PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

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1 Comune di Trieste Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport Servizi Educativi Integrati Organizzazione e Coordinamento dei Servizi Educativi PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL INFANZIA COMUNALE DI RENA NUOVA Via degli Antenorei, 14 Trieste TRIENNIO SCOLASTICO 2016/2019 Predisposto dal Collegio degli Docenti in data 15/09/2016 e adottato dal Consiglio della Scuola in data 25/10/2016.

2 PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.) 1 delle scuole dell infanzia del Comune di Trieste Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono SCUOLE PARITARIE. La legge definisce scuole paritarie (Legge 10 marzo 2000, n.62 Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all istruzione ) le istituzioni scolastiche non statali e degli enti locali che, a partire dalla scuola dell'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia fissati dalla legge medesima. Nel sistema nazionale dell'istruzione, quindi, le istituzioni scolastiche sia statali che paritarie concorrono, nella loro specificità e autonomia, a realizzare l'offerta formativa sul territorio. In tale contesto le amministrazioni pubbliche, nell'esercizio delle rispettive competenze, intervengono a sostenere l'efficacia e l'efficienza dell'intero sistema nazionale di istruzione (C. M. n. 31 del 18 marzo 2003 Disposizioni e indicazioni per l'attuazione della legge 10 marzo 2000, n.62, in materia di parità scolastica ). La riforma del sistema nazionale d'istruzione (Legge 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti ), stabilisce che le istituzioni scolastiche predispongano il PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.), e le scuole dell'infanzia comunali, in quanto scuole paritarie, elaborino tale piano, nell'ambito della propria autonomia organizzativa e didattica ai sensi dalla normativa vigente (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della Legge 15 marzo 1999, n. 59). Il P.T.O.F. è il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione educativa ed organizzativa che le scuole adottano nell ambito della loro autonomia. Il Piano ha valore triennale e può essere rivisto annualmente, sempre entro il mese di ottobre. Il P.T.O.F. delle scuole dell'infanzia comunali di Trieste, coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione (M.I.U.R., settembre 2012), viene elaborato dal Collegio degli Insegnanti ed adottato dal Consiglio della Scuola (Regolamento per le scuole dell infanzia del Comune di Trieste, 1approvato con Det. Dir. n. 45/2016, del 28/09/2016,

3 approvato con deliberazione consiliare n. 37 dd e modificato con deliberazioni consiliari n. 104 dd , n. 102 dd , n. 23 dd , n. 83 dd e n. 81 dd ). La scuola dell'infanzia si presenta, quale primo segmento del percorso scolastico, come comunità attiva aperta al territorio e alle famiglie con cui esercita la corresponsabilità educativa, basata sul riconoscimento dei reciproci ruoli e sul vicendevole supporto, e promuove pratiche volte a perseguire comuni finalità educative, come esplicitato nelle Indicazioni nazionali. In ottemperanza ai principi costituzionali, ai principi della Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (1989), nelle normative europee (Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del ), e in conformità a quanto predisposto dalla L. n.107/2015, le scuole dell'infanzia del Comue di Trieste promuovono: la partecipazione attiva delle famiglie, il pieno sviluppo della persona umana, l'uguaglianza delle opportunità educative e formative, il superamento di ogni forma di discriminazione, l'accoglienza e l'inclusione, l'apertura al territorio. Le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste fanno proprie le finalità espresse nella normativa vigente, con particolare riferimento al conseguimento dei seguenti obiettivi: maturazione dell'identità, come conoscenza e valorizzazione di sé e degli altri, autocontrollo e comprensione dei propri limiti conquista dell'autonomia, come superamento dell'egocentrismo, inserimento attivo nel mondo delle relazioni e accettazione dell'altro sviluppo delle competenze, come traguardi di apprendimento nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali di ciascuno senso di cittadinanza, come assunzione di un corretto atteggiamento verso esseri viventi e ambiente perseguiti attraverso un'operatività improntata alla costante INNOVAZIONE PEDAGOGICA ed avvalendosi, con coerenza e progressiva integrazione tra i vari servizi, dell'insieme di risorse a disposizone ed in particolare del personale specializzato che vi opera: un coordinamento pedagogico, coordinatori pedagogici di servizi educativi,

4 insegnanti e personale ausiliario, costantemente aggiornati e formati ciascuno per le proprie competenze attraverso un Piano della Formazione progettato annualmente e sottoposto a verifica sistematica. Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste perseguono inoltre l'ampliamento della propria offerta formativa, didattica e pedagogica attraverso progetti mirati, con particolare attenzione alle opportunità che provengono dal territorio e a quelle portate dalle diverse iniziative in cui il Comune di Trieste è protagonista o promotore, nel rispetto della libertà di educazione dei genitori e col consenso informato preventivo degli stessi qualora le attività attengano a temi educativi sensibili e divisivi tra le famiglie. Ampliamento dell'offerta formativa. Il Comune di Trieste garantisce una serie di iniziative didattiche che prevedono la possibilità di ampliare l'offerta formativa anche attraverso l'adesione ai bandi per il Piano Regionale per il potenziamento dell'offerta formativa, promossi dalla Regione Friuli Venezia Giulia, come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della vita, come indicato dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio (12/ 2006). Le attività vengono progettate all'interno dell'offerta formativa di ogni singola scuola e possono essere realizzate anche in collaborazione con Associazioni/Agenzie specializzate del Territorio, individuate secondo procedure di legge e sulla specifica qualità dell'intervento didattico. Le aree tematiche individuate in base al piano degli interventi regionali sono stabilite per ciascun anno scolastico e si incentrano su macroargomenti quali: competenze chiave europee e di cittadinanza, per garantire percorsi di crescita che offrano a tutti i bambini gli strumenti per sviluppare le competenze chiave di convivenza sociale personali ed interpersonali che li prepari alla vita adulta, saranno previsti laboratori didattici multidisciplinari trasversali ai vari campi di esperienza. Verranno attuati inoltre progetti di consolidamento dell'esperienza dell'insegnamento della lingua inglese. gestione dei bisogni educativi speciali (BES) e dei disturbi specifici dell'apprendimento (DSA), per assicurare un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi speciali

5 attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante. La Regione, inoltre, sostiene alcune progettualità di ampliamento dell'offerta formativa attraverso il bando per l'insegnamento delle lingue e culture delle minoranze linguistiche e storiche e il bando per l'integrazione scolastica programma immigrazione 2016 tramite il quale si prevedono azioni di supporto alla conoscenza delle Scuole dell'infanzia Comunali e delle loro offerte formative per i bambini stranieri e le loro famiglie. Le attività didattiche si inseriscono nelle varie aree esperienziali del bambino: attività motorie (danze, movimenti ritmati), attività grafiche ed espressive, attività musicali (canzoni, ritmi), attività linguistiche e di narrazione di filastrocche e fiabe caratterizzanti. Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste aderiscono anche a progetti proposti in collaborazione con varie agenzie educative del territorio, quali percorsi di educazione civica, di apprendimento delle lingue straniere, di educazione musicale, di educazione alla multimedialità, espressione corporea, educazione all'immagine e teatro, educazione artistico-creative, educazione alla mobilità, educazione ambientale, percorsi a sostegno del benessere e della salute, percorsi a supporto della genitorialità. Piano della formazione. La formazione specialistica rivolta al personale dei servizi educativi integrati individua nel Protocollo d intesa tra Comune di Trieste e l' Università degli Studi di Trieste una sua risorsa fondamentale nell ottica di collaborazione ritenendo importante sperimentare una serie di iniziative volte alla qualificazione e specializzazione del personale, mettendo in interconnessione le eccellenze scientifiche dell Università e i servizi scolastici-educativi. Si intende consolidare modalità formative che coinvolgano gruppi o rappresentanti di gruppi di lavoro per avviare una riflessione su tematiche strettamente correlate alle funzioni dei servizi educativi nella realtà odierna, sostenendo la prospettiva di qualità degli stessi. Diverse le metodologie (docenze frontali, gruppi di riflessione, laboratori etc.) e le modalità di realizzazione dei percorsi, alcuni dei quali saranno fruiti con scelta individuale, mentre altri verranno proposti ad interi gruppi di insegnanti, in base ai diversi obiettivi e modalità di formazione. Il percorso si propone di attivare alcuni segmenti formativi per facilitare e sostenere le équipe educative nell'organizzazione di processi di riflessività sulla propria pratica all'interno di percorsi di auto ed

6 eterovalutazione attraverso tecniche di ricerca in educazione, scambi ed osservazioni tra servizi nei vari territori, attività di formazione frontale attraverso incontri plenari. In questo ampio quadro, il concetto di accoglienza, quale contatto e apertura verso l altro, diviene valore da coltivare e far crescere, nella comprensione delle differenze negli apprendimenti, nei contesti familiari di riferimento, e in un accezione più ampia di culture, di bisogni individuali, di integrazione. In accordo con l'azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste sono programmati interventi di formazione degli insegnanti finalizzati alla promozione della salute., con particolare riferimento alla partecipazione al più ampio percorso di coinvolgimento delle scuole cittadine nell'intesa interistituzionale chiamata verso una scuola che promuove salute. La qualità di un servizio scolastico-educativo è connessa anche ai modi con cui si articolano i suoi rapporti con i servizi socio-sanitari presenti sul territorio. Le azioni di raccordo, particolarmente importanti per i bambini e le loro famiglie, implicano la progettazione di percorsi di formazione e aggiornamento su tematiche fondamentali nella crescita dei bambini con la collaborazione sistematica con i servizi sanitari di base, in linea con i piani di prevenzione e salute nazionali. Sono previsti un corso di primo soccorso per gli insegnanti in situazione di emergenza/urgenza pediatrica, formazione e prove pratiche sulle tecniche di disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo e le tecniche di massaggio cardiaco; un corso in collaborazione con il personale delle Strutture Semplici Bambini Adolescenti rivolto agli insegnanti che hanno in carico bambini/ragazzi con specifiche problematiche di salute (es. nutrizione enterale PEG Gastrostomia Endoscopica Percutanea -, soggetti con diabete mellito, soggetti allergici, soggetti con epilessia, etc.) con particolare riferimento alla corretta ed appropriata somministrazione di farmaci salvavita. E' infine prevista la possibilità per il personale insegnante ed educativo di integrare alcuni percorsi formativi, attraverso scelte individuali coordinate all interno del singolo servizio. La scelta avviene valutando la varietà delle proposte e sostenendo la motivazione personale e la soddisfazione dei bisogni formativi.

7 Analisi domanda-offerta. Nell'anno 2016 le scuole dell'infanzia comunali sono 29 su 30 sedi, per un di 107 sezioni. Complessivamente il Comune di Trieste, sulla base della composizione dei gruppi classi e della presenza di bambini disabili, mette a disposizione nell'anno scolastico 2016/2017 n posti di scuola dell infanzia nelle proprie strutture e n. 36 in quelle private convenzionate aderenti alla F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne), con le quali ha stipulato una convenzione per gli anni scolastici 2016/17, 2017/2018 e 2018/2019, per un totale di 2495 posti. Scuole private convenzionate indirizzo posti in convenzione Ancelle della Carità via della Ginnastica, 79 9 Beata Vergine via di Scorcola, 7 8 Collegio Dimesse Pendice Scoglietto, 7 5 Sacro Cuore via del Cerreto, 2 6 Istituto Sacro Cuore via Tommaso Grossi, 8 8 Totale posti in convenzione 36 Tra le scuole dell infanzia comunali sono attive complessivamente quattro sezioni con lingua d insegnamento slovena presso le seguenti sedi: OBLAK NIKO sezione distaccata di NUVOLA OLGA c/o DIJASKI DOM DELFINO BLU

8 Elenco delle Scuole dell' Infanzia del Comune di Trieste Scuola indirizzo posti AZZURRA via Puccini, BORGO FELICE via del Pane Bianco, C. STUPARICH strada di Rozzol, CASETTA INCANTATA strada di Rozzol, 61/1 65 CUCCIOLI via Vittorino da Feltre, 8 75 DELFINO BLU salita di Gretta, 34/4 100 DELFINO BLU (sez. slovena) salita di Gretta, 34/5 16 DON CHALVIEN via Svevo, 21/1 75 F. APORTI via Pendice Scoglietto, G. POLLITZER via dell'istria, GIARDINO INCANTATO via Kandler, GIOCHI DELLE STELLE via Archi, 2 70 IL GIARDINO DEI SOGNI via Boegan, 5 75 IL TEMPO MAGICO via Vasari, KAMILLO KROMO strada Vecchia dell'istria, L' ARCOBALENO via Frescobaldi, LA CAPRIOLA via Curiel, LA SCUOLA DEL SOLE via Manzoni, L'ISOLA DEI TESORI vicolo delle Rose, 5 70 M. SILVESTRI Borgo San Nazario, MILLE BIMBI via dei Mille, MILLE COLORI via Salvore, NUVOLA OLGA via alle Cave, 4 45 OBLAK NIKO (sez. slovena) via alle Cave, 5 25 sez. distaccate slovene di Nuvola Olga c/o DIJASKI DOM via Ginnastica, PALLINI via Pallini, 2 90 PRIMI VOLI via Mamiani, RENA NUOVA via Antenorei, SORELLE AGAZZI vicolo San Fortunato, 1 90 STELLA MARINA via Ponziana, TOR CUCHERNA via dell'asilo, 4 65 TRE CASETTE via Petracco, Totale posti 2459 Strategia di Lisbona. L obiettivo di Lisbona, rivolto agli stati membri della U.E., è la realizzazione, entro il 2010, di strutture di accoglienza per almeno il 90% dei bambini fra 3 anni e l età scolare. L obiettivo sarà raggiunto a Trieste anche nell anno scolastico 2016/2017, coprendo il 97,32 % della domanda di servizio di scuola dell infanzia. Gli utenti potenziali (bambini fra i 3 anni e l età scolare, residenti nel Comune di Trieste) sono 4445, i posti di scuola dell infanzia offerti dagli Enti pubblici (Stato e Comune) sono complessivamente 3701 e coprono pertanto l'83,26% della domanda potenzialmente espressa. Ad essi si aggiungono 625 posti in strutture private, arrivando così a soddisfare il 97,32 % della domanda potenzialmente espressa.

