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1 imparare dall esperienza

2 Titolo originale: Learning from Our Experience. Human Rights Education Monitoring and Evaluation Toolkit 2010 Amnesty International Publications International Secretariat Peter Benenson House 1 Easton Street London WC1X ODW United Kingdom Index: POL 32/009/ Edizione italiana Amnesty International Sezione Italiana Tutti i diritti di riproduzione riservati. Questa pubblicazione, che è protetta dal diritto d autore, può essere riprodotta gratuitamente, con qualsiasi procedimento, a scopo di sensibilizzazione, di campagna o d insegnamento, ma non a scopo commerciale. I titolari dei diritti d autore chiedono di essere informati di qualsiasi utilizzo di questo documento per valutarne l impatto. Ogni riproduzione in altre circostanze, o riutilizzo in altre pubblicazioni, o traduzione, o adattamento richiedono la previa autorizzazione scritta degli editori, che potranno esigere il pagamento di un diritto. Per qualsiasi richiesta d informazione o d autorizzazione, si prega di contattare copyright@amnesty.org.

3 indice Introduzione p. 04 capitolo 1 Monitoraggio e valutazione nell educazione ai diritti umani: i principi fondamentali L Educazione ai diritti umani per Amnesty International p. 06 Principi chiave e definizioni p. 09 La logica del cambiamento p. 14 capitolo 2 Monitoraggio e valutazione di un progetto Introduzione p. 20 Integrare il piano di monitoraggio e valutazione sin dalla fase della concezione del progetto p. 22 Elaborare un piano di monitoraggio e valutazione p. 29 Effettuare il monitoraggio e la valutazione p. 42 Analisi dell impatto p. 47 capitolo 3 Monitoraggio e valutazione edu: esempi pratici Introduzione p. 49 Formazioni singole e laboratori di sensibilizzazione p. 50 Formazioni multiple/laboratori di capacity building (sviluppo delle capacità) p. 52 Reti edu p. 55 Materiali scritti, risorse e altri prodotti edu p. 56 Educazione ai diritti umani integrata nei programmi didattici p. 58 Programmi esperenziali p. 63 Organizzazioni e istituzioni partner per l Educazione ai diritti umani p. 64 Contenuti degli allegati p. 69 Note p. 70 Riferimenti bibliografici p. 72

4 4 imparare dall esperienza introduzione Il monitoraggio e la valutazione sono parte integrante di ogni attività di Educazione ai diritti umani (EDU). Ci aiutano a comprendere il nostro lavoro, che impatto ha e come contribuisce alla creazione di una cultura in cui i diritti umani siano protetti e rispettati. Inutile aggiungere poi come il monitoraggio e la valutazione contribuiscano a migliorare il nostro operato, garantendo che quanto facciamo risponda ai bisogni e alle aspettative dei partecipanti e tenga in conto il loro background e le sfide, in tema di diritti umani, che potrebbero incontrare. Lo scopo di questo manuale Questo manuale è stato sviluppato con l obiettivo di rafforzare la capacità di Amnesty International di inserire il monitoraggio, la valutazione e la misura dell impatto nelle attività e nei programmi EDU, per migliorarne efficacia e impatto. È uno strumento pratico e di facile uso che ci aiuterà a strutturare la pianificazione EDU e a elaborare dei piani per monitorare e valutare i nostri risultati. Non abbiamo bisogno di essere specialisti per portare avanti questo tipo di lavoro. Le attività e gli approcci contenuti in questo manuale sono facili da capire e da mettere in atto e, attraverso i vari passaggi, sarà semplice procedere attraverso tutte le fasi. Con l aiuto della pratica e dell esperienza poi, questi diventeranno di volta in volta più semplici e parte naturale della pianificazione e realizzazione dei nostri progetti EDU. Il presente manuale si basa su risorse e strumenti di monitoraggio e valutazione che Amnesty International ha sviluppato e già utilizzato (come il quadro sulla Dimensione del cambiamento ), o disponibili al di fuori del Movimento. Nasce quindi da buone pratiche che ben si adattano al lavoro EDU. Tiene inoltre in considerazione i diversi tipi di pianificazione EDU già esistenti in Amnesty. Per esempio, la maggior parte dei programmi comportano processi educativi volti a rafforzare conoscenze e abilità, attitudini e valori, e infine comportamenti (sia privati/ individuali che pubblici/sociali). Ogni valutazione dovrà cercare le prove di cambiamento in queste aree. Tuttavia, dovremo guardare anche ai risultati che si legano non solo alla sfera dell apprendimento ma anche a obiettivi EDU più ampi all interno del Movimento, come la crescita della membership, la crescita dell attivismo e lo sviluppo delle capacità dei rights holders 1. Se esaminiamo questi diversi livelli di risultati, è facile comprendere come il tempo e l energia dedicati al monitoraggio e alla valutazione costituiscono un investimento sicuro per la programmazione strategica, per i valori di partecipazione e di trasparenza e l impegno per un continuo miglioramento dei programmi. Chi dovrebbe usare questo manuale? Chiunque gestisca progetti e programmi EDU in Amnesty dovrebbe utilizzare questo manuale per garantire che il monitoraggio e la valutazione siano integrati nel processo di gestione progettuale, al fine di migliorare efficacia e impatto del proprio lavoro. Sebbene il contenuto di questa guida sia scritto specificamente in un contesto che attiene al lavoro 1. Tutti i trattati sui diritti umani, a partire dalla Dichiarazione universale sui diritti umani del 1948, pongono al centro la persona come titolare di diritti (rights holder) nella sua relazione con chi ha (porta) il dovere di rispettarli e promuoverli (duty bearer). I duty bearers (governi, istituzioni, famiglia e individui) sono vincolati a rispettare, proteggere e promuovere i diritti umani. I rights holders hanno il diritto di reclamare i propri diritti dai duty bearers, ma devono anche rispettare i diritti degli altri. L essere titolare di diritti comporta infatti delle responsabilità prima di tutto verso se stessi e di conseguenza verso gli altri. (Save the Children Italia Onlus, Verso una pedagogia dei diritti, 2007, pag. 10)

