Osservatorio mercato del lavoro

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1 Osservatorio mercato del lavoro Provincia di Varese A cura dell Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Varese

2 : LA CRISI CHE NON PASSA Il segno - ha caratterizzato questi ultimi anni di economia italiana. In forte calo, lo dicono anche i dati sull andamento congiunturale dell Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Varese, la produzione, il fatturato, gli ordini, i profitti. I piccoli imprenditori tengono duro sull occupazione, perché al capitale umano si guarda sempre con rispetto e perché, professionalmente parlando, è vero capitale. Gli istituti di credito centellinano le erogazioni: in due anni il crollo dei prestiti è del 7%; Varese raggiunge il -14%. Le micro e piccole imprese investono sempre meno e i margini si riducono sempre più; il costo del lavoro è insostenibile. Nelle famiglie sono scesi vertiginosamente i consumi. Il 2012 sarà ricordato, probabilmente, come l anno della spending-review inaugurata dal Governo Monti, ma anche per la forza dimostrata dalle piccole imprese nel voler conservare la propria competitività attraverso la sperimentazione, le reti, la voglia di comunità. L impresa 2.0 non è utopia: l e-commerce è uno strumento che l imprenditoria sta scoprendo lentamente ma efficacemente nel suo lavoro e i social, da Twitter a Facebook, si stanno ricavando uno spazio nella condivisione di esperienze, di risultati e di progetti. Ottimizzare le risorse esistenti, per utilizzarle al meglio, ed evitare quegli sprechi che in buona parte ci hanno condotto ad una crisi che è stata sì finanziaria ma anche crisi degli stili di vita, è ormai un principio consolidato. Scegliere per l impresa L Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Varese, attraverso il suo Osservatorio sul Mercato del Lavoro, da mesi sta approfondendo l andamento delle piccole imprese nell economia della provincia di Varese. I segnali sono forti e chiari: si deve prendere una scelta. Immediata, urgente, non più rinviabile nel tempo. Gli economisti dicono che il rischio più insidioso e potenzialmente devastante è rappresentato dalla mancanza di fiducia a tutti i livelli: banche, investitori, risparmiatori, imprese. Senza fiducia, si blocca tutto. Ed è proprio all impresa che si deve guardare con un impegno maggiore, da parte di tutti. In provincia di Varese, secondo dati Istat, le micro imprese con meno di 10 addetti sono , rappresentano il 93,6% delle imprese presenti sul territorio. Le micro e piccole imprese con meno di 20 addetti sono , il 97,5% delle imprese complessive. Le piccole imprese (con meno di 50 addetti) sono e pesano per il 99,2% sul totale delle imprese presenti sul territorio. Il 71,3% degli addetti ha un occupazione in imprese con meno di 50 addetti. Ciò che chiedono gli imprenditori Quindi, la fiducia. Quella che Confartigianato Imprese Varese ha letto nelle parole dei propri imprenditori radunati. Una fiducia che è fatta di passione, idee, progetti, eccellenza nella produzione. Soprattutto di nicchia, ma non solo. Come si può generare la fiducia nelle imprese? A rispondere sono gli stessi imprenditori: - Con tasse equilibrate e sostenibili, in un giusto compromesso tra ciò che serve all imprenditore e ciò che chiede lo Stato. Tasse con le quali l impresa compartecipa alla realizzazione e al sostegno di servizi e progetti pubblici fatti per la collettività. - Con regole certe, chiare e semplici: perché un interpretazione condivisa e corretta sostiene la legalità e rende i controlli da parte della autorità più semplici. 1