9 Organizzazione del contesto educativo. In un'ottica di condivisione di responsabilità dell'educazione, formazione e crescita dei bambini, come richiamato da ultimo dalla Circolare MIUR prot. n. AOODPIT n dd , è compito fondamentale delle famiglie partecipare e contribuire, insieme alla scuola, al percorso educativo e formativo dei propri figli. La collaborazione scuola-famiglie è una condizione indispensabile per la buona riuscita dell'inserimento del bambino, per la sua tranquillità e per il suo successo formativo. A tali fini verrà valorizzata la collaborazione dei genitori nelle scelte educative delle scuole, instaurando un rapporto di dialogo, fiducia e trasparenza al fine di offrire coerenza relativamente ad atteggiamenti e valori che siano di riferimento e di sicurezza per il bambino. Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste organizzano situazioni formali ed informali di coinvolgimento diretto dei genitori attraverso: open day : nel periodo antecedente alle iscrizioni viene data la possibilità a tutti i genitori di visitare le scuole, in funzione della futura scelta; incontri informativi con i genitori dei bambini nuovi iscritti prima dell inizio della scuola e secondo necessità con tutti i genitori nel corso dell'anno scolastico; incontri di presentazione del P.T.O.F. per illustrare alle famiglie il piano relativamente all anno in corso e alla programmazione triennale; incontri tra genitori e insegnanti; colloqui individuali; il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei genitori, del personale educativo e del personale d appoggio. In tal senso si rende effettivo il diritto-dovere delle famiglie di conoscere e condividere i percorsi formativi proposti e di scegliere con consapevolezza e libertà la scuola per i propri figli, potendo analizzare e valutare le attività didattiche, i progetti e le tematiche che i docenti affronteranno durante l'anno, che in ogni caso dovranno risultare coerenti con i programmi previsti dall'attuale ordinamento scolastico e con le linee di indirizzo emanate dal MIUR. Ciascuna scuola dell'infanzia predispone, condivide ed attua un Piano dell'offerta formativa (P.O.F.) che, con riguardo al triennio di riferimento, esplicita annualmente i contenuti della proposta e dei percorsi didattici da realizzare nel corso dell'anno scolastico. Sulla base delle normative e delle disposizioni richiamate in precedenza, le scuole dell'infanzia comunali

10 di Trieste indirizzano i singoli P.O.F. Promuovendo: il pieno sviluppo della persona umana, attraverso la maturazione dell'identità, la conquista dell'autonomia e il senso della cittadinanza; l'uguaglianza delle opportunità educative e formative, rimuovendo tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. il superamento di ogni forma di discriminazione, proponendo principi di tolleranza e solidarietà; l'accoglienza e l'inclusione, predisponendo una programmazione delle attività educative che prevedano una didattica personalizzata e attenta ai bisogni di ciascuno, per il recupero delle difficoltà (es: le disabilità, i disturbi specifici di apprendimento, i disagi socio-culturali ed economici); lo sviluppo delle competenze, i bambini arrivano a scuola con bagagli ricchi e variegati di esperienze cognitive ed emotive che si arricchiranno attraverso il gioco e l'apprendimento, e che la scuola saprà veicolare favorendo lo sviluppo delle potenzialità, i differenti talenti e la creatività di ciascuno; la partecipazione attiva delle famiglie anche negli Organismi di partecipazione previsti dal Regolamento del servizio e nelle altre modalità definite dall'offerta formativa specifica delle singole realtà scolastiche; l'apertura al territorio intesa come prassi educativa che vede coinvolta l'intera comunità e la crescita di una cittadinanza attiva e solidale; la trasparenza, favorendo l'informazione e la comunicazione; Insegnamento della religione cattolica. Nelle scuole dell'infanzia comunali di Trieste è possibile avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica. L'insegnamento della religione cattolica (I.R.C.) discende dal Concordato fra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica (Legge n. 121/1985), secondo il quale si prevede che in tutte le scuole pubbliche italiane siano riservate lezioni settimanali facoltative. La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell insegnamento della religione cattolica viene esercitata dai genitori al momento dell iscrizione e può essere modificata successivamente.

11 Iscrizioni alle scuole dell'infanzia comunali. Le iscrizioni alle scuole dell'infanzia comunali di Trieste si effettuano di norma nella seconda quindicina di ciascun mese di gennaio di ogni anno. Per ciascun anno scolastico sono indicate le date di iscrizione sul sito istituzionale dell'ente. La domanda di iscrizione si presenta on-line collegandosi al sito della Rete Civica del Comune di Trieste ( con la possibilità di chiedere informazioni e delucidazioni allo specifico sportello degli uffici dei Servizi Educativi Integrati. Sono previsti il pagamento di una tariffa d'iscrizione annua e la contribuzione al servizio mensa, graduati in base all'i.s.e.e. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) della famiglia. La scuola dell infanzia accoglie i bambini di età compresa tra i tre anni e i sei anni, residenti o di fatto dimoranti nel Comune di Trieste. L'iscrizione è fatta alla scuola e non alla singola sezione: le eventuali preferenze espresse dalle famiglie in relazione ad una sezione o ad un insegnante non sono determinanti per la formazione delle sezioni. Le sezioni. Il modello organizzativo delle scuole dell'infanzia comunali di Trieste prevede l'assegnazione dei bambini ad una sezione al fine di creare gruppi numericamente contenuti per favorire la realizzazione di contesti di apprendimento funzionali. La sezione è costituita di norma da 25 bambini. Ad essa sono assegnati due insegnanti, ai quali può aggiungersi un insegnante o un operatore di sostegno in presenza di bambini disabili. Gli orari di lavoro del personale assicurano nell arco della giornata il massimo della compresenza. Di norma la composizione della sezione è eterogenea per fasce di età e comprende bambini di 3, 4 e 5 anni. In tal modo si facilitano le competenze relazionali e di responsabilità tra bambini di diversa età allo scopo di ampliare le opportunità di apprendimento, anche per imitazione. In occasione di laboratori specifici, momenti di routine, intersezione, uscite didattiche, ecc. i bambini possono essere raggruppati per fasce omogenee di età. Il Collegio degli educatori di ciascuna scuola procede, all'inizio dell'anno scolastico, alla formazione delle sezioni valutando l'equilibrio numerico rispetto ad alcuni fattori quali l'età, la distribuzione tra maschi e femmine, gli specifici bisogni educativi del singolo bambino e dei gruppi preesistenti, la presenza di fratelli o sorelle in termini di valorizzazione dell'autonomia di ciascuno. Obiettivo fondante del sistema pedagogico delle scuole dell'infanzia del Comune di Trieste è il lavoro

12 di intersezione, attraverso il quale si esplicitano i singoli progetti educativi in coerenza con i principi dell'accoglienza, dell'inclusione e delle parti opportunità. Inserimento. L'inserimento a scuola è un evento particolarmente significativo per i bambini e le famiglie. Le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste supportano i genitori e i bambini nell'affrontare la nuova situazione di vita, garantendo gradualità nel processo di ambientamento e favorendo l'instaurarsi del rapporto di reciproca fiducia tra adulti e tra adulti e bambini. Nelle scuole dell'infanzia comunali di Trieste l inserimento avviene nel mese di settembre, con tappe graduali su contesti predefiniti, concordate insieme alle insegnanti di sezione in base alle esigenze del singolo bambino e della famiglia. Durante il periodo degli inserimenti e dei reinserimenti gli orari delle scuole dell'infanzia possono variare in ragione della complessità dei gruppi di bambini da accogliere. La chiusura anticipata delle scuole dell'infanzia nel periodo degli inserimenti, come codificata all'interno di ciascun calendario scolastico annuale, consente la compresenza degli insegnanti in sezione e offre la possibilità di realizzare proposte pedagogiche anche individualizzate, ponendo maggiore attenzione al singolo ed in particolare ai bambini più piccoli. Al fine di favorire il reinserimento dei bambini già frequentanti dopo la pausa estiva, è prassi nelle scuole dell'infanzia comunali di Trieste dedicare loro il primo giorno di apertura a settembre. Calendario scolastico. Le scuole dell infanzia comunali di Trieste tengono conto del calendario scolastico regionale. Il calendario viene approvato con specifico provvedimento e reso noto mediante pubblicazione sul sito istituzionale dell'ente. Orari. Le scuole dell'infanzia comunali sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore L accoglimento dei bambini avviene di norma dalle ore 8.00 alle ore Per rispondere alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie l uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore e alle ore

13 Il prolungamento dell orario fino alle ore viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la necessità, previa comunicazione. Viene garantita la presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini presenti. Il servizio di scuola dell infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'infanzia Il Tempo Magico solo al mattino (con orario ) e senza erogazione del servizio di mensa in ragione del numero degli iscritti. Il personale. Le figure professionali presenti nella scuola sono: il coordinatore pedagogico del servizio educativo, il personale insegnante ed educativo, il personale d appoggio. Il coordinatore svolge attività di tipo tecnico-specialistico, gestionale e organizzativo ed è responsabile dell'organizzazione del servizio, supervisiona i progetti educativi e sviluppa le relazioni esterne ed interne all'ente in un'ottica di lavoro di rete. Il personale insegnante ed educativo: programma, realizza e valuta unità di apprendimento favorenti lo sviluppo complessivo del bambino, prediligendo un approccio ludico. Favorisce i processi di interazione positiva nei gruppi di bambini e personalizza le azioni educative; partecipa alla gestione sociale delle scuola e cura rapporti stabili con le famiglie e con il territorio. Il personale d appoggio contribuisce alla costruzione di un corretto clima educativo all interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini. Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza; provvede alla somministrazione dei pasti. Disabilità. È previsto l'ampliamento dell'organico di ciascuna scuola con uno o più insegnanti di sostegno in presenza di bambini certificati ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 ("Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate").

14 Per ciascun bambino disabile viene predisposto, come previsto anche dalle recenti Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità (M.I.U.R., agosto 2009), un Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) che programma gli interventi educativi e didattici destinati al bambino disabile e garantisce un intervento adeguato allo sviluppo delle sue potenzialità. Nelle sezioni con presenza di bambini disabili è prevista, di norma, una riduzione di 5 posti. Particolare riguardo viene rivolto ai minori con necessità di assistenza specifica, prevedendo eventuali interventi di supporto all'integrazione scolastica mediante l'assegnazione di personale qualificato di agenzie educative. Concessione in uso dei locali delle scuole dell infanzia comunali. Se si costituiscono in Comitato o in Associazione, le famiglie dei bambini frequentanti le scuole dell infanzia comunali, possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali (nidi, scuole dell infanzia e ricreatori comunali) per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambine/i, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie. (Regolamento e tabella tariffe per la concessione in uso dei locali dei nidi d infanzia, scuole dell infanzia comunali, ricreatori comunali e poli di aggregazione giovanile, approvato con deliberazioni consiliari n. 28 e 29 dd ).

