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1 Notizie Statistiche Petrolifere genna 1/2007 nnaio Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DBC Roma

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3 Notizie Statistiche Petrolifere Anno XXI - N 1 - Gennaio Pre-consuntivo petrolifero Unione Petrolifera 2006 Gli indicatori economici italiani Struttura del mercato italiano dell automobile nel 2006 I consumi petroliferi L analisi dei consumi dei principali prodotti petroliferi Le lavorazioni delle raffinerie La stima del costo del greggio importato Le importazioni di greggio Le importazioni di semilavorati Le importazioni di prodotti finiti Le esportazioni di greggio, semilavorati e prodotti finiti I greggi maggiormente importati La produzione delle raffinerie I prezzi dei prodotti petroliferi Le variazioni del prezzo della benzina Le variazioni del prezzo dei gasoli La produzione mondiale di greggio Le quotazioni petrolifere internazionali I prezzi dei prodotti petroliferi nella Ue Sempre meno spazio per le compagnie private Lo sviluppo e l attuazione della nuova normativa comunitaria in materia di qualità dell aria ambiente Notizie in breve A cura dell Unione Petrolifera Via Giorgione, Roma Tel. 06/ Fax 06/ info@unionepetrolifera.it internet: Direttore responsabile Marco D Aloisi Autorizzazione Tribunale di Roma 552/86. Progetto grafico Colorinvisibili - Stampa S.A.R.O. s.n.c. - Roma 1

4 Pre-consuntivo petrolifero Unione Petrolifera Il quadro internazionale Il 2006 è stato un altro anno di forti tensioni sui mercati petroliferi internazionali nonostante il deciso miglioramento dei fondamentali, soprattutto dal lato dell offerta che ha tenuto senza troppi problemi il passo di una domanda apparsa in rallentamento nella seconda parte dell anno. Il fatto che la scelta dell Opec di togliere dal mercato 1,2 milioni di barili al giorno dal 1 novembre (altri 500 mila verranno tagliati con decorrenza febbraio 2007) non abbia avuto contraccolpi evidenti ed immediati sul livello delle quotazioni, è un segno di come il mercato sia considerato ben approvvigionato. A beneficiarne sono state le scorte, che tuttavia hanno mostrato un tasso di crescita inferiore a quello dell ultimo triennio. Determinante per la ricostituzione è stato il perpetuarsi della situazione di contango (consegne a termine più care di quelle a pronti) iniziata nel La domanda totale La domanda totale a fine anno dovrebbe attestarsi a 84,5 milioni di barili al giorno, con un incremento dell 1,1% rispetto al 2005 (1,8% in media negli ultimi dieci anni), cioè poco meno di 1 milione di barili al giorno. Nel complesso, nel periodo la crescita è stata di 8 milioni di barili al giorno (14,7 milioni negli anni ). In frenata è apparsa quella dei paesi Ocse (-0,4%), il cui peso sul totale è sceso al 58% rispetto al 63% del 2000, mentre nei paesi non-ocse è aumentata del 3,2% rispetto al 2005, che diventa quasi il 40% dal L offerta totale L offerta dovrebbe invece chiudere a 85,2 milioni di barili al giorno, 700 mila in più rispetto al 2005 quasi interamente per merito dei Paesi non-opec (+600 mila barili al giorno). Complessivamente, nel periodo la produzione è cresciuta di 8,2 milioni di barili al giorno (14,6 milioni dal 1995). Sostanzialmente stabile il contributo dei paesi Opec il cui peso sul totale dell offerta in media si è mantenuto sui livelli dell ultimo triennio (circa il 40%). Ciò è una conferma di come il mercato nel corso degli anni sia sempre riuscito a mantenere un sostanziale equilibrio, anche nei momenti di maggiore tensione per repentini ed improvvisi rimbalzi della domanda come accaduto tra il 2003 e il Il greggio ai massimi dal 1980 Nell ultimo decennio la progressione dei prezzi del greggio è stata straordinaria (+201%), soprattutto negli ultimi tre anni con il massimo toccato in estate di quasi 80 dollari al barile. Una crescita di oltre 40 dollari al barile di cui più della metà concentrata negli ultimi tre anni: nel periodo la media è stata di 21,7 dollari al barile contro i quasi 50 dell ultimo triennio. I 61,7 dollari al barile stimati in media per il 2006 (11 dollari in più del 2005 rispetto ai 14 dell anno ancora precedente), rappresentano un ulteriore record, essendo il valore più alto mai registrato in termini nominali, superato in termini reali solo da quello dai primi anni 80 (77,2 dollari al barile).

5 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 OFFERTA E DOMANDA PETROLIFERA MONDIALE (milioni di barili/giorno) STIMA Domanda 66,3 69,8 76,5 79,3 82,4 83,6 84,5 Offerta 67,1 70,6 77,0 79,8 83,2 84,5 85,2 Offerta vs. domanda + 0,8 + 0,8 + 0,5 + 0,5 + 0,8 + 0,9 + 0,7 Prezzo (dollari/barile) 22,2 17,2 28,0 28,4 36,4 50,47 61,7 Fonte: AIE LE QUOTAZIONI INTERNAZIONALI DEL GREGGIO (costo Cif dollari/barile delle importazioni dei Paesi Aie) trimestre 18,6 21,6 14,1 11,0 26,8 25,0 19,7 30,9 31,3 42,3 58,1 2 trimestre 19,8 18,1 12,8 15,1 26,4 25,4 24,3 26,2 34,2 48,1 65,1 3 trimestre 20,5 18,2 11,9 19,5 29,2 24,3 26,1 27,5 38,9 57,3 67,0 4 trimestre 23,2 18,7 11,4 23,5 29,5 19,4 26,2 28,6 41,0 54,8 56,5 (*) Anno 20,5 19,1 12,5 17,3 28,0 23,6 24,2 28,4 36,4 50,7 61,7 Variazione vs anno precedente: Dollari/barile 1,4 6,6 + 4,8 + 10,7 4,4 + 0,6 + 4,2 + 8,0 + 14,3 11,0 Percentuale (%) 6,8 34,6 + 38,4 + 61,8 15,7 + 2,5 + 17,4 + 28,2 39,3 +21,7 (*) Stima. Fonte: AIE L anno è però proceduto a strappi: la differenza tra il valore massimo del barile, registrato nel terzo trimestre, e il minimo nell ultimo, è infatti di quasi 13 dollari. Cioè qualcosa meno di quanto è costato in media un barile di greggio per gran parte degli anni 90. Il valore medio del Brent degli ultimi sei anni sale così a circa 38 dollari al barile rispetto ai 18 degli anni 90 (+106%). Ciò in larga parte è stato dovuto all alea di incertezza che ancora pervade il sentimento degli operatori che tendono a reagire a stimoli di carattere psicologico, amplificando l effetto di shock anche di piccola entità. Il rimbalzo delle quotazioni spesso coincide con la ripresa dell interesse degli hedge fund, la cui strategia 3

