ESITI DEI FOCUS GROUP. Elaborazione ed analisi dei dati
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- Iolanda Russo
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1 PERCORSO DI FORMAZIONE SULLA DIDATTICA INCLUSIVA CTRH Brescia - 22 maggio 2014 ESITI DEI FOCUS GROUP Elaborazione ed analisi dei dati Scomposizione dei contenuti emersi Selezione delle parole chiave e delle sequenze più significative Costruzione di concetti generali per 1. Riconoscere e segnalare passaggi significativi 2. Operare in termini di uniformità 3. Formulare un interpretazione generalizzabile a situazioni e contesti: la professionalità docente- il contesto scuola a cura di Giulia Coppini
2 GRUPPO 1 12 doc GRUPPO 2 13 doc FOCUS GROUP GRUPPO 3 GRUPPO 4 GRUPPO 5 Significato di inclusione Pratiche e strategie inclusive: apprendimento cooperativo e metacognizione Strategie inclusive - non inclusive Strategie didattiche specifiche per la gestione della classe Strumenti per la personalizzazione - l individualizzazione: pdp PAI Bilancio e prospettive
3 INCLUSIONE + - IDENTITA APPARTENENZA OPPORTUNITA DIRITTO AUTOEFFICACIA FAR FREQUENTARE - dispersione CHIUSURA/APERTURA LESSICO ( ritardo - diverso ) 20 ANNI DI 104? ASPETTI SOCIALI (inclusione/esclusione sociale) EQUIVOCITA (in riferimento alla Comunità professionale di appartenenza)
4 STARTEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE APPRENDIMENTO COOPERATIVO- METACOGNIZIONE + - Efficacia Didattica attiva/passiva Educano a ragionare Abilità sociali con ricaduta forte sul cognitivo Condivisione - sinergia tra colleghi Continuità infanzia -superiori Si attivano solo se ci sono i BES? (licei-did.frontale) Difficoltà (organizzativerisorse) Condivisione- sinergia tra colleghi Competenza metodologica alta (non si improvvisa) Tempi della progettazione Tempi dell applicazione(50 ) Formazione
5 STRATEGIE INCLUSIVE Laboratori (teatro, cinema, funzionali) Tutoraggio Mappe concettuali/schemi Tecnologie didattiche Conversazione clinica Lavoro sulle abilità sociali Lavoro sui punti di forza Didattica dell errore Corpo Gioco Aula - strutturazione angoli - finalizzazione degli spazi Ascolto - consulenza e intervento specialistico sul disagio (Sportello)
6 LA SCUOLA INCLUSIVA: COME Ridefinizione del curricolo (dove voglio arrivare): contenutiessenzialità (snellire) - curricolo inclusivo/non inclusivo Organizzazione (di cosa ho bisogno): classe (eterogeneitàomogeneità), sistema scuola (risorse, spazi inclusivi/non inclusivi, tempi della progettazione, tempi della didattica Metodologia (cosa devo fare): stili di insegnamento/ stili di apprendimento, osservazione, personalizzazione (I care), valutazione del contesto, alleanza con le famiglie, didattiche attive
7 STRUMENTI: il PDP + - Riflettere sul funzionamento dello studente Condivisione (le strategie devono essere messe in atto da tutti) Patto tra colleghi Patto con la famiglia Motivare i ragazzi (pdp della classe) Risorsa Condivisione Mancanza di verifica Adempimento Discussione tra colleghi Per quali alunni Discussione con la famiglia Modello del pdp
8 STRUMENTI: IL PAI Aspetti negativi - critici Documento delle categorizzazioni Documento a parte rispetto al POF Documento di pochi (chi lo elabora) Modello/contenuti del PAI Tempi e modi della verifica Attori del PAI (scuola-famiglia-studenti)
9 BILANCIO E PROSPETTIVE Positività- costruttività (la scuola che non si lamenta)- riflessività Cambiamento di prospettiva (centralità dell allievo) Approccio alla persona -alle persone Formazione: professionalità docente, neuroscienze, valutazione contesto (autovalutazione?) Costruire la scuola (senza tautologie): la professionalità docente e il contesto scuola