5 5 imparare dall esperienza e all approccio di Amnesty, potranno trovarlo utile anche coloro che, al di fuori del Movimento, siano impegnati in attività EDU o vogliano esplorare approcci diversi al monitoraggio e alla valutazione in altri campi. Presentazione del manuale La guida si compone di vari capitoli e da una serie di allegati a titolo di esempio (in inglese). Il primo capitolo presenta una panoramica del lavoro EDU di Amnesty, i principi essenziali e le definizioni inerenti il monitoraggio e la valutazione. Introduce inoltre i fondamenti della logica del cambiamento. Il secondo capitolo descrive i passi da intraprendere per integrare il monitoraggio, la valutazione e la misura dell impatto nella pianificazione EDU. Il terzo capitolo fornisce esempi di attività EDU realizzate all interno di Amnesty e suggerisce i metodi di valutazione più adatti. Il manuale include inoltre una bibliografia completa (compresi alcuni link) e ulteriori riferimenti sul monitoraggio e la valutazione. Gli allegati presentano una serie di esempi pratici in inglese con strumenti e risorse che facilitano il monitoraggio e la valutazione, ben adattabili ai programmi EDU. Questa pubblicazione è parte del lavoro di Amnesty International sul monitoraggio, la valutazione e la misura dell impatto EDU, diretto dallo Human Rights Education Team del Segretariato Internazionale. Ringraziamenti Il Segretariato Internazionale tiene a ringraziare tutte le persone che hanno dedicato il loro tempo e la loro esperienza alla preparazione di questa guida. Ringraziamo in particolare Felisa Tibbitts che l ha redatta. Desideriamo, inoltre, esprimere la nostra riconoscenza alle persone che hanno generosamente contribuito al suo sviluppo rivedendone le bozze o fornendo commenti e risorse: Vibeke Eikás (AI Norvegia), Anne Molloy (AI Irlanda), Sandra Reitz (AI Germania), Judit Kende (AI Ungheria), Maneesh Pradhan (ILU Segretariato Internazionale), Sneh Aurora (HRE Team Segretariato internazionale), Helen Trivers (HRE Team Segretariato Internazionale) e Dariusz Grzemny (HRE Team Segretariato Internazionale). L edizione italiana è stata curata da Francesca Cesarotti e Flavia Citton, per la traduzione si ringrazia la rete traduttori di Amnesty International Sezione Italiana. Lista delle abbreviazioni utilizzate in questa guida GPS: Global Priority Statement EDU: Educazione ai diritti umani IS: Segretariato Internazionale ISP: Piano Strategico Integrato ONG: Organizzazione Non Governativa PEST: (analisi dei fattori) Politici, Economici, Sociali e Tecnologici REAP: Rights Education Action Programme SWOT: (analisi dei fattori di) Forza, Debolezza, Opportunità, Rischi UNESCO: Organizzazione delle Nazioni Unite per l educazione, la scienza e la cultura DUDU: Dichiarazione universale dei diritti umani

6 6 imparare dall esperienza capitolo 1 Monitoraggio e valutazione nell educazione ai diritti umani: i principi fondamentali L Educazione ai diritti umani per Amnesty International Definizione di Educazione ai diritti umani La missione di Amnesty International è quella di svolgere attività di ricerca e azioni finalizzate a prevenire ed eliminare gravi abusi dei diritti umani e pretendere giustizia per coloro i cui diritti siano stati violati. Lavorando con e per le persone in tutto il mondo, Amnesty International lavora affinché ciascuno possa godere di tutti i diritti umani contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 (DUDU). Lo stesso diritto all Educazione ai diritti umani è esplicitamente menzionato nella DUDU: L Assemblea Generale proclama la presente Dichiarazione universale dei diritti umani al fine che ogni individuo e ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l insegnamento e l educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà... L articolo 26 della DUDU precisa ulteriormente il contenuto dell educazione: 2) L istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. Nella sua strategia internazionale sull EDU 2, Amnesty International definisce l EDU come segue: L EDU è una pratica intenzionale e partecipativa vòlta a favorire la presa di coscienza (empowerment) di individui, gruppi e comunità mediante la crescita e lo sviluppo di conoscenze, abilità e attitudini coerenti coi principî riconosciuti a livello internazionale in materia di diritti umani. In quanto processo di medio lungo termine, l EDU mira a sviluppare e ad integrare le dimensioni cognitiva, affettiva e attitudinale delle persone, incluso il pensiero critico, in relazione ai diritti umani. La sua finalità è la costruzione di una cultura del rispetto, dell azione in difesa e della promozione dei diritti umani per tutti. Questa strategia stabilisce come Amnesty promuova l intero spettro dei diritti umani così come contenuti nella DUDU, nelle convenzioni internazionali e in ogni altro patto, trattato o convenzione internazionalmente riconosciuta, e come consideri l EDU come una delle sue attività centrali e ne voglia sviluppare la crescita, su scala mondiale, in modo coerente e pianificato. Una definizione generalmente usata dagli specialisti descrive l EDU come un educazione sui diritti umani (conoscenza e comprensione delle norme, leggi e concetti relativi ai diritti umani), un educazione attraverso i diritti umani (apprendimento e insegnamento secondo metodi rispettosi di chi insegna e di chi apprende) e un educazione per i diritti umani (dando così alle persone la capacità di esercitare i diritti propri o di altre persone). 2. Amnesty International, Human Rights Education: Buiding a Global Culture of Human Rights, (Indice: POL 32/006/2005).

