ROME REHABILITATION 2012 LA PATOLOGIA DOLOROSA NON SPECIFICA DEL RACHIDE Roma -27 giugno 2012

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1 ROME REHABILITATION 2012 LA PATOLOGIA DOLOROSA NON SPECIFICA DEL RACHIDE Roma -27 giugno 2012 Tecniche manipolative - Regole di applicazione- Le sette tecniche di base Vittorio Marcelli

2 LESIONE DI BASE: Perdita di mobilità, sovente associata ad un blocco in malposizione (Disfunzione somatica). MANIPOLAZIONE: Ripristina la mobilità perduta LESIONE DI BASE: Sublussazione vertebrale. MANIPOLAZIONE: Pretesa di far ripercorrere alla vertebra spostata il cammino inverso Propone la REGOLA DEL NON DOLORE E DEL MOVIMENTO CONTRARIO. Vantaggio: fa riferimento solo al dolore. MANIPOLAZIONE: DDIM

3 LA MANIPOLAZIONE VERTEBRALE DEVE STIMOLARE LA DIREZIONE LIBERA OPPOSTA A QUELLA DOLOROSA DI MOVIMENTO. DEVONO ESSERE SEMPRE PRESENTI,, PER UN ATTO MANIPOLATIVO SCEVRO DA RISCHI, ALMENO TRE DIREZIONI LIBERE. IL GESTO MANUALE, DEVE PRESUPPORRE UNA ADEGUATA CONOSCENZA CLINICA DELLE PATOLOGIE DEL DISTRETTO VERTEBRALE INTERESSATO

4 IL SEGMENTO MOBILE DI JUNGHANNS UNITA ANATOMO-FUNZIONALE DELLA COLONNA VERTEBRALE COMPRENDE LE STRUTTURE ANATOMICHE MOLLI CHE UNISCONO - SEPARANO DUE VERTEBRE ADIACENTI: - DISCO INTERVERTEBRALE - ARTICOLAZIONI INTERAPOFISARIE POSTERIORI - SISTEMA LIGAMENTOSO DI CONNESSIONE INNERVATO DALLE BRANCHE POSTERIORI E DAL NERVO SINU-VERTEBRALE DI LUSCHKA

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6 DISFUNZIONE DOLOROSA INTERVERTEBRALE SEGMENTARIA, BENIGNA, DI NATURA MECCANICA E RIFLESSA, GENERALMENTE REVERSIBILE. DOLORI A DISTANZA: Irritazione branca posteriore del nervo spinale Sofferenza dell art. interapofisaria o dei legamenti Manifestazioni cellulalgiche, teno-periostee o mialgiche riflesse

7 I DDIM DETERMINANO LA MAGGIOR PARTE DEI DOLORI COMUNI DI ORIGINE VERTEBRALE DESÉZE USÓ IL TERMINE COMUNE PER DISTINGUERE I DOLORI FUNZIONALI E MECCANICI, SENZA CAUSA APPARENTE, DA QUELLI CON UNA EZIOLOGIA BEN PRECISA, SU BASE ANATOMO- PATOLOGICA: AFFEZIONI EXTRA ED INTRA RACHIDEI, LESIONI VERTEBRALI DI ORIGINE TUMORALE, INFIAMMATORIA, METABOLICA E TRAUMATICA.

8 I DDIM SONO PRESENTI PIÚ FREQUENTEMENTE NELLE ZONE TRANSIZIONALI OCCIPITO-CERVICALE, CERVICALE, CERVICO-DORSALE, DORSO-LOMBARE E LOMBO-SACRALE (sollecitate nei movimenti quotidiani e soggetti a una ricca patologia meccanica) SINDROME DELLE ZONE TRANSIZIONALI DI MAIGNE

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12 IRRITAZIONE BRANCA POSTERIORE NERVO INTERVERTEBRALE MODIFICAZIONI PALPABILI (Manovra del pinzamento- rotolamento) DELLA CONSISTENZA E SENSIBILITÁ DEI TESSUTI CUTANEI (Cellulalgie), MUSCOLARI (Cordoni Mialgici) E TENO-PERIOSTEI IN RELAZIONE CON LA SOFFERENZA DI UN SEGMENTO MOBILE (disco articolaz. Interapofisarie sistema legamentoso di connessione- muscoli

13 DIRETTA CONSEGUENZA DI TRAUMATISMI RACHIDEI DIRETTI E INDIRETTI, SFORZI, FALSI MOVIMENTI, ALTERAZIONI POSTURALI.

14 E essenzialmente clinica e di esclusione. É pertanto indispensabile un approccio di tipo medico al soggetto.

15 Principi generali dell esame esame COLLOQUIO ED ANAMNESI 1) ESAME CLINICO: Esame di insieme statico Esame di insieme dinamico Esame di mobilità regionale Esame segmentario

16 Una croce indica una limitazione dolorosa. Una barra indica una limitazione non dolorosa. Un cerchio indica un passaggio doloroso.