6 Pre-consuntivo petrolifero Unione Petrolifera 2006 è quella di forzare al ribasso per acquistare e quindi spingere al rialzo per vendere. Da qui l estrema volatilità delle quotazioni. La mole di transazioni finanziarie collegate al petrolio è infatti enorme: nei primi tre mesi del 2006 in media ogni giorno sono stati scambiati oltre 400 mila contratti, l equivalente di 400 milioni di barili al giorno, cioè quasi cinque volte la produzione mondiale. Negli ultimi cinque anni questo tipo di transazioni sono praticamente triplicate, per un totale di 245 trilioni di dollari (3,3 trilioni di contratti). Se è vero che l atteso miglioramento dei fondamentali è una delle determinanti che ha permesso al mercato di rallentare la corsa, rimane comunque chiaramente presente una tendenza di fondo rialzista. Molti analisti sono tuttavia concordi nell indicare prezzi in leggera flessione per il 2007 sebbene con un range di oscillazione piuttosto ampio tra il valore minimo e quello massimo (fino a 30 dollari al barile). Le stime del PIW sui prezzi 2007 Stando ad una recente analisi del Petroleum Intelligence Weekly (Piw) - che ha raccolto le indicazioni di una serie di operatori finanziari - nel 2007 in media il Wti dovrebbe attestarsi intorno ai 62 dollari al barile (66,6 la stima 2006), sebbene non venga esclusa la possibilità che esso possa toccare i dollari se l Opec dovesse proseguire nella sua nuova politica di contenimento dell offerta, che difficilmente permetterà di spingere il prezzo del barile al di sotto dei 55 dollari. Un eventuale nuovo taglio da parte dei paesi Opec preoccupati di evitare cadute eccessive dei prezzi, anche se non auspicabile, potrebbe aiutare la ricostituzione della cosiddetta spare capacity, oggi intorno ai 3,8 milioni di barili al giorno (il 3,5% dell offerta totale, Iraq compreso) rispetto ai 6-8 milioni della fine degli anni 90. Una nostra stima riferita al costo Cif rilevato dall Agenzia internazionale per l energia per il greggio importato dai paesi Ocse, contempla prezzi ancora sostenuti per il 2007 che dovrebbero situarsi su valori compresi tra i 50 e i 60 dollari al barile, in assenza di eventi imprevisti. Gli investimenti in E&P Un risvolto dell attuale congiuntura di prezzi è la decisa ripresa degli investimenti in esplorazione e produzione, cresciuti complessivamente del 75% dal 2002 (276 miliardi di dollari investiti nel solo 2005). Nel 2005 il numero delle perforazioni è stato elevato (2.747 pozzi contro i del 2002), sebbene il costo dei servizi di ingegneria sia lievitato sensibilmente. Stime internazionali indicano in un 30% il maggiore costo sostenuto dall industria nelle attività di esplorazione, concentrate sempre più in aree dove le condizioni sono particolarmente difficili, con i costi di rimpiazzo delle riserve complessivamente cresciuti del 73%. Le zone più promettenti ed agevoli sono infatti precluse agli investimenti stranieri e solo il 4% delle riserve mondiali di greggio 4

7 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 sono controllate oggi da compagnie private o semi-private rispetto al 50-60% di qualche decennio fa. Questa maggiore attività, tuttavia, ha favorito nuove scoperte che nel giro di pochi anni dovrebbero portare sul mercato intorno ai 4,5 milioni di barili al giorno di nuova produzione. Le più recenti e rilevanti sono quelle effettuate nel corso dell anno nel Golfo del Messico, in Congo e nel Mar della Cina, tutte offshore a profondità considerevoli (oltre metri). Almeno 2 milioni di barili al giorno sono attesi già nel I prezzi internazionali dei prodotti Per quanto riguarda le quotazioni internazionali dei prodotti, esse hanno naturalmente risentito delle turbolenze del mercato, presentando in alcuni casi una volatilità ancora più accentuata di quella del greggio, indotta da una progressiva frammentazione qualitativa della mappa dei consumi. In questo caso il 2006 può essere diviso in due distinte fasi: una prima, caratterizzata da un costante progresso delle quotazioni; una seconda, di non altrettanto costante ripiego. La benzina nel periodo gennaio-luglio ha infatti subito in euro/litro un progresso di circa il 41% mentre in quello successivo una flessione del 35%. Il gasolio nella prima parte si è invece apprezzato del 26%, nella seconda è diminuito del 21%. Nel 2006, in media, i prezzi internazionali della benzina in euro/litro sono risultati tuttavia più alti del 17% rispetto al 2005, quelli del gasolio del 10%. Dal 2003 ad oggi il progresso è stato dell 87,5% per la benzina e del 101,5% per il gasolio, contro il 127% del greggio. Il gasolio ha confermato un delta positivo rispetto alla benzina, arrivato a superare 0,07 euro/litro nella prima parte dell anno. Solo per un breve periodo di tempo la benzina ha mostrato quotazioni superiori fino ad un massimo di 0,029 euro/litro - segnatamente in estate per l influenza dell avvio della cosiddetta driving season negli Usa. I margini di raffinazione Per quanto riguarda i margini di raffinazione, dopo due anni di continua ascesa, nei primi 10 mesi dell anno hanno subito una decisa flessione anche per le lavorazioni più sofisticate come cracking e reforming. Considerazioni finali Lo scenario delineato induce ad alcune considerazioni. L offerta ha mostrato di sapersi adeguare tempestivamente agli strappi, anche violenti, di una domanda che nonostante tutto in media annua continua a viaggiare su ritmi elevati, soprattutto nei paesi in via di sviluppo o cosiddetti emergenti. Gli alti prezzi del greggio sembrano continuare a non avere un impatto determinante sull evoluzione attesa della domanda, salvo temporanei raffreddamenti. I prezzi sono il segna- 5

8 Pre-consuntivo petrolifero Unione Petrolifera le più importante ed efficiente nell indicare eventuali situazioni di squilibrio e nell indirizzare le scelte degli operatori. Garantire il buon funzionamento e la trasparenza dei mercati, appare pertanto condizione essenziale per evitare pericolosi contraccolpi sulle economie. Gli attori oggi presenti sul mercato nelle vesti di rinati colossi statali, rischiano di alterare questi meccanismi operando in un contesto protetto ed essendo in molti casi padroni di ingenti risorse energetiche nonché finanziarie, vista l entità delle entrate Opec pari ad 800 miliardi di dollari nel Le economie occidentali poggiano in larga misura sulle forniture di questi paesi i quali, però, cominciano a chiedere parità di trattamento sia in patria che all estero. In molte ed importanti aree produttive sono stati messi in discussione diritti acquisiti, sulla scia di un rinnovato nazionalismo energetico contro cui si hanno ben pochi strumenti a disposizione. Nonostante le buone prospettive di crescita della produzione non-opec (52,74 milioni di barili/giorno attesi nel 2007), i futuri equilibri dipenderanno comunque sempre più dalle politiche adottate dai paesi Opec la cui responsabilità nei confronti del mercato è destinata ad aumentare, considerato l ampio potere di influenza che essi possono ancora esercitare sul livello dei prezzi, sui quali gli altri operatori hanno scarso o nullo potere di influenza. Lo scenario nazionale I consumi di energia Nel 2006 i consumi italiani di energia dovrebbero ammontare a 193,9 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Tep), con una flessione dello 0,3% rispetto al 2005, in presenza di una crescita del Pil dell 1,8%. Ciò permetterà un miglioramento dell efficienza energetica, tornata a calare dopo un decennio di stabilità. La copertura di questo fabbisogno è garantita per il 43,4% dal petrolio (era il 56% nel 1995), il 36,9% dal gas e l 9,1% dai combustibili solidi. In ripresa le rinnovabili, progredite del 6%, il cui peso sul totale è oggi pari al 6,4%. Il calo del petrolio registrato nel 2006 (-1,3%), risulta essere meno evidente rispetto al passato grazie ad un relativo recupero dell olio combustibile impiegato nella termoelettrica, in risposta alla crisi nelle forniture di gas che ha caratterizzato i primi mesi dell anno. Scendendo più nel dettaglio si può osservare che: I consumi petroliferi I consumi petroliferi si stima siano pari a 85,5 milioni di tonnellate, con un calo dell 1,3% rispetto al 2005, pari a 1,2 milioni di tonnellate. Un valore molto più contenuto rispetto a quello del biennio precedente di circa 3 milioni di tonnellate. La benzina ha confermato la (segue a pag. 24)

