Ondata di caldo in arrivo? Ecco una guida su come gestire i colpi di calore in stile Fimmg Area Scientifi

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1 Ondata di caldo in arrivo? Ecco una guida su come gestire i colpi di calore in stile Fimmg Area Scientifi Con l arrivo dell estate ogni anno i quotidiani ed i Tg ci offrono una miriade di suggerimenti e consigli su come affrontare il caldo. Influenzati dalla bella stagione e, per non esimerci da questa moda, abbiamo deciso di proporvi una guida sull heatstroke o colpo di calore totalmente Evidence Based, così come piace a noi. Buona lettura! DEFINIZIONE Con colpo di sole o heatstroke si intende una manifestazione clinica che comprende gravi disturbi della termoregolazione dovuti all esposizione al calore intenso e/o al sole diretto associati a temperatura corporea > a 41 C. NON SONO COINVOLTI SOLO ANZIANI E BAMBINI Esistono 2 principali tipi di colpo di calore: 1)colpo di calore associato ad esercizio fisico (Exertional Heatstroke o EHS): generalmente si manifesta in giovani individui in salute che si sottopongono a strenue attività fisiche per tempo prolungato in ambiente caldo. In particolar modo sono colpiti i soggetti non allenati, così detti weekend warriors i quali si sottopongono a strenue attività fisiche senza avere una preparazione atletica adeguata. 2)colpo di calore non associato ad esercizio fisico (NonExertional Heatstroke o NEHS): colpisce prevalentemente soggetti sedentari, in particolare anziani, persone affette da malattie croniche e bambini. Il NEHS tipicamente si verifica in associazione ad ondate metereologiche di calore, spesso improvvise o inattese, in ambienti dove la temperatura non è solitamente elevata nell arco dell anno solare. Entrambi i tipi di colpo di calore sono associati ad elevata morbidità e mortalità se non sottoposti rapidamente a tecniche di raffreddamento ed idratazione. Le complicanze dipendono 1 / 5

2 fortemente dalla durata dell ipertermia. Inoltre quando la terapia è dilazionata il tasso di mortalità puo raggiungere anche l 80% dei casi. Tuttavia se l intervento e la diagnosi risultano tempestivi il tasso di mortalità si riduce drasticamente per attestarsi al 10% circa dei casi. Per ovvi motivi la mortalità non è omogenea, ma è più elevata in persone con patologie croniche, allettate, anziane, con comorbidità o non provviste di caregiver rispetto ad individui giovani ed in buona salute. SINTOMI-PRODROMI EHS:crampi addominali e muscolari, nausea, vomito, diarrea, mal di testa, vertigini, secchezza delle mucose e della cute, dispnea e debolezza. Trattandosi in genere di individui giovani, le capacità di raffreddamento della temperatura corporea tendono ad essere ben conservate, ed al momento della visita da parte del medico la temperatura corporea in genere è ben sotto i 41 C. NEHS: alterazione del sensorio, anidrosi, irrazionalità, depressione, vertigini, allucinazioni, opistotono, disfunzioni cerebellari o dei nervi cranici. SINTOMI-FASE AVANZATA EHS+NEHS: ipertermia con febbre > 41 C, cute calda ma secca per assenza di sudorazione, tachicardia, polipnea, ipotensione, iporeflessia, letargia, epilessia, stupore, coma. OBIETTIVITA Di seguito si riportano i segni obiettivi più frequenti in corso di heatstroke: T> 41 C Stato iperdinamico con tachicardia (>130 bpm), basse resistenze periferiche (ipotensione) e alto indice cardiaco (gittata cardiaca/superficie corporea). Dal punto di vista polmonare: tachipnea ed iperventilazione causate dalla stimolazione diretta del SNC da parte dell acidosi ( in setting di disidratazione) e dall ipossia. L ipovolemia può associarsi ad insufficienza renale ed oliguria. Crampi muscolari slatentizzati da alterazioni elettrolitiche (sempre sospettare una rabdomiolisi nei pazienti con heatstroke). Se inizio di compromissione cerebellare è classico il riscontro di nistagmo. 2 / 5