3 - Con una concorrenza maggiore, quindi più mercato. Senza condizionamenti di risorse pubbliche che non permettono l assunzione di responsabilità e, in alcuni casi, favoriscono la corruzione. La disuguaglianza, anche sociale, la si combatte con la concorrenza: per esaltare le eccellenze imprenditoriali e individuali. Quindi: idee, senso del rischio, etica, meriti e capacità. - Con un attenzione maggiore al territorio che, se capace di rendersi virtuoso e di presentare le sue eccellenze, potrà attirare maggiori risorse per creare un circuito di ricchezza da produrre ed esportare. Responsabilità e sostenibilità In tutto questo, l assunzione di responsabilità è più che mai prioritaria. Responsabilità sociale di impresa ma anche decisioni sostenibili che intervengano in modo partecipativo nella costruzione del futuro del nostro territorio e dei suoi giovani. La ricchezza, di per sé, non ha una grande utilità se non la si dirige a creare strumenti per mantenere le competenze professionali all interno delle imprese e a generare quelle opportunità che possano dare vantaggi all impresa, alla collettività, al territorio. Forse siamo già fuori dal tunnel : questo il messaggio di Confartigianato Imprese Varese. <Molte imprese ci chiedono: quando usciremo dal tunnel? Forse siamo già fuori dal tunnel ma è cambiato il contesto e noi non lo riconosciamo più. Non c è consapevolezza del fatto che chi produce ricchezza sono le imprese, questo è il primo presupposto. Il secondo riguarda il mondo: tutti quanti, grandi e piccoli, hanno operato in un mercato protetto, oggi ci sono regole nuove da affrontare per chi vuole fare impresa. Tutto questo conta e non puoi ignorarlo>, sottolinea Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese. Cosa fare Le conseguenze della crisi hanno lasciato segni indelebili: uno per tutti, la chiusura di tante troppe - imprese. Per la competitività del sistema economico è ormai inevitabile una consistente diminuzione della pressione fiscale e un importante calo del costo del lavoro. Per ottenere tali risultati, è indispensabile tagliare la spesa pubblica a partire dagli sprechi ad oggi ancora misurabili in decine di miliardi di euro. Nello stesso tempo sono necessari una politica industriale per l impresa, azioni votate al sostegno dell innovazione e delle reti e un monitoraggio costante di come la Pubblica Amministrazione, ad ogni livello (nazionale, provinciale, comunale), utilizza le risorse economiche ricevute da imprese e cittadini sotto forma di tasse. Questo è un impegno che Confartigianato Imprese Varese con la prossima costituzione di un Agenzia delle Uscite - ha fissato per il E bene ricordare che la ricchezza che viene prodotta ogni anno in un Paese, è il risultato dell attività delle sue imprese che producono beni e servizi. Avviare un impresa richiede un investimento iniziale, e se il risultato è negativo gli investitori perdono il loro capitale. A questo rischio, e a questa abnegazione, si deve dare un attenzione del tutto particolare. Un attenzione che, se supportata dai dati e dalle elaborazioni statistiche come quelle presentate in quest indagine dell Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Varese, può portare enti ed istituzioni a maturare una diversa consapevolezza nei confronti di tutti quegli imprenditori della piccola impresa che contribuiscono alla crescita del nostro territorio. 2

4 Cambiare per crescere Ma si deve cambiare: sistemi di rappresentanza degli interessi delle piccole imprese e imprenditori, insieme. Cambiare per crescere, per guardare oltre, per abbandonare la paura e l ansia di un sistema economico che è sempre più basato sull incertezza. Su equilibri che richiedono logiche e azioni diverse. E che quindi dobbiamo imparare a conoscere e gestire. L analisi da parte dell Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Varese, con un campione di imprese che la rendono più che mai reale, veritiera e in grado di porsi come punto di riferimento per l andamento economico del nostro territorio, prende il via da questa esigenza: partire da ciò che è e registrare la trasformazione e il mutamento attraverso le scelte economiche prese dalla piccola imprenditoria del territorio. Scelte che, spesso, sono pilotate dal mercato ma anche dalla lungimiranza di quegli imprenditori che al mercato guardano solo come spazio aperto e pronto alla contaminazione. E non come confine entro il quale rinchiudersi. D altronde, dobbiamo considerare il fatto che sarà l impresa a poter dare un grosso contributo se non decisivo per uscire da questo empasse economico. I Governi, ormai, sono sempre più lontani dal poter stimolare la ripresa economica attraverso l indebitamento. Ma di certo non si potranno incrementare le tasse. Anzi, l analisi dell Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Varese, con l Osservatorio sul mercato del lavoro, accompagna proprio in questa direzione: preso atto di ciò che sta accadendo all imprenditoria del territorio, si devono aprire dibattiti e confronti per poter affrontare con spirito nuovo, se vogliamo anche critico ma costruttivo, questa economia incerta. La mappa imprenditoriale tra interessi e valori I dati raccolti in queste pagine, quindi, rappresentano una mappa imprenditoriale che racconta i mutamenti, nel mercato del lavoro, dal 2009 al Mette in rilievo la tempra di tutti quegli imprenditori che sono, più che mai oggi, una comunità operosa ed eterogenea per prodotti, formazione, cultura in grado di proporre una sua linea economica e sociale. Fatta di interessi, obiettivi ma anche principi saldi: - La trasparenza in ciò che si fa e in ciò che serve per andare avanti. - La capacità di distinguersi e di adattarsi agli eventi, perché ciò che va bene per l oggi non è detto possa andare per il domani. - Il confronto con le nuove culture e i nuovi mercati. - Gli investimenti nella conoscenza e, di conseguenza, nella sua trasmissione a chi potrà essere l imprenditore del domani: l apprendista. - La valorizzazione delle capacità e dell innovazione, entrambi strumenti privilegiati nella creazione di ricchezza. Ed è questa ricchezza l impresa, con tutti suoi equilibri e diversità - a dover essere sostenuta. 3