7 7 imparare dall esperienza L importanza dell EDU per Amnesty International L EDU in Amnesty International è considerata un approccio fondamentale nella costruzione di una cultura di rispetto dei diritti umani e di prevenzione delle violazioni. Nel corso degli anni, l EDU ha assunto un importanza crescente nei diversi documenti strategici del Movimento. Nei suoi documenti recenti, Amnesty International ha rafforzato ulteriormente il ruolo dell EDU e, oggi, è parte integrante del GPS proprio in relazione al suo ruolo trasversale di promuovere la partecipazione attiva, anche in relazione alla campagna (((IO PRETENDO DIGNITÀ))). A parte questi riferimenti formali all EDU, è evidente che essa sia fondamentale per la realizzazione di programmi volti alla riduzione della povertà attraverso un approccio basato sui diritti umani, che Amnesty International priorizza nel suo Piano strategico integrato (ISP) Questo approccio rivendica l empowerment (il rafforzamento delle capacità) dei titolari di diritti (rights holders) ad attivarsi per il rispetto dei loro diritti e richiedere che quanti hanno il dovere di rispettarli e promuoverli (duty bearers), come i governi, le istituzioni, la famiglia e gli individui adempiano ai loro obblighi. Lo sviluppo di queste capacità passa inevitabilmente attraverso l educazione, la formazione e la sensibilizzazione. è anche possibile considerare l EDU come uno strumento essenziale per raggiungere gli altri obiettivi dell ISP, inclusi la crescita e lo sviluppo del movimento mondiale dei diritti umani, la promozione della partecipazione attiva dei/delle soci/e e dei/delle sostenitori/sostenitrici; e l investimento nei/nelle volontari/e, nel personale, nei/nelle dirigenti e nei sistemi. In breve, l EDU è un elemento indispensabile ad Amnesty International. La pratica dell EDU in seno ad Amnesty International IL VALORE INTRINSECO E operativo DELL EDU Attualmente, il posto che l EDU occupa in seno ad Amnesty International le conferisce un valore sia intrinseco che operativo. Il modo di insegnare i diritti umani ai membri di Amnesty International, ai volontari, ai rights holders e ai diversi partner aggiunge valore al lavoro di sensibilizzazione e di rafforzamento delle capacità volti a promuovere una cultura dei diritti umani. Lavorando con le scuole e le comunità locali, l EDU in Amnesty ha permesso di sensibilizzare e di ispirare cambiamenti sociali e politici. è stata inoltre determinante per aver favorito e rafforzato le relazioni con i suoi membri e i suoi partner, consentendo di portare avanti campagne e di organizzare mobilitazioni. Per Amnesty International, questi valori non si escludono a vicenda, sono complementari. LA VARIETÀ DEI PROGRAMMI EDU Da anni, le Sezioni e le Strutture di Amnesty conducono una vasta gamma di programmi di educazione, di formazione e di sensibilizzazione. I programmi educativi a più lungo termine sono stati pensati per stimolare un più profondo coinvolgimento che, orientato al cambiamento, ha avuto luogo sia nelle scuole sia in contesti non formali, portando avanti un lavoro con i gruppi di base delle comunità e le popolazioni vulnerabili. Amnesty International ha inoltre condotto programmi di formazione professionale a breve e a lungo termine, rivolti ad esempio alle forze di polizia e agli insegnanti, affinché potessero integrare i valori dei diritti umani nel loro lavoro. Ha inoltre organizzato programmi interni di aggiornamento professionale legati a diverse campagne. Le Sezioni, come pure il Segretariato Internazionale di Amnesty International, hanno sviluppato una grande varietà di strumenti e di risorse educativi. Molto del lavoro di Amnesty International nelle campagne educative, per esempio, può essere considerato, in virtù dell uso dei media, come lavoro di sensibilizzazione. Queste le tante differenze che caratterizzano in generale il campo dell EDU, in cui, come abbiamo visto, molteplici possono essere gli approcci. Nella presente guida, tutte queste diverse esperienze saranno raggruppate sotto il termine EDU. Tut- 3. Amnesty International, Global Priority Statement (GPS) 2010 & Transition into the New ISP, 2009 (Indice: POL 50/012/2009). 4. Amnesty International, 29º International Council Meeting, Circular n. 45: ISP , adottato all IEC nel 2009 (Indice: ORG 52/004/2009).

8 8 imparare dall esperienza tavia, al momento di elaborare un piano di monitoraggio e valutazione, non si dovrà dimenticare che gli obiettivi e le caratteristiche di questi particolari programmi sono diversi. l importanza della valutazione EDU per Amnesty International Inutile dire che, considerato che l EDU si è diffusa sempre più in seno ad Amnesty International e che la si considera ormai uno strumento chiave nel successo dell ISP, si rende indispensabile seguire e valutare correttamente i suoi programmi. La valutazione è necessaria, poiché ci permette di essere trasparenti non solo con i rights holders e i donatori ma anche, internamente, con il Movimento, con i nostri obiettivi e valori; di imparare e di migliorare; di promuovere l EDU sia nell ambito di Amnesty International che all esterno 5. I processi di monitoraggio, valutazione e di misura dell impatto di Amnesty International dovrebbero riflettere i nostri valori basati sui diritti umani ossia, in altri termini, dovrebbero essere partecipativi, inclusivi e trasparenti. In linea generale, il monitoraggio e la valutazione: permettono di formare e di responsabilizzare i rights holders e gli altri soggetti interessati; permettono di render conto (accountability) alle parti interessate; stimolano la cultura dell apprendimento; costituiscono un meccanismo di controllo della qualità; spingono a pianificare in modo più mirato e documentato; aiutano a far conoscere il lavoro EDU nell ambito di Amnesty International ed anche all esterno del Movimento; permettono di sistematizzare la documentazione; permettono di istituzionalizzare l autoriflessione; favoriscono gli scambi tra colleghi/e e all interno dell organizzazione. In altri termini, se valutiamo correttamente le nostre attività EDU, ne possiamo trarre numerosi vantaggi. 5. KERN Brian, International Projects: Human Rights Education Evaluation and Impact Assessment Project, presentato all International Human Rights Education Forum, 23 febbraio 2008.

9 9 imparare dall esperienza Principi chiave e definizioni Principi relativi al monitoraggio e alla valutazione EDU Il monitoraggio e la valutazione, come ogni altra attività progettuale legata ai diritti umani, devono rispettare alcuni principi che ci aiuteranno a porre le persone al centro del nostro lavoro. 1. La nostra valutazione dovrebbe essere partecipativa, in grado di favorire l empowerment, il più trasparente possibile e dovrebbe inoltre incentivare la realizzazione di programmi EDU di qualità. In altri termini, il processo conta quanto i risultati. L ingrediente chiave per l organizzazione di questo processo è la partecipazione degli attori interessati. Quando concepiamo un programma EDU e sviluppiamo il suo piano di monitoraggio, valutazione e di misura dell impatto, dobbiamo necessariamente coinvolgere le parti interessate e non possiamo presumere di conoscere le priorità di altri in materia di EDU. Le attività EDU dovrebbero riflettere non soltanto la nostra capacità interna e le strategie verso le persone e il Movimento, ma anche le vere necessità di coloro con cui lavoriamo. L approccio partecipativo ci assicurerà che ognuno faccia propria la pianificazione e che i programmi possano risultare efficaci. Avviare un processo partecipativo con le parti interessate potrebbe significare facilitare scambi che non abbiamo avuto in passato. Potreste formare dei focus group di potenziali beneficiari in cui condividere i loro punti di vista in relazione a una nuova campagna ed esprimere loro necessità e priorità. Questi focus group potrebbero essere costituiti da persone più direttamente coinvolte nel lavoro EDU di Amnesty International, come per esempio insegnanti, studenti o responsabili di altre ONG che, in collaborazione con Amnesty, potrebbero ideare attività EDU in grado non solo di contribuire ad una iniziativa specifica, ma anche all insieme delle attività educative e al rafforzamento delle capacità stesse della Sezione. Questi gruppi potrebbero inoltre formulare suggerimenti che permettano di semplificare e di rendere accessibili gli strumenti per la raccolta dei dati. Se durante la fase di elaborazione di un programma EDU riuscissimo ad avviare anche una consultazione più ampia, potremmo costituire un gruppo ristretto di stakeholder o gruppo consultivo che lavori durante l intero svolgimento del progetto. Tale gruppo potrà contribuire all elaborazione del piano di monitoraggio e di valutazione, lavorare con voi per rivedere i risultati intermedi e promuovere la partecipazione attiva dei partecipanti (educatori e partecipanti) durante il processo di valutazione. DIAGRAMMA 1: PROCESSO DI PARTECIPAZIONE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA Consultazione ampia: gruppi di discussione che coinvolgono le parti interessate essenziali per pianificare il programma Consultazione permanente: il gruppo consultivo delle parti interessate si esprime sui programmi, il monitoraggio e la valutazione Apprendere e condividere: riflessione critica e diffusione dei risultati del programma tra le parti interessate

