 1,83 set 11 1,77 1,80 1,83 1,79 1,81 1,80 1,83 ott 11 1,79 1,82 1,89 1,78 1,81 1,83 1,86 nov 11 1,80 1,88 1,84 1,77 1,81 1,82 1,85 dic 11 1,76 1,81 1,81 1,77 1,81 1,79 1,81 gen 12 1,70 1,78 1,78 1,73 1,81 1,77 1,76 feb 12 1,75 1,77 1,79 1,69 1,81 1,80 1,76 mar 12 1,75 1,79 1,78 1,69 1,81 1,76 1,76 apr 12 1,78 1,79 1,82 1,70 1,83 1,80 1,81 mag 12 1,78 1,80 1,81 1,72 1,83 1,80 1,81 giu 12 1,77 1,81 1,79 1,76 1,79 1,79 1,80 * prezzo franco arrivo Tabella 2.15: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM MI PE PG SI VR lug 11/giu 11 0,6% 0,4% 1,3% 0,3% 0,7% 0,6% 0,3% ago 11/lug ,0% 0,0% 0,6% 0,8% 2,0% 0,1% 0,8% set 11/ago 11 #DIV/0! 1,1% 0,5% 0,0% 0,7% 0,6% 0,0% ott 11/set 11 1,1% 1,1% 3,3% 0,5% 0,0% 1,8% 1,7% nov 11/ott 11 0,4% 3,0% 2,4% 0,9% 0,0% 0,6% 0,9% dic 11/nov 11 2,2% 3,7% 1,9% 0,0% 0,0% 1,8% 1,9% gen 12/dic 11 3,4% 1,4% 1,4% 2,2% 0,0% 1,3% 2,8% feb 12/gen 12 2,9% 0,7% 0,6% 2,1% 0,0% 1,8% 0,1% mar 12/feb 12 0,0% 1,3% 0,6% 0,0% 0,0% 2,2% 0,4% apr 12/mar 12 1,7% 0,0% 2,1% 0,3% 1,1% 2,5% 3,1% mag 12/apr 12 0,0% 0,6% 0,3% 1,5% 0,0% 0,2% 0,0% giu 12/mag 12 0,4% 0,6% 1,5% 2,1% 2,0% 0,8% 0,7% Tabella 2.16: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA IM MI PE PG SI VR apr 12/apr 11 4,3% 4,3% 5,6% 6,4% 6,6% 5,2% 5,5% mag 12/mag 11 2,9% 2,6% 2,9% 6,0% 5,7% 3,0% 4,1% giu 12/giu 11 0,9% 0,1% 2,1% 3,0% 4,3% 2,1% 0,7% Dall analisi dell andamento dei prezzi all ingrosso dell olio di oliva raffinato emerge un aumento dei prezzi nel mese di aprile sulla maggior parte delle piazze. Nel mese di maggio si registra una sostanziale stabilità dei prezzi su tutte le piazze, eccetto Pescara, dove si verifica un aumento dell 1,5%. Giugno presenta invece andamenti diversi: si rileva un aumento del 2% circa a Pescara e di appena lo 0,6% a Imperia; a Perugia e Milano i prezzi si contraggono (rispettivamente di 2% e 1,5%) e sulle altre piazze (Bari, Perugia, Siena e Verona) diminuiscono lievemente. Su base tendenziale, si registrano variazioni negative, ridottesi nel corso del secondo trimestre su tutte le piazze, fino quasi ad annullarsi a Bari, Imperia e Verona. 16