5 NOTA METODOLOGICA Il campione preso a riferimento comprende le sole aziende per le quali sono stati elaborati i cedolini paghe mensili dal 2009 a Sono escluse dalla elaborazione statistica le aziende già costituite che, nel corso del quadriennio preso a riferimento, hanno trasferito l elaborazione dei cedolini paghe presso altro consulente o provengono da altro consulente. Sono incluse le aziende che si sono neo costituite nel corso del quadriennio o hanno cessato la propria attività nel corso del periodo preso a riferimento. Importante sottolineare che le analisi prodotte hanno un alto indice di affidabilità dovuto sia alla ampia platea presa a riferimento che alle azioni svolte per selezionare il campione. Costruzione della banca dati La fonte originaria della banca dati è costituita dalle elaborazioni dei cedolini paghe svolte da Confartigianato Imprese Varese per i propri clienti, utilizzando un programma applicativo di ampia diffusione in Italia. I dati sono esportati dall applicativo, controllati per anomalie ed integrati di ulteriori informazioni calcolate e riclassificazioni interne. La struttura dei dati è inoltre convertita per essere memorizzata in uno schema di database SQL che costituisce la data warehouse. La data warehouse è stata inizialmente alimentata recuperando i dettagli fino ad inizio E inoltre aggiornata mensilmente con i dati dell ultima elaborazione paghe. Le informazioni gestite contengono i dati generali delle aziende (identificate solo tramite un codice interno), dei dipendenti e collaboratori (identificati solo tramite un codice interno), i cedolini mensilmente elaborati, gli eventi di assunzioni e licenziamento. Sono inoltre registrati i principali eventi esposti sul Libro unico del lavoro (CIG, Malattia, Infortunio, Maternità, etc.). I dati sono mantenuti nel dettaglio, storicizzati ove variabili nel tempo e non sono svolte aggregazioni in questa fase. Questo schema SQL è la fonte dati esclusiva per un database OLAP che si occupa delle aggregazioni e di gestire i metadati per l utilizzo della banca dati. Il Cubo OLAP è strutturato su una tabella principale dei fatti che raccoglie tutti gli eventi (elaborazioni cedolino, assunzioni, licenziamenti, eventi del LUL), valorizzati anche in ore e giorni lavorativi dove applicabile. Secondo uno schema a stella, alla tabella dei fatti sono collegate le dimensioni di analisi. E inoltre presente una tabella dei fatti secondaria, collegata in logica molti-a-molti, utilizzata per velocizzare il calcolo univoco di ditte e addetti. Nel Cubo OLAP sono inoltre calcolati alcuni indici, come la percentuale sul totale attivi o la variazione su altro periodo, e resi disponibili gli strumenti di analisi. L analisi e la rappresentazione grafica delle informazioni è svolta principalmente su foglio di calcolo tramite tabelle e grafici Pivot connessi al Cubo OLAP. Le Pivot sono collegate tra loro tramite filtri per i principali parametri (date elaborazione, settore e ATECO della azienda, periodo di validità del campione, etc.) per semplificare l aggiornamento. 4