10 10 imparare dall esperienza Durante la fase di pianificazione, la partecipazione di persone che non sono degli esperti presenta una vantaggio indiretto: ci aiuterà a realizzare valutazioni pertinenti e comprensibili e, dunque, potenzialmente più utili. Non dimenticate che, affinché i partecipanti e le altre parti interessate possano essere coinvolti nel processo di valutazione, dovrete sviluppare un po le loro capacità sulle basi, sui principi fondamentali. Questo manuale vi sarà probabilmente utile anche in questo senso. 2. Le nostre valutazioni dovrebbero essere sviluppate per guidare l apprendimento e migliorare la pianificazione. Questa osservazione può sembrare ovvia ma ha diverse conseguenze pratiche. Una prima implicazione è che vorremo comprendere il processo che conduce al cambiamento, non solo i risultati. Questo ci porterà a chiederci in continuazione perché? e come? quando guarderemo al nostro lavoro. Altra implicazione è che non dovremo esitare a porci nessuna domanda, anche se la risposta potrebbe rivelare che i nostri programmi non sono così buoni come appaiono. Per esempio, spesso, quando facciamo formazione, somministriamo un questionario finale i cui risultati sono generalmente ottimi. Che cosa accadrebbe se lo facessimo sei mesi dopo? Che cosa scopriremmo rispetto a quanto i partecipanti ricordano? Se i risultati non fossero quelli previsti, questo ci aiuterebbe a ridisegnare i nostri programmi, sia dal punto di vista del contenuto che della forma, affinché in futuro i risultati della valutazione siano allineati con quelli che volevamo. Ultima implicazione è che abbiamo bisogno di essere attenti e flessibili quando formuliamo dei programmi. Dobbiamo impegnarci personalmente per migliorare di continuo la qualità del nostro lavoro, anche a rischio di scoprire, talvolta, che abbiamo commesso un errore. Non è sempre facile poiché, naturalmente, vorremmo che i programmi facessero una buona impressione e il loro fallimento potrebbe riflettersi negativamente su di noi. Tuttavia, più ampie saranno le consultazioni e maggiore il livello di pensiero strategico all inizio di un programma, più quel programma avrà le possibilità di essere pianificato correttamente fin dall inizio. Inoltre, la documentazione relativa al processo di pianificazione ci aiuterà a capire, eventualmente, le ragioni per cui il nostro lavoro è stato meno efficace del previsto. 3. Il monitoraggio e la valutazione devono essere condotti con professionalità. Vogliamo che le nostre valutazioni siano efficaci, fornendoci risposte attendibili sui risultati dei programmi EDU. Ciò significa che, con le risorse materiali e umane a disposizione, dovremo effettuare valutazioni quanto più possibile metodiche e rigorose, che rispettino gli standard in materia 6. Tali regole sono illustrate operativamente nel paragrafo Elaborare un piano di monitoraggio e di valutazione. Valutazione: concetti e definizioni. Se avete già partecipato a lavori di monitoraggio e di valutazione, non avrete forse bisogno di soffermarvi sulla seguente lista di concetti e di definizioni. In questo manuale useremo queste definizioni in maniera prettamente operativa; la maggior parte di esse sono tratte da un documento del novembre 2006 di Amnesty International intitolato Evaluation of HRE (Human rights education) Work within the IS (International Secretariat) and the Movement. QUALI ATTIVITÀ POSSIAMO ORGANIZZARE PER MISURARE I NOSTRI PROGRESSI? Il monitoraggio è la regolare e metodica raccolta di informazioni per verificare i risultati forniti da un progetto in rapporto con gli obiettivi, il budget e il piano di lavoro fissati. Si basa in generale sui mezzi, le attività e i prodotti ed è parte integrante dell attuazione del progetto. Le informazioni regolarmente raccolte saranno anche utilizzate per valutare l impatto e produrre relazioni (report). La valutazione è lo studio analitico e sistematico di un progetto in corso o concluso per determinarne 6. Si veda: American Evaluation Association, Guiding Principles for Evaluators, Fairhaven, MA: American Evaluation Association 2004.