18 Analisi dei prezzi Luglio Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Tabella 2.17: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA CH* IM MI PE PG* SI* VR* apr 11 1,26 1,85 1,27 1,30 1,16 1,36 1,28 1,27 mag 11 1,25 1,85 1,25 1,30 1,19 1,36 1,24 1,31 giu 11 1,22 1,85 1,24 1,27 1,16 1,32 1,25 1,27 lug 11 1,21 1,85 1,24 1,27 1,16 1,31 1,23 1,26 ago 11 1,85 1,24 1,27 1,16 1,27 1,23 1,26 set 11 1,20 1,85 1,23 1,26 1,16 1,26 1,25 1,26 ott 11 1,19 1,52 1,19 1,25 1,16 1,26 1,26 1,26 nov 11 1,18 1,52 1,19 1,24 1,16 1,26 1,22 1,26 dic 11 1,14 1,50 1,17 1,21 1,16 1,26 1,19 1,21 gen 12 1,14 1,15 1,20 1,13 1,22 1,18 1,17 feb 12 1,16 1,15 1,24 1,12 1,26 1,18 1,21 mar 12 1,16 1,17 1,23 1,12 1,26 1,20 1,23 apr 12 1,19 1,19 1,25 1,12 1,28 1,23 1,24 mag 12 1,21 1,21 1,28 1,15 1,28 1,23 1,25 giu 12 1,20 1,25 1,26 1,19 1,24 1,25 1,25 * prezzo franco arrivo Tabella 2.18: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA CH IM MI PE PG SI VR lug 11/giu 11 1,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,9% 1,7% 1,0% ago 11/lug ,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 2,9% 0,4% 0,0% set 11/ago 11 #DIV/0! 0,0% 1,0% 0,8% 0,0% 1,0% 1,2% 0,0% ott 11/set 11 1,3% 18,1% 3,1% 0,8% 0,0% 0,0% 0,8% 0,0% nov 11/ott 11 0,8% 0,0% 0,0% 1,0% 0,0% 0,0% 2,9% 0,0% dic 11/nov 11 3,0% 1,3% 1,7% 2,6% 0,0% 0,0% 2,3% 4,0% gen 12/dic 11 0,0% 100,0% 1,7% 0,1% 2,6% 3,0% 0,8% 3,1% feb 12/gen 12 1,8% #DIV/0! 0,0% 3,0% 0,9% 3,1% 0,0% 3,2% mar 12/feb 12 0,0% #DIV/0! 1,3% 1,0% 0,0% 0,0% 1,7% 1,2% apr 12/mar 12 2,6% #DIV/0! 2,1% 2,0% 0,0% 1,6% 2,5% 1,2% mag 12/apr 12 1,4% #DIV/0! 1,7% 1,8% 2,5% 0,0% 0,0% 1,1% giu 12/mag 12 0,6% #DIV/0! 3,1% 1,6% 3,3% 2,9% 1,2% 0,1% Tabella 2.19: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA CH IM MI PE PG SI VR apr 12/apr 11 5,6% 100,0% 6,3% 3,7% 3,4% 5,9% 3,9% 2,4% mag 12/mag 11 3,3% 100,0% 2,9% 1,6% 3,2% 5,9% 0,8% 4,3% giu 12/giu 11 1,6% 100,0% 0,6% 1,2% 2,2% 6,0% 0,1% 1,6% Nei mesi di aprile e maggio si assiste a un aumento generalizzato dei prezzi dell olio di sansa raffinato (acidità massima 0,5%). Giugno presenta invece variazioni differenti a seconda delle piazze: cali a Milano ( 1,6%) e Perugia (quasi 3%), aumenti a Imperia (3% circa), Pescara (3,3%) e Siena (1,2%) e sostanziale stabilità a Bari e Verona. Le variazioni positive dei primi due mesi del trimestre sono state superiori a quelle negative registrate a giugno e complessivamente i prezzi sono aumentati su tutte le piazze, tranne che a Perugia dove sono leggermente diminuiti. I livelli dei prezzi sono generalmente più bassi rispetto a quelli del 2011, sebbene con variazioni tendenziali negative che vanno assottigliandosi a Bari, Milano, Siena e Verona; a Imperia e Pescara si assiste nel mese di giugno ad un superamento dei valori registrati a giugno Solo a Perugia le differenze nei prezzi rispetto all anno precedente restano stabili intorno a 6%. 17

