CLAUDIO CHEMINI (***)
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- Graziana Zani
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1 Fragm. EnwlIlol., Roma, 18 (2) : (1986) UNA NUOVA SPECIE DI RILAENA DELL'ITALIA CENTRALE (Arachnida, Opiliones) (*)(**) CLAUDIO CHEMINI (***) Nell'ambito di ricerche per la definizione faunistica del Parco Nazionale d'abruzzo sono state effettuate raccolte di Artropodi mediante trappole a caduta in siti forestali nelle località di Villetta Barrea, Camosciara e Vallefredda di Opi. Le ricerche sono state condotte dal Prof. Augusto Vigna Taglianti, del Dipartimento di Biologia Animale e dell'uomo (Zoologia) dell'università degli Studi di Roma "La Sapienza", coadiuvato da Patrizia Petrella. Fra gli Opilioni raccolti e cortesemente comunicatimi in studio era presente una nuova specie di Rilael1a, che viene qui descritta. Rilaena a u g u s t i n.sp. DIAGNOSI. Specie con le caratteristiche del genere (Silhavy, 1965: ), immediatamente identificabile per le dimensioni molto ridotte (6 olotipo mm 2.0, <;> allotipo mm 3.0) e per la presenza sul dorso di fitte macchiette bianco-argentee; nel o il tarso dei pedipalpi è arcuato e claviforme nella metà distale. MATERIALE TIPICO. Holotypus: ò, Parco Nazionale d'abruzzo, Villetta Barrea, m 1130, pineta, 8.IX/8.x.1982, lego P. Petrella. AlIotypus: 'i, dati dell'olotipo, 8.x/ 8.xI.I982. Il materiale tipico è conservato presso il Museo dell'istituto di Zoologia dell'università di Roma. DESCRIZIONE. Holotypus, 6 (figg. 1-8). Lamine soprachelicerali lisce. Prosoma con area frontale ed angoli anteriori lisci, alcuni dentelli presso l'apertura delle ghiandole odorifere, 3 dentelli per lato (paralleli al bordo laterale) in posizione latero-anteriore rispetto al tubercolo oculare, 2 piccolissimi dentelli per lato presso il tubercolo oculare. Tubercolo oculare grande (la sua lunghezza alla sella è superiore alla distanza dal bordo frontale), con sella piuttosto profonda e dentelli con setola apicale, 7 a sinistra e 8 (+2 (*) Ricerche svolte con un contributo del M.P.I. (fondi 40%)' (**) Contributi' scientifici alla conoscenza del Parco Nazionale d'abruzzo. Serie speciale n. 15. (***) Museo Tridentino di Scienze Naturali, c.p. 393, Trento, Italia. 245
2 '... 0_._3 -'.1,2,4 0.05, 3 Figg Rilaena augusti n. sp., ò holotypus. 1: pedipalpo destro, visione laterale; 2: idem, viso mediale; 3: unghia del pedipalpo, viso laterale; 4:' chelicero destro, viso mediale, Scale in mm. soprannumerari molto piccoli) a destra. Posteriormente al tubercolo oculare due serie trasversali di dentelli. Aree dorsali dell'opistosoma con serie trasversali di dentelli, sempre più piccoli procedendo verso gli ultimi tergiti. 246
3 Zampe. Coxe con setole, al bordo ventro-distale qualche piccolo dentello; coxa II con sottile spina dorsale, coxa IV con un tozzo tubercolo anteriore. Trocanteri con piccoli dentelli ai lati anteriore e posteriore. Femori subrotondi con serie longitudinali' di piccoli dentelli muniti di setola, più robusti sul femore IV; femore IV distalmente con 2 spine dorsali (presenti ma molto ridotte sugli altri femori). Patelle con 2 spine dorso-distali. Tibie nettamente angolose, gli angoli marcati da serie longitudinali di piccoli dentelli e setole. Cheliceri brevi, senza dentelli e senza apofisi; primo articolo con qualche piccola setola nella porzione dorso-distale; secondo articolo con numerose setole frontali, una serie di piccole setole mediali, due piccole setole laterali. Pedipalpi. Trocantere con 4 tubercoli ventrali e alcune setole mediali e dorso-distaicmargfne dorso-distale leggermente protratto in punta. Femore: ventralmente alla base una decina di tubercoli, 5 6,0.2 15,6,0,05,7 8 ~8 Figg Rilaena augusti n. sp., Ò holotyl?us. 5: pene, vi~ione dorsale; 6: ~ne, viso. laterale; 7: apice del pene, vis.laterale; 8: apice dello stilo, VISo laterale. Scale In mm. 247