11 11 imparare dall esperienza la pertinenza, l efficacia e la sostenibilità. Include gli insegnamenti tratti e le raccomandazioni. La valutazione è differente dal monitoraggio perché viene effettuata a intervalli regolari mentre il monitoraggio è continuo e richiede un atteggiamento critico. Misura l efficacia e l efficienza di un progetto o di un programma, le risorse impiegate e i risultati. La valutazione formativa serve a produrre programmi migliori. Avviene durante la fase di elaborazione o di attuazione di un programma. Le informazioni raccolte nel corso di questo tipo di valutazione sono usate per apportare cambiamenti al progetto prima che abbia termine e migliorarne, così, l efficacia. La valutazione finale viene effettuata alla fine del programma o del progetto. Due forme tipiche di questo tipo di valutazione sono la valutazione dei risultati e la misura dell impatto. La valutazione dei risultati consiste nel comparare i risultati del programma o del progetto con quelli attesi. La misura dell impatto è l analisi sistematica dei cambiamenti duraturi o significativi positivi o negativi, attesi o inattesi nelle vite o nell ambiente dei partecipanti al programma o al progetto. Di conseguenza, l impatto rappresenta molto più dei prodotti attesi o dei risultati. Esso indica le conseguenze globali sul mondo esterno, a medio e a lungo termine, e non deve limitarsi a giudicare quanto fatto ma deve essere usato anche come strumento per prevedere eventuali futuri risultati, sulla base di differenti scenari e opzioni. La misura dell impatto dovrebbe essere pianificata sin dall elaborazione del progetto ed essere associata a un adeguato sistema di monitoraggio. CHE COSA DOBBIAMO MISURARE? I prodotti sono i prodotti o le attività concrete e quantificabili legate al progetto o al programma. Normalmente non riflettono gli scopi finali di un progetto, ma sono dei mezzi che permettono di raggiungere un altro obiettivo. Per esempio, un programma EDU può richiedere l organizzazione di sessioni di formazione (prodotto), ma il risultato atteso è quello di favorire l apprendimento dei diritti umani e la capacità di attivarsi per essi (risultati). I risultati sono i frutti del programma. Nell immediato, si tratterà dei vantaggi che ne traggono i partecipanti o gli attori coinvolti e dei cambiamenti che vivono. La pianificazione del programma comporta generalmente una lista dei risultati previsti. Questi ultimi possono prodursi a diversi livelli: individuali, organizzativi, collettivi, sociali, ecc. Sono più difficili da quantificare dei prodotti, perché sono spesso meno tangibili e andrebbero articolati proprio partendo dal punto di vista dei partecipanti. I risultati di un programma oggetto di valutazione sono generalmente quelli che riguardano il breve termine (meno di un anno) e il medio termine (da uno a tre anni). È importante che la valutazione non si limiti agli input, alle attività e ai prodotti, ma che s interessi anche degli effetti concreti del programma. L impatto consiste nei risultati sostenibili, duraturi e significativi. La misura o la valutazione dell impatto si effettua con metodi più rigorosi rispetto alla valutazione dei programmi. Per quanto riguarda i programmi EDU di Amnesty, cerchiamo tutte le prove che i nostri sforzi abbiano contribuito al processo di cambiamento. Essi, tuttavia, potrebbero non essere stati i soli a dare vita ai risultati che osserviamo. CON QUALI STRUMENTI MISURARE? Con strumenti e metodologie definiamo tutto ciò che usiamo per effettuare il monitoraggio e la valutazione e poi per misurare l impatto.

12 12 imparare dall esperienza Per esempio, i test effettuati prima e dopo una formazione sono strumenti che servono a valutare l acquisizione delle conoscenze e i cambiamenti di atteggiamento. La valutazione iniziale è un metodo utilizzato per definire la situazione attuale, a partire dalla quale saranno elaborati gli indicatori di successo. In altri termini, serve a misurare dove siamo, dove vogliamo andare e il cammino da percorrere. La metodologia indica un insieme di metodi e la filosofia che ha portato alla loro scelta e al loro utilizzo. Quindi, gli strumenti e la metodologia EDU indicano ciò che usiamo per effettuare il monitoraggio e la valutazione, per poi misurarne l impatto. STUDIO DI CASO 1: INTEGRARE IL MONITORAGGIO E LA VALUTAZIONE IN UN PROGRAMMA DI FORMAZIONE FORMATORI Una Sezione di Amnesty International sta conducendo una formazione formatori rivolta agli attivisti che permetta loro di lavorare come moltiplicatori nelle scuole e nelle ONG. La formazione ha luogo durante tre week end nell arco di sei mesi. Dopo la seconda sessione di formazione, i partecipanti devono elaborare il loro proprio piano di attività EDU per l anno seguente. Il programma di formazione è stato elaborato dopo una consultazione con gli attivisti di Amnesty International che hanno espresso il desiderio di occuparsi maggiormente di EDU. Questa formazione fa parte di un più vasto programma pensato per promuovere le attività educative in generale, per rafforzare l attivismo in Amnesty International, e per promuovere la partecipazione alle azioni. Il gruppo di Amnesty incaricato del progetto ha definito le principali attività da condurre durante la formazione formatori e ha elaborato un piano di monitoraggio. Quest ultimo si concentra attorno allo sviluppo delle attività chiave (prodotti) così come progettate, vale a dire i tre week end di formazione e il piano di attività EDU che i partecipanti dovranno elaborare. Il monitoraggio sarà effettuato in modo informale dal gruppo, ma riguarderà, tra l altro, il calendario delle formazioni, la selezione dei formatori e dei partecipanti, le caratteristiche dei partecipanti, la loro partecipazione durante i tre week end, il budget e altri dettagli pratici. Accanto ad esso, il gruppo di progetto ha elaborato un piano di valutazione con elementi della valutazione formativa e di quella finale. Per quanto riguarda la prima, il gruppo sottoporrà la bozza di agenda della prima sessione a diverse persone prima di stabilirne la versione definitiva. Prima della formazione, chiederà ai partecipanti di compilare un questionario per determinare le loro necessità personali, le loro aspettative, per valutare il livello di conoscenze relative ai diritti umani e le competenze da facilitatori; per sapere inoltre se si sentano a loro agio nel fare EDU e le loro motivazioni. Gli stessi questionari (strumenti) saranno distribuiti alla fine del primo week end. Il gruppo, inoltre, chiederà ai partecipanti di esprimere dei commenti su alcuni aspetti della formazione. I risultati di questi questionari, come pure le osservazioni dei formatori di Amnesty International sul primo week end, costituiranno il primo gruppo di dati della valutazione formativa. Tali dati, raccolti in modo formale e informale, permetteranno di procedere ad aggiustamenti prima della seconda sessione. Quest operazione di raccolta dati si ripeterà nella seconda e nella terza sessione. Dopo il secondo week end, la valutazione formativa si rivolgerà, in più, al piano di attività EDU elaborato da ognuno degli partecipanti. In seguito, ci sarà l ultima sessione. Dopo la conclusione della sessione finale, il gruppo di progetto di Amnesty passerà alla valutazione finale. Per quest ultima si useranno i dati di monitoraggio raccolti durante lo svolgimento del programma e i dati provenienti dalle valutazioni formative di ogni seduta. Nel corso dei sei mesi successivi all ultima sessione, il gruppo di progetto invierà un questionario alle/ai partecipanti per verificare come valutano gli effetti che il programma ha avuto sulle loro conoscenze, competenze e comportamenti, nonché l andamento delle loro attività. Il gruppo di progetto potrà anche condurre dei colloqui, fare osservazioni e parlare con esperti di Amnesty per sapere se la formazione ha prodotto dei risultati a livello locale. Nell ambito della valutazione finale, si vorrà capire anche se i partecipanti che hanno frequentato le sessioni hanno provocato un aumento delle iscrizioni ad Amnesty International o alla partecipazione ad azioni.

