DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI Anno 2013

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1 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI Anno 2013 Imprese nel complesso In Lombardia, nel 2013 le anagrafi camerali hanno registrato un saldo positivo di unità ed alla fine di dicembre risultano iscritte imprese delle quali attive. Le cancellazioni, considerate al netto dei provvedimenti d ufficio, sono state , a fronte di nuove iscrizioni. Il tasso di crescita che ne consegue - calcolato sullo stock iniziale delle imprese registrate - è quindi positivo dello 0,7% e determinato da un tasso di natalità del 6,4% e di mortalità del 5,7%. Imprese attive e saldo demografico in Lombardia demografico Imprese attive Il grafico sopra riportato visualizza l andamento dello stock delle imprese attive e il saldo demografico calcolato dalla differenza tra le nuove iscrizioni e le cessazioni avvenute nei singoli anni. Il dato delle cessazioni è calcolato al netto dei provvedimenti d ufficio, atti privi di ogni significato economico, i quali però vanno ovviamente ad influire negativamente sullo stock di fine periodo. Ciò è infatti particolarmente evidente negli ultimi due anni, durante i quali si hanno maggiori iscrizioni rispetto alle cessazioni nette, ma lo stock a fine periodo risulta tuttavia in calo. A livello territoriale, praticamente tutte le province lombarde presentano un tasso di crescita negativo o stabile, ma il consistente aumento riscontrato a Milano e Monza dà l intonazione positiva all intera Lombardia. Il tasso di natalità è compreso tra il 4,9 di Sondrio ed il 7% di Monza Brianza, con Milano poco lontano al 6,8%. La mortalità imprenditoriale è distribuita più uniformemente ed il dato che si discosta maggiormente dalla media regionale, e la condiziona pesantemente, è il 4,7% di Milano, mentre per tutte le altre si va dal 5,9% di Monza Brianza al 7,1% di Pavia. 1

2 Natalità e mortalità aziendale - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Provincia Attive Iscrizionzioni Cessa- Cremona ,0 5,5 6,5 Bergamo ,0 6,1 6,1 Brescia ,1 6,0 6,0 Como ,1 5,9 6,0 Lecco ,8 5,6 6,4 Lodi ,2 6,5 6,7 Mantova ,6 5,6 6,2 Milano ,1 6,8 4,7 Monza Brianza ,0 7,0 5,9 Pavia ,6 6,5 7,1 Sondrio ,6 4,9 6,4 Varese ,2 6,2 6,4 Totale ,7 6,4 5,7 La provincia di Cremona si discosta dal trend regionale e, come illustrato dal grafico, l andamento degli ultimi anni è costantemente negativo e nel 2012 e 2013 anche il saldo demografico vede la predominanza delle cancellazioni rispetto alle nuove iscrizioni. Imprese attive e saldo demografico demografico Imprese attive Il tasso annuo di crescita negativo dell 1% è il peggiore degli ultimi anni ed è determinato da una natalità del 5,5% superata dal 6,5% di mortalità. Il saldo negativo di 296 imprese è il risultato delle nuove iscrizioni, in costante calo, e delle cessazioni, al terzo anno di crescita consecutivo. Al 31 dicembre 2013, alla Camera di commercio di Cremona risultano registrate 2

3 imprese attive 1 : il dato più basso dal Natalità e mortalità imprenditoriale Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Anno Attive Iscrizionzioni Cessa ,1 6,8 6, ,9 6,7 5, ,3 6,0 5, ,3 6,1 6, ,0 5,5 6,5 Considerando le imprese registrate in base alla loro natura giuridica, nel 2013 si registra un evidente calo delle ditte individuali che perdono 331 unità, quasi il 2%, e delle società di persone (74 in meno rispetto a dodici mesi prima, pari all 1%), ed invece un ulteriore crescita delle società di capitali dell 1%. Continua la crescita numerica della categoria residuale delle altre forme (cooperative, associazioni, fondazioni, consorzi, ecc.) che, pur con numeri ancora molto bassi, è tuttavia in continua e progressiva crescita, tanto che rispetto al 2003 presenta un incremento del 65%, il che significa un tasso annuo al 6,5%. Natalità e mortalità aziendale per forma giuridica - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Anno Attive Iscrizionzioni Cessa- Società di capitali ,0 4,7 3,6 Società di persone ,0 2,6 3,6 Imprese individuali ,9 6,8 8,7 Altre forme ,0 11,3 4,3 Totale ,0 5,5 6,5 Riguardo all attività economica esercitata, il commento alla natimortalità è reso più difficile dal ragguardevole numero delle imprese non classificate. Si tratta cioè di imprese, tipicamente società, che vengono iscritte, ma alle quali non viene immediatamente attribuito alcun codice di attività economica esercitata. Queste sono state infatti 504, pari a quasi un terzo del totale delle nuove iscrizioni. Con il successivo perfezionamento della loro posizione, tali imprese si distribuiranno nelle varie sezioni di attività, alterandone le consistenze, ma ovviamente senza costituire più alcuna nuova iscrizione. Pertanto l analisi della dinamica imprenditoriale per settore economico basata sui dati effettivi sottostimerebbe le nuove registrazioni dei vari settori economici. Per e- vitare ciò si è provveduto a ricalcolare le informazioni grezze, stimando che le nuove iscrizioni seguano la distribuzione delle imprese registrate nelle varie attività. Per analogia, lo stesso procedimento ha riguardato anche le cessazioni per il quale tuttavia il fenomeno delle non classificate è molto meno influente. I dati ricalcolati sono riportati nella tavola seguente che esclude le attività 1 La somma algebrica delle iscrizioni e delle cessazioni avvenute può non coincidere esattamente con la differenza tra le consistenze ad inizio e fine trimestre, a causa dei particolari trasferimenti di imprese tra province che modificano gli stock, senza tuttavia dar luogo a nuove iscrizioni e/o cancellazioni. 3