19 Il mercato internazionale Luglio Il mercato internazionale 18

20 Il mercato internazionale Luglio Il mercato olivicolo internazionale I prezzi dell olio di oliva nei due principali paesi competitor dell Italia, Spagna e Grecia, hanno mostrato una sostanziale stabilità rispetto ai ribassi verificatesi nella seconda metà del I livelli restano tuttavia sensibilmente più bassi rispetto a quelli delle scorse campagne. Per quanto riguarda il mercato iberico, l alta produzione della stagione 2011/12 è stata accompagnata da prezzi più bassi rispetto alla scorsa stagione. Si ricorda che la Spagna è il primo produttore mondiale di olio di oliva: nell attuale campagna l olio d oliva iberico ha rappresentato il 47,8% della produzione olearia mondiale mentre l export ha raggiunto una quota del 28% di quello mondiale. Il prezzo dell olio extravergine (grafico 3.1) scambiato sulla piazza andalusa di Jaen, attestato a 1,74 /kg a inizio aprile, ha presentato diverse oscillazioni nei mesi seguenti, mantenendosi comunque al di sotto di 1,80 /kg e chiudendo il mese di giugno a 1,76 /kg, con un leggero aumento dell 1% circa rispetto a inizio trimestre. Rispetto alla stagione precedente, i prezzi si mantengono su livelli più bassi, con una variazione anno su anno attestata a fine giugno su 10,4%. Grafico 3.1: Prezzo ( /kg) olio extravergine di oliva (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza di Jaen (Spagna) 2,10 2,05 2,00 1,95 1,90 1,85 1,80 1,75 1, / /2011 Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino L olio extravergine di oliva greco è rimasto fermo sulla soglia di 1,85 /kg, senza presentare variazioni significative. Anche per l olio greco i livelli dell attuale stagione sono inferiori a quella 2010/11, con una differenza negativa del 10% (fonte COI International Olive Council). Nel caso dell olio vergine (grafico 3.2), i prezzi, dopo essersi portati ad aprile su 1,67 /kg, hanno subìto alcune oscillazioni scendendo a inizio maggio a 1,65 /kg. Per tutto il mese di maggio e di giugno si sono mantenuti stabili intorno a 1,66 /kg, rimanendo su livelli prossimi a quelli di inizio trimestre. Nella stagione 2010/11 il trend dei prezzi era in discesa, per cui la variazione tendenziale, pur mantenendosi negativa, nel corso del trimestre si è ridotta da 7,6% a 5,8%. Grafico 3.2: Prezzo ( /kg) olio vergine di oliva (acidità compresa tra 0,8 e 2 ) in Spagna 1,90 1,85 1,80 1,75 1,70 1,65 1, / /11 Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Per quanto riguarda il lampante (grafico 3.3), da 1,54 /kg di inizio aprile, il prezzo è cresciuto leggermente sino a fine maggio (+2%), portandosi su 1,57 /kg, restando nel prosieguo sostanzialmente stabile. Nel corso del trimestre i prezzi hanno subìto una variazione positiva pari a +1,7%. Il trend è opposto a quello rilevato nello stesso periodo per la campagna 2010/11, nella quale l andamento era decrescente. In particolare, la variazione tendenziale negativa si è attestata oltre il 5 punti percentuali. 19

21 Il mercato internazionale Luglio 2012 Grafico 3.3: Prezzo ( /kg) olio lampante di oliva (acidità superiore a 2 ) in Spagna 1,80 1,75 1,70 1,65 1,60 1,55 1, / /11 Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Nonostante si sia arrestato il trend negativo di inizio anno, i prezzi dell olio extravergine di oliva in Spagna, Grecia e Italia sono particolarmente bassi in quanto sono tornati ai livelli della campagna 2008/09. Il COI non considera tuttavia strutturale tali riduzioni dei prezzi, ma li ricollega a un livello di consumi basso a causa del perdurare della crisi economica. In particolare in Spagna i prezzi bassi sono legati a un abbondante produzione e ad un offerta frammentata. I consumi di olio di oliva in Spagna sono tornati ai livelli del 2002, e in Italia e Grecia ai livelli del A fronte delle difficoltà vissute dal mercato all interno dell Unione Europea, note positive sono giunte invece fuori dai confini comunitari, dove i dati del COI hanno indicato una crescita delle importazioni di olio di oliva nei primi sei mesi dell attuale stagione (ottobre 2011 marzo 2012) rispetto alla precedente: +22% in Cina, +16% in Russia, +7% in Giappone; + 6% in Brasile, + 2% in Australia e +1% negli Stati Uniti. 20