9 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 Gli indicatori economici italiani Le prime anticipazioni indicano un consolidamento del discreto andamento della produzione industriale in aumento oramai da un quadrimestre. L inflazione ha confermato il valore (+1,8) apparso ad ottobre. I prezzi delle materie prime mostrano a novembre di nuovo variazioni consistenti in aumento. L'immatricolazione di autovetture dopo parecchi mesi non positivi segna una forte ripresa mentre il dato della produzione di auto (relativo ad ottobre) è stato positivo per il dodicesimo mese consecutivo. Per l energia elettrica da registrare un altro mese di crescente richiesta, mentre al contrario per il consumo di gas si fa sentire l'effetto di un autunno assai mite. Produzione industriale media giornaliera Variazione tendenziale + 3,6 0,2 + 3,1 + 1,3 + 1,8 + 1,5 Inflazione Variazione tendenziale 2,3 2,2 2,2 2,1 1,8 1,8 Prezzi materie prime Variazione tendenziale + 26,2 + 28,4 + 13,5 + 4,6 + 5,7 + 11,5 Produzione autovetture Migliaia di unità 81,0 76,0 31,0 84,8 84,6 n.d. Variazione tendenziale + 22,5 + 20,3 + 95,6 + 23,7 + 18,8 n.d. Immatricolazione autovetture Migliaia di unità Variazione tendenziale 12,6 11,1 2,3 2,8 + 0,1 + 6,1 Richiesta di energia elettrica GWh Variazione tendenziale + 2,0 + 4,7 +2,9 + 1,4 + 1,7 + 1,3 Consumo di gas naturale Milioni di m Variazione tendenziale + 1,9 + 5,1 + 1,6 3,4 3,5 7,6 Per alimentazione GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE N.B. Per Variazione tendenziale si intende la variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Struttura del mercato italiano dell automobile nel 2006 Per segmenti Diesel 58,16% Benzina 48,67% Benzina + metano 0,97% Benzina+ elettrica 0,09% Metano 0,08% Benzina + Gpl 0,03% A B C D E F Piccole 15,27% Utilitarie 41,47% Medie 25,99% Medie superiori 13,02% Superiori 3,78% Alto di gamma 0,47% 7

10 I consumi petroliferi nei primi undici mesi 2006 Nei primi undici mesi 2006 i consumi nazionali di prodotti petroliferi, valutati in 78,4 milioni di tonnellate, hanno registrato un decremento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo PRODOTTI PETROLIFERI NOVEMBRE 2006 GEN./NOV Migliaia di Variaz. % Migliaia di Variaz. % tonnellate vs tonnellate vs Gpl (1) 275 4, ,7 Benzina autotrazione (2) 988 5, ,1 Petrolio 2 33,3 20 = Carboturbo , ,3 Gasolio motori (3) , ,5 Gasolio riscaldamento , ,5 Gasolio agricolo 214 3, ,9 Gasolio marina , ,7 Totale gasoli , ,1 Olio combustibile Atz (altri usi) 44 66, ,5 Olio combustibile Btz , ,6 Olio combustibile fluido (3/5 E) 8 27, ,9 Totale Olio combustibile ( ) , ,4 ( ) Non comprende i ritiri da parte del settore termoelettrico. ( ) Comprendono anche sia le importazioni di combustibili a basso costo (emulsioni di greggi pesanti ad alto tenore di zolfo) che di coke di petrolio. (*) Il segno meno indica ricostituzione di scorte; il segno più indica prelievo da scorte. Lubrificanti (4) 49 5, ,4 Bitume 256 1, ,4 Altri prodotti ( ) 360 5, ,5 3,6 Fabbisogno petrolchimico netto 510 3, ,7 Bunkeraggi 259 8, ,5 + 2,8 Variazione scorte presso consumatore/distributore (*): gasolio riscaldamento Consumi olio combustibile termoelettrica (5) , ,2 Consumi e perdite di raffineria 460 1, ,4 Consumi (di raffineria) per produzione energia elet. e term , ,9 TOTALE CONSUMI , ,7 di cui: (1) gpl autotrazione , ,6 (2) benzina rete 964 5, ,0 (3) gasolio rete , ,7 (4) lubrificanti rete 1,9 26,9 18,7 8,3 (4) lubrificanti motori 215 6,9 224,6 3,6 (5) olio combustibile termoelettrica Atz , ,5 (5) olio combustibile termoelettrica Btz , ,4 8

11 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 L analisi dei consumi dei principali prodotti petroliferi Nei primi undici mesi del 2006 la domanda complessiva di carburanti, a parità di giorni di consegna, evidenzia un incremento dell 1,1% rispetto allo stesso periodo Benzina auto La benzina auto evidenzia un calo del 6,1 per cento. La riduzione sconta l effetto strutturale della conversione al diesel, di politiche di limitazione del traffico in vari centri urbani (blocchi domenicali, targhe alterne, ecc ) e anche di una maggiore resa dei motori. Gasolio motori L incremento delle vendite del gasolio motori (+4,5 per cento) è il risultato di una crescita sia del canale rete (+5,7 per cento), che del canale extrarete (+2,5 per cento). Le immatricolazioni di autovetture diesel, nei primi undici mesi 2006, hanno rappresentato il 58,3 per cento (nello stesso periodo del 2005 erano il 58,4 per cento). Gasolio riscaldamento Le vendite del gasolio riscaldamento evidenziano un decremento (-8,5 pe cento). Tenendo conto delle valutazioni integrative, i consumi mostrano una riduzione più marcata, pari all 8,9 per cento. Olio combustibile I consumi di olio combustibile per uso termoelettrico, favoriti nel primo trimestre 2006 dalla crisi delle forniture nel settore gas, evidenziano un aumento (+2,2 per cento) trainato esclusivamente dai prodotti a basso tenore di zolfo, cresciuti del 6,4 per cento. 1,5 1,3 1,1 0,9 2,5 2,0 1,5 1,0 1,2 0,8 0,4 0,0 1,5 1,0 0,5 Benzina auto (*) G F M A M G L A S O N D Gasolio auto (*) G F M A M G L A S O N D Gasolio riscaldamento (*) G F M A M G L A S O N D O. c. uso termoelettrico (*) 0,0 G F M A M G L A S O N D (*) milioni di tonnellate. 9