4 numericamente poco significative. Considerando l intero stock presente in archivio, le imprese registrate ma non classificate in base all attività economica, sono 743 e costituiscono il 2,4% del totale. Natalità e mortalità stimata per sezione d attività economica - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Attività Regi- Iscrizionzioni Cessa- Attive strate Agricoltura, silvicoltura e pesca Attività manifatturiere Costruzioni Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni Trasporto e magazzinaggio Servizi di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Servizi alle imprese Altre attività di servizi Imprese non classificate TOTALE Tra i settori d attività più consistenti, presentano il più elevato ricambio aziendale, nell ordine, i servizi alle imprese, i pubblici esercizi e le attività finanziarie ed assicurative. I più stabili sono invece i settori delle attività immobiliari, dei trasporti e dell agricoltura. Natalità e mortalità stimata per sezione di attività economica - Anno 2013 Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Attività Tasso di ricambio Agricoltura, silvicoltura e pesca -1,6 3,5 5,2 8,7 Attività manifatturiere -1,2 4,1 5,3 9,4 Costruzioni -3,2 5,6 8,8 14,5 Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni -0,4 6,7 7,1 13,8 Trasporto e magazzinaggio -1,9 3,2 5,1 8,3 Servizi di alloggio e ristorazione +0,2 8,4 8,2 16,7 Servizi di informazione e comunicazione +1,0 7,0 6,0 13,1 Attività finanziarie e assicurative +2,5 9,5 7,1 16,6 Attività immobiliari -0,9 3,1 4,0 7,1 Attività professionali, scientifiche e tecniche -1,9 6,5 8,4 14,9 Servizi alle imprese +4,1 11,7 7,6 19,2 Altre attività di servizi +1,1 6,4 5,3 11,8 TOTALE -1,0 5,5 6,5 12,0 I tassi di crescita positivi sono concentrati esclusivamente nel settore terziario, nel quale aumentano maggiormente i servizi alle imprese (+4,1%) e le attività finanziarie ed assicurative 4

5 (+2,5%). In evidente calo imprenditoriale si rivela invece il comparto dell edilizia (-3,2%), ma anche trasporti e agricoltura vedono al loro interno il netto predominio delle chiusure sulle nuove aperture. La natalità raggiunge quasi il 12% nel caso dei servizi alle imprese e si ferma invece solo a poco più del 3% nelle attività immobiliari, nei trasporti e in agricoltura. Il massimo tasso annuo di mortalità si trova nelle costruzioni (8,8%), ma non se discostano molto le attività professionali e i pubblici esercizi, entrambi al di sopra dell 8%. Occupazione per sezione di attività economica - Anno 2013 Sezione di attività economica Attive Addetti Addetti/ impresa A Agricoltura, silvicoltura e pesca ,4 C Attività manifatturiere ,5 F Costruzioni ,0 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,2 I Servizi di alloggio e ristorazione ,6 Q Sanità e assistenza sociale ,0 Totale ,2 Nella tavola riportata sopra si può notare, per le attività più rappresentative dell imprenditoria cremonese, il numero di addetti occupato e la dimensione media delle imprese attive della sezione. La maggior parte dell occupazione delle imprese, pari al 30% del totale, si trova nelle attività manifatturiere ed un altro 16% nel commercio, con quest ultimo comparto che presenta una dimensione media di poco più di due addetti, mentre nel manifatturiero questa sale agli 8,5. Le imprese di maggiore dimensione in termini di addetti si trovano nella sanità ed assistenza sociale dove in sole 193 unità sono impiegate persone. La media complessiva di addetti per impresa è di 3,2. Imprese artigiane Nel corso del 2013 le anagrafi camerali lombarde hanno registrano complessivamente un calo di imprese artigiane e lo stock di fine periodo è costituito da aziende attive. Le iscrizioni nel periodo considerato sono state contro cessazioni, queste ultime calcolate al netto dei provvedimenti d ufficio che comunque nel comparto artigiano hanno un incidenza assai limitata. L artigianato lombardo è quindi segnato da una situazione demografica di calo (-1,7%), determinata da un tasso annuo di natalità del 6,4% e da una mortalità dell 8,1. Ad impedire un calo numerico del comparto ancora più significativo è ancora una volta Milano che si mantiene stabile, mentre tutte le altre province presentano variazioni negative che quasi ovunque superano i due punti percentuali e vedono il massimo a Cremona (-3,3%). Il maggior tasso di natalità (7,6%) lo si registra a Milano, seguito da Monza, quello minore a Sondrio (4,3%). L incidenza delle cessazioni è invece massima (oltre il 9%) a Pavia e minima a Sondrio (6,7%). 5