13 13 imparare dall esperienza Se poi questa Sezione di Amnesty International porterà avanti il suo programma di formazione formatori per diversi anni e si prevede che la sua portata e qualità avranno effetti duraturi sui partecipanti e sull ambiente in cui vivono, potrà allora decidere di misurarne l impatto. La misura dell impatto si basa sui dati raccolti durante il monitoraggio e la valutazione fino a quel momento, inclusa la valutazione iniziale. Di conseguenza, i dati raccolti per misurare l impatto riveleranno informazioni precise sui partecipanti che permetteranno di determinare se si sono prodotti cambiamenti importanti e duraturi (impatto) per loro e nella vita delle persone con cui sono entrati in contatto attraverso l EDU. Occorrerà anche ricercare se vi sono elementi che dimostrano che il programma di formazione a lungo termine ha portato ad altri tipi di cambiamenti, con particolare riguardo all attivismo e alla mobilitazione per Amnesty International. Come illustra questo esempio, il monitoraggio, la valutazione e la misura dell impatto sono strettamente collegati. I dati relativi alla misura dell impatto derivano dal monitoraggio e dalla valutazione, così come il lavoro di valutazione si basa sui dati del monitoraggio. Dobbiamo integrare tutte queste attività nel programma fin dalla sua creazione e iscriverle nel piano iniziale di monitoraggio e valutazione. Questo aspetto sarà trattato in un paragrafo successivo, intitolato Elaborare un piano di monitoraggio e di valutazione.

14 14 imparare dall esperienza La logica del cambiamento I progetti come catalizzatori di cambiamenti I progetti sono attività che Amnesty International lancia per generare cambiamenti positivi, ad esempio, in termini di lavoro sui diritti umani o in altre aree legate alla crescita organizzativa, alla formazione del personale, ecc... Ogni volta che elaboriamo la struttura di un progetto, realizziamo di fatto un modello che fa crescere il nostro lavoro. Lo facciamo esprimendo semplicemente le nostre idee sul modo in cui i cambiamenti si presentano (basandoci su presupposti argomentati) durante le varie tappe di un progetto e definendo gli obiettivi da raggiungere. Questa sezione presenta i diversi modi di affrontare i processi di cambiamento all interno dei progetti EDU. I presupposti da noi formulati sui processi di cambiamento si ritroveranno nei piani di monitoraggio, di valutazione e di misura dell impatto presentati nel capitolo 2 della presente guida. Quale catena di eventi può produrre i risultati desiderati? Tra gli altri vantaggi, i lavori di monitoraggio e valutazione impongono agli ideatori dei programmi di riflettere non solo sui risultati che un progetto deve produrre, e sulla forma che questi assumeranno, ma anche sulla serie di avvenimenti che condurranno a questi risultati. Ovviamente non possiamo sempre prevedere tutti i risultati che saranno dati da un programma, così come tutti i risultati raggiungibili non saranno necessariamente legati al nostro lavoro EDU. Tuttavia, nell elaborare i nostri programmi educativi, ci faremo un idea di causa effetto e questa orienterà inevitabilmente le nostre decisioni. In materia di valutazione, esistono diversi modi di definire o di rappresentare la logica del cambiamento. Quando definiremo un piano di monitoraggio e valutazione, potremo utilizzare alcuni dei seguenti modelli per esplicitare tutte quelle idee che probabilmente sono implicite nell elaborazione dei programmi EDU e i loro potenziali risultati. Qui di seguito sono presentati cinque modelli, che troverete nuovamente nel Capitolo 3. LE DIMENSIONI DEL CAMBIAMENTO DI AMNESTY INTERNATIONAL: AMBITI IN CUI È POSSIBILE AVERE UN IMPATTO Amnesty International ha definito quattro Dimensioni del cambiamento per strutturare i diversi ambiti in cui i progetti potrebbero produrre dei cambiamenti. Le Dimensioni del cambiamento non sono state create per predeterminare i nostri obiettivi o per orientare le nostre attività, ma per aiutarci ad analizzare l impatto positivo (o negativo) prodotto dal lavoro di Amnesty sui principali beneficiari e per individuare le persone o i gruppi che potrebbero trarre vantaggio dal lavoro svolto nel quadro di un progetto. 7 La principale Dimensione del cambiamento all interno di questo quadro è il cambiamento nella vita delle persone. Il cuore dei progetti e delle campagne di Amnesty International è quello di voler fare la differenza nella vita dei principali beneficiari della nostra azione. Le persone a cui è rivolto il nostro lavoro non subiscono passivamente i cambiamenti. Amnesty International tiene a sottolineare che la loro capacità d azione autonoma è un fattore decisivo del processo di cambiamento e che gli interventi promossi sono orientati in tal senso. 7. Amnesty International, AI s Dimensions of Change, 2008 (indice AI: POL 50/010/2008).

15 15 imparare dall esperienza Tuttavia, sebbene tutti gli interventi di Amnesty International abbiano la finalità di produrre dei cambiamenti nella vita degli individui, non sempre l accento viene messo direttamente sugli individui in questione. Nel suo insieme, il lavoro di Amnesty International ha come oggetto quello di influenzare le azioni di coloro che hanno il potere di fare qualcosa affinché la vita degli individui coinvolti cambi, o di far evolvere il contesto giuridico o sociale in cui si trovano i principali beneficiari della nostra azione. La presente guida comprende un documento sulle Dimensioni del cambiamento definite dall IS per essere utilizzato da tutto il Movimento. Quando pensiamo all EDU, immaginiamo dei risultati nelle quattro Dimensioni del cambiamento. Tali risultati dipendono dagli obiettivi e dalla portata di ogni programma. Come già indicato all inizio di questo capitolo, Amnesty International ha iscritto l EDU nella lista delle priorità mondiali del GPS Vi è presente con gli obiettivi relativi alla partecipazione attiva e alla campagna (((Io pretendo dignità))). Tali obiettivi figurano anche nell ISP , così come gli obiettivi relativi alla costituzione di un Movimento mondiale dei diritti umani e l investimento nei volontari, lo staff, la leadership e i sistemi. Per misurare l impatto dei programmi EDU, sarà necessario tener conto delle Dimensioni del cambiamento. DIAGRAMMA 2: LE DIMENSIONI DEL CAMBIAMENTO DI AMNESTY INTERNATIONAL Fonte: Le dimensioni del cambiamento di Amnesty International (indice: POL 50/010/2008) DUE Cambiamento nell attivismo e nella mobilitazione UNO Cambiamento nella vita delle persone TRE Cambiamento nelle politiche QUATTRO Cambiamento nell obbligo di rendere conto (accountability) ANALISI DELLA CATENA CAUSALE: SCHEMA DEI CAMBIAMENTI NEI PROGRAMMI EDU Un sistema semplice per analizzare la relazione causa effetto è quello di sviluppare uno schema di analisi causale. Lo schema può presentarsi sotto diverse forme, ma il modo più semplice è quello di cominciare disegnando un cerchio che rappresenti l allievo partecipante o l istituzione che si cerca di influenzare con il nostro programma EDU.

