Focus sulla finanza della PMI: Linee guida per una corretta strutturazione della provvista Confindustria Genova, 13 giugno 2013
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1 Focus sulla finanza della PMI: Linee guida per una corretta strutturazione della provvista Confindustria Genova, 13 giugno 2013 Leonardo Frigiolini - AD Unicasim SpA Piazza De Ferrari, 2 - Genova info@unicasim.it
2 1. Il presupposto normativo (vs banche/vs imprese) 2. Il presupposto economico 3. Il ruolo dell intermediario finanziario e il processo di filiera per arrivare all emissione 4. Lo sforzo di crescita dell impresa
3 1. Il presupposto normativo (vs banche/vs imprese) 2. Il presupposto economico 3. Il ruolo dell intermediario finanziario e il processo di filiera per arrivare all emissione 4. Lo sforzo di crescita dell impresa
4 Le imprese italiane dipendono per il 92% dal credito bancario Le banche riducono il credito in funzione del patrimonio di vigilanza sulla base di più stringenti parametri Il credito spesso non è erogato attraverso lo strumento più idoneo rispetto all operazione sottostante Talune iniziative imprenditoriali non godono della totale bancabilità e finanziabilità.
5 1. Il presupposto normativo (vs banche/vs imprese) 2. Il presupposto economico 3. Il ruolo dell intermediario finanziario e il processo di filiera per arrivare all emissione 4. Lo sforzo di crescita dell impresa
6 MINI BOND LA RATIO ECONOMICA Il Risparmio e il Sistema Italia Secondo una recente ricerca: Nel triennio le imprese manifatturiere per essere competitive effettueranno nuovi investimenti per complessivi 150 miliardi, Dal sistema bancario è improbabile che arrivino flussi di nuovi impieghi superiori a 60 miliardi; ne risulta un funding gap cumulato di oltre 90 miliardi.
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10 Allora ci domandiamo 1. Esiste la liquidità da convogliare su investimenti obbligazionari? 2. Esistono gli investitori alla ricerca di extra rendimenti?
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12 Dati in milioni di euro La massa monetaria in Europa M1 = Circolante + Depositi overnight M2 = M1 + depositi con durata fino a 2 anni e rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi M2 world: USD MLD M2 EU: MLD M1 EU: MLD M1 M2 M3
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23 1. Il presupposto normativo (vs banche/vs imprese) 2. Il presupposto economico 3. Il ruolo dell intermediario finanziario e il processo di filiera per arrivare all emissione 4. Lo sforzo di crescita dell impresa
24 GLI INGREDIENTI mercato azienda Intermediario finanziario autorizzato
25 il ruolo dello Sponsor nell emissione delle Cambiali Finanziarie. il ruolo dell advisor e/o dell arranger nella strutturazione dei minibonds. Milano, 21 maggio 2013
26 CAMBIALI FINANZIARIE: Lo Sponsor assume due importanti funzioni in seno alle attività di emissione di cambiali finanziarie: 1. Sponsor strictu sensu (tecnico). 2. Facilitatore di sviluppo del mercato (comm/le - istituzionale) Milano, 21 maggio 2013
27 Verso l Azienda: AMBITI DI ATTIVITA DELLO SPONSOR: AFFIANCA, della filiera). ASSISTE, VERIFICA, COORDINA (gli attori Verso il mercato: SEGNALA, CLASSIFICA E RENDE PUBBLICA, COMUNICA, COORDINA (i soggetti impegnati nell emissione/sottoscrizione). Milano, 21 maggio 2013
28 Nell emissione dei minibonds Milano, 21 maggio 2013
29 MINI BOND FASI ISTRUTTORIE Fase di scouting Analisi dei requisiti minimi Criteri oggettivi (esistenza di un bilancio certificato, settore, ecc.) numerici (fatturato, EBITDA, ratio economici/patrimoniali, ecc ) condivisi tra arranger e advisor attraverso i sistemi informativi «interni» Valutazione andamentale «pesata» tra i dati sopra indicati Andamento rapporto (peso 25) Analisi strategico-qualitativa (peso 20) Bilancio (peso 25) Centrale dei rischi (peso 25) Settore (peso 5) Richiesta di un rating terzo (i.e. Crif Unsolicited) «rating esterno»: soggetto universalmente riconosciuto e super partes rispetto all' operazione (elemento di garanzia per l' investitore)
30 MINI BOND FASE PROCEDURALE Determinazione del rating La definizione del rating societario è determinante nell individuazione del tasso cedolare. Necessario rivolgersi ad Istituto con rating validato ESMA e/o Banca d Italia Strutturazione del prestito obbligazionario e proposta di tasso cedolare Il rating è il punto di partenza per la determinazione del tasso cedolare. L intermediario finanziario indipendente procede alla strutturazione del prestito obbligazionario in funzione delle esigenze dei flussi del piano degli investimenti ed attraverso una procedura consolidata propone agli investitori il tasso cedolare determinando uno spread che tenga conto di diversi fattori.
31 Procedura determinazione tasso cedolare Il tasso cedolare risulta essere la somma di alcuni componenti imprescindibili: Il rating espresso sia internamente che esternamente attraverso agenzie di rating riconosciute (Crif). Ammontare dell emissione. Maggiore è l ammontare, maggiore sarà lo spread per la determinazione del tasso. La duration. Maggiore duration comporta un aumento del rischio e quindi determina ulteriore aumento del tasso. La somma di tutti questi elementi ha permesso l identificazione corretta del prestito che esprime le seguenti caratteristiche:
32 Ricerca Investitori MINI BOND PLACEMENT L attività di capofila nella ricerca degli investitori è seguita direttamente dall intermediario finanziario, anche attraverso la propria rete virtuosa c.d. club deal E LA FASE CERTAMENTE PIU CRITICA DEL PROCESSO!