15 Referenti istituzionali ASSESSORE ALL'EDUCAZIONE E SCUOLA dott.ssa Angela Brandi Via del Teatro Romano 7 secondo piano, stanza 37 Tel angela.brandi@comune.trieste.it DIRETTORE DELL'AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITÀ, RICERCA, CULTURA E SPORT dott. Fabio Lorenzut Piazza Unità d'italia, 4 piano: 3 stanza: 122 tel fabio.lorenzut@comune.trieste.it DIRETTORE DEL SERVIZIO SERVIZI EDUCATIVI INTEGRATI dott.ssa Manuela Salvadei via del Teatro Romano 7 secondo piano, stanza 36 Tel manuela.salvadei@comune.trieste.it GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE DEI SERVIZI EDUCATIVI Responsabile di P.O. dott.ssa Mariagrazia Monti via del Teatro Romano 7/F piano terra, stanza 27 tel mariagrazia.monti@comune.trieste.it ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DEI SERVIZI EDUCATIVI Responsabile di P.O. Antonella Brecel via del Teatro Romano, 7 primo piano, stanza 19 tel antonella.brecel@comune.trieste.it SISTEMA INTEGRATO PUBBLICO/PRIVATO, CONTROLLO E ACCREDITAMENTO Responsabile di P.O. dott.ssa Emilia Patriarca via del Teatro Romano 7 secondo piano, stanza 30 tel emilia.patriarca@comune.trieste.it QUALITA DEI SERVIZI FORMAZIONE PEDAGOGICA PARTECIPAZIONE Responsabile di P.O. dott.ssa Michela D Andri Via del Teatro Romano, 7 secondo piano, stanza 31 tel michela.dandri@comune.trieste.it APPALTO MENSA SCOLASTICA Responsabile di P.O. dott.ssa Antonella Delbianco via del Teatro Romano, 7 primo piano, stanza 15 tel antonella.delbianco@comune.trieste.it

16 COORDINATORI PEDAGOGICI DEI SERVIZI dott.ssa Tiziana Craievich Scuola dell'infanzia Nuvola Olga/Oblak Niko sez. slovena Via alle Cave 4 Trieste tel tiziana.craievich@comune.trieste.it sinfanzia.nuvolaolga.oblakniko@comune.trieste.it dott. Alessandro D'Alto Scuola dell'infanzia Silvestri Borgo San Nazario 73 Trieste tel alessandro.dalto@comune.trieste.it sinfanzia.m.silvestri@comune.trieste.it dott.ssa Marina Degrassi Scuola dell'infanzia Primi Voli Via Mamiani 2 Trieste tel marina.degrassi@comune.trieste.it sinfanzia.primivoli@comune.trieste.it Manlio De Panfilis Scuola dell'infanzia F. Aporti Via Pendice Scoglietto 20 Trieste tel manlio.depanfilis@comune.trieste.it sinfanzia.f.aporti@comune.trieste.it Scuola dell'infanzia Giardino Incantato Via Kandler 10 Trieste tel manlio.depanfilis@comune.trieste.it sinfanzia.giardinoincantato@comune.trieste.it dott.ssa Elisabetta Doimi Scuola dell'infanzia Giochi delle Stelle Via Archi 4 Trieste tel elisabetta.doimi@comune.trieste.it sinfanzia.giochidellestelle@comune.trieste.it dott.ssa Irene Fontanot: Scuola dell'infanzia Tor Cucherna Via dell'asilo 4 Trieste tel irene.fontanot@comune.trieste.it sinfanzia.torcucherna@comune.trieste.it Scuola dell'infanzia Pallini Via Pallini 2 Trieste tel irene.fontanot@comune.trieste.it sinfanzia.pallini@comune.trieste.it Istria Giani Scuola dell'infanzia Rena Nuova Via degli Antenorei 14 Trieste tel istria.giani@comune.trieste.it sinfanzia.renanova@comune.trieste.it Scuola dell'infanzia Stella Marina Via Ponziana 32 Trieste tel istria.giani@comune.trieste.it sinfanzia.stellamarina@comune.trieste.it

17 Scuola dell'infanzia Il Tempo Magico Via Vasari 23 Trieste tel dott.ssa Isabella Herlinger Scuola dell'infanzia Casetta Incantata Via dell'istria 56/58 Trieste tel Scuola dell'infanzia Stuparich Strada di Rozzol 61 Trieste tel dott. Fabrizio Lauria Scuola dell'infanzia Azzurra Via Puccini 63 Trieste tel Scuola dell'infanzia Pollitzer Via dell'istria 170 Trieste tel dott.ssa Consuelo Louvier Scuola dell'infanzia La Scuola del Sole Via Manzoni 14 Trieste tel dott.ssa Daniela Mazzoli Scuola dell'infanzia L'Isola dei Tesori Vicolo delle Rose 5 Trieste tel daniela.mazzoli@comune.trieste.it sinfanzia.isoladeitesori@comune.trieste.it Scuola dell'infanzia Delfino Blu Salita di Gretta 34/4 Trieste tel daniela.mazzoli@comune.trieste.it sinfanzia.delfinoblu@comune.trieste.it Scuola dell'infanzia Sorelle Agazzi Vicolo San Fortunato 1 Trieste tel daniela.mazzoli@comune.trieste.it sinfanzia.sorelleagazzi@comune.trieste.it dott.ssa Valentina Nardi: Scuola dell'infanzia Il Giardino dei Sogni Via Boegan 5 Trieste tel valentina.nardi@comune.trieste.it sinfanzia.ilgiardinodeisogni@comune.trieste.it Scuola dell'infanzia Millebimbi Via dei Mille 6 Trieste tel valentina.nardi@comune.trieste.it sinfanzia.millebimbi@comune.trieste.it dott.ssa Rita Ricatti Scuola dell'infanzia La Capriola

18 Via Curiel 10 Trieste tel dott.ssa Mariagrazia Stepan Scuola dell'infanzia Tre Casette Via Petracco 12 Trieste tel Scuola dell'infanzia Kamillo Kromo Strada Vecchia dell'istria 78 Trieste tel Licia Terrone: Scuola dell'infanzia Don Chalvien Via Svevo 21/1 Trieste tel Scuola dell'infanzia Mille Colori Via Salvore 12 Trieste tel dott. Giacomo Todaro Scuole dell'infanzia Borgo Felice Via del Pane Bianco 14 Trieste tel Scuola dell'infanzia L'Arcobaleno Via Frescolbadi 33 Trieste tel dott.ssa Caia Venier Scuola dell'infanzia Cuccioli Via Vittorino da Feltre 8 Trieste tel caia.venier@comune.trieste.it sinfanzia.cuccioli@comune.trieste.it

19 Il presente documento è stato redatto in coerenza con le linee di Servizio contenute nel PTOF di Servizio, approvato con Det. Dir. n. 45/2016, del 28/09/2016, allegato al presente Piano dell'offerta Formativa Triennale della Scuola dell'infanzia. La scuola dell'infanzia di Rena Nuova ANALISI DELLE RISORSE La scuola dell infanzia comunale di Rena Nuova è un edificio di 139 anni, ciò nonostante si presenta ancora come una struttura funzionale e accogliente. E composta da 4 sezioni eterogenee per un totale massimo di 100 bambini iscritti ed il numero degli iscritti di ogni sezione varia da 20 a 25, a seconda della presenza o meno di bambini diversamente abili. L AMBIENTE DI APPRENDIMENTO E L ORGANIZZAZIONE LOGISTICA DEGLI SPAZI E DEI TEMPI Il curricolo della scuola dell infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche quotidiane, che si realizzano nelle sezioni e nei gruppi d intersezione, nei laboratori e negli ambienti di vita comune, ma si concretizza anche nelle relazioni sociali e di cura, dove le routine giornaliere (ingresso e accoglienza, pasti, cura e igiene personale) svolgono una funzione rassicurante di base per ciascun bambino. Un attenta organizzazione degli spazi e dei tempi, costituisce, nella scuola un pre-requisito fondamentale per una corretta attuazione dell esperienza educativa, orientata a un produttivo svolgimento degli apprendimenti curricolari delle attività didattico educative, della valorizzazione

20 dell autonomia e l acquisizione e rielaborazione delle competenze. Nella nostra struttura educativa si cercherà, quindi, di ottimizzare le risorse interne sia umane che materiali, al fine di garantire ai bambini l utilizzo di spazi interni ed esterni accoglienti e protetti; che prevedano spazi di sezione e d intersezione, dove sia possibile incontrarsi in gruppi omogenei ed eterogenei per età e per classe, secondo quanto previsto dai progetti educativi o anche solo dall intenzionalità dell insegnante. Nella scuola è stato possibile allestire, sia nelle sezioni sia al di fuori delle stesse, spazi flessibili strutturati. Vediamo di seguito la loro dislocazione. L edificio è predisposto su 5 piani, 2 dei quali con funzioni di cantina, soffitta, lavanderia, ecc.; sugli altri 3 si svolge l attività didattica e di routine così suddivisa: 4 aule; 2 corridoi il 1 piano comprende la zona utilizzata come spogliatoio/ bambini; 3 bagni (p.t., 1 e 2 piano) con servizi igienici; 1 sala da pranzo; 1 cucina con annessa dispensa; 1 direzione; 1 stanza insegnanti; 1 sala giochi (2 piano) comprendente: zona per giochi ed esercizi motori, attrezzatura da parete con elementi ginnici, attrezzatura per esercizi di ginnastica ritmica, angolo dei travestimenti e teatrino dei burattini, pianoforte e materiali per giochi imitativi, strumenti musicali, tricicli e automobiline; 1 aula (1 piano) suddivisa in centro lettura, laboratorio di computer. Tale saletta è usata anche per l accoglimento dei bambini che iniziano alle ore 7,30 e come laboratorio per le attività di religione cattolica. 1 aula (piano terra) suddivisa in: spazio\video, angolo attività grafico\creative, pianoforte e canto corale. Parte dello spazio è usato come spogliatoio\bambini. Spazi comuni Gli spazi comuni sopra illustrati, sono usati dalle sezioni secondo opportune turnazioni, fatti salvi i momenti di lavoro dove la programmazione educativa abbia contemplato delle scansioni temporali specifiche. Ad ogni modo, di seguito si evidenziano le turnazioni di routine predisposte per l uso più appropriato di alcuni di questi spazi: Sala giochi N.B. Pomeriggi con organizzazione libera. Possibili cambiamenti di turno in caso di laboratori Lunedì sezione A

21 Martedì sezione B Mercoledì sezione C Giovedì sezione D Venerdì A disposizione delle sezioni Giardino Durante la mattina non escono più di due sezioni in contemporanea; al pomeriggio può esserci un aggregazione maggiore a seconda del numero di bambini rimasti dopo l uscita intermedia. Inoltre, tenuto conto che il giardino della scuola può diventare un piacevole momento d incontro e di socializzazione tra adulti, oltre che un tempo importante del genitore da vivere vicino al proprio bambino o bambina in maniera distensiva e piacevole, la scuola intende offrire l uso di questo spazio, quando non sia impegnato dall attività didattica, agli utenti che lo desiderino. Consapevoli che i genitori sono parte integrante dell azione educativa, il Consiglio di Scuola propone alcune regole dove il rispetto, la gentilezza e il senso di responsabilità di ognuno, aiuti a mantenere in vita la nostra piccola area verde: o o o o o o o Non fermarsi in giardino quando siano presenti i bambini con le insegnanti. Non fumare Usare i cestini per le immondizie. Non usare in modo improprio giochi o altre attrezzature. Rispettare le piante e le aiuole. Usare con discrezione i servizi igienici che la scuola offre quando i bambini sono già stati affidati ai loro genitori. Ricordare che dopo aver ritirato il bambino, la persona adulta che lo accompagna diviene responsabile del minore e dei suoi comportamenti anche verso terzi. IL CORREDO EDUCATIVO E DIDATTICO DELLA SCUOLA Sono per lo più attrezzature e materiali ludici per l interno e per l esterno, strutturati e non, che assieme agli strumenti audiovisivi possono essere accresciuti periodicamente o sostituiti sulla base delle esigenze didattiche. Il materiale di facile consumo (carta, tempere, pennelli, pennarelli, pasta per modellare, ecc...) viene acquistato dal Comune, e se necessario reintegrato durante l anno anche in funzione delle proposte educative da realizzare.

