Variabili di rilevazione delle dinamiche relazionali. (affinità e opposizioni)

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1 Variabili di rilevazione delle dinamiche relazionali (affinità e opposizioni)

2 Affinità elettive (integrazione, complementarietà, incontro, mediazione, riconoscimento, dialogicità, disponibilità)

3 L INTEGRAZIONE è la base per una buona organizzazione (e non il contrario). Il gioco delle parti, dei compiti, delle funzioni e dei ruoli è armonioso

4 La COMPLEMENTARIETA nasce dalla consapevolezza che l uno farà le cose che non possono essere fatte dall altro

5 L INCONTRO presuppone la diversità delle persone, dei loro modelli mentali e degli schemi d azione, una potente risorsa a cui ciascuno può attingere

6 La MEDIAZIONE costruisce il senso comune perché modera gli eccessi e stimola le energie necessarie per raggiungere un obiettivo. Produce accordo.

7 Il RICONOSCIMENTO porta a scoprire che gli altri vivono le stesse emozioni. E l antidoto dell equivoco: si basa sulla comprensione delle aspirazioni, delle frustrazioni e delle difficoltà dell altro

8 La DIALOGICITA è possibile quando ci siano cose da dire e ci sia un contesto in cui possono essere dette. Una relazione in cui si discute di ogni cosa, non si litiga perché, anche di fronte agli idee o alle opinioni più divergenti, si sa che è possibile condurre a buon fine la discussione

9 La DISPONIBILITA scaturisce dall apertura verso l altro. Spesso è valutata nell intenzione più che nel risultato

10 Opposizioni relazionali (insofferenza, logoramento, fastidio, equivoco, delusione, evitamento, incomprensione)

11 L INSOFFERENZA produce litigio. Quanto più uno è, intenzionalmente, ordinato, preciso, metodico, ripetitivo, tanto più l altro è, intenzionalmente, confusionario, vago, innovativo e creativo

12 Il LOGORAMENTO è frutto di rapporti superficiali con manifestazioni appariscenti ed estetizzanti. E una certa immagine, un tono sempre sopra le righe, che logora le persone costrette a dare risposte all altezza della situazione, mai del tutto vere o del tutto chiare

13 Il FASTIDIO nasce dalla reattività di rifiuto a pelle di gesti, modi di fare, odori, rumori, sapori, immagini emanati da qualche persona. Conduce a rassegnazione e sopportazione. Si manifesta in atti di vendetta: piccoli dispetti o vere e proprie violenze

14 C è EQUIVOCO nei comportamenti delle persone quando le azioni non sono sinergiche ed orientate allo stesso fine o, se orientate allo stesso fine, sono svolte in modi e tempi diversi

15 La DELUSIONE si impianta quando le persone interpretano, illudendosi, il comportamento dell altro in sintonia con le proprie aspettative. Può manifestarsi improvvisamente, a seguito di un inganno, o lentamente in piccole esperienze quotidiane, poco percettibili, conducendo alla calunnia o al tradimento

16 L EVITAMENTO è precostituita indisponibilità alla relazione e preclude ogni possibilità di vita comune. I motivi psicologici dell evitamento sono: inibizione, incapacità di stabilire rapporti, eccesso di sensibilità, bassa autostima ma anche senso di superiorità, megalomania o superbia

17 L INCOMPRENSIONE è l incapacità di trovare il motivo del comportamento che l altro mette in atto. Sebbene sia chiaro ed evidente ciò che l altro fa, non si capisce perché lo faccia, come sia possibile che l altro non capisca che ciò che fa non è quello che si deve fare in quella circostanza

18 Stili di leadership

19 Questo semplice concetto dei tre stili di leadership (come i leader introducono il cambiamento e come prendono le decisioni) viene ampiamente trattato dagli studiosi Kotter e Schlesinger

20 Con lo stile autocratico il leader impone le proprie decisioni, decide cosa fare, come fare e quali sono i tempi necessari per fare. In questo modo, il leader non chiede e non ascolta il parere di altri, ma segue il proprio istinto e la propria volontà

21 Con lo stile democratico il leader chiede al proprio team di partecipare alla risoluzione di un problema, le decisioni sono prese in maniera democratica, il parere di tutti viene ascoltato e tenuto in considerazione per la soluzione del problema

22 Lo stile laissez faire viene adottato quando il team sa cosa fare e come fare, e, pur restando il leader il vero responsabile delle decisioni che saranno prese, è il team che agisce

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