La gestione dei fanghi prevista nel piano industriale di AqP

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1 La gestione dei fanghi prevista nel piano industriale di AqP Giuseppe Mininni 2, Danilo Ancora 1, Massimiliano Baldini 1, Camilla Maria Braguglia 2, Nicola Costantino 1, Maria Luisa D Aluiso 1, Nicola Di Donna 1, Andrea Gianico 2, Pamela Pagliaccia 2 1 AQP S.p.A. Bari, 2 Cnr - Istituto di Ricerca Sulle Acque, Montelibretti (Roma)

2 Motivi dello studio Acquedotto Pugliese (AQP) è una delle principali imprese di gestione dell acqua in Italia. Dal 1 ottobre 2008 AQP S.p.A gestisce 185 impianti di depurazione siti nella Regione Puglia con popolazione civile residente di 3,87 milioni e equivalente di 6,24 milioni (PTA agosto 2009). Nel 2013 AQP ha gestito circa t/anno di fanghi destinati per il 71% in agricoltura, per il 28% a impianti di compostaggio e per la parte residuale smaltiti in discarica. In relazione ad alcune criticità emerse in alcuni ambiti territoriali per l uso in agricoltura, AQP ha incaricato l Istituto di Ricerca Sulle Acque (IRSA) del Cnr di fare uno studio per dare un assetto definitivo alla gestione dei fanghi conformemente ai nuovi orientamenti della politica europea. Questa relazione rappresenta una sintesi dei risultati di questo studio.

3 Metodologia dello studio Dotazione idrica degli impianti in L/(A.E. d) nell intervallo 145 (- <2.000 A.E.) (> A.E.); Carichi pro- capite in ingresso con l affluente in g/d: BOD 5 60, COD 120, TKN 12, N-NH 4 8, P 2, SST 80; I limiti allo scarico sono stati fissati conformemente alle Tabb. 1, 2, 3 e 4 dell Allegato 5 alla parte III del D. Lgs. 152/06, in funzione della tipologia di scarico previsto da ciascun impianto. La produzione di fanghi primari è stata stimata considerando un abbattimento di solidi totali sospesi in sedimentazione primaria del 60%. La concentrazione di SV di fanghi primari è stata assunta pari al 75% dei SST e la concentrazione di solidi pari a 20 kg/m 3. La produzione dei fanghi primari è stata perciò stimata in 48 g ST/(A.E. d). La produzione dei fanghi secondari, valutata applicando il modello ASCAM dell IRSA, è risultata compresa nell intervallo 19,0 29,2 g ST/(A.E. d) per gli impianti con sedimentazione primaria e nell intervallo 36,0 51,5 g ST/(A.E. d) per gli impianti senza sedimentazione primaria.

4 Scelte di processo e strategie Digestione anaerobica per tutti gli impianti di potenzialità> A.E. dotati di sedimentazione primaria Ispessimento a gravità per fanghi primari e dinamico per fanghi secondari quando l impianto è attrezzato con digestione anaerobica e per tutti gli impianti delle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Taranto La digestione anaerobica è stata confermata in tutti gli impianti già così attrezzati. Opzioni per la gestione finale dei fanghi: Massimizzazione dell uso agricolo diretto ove possibile migliorando la qualità dei fanghi con l adeguamento delle sezioni di stabilizzazione con miglioramento del pre-ispessimento. L uso dei fanghi in agricoltura è stato previsto per tutti i fanghi prodotti nelle province di Brindisi, Foggia e Lecce ed è stato esteso per quelli prodotti dai piccoli/medi impianti delle province di BA, BAT e TA. Ricorso al compostaggio massimizzando l utilizzo degli impianti già esistenti nella regione; Minimizzazione del ricorso alla discarica e al conferimento fuori regione; Utilizzazione di due essiccatori termici di cui uno esistente (impianto di Taranto Belladonna) e uno da realizzare (impianto di Bari Ovest).

5 Situazione attuale degli impianti

6 Produzione fanghi

7 Scenario intermedio Produzione fanghi t/anno ( t/anno rispetto 2013) A.E. medi serviti

8 Scenario finale totale fanghi da gestire t/anno Utilizzazione parziale in agricoltura dei fanghi prodotti dagli impianti di piccola e media potenzialità (< A.E.) delle province di Bari, BAT e Taranto. Impianto di incenerimento centralizzato di Bari Ovest con trattamento dei fanghi dei depuratori di Bari Est e Bitonto, di potenzialità pari a t/anno di fanghi al 25% di secco.

9 Scenario finale totale fanghi da gestire t/anno Utilizzazione parziale in agricoltura dei fanghi prodotti dagli impianti di piccola e media potenzialità (< A.E.) delle province di Bari, BAT e Taranto. Ulteriore impianto di compostaggio da t/anno, di cui t/anno di fanghi

10 Impegni finanziari Tipologia d intervento Importo Interventi finanziati con Delibere CIPE 62/2011, 60/2012, /2012 e 87/2012 Fabbisogni infrastrutturali Nuovi recapiti finali alternativi alle trincee drenanti Interventi di ripristino funzionale, manutenzione straordinaria e adeguamento alla normativa Contenimento emissioni gassose

11 Conclusioni Gli impianti gestiti da AQP produrranno circa t/anno di fanghi che richiedono soluzioni adeguate ed efficaci di gestione finale, massimizzando il recupero e minimizzando lo smaltimento in discarica e il conferimento a impianti fuori regione. La situazione di tre province della Puglia (Bari, BAT e Taranto), ove attualmente non è più consentito di utilizzare i fanghi in agricoltura, richiede il rafforzamento della dotazione di impianti di trattamento finale. L autorità regionale, responsabile della pianificazione regionale, può scegliere tra due alternative sostanzialmente diverse: a) realizzazione di un nuovo impianto centralizzato (trattamento dei fanghi dei due depuratori vicini di Bari Est e Bitonto) di essiccamento termico-incenerimento o realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio di circa t/anno con conferimento di circa t/anno di fanghi. Questo scenario può cambiare significativamente se la provincia di Bari consentisse l uso agricolo dei fanghi secondari prodotti dagli impianti di Bari Ovest e Bari Est, ove può essere prevista la separazione del trattamento delle due tipologie di fanghi. L attuazione degli interventi di tutti gli impianti al netto dei trattamenti finali dei fanghi, valutati complessivamente in circa 833 M, dovrà essere condotta con un notevole livello di flessibilità sulla base della reale produzione di fanghi, stimata in base ai dati del PTA, probabilmente sovrastimati considerando anche la negativa congiuntura economica.

12 Grazie per l attenzione Si ringrazia l Ing. Gioacchino Maselli, già amministratore di AqP, che ha fortemente creduto nella necessità di eseguire questo studio.

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