6 ARTIGIANATO - Natalità e mortalità aziendale nelle province lombarde - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Provincia Attive Iscrizionzioni Cessa- Cremona ,3 5,5 8,8 Bergamo ,2 5,8 8,1 Brescia ,3 5,5 7,8 Como ,5 5,8 8,3 Lecco ,6 6,0 7,6 Lodi ,9 5,8 8,7 Mantova ,1 6,5 8,6 Milano ,1 7,6 7,7 Monza Brianza ,1 6,8 8,0 Pavia ,7 6,4 9,1 Sondrio ,4 4,3 6,7 Varese ,3 6,4 8,6 Lombardia ,7 6,4 8,1 A Cremona il 2013 ha fatto registrare il tasso di crescita peggiore con un ulteriore calo di 318 imprese e al 31 dicembre si contano imprese artigiane attive, il dato più basso dal A questo infatti portano le 540 iscrizioni e le 858 cessazioni avvenute nell anno ed i relativi tassi di natalità del 5,5% e di mortalità dell 8,8%. Dati, questi, che confermano quella tendenza al calo della imprese artigiane cremonesi in atto ormai da circa cinque anni e che non può essere imputato al fenomeno delle cessazioni d ufficio che invece è quasi del tutto ininfluente nel comparto artigiano provinciale. E inoltre evidente dall istogramma seguente che il fenomeno del calo demografico è ancora in fase di accelerazione. ARTIGIANATO - Natalità e mortalità aziendale - Provincia di Cremona Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Anno Attive Iscrizionzioni Cessa ,9 8,2 9, ,4 7,0 7, ,5 6,5 8, ,0 5,6 8, ,3 5,5 8,8 A Cremona il 2013 ha fatto registrare il tasso di crescita peggiore con un ulteriore calo di 318 imprese e al 31 dicembre si contano imprese artigiane attive, il dato più basso dal A questo infatti portano le 540 iscrizioni e le 858 cessazioni avvenute nell anno ed i relativi tassi di natalità del 5,5% e di mortalità dell 8,8%. Dati, questi, che confermano quella tendenza al calo della imprese artigiane cremonesi in atto ormai da circa cinque anni e che non può essere imputato al fenomeno delle cessazioni d ufficio, quasi del tutto ininfluente nel comparto artigiano provinciale. E inoltre evidente dall istogramma seguente che il fenomeno del calo demografico è ancora in fase di accelerazione. 6

7 ARTIGIANATO - Imprese attive e saldo demografico demografico Imprese attive Considerando la forma giuridica delle imprese artigiane, essendo caratterizzate per lo più dalla piccolissima dimensione, è assolutamente evidente la preponderanza delle ditte individuali e delle società di persone che costituiscono la quasi totalità (96%) delle aziende artigiane cremonesi. Nel 2013 unicamente le società di capitali, che comunque nell artigianato cremonese sono solo 342, hanno visto la prevalenza delle iscrizioni sulle cessazioni. ARTIGIANATO - Natalità e mortalità per forma giuridica - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Tassi % Anno Attive Iscrizionzioni Cessa- Società di capitali ,6 6,6 6,0 Società di persone ,7 2,9 5,5 Imprese individuali ,6 6,2 9,8 Cooperative ,7-66,7 Consorzi ,7 7,7 15,4 Totale ,3 5,5 8,8 Nell artigianato è molto meno influente il fenomeno delle imprese non classificate per attività economica esercitata e pertanto l analisi può basarsi sui dati grezzi. La massima parte del saldo totale è determinata dalle imprese attive nelle costruzioni e nelle attività manifatturiere che costituiscono quasi il 70% dello stock complessivo. Nel 2013 il comparto dell edilizia, come risulta dalla tavola successiva che riporta solo le attività più numerose dell artigianato cremonese, è quella caratterizzata ancora una volta dal più alto numero sia di nuove iscrizioni (224) che di cancellazioni (458), le quali incidono fortemente sul saldo complessivo. Quest ultimo infatti è dovuto per oltre il 70% dalla perdita di aziende nelle costruzioni, e per il resto dalla diminuzione delle imprese manifatturiere e dei trasporti, solo parzialmente compensate dai minimi aumenti nel comparto dei servizi, sia alle imprese che alle persone. 7

