IL PESO SECCO DEL PAZIENTE IN DIALISI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA

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1 IL PESO SECCO DEL PAZIENTE IN DIALISI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA

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3 Frequenza dei Pazienti Prevalenti per Fasce di Età Età anni 0,5 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0, anni 3,8 3,8 3,6 3,3 3,2 3,3 1, anni 17,2 17,2 17,6 17,2 17,5 18,1 13, anni 36,0 34,7 35,0 36,7 35,7 37,1 35, anni 25,0 25,4 24,7 23,3 23,5 22,5 24 > 75 anni 17,5 18,4 18,7 19,2 19,9 18,9 26,12

4 Frequenza dei Pazienti Prevalenti per Fasce di Età (solo Dialisi) Età anni 0,5 0,4 0,3 0, anni 1,7 1,5 1,6 1,2 1,2 1,4 0, anni 10,4 10,3 10,8 10,4 11,1 11,7 8, anni 36,2 34,4 34,2 35,9 33,9 36,1 30, anni 30,1 31,0 30,3 28,7 28,7 27,5 28 > 75 anni 21,1 22,4 22,8 23,6 25,1 23,3 32,4

5 Anzianità Dialitica dei Pazienti Prevalenti 350 Emodialisi Numero pazienti anni 2-5 anni 6-10 anni >10 anni

6 Cause dell aumento dei pazienti molto anziani in dialisi Età media della popolazione occidentale in progressiva crescita Continui progressi della medicina nel campo delle vasculopatie, dei danni multiorgano, dell IRC che comportano l arrivo in dialisi in età avanzata Progressiva estensione delle indicazioni alla dialisi nei pazienti anziani anche quando clinicamente complessi

7 VALUTAZIONE INFERMIERISTICA Di fronte a questi dati possiamo evincere che uno dei compiti che richiede massimo impegno a chi opera nell ambito della dialisi è proprio quello di individuare la corretta prescrizione della quantità di liquidi da rimuovere nel corso di una seduta emodialitica. QUAL E IL PESO SECCO OTTIMALE?

8 PESO SECCO Definizione: Peso del paziente in normale stato di equilibrio dei liquidi senza edemi o eccesso di acqua interstiziale o intravascolare. Clinicamente è quel peso più basso che un paziente può tollerare senza sintomi intradialitici e ipotensione.

9 VALUTAZIONE DEL PESO SECCO In maniera più empirica, il peso secco viene valutato dagli Operatori attraverso tentativi ed errori: by trial and error Si raggiunge il target tenendo conto, da una parte degli episodi ipotensivi e, dall altra, dell evidente sovraccarico di volume e/o dalla presenza di ipertensione.

10 SINTOMATOLOGIA INTRADIALITICA E necessario comunque considerare che i sintomi intradialitici non sono indicativi di un peso secco raggiunto perché possono essere influenzati anche da: Distribuzione acqua corporea Equilibrio tra volume di UF e refilling plasmatico Stato nutrizionale Disfunzione cardiaca

11 VALUTAZIONE INFERMIERISTICA Il ruolo dell infermiere in questo contesto diventa essenziale essendo la figura professionale che più di tutte è chiamata ad osservare, valutare e collaborare perché l obbiettivo venga raggiunto.

12 VALUTAZIONE INFERMIERISTICA Monitoraggio parametri vitali: PA, FC Verifica della calibrazione della bilancia Registrazioni del peso accurate, evidenziando i valori ponderali a cui il paziente è sintomatico Impostazione di UF totale, di comune accordo con il Dirigente Medico, che tenga conto del livello di tollerabilità della riduzione del volume ematico Aiutare ed educare il paziente ad una buona nutrizione

13 VALUTAZIONE INFERMIERISTICA Soprattutto insegnare che l eccessivo introito di sale e liquidi nella dieta, a lungo termine, provoca ipertensione, ipertrofia ventricolare sx e aumento del rischio cardiovascolare. Una dieta più ricca dal punto di vista proteico promuove l aumento della massa muscolare e giustifica l aumento del peso secco del paziente

14 VALUTAZIONE INFERMIERISTICA L infermiere ha il compito, con l eventuale collaborazione della dietista, di promuovere in tal senso un attività educativa rivolta al paziente e, se necessario, anche ai familiari. Importante soprattutto per i neopazienti che si vedono drasticamente cambiare le abitudini alimentari. (Terapia conservativa Terapia sostitutiva)

15 Prevenzione dell ipotensione in dialisi frequente controllo del peso secco dialisato con Na elevato (meglio se variabile) evitare ultrafiltrazione rapida evitare antipertensivi e cibi prima e durante la dialisi migliorare lo stato nutrizionale e l anemia utilizzo di tecniche convettive ad alta efficienza (HDF on line) bassa temperatura del dialisato

16 NUOVI METODI DI MISURAZIONE DEL PESO SECCO Peptide natriuretico atriale Diametro della vena cava Bioimpedenzometria Monitoraggio del volume ematico

17 Conclusioni Il paziente in trattamento dialitico è sempre più anziano e complesso per le numerose criticità cliniche La dialisi è, quindi, attualmente una realtà con crescenti difficoltà soprattutto dal punto di vista gestionale E importante un attenta valutazione del paziente e dei suoi fattori di comorbidità, nonché adoperare la scelta ottimale tra le diverse metodiche al fine di poter realizzare il miglior trattamento possibile con il raggiungimento dei target prefissati

18

19 Gestione del paziente molto anziano E influenzata da: in dialisi Fattori comorbidi più gravi (cardiopatia ischemica, vasculopatia periferica,diabete) Parametri nutrizionali (albumina, prealbumina, BMI) Indici di infiammazione cronica (PCR) Età

20 Cause di malnutrizione Cause proprie della senescenza: isolamento sociale, depressione, malassorbimento, difficoltà di masticazione, effetti collaterali di farmaci, alterazione del sapore dei cibi, ospedalizzazioni Perdita di nutrienti con il trattamento emodialitico Danno metabolico-endocrino dell uremia

21 Ipotensione in dialisi Eziologia multifattoriale: Squilibrio tra velocità di ultrafiltrazione e refilling Inabilità ad adeguare le resistenze periferiche per: disfunzione autonomica ridotta riserva cardiaca rigidità vascolare

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