6 1 Osservatorio Mercato del lavoro

7 OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO GENERALE Il periodo preso a riferimento è quello relativo dal gennaio 2009 al dicembre Il campione in base al quale sono state elaborate le statistiche è composto da aziende per lavoratori dipendenti e collaboratori. I comparti produttivi maggiormente rappresentati sono: - Meccanica di produzione: 332 aziende per lavoratori, - Edilizia: 565 aziende per lavoratori, - Chimica / gomma-plastica: 98 aziende per lavoratori. 7

8 Media dipendenti per azienda: Aziende con un 1 solo dipendente: - a dicembre 2012 sono il 26,7% del campione contro il 28,5% del dicembre 2009: nell arco di quattro anni sono diminuite del 26%. Aziende da 2 a 4 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 42,8% del campione contro il 42% del gennaio 2009: nell arco di quattro anni sono diminuite del 18%. Aziende da 5 a 9 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 20,4% del campione contro il 19,3% del gennaio 2009: nell arco di quattro anni sono diminuite del 14%. Aziende con più di 10 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 10,8% del campione contro il 10,2% del gennaio 2009 : nell arco di quattro anni sono diminuite del 19%. A dicembre 2012 il 68,8% delle aziende occupano fino a 4 lavoratori dipendenti contro il 70,6% del mese di gennaio

9 A dicembre 2012 il 64,2% dei lavoratori del campione preso a riferimento sono uomini; il 35,8% donne. A gennaio 2009 il 62,9% erano uomini contro il 37,1% di donne. 9

10 Anzianità aziendale Il grafico evidenzia che, anche in presenza di una eccezionale crisi congiunturale, gli imprenditori delle imprese artigiane e di quelle piccole e medie cercano di preservare in ogni modo le professionalità presenti in azienda. A dicembre 2012, il 31,8% dei lavoratori subordinati del campione preso a riferimento ha una anzianità aziendale superiore ai 10 anni contro una media, nel gennaio 2009, del 22,5%. L importante diminuzione in termini percentuali di lavoratori con anzianità inferiore ai 5 anni è dovuta sia alla diminuzione di nuove assunzioni e sia alle motivazioni sopra esposte. 10

11 Forma contrattuale lavori dipendenti In questi ultimi anni, in provincia di Varese, si è registrata una progressiva diminuzione di lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato (media pari a ca. il 21% del totale) nelle imprese Artigiane e nelle Pmi. Nonostante questo, a dicembre 2012 il 93,8% dei lavoratori dipendenti ha un contratto di lavoro senza scadenza; solo il 6,2% dei lavoratori è a tempo determinato. Le stesse percentuali si registrano anche nel mese di gennaio 2009, anche se siamo in presenza di un lieve scostamento in termini percentuali in relazione ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato part/time che passano dal 14,2% del gennaio 2009 al 15,6% di dicembre Si conferma la preferenza degli imprenditori di imprese artigiane e Pmi a mantenere all interno della propria azienda collaboratori stabili. 11

12 Saldi assunzioni / licenziamenti per comparto L analisi statistica ci conferma che dal punto di vista occupazionale questi anni di crisi si sono rivelati eccezionali ma, ovviamente, incredibilmente difficili. Tutti i comparti hanno subito importanti flessioni in termini occupazionali di lavoratori dipendenti subordinati: - Altri servizi alla persona e alle imprese: - 33% - Tessile e abbigliamento: - 25,2% - Edilizia: - 20% - Meccanica di produzione: - 16,1% Positivi: - Ristorazione e Alberghi: + 17,1% (campione, però, poco significativo) - Riparazione autoveicoli / moticicli: + 4% La Provincia di Varese è caratterizzata da un elevata concentrazione di imprese manifatturiere con importanti percentuali sia in relazione agli addetti che in riferimento al valore aggiunto: la situazione congiunturale negativa in essere, quindi, ha creato anche importanti difficoltà alle aziende che per tipologia di attività offrono servizi a tali imprese. 12