22 IL TEMPO SCOLASTICO DEL BAMBINO ORARI ROUTINE SPAZI Ingresso Saletta 1 piano o piano terra Ingresso e attività libere Sezioni Igiene Colazione Bagno Sala da pranzo Attività guidate a gruppi di sezione o di intersezione Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc Attività libere Sezioni, giardino, ecc Igiene Bagno Pranzo Igiene Uscita intermedia Sala da pranzo Bagno Sezioni, giardino Attività guidate prevalentemente di tipo creativo Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc Igiene Bagno Uscita intermedia Attività guidate prevalentemente di tipo creativo Igiene\merenda Uscita prolungata con attività libere, racconti, giochi finalizzati per i bambini in attesa dei genitori Sezioni, giardino Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc Bagno\sala da pranzo Sezioni, giardino Saletta al 1 piano

23 IL GRUPPO EDUCATIVO E formato da 9 insegnanti di sezione, 2 insegnanti di sostegno e un'insegnante di religione cattolica presente tutti i giovedì. Le insegnanti hanno un orario settimanale di 25 ore con i bambini, e svolgono una turnazione di base equa tra due turni di lavoro, a garanzia della copertura dell intero arco della giornata. Inoltre è presente un educatore in supporto dei bambini con diverse abilità con orario flessibile. Orario di base Turno antimeridiano: 3 insegnanti ore insegnante ore 07.30\12.30 (con la rotazione giornaliera di tutte le maestre). Turno pomeridiano: 3 insegnanti ore insegnante ore Gli insegnanti di sostegno hanno una turnazione flessibile per garantire le necessità dei bambini diversamente abili. Tutto ciò contribuisce a migliore un rapporto numerico adulto-bambino e a realizzare un percorso didattico differenziato e calibrato in base alle competenze e all età. Le insegnanti hanno anche l obbligo di effettuare un monte ore annuo per adempimenti di non insegnamento, tra i quali la formazione e le riunioni collegiali per: programmare-verificare e documentare l attività didattica confrontarsi sullo sviluppo-crescita dei bambini partecipare ad attività di ricerca e formazione. PERSONALE D APPOGGIO Il personale d appoggio è formato da 3 bambinaie a tempo pieno, addette alla cura dei bambini, oltre che da una cuoca comunale. Il loro orario giornaliero è di 7h e 12m. e si svolge attraverso una turnazione funzionale rispetto all orario di apertura e chiusura della scuola e dell ottimizzazione delle risorse umane, fatto salvo per la cuoca che lavora con turno unico. RAPPORTI CON I GENITORI Durante l anno sono previste delle assemblee con le famiglie, nel corso delle quali si cercherà di interessare il genitore a un dialogo su aspetti evolutivi ed educativi negli ambiti scolastici e familiari dei bambini. A seguito di richiesta dei genitori e/o delle insegnanti si realizzeranno incontri individuali per meglio affrontare problematiche specifiche e per confrontarsi maggiormente nel dettaglio sulle modalità dell intervento educativo. Ogni tre anni scolastici viene rinnovato il Consiglio della scuola composto di: una rappresentanza

24 dei genitori, in ragione di un delegato per sezione eletto dai genitori delle bambine\i che frequentano la sezione stessa; una rappresentanza del personale educativo, in ragione di un delegato per sezione eletta dal Collegio delle Educatrici; un rappresentante del personale ausiliario, eletto tra i colleghi dello stesso nella scuola e dal coordinatore come membro di diritto. Il Consiglio della scuola si occupa principalmente di agevolare le relazioni scuolafamiglia e di formulare al Collegio degli educatori proposte in merito all azione educativa. Nell atrio della Scuola è posta una bacheca per agevolare tutte le comunicazioni Scuola famiglia; su questa bacheca vengono appesi PTOF, programmazione didattica, calendario scolastico (presente per l anno in corso a fine documento) e tutti gli avvisi utili ai genitori, nonché quelli relativi alle attività speciali che possono coinvolgere i bambini nel corso della giornata scolastica, come per es. Prove d evacuazione o laboratori offerti da genitori o personale esterno. Tutte queste attività vengono condivise nelle riunioni di classe e nel Consiglio della scuola. INCONTRI CON LE FAMIGLIE (Schema orientativo) Settembre Ottobre Novembre Dicembre\Gennaio Marzo\ Aprile Maggio Giugno Assemblea d inizio d anno e incontro di sezione con i genitori dei bambini nuovi per colloqui individuali. Elezioni dei rappresentanti dei genitori quando necessario Consiglio di scuola per l adozione del P.T.O.F. Incontro con l insegnante di religione per la presentazione dell attività annuale incontri di sezione con le famiglie per la presentazione dell attività educativa annuale su richiesta, incontri individuali Incontro con un rappresentante della scuola primaria per modalità di passaggio e iscrizione dei bimbi grandi Consiglio della scuola Open day. Incontri di sezione con le famiglie Su richiesta incontri individuali. Consiglio della scuola. Colloqui individuali legati alle schede di passaggio dei bimbi alla scuola Primaria. Incontro per la consegna del diploma ai bimbi grandi e festa di fine anno. Assemblea con i genitori dei bambini che inizieranno a frequentare la nostra scuola dal mese di settembre del nuovo anno scolastico. Inoltre: il colloquio individuale con i genitori è garantito su appuntamento durante l intero arco dell anno scolastico.

25 SCUOLA E COMUNITA EDUCATIVA La scuola oggi non è più l unica agenzia educativa di riferimento, perché spesso affiancata da altri indirizzi e prospettive educative, per tale motivo deve saper dialogare con la complessità culturale del territorio che la circonda, al fine di rispondere tempestivamente ai bisogni di famiglie e bambini inseriti in una società variegata in continua trasformazione. Per fare ciò, la scuola deve ascoltare temi e visioni culturali nuovi, ponendosi in sintonia con altre istituzioni sociali ed educative, nell ottica del lavoro di rete, interagendo e comunicando con le diverse realtà in maniera sistemica, continuativa in itinere. L ambiente in cui l istituzione è inserita è oggi più ricco di stimoli culturali, ma anche più contraddittorio e spesso difficile da decifrare, e l offerta educativa e il paesaggio sociale sono divenuti più complessi e caratterizzati da diversi elementi culturali forti, con sistemi e approcci comunicativi multimediali nuovi. Per Questi motivi, la scuola deve agire in maniera dialogica, costruttiva e aperta. Come sempre, la scuola di Rena Nuova intende aprirsi alla territorialità intesa come raccordo, collaborazione e condivisione, principalmente con le Istituzioni educative comunali situate sul territorio, eventualmente anche per realizzare percorsi progettuali che tra le altre finalità tengano conto della valorizzazione dell'arte e della cultura, finalizzate al raggiungimento di obiettivi comuni tendenti all'arricchimento del territorio inteso come maggiore qualità dei servizi offerti all'utenza. Viene data particolare importanza alla collaborazione e alla comunicazione tra Scuola e famiglia, per creare percorsi pensati comuni, che permettano di educare insieme in maniera condivisa i bambini e le bambine. In questa direzione quindi vengono accolti e invitati a partecipare anche alla vita scolastica tutti quei genitori o nonni con particolari capacità e competenze che possono arricchire l offerta formativa della Scuola, i loro interventi vengono condivisi e approvati nel Consiglio di plesso della scuola e poi comunicati alle famiglie. Questi genitori insieme alle insegnanti offrono dei momenti organizzati in forma laboratoriale. Questi laboratori di norma arricchiscono alcuni dei progetti portati avanti dalle insegnanti, come per es. Orti in Condotta e Nati per Leggere, o la programmazione didattica quotidiana, per es. laboratori di Natale o tematici, festa di San Nicolò, o incontri specifici su alcuni temi della programmazione, che sviluppandosi per sfondi integratori, mette proprio al centro la relazione tra adulto e bambino come veicolo indispensabile e antecedente all apprendimento, dando quindi particolare valore alla condivisione e rispetto oltre che al contenuto. I riscontri positivi, avuti in passato con le famiglie, ci porta a continuare su questa strada e ci permette anche di collaborare ancora con genitori o nonni di ex-allievi, che volontariamente hanno deciso di continuare il percorso intrapreso con la Scuola anche dopo il passaggio del loro bambino alla Scuola Primaria. SCUOLA E TERRITORIO La scuola dell infanzia di Rena Nuova è situata nel rione di S. Giacomo, da molti considerato il cuore della città, che racchiude nel suo ambito un ambiente sociale variegato. Nel territorio circostante l edificio sono presenti numerose strutture educative quali: scuole dell infanzia statali anche di lingua slovena, scuole primarie tra cui una di lingua slovena, asilo nido comunale,

26 un ricreatorio, un oratorio, ecc. La nostra utenza scolastica è formata prevalentemente da bambini che abitano nel rione, ma è compresente anche una discreta quantità di alunni provenienti da altre zone cittadine, e un numero significativo di alunni stranieri appartenenti a etnie diverse. Questi ultimi, s inseriscono senza grosse difficoltà nella vita scolastica e apprendono velocemente i nostri usi mostrandoci parte dei loro, dando così vita a uno scambio emotivo-culturale apportatore di conoscenza ma, soprattutto, di tolleranza e di rispetto delle reciproche diversità. Per quanto riguarda i rapporti che il nostro Istituto educativo intende intrattenere con il territorio, come sopra accennato, si conferma la volontà di mantenere una posizione di apertura e di collaborazione allacciandosi alla rete di Servizi esistenti, e di fare ciò attraverso rapporti di collaborazione educativa e sociale con realtà territoriali quali: la scuola primaria Duca d Aosta e all occasione con altre scuole primaria cittadine che, dal punto di vista di una continuità verticale, hanno creato occasioni d incontro per i bambini del terzo anno, affinché potessero conoscere anticipatamente, e con allegria, la tappa successiva del loro percorso scolastico. Gli asili nido comunali del territorio: particolarmente con il nido Semi di mela e il Luna allegra, per favorire il passaggio dei bambini dal nido alla scuola dell'infanzia. Inoltre, sempre per garantire la continuità, principalmente ma non solo, tra la nostra scuola dell infanzia, la scuola primaria Duca d Aosta, l'asilo nido Semidimela e il ricreatorio Pitteri con il S.I.S., sono auspicati per i docenti: incontri per uno scambio di informazioni ed esperienze laddove necessario incontri per facilitare il raccordo tra le due scuole con la realizzazione di progetti educativi comuni scambio di documentazioni (documenti e quaderni di passaggio degli alunni) progettazione in comune di un percorso didattico che favorisca la continuità educativa. I Servizi socio-assistenziali afferenti alle U.O.T e ai Distretti S.S.T.S.B.A.a cui fanno capo le assistenti sociali, psicologhe, logopedisti, ecc., indispensabili per gestire adeguatamente e con profitto le situazioni di disagio o disabilità presenti nella scuola o, ancora, per organizzare incontri informativi verso le famiglie. La partecipazione a progetti, iniziative, concorsi e manifestazioni, proposte dal Comune da altri Enti pubblici o da Associazioni e Agenzie. L accoglienza (dove richiesta) di tirocinanti del Dipartimento di Studi Umanistici dell Università di Trieste o di altre Facoltà e di Istituti scolastici del grado superiore, nell intento di collaborare con altri Enti educativi per instaurare buone pratiche finalizzate all insegnamento. Quando possibile e necessario, la presenza nella scuola di un mediatore linguistico-culturale a favore dell inserimento degli alunni stranieri. Il mediatore ha il duplice compito di lavorare in classe per un miglior inserimento del bimbo straniero e di mediare e comunicare informazioni

27 tra la scuola e la famiglia del minore, cercando di trasmettere a quest ultima uno stato di serenità e fiducia. Tutto ciò, ovviamente, in perfetta sintonia con gli insegnanti di sezione e secondo il progetto educativo della sezione e della scuola. Come precedentemente esposto, si ricorda che nell'ambito del Piano dell'offerta Formativa della Scuola è possibile che vengano proposte specifiche attività in collaborazione con famiglie o terzi, in un'ottica di partecipazione e apertura al territorio. In conclusione, forte delle esperienze già vissute, la scuola dell'infanzia di Rena Nuova continuerà ad aprirsi sul territorio ogni qualvolta, questo renderà possibile un arricchimento in ambito educativo-didattico. VERSO UNA SCUOLA CHE PROMUOVE BENESSERE E SALUTE La consolidata e costante relazione e collaborazione tra il mondo della scuola (statali e comunali) e la sanità nella Provincia di Trieste, ha favorito negli anni la definizione di accordi e intese su programmi ed esperienze di promozione della salute. Dall analisi dei bisogni di salute in contesti inizialmente frammentari e isolati, il lavoro si è via via perfezionato attraverso una programmazione integrata e condivisa, volta a evidenziare, migliorare e inserire, progettualità relativa al miglioramento del benessere dei bambini a scuola, attraverso progetti e riflessioni sull'agire educativo nella pratica quotidiana. Per aumentare e favorire il benessere dei bambini nella nostra scuola, abbiamo aderito a un gruppo di lavoro interistituzionale (nato da un protocollo di intesa e accordo di rete del giugno 2015 tra l' Area Educazione del Comune di Trieste, il Distretto Scolastico Regionale e Azienda Sanitaria Triestina) avente come fine quello di poter partecipare al network europeo di Scuole che promuovono salute. Un insegnante referente della scuola parteciperà a corsi di formazione, scambio di esperienze e riflessioni su progetti che promuovano salute e benessere e su pratiche educative che presuppongano benessere e inclusione. Ogni azione ed intervento formativo verrà condiviso con la Rete interistituzionale e con altre scuole che come la nostra promuovono e condividono attività e progettualità rivolte al benessere degli alunni. FINALITA' Alla luce di quanto esposto, il progetto della nostra scuola si prefigge quindi di favorire il benessere scolastico, attraverso l adesione al modello del network europeo Scuole che promuovono salute al fine di: garantire la qualità degli interventi di Promozione e Educazione alla Salute attraverso la diffusione di modalità accreditate relative alla progettazione, gestione, valutazione degli interventi, nonché alla disseminazione delle buone pratiche; ricondurre le iniziative ad un quadro unitario e compatibile sia con la programmazione sociosanitaria regionale e nazionale, sia con i programmi nazionali e regionali del Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca.