33 MINI BOND PROCESSO FINALE Collocamento e Quotazione 1) Richiesta ISIN a Banca d Italia 2) Dematerializzazione del titolo 3) Quotazione
34 MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE Il mercato Extramot Pro Borsa italiana ha istituito un nuovo segmento, non regolamentato, per l ammissione alla negoziazione di cambiali finanziarie, strumenti partecipativi e obbligazioni (minibond): economico: listing fees ridotte per le PMI; flessibile: requisiti per la quotazione meno stringenti; qualificante: Borsa italiana come palcoscenico internazionale per l emittente.
35 MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE Il documento di Ammissione Borsa italiana prevede per l ammissione alle negoziazioni, la redazione di un documento di ammissione secondo linee guida predefinite.
36 MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE Il documento di Ammissione 1) Informazioni sull Emittente 2) Struttura organizzativa e azionisti 3) Finalità proventi del prestito obbligazionario 4) Fattori di Rischio 5) Caratteristiche del prestito obbligazionario ovvero regolamento del prestito 6) Informazioni finanziarie/ultimo bilancio redatto anche in forma semplificata e certificazione legale dei conti 7) Ammissioni alle negoziazioni
37 MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE I principali fattori di rischio Rischio emittente Rischio connesso all indebitamento Rischio legato alla presenza di covenant Rischio legale Rischio di tasso Rischio legato alle parti correlate Rischio legato a fideiussioni Rischio di dipendenza da alcune figure chiave Rischio operativo
38 MINI BOND LA RATIO ECONOMICA TABELLA DEI TEMPI (*) (*) Fonte BCC Cherasco
39 OFFERING MEMORANDUM PREMESSA: PERSONE RESPONSABILI: 1.Responsabili del Prospetto di Emissione 2.Dichiarazione di Responsabilità 1. INFORMAZIONI SULL EMITTENTE Data di costituzione e durata dell Emittente, Profilo societario, Descrizione dell attività, ecc 2. AZIONISTI DI RIFERIMENTO 3. IDENTITÀ DEGLI AMMINISTRATORI, DEI REVISORI CONTABILI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E VIGILANZA. 4. RAGIONI DELL OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI 5. EVENTI RECENTI SOSTANZIALMENTE RILEVANTI PER LA VALUTAZIONE DELLA SOLVIBILITA DELL EMITTENTE 6. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL EMITTENTE Rischio emittente, Rischi connessi all indebitamento, ecc 7. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI 8. INFORMAZIONI RELATIVE AGLI STRUMENTI FINANZIARI OGGETTO DELLA SOLLECITAZIONE 9. INFORMAZIONI RIGUARDANTI LA QUOTAZIONE 10. LEGGE APPLICABILE, GIURISDIZIONE 11. VARIE
40 Un caso di scuola CAAR, la prima emissione di minibonds
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42 IL CASO PILOTA EMISSIONE CAAR (*) Il prestito obbligazionario Denominazione Obbligazione Caar Fixed Rate Bond Ammontare Totale Euro 3 milioni Tipologia Obbligazione Amortizing Codice ISIN IT Periodo di Offerta 03/06/ /07/2013 Lotto minimo Prezzo di emissione 100 Prezzo di rimborso 100 Data di emissione 01/07/2013 Data di godimento 01/07/2013 Data di scadenza 01/07/2018 Tasso di interesse 6.5% (annuo) Data Pagamento delle cedole 01/07 di ogni anno Valuta di riferimento Euro Convenzione di calendario Following business day e TARGET L operazione rivolta esclusivamente ad «investitori qualificati» ha coinvolto: SIM (compresa Unicasim nella sottoscrizione), Banche del territorio (BCC con capofila arranger la BCC di Cherasco), SGR (per fondi comuni di investimento), Fondazioni Bancarie, Investitori privati professionali. (*) Fonte: BCC di Cherasco e ADB
43 Ma allora è davvero tutto fatto? dalle notizie che circolano, sembrerebbe di sì
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50 forse però qualche tassello manca ancora per completare la filiera
51 Come il sasso nello stagno
52 GLI INVESTITORI FINALI, SENZA I QUALI IL MERCATO NON DECOLLA!
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54 I sette cerchi concentrici formati dal sasso nello stagno 1 livello: il Club Deal creato dai first movers (fase 1) 2 livello: i fondi chiusi dedicati (fase 2) 3 livello: le banche (soprattutto quelle del territorio) 4 livello: le fondazioni (che oggi attendono dividendi che non arrivano ) 5 livello: i fondi pensione e le assicurazioni 6 livello: le reti d impresa sul territorio (master e feeder) e solo a questo punto 7 livello: gli investitori istituzionali esteri (fase 3)
55 1. Il presupposto normativo (vs banche/vs imprese) 2. Il presupposto economico 3. Il ruolo dell intermediario finanziario e il processo di filiera per arrivare all emissione 4. Lo sforzo di crescita dell impresa
MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE
2 Indice Background Il Decreto Sviluppo 2012 ha introdotto una serie di provvedimenti studiati su misura per le PMI non quotate: Cambiali Finanziarie : strumento di funding a breve termine; MiniBond (obbligazioni)
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