22 Il mercato internazionale Luglio MFAO Il mercato dei futures dell olio di oliva spagnolo L MFAO è il mercato in cui si possono vendere e acquistare giornalmente contratti futures sull olio di oliva spagnolo. Il funzionamento è simile a qualsiasi altro mercato a termine di materie prime. Nello specifico, vengono scambiati contratti futures, ognuno dei quali ha come sottostante olio di oliva vergine di qualità lampante con acidità inferiore a 5 (lotto minimo 1 tonnellata), su varie scadenze: gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre e novembre. Nei due grafici sottostanti viene riportato l andamento del prezzo dei contratti futures con scadenza novembre 11 e gennaio 12. Grafico 3.4: Futures olio di oliva scadenza maggio 2012 Quotazioni MFAO ( /t) nel periodo 3 gennaio 29 giugno gen 10 gen 17 gen 24 gen 31 gen 7 feb 14 feb 21 feb 28 feb 6 mar 13 mar 20 mar 27 mar 3 apr 10 apr 17 apr 24 apr 1 mag 8 mag 15 mag 22 mag 29 mag 5 giu 12 giu 19 giu 26 giu Fonte: Elaborazione BMTI su dati MFAO L andamento dei corsi per i futures sull olio di oliva spagnolo scadenza luglio 2012 dal 3 gennaio al 29 giugno 2012 presenta, seppur con un deciso andamento oscillatorio, una tendenza di fondo al ribasso fino a fine maggio: il prezzo ad inizio anno si attestava su /t, per portarsi al valore minimo di /t al 31 maggio, riducendosi di oltre il 7%, con un crollo abbastanza accentuato nella terza settimana di maggio. A giugno si è verificata un inversione di trend con i prezzi che sono tornati a salire fino a /t, aumentando del 3% nell ultimo mese (grafico 3.4). Grafico 3.5: Futures olio di oliva scadenza luglio 2012 Quotazioni MFAO ( /t) nel periodo 3 gennaio 29 giugno gen 10 gen 17 gen 24 gen 31 gen 7 feb 14 feb 21 feb 28 feb 6 mar 13 mar 20 mar 27 mar 3 apr 10 apr 17 apr 24 apr 1 mag 8 mag 15 mag 22 mag 29 mag 5 giu 12 giu 19 giu 26 giu Fonte: Elaborazione BMTI su dati MFAO I futures dell olio di oliva spagnolo con scadenza maggio 2012 mostrano un andamento altalenante nel periodo compreso tra il 29 dicembre e il 26 aprile. Lungo tutto il quadrimestre si nota una forte variabilità, testimoniata da un oscillazione fra il prezzo massimo di /t del 7 febbraio ed il prezzo minimo del 23 aprile pari a /t. In generale si può notare una diminuzione del prezzo dei futures nel periodo in questione: a inizio anno si aveva un prezzo pari /t mentre a fine aprile il prezzo è sceso a /t (grafico 3.5). 21

23 Import export Luglio Import Export Tabella 3.1: Esportazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate gen apr 2011 gen apr 2012 var. % gen apr 2011 gen apr 2012 var. % Stati Uniti 134,1 127,0 5,3% ,8% Germania 46,3 52,3 12,8% ,2% Francia 33,9 32,2 4,8% ,9% Giappone 23,9 26,7 11,6% ,1% Canada 27,5 23,0 16,4% ,8% Regno Unito 17,5 17,7 1,1% ,4% Svizzera 13,0 12,4 5,1% ,9% Belgio 6,0 7,4 22,2% ,8% Cina 6,5 7,1 10,4% ,7% Paesi Bassi 7,4 6,1 17,8% ,7% UE ,4 149,9 1,0% ,9% Mondo 406,4 395,8 2,6% ,2% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.2: Prezzo medio all esportazione* ( /kg) per Paese di destinazione dell olio di oliva e sansa nazionale /kg gen apr 2011 gen apr 2012 var. % Stati Uniti 3,10 3,02 2,6% Germania 3,40 3,39 0,4% Francia 3,28 3,09 5,7% Giappone 3,62 3,61 0,4% Canada 2,93 2,78 5,2% Regno Unito 3,14 2,88 8,5% Svizzera 4,82 4,67 3,2% Belgio 2,99 2,97 0,5% Cina 2,72 2,57 5,5% Paesi Bassi 2,98 2,91 2,5% UE 27 3,08 3,00 2,7% Mondo 3,11 3,02 2,8% * Il prezzo medio all esportazione è stato calcolato come il rapporto tra valore delle esportazioni in e volume delle esportazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Nei primi quattro mesi del 2012 le esportazioni italiane di olio di oliva e di sansa nazionale superano le 131mila tonnellate, allineandosi ai valori registrati nello stesso periodo del Si registra tuttavia un calo dell export in valore che si porta sui 395,8 milioni di euro, con una variazione tendenziale di 2,6%. Si riduce quindi il prezzo medio all esportazione dell olio di oliva e di sansa nazionale, che si attesta a 3,02 /kg, inferiore del 2,8% rispetto al Tale riduzione interessa i principali paesi di destinazione dell olio di oliva e di sansa italiano. Si riscontrano andamenti diversi delle esportazioni a seconda del Paese di destinazione: l export verso gli Stati Uniti, con quasi 42mila tonnellate per un valore di 127 milioni di euro, ha subìto una contrazione rispetto al 2011 sia in valore che in volume, rispettivamente di 5,3% e 2,8%. Le esportazioni verso la Germani hanno presentato, al contrario, una crescita nei volumi del 13,2% superando le 15mila tonnellate, e in valore, pari al 12,8%, a 52,3 milioni di euro. Cala anche il valore delle esportazioni verso la Francia ( 4,8%), pur aumentando lievemente i volumi esportati. Crescono invece sia in volume che in valore le esportazioni verso Giappone, Regno Unito, Belgio e Cina. Al contrario, si riduce sia in valore che per volumi l export destinato al Canada, alla Svizzera e ai Paesi Bassi. 22