28 Nel PTOF della scuola sono già presenti progetti afferenti allo sviluppo di tale Promozione, che andranno a realizzarsi nel corso di questo anno scolastico e che saranno condivisi, discussi e migliorati. I seguenti progetti verranno illustrati nel dettaglio nelle pagine che seguono: Accoglienza, Progetto Sorriso, Orto in Condotta, Progetto Inclusione, Progetto Genitorialità, Progetto Continuità, Progetto BES. Nel corso dell anno scolastico, durante i collegi docenti ci si confronterà regolarmente sui percorsi intrapresi e sul livello di benessere raggiunto. OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO La scuola dell infanzia si rivolge a tutti i bambini e le bambine dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all educazione e alla cura, coerentemente con i principi di pluralismo culturale presenti nella società. La scuola, pertanto, concorre nell ambito del sistema scolastico a promuovere la formazione integrale e armonica della personalità di ciascun bambino, contribuendo alla realizzazione dell uguaglianza delle opportunità educative, sviluppando in ognuno la graduale acquisizione dell identità attraverso la maturazione delle autonomie, delle competenze e avviando all acquisizione individuale dell idea formativa di cittadino consapevole, capace di rielaborare la complessità della società in maniera critica e responsabile. Per giungere al conseguimento di queste competenze generali, il bambino dovrà essere stimolato all apprendimento di conoscenze qualificanti e reali, che raccolgano l interezza della persona, tenendo conto della sua soggettività e dei bisogni educativi specifici. Il raccordo tra le diverse esperienze didattiche presenti nell offerta formativa della scuola, passa anche attraverso le forme di apprendimento date dai campi di esperienza, che vanno formulati e resi concreti con azioni didattiche armoniche che rispettino la personalità e la globalità di ogni alunno, traducendosi in acquisizione di competenze utili anche al prossimo futuro sociale e scolastico del bambino. La scuola, perciò, attraverso una pedagogia attiva e delle relazioni, manifestata dagli insegnanti tramite un attenzione personale verso ogni bambino e bambina frequentante, si propone di favorire lo sviluppo delle seguenti finalità educative generali: a. IDENTITA PERSONALE: maturazione di sé come persona, sentendosi riconosciuti come persona unica e irripetibile

29 in relazione al propria identità in relazione alla comunità di appartenenza b. AUTONOMIA: rispetto a l orientamento nell ambiente, imparando a interpretare e governare il proprio corpo. ai valori condivisi di giustizia, solidarietà, libertà, ecc partecipando alle negoziazioni, imparando a prendere decisioni e motivando le proprie idee c. COMPETENZE: sviluppo d. CITTADINANZA: scoperta alla fiducia e al rispetto di sé e degli altri alla capacità di esprimere sentimenti ed emozioni con linguaggi diversi di esperienze esplorative, culturali e cognitive utili per la comprensione e attraverso alle quali imparare a riflettere sulle proprie esperienze dell utilizzo di strumenti linguistici e rappresentazione simbolica della realtà delle capacità d osservazione e dell esercizio del confronto; rievocando e condividendo le proprie esperienze della rielaborazione e comunicazione di conoscenze della capacità creativa, dell intuizione, di abilità sensoriali, percettive, motorie e linguistiche degli altri e dei loro bisogni della necessità di gestire i contrasti attraverso delle regole condivise ed il dialogo di un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri, in un ambito democratico aperto e rispettoso verso l uomo e la natura secondo una visione ecologica. Considerate tali finalità, il Collegio degli educatori di questa scuola si propone di operare affinché i bambini\e frequentanti godano di una vita serena, libera e creativa, improntata al benessere psico-fisico, che li aiuti a superare, dove ve ne fossero, condizionamenti sociali e culturali, promuovendo un esperienza formativa che sia: GIOIOSA per consentire al bambino di inserirsi, offrendogli uno spazio accogliente e rassicurante in cui possa giocare, esprimere al meglio le proprie capacità, capire gli altri, essere ascoltato e ascoltare, aumentare l autostima, esprimere sentimenti ed emozioni. SOCIO-RELAZIONALE perché inizi la costruzione dell identità personale e ogni bambino impari a manifestare il proprio pensiero, maturando la consapevolezza che non si cresce da soli, ma dentro ad una rete di relazioni significative, divenendo parte di un gruppo e partecipandovi senza

30 ricorrere ad atteggiamenti conflittuali, condividendo giochi e regole, distinguendo la realtà dalla fantasia, aprendosi al futuro. STIMOLANTE in termini di autonomia, capacità di organizzarsi, di fare esperienze nuove, di osservare, apprendere, di modificare la realtà per arricchire le proprie conoscenze, progettando e trovando soluzioni, accrescendo il piacere di essere competenti e riflettendo sulle proprie esperienze traducendole in tracce personali e condivise CREATIVA E SIGNIFICANTE perché aiuti ogni bimbo a dare un senso di interezza al suo sviluppo in un ambiente che motivi l azione, dando forza alle sue competenze attraverso il gioco, il dialogo, la scoperta e la meraviglia che, come afferma Bettelheim, è un emozione preziosa perché sollecita la disponibilità a conoscere. METODOLOGIA OPERATIVA Gioco come forma primaria per l apprendimento e la relazione. Centralità del bambino. Trasversalità delle esperienze tra i vari campi e linguaggi. Imparare facendo. Ricerca ed esplorazione dell ambiente. Salvaguardia dei bisogni. Figure costanti di riferimento per le sezioni (compatibilmente con le graduatorie delle insegnanti). Organizzazione di spazi e materiali a misura di bambino in base all età/bisogni e loro modifica in itinere per stimolare nuovi interessi. Organizzazione di uscite didattiche, partecipazione a concorsi o a iniziative cittadine nell intento di esplicare al meglio le finalità educative prefissate. Utilizzazione ottimale del tempo del pranzo, per abituare i bimbi ad una sana educazione alimentare. Collaborazione con le famiglie per mezzo di un dialogo costruttivo attraverso il Consiglio di Scuola, riunioni periodiche e offrendo la possibilità di organizzare incontri tra i genitori per aumentare, in tal modo, i rapporti amicali che sono alla base della costruzione del tessuto sociale di relazione. Questo modo informale di avvicinare le famiglie, dovrebbe favorire anche l inserimento nella scuola dei nuclei familiari stranieri. Supporto di un mediatore linguistico-culturale a sostegno dell inserimento dei bambini stranieri e delle famiglie con difficoltà linguistica. Oltre a ciò, il Collegio degli educatori ha ritenuto di organizzare la scuola con il modulo base

31 della sezione eterogenea per età, perché questa scelta offre la continuità dei rapporti bimbi-adulti e la possibilità di sperimentare occasioni d aiuto reciproco e di collaborazione, attuando un azione di tutoring dove il bambino grande della scuola appoggia quello più piccolo e inesperto. Dal modulo base si possono, secondo la programmazione e i progetti, creare poi dei gruppi più piccoli e omogenei per età, allo scopo di realizzare obiettivi specifici consentendo un rapporto maggiormente individualizzato tra insegnante- bambino e bambino di pari età. OSSERVAZIONE VERIFICA, VALUTAZIONE e DOCUMENTAZIONE Assieme all osservazione sistematica, questi tre momenti sono fondamentali e indispensabili nel lavoro didattico e competono agli insegnanti. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. (Indicazioni per il curricolo) Particolare importanza viene attribuita alla documentazione dei percorsi didattici e ai risultati raggiunti tramite la testimonianza: di testi, interviste, elaborati di gruppo ed individuali, di filmati, di foto, ecc.., indirizzati a più destinatari (bambini, famiglie, insegnanti, ) con lo scopo di rendere visibili le scelte metodologiche applicate. Da non scordare l importanza della documentazione come momento di continuità con la scuola che segue, per far conoscere la storia progressiva e le esperienze più importanti vissute dai bambini, quale patrimonio di osservazioni realizzate nel corso dell anno e raccolte in un profilo individuale. USCITE DIDATTICHE Assieme all ambiente familiare e a quello scolastico, l ambiente esterno è il luogo dove il bambino vive ed esperisce. Anche nella scuola dell infanzia il bambino potrà venire a contatto con l ambiente esterno e lo farà attraverso le uscite didattiche che, tuttavia, proporranno un mondo con valori e connotazioni differenti da quello sperimentato con la famiglia. Ciò avviene perché le uscite proposte dalla scuola nascono da esigenze specifiche e mirate, che offrono ai bambini percorsi esperienziali di ricerca oltre che di conoscenza e di osservazione, non limitandosi a trasmettere delle risposte preconfezionate. Uscire con la scuola significherà, quindi, fare scoperte, esplorare, vedere, sperimentare, affrontare problemi nuovi e cercare (assieme agli amici e alle insegnanti) di risolverli trovando soluzioni originali. Per offrire tutto ciò, da parte delle insegnanti dovrà esserci un attenta programmazione, calendarizzazione e organizzazione di ogni singola uscita. Tale lavoro si suddividerà necessariamente in 3 fasi metodologico-didattiche.

32 Prima Fase : IL PRIMA 1. Sopralluogo dell insegnante nell unità ambientale da visitare. 2. Coinvolgimento ed istruzione degli altri adulti partecipanti all uscita (bambinaie, colleghi, guide, personale specializzato, ecc.). 3. Autorizzazioni e\o prenotazioni per accedere a luoghi da visitare. 4. Raccolta delle firme dei genitori che autorizzano l uscita dei figli (non possono uscire bambini per i quali non sia stato firmato, ne possono firmare nonni o persone prive della patria potestà). Seconda Fase : IL DURANTE 1. Introduzione nella classe di stimoli che anticipino l argomento dell uscita. 2. Uscire con gli elenchi dei minori partecipanti, apponendo sulla maglietta di ogni alunno il cartellino di riconoscimento con il suo nome e l indirizzo e numero telefonico della scuola. 3. Visita guidata con strumenti (macchina fotografica, registratore, ecc.) materiali e persone specifiche, utili per ampliare al massimo la fase osservativa e di primo apprendimento degli alunni. Terza Fase : IL DOPO In classe: riscontro immediato con attività di: raccolta, registrazione dati, conversazioni, drammatizzazione, attività grafico-pittoriche, attività plastico-manipolative, incollatura, ecc. riscontro medio-differito con esercizi: linguistici, percettivi, drammatizzazioni, esercizi logici, classificazioni, costruzioni di sequenze, ecc. L eventuale raccolta dei soldi per sostenere spese legate all uscita dovrà esser eseguita a cura del genitore rappresentante di classe. Il personale della scuola non è autorizzato a gestire e raccogliere denaro extra dotazioni comunali. FORMAZIONE DELLE CLASSI Le classi sono formate nell ambito del Collegio degli educatori con l intento di renderle il più possibile omogenee tra loro, secondo i principi condivisi con il Consiglio di Plesso. Questi ultimi prevedono i criteri dell età, del sesso e della presenza equilibrata nelle sezioni di bambini con particolari esigenze di salute, familiari, ecc. Si evidenzia che in caso di frequenza di fratelli, sarà valutata l opportunità di assegnarli a classi differenti. Ciò in base ad una scelta educativa che poggia le sue fondamenta non solo sull esperienza, ma anche su sperimentazioni che hanno dimostrato come questa eventuale scelta porti ad una diminuzione di confronto e rivalità, aiutando i due fratelli a gestire con maggiore serenità i rapporti con la loro sfera emotiva affettiva relazionale nella scuola.