17 ESAME SEGMENTARIO ESAME DEL RACHIDE SEGMENTO PER SEGMENTO ATTRAVERSO L IDENTIFICAZIONE DEL DOLORE ALLE SEGUENTI MANOVRE: PRESSIONE ASSIALE SULL APOFISI SPINOSA PRESSIONE LATERALE SULLA SPINOSA, PRESSIONE LATERALE CONTRASTATA PRESSIONE-FRIZIONE SU CIASCUNA ARTICOLAZIONE POSTERIORE PRESSIONE SUL LEGAMENTO INTERSPINOSO MANOVRA DI PINZAMENTO-ROTOLAMENTO

18 NON ESISTE UN TRATTAMENTO STANDARD PER I DDIM, MA SI DEVE TENERE CONTO DEL DISTURBO DI CUI IL DDIM É RESPONSABILE, DELLO STATO VERTEBRALE, DELLO STATO GENERALE, DEL TERRENO E DELLE MANIFESTAZIONI NEUROTROFICHE ASSOCIATE. CASI ACUTI Cervicale: NO MANIPOLAZIONI, SI INFILTRAZIONE Dorsale basso o Lombare: MANIPOLAZIONE o INFILTRAZIONE ARTICOLARE POSTERIORE CASI CRONICI DIM RECIDIVANTI MANIPOLAZIONE COME TRATTAMENTO DI SCELTA MANIPOLAZIONE E RIEDUCAZIONE MOTORIA

19 MASSAGGIO DEI MUSCOLI PARAVERTEBRALI MASSAGGIO TRASVERSO PROFONDO MANOVRE DI RILASSAMENTO SUL RACHIDE TRAZIONI MANUALI MOBILIZZAZIONI SCAPOLARI STIRAMENTI TECNICHE DI MITCHELL

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28 MOVIMENTO PASSIVO, GENERALMENTE RIPETUTO, CHE NON COMPORTA ALCUN MOVIMENTO BRUSCO E FORZATO

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45 MANOVRA ARTICOLARE BREVE E RAPIDA CHE PORTA UN ARTICOLAZIONE AL DI LÀL DEL SUO GIOCO FISIOLOGICO SENZA OLTREPASSARE IL SUO LIMITE ANATOMICO. ACCOMPAGNATA DA UN RUMORE DI SCROSCIO DATO DAL BRUSCO ALLONTANAMENTO DELLE SUPERFICI ARTICOLARI MESSE SOTTO TENSIONE. PUÒ ESSERE DIRETTA, INDIRETTA o SEMINDIRETTA (assistita o contrariata). SI SVOLGE IN TRE TEMPI: MESSA IN POSIZIONE, MESSA IN TENSIONE DEL SEGMENTO VERTEBRALE, IMPULSO MANIPOLATIVO PROPRIAMENTE DETTO.

46 IL MATERIALE: Lettino ad altezza variabile,regolabile istantaneamente. Sgabello a sbarre Cuscino per il confort del paziente. Piccoli cuscini solidi che possono essere sostituiti da asciugamani.

47 Manipolazione diretta Manipolazione semi indiretta assistita Manipolazione indiretta Manipolazione semi indiretta contrariata

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52 LE SETTE TECNICHE DI BASE Due tecniche cervicali Due dorsali Una dorso-lombare Due lombari

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54 La prima Tecnica può essere utilizzata a tutti i livelli del rachide cervicale, facendo variare il punto di applicazione

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63 La seconda Tecnica si rivolge soprattutto alla giunzione cervico-dorsale

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68 La prima Tecnica,con paziente seduto,è classica per la regione per la regione media e inferiore

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73 La seconda Tecnica, in decubito dorsale,è interessante per il tratto medio e inferiore

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78 E ideale per il trattamento in rotazione del rachide dorsale inferiore e lombare.permette numerose combinazioni con flessione,estensione e lateroflessione.

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83 Il paziente è coricato sul fianco(dx nell esempio),testa appoggiata sul cuscino,la gamba sx piegata, il piede appoggiato nel cavo popliteo dx.piano delle spalle sx a 45 rispetto al piano del lettino, bacino a 90 rispetto al piano del del lettino, ginocchio in estensione,lieve flessione della coscia sul bacino,il piede all esterno del lettino

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86 Paziente coricata a dx( nell es.) per una rotazione a sx.gamba sx piegata,il piede aggangiato nel cavo popliteo dx. Il piano delle spalle è perpendicolare a quello del lettino,la gamba inferiore è tesa nel lettino.

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88 LA MANIPOLAZIONE NON É UN MOMENTO A SÉS STANTE MA DEVE ESSERE INSERITA IN UN PROGRAMMA RIABILITATIVO PIÚ AMPIO, NEL QUALE L OBIETTIVO INIZIALE DELLA SCOMPARSA DEL DOLORE É SOLO UNA TAPPA VERSO IL RECUPERO DELLA SALUTE ED IL RITORNO AD UNA NORMALE QUALITÁ DELLA VITA.

89 PER IL MANTENUTO STATO DI VEGLIA!

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