13 Apprendisti Nel quadriennio preso a riferimento abbiamo assistito ad una contrazione di assunzioni di apprendisti pari al 36%: come per tutte le altre tipologie contrattuali si è assistito ad una forte contrazione di nuove assunzioni. Da aggiungere che il contratto di apprendistato ha subito negativamente l incertezza normativa e giuridica. Nel periodo preso in esame ( ) sono state, infatti, promulgate diverse normative con contenuti anche molto diversi e questo ha senz altro influito sulla disponibilità degli imprenditori ad assumere con tale tipologia contrattuale. 13

14 Trend assunzioni / licenziamenti L andamento del saldo tra assunzioni e licenziamenti rispecchia l andamento congiunturale del sistema economico nel quadriennio preso a riferimento. Il momento maggiormente difficoltoso si è avuto lo scoppio ufficiale della crisi (fine 2008 inizio 2009) con un saldo negativo tra assunzioni e licenziamenti pari al 43%. Il miglior periodo è coinciso a fine 2012 con il punto apicale della doppia W (così chiamata dagli economisti) dove il saldo negativo è stato pari al 13,8%. 14

15 Età media dipendenti in forza I dati confermano che chi paga in misura maggiore la crisi sono i più giovani. Il calo delle assunzioni, e la preferenza degli imprenditori artigiani e di Pmi a mantenere in azienda il personale con più anzianità e con maggiore professionalità, si traduce in un calo del 42% di dipendenti con età ai 19 ai 25 anni. 15

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17 2 Meccanica

18 MECCANICA DI PRODUZIONE ll campione in base al quale sono state elaborate le statistiche è dato da 332 aziende per lavoratori dipendenti e collaboratori. 19

19 Media dipendenti per azienda Aziende con 1 solo dipendente: - a dicembre 2012 sono il 14,2% del campione contro il 13,1% del gennaio Aziende da 2 a 4 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 37,2% del campione contro il 38,5% del gennaio Aziende da 5 a 9 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 30,9% del campione contro il 28,8% del gennaio Aziende con più di 10 dipendenti - a dicembre 2012 sono l 17,7% del campione contro il 19,6% del gennaio

20 A dicembre 2012 il 77,5% dei lavoratori del campione preso a riferimento sono uomini; il 22,5% donne. A gennaio 2009 il 76,1% erano uomini contro il 23,9% di donne. A dicembre 2012 l 11,9% dei lavoratori è di nazionalità non italiana contro il 12,8% del gennaio

21 Forma contrattuale lavori dipendenti In questi ultimi anni, in provincia di Varese, si è registrata una progressiva diminuzione di lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato (media pari a ca. il 21% del totale) nelle imprese Artigiane e nelle Pmi. Nonostante questo, a dicembre 2012 il 96,1% dei lavoratori dipendenti ha un contratto di lavoro senza scadenza. Solo il 3,9% dei lavoratori è a tempo determinato. Percentuali simili anche se fotografiamo la situazione al gennaio 2009: lieve lo scostamento in termini percentuali in relazione ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato part/time che passano dal 7,7% del gennaio 2009 al 8,4% di dicembre E confermata la preferenza degli imprenditori di imprese artigiane e Pmi a mantenere all interno della propria azienda collaboratori stabili. 22

22 Apprendisti Nel quadriennio preso a riferimento abbiamo assistito ad un andamento discontinuo in relazione alla assunzioni di apprendisti. Il calo coincide con i periodi maggiormente negativi della crisi: fine 2008, inizio 2009, fine Il picco di assunzioni coincide con la lieve ripresa registrata a fine Il contratto di apprendistato, inoltre, ha subito in modo del tutto negativo l incertezza normativa e giuridica. Nel quadriennio preso a riferimento, infatti, sono state promulgate diverse normative con contenuti anche molto diversi, e questo ha senz altro influito sulla disponibilità degli imprenditori ad assumere con tale tipologia contrattuale. Trend assunzioni / licenziamenti L andamento del saldo tra assunzioni e licenziamenti rispecchia l andamento congiunturale del sistema economico nel quadriennio preso a riferimento. Il momento maggiormente difficoltoso si è avuto con lo scoppio ufficiale della crisi (fine 2008 inizio 2009) con un saldo negativo tra assunzioni e licenziamenti pari a 135 lavoratori. Il miglior periodo è coinciso a fine 2010 con il punto apicale della doppia W (così chiamata dagli economisti) dove il saldo negativo è stato pari a 54 lavoratori. 23