33 PROGETTARE L ACCOGLIENZA Il bambino di 3 anni entra alla scuola dell infanzia già ricco di una storia personale, che lo ha portato ad acquisire conoscenze e atteggiamenti propri. Entrare in un ambiente nuovo, completamente diverso da quello familiare, potrà quindi essergli inizialmente difficile da comprendere, creando in lui stati d ansia e d insicurezza, che potrebbero indurlo ad assumere atteggiamenti conflittuali non solo nei confronti di persone o degli ambienti scolastici, ma anche verso la propria famiglia a causa delle implicazioni emotivo affettive comportate dal distacco. In ambito scolastico le regole e le abitudini sono diverse da casa e per il bambino sarà soprattutto diversa la condizione di dover accettare e sperimentare regole condivise e routine quotidiane di gruppo, dovendo imparare a condividere momenti di gioco e di cura con i nuovi compagni. L accoglienza e l ambientamento nella scuola dei bambini/e e delle loro famiglie, ha inizio già al momento dell iscrizione e durante i primi approcci come l open day, le richieste d informazioni alla scuola, le riunioni di giugno e di settembre, ecc., momenti che consentono ai genitori di muoversi senza troppe difficoltà nell ambiente scolastico. Gli incontri che precedono l inizio della scuola servono principalmente a riflettere assieme (scuola-famiglia) sul modo migliore per preparare il bambino alla nuova esperienza formativa, oltre a fornire indicazioni sul funzionamento del Servizio. Le attività proposte nei primi mesi saranno un primo gradino per iniziare un percorso che porterà, nel secondo periodo dell anno, ad una graduale conquista esperienziale nelle aree di sviluppo: relazionale, motoria, linguistica, espressiva, logica; che si amplieranno e rafforzeranno nell arco dell intero ciclo scolastico. PROTOCOLLO DELL ACCOGLIENZA PER LE FAMIGLIE E LE LORO BAMBINE E BAMBINI OBIETTIVI DEL 1 PERCORSO Agevolare il distacco dalla famiglia; Costruire un clima rassicurante e accogliente; Imparare a condividere giochi e regole di vita comune; Favorire l approccio con l ambiente in un inserimento graduale; Instaurare un senso di fiducia verso le insegnanti; Riconoscere il proprio contrassegno e quelli del proprio gruppo; Iniziare ad esprimere i bisogni; Imparare a controllare l ansia; Ascoltare brevi storie; Avere cura delle proprie cose; Acquisire fiducia nelle proprie capacità Esprimersi attraverso diversi linguaggi del corpo verbali e non;

34 ATTIVITA SPAZI Accompagnare il canto con movimenti del corpo; Sviluppare lo spirito di osservazione; Giochi per l inserimento dei bambini di 3 anni Giochi per il coinvolgimento dei bambini di 4 e 5 anni Giochi per la conoscenza Giochi di identificazione con l ambiente scolastico Giochi per la conoscenza dell adulto di riferimento Attività di vita pratica Gli angoli delle sezioni La sala da pranzo Tutti gli altri spazi della scuola Il giardino RUOLO DELL INSEGNANTE PERSONE COINVOLTE Agevola le relazioni e il coinvolgimento dei più piccoli Distribuisce i ruoli Punto di riferimento affettivo Aiuta l autonomia nell uso degli ambienti Supporta le attività dei bambini organizzando i contesti Aiuta la comprensione delle regole dello stare assieme Gli insegnanti e il personale ausiliario I bambini della scuola Le famiglie L ACCOGLIENZA ED IL BAMBINO CON DIVERSITA` LINGUISTICA Nell ambito degli strumenti di accoglienza e inclusività indicati nella circolare ministeriale n 8 del 6 marzo 2013 (B.E.S.) la scuola si attiverà sia con una organizzazione interna sia con risorse esterne al fine di garantire l accoglienza delle famiglie e dei bambini di nazionalità diversa nuovi iscritti. Trattando di accoglienza, è bene ricordare che negli ultimi anni le scuole dell infanzia sono divenute dei luoghi multiculturali e plurilingui e che anche la scuola di Rena Nuova è un punto di incontro tra vari saperi, per la compresenza multietnica che consente di costruire e sviluppare rapporti sociali e civili di diverse origini. Qui ogni famiglia e ogni bambino rappresentano un mondo culturale con le proprie caratteristiche, eppure, anche le differenze spesso sanno fondersi senza rinunciare alla loro singolarità, creando un alchimia che si trova spesso nei luoghi educativi. Per affrontare il momento dell accoglienza e dell inserimento del bambino straniero e della sua famiglia, è stato pensato un protocollo che preveda l attuazione di atteggiamenti didattico\educativi che mirino a facilitare le relazioni interpersonali, i rapporti di socializzazione,

35 oltre all apprendimento della lingua italiana dove ciò sia necessario. Di seguito, si indicano alcuni dei punti previsti dal protocollo d accoglienza della scuola: Nella scuola e nelle singole sezioni, gli insegnanti hanno il compito d instaurare un clima sereno e di benvenuto verso i bambini stranieri e non, allo scopo di favorirli nelle relazioni riducendo il loro senso di ansia nei confronti del nuovo. Possibilità nel mese di Settembre, di fissare un primo colloquio individuale con le famiglie nuove, allo scopo di conoscere la storia del bambino, spiegare le caratteristiche della scuola, offrire informazioni sull inserimento. Nell occasione sarà usata una scheda d intervista per raccogliere le informazioni bimbo\famiglia. Per le famiglie straniere, dove serva, si potrà chiedere l intervento dei mediatori culturali per traduzione delle necessità dei genitori, ecc.. favorendo un clima disteso e senza fraintendimenti. I bambini stranieri non saranno forzati a parlare, nel rispetto della loro necessità di silenzio, durante il quale elaborano la comprensione dell italiano come seconda lingua. Saranno organizzati giochi e attività che favoriscano sia la comprensione della seconda lingua sia la socializzazione e la conoscenza dell ambiente e dei suoi costumi. Come le insegnanti, così il personale ausiliario dovrà rendersi disponibile alle esigenze di comprensione e rassicurazione che i bambini stranieri possono dimostrare, dovendo affrontare consuetudini diverse anche nei momenti di cura proposti dalla scuola (uso dei servizi, pranzo, ecc.). Aiuto al genitore da parte del personale ausiliario nella conoscenza dell ambiente scolastico; dando informazioni, e aiutando nella comprensione degli avvisi affissi all albo della scuola PROPOSTA PER L ACCOGLIENZA DI TUTTI I BAMBINI DI 3 ANNI (PICCOLI) E PER IL REINSERIMENTO DEI BAMBINI DI 4 E 5 ANNI (MEDI E GRANDI) NELLE PRIME SETTIMANE DI SCUOLA A tre anni il bambino matura delle abilità che vanno oltre l'ambiente familiare: diventa capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di giocare con maggiore sicurezza nei movimenti, di disegnare, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli mentali... Il bambino è pronto per fare il suo ingresso nella scuola dell'infanzia! L arrivo nell ambiente scolastico è un momento importante, che coinvolge diversi soggetti, prima di tutto il bambino, poi la famiglia e le insegnanti. Per tale motivo, la scuola ha stilato un progetto specifico che assecondi l inserimento dei bimbi nuovi ma, inoltre, indirizza ai genitori la seguente proposta: PROPOSTA PER I GENITORI - modalità di attuazione: Per i bambini piccoli vengono previsti tempi di frequenza ridotti per la prima settimana, compatibilmente alle possibilità delle famiglie.

36 Il primo giorno di apertura della scuola sarà dedicato ai bambini vecchi, che ritroveranno le proprie maestre, gli spazi della scuola, riconosceranno i ritmi della giornata scolastica e, soprattutto, si prepareranno all arrivo dei bambini nuovi. Il secondo giorno sarà invece quello in cui entreranno anche i bambini piccoli. Per favorire la massima compresenza delle insegnanti di sezione, per la prima settimana la scuola, similmente alle altre scuole dell infanzia comunali, seguirà per alcuni giorni un orario ridotto, di norma con chiusura alle ore Quindi: Prima settimana o per le giornate previste con riduzione dell orario: BAMBINI MEDI E GRANDI (4-5 ANNI) orario , con il pranzo BAMBINI PICCOLI (3 ANNI) orario d inserimento graduale in accordo con le esigenze della famiglia. Seconda settimana: BAMBINI MEDI E GRANDI: (orario completo) BAMBINI PICCOLI: consigliato, con pranzo dalla Terza settimana: orario completo per tutti salvo esigenze individuali gestite in collaborazione con la famiglia. Nota Bene: La proposta vuole essere un suggerimento alla luce dell importanza che riveste un inserimento graduale dei bambini in un ambiente nuovo. Non è, in ogni caso, vincolante al fine della fruizione del servizio di scuola dell infanzia. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ( B.E.S.) La scuola ha il compito di attivarsi attraverso attività ed d interventi didattici volti a favorire il consolidamento degli apprendimenti e lo sviluppo delle abilità di ciascuno al fine di garantire e realizzare una quotidianità scolastica rivolta alla vera inclusione di tutti i bambini anche quando essi presentano situazioni di svantaggio sociale, difficoltà linguistica, culturale e di apprendimento La Direttiva ministeriale del 6 marzo 2013 ridefinisce e completa il tradizionale approccio all inclusione scolastica, estendendo il campo d intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). In questa nuova e più ampia ottica d inclusione, le strategie che s intendono adottare nella scuola di Rena Nuova per favorire l inclusione di tutti i bambini (stranieri, diversamente abili, etc..) vanno ricercate nella volontà di farli partecipare in maniera attiva e concreta alle esperienze didattiche proposte dagli insegnanti di ciascuna sezione e inserite nel PTOF. Anche le esperienze che andremo a realizzare nella nostra scuola dell'infanzia, dovranno rappresentare un'opportunità educativa rilevante per tutti i bambini accolti. Ogni bambino deve

37 potersi integrare nella quotidianità scolastica, così da venir riconosciuto e riconoscersi come membro attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle attività che lo circondano. Pertanto, ci rivolgeremo ad un bambino impegnato in un processo continuo di costruzione dell immagine di sé e di interpretazione della realtà, attraverso l interazione tra i pari, gli adulti, l ambiente, la cultura, promuovendo l uguaglianza delle opportunità educative attraverso strumenti flessibili e una pedagogia dell accoglienza. Il lavoro in piccolo gruppo permetterà di aumentare le relazioni in un clima sereno permettendo ad ogni bambino di esprimersi ascoltando e relazionandosi con gli altri. Agire didatticamente sulle specificità di ognuno permetterà anche di far crescere il dialogo e la partecipazione di tutti: andremo a lavorare sull ascolto, sull attenzione, sul saper rispettare il proprio turno, tutti elementi che potranno accrescere la relazione. I bambini saranno proiettati alla partecipazione pro attiva e all ascolto: si cercherà di formare un clima di condivisione volto alla relazione con l altro. In una scuola così intesa, l insegnante ha lo scopo principale di organizzare un background educativo e di apprendimento in grado di sollecitare sinergicamente tutte le potenzialità, i linguaggi e le forme d intelligenza plurima, assumendo nei vari contesti il ruolo di regista e responsabile dei processi educativi che vengono realizzati nelle attività quotidiane. Base portante di questo processo è la relazione, tra adulto e bambino e tra bambino e bambino, che viene prima e facilita l apprendimento. Questo ambiente educativo è formativo, rappresenta una tappa fondamentale nella costruzione del rapporto io-mondo. Esso considera l esperienza del bambino globalmente unitaria, le dà solidità affettiva e costituisce una risorsa formativa forte, adeguata alle reali caratteristiche del soggetto. Il curricolo integrato per l inserimento dei bambini portatori di specifiche abilità individuali, deve favorire lo sviluppo dell auto consapevolezza personale e le specifiche competenze, favorendo i processi più formalizzati di simbolizzazione. Nella scuola ci sono bambini con situazioni personali diverse e peculiari, che però hanno un denominatore comune: la voglia di esplorare il sapere e il conoscere attivamente con grande curiosità, interesse e meraviglia, per co-costruire la propria identità. Lavorare quotidianamente anche con bambini che possono aver necessità di sostegno e supporto didattico specifico, deve comportare una deontologia professionale nella quale vanno quotidianamente inserite strategie, strumenti operativi, modi di fare e di gestire le proprie relazioni educative. PERCORSI ATTIVI PER L INCLUSIONE In questo anno scolastico verranno avviate anche delle attività che coinvolgeranno i bambini diversamente abili assieme ad alcuni loro compagni al fine di creare momenti di crescita e di condivisione coadiuvati dagli insegnanti di sostegno presenti a scuola. In questi momenti di gioco e apprendimento si potranno approfondire e sperimentare nuove modalità di co -costruzione delle relazioni attraverso attività di gruppo, letture animate o qualsiasi altra attività basata su opportunità legate alle offerte del territorio e alle risorse del personale della scuola.