8 ARTIGIANATO - Natalità e mortalità per sezione di attività - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Attività Regi- Iscrizionzioni Cessa- Attive strate C Attività manifatturiere F Costruzioni G Commercio e riparazione di veicoli H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione M Attività professionali, scientifiche, tecniche N Noleggio e servizi alle imprese S Altre attività di servizi Totale I tassi di crescita 2013, pur in prevalenza negativi, sono fortemente differenziati tra le varie attività economiche e spaziano dal +7,9% dei servizi alle imprese al -5% dell edilizia e dei trasporti. Accanto ai servizi alle imprese, ma in minore crescita, si trovano anche i servizi alla persona, mentre sono stabili le attività di alloggio e ristorazione. Con valori invece superiori al -2% si trovano sostanzialmente tutti gli altri settori economici principali. La maggior natalità la si riscontra nei servizi alle imprese (16%) e nei pubblici esercizi (13%), e la minima nei trasporti (2,7%). Registrano invece un tasso di mortalità ampiamente superiore alla media (oltre il 10%) gli esercizi pubblici, le costruzioni e le attività professionali. E invece la più bassa, ed appena sopra il 5%, la mortalità nelle altre attività dei servizi, quelli alle persone. ARTIGIANATO - Tassi di natalità e mortalità per attività - Anno 2013 Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Attività C Attività manifatturiere -2,3 4,5 6,8 F Costruzioni -5,4 5,1 10,5 G Commercio e riparazione di veicoli -2,3 4,9 7,2 H Trasporto e magazzinaggio -5,1 2,7 7,8 I Servizi di alloggio e ristorazione - 12,9 12,9 M Attività professionali, scientifiche, tecniche -3,6 6,7 10,3 N Noleggio e servizi alle imprese +7,9 16,3 8,3 S Altre attività di servizi +1,4 6,5 5,1 Totale -3,3 5,5 8,8 Nella tavola relativa all occupazione si può notare, per le attività più rappresentative dell imprenditoria artigiana cremonese, il numero di addetti totale e la dimensione media delle imprese attive. La maggior parte dell occupazione, quasi il 70%, delle imprese artigiane si trova nelle attività manifatturiere con quasi addetti e nelle costruzioni con quasi Le imprese artigiane di maggiore dimensione in termini di lavoratori impiegati si trovano nelle attività manifatturiere (3,6) e nel commercio e riparazione di veicoli (3). La media addetti per impresa (2,3) è al di sotto del dato complessivo di 3,2. 8

9 ARTIGIANATO - Occupazione per attività - Anno 2013 Sezione di attività economica Attive Addetti Addetti/ impresa C Attività manifatturiere ,6 F Costruzioni ,7 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,0 H Trasporto e magazzinaggio ,0 S Altre attività di servizi ,7 Totale ,3 Imprese giovanili Le informazioni del presente capitolo si riferiscono alle imprese gestite, o controllate in misura superiore al 50%, da imprenditori con meno di 35 anni di età. In Lombardia, a fine 2013, se ne contano complessivamente attive ed il saldo demografico annuale, essendo le imprese giovanili generalmente quelle di più recente costituzione, è ampiamente positivo in tutte le province. E probabile però che le cessazioni, anche se non particolarmente numerose in rapporto alle nuove iscrizioni, denotino comunque uscite dal mercato non previste e quindi potenzialmente più traumatiche. IMPRESE GIOVANILI - Natalità e mortalità - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Provincia Attive Iscrizionzioni Cessa- Cremona ,1 16,2 10,0 Bergamo ,6 17,7 9,1 Brescia ,8 17,7 8,9 Como ,1 17,2 9,1 Lecco ,2 17,6 10,4 Lodi ,3 18,8 10,5 Mantova ,1 18,1 8,9 Milano ,6 23,5 8,9 Monza Brianza ,3 21,7 9,4 Pavia ,8 18,9 10,1 Sondrio ,7 15,3 7,6 Varese ,6 19,2 9,6 Lombardia ,7 19,9 9,2 La provincia di Cremona conta imprese giovanili attive e attualmente mostra un tasso di crescita del 6,1%, il più basso tra tutte le province lombarde. La media regionale, che è del +10,7%, è dovuta al +14,6% della provincia di Milano che condiziona pesantemente il dato complessivo. In rapporto al totale delle imprese attive, il numero delle imprese giovanili cremonesi (11%) si conferma comunque tra i più alti della Lombardia, dietro solo a Lodi e Pavia. La dinamica demografica negli anni per i quali sono disponibili i dati indica una costante prevalenza delle nuove iscrizioni rispetto alle cessazioni, anche se - come evidenziato dall istogramma - l andamento della consistenza delle imprese giovanili alla fine dei vari anni rivela 9

10 una costante diminuzione dello stock. Ciò è dovuto al fatto che alle normali cessazioni vanno sommate le imprese gestite da imprenditori che, nell anno, hanno superato la soglia di riferimento per essere considerati giovani. Negli ultimi due anni, il numero delle imprese giovanili si è pertanto ridotto dalle di fine 2011 alle attuali IMPRESE GIOVANILI - demografico e consistenza Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio demografico Imprese attive Probabilmente favorita dalla minore necessità di cospicui investimenti iniziali, la sezione di attività economica dove è più diffusa l impresa giovanile è quella delle costruzioni edili nella quale operano, al 31 dicembre 2013, 819 aziende, pari al 27% del totale. Altre 687, il 23%, sono le imprese giovanili che operano nel commercio, in maggioranza (quasi 400) nel commercio al dettaglio, dove predominano i venditori di articoli d abbigliamento. IMPRESE GIOVANILI - Natimortalità stimata per attività - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Sezione di attività economica Attive Iscri- Cessazioni zioni A Agricoltura, silvicoltura e pesca C Attività manifatturiere F Costruzioni G Commercio; riparazioni di veicoli I Servizi di alloggio e ristorazione N Servizi alle imprese S Altre attività di servizi Totale Sempre a causa del già richiamato problema legato alle iscrizioni di imprese non ancora classificate, si è provveduto a stimare la dinamica demografica all interno delle varie attività e- conomiche come descritto nel capitolo più generale. La crescita di consistenza è diffusa in tutti i principali settori, compresa l edilizia la quale però è sostanzialmente stabile ed il relativo tasso di crescita è di gran lunga il minore. I tassi demografici annuali permettono di notare come il turn o- ver sia maggiore nei servizi di alloggio e ristorazione e nei servizi alle imprese, dove si avvicina al 10