4 che si continuano ventro-iateralmente in una serie piuttosto irregolare di 8 piccoli tubercoli e ventro-medialmente in una serie di setole che si dirigono verso la porzione medio-distale, dove divengono più fitte; mediaimente qualche setola prossimale e distale; dorsalmente 3 serie longitudinali di setole e qualche dentello distale; "apofisi" medio-distale a base larga, molto tozza e poco rilevata, con setole ed un piccolo dentello. Patella con apofisi subtriangolare, nella porzione mediale con setole sparse, ventralmente liscia, dorsalmente e lateralmente con serie di setole. Tibia con apofisi appena accennata munita di setole rade, ventralmente con setole, dorsalmente e lateralmente con setole in serie e con peli coricati nel terzo distale. Tarso arcuato, il minimo diametro verso la metà, vistosamente ingrossato nel terzo distale, lateralmente con rade setole e peli coricati, ventralmente con serie di setole erette e peli più fitti presso l'unghia, dorsalmente con setole e fitti peli coricati, mediaimente con fitte setole e peli coricati distali. Unghia con due dentelli nel terzo basale. Pene. La base con la muscolatura si restringe gradualmente in un truncus appiattito, a lati subparalleli fin quasi all'apice, dove è leggermente allargato. Glande robusto, visto lateralmente leggermente sinuoso sopra e convesso sotto; stilo lungo, robusto, con uncino subapicale; vista da sopra, la base del glande appàre nettamente triangolare. Colorazione. Dorso bruno-giallastro (senza fascia scura), cosparso di fitte macchie bianco-argentee; davanti al tubercolo oculare una macchia argentea ad U; tubercolo oculare dorsalmente con riflessi dorati, nero attorno agli occhi; ultimo tergite addominale bianco al centro. Coxe chiare con apice più scuro, zampe con larghe fasce dal bianco-giallastro al bruno chiaro sui vari segmenti. Cheliceri giallastri, il primo articolo con screziatura bruna laterale ed una macchia argentea dorso-distale; apice della pinza nero. Pedipalpi bianco-giallastri, il femore lateralmente screziato di bruno chiaro. Pene giallastro. Allotypus, et (figg.9-1o). Il corpo si presenta più grande, tozzo e piriforme rispetto a quello del ò. Il tubercolo oculare è più "piatto", con sella meno incisa e dentelli più numerosi (una decina per lato, con alcuni piccolissimi dentelli soprannumerari). Spinùlazione dorsale disposta come nel ò ma meno evidente. Zampe più brevi, metatarsi e tarsi con sottili peli eretti, molto più lunghi e fitti che nel ò. Cheliceri più robusti con setole frontali più rade. Pedipalpi 248
5 l I l l, l 9 10 Figg Rilaena augusti n. sp., <;' aliotypus. 9: pedipalpo destro, visione laterale; lo: idem, viso mediale. Scala in mm.. nettamente plu spinosi: femore ventralmente alla base con fitti tubercoli spiniforrni, questi oltre il quarto prossimale si dispongono in 2 serie, una ventro-iaterale con pochi grossi tubercoli ed una ventro-mediale con tubercoli che si riducono progressivamente di dimensione procedendo verso l'estremità medio-distale, dove si trova una grossa apofisi mammare con una decina di robuste setole; 249
6 patella con una grossa apofisi ricoperta di setole, un tubercolo spiniforrne mediale e serie di setole dorsali e laterali;. tibia con piccola apofisi ricoperta di setole, ventralmente con 3 tubercoli ed alcune setole; tarso normale, né arcuato né ingrossato all'apice, con peli coricati e setole erette, ventralmente disposte in serie; unghia con due sottili dentelli. Colorazione ancora caratterizzata dalle fitte macchiette bianco-argentee; è presente un'ampia fascia dorsale bruna, estesa in avanti anche sul prosoma. Come nel ò è presente la macchia bianco-argentea ad U sull'area preoculare ed i tergiti terminali sono bianchi al centro. DIMENSIONI. Dimensioni in mm dell'olotipo ò (in parentesi quelle dell'allotipo 9). Corpo 2.0 (3.0). Zampe II: fe 3.6 (3.2), pt 0.9 (0.8), ti 2.9 (2.8), mt 2.3 (2.0), ta 5.8 (4.8); femori delle altre zampe: fei 1.2 (1.0), feiii 1.3 (1.1), feiv 2.2 (1.9). Tubercolo oculare: lunghezza alla sella 0.33, larghezza max 0.48, distanza dal bordo frontale del prosoma Pene 1.25, glande 0.23, stilo DERIVATIO NOMINIS. La specie è dedicata al Prof. Augusto Vigna Taglianti (Roma). DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA. Rilaena augusti è nota solo per olotipo ed allotipo, raccolti con trappole a caduta nella pineta autoctona a Pino nero di Villetta Barrea, m 1130, nel Parco Nazionale d'abruzzo (L'Aquila). Periodi di cattura: 8.IX/8X.1982 (ò) e 8X/8.XI.l982 (9). DISCUSSIONE. Il genere Rilaena fu istituito da Silhavy (I965) per Rilaena balcanica Silhavy, Al genere furono in seguito trasferite 7 altre specie già note (in gran parte provenienti dal "gruppo" Platybunus-Metaplatybunus) ed una specie di nuova istituzione (Starega, 1973). Con R. augusti n. sp. qui descritta divengono lo le specie attualmente ascritte al genere. Oltre a R. augusti, il genere comprende: R. triangularis (Herbst, 1799), specie ad ampia diffusione in Europa, con gravitazione prevalentemente centro-settentrionale ed orientale; R. balcanica Silhavy, 1965 e R. hl/resi (Silhavy, 1965), specie balcaniche; R. anatolica (Roewer, 1956), R. atrolutea (Roewer,.