12 Le lavorazioni delle raffinerie nei primi undici mesi 2006 Nei primi undici mesi 2006 le lavorazioni delle raffinerie italiane sono stimate a 91,3 milioni di tonnellate, con un decremento dell 1,8% rispetto allo stesso periodo del MILIONI DI TONNELLATE VARIAZIONE % VS Greggio 84,5 2,0 Semilavorati esteri 6,2 + 0,4 Additivi/Ossigenati 0,6 = TOTALE 91,3 1,8 Le lavorazioni di greggio di proprietà di committenti esteri (incluse nel totale suindicato) sono stimate in 3,3 milioni di tonnellate ( 3,7%). Al netto di 8,8 milioni di tonnellate di consumi e perdite, la produzione delle raffinerie è stata di 82,5 milioni di tonnellate. Con riferimento ai 102 milioni di tonnellate/anno di capacità di raffinazione effettiva tecnicobilanciata (intesa come quella supportata da impianti di lavorazione secondaria adeguati alla produzione di benzine e gasoli secondo specifica) nel periodo in esame l utilizzo degli impianti è stato pari al 99% (riferito al greggio e ai semilavorati di importazione). La stima del costo del greggio importato nei primi undici mesi 2006 Sulla base dei primi dati disponibili, si valuta che il costo Cif del greggio pagato dagli operatori nei primi undici mesi 2006 sia stato pari a 369,55 euro a tonnellata (+21,3% rispetto allo stesso periodo del 2005) risultante da un costo all' origine di 462,01 dollari a tonnellata (+22,2% rispetto ai primi undici mesi del 2005) e da un cambio effettivo euro/dollaro di 1,2502 (+0,76%) G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D Cambio medio euro/$ Anni G F M A M G L A S O N D ,3119 1,3014 1,3191 1,2938 1,2694 1,2165 1,2037 1,2292 1,2256 1,2015 1,1786 1, ,2103 1,1938 1,2020 1,2271 1,2270 1,2650 1,2684 1,2811 1,2727 1,2611 1,

13 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 Le importazioni di greggio nei primi dieci mesi 2006 In base alle anticipazioni sull andamento dei primi dieci mesi 2006, le importazioni di greggio in Italia confermano il trend negativo e segnano un calo del 3,1%. Le variazioni non si sono distribuite omogenamente tra le varie aree di provenienza: nel Medio Oriente si assiste infatti ad un pesante calo di oltre l 8%, mentre cresce il contributo dei paesi africani (Egitto su tutti) e dell area ex sovietica (per merito dell Azerbaijan). Per quanto riguarda i maggiori paesi fornitori, si conferma il primato della Libia che pesa per oltre il 27%. Seguono a debita distanza la Russia che ha un peso percentuale del 16,7%, l'arabia Saudita con il 12,4% e l Iran con l 11,7%. MILIONI DI TONNELLATE PESO % VARIAZIONE % VS MEDIO ORIENTE 23,19 33,9 8,6 Arabia Saudita 8,51 12,4 17,2 Iran 8,00 11,7 0,3 Iraq 5,41 7,9 + 16,8 Siria 1,21 1,8 47,5 Kuwait 0,06 0,1 54,9 AFRICA 25,93 37,9 + 6,3 Algeria 2,24 3,3 15,9 Camerun 1,15 1,7 + 43,4 Guinea Equatoriale 0,40 0,6 39,2 Egitto 2,08 3, ,2 Libia 18,64 27,2 + 3,2 Nigeria 1,15 1,7 7,4 Altri Africa 0,27 0,4 18,6 Russia 11,44 16,7 26,4 Azerbaijan 4,62 6, ,1 Kazakistan 1,88 2,7 20,0 Norvegia 1,08 1, ,1 Altri 0,32 0,5 + 19,6 TOTALE CONTO PROPRIO 68,45 100,0 2,6 Totale conto committente estero 2,86 13,5 TOTALE IMPORTAZIONI 71,31 3,1 Le importazioni di semilavorati nei primi dieci mesi 2006 Nei primi dieci mesi 2006 le importazioni di semilavorati in Italia sono stimate in calo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo Un indicazione delle provenienze è riportata nella tabella a fianco. MILIONI DI TONNELLATE PESO % VARIAZIONE % vs MEDIO ORIENTE 0,15 3,0 di cui: Arabia Saudita 0,07 1,4 Siria 0,03 0,6 AFRICA 0,96 19,3 13,8 di cui: Algeria 0,24 4,8 45,5 Egitto 0,35 7,0 + 96,3 Libia 0,34 6,8 12,9 AMERICA 0,14 2,8 + 91,1 EUROPA 3,72 74,9 2,7 di cui: Russia 2,41 48,5 0,6 TOTALE IMPORTAZIONI 4,97 100,0 0,8 11

14 Le importazioni di prodotti finiti nei primi dieci mesi 2006 Nei primi dieci mesi 2006 le importazioni di prodotti finiti sono complessivamente stimate in 9,3 milioni di tonnellate con un incremento del 2,7% rispetto allo stesso periodo MILIONI DI TONNELLATE VARIAZIONE % VS Gpl 1,26 3,7 Benzina senza piombo 0,18 33,4 Gasoli 1, ,5 Olio combustibile ( ) 0, ,6 Altri prodotti (s) 5,63 + 5,6 TOTALE IMPORTAZIONI (*) 9,32 + 2,7 di cui: olio combustibile Btz ( ) 0, ,6 ( ) Al netto delle importazioni di olio combustibile del settore termoelettrico. (s) Comprendono anche le importazioni di coke di petrolio. (*) Comprendono le importazioni del settore petrolchimico. Le esportazioni di greggio, semilavorati e prodotti finiti nei primi dieci mesi 2006 Nei primi dieci mesi 2006 le esportazioni italiane sono stimate a 22,2 milioni di tonnellate, inferiori del 6,9% rispetto allo stesso periodo del MILIONI DI TONNELLATE VARIAZIONE % VS Benzine (1) 5,89 1,3 Gasoli 7,13 9,0 Olio combustibile (1) 3,66 12,1 Altri prodotti 4,00 18,1 Greggio e Semilavorati 1, ,0 TOTALE ESPORTAZIONI (*) 22,16 6,9 di cui: (1) olio combustibile Btz 0, ,8 (*) Comprendono le esportazioni del settore petrolchimico. 12