38 PERCORSO TRIENNALE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE Ogni studente suona uno strumento, non c è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l armonia. Una buona classe non è un regimento che marcia al passo, è un orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa solo bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro lavoro conferisce all insieme. Siccome il piacere dell armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Daniel Pennac Diario di scuola Le Indicazioni per il curricolo della scuola dell infanzia affidano alle Istituzioni scolastiche la progettazione curricolare. La costruzione di un curricolo esplicito serve a dare impulso alle proposte educative e didattiche, organizzando le situazioni per promuovere le prime esplorazioni, scoperte e intuizioni del bambino, nella prospettiva del maggior coinvolgimento di ogni alunno attraverso una didattica che punti al dialogo e alla negoziazione delle esigenze del singolo. La progettazione dello sviluppo degli apprendimenti curricolari inseriti in specifiche attività educative e progetti della scuola, implica una pianificazione creativa, aperta e flessibile dei percorsi d apprendimento, che tengano conto: dell analisi del contesto, dell organizzazione dell ambiente, dell adozione di strategie metodologiche adeguate, dell individuazione degli obiettivi formativi trasversali ai campi di esperienza per raggiungere i traguardi di sviluppo delle competenze nelle singole aree di strumenti osservativi, valutativi e di verifica. La progettazione deve, quindi, corrispondere all ambiente di apprendimento in cui si colloca la scuola implicando, conseguentemente, una continua riflessione e costanti modifiche per adattare le sue scelte al reale contesto esperienziale e alle singole specificità dei bambini. Con tali premesse il Collegio degli educatori della scuola dell infanzia di Rena Nuova, partendo da un attento esame della sua realtà e tenuto conto del progetto triennale, per l anno scolastico 2016/2017 ha ravvisato ancora l opportunità d inserire accanto ai curricoli tradizionali dai contenuti irrinunciabili per la formazione di base, dei percorsi che coinvolgano i bambini all assunzione di un atteggiamento che spazi in ambito creativo, non disgiunto dall osservazione propria di un approccio scientifico e dall avvio di un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri di ogni persona, in un ambito democratico ed ecologico aperto e rispettoso verso l uomo e la natura, in una prospettiva di educazione alla pace e alla condivisione. SUONI, COLORI, SAPORI E ODORI NELLE QUATTRO STAGIONI è il titolo dell argomento che continua a fare da sfondo integratore alle esperienze quotidiane delle bambine e dei bambini ancora per quest anno scolastico, con un occhio di riguardo al benessere. LE STAGIONI sono l elemento più evidente della ciclicità e dei mutamenti delle cose e questo

39 viaggio rappresenta per noi una splendida avventura nel mondo della natura e nella vita attraverso tutto il nostro essere, poiché sarà un viaggio attivo e ricco di esperienze che il bambino vivrà a vari livelli: cognitivo, emotivo e corporeo, attraverso anche i suoi cinque sensi, ispirandosi alla teoria della complessità di E. Morin. Quest anno verrà arricchito con nuove esperienze e attività, che permetteranno ai bambini vecchi di ritrovare la ciclicità e i ritmi della vita e ai bambini nuovi di iniziare a riconoscerli. Il tema delle STAGIONI inoltre permette di avvicinare in modo semplice e naturale i bambini e le bambini anche all importanza di rispettare e prendersi cura dell ambiente che ci circonda e in cui tutti noi viviamo. Il contesto ludico motivante, la dimensione di gruppo, il metodo della RICERCA-AZIONE, costituiranno le basi delle varie attività didattiche organizzate dagli insegnanti e tutto ciò, anche nell'ottica del percorso triennale, si articolerà con modi differenti rispettando le età e i tempi dei bambini. Questo sguardo creativo e di scoperta permetterà ulteriormente di sviluppare e rafforzare nei bimbi un pensiero ecologico: il rapporto con l ambiente e il micro-ambiente, oltre al raggiungimento di un autonomia personale, la consapevolezza di sé nel proprio territorio e all esterno. Per ristabilire degli equilibri significativi tra uomo e ambiente bisogna cominciare proprio dai bambini, educandoli al rispetto della natura, allo scopo di proteggerla dall inquinamento e dallo spreco. Si presterà, quindi, particolare attenzione ai concetti chiave della necessità e della preziosità degli elementi naturali, identificandoli come beni primari e, conseguentemente, offrendo uno spunto per rivolgere un attento sguardo all ecosostenibilità, ben sapendo che quest ultima si basa principalmente sui valori fondamentali dell uomo, primo fra tutti il rispetto. Questo tema vuole essere motivante, in modo da trasmettere con entusiasmo nozioni, emozioni e abilità ; educando alla cittadinanza, per far sentire l individuo parte integrante del mondo che lo ospita, considerando che fin da piccoli è necessario assumere atteggiamenti, abitudini e comportamenti positivi e corretti verso l ambiente naturale e sociale. La scuola, secondo le Indicazioni per il curricolo, ha come finalità il raggiungimento di una cittadinanza legata ai valori della tradizione nazionale ma nel contempo più aperta, rispetto al passato, verso la conoscenza dell'europa e del mondo. Durante tutto l anno scolastico, i bambini verranno accompagnati, attraverso laboratori mirati, alla sperimentazione diretta, finalizzando il lavoro all acquisizione di competenze specifiche. Allo scadere del primo anno del progetto triennale Suoni, colori, sapori e odori nelle quattro stagioni la scuola inizia a elaborare il tema conduttore dell'attività del nuovo Triennio che avrà come argomento: LE FIABE. Ancora quest'anno, in aggiunta allo sfondo integratore suoni, colori, sapori e odori nelle quattro stagioni e ai progetti specifici di seguito elencati, la Programmazione della scuola

40 affronterà anche il tema del Dialogo con le famiglie coinvolgendo, dove possibile, i genitori in una riflessione su aspetti della crescita e dello sviluppo dei bambini anche con la presenza di figure esterne competenti (logopediste, psicologi, dietiste ). Tutti i progetti, di seguito enunciati e approfonditi, nella loro stesura renderanno visibili gli strumenti e le interazioni trasversali che intercorrono tra i Campi di esperienza delineati dalle ultime indicazioni ministeriali, indicando gli obiettivi formativi, i tempi, i criteri e le modalità sia del lavoro sia della documentazione, al fine di valutare gli esiti del processo educativo. La documentazione, seppur semplice e in maggior parte prodotta con gli elaborati dei bambini, sarà il mezzo fondamentale e immediato per offrire alle parti una più ampia informazione. Sarà cura della scuola esporre sul pannello all entrata della struttura, unitamente alla copia del PTOF, la programmazione didattica triennale Suoni, colori, sapori e odori nelle quattro Stagioni - i luoghi del fare e dell agire dei bambini - illustrandone le attività nei diversi mesi scolastici e sottolineando gli obiettivi formativi privilegiati. Come previsto dalla normativa vigente, il PTOF e la programmazione didattica triennale, potranno subire durante il percorso delle variazioni che verranno stilate dal Collegio docenti e approvate dalle famiglie e all inizio di ogni anno scolastico entro il mese di ottobre.

41 1. PROGETTO NATI PER LEGGERE Leggimi subito, leggimi forte Dimmi ogni nome che apre le porte Chiama ogni cosa, così il mondo viene Leggimi tutto, leggimi ben Dimmi la rosa, dammi la rima Leggimi in prosa, leggimi prima (Bruno Tognolini) PREMESSA Amare la lettura attraverso un gesto d'amore: un adulto che legge una storia. Nel 1999 nasce, a livello nazionale, il progetto Nati per Leggere con l'obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori, bambino e educatore), che cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l'abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all'approccio precoce legato alla relazione. Anche il Comune di Trieste aderisce a questo progetto in collaborazione con il Centro della Salute del Bambino. Partecipare al progetto Nati per Leggere significa promuovere nella nostra scuola la lettura pre scolare ai bambini attraverso stimolazioni che fanno aumentare l interesse, la curiosità, la relazione e il rispetto dell altro. Durante la lettura tutti i bambini saranno proiettati alla partecipazione pro attiva e all ascolto: si cercherà di formare un clima di condivisione volto alla relazione con l altro Attraverso domande, ripetizioni, rappresentazioni grafico pittoriche le storie, fiabe, racconti saranno vissuti, ed esplorati e condivisi dal gruppo. Con questo progetto si vuole inoltre sensibilizzare gli adulti al piacere di leggere con e per i bambini. OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO Promuovere l amore per la lettura e i libri. Sviluppare le capacità di ascolto Sviluppare il linguaggio Favorire una relazione positiva tra insegnante e bambino e tra bambini attraverso la condivisione di un racconto TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Analizzare e confrontare una storia con l associazione tra parole immagini Comprendere, il contesto, il luogo e la trama precedentemente ascoltati Ricostruire ed organizzare il racconto a livello cronologico

42 Mettere in relazione e rielaborare il linguaggio verbale con altri linguaggi. Esprimere sensazioni ed emozioni e saperli comunicare al gruppo e all insegnate. Provare a condividere le proprie emozioni CONTENUTI E METODOLOGIE I bambini prenderanno parte al progetto a gruppi sezione e parteciperanno nel corso dell anno scolastico a più momenti di lettura nella stanza dell accoglimento( con angolo morbido) presente all interno della scuola. Verranno proposti racconti sulle regole, sulle emozioni sull amicizia, sulle stagioni e sugli eventi atmosferici ricollegati a queste ultime ed anche sugli elementi della terra. Argomenti e trame di ogni lettura saranno calibrati in relazione alla fascia d età 4-5- anni. L insegnante sceglierà le letture anche con il suggerimento dalla bibliotecaria della biblioteca comunale per ragazzi e bambini P. Quarantotti Gambini di Trieste. Se possibile, i bambini( a piedi) verranno anche portati a visitare questa Biblioteca situata proprio nel rione di San Giacomo. L uscita didattica permetterà di far scoprire ai bambini la magia di questa biblioteca e in questa sede verranno presentati, in accordo con gli insegnanti accompagnatori letture e dei libri. Se possibile verrà effettuata una uscita (con lo scuolabus, messo a disposizione dal Comune) presso una famosa libreria cittadina che ospita al suo interno un grazioso angolo lettura: i bambini dopo essere stati guidati alla fruizione della scelta del libro potranno proporre al libraio di leggere il libro da loro scelto. Se vi sarà la possibilità di effettuare queste uscite didattiche i bambini saranno accompagnati da un numero di insegnanti congruo in base alle norme di sicurezza vigenti. LO SCAMBIO DEI LIBRI Il percorso prevederà anche un momento di scambio di libri: ogni bambino medio potrà scambiare a scuola con il consenso del genitore un libro portato da casa con quello portato da un compagno. Tutti i bambini lasceranno la loro vecchia lettura per riceverne una nuova! I GENITORI COME LETTORI VOLONTARI Il progetto potrà inoltre coinvolgere anche genitori volontari dei bambini medi interessati a questo percorso educativo alla lettura: vi saranno dei contatti tra insegnante e genitori volontari che riceveranno dei racconti suggeriti dall insegnante stesso e le potranno leggere a scuola ai due gruppi di bambini sempre accompagnati dall insegnante referente Alessandro. Durante gli incontri i bambini medi avranno la possibilità di rileggere alcuni libri, di richiedere la lettura anche più volte del libro preferito tra quelli proposti. I bambini verranno incoraggiati a raccontare e raccontarsi, in un clima di ascolto attivo. Verrà anche proposto ai bambini di realizzare dei disegni su alcuni dei libri letti. Questo progetto verrà portato avanti anche nell anno scolastico con lo stesso gruppo di bambini che diventeranno poi i grandi della scuola. Per permettere a tutti di poter apprezzare, conoscere e condividere al meglio le storie