( 1915), R. gruberi Starega, 1973, R. hyrcana (Thorell, 1876), R. picta (Mcheidze, 1952) e R. pllsilla (Roewer, 1952), un gruppo di sei specie complessivamente 250
7 distribuite in una fascia comprendente Anatolia, Irak, Iran, Caucaso, Transcaucasia, Aserbaigian, Afghanistan. Solo R. triangularis era precedentemente nota dell'italia, dove è limitata all'area alpina, prevalentemente nelle fasce collinare e montana., La distribuzione del genere Rilaena suggerisce il notevole interesse biogeografico della presenza di R. augusti nell'appennino centrale. Purtroppo i rapporti filetici e gli stessi confini morfologici di numerosi generi di Phalangiinae non sono ben definiti, e spesso si basano su caratteri (quali lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari nei maschi o la presenza/assenza di dentelli sulle lamine soprachelicerali) che talvolta sembrano manifestarsi con una certa indipendenza dal reale rapporto filetico fra i taxa. R. augusti,viene qui attribuita al genere Rilaena in quanto corrisponde perfettamente alla diagnosi istitutiva di Silhavy (1965: ) ed in quanto presenta evidenti affinità con le tre specie europee del genere (per la morfologia del pene R. augusti appare vicina soprattutto a R. balcanica). R. augusti si distingue immediatamente dalle congeneri per i caratteri indicati nella diagnosi. Del tutto peculiari risultano le dimensioni molto ridotte, che fanno di questa specie uno dei più piccoli Phalangioidea in assoluto. Alle ridotte dimensioni si aggiungono altri elementi che potrebbero essere interpretati come "giovanili", ad esempio le dimensioni relative di tubercolo oculare e zampe II, i cheliceri inermi, la modesta spinulazione del prosoma, la colorazione dorsale. Interessante notare la diversa fenologia rispetto alle altre specie europee di Rilaena, che presentano gli adulti in primavera e nella prima estate, mentre qui sono autunnali. Al momento attuale delle nostre conoscenze R. augusti appare come una specie ad areale ristretto, marginale rispetto alla distribuzione del genere, con affinità di tipo balcanico. Nel confronto con le specie fileticamente (e geograficamente) più vicine, R. augusti appare interessata da fenomeni di forte riduzione delle dimensioni corporee edi variazione nella strategia fenologica; tali fenomeni potrebbero essere in relazione fra loro e con la situazione biogeografica della specie. RIASSUNTO Viene descritta ed illustrata Rilaena augusti n. sp. (Arachnida, Opiliones) del Parco Nazionale d'abruzzo, con brevi considerazioni sistematiche e biogeografiche. 251
8 SUMMARY A new species of Rilaena fram Centrai Italy (Arachnida, Opiliones). Rilaena augusti n. sp., a new opilionid species from the Parco Nazionale d'abruzzo (CentraI Italy, Province of L'Aquila) is described and iilustrated. R. augusti can be easily recognized by its strik.ingly small size (male holotype 2.0 mm, female allotype 3.0 mm) and by the dorsal colour (yellowish-brown covered with silver-white spots); in the male the species is also diagnosed by the form of the palpai tarsus, which is curved and c1ub-shaped. R. augllsti occurs outside the hitherto known range of the genus Rilaena; it appears to be related to Balkan species(penis shape similar to that of R. balcanica Silhavy, 1965). The phenological strategy ofr. augusti (adults in autumn) seems to be different from that of the other European species of the genus. BmUOGRAFIA SILHAVY, V Die Weberknechte der Unterordnung Eupnoi aus Bulgarien; zugleich eine Revision europiiischer Gattungen der Unterfamilien Oligolophinae und Phalangiinae (Arachnoidea, Opilionidea). Acta ent. bohemoslov., 62(5): STAREGA, W Beitrag zur Kenntnis der Weberknechte (Opiliones) des Nahen Ostens. Ann. zoo!. Warszawa, 30(6):
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