15 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 I greggi maggiormente importati nei primi nove mesi 2006 Nei primi nove mesi 2006 nella classifica dei greggi maggiormente importati svetta ancora il russo Ural con oltre 9 milioni di tonnellate seguito a debita distanza dall Iranian Heavy e dall Arabian Light. Questi primi 3 greggi segnano tutti un forte calo rispetto al corrispondente periodo del 2005 e vengono incalzati al 4 e 5 posto da greggi in crescita come l'iracheno Basrah Light e l'azeri Light (Azerbaijan). A conferma della predominanza della Libia come maggior fornitore ci sono ben 9 greggi libici in classifica. Sono 19 le nazioni da cui l'italia ha importato petrolio e 54 i tipi di greggio importato. importazioni in conto proprio QUALITÀ PAESE DI ORIGINE MILIONI DI TONNELLATE VARIAZIONE % VS URAL Russia 9,323 26,9 IRANIAN HEAVY Iran 5,315 13,4 ARABIAN LIGHT Arabia Saudita 5,152 16,9 BASRAH LIGHT Iraq 4, ,3 AZERI LIGHT Azerbaijan 4, ,0 BU ATTIFEL Libia 3,941 9,1 ES SIDER Libia 2,882 6,7 AMNA Libia 2, ,4 SAHARAN BLEND Algeria 1,871 3,1 ARABIAN HEAVY Arabia Saudita 1, ,8 BREGA Libia 1, ,5 EL SHARARA Libia 1, ,2 BELAYIM BLEND Egitto 1, ,3 CPC BLEND Kazakistan 1,192 24,8 MELLITAH Libia 1,086 SYRIAN LIGHT Siria 0,925 19,4 BOURI Libia 0,922 53,4 FOROOZAN Iran 0, ,5 ZUEITINA Libia 0, ,9 AL JORF Libia 0, ,3 SIBERIAN LIGHT Russia 0, ,4 ARABIAN MEDIUM Arabia Saudita 0, ,2 IRAN LIGHT Iran 0, ,3 KOLE Camerun 0, ,8 KUMKOL Kazakistan 0,461 32,1 Altri greggi 5,320 32,8 TOTALE CONTO PROPRIO 60,907 3,4 Totale conto committente estero 2,502 10,0 TOTALE IMPORTAZIONI 63,409 3,7 13

16 La produzione delle raffinerie nei primi nove mesi 2006 Nei primi nove mesi 2006 la produzione delle raffinerie è stata pari a 76,5 milioni di tonnellate, con un decremento del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del Un indicazione per prodotto è riportata nella tabella a fianco. PRODOTTI OTTENUTI MILIONI DI TONNELLATE VARIAZIONE % VS INCIDENZA % Gpl 1,72 6,9 2,2 Virgin naphta 3,10 2,5 4,1 Benzina auto 14,22 6,0 18,6 Carboturbo/Petrolio 3,11 + 0,6 4,0 Gasolio 27,75 0,5 36,3 Olio combustibile (1) 8,91 10,6 11,6 Lubrificanti 0,92 12,8 1,2 Bitume 2,82 + 9,9 3,7 Zolfo 0,44 + 3,6 0,6 Altri prodotti 1, ,7 1,6 Perdite 0,45 + 9,4 0,6 Consumi (2) (*) 6,75 4,5 8,8 Semilavorati 5,12 1,3 6,7 TOTALE 76,51 2,8 100,0 di cui: (1) olio combustibile Btz 3,84 + 2,9 (2) consumi per prod. di en. el. e termica 1,16 18,5 (2) consumi di semilav. da gassificare per produzione di energia elettrica 2,05 + 3,2 14

17 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 I prezzi dei prodotti petroliferi Ad inizio mese Euro/litro al 1 dicembre 2005 (*) Al 1 dicembre 2006 (*) Gpl auto 0,375 0,638 0, ,1 0,609 4,5 Benzina 0,458 1,226 0,452 1,3 1,219 0,6 Gasolio autotrazione 0,519 1,118 0,512 1,3 1,114 0,4 Gasolio riscaldamento ( ) 0,492 1,075 0, ,2 1, ,1 Euro/kg Prezzo Prezzo Prezzo Variazione % Prezzo Variazione % industriale ( ) al consumo industriale ( ) vs al consumo ( ) vs Olio comb.le denso Btz ( ) 0,306 0,371 0,254 17,0 0,314-15,4 (*) Prezzi medi praticati in vigore a inizio mese, come da rilevazione settimanale del Ministero delle Attività Produttive. ( ) Il prezzo industriale equivale al prezzo al consumo meno la componente fiscale. ( ) Per consegne in lotti da a litri. ( ) Prezzo per consegne al settore industriale (non alla termoelettrica). Medie mensili Euro/litro NOVEMBRE 2005 NOVEMBRE 2006 Gpl auto 0,353 0,612 0, ,5 0,609 0,5 Benzina 0,473 1,244 0,452 4,4 1,220 1,9 Gasolio autotrazione 0,541 1,145 0,514 5,0 1,116 2,5 Gasolio riscaldamento 0,513 1,099 0,497 3,1 1,080 1,7 Euro/kg Prezzo Prezzo Prezzo Variazione % Prezzo Variazione % industriale al consumo industriale vs al consumo vs Olio comb. denso Btz 0,318 0,384 0,262 17,6 0,323 15,9 15

18 Le variazioni del prezzo della benzina Prezzo della benzina senza piombo (Euro/litro) DECORRENZA PREZZO INDUSTRIALE COMPONENTE FISCALE PREZZO AL CONSUMO al 1 gennaio ,371 0,745 1,116 al 30 ottobre ,452 0,767 1,220 al 6 novembre , ,001 0,767 0,000 1,220 0,000 al 13 novembre2006 0,453 0,000 0,767 0,000 1,220 0,000 al 20 novembre2006 0,452 0,001 0,767 0,000 1,219 0,001 al 27 novembre2006 0,452 0,000 0,767 0,000 1,219 0,000 al 4 dicembre ,452 0,000 0,767 0,000 1,219 0,000 all 11 dicembre ,452 0,000 0,767 0,000 1,219 0,000 al 18 dicembre ,452 0,000 0,767 0,000 1,219 0,000 0,032 0,773 0,007 1,257 0,039 Prezzo medio alla pompa (Euro/litro) 1,400 Benzina senza piombo 1,300 1,200 1,100 1,000 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D Prezzo medio industriale (Euro/litro) 0,600 Benzina senza piombo 0,525 0,450 0,375 0,300 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D

19 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 Le variazioni del prezzo dei gasoli Prezzo del gasolio autotrazione (Euro/litro) DECORRENZA PREZZO INDUSTRIALE COMPONENTE FISCALE PREZZO AL CONSUMO al 1 gennaio ,445 0,573 1,018 al 20 novembre ,512 0,602 1,114 al 27 novembre ,512 0,000 0,602 0,000 1,114 0,000 al 4 dicembre ,512 0,000 0,602 0,000 1,114 0,000 all 11 dicembre ,512 0,000 0,602 0,000 1,114 0,000 al 18 dicembre ,512 0,000 0,602 0,000 1,114 0,000 0,561 0,0330,608 0,0061,169 0,039 Prezzo del gasolio riscaldamento (Euro/litro) DECORRENZA PREZZO INDUSTRIALE COMPONENTE FISCALE PREZZO AL CONSUMO al 1 gennaio ,387 0,562 0,949 al 20 novembre ,498 0,583 1,082 al 27 novembre ,493 0,005 0,583 0,000 1,076 0,006 al 4 dicembre , ,012 0, ,002 1, ,014 all 11 dicembre ,497 0,008 0,583 0,002 1,080 0,010 al 18 dicembre , ,001 0, ,001 1, ,0022 Prezzo medio alla pompa (Euro/litro) 1,400 1,250 Gasolio auto Gasolio riscaldamento 1,100 1,100 0,800 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D Prezzo medio industriale (Euro/litro) 0,675 0,575 Gasolio autotrazione Gasolio riscaldamento 0,475 0,375 0,275 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D