43 raccontate e lette li racconti saranno facilitati anche utilizzando il supporto della Comunicazione Aumentativa Alternativa ( C.A.A.) che permette di accompagnare i bambini alla miglior fruizione e comprensione del libro narrato. Alcuni dei libri presentati nel corso dei mesi saranno caratterizzati dalla presenza di disegni e testi con immagini facilitate tra quelle in uso nella C.A.A. LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA (CAA) è ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il linguaggio verbale orale. La C.A.A. permette a tutti i bambini di comunicare e di relazionarsi con l ambiente circostante.. Per C.A.A. intendiamo l'insieme di conoscenze, di tecniche, di strategie e di tecnologie che è possibile attivare per facilitare, aumentare la comunicazione con i bambini. E possibile definire Comunicazione Aumentativa/Alternativa (CAA) ogni forma di comunicazione che, integra, aumenta il linguaggio verbale orale. L'aggettivo "Aumentativa " sta ad indicare come le modalità di comunicazione utilizzate siano tese non a sostituire ma ad accrescere la comunicazione naturale. Il termine "Alternativa" intende tutto ciò che può accompagnare la parola, come : immagini, disegni, fotografie, simboli, etc. STRUMENTI E MATERIALI Libri illustrati, libri sonori, libri in tre dimensioni, libri con la C.A.A, puzzle, stereo, cd musicali, macchina fotografica, riviste, quotidiani, ecc...pennarelli, tempere, pennelli, plastilina. I libri presentati e letti ai bambini fanno parte della dotazione personale dell insegnante, della dotazione della scuola o sono di proprietà della biblioteca comunale e vengono prestati all insegnante per la realizzazione del progetto stesso. MODALITA DI OSSERVAZIONE VERIFICA VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE La produzione grafica dei bambini riguardante il vissuto del racconto. Documentazione attraverso Fotografie, disegni e elaborati vari. La verifica verrà fatta in itinere attraverso l osservazione dei bambini e dei loro elaborati, di conseguenza il percorso proposto potrà subire delle variazioni in funzione delle risposte dei bambini stessi durante le attività. SPAZI Aula lettura polifunzionale della scuola TEMPI Da novembre a maggio DESTINATARI Tutte le bambine e i bambini di 4 anni, i MEDI della Scuola INSEGNANTE REFERENTE: Alessandro

44 2. PROGETTO: CONTINUITA -INCONTRIAMOCI A SCUOLA E SCOPRIAMO IL NOSTRO RIONE PREMESSE La continuità tra i diversi ordini scolastici è intesa come modello educativo coerente tra le diverse istituzioni EDUCATIVE/SCOLASTICHE del territorio. Queste rappresentano l ASSE PORTANTE affinché lo sviluppo del bambino avvenga in maniera armoniosa ed efficace pur nei cambiamenti dell età evolutiva nelle diverse istituzioni scolastiche. Il passaggio asilo nido, scuola dell infanzia, scuola primaria rappresentano per il bambino un momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano fantasie, interrogativi e timori. Entrare in un nuovo ordine di scuola significa per il bambino cambiare il gruppo di amici, uscire dalle sicurezze affettive costruite nel vecchio ambiente, affrontare nuovi sistemi relazionali, incontrare nuove regole e nuove responsabilità, ma è anche accompagnato da entusiasmo per il nuovo, desiderio di scoperta e speranza. OBIETTIVO FORMATIVI E DI APRENDIMENTO Elaborare piani d intervento per promuovere adeguatamente la continuità educativa e didattica. aver fiducia di sé e fidarsi degli altri. realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi e sapere chiedere aiuto. esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana. scoprire gli altri e i loro bisogni, le necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise. partecipare alle attività nei diversi contesti. far conoscere all utenza le risorse del nostro rione scoprendo ciò che offre. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Attraverso questo progetto, ci si prefigge di aiutare i bambini a superare i sentimenti di confusione, preoccupazione, rassicurandoli ad affrontare i cambiamenti che li aspetteranno. Ritrovando nell anno scolastico successivo delle tracce della loro esperienza nei loro ricordi personali. CONTENUTI E METODOLOGIE - Incontri fra insegnanti - Analisi dei bisogni tra i vari ordini scolastici - Scelta collegiale del Progetto e del raccordo metodologico - Progettazione condivisa dei tempi e degli spazi - Attività di raccordo - Scambi e confronti sulle strategie educative, metodologiche e sugli strumenti utilizzati.

45 - Per quanto riguarda gli strumenti e le modalità operative, verranno definite ulteriormente dal team docente dei vari ordini di scuola nella riunione che si terrà verso la prima parte dell anno scolastico. La nostra scuola effettuerà la continuità nel territorio circostante del Rione di S. Giacomo diventando meta di uscite esplorative, spazio didattico, da percorrere, vivere e analizzare. In questi ultimi anni abbiamo attivato percorsi di collaborazione e continuità mettendosi in rete con alcune agenzie educative scolastiche. I bambini di cinque anni si recheranno con l insegnante referente a far visita ai bambini delle classi della scuola primaria Duca D Aosta, partecipando a dei laboratori specifici. Quest anno scolastico faranno visita anche alla Biblioteca Comunale Quarantotti Gambini, esploreranno inoltre le zone del rione come Campo S. Giacomo, Piazza Puecher. I bambini di tre anni qui a scuola ospiteranno i bimbi degli asili nido: Semidimela, aziendale del comune Lunallegra, e La Mongolfiera, permettendo a loro di familiarizzare con il nostro ambiente scolastico. In occasioni speciali faranno visita a loro volta al nido sempre con le insegnanti referenti. STRUMENTI E MATERIALI Verranno definiti ulteriormente dal team docente dei vari ordini di scuola nella riunione che si terrà verso la prima parte dell anno scolastico, come: libri di vario genere, carta, cartoncini, pennarelli e tempere, forbici, stereo e CD musicali. MODALITA DI OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE Osservazione degli stati e degli elaborati grafici dei bambini, in itinere La verifica verrà fatta in itinere attraverso l osservazione sistematica ed occasionale dei bambini, per valutare Il grado d interesse per gli argomenti proposti, i tempi di attenzione, la comprensione dei risultati. Verranno realizzati elaborati, manufatti, fotografie. SPAZI Aule e giardino della scuola. Inoltre sono presenti diverse uscite didattiche educative nel nostro rione e nelle sue varie strutture, nelle varie sedi scolastiche. TEMPI Da novembre a giugno 2016/17. Numero di incontri differenziati a seconda della fascia d età, ancora da definire. DESTINATARI Bambini di 3 e 5/6 anni, PICCOLI e GRANDI della Scuola INSEGNANTI REFERENTI Chiara e Giovanna

46 3. PROGETTO L ORTO NELLE VARIE STAGIONI PREMESSA Il progetto educativo L ORTO NELLE VARIE STAGIONI, anche in questo anno scolastico 2016/2017 permetterà di avvicinare, i bambini del gruppo GRANDI delle 4 sezioni della nostra scuola, ai prodotti della natura. Sarà realizzato un orto didattico con dei contenitori posti sul terrazzo della scuola, l interno del nostro giardino. Verranno proposte esperienze di semina e di coltivazione, con un approccio multi sensoriale per conoscere la ciclicità delle colture e per promuovere al consumo di frutta e verdura, elementi nutritivi indispensabili per una corretta alimentazione. Tali prodotti potranno essere utilizzati nella cucina dalla nostra cuoca Tiziana, in modo favorire l assaggio e far capire il diretto utilizzo, dalla terra alla tavola. Tale progetto prevede oltre al gioco e alla didattica tradizionale,ove possibile, eventuali uscite didattiche di approfondimento. Inoltre, tale progetto rappresenterà una grande occasione di stimolo per i bambini, al fine di poter dare loro un occasione di arricchimento culturale ad affinare le capacità di ragionamento e di logica in maniera facile e divertente. Riteniamo che tale progetto educativo didattico ci consentirà di sensibilizzare i bambini all ecologia dell ambiente, portandoli alla scoperta dei misteriosi e delicati equilibri esistenti tra gli esseri viventi che ne fanno parte, e imparando quindi il rispetto nei loro confronti. OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPROFONDIMENTO Percepire lo scorrere del tempo e la necessità dell attesa. Sviluppare la capacità di collocare gli eventi nel tempo. Potenziare la capacità di osservare, toccare, sentire, scoprire e rispettare il mondo vegetale, maturando comportamenti responsabili ed attenti. Realizzare individualmente qualcosa che fa parte della nostra vita di ogni giorno (es. coltivare personalmente un pianta). Responsabilizzare nella cura delle piante coinvolgendo la famiglia. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Conoscere gli elementi indispensabili alla vita. Percepire lo scorrere del tempo e la necessità dell attesa. Ampliare l acquisizione delle conoscenze e la partecipazione ai problemi ecologici. Riconoscere e discriminare gli elementi. METODOLOGIA Il lavoro sarà organizzato per tutti i bambini GRANDI, con incontri esplorativi, emotivi ed operativi nel giardino della scuola, nella classe e in gite scolastiche. Durante alcuni degli incontri, parteciperanno e accompagneranno i bambini dei nonni e delle nonne che da alcuni anni supportano le insegnanti referenti nel corso del progetto.

47 STRUMENTI E MATERIALI carta e cartoncino di vario genere colori(tempere, acquarelli, colori a dita, pennarelli, matite colorate) materiale vario riciclato(scatole e recipienti di materiali riutilizzabili) materiale per giardinaggi: rastrelli, palette, annaffiatoi piante di frutta piante aromatiche: rosmarino, salvia, basilico semenze: girasoli, zucche, zucchine, mais, patate, insalata ecc semenze e bulbi di fiori cassette per le semine terra per vasi MODALITA DI OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE Avverrà sia attraverso l osservazione del coinvolgimento e della partecipazione dei bambini, alle attività proposte che attraverso i loro elaborati e le foto attuate lungo il percorso. TEMPI Durante tutto l arco dell anno scolastico 2016/2017 DESTINATARI Tutti i bambini GRANDI della scuola, tra i quali due bambini diversamente abili accompagnati dai loro insegnanti o educatori. INSEGNANTI REFERENTI : Edda, Rossella 4. PROGETTO GIOCO E IMPARO INSIEME AGLI ALTRI PREMESSA Nelle scuole dell Infanzia Paritarie del Comune di Trieste è prevista l attivazione di percorsi strutturati di prevenzione dedicati all intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: svantaggio sociale e culturale, diversa origine linguistica, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse, in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e La Direttiva ministeriale del 6 marzo In una scuola, come Rena Nuova, ricca di una pluralità di Linguaggi sembra al tempo stesso utile e necessario proporre alle bambine e ai bambini un percorso che li porti ad esplorare un Linguaggio universale come quello corporeo inteso come quella modalità di comunicare non

48 attraverso le parole, ma attraverso tutte quelle componenti che appartengono alla comunicazione non verbale: postura, espressioni facciali, movimenti, al fine di accompagnare il gruppo in esperienze di consapevolezza di sé e degli altri in direzione di una maggiore comprensione e accettazione reciproca. Fin dalla nascita i bambini nascono integrati e competenti, e mostrano di sapere bene come giocare tra loro al di là del linguaggio verbale. Tuttavia a causa, dell attuale situazione sociale e economica, che coinvolge il nostro e altri Paesi, la sicurezza innata del bambino talvolta tende a impasticciarsi, perdendo la sua naturale fluidità. La scuola quindi è luogo dove poter osservare precocemente i primi segnali di disagio e difficoltà e si propone di aiutare e favorire le bambine e i bambini a mantenere il loro stato naturale di equilibrio. Nel contesto scolastico, infatti, molte delle esperienze fondamentali che ogni bambino si trova ad esperire faranno da base per la sua crescita in direzione del Benessere. OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO Promuovere una maggior consapevolezza di sé e del proprio corpo Sviluppare la capacità di ascolto di sé e degli altri Sviluppare il rispetto reciproco Promuovere la Calma, come base necessaria per l apprendimento e per lo sviluppo delle relazioni Sviluppare le capacità attentive Promuovere il rispetto delle regole del gioco e del gruppo Promuovere la capacità di lasciarsi andare e potersi concedere una piacevole pausa TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Con questo progetto ci si prefigge di: sostenere i bambini che l anno successivo inizieranno il loro percorso alla scuola primaria ad affrontare le situazioni di cambiamento; favorire momenti di scambio e di relazione con gli altri sviluppare la capacità di ascoltarsi e di ascoltare esplorare attività nuove ancora sconosciute con curiosità incentivare la capacità di ritagliarsi dei momenti di pausa dove rilassarsi e rigenerarsi CONTENUTI E METODOLOGIE

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