24 Import export Luglio 2012 Tabella 3.3: Importazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate gen apr 2011 gen apr 2012 var. % gen apr 2011 gen apr 2012 var. % Spagna 274,0 244,1 10,9% ,4% Grecia 111,7 72,5 35,1% ,8% Tunisia 36,1 35,3 2,1% ,3% Portogallo 4,3 2,8 33,8% ,0% Francia 0,7 0,9 27,4% ,1% Germania 0,5 0,4 18,3% ,8% Turchia 0,1 0,2 92,9% ,0% Australia 0,5 0,1 77,0% ,5% Bulgaria 0,0 0,1 328,3% ,2% Austria 0,0 0,0 48,9% ,5% UE ,6 321,0 18,3% ,1% Mondo 438,5 358,3 18,3% ,8% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.4: Prezzo medio all importazione* ( /kg) per Paese di origine dell olio di oliva e sansa estero /kg gen apr 2011 gen apr 2012 var. % Spagna 1,96 1,79 8,7% Grecia 1,79 1,73 3,4% Tunisia 2,00 1,73 13,6% Portogallo 2,24 2,18 2,7% Francia 2,29 2,11 7,7% Germania 3,29 3,05 7,4% Turchia 21,04 1,98 90,6% Australia 2,10 1,58 24,8% Bulgaria 0,38 1,70 347,0% Austria 5,03 UE 27 1,92 1,78 7,0% Mondo 1,92 1,78 7,3% * Il prezzo medio all importazione è stato calcolato come il rapporto tra valore delle importazioni in e volume delle importazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Le importazioni italiane di olio di oliva e di sansa hanno registrato nei primi quattro mesi del 2012 una riduzione sia in volume a 201mila tonnellate ( 11,8%), che in valore a 358 milioni di euro ( 18,3%) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Il calo ha interessato i volumi importati dai principali Paesi da cui deriva l olio di oliva e di sansa estero, eccetto la Tunisia, la Francia e l Austria. Si riduce il prezzo medio all importazione del 7,3% rispetto al 2011: lo stesso andamento interessa il prezzo medio all importazione per tutti i Paesi di origine, eccetto la Bulgaria, per la quale si registra un aumento del 347%. Tabella 3.5: Bilancia commerciale degli oli di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume Valore in milioni di euro Volume in tonnellate gen apr 2011 gen apr 2012 gen apr 2011 gen apr 2012 export 406,4 395, import 438,5 358, saldo 32,1 37, Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT La bilancia commerciale degli oli di oliva e di sansa è negativa per quanto riguarda i volumi, con un deficit di oltre 70mila tonnellate nel periodo gennaio aprile Il deficit rispetto allo stesso periodo del 2011 si è tuttavia ridotto di quasi il 28%. Cresce invece il saldo in valore raggiungendo un surplus di 37,4 milioni di euro, a fronte del saldo negativo nell anno precedente di 32,1 milioni di euro. 23