11 40%, e invece molto basso in agricoltura (15%). Relativamente alla consistenza complessiva, i giovani imprenditori sono più numerosi nelle attività terziarie dei servizi alle imprese, dove costituiscono il 19%, mentre assai pochi, attorno al 6%, sono quelli che si occupano di agricoltura e di attività manifatturiere. IMPRESE GIOVANILI - Tassi di natimortalità stimati per attività - Anno 2013 Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica A Agricoltura, silvicoltura e pesca +6,6 11,0 4,4 C Attività manifatturiere +10,5 16,7 6,3 F Costruzioni +0,5 12,1 11,6 G Commercio; riparazioni di veicoli +9,5 19,4 9,8 I Servizi di alloggio e ristorazione +9,9 24,7 14,8 N Servizi alle imprese +17,5 28,1 10,5 S Altre attività di servizi +9,8 17,5 7,7 Totale +6,1 16,2 10,0 L edilizia ed il commercio sono i settori di attività che occupano più addetti tra le imprese giovanili con circa mille unità ciascuno, seguiti dalle attività manifatturiere e dai pubblici e- sercizi che occupano una forza lavoro composta da poco più di 800 persone. E nel manifatturiero che operano le imprese di maggiori dimensioni, con quasi quattro occupati per azienda, a sua volta seguito dai pubblici esercizi con 2,7. La media addetti per impresa (1,7), nell ambito dell imprenditoria giovanile, rimane ampiamente al di sotto del dato complessivo che si è già visto essere al 3,2. IMPRESE GIOVANILI - Occupazione per attività - Anno 2013 Sezione di attività economica Attive Addetti Addetti/ impresa A Agricoltura, silvicoltura e pesca ,0 C Attività manifatturiere ,9 F Costruzioni ,3 G Commercio; riparazioni di veicoli ,4 I Servizi di alloggio e ristorazione ,7 S Altre attività di servizi ,5 Totale ,7 Imprese femminili Per imprese femminili si intendendo tutte quelle con titolare donna o dove la percentuale di partecipazione femminile tra i soci o gli amministratori, è superiore al 50%. In Lombardia, al 31 dicembre 2013, le imprese attive con tali caratteristiche erano complessivamente ed il saldo demografico dell ultimo anno è risultato positivo di unità, pari al +0,9% determinato dal 7,8% di natalità e del 6,9 di mortalità. Anche nel caso dell imprenditoria femminile, il saldo regionale complessivo è dovuto in gran parte alla natimortalità milanese che vede infatti una crescita di quasi aziende. 11

12 IMPRESE FEMMINILI - Natalità e mortalità - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Provincia Attive Iscri- Cessa- zioni zioni Cremona ,2 7,9 8,1 Bergamo ,8 7,7 7,0 Brescia ,4 7,8 7,4 Como ,5 7,0 6,5 Lecco ,7 6,6 7,2 Lodi ,5 8,7 8,2 Mantova ,1 7,4 7,4 Milano ,2 8,2 6,1 Monza Brianza ,2 8,2 7,0 Pavia ,2 8,3 8,5 Sondrio ,6 5,2 7,8 Varese ,1 7,1 7,0 Lombardia ,9 7,8 6,9 Nelle restanti province lombarde le variazioni annue sono molto contenute e solo a Monza (+1,2%) e a Sondrio (-2,6%) superano il valore assoluto dell 1%. La natalità è massima a Lodi e Pavia, mentre la più bassa la si trova a Sondrio e Lecco. La mortalità invece supera l 8% a Pavia, Lodi e Cremona e si ferma appena sopra al 6% a Milano. IMPRESE FEMMINILI - demografico e consistenza Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio demografico Imprese attive La provincia di Cremona conta imprese femminili attive, solo una decina in meno rispetto ad una anno prima e senza configurare un particolare trend di crescita o diminuzione. I tassi demografici sono entrambi superiori a quelli medi regionali, ma la natalità solo di un decimo di punto percentuale, e la mortalità di 1,2. Il comparto produttivo a maggior tasso di femminilizzazione è indubbiamente il commercio, dove operano più di imprese, seguito dalle altre attività dei servizi, cioè i servizi per la persona (807 imprese) e dall agricoltura con quasi 700 aziende. A queste seguono, con circa 12