3 Possibili insufficienza epatica e sanguinamenti gastrointestinali. Segni e sintomi di disidratazione ( VEDI TAB1). TAB1 TERAPIA Il colpo di calore rappresenta spesso un'emergenza medica e le sue complicanze (incluso il decesso), sia in ambito sportivo, sia in ambito geriatrico che in ambito pediatrico sono considerate ampiamente prevenibili. I principali provvedimenti da adottare sono: IPOTENSIONE: in posizione supina elevare i piedi per aumentare il flusso sanguigno agli organi nobili. RAFFREDDAMENTO: questo rappresenta il punto chiave della terapia sia per quanto riguarda gli EHS che i NEHS e va iniziata in modo tempestivo poiché la durata dell'ipertermia è strettamente legata all'outcome. Si parla di Golden Hour, tempo di azione entro il quale, se si interviene correttamente e tempestivamente, anche nei casi più gravi, possono essere evitate le complicanze ( tra le quali l'insufficienza multiorgano o MOF). Azione preliminare: la misurazione della temperatura ascellare o orale rimane secondo diversi studi un atto diagnostico insufficiente ed inaccurato, in particolar modo in una patologia nella quale la temperatura corporea rappresenta l'elemento cardine della diagnosi. La temperatura va sempre presa a livello rettale al fine di aumentare la sensibilità e ridurre quindi i falsi negativi. 3 / 5

4 Raffreddamento rapido: Raffreddare il soggetto ** fino a raggiungere i 39 C. Si suggerisce un raffreddamento ideale di circa 0,2 C/min fino al raggiungimento di 39 C. E' bene non portare la temperatura in modo repentino sotto i 39 C poiché per un riflesso fisiologico di termoregolazione il corpo potrebbe rispondere con un aumento della temperatura paradosso, detto rebound hypertermia o ipertermia da rimbalzo. Esempio:Paziente con temperatura rettale di 41 C. E' consigliato abbassare la temperatura di circa 1 C (0,2 C/min) ogni 5 minuti e quindi portare la temperatura nel primo quarto d'ora circa a 39 C. Tecniche di Raffreddamento **Esistono diversi tecniche di raffreddamento ma solo 2 sono state considerate superiori alle altre: i)immersione in acqua ghiacciata o acqua e ghiaccio (0-15 C): Grazie all'alta conduttività termica l'acqua a bassa temperatura è in grado di ridurre, potenzialmente, la T corporea sotto 39 C qualsiasi sia il punto di partenza, nell'arco di circa minuti. Risulta quindi secondo le ultime linee guida del 2013 della Wilderness Medical Society il mezzo più efficace nell'abbassare la temperatura corporea. Nonostante questo, la tecnica non è scevra da variabili più o meno critiche da tener presente in caso di fallimento. - la vasocostrizione cutanea dovuta al contatto di tutta la superficie corporea con il liquido freddo causa una fisiologica vasocostrizione che in alcuni casi è così marcata da impedire il dissipamento di calore per conduzione e quindi il raffreddamento. - l'improvvisa immersione del corpo in ambiente freddo può causare brivido scuotente. Si tratta di contrazioni tonico-cloniche della muscolatura del tronco e degli arti inferiori a conduzione dai motoneuroni spinali e troncoencefalici ed a partenza dall'ipotalamo posteriore (centro del brivido), in grado di produrre una grande quantità di calore. - difficoltà nel monitoraggio del paziente immerso in acqua. ii)perdita del calore per evaporazione: Questa tecnica ad un primo approccio sembra essere controproducente ma in realtà non è così. Consiste nello spogliare il paziente da tutti i vestiti e spruzzare in modo intermittente acqua tiepida/calda (15 C circa, per evitare la vasocostrizione) mentre si generano correnti d'aria verso il paziente (ventilatore o altro). Questo tecnica simula la sudorazione permettendo passaggio dallo stato liquido allo stato di vapore con conseguente dissipazione di calore. In alternativa è consigliato adagiare un lenzuolo bagnato sul corpo del 4 / 5

5 paziente per ridurre il n di spruzzi (talvolta frequenti). -->Usare il ghiaccio in modo intelligente: in aggiunta alla tecnica 2) possono essere posizionate sacche di ghiaccio a livello di inguine, ascelle ed ai lati del collo; zone in cui è possibile scambiare calore col circolo sanguigno, essendo sedi di grandi vasi che per anatomia si trovano vicino alla cute 5 / 5

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