23 Età media dipendenti in forza I dati confermano che chi paga in misura maggiore la crisi sono i più giovani. Il calo delle assunzioni e la preferenza degli imprenditori artigiani e delle Pmi a mantenere in azienda il personale con più anzianità e con maggiore professionalità, si traduce in un calo del 39% di dipendenti con età ai 19 ai 25 anni. 24

24 3 Servizi alla persona

25 SERVIZI ALLA PERSONA Il campione in base al quale sono state elaborate le statistiche è dato da 278 aziende per 832 lavoratori dipendenti e collaboratori. 27

26 Media dipendenti per azienda Il numero medio di lavoratori subordinati per azienda, secondo il campione preso a riferimento, a dicembre 2012 è pari a 2,22 contro 2,13 del gennaio Aziende con 1 solo dipendente: - a dicembre 2012 sono il 48,8% del campione contro il 56,3% del gennaio Aziende da 2 a 4 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 42,5% del campione contro il 36,1% del gennaio Aziende da 5 a 9 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 7,5% del campione contro il 5,8% del gennaio Aziende con più di 10 dipendenti: - a dicembre 2012 sono l 1,3% del campione contro l 1,9% del gennaio I dati confermano che a soffrire maggiormente il periodo congiunturale negativo sono le aziende meno strutturate e con un solo dipendente. Le aziende con più di un dipendente si sono avvalse della possibilità, mediante ristrutturazioni interne dei processi produttivi, di razionalizzare i costi ma anche di innovare e implementare i propri servizi offerti secondo le nuove esigenze del mercato. 28

27 A gennaio 2009, il 91% dei lavoratori del campione preso a riferimento erano donne; il 9 % uomini. A dicembre 2012 il 91,2% sono donne contro l 8,8% di uomini. Si conferma, pertanto, che il comparto servizi alla persona si caratterizza per una elevata presenza femminile. Presenza femminile che nel corso del quadriennio è andata a diminuire in termini numerici ma non in percentuale. A differenza degli altri comparti, si evidenzia che non si è assistito ad una diminuzione in termini percentuali di donne occupate in quanto in tali attività le alte professionalità sono, comunque, soprattutto di genere femminile. 29

28 Anzianità aziendale Il grafico evidenzia, anche in presenza di una eccezionale crisi congiunturale (2009/2012), che gli imprenditori di aziende artigiane e di Pmi cercano di preservare in ogni modo le professionalità presenti in azienda. A dicembre 2012 il 15,5% dei lavoratori subordinati del comparto Servizi alla persona ha una anzianità aziendale superiore ai 10 anni contro una media, a gennaio 2009, dell 8,0%. Per effetto della contrazione di nuove assunzioni, nel quadriennio preso a riferimento i lavoratori dipendenti con una anzianità aziendale inferiore ai due anni sono calati dal 53,3% del gennaio 2009 al 37,1% del dicembre

29 Forma contrattuale lavori dipendenti In questi ultimi anni, in provincia di Varese, si è registrata una progressiva diminuzione di lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato (media pari a ca. il 21% del totale) nelle imprese Artigiane e nelle Pmi. Nonostante l andamento congiunturale, nel comparto Servizi alla persona il 92,8% dei lavoratori dipendenti ha un contratto di lavoro senza scadenza; solo il 7,2% dei lavoratori è a tempo determinato. Percentuali simili anche nel mese di gennaio 2009: i lavoratori con contratto a tempo indeterminato erano il 93,3%. Lo scostamento in termini percentuali si registra nei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato part/time che passano dal 27,6% del gennaio 2009 al 37,1% a dicembre E confermato la preferenza degli imprenditori del comparto a mantenere all interno della propria azienda collaboratori stabili e professionalmente preparati. L alta percentuale di part-time rispetto il tempo pieno è dovuta essenzialmente dalla importante presenza percentuale di lavoratori di genere femminile che, in questo modo, meglio riescono a conciliare lavoro e famiglia. A seguito di importanti cali di lavoro e fatturato, è anche possibile che gli imprenditori abbiano scelto per una riduzione delle ore lavorate rispetto alla ipotesi di licenziamenti. 31