13 570 imprese rosa, le attività manifatturiere ed i pubblici esercizi. La scelta delle imprenditrici cremonesi è dunque piuttosto concentrata e le cinque sezioni citate occupano quasi il 75% del totale delle imprese attive. IMPRESE FEMMINILI - Natimortalità stimata per attività - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Sezione di attività economica Attive Iscrizioni Cessazioni A Agricoltura, silvicoltura e pesca C Attività manifatturiere F Costruzioni G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni I Servizi di alloggio e ristorazione N Servizi alle imprese S Altre attività di servizi TOTALE Anche qui l incidenza delle imprese non classificate sul totale delle nuove iscrizioni è rilevante (circa un terzo), e la correzione dei dati porta a verificare grosso modo le stesse dinamiche già incontrate, con un trend crescente nei servizi che compensa i cali nei settori cosiddetti tradizionali dell agricoltura, del commercio e del manifatturiero. Soprattutto nei primi due si rileva il maggior numero di perdite di imprese femminili, ma nell agricoltura è la bassa natalità ad essere la maggior responsabile, mentre nel commercio il calo è attribuibile soprattutto ad una mortalità al di sopra del 10%. Un grande ricambio, oltre il 26%, si ha nei pubblici esercizi che sembrano fungere, nei periodi di crisi, da cuscinetto, peraltro però con scarsi risultati. IMPRESE FEMMINILI - Tassi di natimortalità stimati per attività - Anno 2013 Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica A Agricoltura, silvicoltura e pesca -2,9 4,9 7,8 C Attività manifatturiere -0,6 6,2 6,8 F Costruzioni +0,3 5,7 5,4 G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni -1,4 8,7 10,1 I Servizi di alloggio e ristorazione -0,3 12,7 13,0 N Servizi alle imprese +4,7 12,7 8,1 S Altre attività di servizi +3,0 7,7 4,7 TOTALE -0,2 7,9 8,1 Nella tavola riportata sotto si può notare, per le attività più rappresentative dell imprenditoria femminile cremonese, il numero di addetti occupati e la dimensione media delle imprese attive. La maggior parte dell occupazione delle imprese condotte da donne si trova nelle attività manifatturiere, seguite a breve distanza dal commercio, con quest ultimo comparto che presenta una dimensione media di poco meno di due addetti, mentre nel manifatturiero questa sale a quasi sei. Le imprese femminili di maggiore dimensione in termini di addetti si trovano nella sanità ed assistenza sociale, dove superano mediamente i 12 occupati ciascuna. La media addetti per impresa (2,4) è al di sotto del dato complessivo di 3,2. 13

14 IMPRESE FEMMINILI - Occupazione per attività - Anno 2013 Sezione di attività economica Attive Addetti Addetti/ impresa C Attività manifatturiere ,8 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,9 I Servizi di alloggio e ristorazione ,8 N Servizi alle imprese ,5 Q Sanità e assistenza sociale ,1 S Altre attività di servizi ,6 Totale ,4 Imprese straniere I dati statistici sulla presenza di imprese straniere, intendendo con questo le imprese nelle quali la partecipazione di persone di nazionalità non italiana o non classificata è superiore al 50%, indicano che al 31 dicembre 2013 in Lombardia risultano attive imprese, pari al 10,3% del totale ed il saldo annuale è positivo di imprese per una crescita percentuale del 5,4%. Il tasso di crescita è inoltre positivo per tutte le province e va dal +1,2% di Cremona, fino ai notevoli dati di Milano e Monza, vicini all 8%. In queste ultime due province e in quella di Mantova, si trova anche la maggiore natalità tra il 14 ed il 16%, mentre il maggior tasso di mortalità è a Mantova, Pavia e Lecco. IMPRESE STRANIERE - Natalità e mortalità - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio - Tassi % Provincia Attive Iscri- Cessa- zioni zioni Cremona ,2 11,1 9,9 Bergamo ,7 12,9 9,2 Brescia ,1 12,2 9,1 Como ,6 12,0 8,4 Lecco ,6 12,9 10,3 Lodi ,1 10,8 8,7 Mantova ,7 14,1 11,4 Milano ,7 14,3 6,6 Monza Brianza ,3 16,3 8,0 Pavia ,7 12,9 10,2 Sondrio ,3 12,5 7,2 Varese ,4 12,8 9,3 Lombardia ,4 13,5 8,1 La provincia di Cremona conta imprese straniere attive, con un saldo positivo annuale di 35 unità che costituiscono l 1,2% dello stock complessivo preesistente ed è il minimo tra tutte le province lombarde. Il tasso di mortalità è attorno al 10%, leggermente superiore a quello medio lombardo e quello di natalità supera appena l 11% che invece è inferiore al 13,5 che si riscontra in regione. In rapporto al totale delle attive, il numero delle imprese straniere cremo- 14