10 PROFESSIONALITA DOCENTE Cassetta degli attrezzi Conoscere Pierino: soggetto (sviluppo cognitivo, profilo psicomotorio, affettivo-relazionale) Conoscere il latino: oggetto culturale (nuclei fondanti disciplina, conoscenze, abilità per lo sviluppo di competenze essenziali - curricolo) Conoscere come insegnare latino a Pierino: mediazione (azioni e strategie didattiche e organizzative, approcci metodologici, strumenti di controllo dei processi - valutazione)
11 CONTESTO DIDATTICO Un percorso educativo dovrebbe far interagire gli attori dell apprendimento nella cosiddetta zona di sviluppo prossimale (Vygotskij,1986), intesa come la distanza tra il livello di sviluppo attuale, definito dal tipo di abilità mostrata da un soggetto che affronta individualmente un compito, e il livello di sviluppo che il soggetto può raggiungere quando è impegnato in un compito, anche con il supporto di un adulto o di un pari più abile. Il processo di insegnamento all interno della zona di sviluppo prossimale necessita di un docente che media e che sostiene attraverso l uso di strategie diversificate: dal feedback, alla contingenza allo scaffolding, all apprendimento cooperativo (Johnson, Johnson e Holubec, 1986), il reciprocal teaching (Palincsar e Brown, 1984) e l apprendistato cognitivo (Collins, Brown e Newman, 1989). (Boscolo, 1986) Un contesto didattico cosi strutturato permette ai soggetti con bisogni speciali «di apprendere competenze in modo più normale, osservando cioè persone normali agire normalmente e non dovendo dipendere da azioni professionali specificamente mirate soltanto a loro e che cessano di esistere al di fuori dei setting educativi (Ianes, 2006)
12 CONTESTO SCUOLA APERTO- INNOVATIVO- FLESSIBILE- RICCO- STIMOLANTE Risorse organizzative Risorse laboratoriali Risorse umane Risorse strutturali Risorse strumentali
13 COSTRUZIONE DI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO Docente progettista di ambienti di apprendimento (didattica costruttivista) costruiti intenzionalmente percorsi attivi e consapevoli Studente orientato ma non diretto Luoghi ricchi e variegati materiali di lavoro- varietà di strumenti, risorse aiuto reciproco attività guidate momenti di riflessione individuale e collettiva domande euristiche consegne che lo studente può affrontare
14 I CENTO LINGUAGGI DEL BAMBINO - Loris Malaguzzi "Il bambino - è fatto di cento. - Il bambino ha cento lingue - cento mani - cento pensieri - cento modi di pensare - di giocare e di parlare - cento sempre cento - modi di ascoltare - di stupire di amare - cento allegrie - per cantare e capire - cento mondi - da scoprire - cento mondi - da inventare - cento mondi - da sognare. Il bambino ha cento lingue - (e poi cento cento cento) - ma gliene rubano novantanove. - La scuola e la cultura - gli separano la testa dal corpo. - Gli dicono: - di pensare senza mani - di fare senza testa - di ascoltare e di non parlare - di capire senza allegrie - di amare e di stupirsi - solo a Pasqua e a Natale. - Gli dicono: - di scoprire il mondo che già c'è - e di cento - gliene rubano novantanove. - Gli dicono: - che il gioco e il lavoro - la realtà e la fantasia - la scienza e l'immaginazione - il cielo e la terra - la ragione e il sogno - sono cose - che non stanno insieme. - Gli dicono insomma - che il cento non c'è -. Il bambino dice: - invece il cento c'è." [L. Malaguzzi, I cento linguaggi dei bambini, Bergamo, edizioni Junior, 1999)].
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