25 Import export Luglio Approfondimento normativo 24

26 Approfondimento normativo Luglio La politica di sostegno europea per il settore olivicolo: i programmi per il triennio Con l emanazione del Regolamento Comunitario n. 867/2008 del 3 settembre 2008, recante modalità di applicazione del Regolamento CE n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda le organizzazioni di operatori del settore oleicolo, i loro programmi di attività e il relativo finanziamento, sono state finanziate alcune attività a favore del settore olivicolo per gli anni che vanno dal 2012 al Successivamente, il 22 dicembre 2011, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha emanato il corrispondente decreto attuativo n dove sono state definite le attività ammissibili indicate dal Regolamento comunitario e individuati dei criteri più dettagliati per la loro realizzazione. Le attività ammissibili al finanziamento si distinguono in cinque differenti tipologie di seguito esplicitate. Nello specifico esse riguardano il monitoraggio e la gestione amministrativa del mercato olivicolo in cui sono comprese la raccolta di dati sul settore effettuata in conformità al metodo di rappresentatività geografica e di precisione stabilito dall autorità nazionale e l elaborazione di studi su temi riguardanti le altre attività previste dal programma dell organizzazione di operatori interessata; il miglioramento dell impatto ambientale dell olivicoltura da effettuarsi mediante azioni di mantenimento degli oliveti ad elevato valore ambientale e a rischio abbandono. Quest ultimo provvedimento è variabile a seconda della zona geografica, della superficie dei terreni destinati all olivicoltura e del numero minimo di olivicoltori da impiegare per l operazione in questione. Inoltre, il miglioramento ambientale potrà essere anche realizzato sia mediante l attuazione delle buone pratiche agricole per l olivicoltura e la verifica della loro applicazione presso gli operatori sia mediante l impiego di tecniche alternative all utilizzo di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell olivo quali quelle di tipo biologico, biotecnico e che utilizzano biocidi naturali sia ancora attraverso progetti volti ad incentivare tecniche quali la coltivazione biologica o integrata. Altra attività ricompresa nei programmi di attività riguarda il miglioramento della qualità della produzione di olio di oliva e di olive da tavola, con particolare interesse alle condizioni di coltivazione in tutte le fasi del ciclo dell olivo, alla raccolta dalla pianta nei periodi ottimali in funzione degli indici di maturazione e di qualità delle olive, al magazzinaggio e alla consegna delle stesse all impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta in contenitori con pareti rigide e fessurate. Inoltre, in quest ultimo programma di attività è compreso anche il miglioramento varietale degli oliveti, il miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei residui della produzione di olio e di olive oltre che l assistenza tecnica all industria di trasformazione oleicola. A favore della tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dell olio e delle olive possono essere realizzate ulteriori attività ammissibili al finanziamento comunitario. In particolare si tratta della creazione di sistemi che devono consentire di rintracciare i prodotti nei diversi stadi della filiera a partire dalle particelle olivetate o aziende agricole fino alla consegna al clienti; della realizzazione di sistemi di certificazione volontaria della qualità basati su analisi del rischio e dei punti critici di controllo; della creazione di sistemi di etichettatura innovativi che consentano di riportare al consumatore le informazioni tracciate nei sistemi di certificazione della qualità ora indicati e ancora della realizzazione di sistemi di controllo del rispetto delle norme di autenticità, qualità e commercializzazione dell olio di oliva e delle olive da tavola. Infine, all interno dei programmi delle organizzazioni degli operatori è compresa l attività di diffusione delle informazioni al pubblico sulle attività svolte attraverso sistemi tradizionali (conferenze) e sistemi innovativi (creazione di siti internet). 25