20 La produzione mondiale di greggio nei primi dieci mesi 2006 Le indicazioni preliminari sull'andamento della produzione mondiale di greggio nei primi dieci mesi del 2006 evidenziano un lieve aumento (+0,6%) rispetto al corrispondente periodo del Il leggero aumento non è certo trainato dai paesi Opec, dove mediamente la produzione cala dello 0,7%. Tra questi paesi va però evidenziato l'aumento produttivo di Iraq e Libia. Tra i paesi non Opec la produzione è spinta dalle ex repubbliche sovietiche e dal Canada. Tra quelli in calo produttivo segnaliamo Nigeria e Kuwait tra i membri Opec e l'area del mare del Nord che conferma mese dopo mese un inarrestabile calo produttivo dovuto a un progressivo esaurimento dei giacimenti. MIGLIAIA DI BARILI/GIORNO VARIAZIONE % STIMA GENNAIO - OTTOBRE 2006 VS NOVEMBRE 2006 Paesi Opec Arabia Saudita , Emirati Arabi Uniti , Iran , Iraq , Kuwait , Venezuela , Indonesia 915 0,5 905 Libia , Nigeria , Altri , Totale greggio , Liquidi da gas naturale/condensati , Totale OPEC , Paesi non OPEC Stati Uniti , Canada , Regno Unito , Norvegia , Messico , Russia , Altri ex Urss , Cina , Altri non Opec , Totale greggio , Liquidi da gas naturale , Totale non OPEC , Totale Mondiale , Fonte: PIW. 18

21 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 Le quotazioni petrolifere internazionali In novembre la quotazione del mix dei principali greggi di riferimento in Europa su base annua mostra un progresso dell 8,3%. L'incremento maggiore è stato per il greggio Iranian Heavy seguito dal Dubai. Il mix resta comunque superiore di 1,33 $/b rispetto al paniere Opec. Prezzi spot dei principali greggi ($/barile) VARIAZIONE % NOV SETT OTT NOV NOV VS. NOV Brent Dated 55,17 61,71 57,79 58,92 + 6,8 Dubai 51,53 59,97 56,36 56, ,1 Ural Med 52,10 59,47 55,68 56,05 + 7,6 Es Sider 54,64 61,54 57,95 57,99 + 6,1 Iranian Heavy 48,44 56,42 53,66 54, ,5 Mix greggi 52,38 59,82 56,29 56,75 + 8,3 WTI 58,38 63,82 58,79 59,61 + 2,1 Opec Basket 51,13 59,34 54,97 55,42 + 8,4 Prezzi spot dei principali prodotti petroliferi ($/tonn.) AREA MEDITERRANEA AREA NORD EUROPEA OTT NOV OTT NOV Benzina senza piombo Gasolio auto Gasolio riscaldamento Olio combustibile Btz L evoluzione della quotazione del mix greggi (*) ($/barile) (*) Media delle quotazioni dei seguenti greggi: Brent Dated, Dubai, Es Sider, Iranian Heavy e Ural Med. 19

22 I prezzi dei prodotti petroliferi nella Ue al 1 dicembre 2006 (EURO/LITRO) BENZINA SENZA PIOMBO GASOLIO AUTO GASOLIO RISCALDAMENTO prezzo componente prezzo prezzo componente prezzo prezzo componente prezzo industriale fiscale al consumo industriale fiscale al consumo industriale fiscale al consumo AUSTRIA 0,415 0,595 1,010 0,466 0,496 0,962 0,431 0,216 0,647 BELGIO 0,411 0,803 1,214 0,492 0,500 0,992 0,424 0,112 0,536 CIPRO 0,453 0,416 0,869 0,498 0,359 0,857 0,480 0,297 0,777 DANIMARCA 0,425 0,782 1,207 0,471 0,575 1,046 0,488 0,474 0,962 ESTONIA 0,383 0,408 0,791 0,469 0,375 0,844 0,396 0,123 0,519 FINLANDIA 0,419 0,809 1,228 0,503 0,500 1,003 0,400 0,174 0,574 FRANCIA 0,379 0,779 1,158 0,445 0,585 1,030 0,446 0,155 0,601 GERMANIA 0,362 0,817 1,179 0,440 0,616 1,056 0,426 0,139 0,565 GRECIA 0,443 0,466 0,909 0,510 0,410 0,920 0,445 0,117 0,562 IRLANDA 0,409 0,621 1,030 0,482 0,546 1,028 0,530 0,131 0,661 LETTONIA 0,393 0,396 0,789 0,471 0,362 0,833 0,471 0,108 0,579 LITUANIA 0,410 0,414 0,824 0,470 0,375 0,845 0,423 0,101 0,524 LUSSEMBURGO 0,432 0,573 1,005 0,484 0,392 0,876 0,431 0,063 0,494 MALTA 0,531 0,461 0,992 0,522 0,384 0,906 0,545 0,014 0,559 OLANDA 0,458 0,878 1,336 0,489 0,545 1,034 0,502 0,340 0,842 POLONIA 0,419 0,538 0,957 0,489 0,487 0,976 0,438 0,171 0,609 PORTOGALLO 0,438 0,768 1,206 0,492 0,514 1,006 0,467 0,159 0,626 REGNO UNITO 0,378 0,883 1,261 0,450 0,895 1,345 0,413 0,121 0,534 REPUBBLICA CECA 0,415 0,581 0,996 0,485 0,514 0,999 0,472 0,180 0,652 SLOVACCHIA 0,419 0,597 1,016 0,478 0,575 1,053 0,473 0,114 0,587 SLOVENIA 0,406 0,561 0,967 0,458 0,479 0,937 0,423 0,149 0,572 SPAGNA 0,417 0,539 0,956 0,478 0,429 0,907 0,413 0,166 0,579 SVEZIA 0,382 0,786 1,168 0,483 0,627 1,110 0,427 0,572 0,999 UNGHERIA 0,420 0,579 0,999 0,496 0,508 1,004 0,496 0,508 1,004 ITALIA 0,452 0,767 1,219 0,512 0,602 1,114 0,493 0,583 1,076 20