30 Apprendisti Nel quadriennio preso a riferimento abbiamo assistito ad una forte contrazione di assunzioni di apprendisti rispetto agli anni precedenti. Come per tutte le altre tipologie contrattuali, si è assistito ad una forte contrazione di nuove assunzioni dovuta alle difficoltà congiunturali in essere. Dal 2009 al 2012, infatti, si registra un calo di assunzioni di apprendisti di oltre il 50%: il contratto di apprendistato ha subito in modo del tutto negativo l incertezza normativa e giuridica. Nel quadriennio preso a riferimento, infatti, sono state promulgate diverse normative con contenuti anche molto diversi, e questo ha senz altro influito sulla disponibilità degli imprenditori ad assumere con tale tipologia contrattuale. 32

31 Trend assunzioni / licenziamenti L andamento del saldo tra assunzioni e licenziamenti rispecchia l andamento congiunturale del sistema economico nel quadriennio preso a riferimento. Il saldo è sempre stato negativo, con maggiore evidenza nel corso dell anno 2009 con un saldo negativo pari al 17,6% e nell anno 2011 con un saldo negativo pari al 13,3. Nel complesso abbiamo assistito ad un calo di nuove assunzioni pari al 27,1% dal gennaio 2009 al dicembre

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33 4 Tessile

34 TESSILE - ABBIGLIAMENTO Il campione in base al quale sono state elaborate le statistiche è composto da 164 aziende per lavoratori dipendenti e collaboratori. Il campione comprende le sole aziende per le quali sono stati elaborati i cedolini paghe mensili dal gennaio 2009 a dicembre

35 Media dipendenti per azienda Il numero medio di lavoratori subordinati per azienda, in relazione al campione preso a riferimento, è pari a dicembre 2012 a 4,71; a gennaio 2009 la media dipendenti per azienda era pari a 4,99. Aziende con 1 solo dipendente: - a dicembre 2012 sono il 21,1% del campione contro il 19,1% del gennaio Aziende con due e fino a 4 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 43,1% del campione contro il 42,7% del gennaio Aziende con 5 e fino a 9 dipendenti: - a dicembre 2012 sono il 22,8% del campione contro il 24,8% del gennaio Aziende con più di 10 dipendenti: - a dicembre 2012 sono l 13% del campione contro il 13,4% di gennaio

36 A gennaio 2009 l 81,3% dei lavoratori del campione preso a riferimento erano donne; il 18,7 % uomini. A dicembre 2012 il 78,5% sono donne contro il 21,5% di uomini. Si conferma che il comparto tessile abbigliamento si caratterizza per una elevata presenza femminile. Presenza che nel corso del quadriennio è andata, tuttavia, a diminuire percentualmente del 2,8%. Gli imprenditori, infatti, in periodi congiunturali particolarmente difficili privilegiano mantenere in azienda le professionalità più elevate che, anche in questo comparto, coincidono molte volte con lavoratori dipendenti maschi. 39

37 Nazionalità A dicembre 2012 i lavoratori italiani sono il 92,1% contro il 7,9 % di lavoratori con nazionalità estera. A gennaio 2009 gli italiani erano il 91,2% contro l 8,8%. Piccoli scostamenti percentuali che confermano le tendenze e i trend analizzati nei grafici precedenti. 40

38 Forma contrattuale lavori dipendenti In questi ultimi anni, in provincia di Varese, si è registrata una progressiva diminuzione di lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato (media pari a ca. il 21% del totale) nelle imprese Artigiane e nelle Pmi. Nonostante questo, a dicembre 2012 il 96,4% dei lavoratori dipendenti ha un contratto di lavoro senza scadenza; solo il 3,6% dei lavoratori è a tempo determinato. Percentuali simili anche per la situazione al gennaio 2009: lieve lo scostamento in termini percentuali in relazione ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato part/time che passano dal 23,3% al gennaio 2009 al 22,2% a dicembre E confermata la preferenza degli imprenditori di imprese artigiane e Pmi a mantenere all interno della propria azienda collaboratori stabili. 41