15 nesi (9,7% in ulteriore lieve crescita) è leggermente al di sotto della media lombarda che si colloca al 10,3%. Come si vede dal grafico riportato che copre i tre anni per i quali sono disponibili i dati, il trend dell imprenditoria straniera sembra essersi assestato, grazie anche alla crisi dell edilizia che è il settore numericamente più importante dell imprenditoria straniera in provincia di Cremona. IMPRESE STRANIERE - demografico e consistenza Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio demografico Imprese attive Nelle costruzioni è infatti attivo quasi il 45% del totale delle imprese straniere, e nell intero 2013 i dati stimati permettono di riscontrare una prevalenza delle cessazioni, 153 contro le 111 iscrizioni, che porta ad una ulteriore decrescita dello stock totale di 42 imprese, pari al 3,3%. IMPRESE STRANIERE - Natimortalità stimata per attività - Anno 2013 Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Sezione di attività economica Attive Iscrizioni Cessazioni C Attività manifatturiere F Costruzioni G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione N Servizi alle imprese Totale Anche per l imprenditoria straniera sembrano confermarsi i trend generali già commentati ed i tassi di crescita più notevoli sono quelli dei servizi alle imprese (+14,4%) e della ristorazione (+11,7%) con quest ultimo settore che presenta un ricambio annuo molto elevato del 36%. Assieme all edilizia, perde imprese anche il comparto dei trasporti le cui 5 unità in meno costituiscono comunque un -4%, data la bassissima natalità che non consente di compensare le cessazioni. Pur essendo di scarsa consistenza assoluta, è comunque da notare la prevalenza delle 15

16 nuove imprese manifatturiere gestite da stranieri che danno al settore una natalità del 10%, così come il commercio. IMPRESE STRANIERE - Tassi di natimortalità stimati per attività - Anno 2013 Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica C Attività manifatturiere +2,0 10,1 8,1 F Costruzioni -3,3 8,7 12,0 G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni +2,0 9,9 7,9 H Trasporto e magazzinaggio -4,1 4,9 8,9 I Servizi di alloggio e ristorazione +11,7 23,8 12,1 N Servizi alle imprese +14,4 19,2 4,8 Totale +1,2 11,1 9,9 L imprenditoria straniera in provincia di Cremona fornisce un occupazione a quasi persone con una media di 1,7 addetti per impresa. Il comparto dell edilizia è quello che occupa più addetti, ma la dimensione media di 1,2 occupati indica chiaramente come vi sia il dominio assoluto dello straniero imprenditore di se stesso. E lo stesso avviene nel commercio. Diverso il discorso negli altri settori, manifatturiero, trasporti, pubblici esercizi e servizi alle imprese, dove l impresa media è composta da circa 3 addetti. IMPRESE STRANIERE - Occupazione per attività - Anno 2013 Sezione di attività economica Attive Addetti Addetti/ impresa C Attività manifatturiere ,6 F Costruzioni ,2 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,2 H Trasporto e magazzinaggio ,8 I Servizi di alloggio e ristorazione ,1 N Servizi alle imprese ,5 Totale ,7 La presente pubblicazione illustra le principali tendenze demografiche dell imprenditoria cremonese nel quarto trimestre Tutti i dati presentati sono di fonte InfoCamere. 16 La pubblicazione è a cura di: Maria Grazia Cappelli, Angela Ugoni ed Enrico Maffezzoni

17 - ALLEGATO STATISTICO - TOTALE IMPRESE Natimortalità stimata per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona - Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Attività Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni A Agricoltura, silvicoltura e pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese P Istruzione Q Sanità e Assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento S Altre attività di servizi NC Imprese non classificate TOTALE Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere Tassi di natimortalità stimati per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica ATECO 2007 Tasso di ricambio A Agricoltura, silvicoltura e pesca -1,6 3,5 5,2 8,7 B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere -1,2 4,1 5,3 9,4 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore -1,8 1,8 3,5 5,3 E Fornitura di acqua -2,4 2,4 4,8 7,1 F Costruzioni -3,2 5,6 8,8 14,5 G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni -0,4 6,7 7,1 13,8 H Trasporto e magazzinaggio -1,9 3,2 5,1 8,3 I Servizi di alloggio e ristorazione +0,2 8,4 8,2 16,7 J Informazione e comunicazione +1,0 7,0 6,0 13,1 K Attività finanziarie e assicurative +2,5 9,5 7,1 16,6 L Attività immobiliari -0,9 3,1 4,0 7,1 M Attività professionali, scientifiche e tecniche -1,9 6,5 8,4 14,9 N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese +4,1 11,7 7,6 19,2 P Istruzione - 6,0 6,0 12,0 Q Sanità e Assistenza sociale +0,5 3,0 2,5 5,4 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento +2,6 8,6 6,0 14,7 S Altre attività di servizi +1,1 6,4 5,3 11,8 NC Imprese non classificate TOTALE -1,0 5,5 6,5 12,0 Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere 17