16 16 imparare dall esperienza DIAGRAMMA 3: ESEMPIO DI CATENA CAUSALE PER UN GRUPPO SCOLASTICO DI AMNESTY INTERNATIONAL input oggetto primario di cambiamento oggetti secondari di cambiamento risultati Laboratori con gli insegnanti Insegnanti che guidano/ animano i gruppi Studenti nei gruppi Sviluppo delle capacità degli insegnanti a guidare/ animare i gruppi Visite dei membri e staff di Amnesty Altri studenti, altri insegnanti, lo staff scolastico Empowerment degli alunni Risorse educative Genitori membri della comunità Crescita dell interesse per i diritti umani della comunità Rete EDU Partecipazione alle azioni di Amnesty International Newsletter EDU Aggiungiamo al programma EDU le componenti (attività, materiali, altri supporti) che utilizzeremo per influenzare il partecipante o un altro oggetto del cambiamento. Anche se nel diagramma le attività e gli strumenti figurano negli input, noi li consideriamo come prodotti nell ambito del progetto. Questo esempio ci mostra come il linguaggio tecnico della valutazione può indurre a confusione, ma tenete presente che per il momento stiamo parlando della catena causale e non della valutazione del programma. Utilizzate delle frecce per rappresentare gli input. Dall altro lato dell oggetto del cambiamento, una freccia conduce verso i risultati attesi. Alcuni risultati possono essere immediati, altri possono risultare dai risultati La catena causale deve rappresentare al meglio la vostra idea di catena degli avvenimenti e cominciare con il vostro intervento iniziale e le serie di risultati potenziali. Lo schema della catena causale può diventare abbastanza complicato. Potremmo, per esempio, decidere di inserire altri elementi che influenzano l ambiente e che consideriamo come risultati desiderati. Nell effettuare la misura dell impatto, vorremmo poi vedere se i risultati si spiegano in un altra maniera. Inoltre, potremmo avere la necessità di rivedere e adattare la nostra catena causale affinché rappresenti i numerosi interventi effettuati nel corso del tempo o gli eventuali risultati a doppio senso (per esempio, i partecipanti possono arrivare ad influenzare la riflessione dell HRE Team dell IS di Amnesty International). Possiamo adattare questo schema alle nostre necessità, ma dovrà sempre rappresentare le relazioni tra le parti coinvolte, le attività, il materiale e i processi. Un ultima osservazione. Lo schema della catena causale è uno strumento destinato a facilitare la riflessione. Ha dunque una finalità pratica. Non potrà mai essere esaustivo. Tuttavia, deve essere concepito in modo da aiutarci a costruire un quadro che illustri il modo in cui si svolge il nostro programma. QUADRI LOGICI: MODELLI PER ORGANIZZARE I NOSTRI PIANI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE I quadri logici, o log frames, sono dei modelli che prevedono, di solito, spazi per l analisi, indicatori di prodotti e risultati e mezzi di verifica. Questi quadri sono molto utili quando si prepara un piano di monitoraggio e valutazione e in genere vengono utilizzati quando si effettua un analisi orientata

17 17 imparare dall esperienza ai risultati. A volte i dati sono inseriti nel quadro che, per questo, si trasforma in uno strumento di analisi. Esistono diversi quadri logici. Il diagramma 4 ne è un esempio. I quadri logici derivano dalle catene causali. Possono illustrare la teoria del cambiamento e rappresentare i rapporti tra gli input e i prodotti o tra i prodotti e i risultati immediati. Questi quadri hanno un punto debole: non permettono di tenere conto dei fattori complessi che avranno un incidenza sui risultati e dell impatto oltre i limiti del progetto. Inoltre, un quadro non è di per sé uno strumento di analisi che permette di dimostrare la causalità. Anche se il modo in cui i dati sono presentati in un quadro logico può dare l impressione di causalità, bisognerebbe ricorrere a un metodo molto più rigoroso per stabilire questo legame. Il quadro logico è dunque principalmente uno strumento di aiuto alla riflessione e alla pianificazione. DIAGRAMMA 4: PARTI DEL QUADRO LOGICO DI UN DOCUMENTO DI PIANIFICAZIONE SULLA VIOLENZA DOMESTICA Riepilogo indicatori strumenti di verifica rischi/ presupposti Scopo Ridurre la violenza domestica contro le donne in tre province rurali. Riduzione del numero di donne ferite o uccise dal coniuge/partner. Analisi delle statistiche provinciali. Analisi delle statistiche degli ospedali. Le statistiche pubbliche sugli atti di violenza domestica registrati saranno complete. Analisi della documentazione delle organizzazioni della società civile e dei registri dei servizi sociali. Le statistiche pubbliche mostreranno le tendenze generali sugli atti di violenza domestica. Obiettivi Dare alle donne, attraverso l EDU, il potere di difendersi dalla violenza domestica. Dotare i duty bearers della possibilità di realizzare/offrire servizi contro la violenza domestica grazie ad attività EDU e di sensibilizzazione. I gruppi di sostegno alle donne vittime della violenza domestica sono attivi e funzionanti. Vengono applicate delle politiche che considerano gli atti di violenza contro le donne reati gravi. Colloqui con gruppi locali di donne, con organizzazioni della società civile. Colloqui con i duty bearers. Analisi delle politiche governative. Le donne si sentiranno sufficientemente sicure sul piano psicologico e fisico per difendersi in caso di violenza domestica. I duty bearers avranno la volontà di agire a favore della riduzione della violenza contro le donne.