39 Trend assunzioni / licenziamenti L andamento del saldo tra assunzioni e licenziamenti rispecchia l andamento congiunturale del sistema economico nel quadriennio preso a riferimento. Il momento maggiormente difficoltoso si è avuto in concomitanza con lo scoppio della crisi a fine 2008-inizio 2009 con un saldo negativo tra assunzioni e licenziamenti pari a 78 lavoratori. Per il comparto tessile, dal 2005 nel nostro territorio le imprese possono fare ricorso agli Ammortizzatori Sociali. Il miglior periodo è coinciso nel settembre / dicembre 2010 con il punto apicale della doppia W (così chiamata dagli economisti) dove il saldo negativo è di 40 lavoratori. 42

40 5 CIG in deroga

41 CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN DEROGA 45

42 Il terzo trimestre del 2009, con il 10,3% delle imprese - a luglio 2009 che ne hanno fatto richiesta, è uno dei periodi di maggior utilizzo della Cassa Integrazione in deroga. L attivazione di questo strumento decresce progressivamente fino all aprile 2011, mese in cui solo il 5,1% delle aziende del campione l utilizza. Da evidenziare la crescita progressiva nel corso del 2012, anno nel quale si tocca il punto apicale di attivazione di tale ammortizzatore sociale con il 12,8%. 46

43 Il 9,7% dei dipendenti del campione preso a riferimento, nel terzo trimestre 2009 utilizzano la Cig in Deroga nella stessa percentuale del quarto trimestre Dopo un costante calo che arriva fino al secondo trimestre del 2011, assistiamo ad una nuova crescita del suo utilizzo fino alla fine del La crisi non rallenta, infatti dopo una fase in cui sembra diminuire la sua forza ricomincia ad incidere profondamente sul tessuto produttivo del nostro territorio. I dati relativi alle ore utilizzate ci confermano il trend evidenziato nei due grafici precedenti: un utilizzo della Cig in deroga pari al 4,5% nel terzo trimestre del 2009, un progressivo calo fino al terzo trimestre 2011 (1,2%) e una ripresa costante e progressiva fino al dicembre del 2012 con una percentuale pari al 3,8%. 47

44 Il comparto Tessile in via di ridimensionamento da oltre un ventennio è, comunque, uno dei settori maggiormente esposti alla crisi sia per effetto di una contrazione dei consumi interni sia per effetto di una concorrenza sui prezzi da parte dei paesi asiatici e dell est europeo. Nel terzo trimestre 2009, il 28,1% delle aziende del comparto utilizzano la Cig in deroga. Nel primo trimestre 2011 tale percentuale diminuisce fino al 9%, ma assistiamo ad un costante aumento di richieste fino al dicembre 2012, anno nel quale il 25% delle aziende del comparto tessile-abbigliamento utilizza tale ammortizzatore sociale. 48

45 Il grafico evidenzia un uso della cassa in deroga altalenante legato ai nuovi cicli produttivi, ormai molto brevi e non più programmabili e prevedibili. Nel terzo trimestre del 2009 le ore utilizzate sono poco meno del 12% del totale delle ore lavorabili nell intero comparto. A fine 2012 tali percentuali di utilizzo sono, comunque, ancora elevate e pari a oltre il 9%. Il periodo di minore utilizzo (2%) coincide con il primo trimestre del

46 A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del 2009 sono il 30% le aziende del comparto della meccanica di produzione che ne hanno fatto richiesta. Assistiamo ad un costante calo fino al secondo trimestre del 2011 dove solo il 10% delle aziende utilizza la Cig in deroga. La crisi ricomincia poi di nuovo a mordere pesantemente, e a fine 2012 sono ancora il 20% le aziende del comparto che utilizzano tale ammortizzatore sociale ad hoc per micro aziende. Le ore utilizzate nel terzo trimestre 2009 sono oltre il 9% del totale delle ore totali lavorabili nelle aziende prese a campione. Si conferma, anche in questo caso, il trend decrescente fino al terzo trimestre del 2011 dove si arriva all 1%, e la costante crescita fino al dicembre 2012 dove sono oltre il 5% le ore di cassa integrazione utilizzate. 50

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