18 ARTIGIANATO Natimortalità stimata per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Attività Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni A Agricoltura, silvicoltura e pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas E Fornitura di acqua F Costruzioni G Commercio e riparazione di veicoli H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione J Informazione e comunicazione L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese P Istruzione Q Sanità e Assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento S Altre attività di servizi NC Imprese non classificate TOTALE Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere Tassi di natimortalità stimati per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica ATECO 2007 A Agricoltura, silvicoltura e pesca - 5,5 5,5 B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere -2,3 4,5 6,8 D Fornitura di energia elettrica, gas E Fornitura di acqua -9,1-9,1 F Costruzioni -5,4 5,1 10,5 G Commercio e riparazione di veicoli -2,3 4,9 7,2 H Trasporto e magazzinaggio -5,1 2,7 7,8 I Servizi di alloggio e ristorazione - 12,9 12,9 J Informazione e comunicazione -12,1 9,1 21,2 L Attività immobiliari -1000,0 100, ,0 M Attività professionali, scientifiche e tecniche -3,6 6,7 10,3 N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese +7,9 16,3 8,3 P Istruzione Q Sanità e Assistenza sociale -33,3-33,3 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento -10,9 7,3 18,2 S Altre attività di servizi +1,4 6,5 5,1 NC Imprese non classificate +100,0 100,0 - TOTALE -3,3 5,5 8,8 Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere 18

19 IMPRESE GIOVANILI Natimortalità stimata per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Attività Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni A Agricoltura, silvicoltura e pesca C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni G Commercio; riparazioni di veicoli H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Servizi alle imprese P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento S Altre attività di servizi NC Imprese non classificate Totale Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere Tassi di natimortalità stimati per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica ATECO 2007 A Agricoltura, silvicoltura e pesca +2,6 6,6 4,0 C Attività manifatturiere +6,3 12,1 5,9 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni -3,1 8,1 11,2 G Commercio; riparazioni di veicoli +5,2 14,6 9,4 H Trasporto e magazzinaggio +3,0 7,5 4,5 I Servizi di alloggio e ristorazione +5,6 19,8 14,2 J Servizi di informazione e comunicazione - 11,3 11,3 K Attività finanziarie e assicurative +6,5 25,0 18,5 L Attività immobiliari -10,5-10,5 M Attività professionali, scientifiche e tecniche -1,4 16,4 17,8 N Servizi alle imprese +13,2 22,8 9,6 P Istruzione +60,0 60,0 - Q Sanità e assistenza sociale -9,1-9,1 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento +9,3 20,9 11,6 S Altre attività di servizi +5,1 12,4 7,3 NC Imprese non classificate +106,9 117,7 10,8 Totale +6,1 16,2 10,0 Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere 19

20 IMPRESE FEMMINILI Natimortalità stimata per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Attività Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni A Agricoltura, silvicoltura e pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni G Commercio; riparazioni di veicoli H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Servizi alle imprese P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento S Altre attività di servizi NC Imprese non classificate Totale Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere Tassi di natimortalità stimati per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica ATECO 2007 A Agricoltura, silvicoltura e pesca -5,2 2,2 7,4 B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere -2,9 3,4 6,3 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni -2,0 3,0 5,0 G Commercio all ingrosso e al dettaglio -3,7 6,0 9,7 H Trasporto e magazzinaggio -3,6 1,2 4,8 I Servizi di alloggio e ristorazione -2,7 9,8 12,5 J Servizi di informazione e comunicazione +1,7 8,5 6,8 K Attività finanziarie e assicurative +8,3 17,4 9,1 L Attività immobiliari -2,5 0,8 3,3 M Attività professionali, scientifiche e tecniche -9,2 3,8 13,0 N Servizi alle imprese +2,1 9,7 7,6 P Istruzione +9,1 15,2 6,1 Q Sanità e assistenza sociale -4,6-4,6 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento -7,1 6,0 13,1 S Altre attività di servizi +0,5 4,8 4,3 NC Imprese non classificate +82,0 96,1 14,0 Totale -0,2 7,9 8,1 Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere 20

21 IMPRESE STRANIERE Natimortalità stimata per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Cessazioni al netto dei provvedimenti d ufficio Attività Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni A Agricoltura, silvicoltura e pesca C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni G Commercio; riparazioni di veicoli H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Servizi alle imprese P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento S Altre attività di servizi NC Imprese non classificate Totale Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere Tassi di natimortalità stimati per sezione di attività economica Anno 2013 Provincia di Cremona Tassi % calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio anno Sezione di attività economica ATECO 2007 A Agricoltura, silvicoltura e pesca +5,6 22,2 16,7 C Attività manifatturiere +2,0 10,1 8,1 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni -3,3 8,7 12,0 G Commercio all ingrosso e al dettaglio +2,0 9,9 7,9 H Trasporto e magazzinaggio -4,1 4,9 8,9 I Servizi di alloggio e ristorazione +11,7 23,8 12,1 J Servizi di informazione e comunicazione +17,9 21,4 3,6 K Attività finanziarie e assicurative -5,6 5,6 11,1 L Attività immobiliari -14,3-14,3 M Attività professionali, scientifiche e tecniche - 11,8 11,8 N Servizi alle imprese +14,4 19,2 4,8 P Istruzione - 25,0 25,0 Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento +20,0 20,0 - S Altre attività di servizi +28,3 45,3 17,0 NC Imprese non classificate Totale +1,2 11,1 9,9 Fonte:Elaborazioni su dati InfoCamere 21

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