23 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 Spempre meno spazio per le compagnie private La classifica 2006 stilata dal Petroleum Intelligence Weekly (Piw), relativamente alle principali compagnie petrolifere mondiali, rileva che dopo una fase di declino delle società pubbliche a favore delle più dinamiche società private, si sta verificando un inversione di tendenza. Va infatti rilevato un minor spazio di crescita per le supermajors e gli altri gruppi privati, malgrado i cospicui capitali disponibili, rispetto alle emergenti compagnie a capitale misto/statale. Secondo il Piw, sono infatti le compagnie di Stato o parzialmente privatizzate di Paesi emergenti come Russia, Cina ed India le più dinamiche e in netta ascesa. In particolare, in Russia cresce la Lukoil ed ancora di più Gazprom, entrata tra le prime 20 società mondiali grazie ad una politica aggressiva di acquisizioni, salendo dal ventiquattresimo al quindicesimo posto. Invariate le posizioni di Petrobras, KPC, Sonatrach e ConocoPhillips, mentre Petrochina passa dal nono al settimo posto, sorpassando Total e Chevron (quest ultima avvantaggiata dall acquisizione di Unocal). Stabili BP e Royal Dutch Shell, mentre scende di una posizione la venezuelana PDVSA, superata dall iraniana Nioc. Si conferma al primo posto la saudita Aramco, seguita dalla ExxonMobil. In ascesa anche un altra società russa, Rosneft, che pur non comparendo tra le prime venti compagnie, ha guadagnato terreno traendo benefici dalle recenti acquisizioni. LA CLASSIFICA DELLE PRINCIPALI COMPAGNIE PETROLIFERE MONDIALI COMPAGNIA POSIZIONE ATTUALE POSIZIONE PRECEDENTE Saudi Aramco 1 1 Exxon Mobil 2 2 NIOC 3 4 PDV 4 3 BP 5 5 Shell 6 6 PetroChina 7 9 Chevron 8 8 Total 9 7 Pemex 10 9 Conoco Sonatrach KPC Petrobras Gazprom Lukoil Adnoc Eni Petronas NNPC

24 Lo sviluppo e l attuazione della nuova normativa in materia di qualità dell aria 22 A cura dell ing. Franco Del Manso Nel 2002 l'unione europea ha deciso di elaborare una Strategia Tematica sulla Qualità dell'aria all'interno del VI piano d'azione comunitario in campo ambientale. L'obiettivo era quello di raggiungere un livello di qualità dell'aria tale da non provocare effetti negativi significativi né per la salute umana né per l'ambiente. Nell'ambito della Strategia Tematica è stato perciò sviluppato il Programma CAFE (Clean Air For Europe), i cui risultati hanno dimostrato che né l'attuazione della normativa esistente, né la massima riduzione delle emissioni inquinanti tecnicamente fattibile avrebbero consentito di traguardare gli obiettivi della Strategia Tematica al Pertanto, nel mese di settembre del 2005, la Commissione UE ha adottato la Strategia Tematica fissando una serie di obiettivi intermedi da raggiungere al 2020 attraverso una serie di iniziative legislative dirette a limitare l'immissione di sostanze inquinanti in atmosfera. Gli obiettivi di miglioramento stabiliti in ambito comunitario riguardano una previsione di riduzione della mortalità della popolazione generale, dovuta agli effetti delle polveri sottili e dell'ozono, ed una maggiore salvaguardia degli ecosistemi dall'acidificazione, dall'eutrofizzazione e dall'ozono. Per raggiungere gli obiettivi fissati, la legislazione in materia dovrà produrre entro il 2020 una riduzione delle emissioni inquinanti registrate nell'anno 2000, secondo il seguente schema: SO 2 (anidride solforosa): 82% NO x (ossidi di azoto): 60% VOC (composti organici volatili): 51% Ammoniaca: 27% Polveri sottili PM 2,5 (Polveri inferiori a 2,5 µm) 59% La discussione che è stata avviata con le istituzioni comunitarie del Consiglio e del Parlamento sulla proposta della Commissione, ha visto il Consiglio europeo d'accordo con la proposta, mentre secondo il Parlamento il livello di ambizione adottato potrebbe essere ulteriormente reso più severo. Tali posizioni si rifletteranno sicuramente nel corso dell'iter legislativo che le varie proposte di direttive dovranno affrontare prima di essere inserite nella normativa comunitaria. L'azione della Comunità Europea dovrebbe pertanto svilupparsi secondo le seguenti direttrici: Revisione della direttiva sulla qualità dell'aria ambiente; Revisione della direttiva NEC sui tetti nazionali alle emissioni Proposta di direttiva sui piccoli impianti di combustione (inclusi quelli civili) Applicazione diffusa dello Stage II per il contenimento dei VOC nelle stazioni di servizio Azioni di contenimento nei trasporti (terrestri, marini e aerei) Azioni nel settore dell'agricoltura (soprattutto ammoniaca). Per quanto riguarda la proposta di modifica della direttiva sulla qualità, la Commissione UE intende riunire in un'unica normativa la Direttiva Quadro 96/62/CE, le quattro direttive collegate finora adottate e la Decisione sullo scambio di informazioni. In questo processo, i Valori Limite per SO 2, NO x, ozono, CO, benzene e piombo rimarranno gli stessi mentre alcune variazioni saranno adottate per i limiti alle polveri. In particolare, sarà eliminata la seconda fase di controllo del PM10 (Polveri inferiori a 10 µm) che preve-

25 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 deva solo 7 superamenti annui contro i 35 attuali e sarà inserito un nuovo limite al PM2,5. Inoltre vengono inserite delle clausole di flessibilità che consentiranno agli Stati membri: di prorogare, a determinate condizioni, fino a tre anni le scadenze per il raggiungimento dei limiti del PM10 e cinque anni per gli NO x e il benzene di scorporare dal computo delle concentrazioni delle polveri in atmosfera i contributi dovuti a cause naturali (sabbie sahariane, aerosol marino e rimescolamento del pulviscolo stradale) di evitare le misure negli hot spot luoghi ad elevatissime concentrazioni di inquinanti ma poco significativi in termini di esposizione per la popolazione generale. La regolamentazione della qualità dell'aria ambiente per il PM2,5 seguirà un nuovo approccio, orientato alla riduzione dell'esposizione umana a lungo termine. A tal fine viene introdotto un Indicatore di Esposizione Media (AEI) espresso in µg/m 3 calcolato come valore medio di concentrazione, per un periodo di tre anni, di tutti i punti di campionamento di una determinata area. La posizione attuale delle istituzioni comunitarie sulla regolamentazione dell'indicatore AEI è riportata di seguito: Proposta della Commissione: Parlamento Europeo in prima lettura: 20 g/m 3 valore obiettivo al g/m 3 limite obbligatorio a partire dal g/m 3 limite obbligatorio a partire dal 2010 Consiglio UE (Posizione Comune): 25 g/m 3 valore obiettivo al g/m 3 limite obbligatorio a partire dal 2015 Il processo comunitario per l'adozione della nuova direttiva sulla qualità dell'aria è quello della codecisione ed è stata al momento completata la fase relativa alla prima lettura. Nelle prossime settimane il testo della proposta, elaborato dal Consiglio UE, sarà trasmesso al Parlamento per la seconda lettura. L'accordo finale sul testo della direttiva e conseguentemente la sua adozione, potrà concretizzarsi nella prima metà del Sulle altre iniziative legislative la discussione è ancora ad uno stadio iniziale. Solo per la revisione della Direttiva NEC sui tetti nazionali alle emissioni è iniziato il confronto in ambito comunitario e si prevede che la Commissione possa presentare entro giugno 2007 una proposta di direttiva che modifica quella esistente. Considerando i limiti previsti e le flessibilità introdotte per il raggiungimento degli stessi, l'industria petrolifera giudica soddisfacente il testo finora elaborato per la revisione della direttiva sulla qualità dell'aria ambiente. Una delle criticità ancora esistente è relativa al mancato accoglimento, nella Posizione Comune del Consiglio UE, di un emendamento del Parlamento in cui si consente agli impianti industriali regolati dall'ippc di non andare al di là dell'applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) anche qualora gli standard di qualità dell'aria non dovessero essere rispettati. Tale clausola, peraltro, è già presente nella Direttiva 2004/107/EC sulla gestione e qualità dell'aria ambiente. 23