27 Approfondimento normativo Luglio 2012 Secondo il Decreto Ministeriale n (allegato 5) i fondi europei per le attività sopra citate corrispondono a circa 36 milioni di euro annui. Tale importo viene ripartito tra le diverse attività ammissibili al finanziamento comunitario in modo tale che il 30% (circa 11 milioni di euro) venga attribuito alle attività di monitoraggio e gestione amministrativa del mercato olivicolo, a quelle di tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dei prodotti, e alle attività di diffusione delle informazioni. Il restante 70% dell importo annuo (circa 25 milioni di euro) viene invece destinato alle azioni di miglioramento dell ambiente e della qualità dei prodotti. Nello specifico, quest ultimi fondi verranno ulteriormente suddivisi in modo tale che il 20% di questi (circa 5 milioni di euro) venga distribuito equamente a tutte le Regioni italiane, mentre l 80% (circa 20 milioni di euro) venga ripartito tra le diverse Regioni in funzione del peso che la produzione di oli di oliva e di olive da tavola riveste in ciascuna di esse. Sulla base di questo criterio, le Regioni che disporranno delle maggiori risorse finanziarie sono in ordine decrescente Puglia, Calabria e Sicilia, mentre le altre Regioni seguiranno con importi progressivamente inferiori. In seguito ad un indagine condotta presso alcuni operatori del settore olivicolo in merito alla possibilità che i programmi triennali di attività previsti dal Regolamento CE n. 867/2008 possano rappresentare un rafforzamento per il comparto, sono emersi differenti pareri. Alcuni operatori sostengono che gli interventi in questione sono utili a far crescere la consapevolezza nel consumatore dell importanza per la propria salute di un olio di qualità, tracciato dalla produzione delle olive fino all imbottigliamento dell olio. Altri ancora sostengono che tali aiuti distribuiti ad aziende che abbiano requisiti di professionalità potrebbero contribuire a dare maggiore visibilità a tutto il settore, incrementando così sia la qualità che la maggiore sicurezza alimentare del prodotto. Altri operatori, d altro canto, hanno espresso pareri negativi in quanto ritengono che questi finanziamenti non contribuiscano ad apportare modifiche strutturali al settore olivicolo oleario né tantomeno ad una reale crescita dello stesso. 26

28 Analisi su superfici e produzione nazionali Luglio Analisi su superfici e produzione nazionali 27

29 Analisi su superfici e produzione nazionali Luglio La produzione di olio in Italiaa Grafico 5.1: Produzione (q) di olio di pressione in Italia dal 2000 al Milioni Produzione Olio di pressione '000 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 '08 '09 '10 '11 Fonte: Elaborazione BMTI su dati Istat Tabella 5.1: Resa (kg di olio per 1 q di olive) dell olio di pressione in Italia ( ) con evidenziazione degli anni in cui la resa è stata massima (in verde) e di quelli in cui è stata minima (in rosso) Olio di pressione 18, ,4 18,1 Fonte: Elaborazione BMTI su dati Istat , ,8 17, , ,0 17, ,1 16,8 17,5 I dati Istat relativi alle coltivazioni olivicole mostrano un andamento variabile della produzione di olio di pressione tra il 2000 ed il 2011: dopo la crescita avvenuta nel quinquennio , culminata nella produzione record di 800mila tonnellate nel 2004, a partire dal 2005 e fino al 2007 la produzione si riduce costantemente. Dopo la ripresa verificatasi nel 2008, il biennio seguentee ha riscontrato un livello produttivoo stabile sopra le 500mila tonnellate. Nel 2011 si registra un aumento del 6,4%, con una produzione olearia di circa 545mila tonnellate. Complessivamente, nel periodoo considerato la produzione ha presentato un incremento del 7,6%. La resa ha raggiunto il valore massimo di 19,4 kg/q nel e ha toccatoo il minimo di 16,8 kg/q nel

30 Analisi su superfici e produzione nazionali Luglio 2012 Cartogramma 5.1: Produzione di olio di pressione (A) e resa dell olio di pressione (B) in Italia nell anno A B Fonte: Elaborazione BMTI su dati Istat Le regioni con il dato più consistente sulla produzione di olio di pressione sono nel 2011 la Puglia e la Calabria, con oltre 1 milione di quintali di olio prodotto. La produzione è rilevante anche in Abruzzo, nelle regioni affacciate sul Mar Tirreno e in Sicilia. Si osserva quindi una maggiore distribuzione della produzione di olio di pressione nel Sud e nel Centro. Diverso è il dato sulla resa dell olio di pressione, che risulta maggiore in Liguria, Lombardia, Calabria e Umbria, regioni nelle quali supera i 18 kg/q. La resa è superiore ai 16 kg/q anche nel Lazio, in quasi tutte le regioni del Nord e del Meridione. 29

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