26 Pre-consuntivo petrolifero Unione Petrolifera 2006 (segue da pag. 6) ITALIA: I CONSUMI DI ENERGIA (milioni di Tep) STIMA Mtep Incid. % Var. % vs Combustibili solidi ( ) 15,0 12,5 12,9 14,2 15,3 17,1 17,0 17,6 9,1 + 3,5 Gas naturale 39,1 44,8 58,4 58,1 64,1 66,5 71,1 71,6 36,9 + 0,7 Import. nette di elettricità (*) 7,4 7,9 9,2 10,3 10,2 8,9 9,4 8,2 4,2 12,7 Petrolio ( ) 92,5 95,7 92,0 92,1 90,8 88,0 85,2 84,1 43,4 1,3 Fonti rinnovabili (*) ( ) 8,2 9,7 12,2 11,5 11,4 13,1 11,7 12,4 6,4 + 6,0 Totale ( ) 162,2 170,6 184,7 186,2 191,8 193,6 194,4 193,9 100,0 0,3 % del petrolio 57,0 56,1 49,8 49,5 47,3 45,5 43,8 ( ) Dal 1990 non comprende le Biomasse (combustibili vegetali). (*) Per la trasformazione dei kwh in Tep si è utilizzato il coefficiente termoelettrico di ogni anno. ( ) Stime riviste dall anno 2000, a seguito variazione metodologica nell acquisizione dei dati Coke di petrolio. ( ) Comprende: Idrica, Geotermica, Nucleare, RSU, Solare termico, Eolico, Fotovoltaico e, dal 1990, anche le Biomasse (combustibili vegetali). ( ) Valori non coincidenti con quelli del Bilancio Energetico Nazionale per diversa metodologia di calcolo delle Importazioni di energia elettrica e delle Fonti rinnovabili. ITALIA: I CONSUMI PETROLIFERI (milioni di tonnellate) STIMA Milioni di tonn. Var. % vs. 2005( ) Benzina autotrazione 11,7 13,5 17,4 16,8 14,6 13,5 12,6 7,0 Gasolio autotrazione 13,3 16,6 16,6 18,3 24,0 24,4 25,4 + 4,1 Gasolio riscaldamento 10,1 6,9 3,6 3,6 2,8 2,9 2,7 6,7 Olio combustibile 23,3 26,8 26,9 16,7 10,6 8,1 8,3 + 3,8 Fabbisogno petrolchimico 5,5 7,0 7,8 7,0 6,6 6,5 6,1 6,8 Altri prodotti ( ) 11,2 14,7 14,4 19,0 17,5 17,3 17,4 + 0,8 Bunkeraggi 3,5 2,7 2,5 2,8 3,5 3,5 3,6 + 4,1 Consumi di raffineria 5,3 5,6 6,3 9,1 9,9 10,0 9,6 3,9 Totale domanda 83,9 93,8 95,5 93,3 89,5 86,2 85,7 1,0 Variazione scorte ( ) + 0,2 0,3 + 0,6 + 0,2 + 0,1 + 0,5 0,2 Totale consumi 84,1 93,5 96,1 93,5 89,6 86,7 85,5 1,3 ( ) Calcolata in migliaia di tonnellate. ( ) Dal 1998 sono compresi i Combustibili a Basso Costo (Orimulsion); nel 2003 è stata effettuata una variazione metodologica delle statistiche nazionali relative al petrolio. Sono stati integrati dati del Coke di petrolio di fonte Ministero delle Attività Produttive con quelli dell Istat. ( ) Il segno meno indica ricostituzione di scorte; il segno più indica prelievo da scorte. 24

27 Notizie Statistiche Petrolifere 01/2007 tendenza riflessiva iniziata nel 2004 perdendo ulteriori 900 mila tonnellate, mentre il gasolio ha guadagnato circa 1 milione di tonnellate. La somma dei due prodotti torna positiva con un lieve progresso dello 0,2%. L olio combustibile, per la prima volta dal 1995, ha mostrato una ripresa, pari al 3,8%, principalmente per l allentamento dei vincoli sulla produzione termoelettrica legati alla crisi delle forniture di gas russe. La raffinazione Il sistema di raffinazione ha fatto registrare ulteriori miglioramenti per effetto del potenziamento e ottimizzazione degli impianti, con una capacità che nel 2006 ha sfiorato i 102 milioni di tonnellate/anno. La flessione nelle lavorazioni, stimata nel 2% con un tasso di utilizzo del 97%, è dovuta in larga parte alle fermate straordinarie di diversi impianti. Nel complesso, nel 2006 sono stati lavorati 92,3 milioni di tonnellate di greggio, di cui 3,7 per conto committenti esteri e 6,7 milioni di semilavorati esteri. Nel 2006 il livello delle esportazioni ha fatto registrare una battuta d arresto, stimata in 1,7 milioni di tonnellate in meno. Il calo più evidente ha riguardato il gasolio e l olio combustibile, le cui esportazioni sono diminuite rispettivamente del 6,5% e dell 8%, mentre ha mostrato di tenere la benzina. Gasolio e olio combustibile rappresentano oltre il 50% del totale delle esportazioni. Se non fosse intervenuta una contrazione delle lavorazioni, i valori esportati nel 2006 sarebbero risultati in linea con quelli del Riguardo alle importazioni, nei primi nove mesi del 2006 sono state pari a 63,4 milioni di tonnellate (-3,7% rispetto allo stesso periodo del 2005), con il continente africano che ha fornito il 37,4% del totale, ed in particolare la Libia che copre il 27,3% del nostro fabbisogno petrolifero. La fattura petrolifera Confermando le nostre previsioni di giugno, la fattura petrolifera nel 2006 dovrebbe attestarsi a 27,4 miliardi di euro, 5 miliardi in più rispetto all anno precedente (+22%), dovuti al deciso rialzo delle quotazioni internazionali del greggio importato (+21,5%). Ad attenuare la portata di tale incremento sono stati l accennata contrazione dei consumi (-1,3%) e il rafforzamento dell euro sul dollaro (+1,3%). Si tratta comunque del valore più alto in termini nominali dal Il costo del greggio importato Il costo del greggio importato è aumentato rispetto all anno precedente del 19,7%, riflettendo praticamente in misura quasi totale l incremento registrato in dollari (+21,5%). Ciò grazie al rafforzamento dell euro su un dollaro (+1,7%) particolarmente debole nell ultima parte dell anno. Dal 2003 il costo del barile importato è praticamente raddoppiato (+97%). La fattura energetica nel 2006 La fattura energetica - ossia l onere che il paese spende per approvvigionarsi dall estero - ha mostrato una sensibile crescita stimata in circa 10 miliardi di euro rispetto al 2005, toccando i 48 miliardi di euro (+24,4%). Un valore che corrisponde al 3,3% del Pil, il più elevato dell ulti- 25

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