18 18 imparare dall esperienza Risultati previsti Le donne riconoscono che la violenza domestica costituisce una violazione dei diritti umani. Aumento del numero delle denunce di violenza domestica effettuate da donne. Aumento del numero di casi di violenza domestica regolati da mediatori locali. Aumento del numero di procedimenti intentati contro partner violenti. Aumento del numero dei centri di accoglienza e di altri servizi riservati alle donne. Numero delle denunce effettuate presso i gruppi locali di donne, le organizzazioni della società civile, i servizi sociali, la polizia. Qualità dei servizi forniti dai gruppi locali di donne, le organizzazioni della società civile, i servizi sociali e la polizia alle donne che denunciano violenza domestica. Stima in base al numero di casi ricevuti e casi risolti. Numero di casi di violenza domestica giudicati dai tribunali. Analisi dei registri dei servizi interessati. Colloqui con il personale dei servizi interessati. Sondaggi effettuati sulle donne prima e dopo una formazione e relativo follow up dopo sei mesi. Colloqui con un campione di donne che ha frequentato un corso di formazione. Controllo dei registri dei tribunali. Le donne svilupperanno la capacità di sporgere denuncia per atti di violenza domestica grazie a una formazione EDU. Le istituzioni renderanno disponibili i loro registri sulle denunce per violenza domestica e i servizi forniti. Le statistiche del governo saranno affidabili e complete. Attività Fornire alle donne dei corsi di formazione EDU, principalmente in merito alla presentazione delle denunce, la negoziazione e all advocacy. Fornire corsi di formazione EDU a gruppi e duty bearers che hanno il compito di far rispettare i diritti delle donne. Numero di corsi di formazione, di partecipanti coinvolti e di ore erogate. Qualità delle sedute di formazione: in termini di contributi forniti per il raggiungimento degli obiettivi. Numero delle persone raggiunte dalla campagna di sensibilizzazione. Dati del programma di Amnesty International. Sondaggi effettuati sui partecipanti alla fine dei corsi. Numero di persone che partecipano alle azioni di sensibilizzazione e di raccolta firme. Sostegno da parte delle personalità di rilevanza pubblica / testimonials. Organizzare una campagna di sensibilizzazione che chiami la società civile a lottare contro la violenza sulle donne.

19 19 imparare dall esperienza MODELLO A QUATTRO LIVELLI DI KIRKPATRICK: IL CAMBIAMENTO ATTRAVERSO LA FORMAZIONE Per valutare le formazioni si utilizza spesso il modello di Kirkpatrick 8 che classifica i risultati in quattro livelli: reazioni dei partecipanti le loro riflessioni e impressioni sulla formazione; apprendimento conoscenze o competenze migliorate al termine della formazione; comportamento/transfert il grado o la portata del miglioramento del comportamento e delle capacità e la loro implementazione/realizzazione; risultati ripercussioni delle azioni del partecipante all interno del suo contesto quotidiano. Il modello di Kirkpatrick è un modo di applicare la catena causale al particolare contesto di un programma di formazione. Nel capitolo 3 della presente guida troverete alcuni esempi che illustrano il modo in cui vengono misurati questi livelli di risultati. MAPPA DEI RISULTATI: ELABORARE PROGRAMMI EDUCATIVI RELATIVI ALLO SVILUPPO DI QUEL- LE CAPACITÀ IN GRADO DI PROVOCARE DEI CAMBIAMENTI Per tener conto della complessità dei processi di cambiamento legati ai risultati a lungo termine, la mappa dei risultati è orientata, durante la fase di elaborazione del programma, ai modi di provocare i cambiamenti piuttosto che alla ricerca di indicatori di risultati. La mappa dei risultati è un approccio di valutazione che utilizziamo quando ci troviamo ad elaborare programmi di sviluppo delle capacità dei, e con, i nostri partner. Gli indicatori del lavoro dei partner possono essere sviluppati durante lo svolgimento di un progetto, e lo stesso lavoro di Amnesty potrebbe essere visto come un contributo e non come l unica causa dei risultati osservati. Amnesty International può anche integrare la mappa dei risultati dei quadri logici dei suoi progetti inserendo una colonna sullo sviluppo delle sue capacità organizzative. Più ci impegniamo nell elaborazione dei programmi EDU, più sarà facile identificare i numerosissimi risultati positivi che potrebbero esserne i prodotti. Se torniamo allo schema della catena causale, forse ci accorgeremo che i programmi EDU non solo possono influenzare diversi destinatari e istituzioni (compresa Amnesty International), ma che nel tempo prenderanno forma ulteriori Dimensioni del cambiamento. Lavoriamo in un ambiente complesso che comporta numerosi oggetti del cambiamento e contributi e che, con il tempo, ci offriranno le possibilità di produrre un impatto. 8. KIRKPATRICK, D.L. e altri, Evaluating Training Programs: The Four Levels, III edizione, San Francisco, Berrett Koehler Publishers, citato da Equitas e l Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (in uscita), Evaluating Human Rights Education Activities: A Handbook for Human Rights Educators, bozza, Giugno 2009, Ginevra, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, p. 34.

20 20 imparare dall esperienza capitolo 2 Monitoraggio e valutazione di un progetto Introduzione In questo capitolo spiegheremo, fase per fase, come integrare il monitoraggio e la valutazione nella pianificazione di un progetto. Passi chiave Fase 1: Si comincia! Fase 2: Integrate il monitoraggio e la valutazione nella proposta di progetto Fase 3: Raccogliete i dati di contesto durante l elaborazione del progetto Fase 4: Fissate le finalità e gli obiettivi del progetto Fase 5: Stabilite il programma delle attività e i processi Fase 6: Definite l approccio iniziale per la raccolta dei dati Fase 7: Elaborate un budget per il monitoraggio, la valutazione e la misura dell impatto Fase 8: Organizzate consultazioni partecipative Fase 9: Precisate i presupposti relativi ai processi di cambiamento Fase 10: Catalogate le attività che seguirete e valuterete Fase 11: Catalogate i risultati che valuterete Fase 12: Definite gli indicatori che rappresenteranno i risultati Fase 13: Stabilite i metodi di raccolta dei dati Fase 14: Decidete chi eseguirà le attività di monitoraggio e valutazione Fase 15: Catalogate gli aspetti tecnici del monitoraggio e della valutazione Fase 16: Stilate un piano di monitoraggio e valutazione Fase 17: Pensate bene alle modalità di comunicazione relative al monitoraggio e alla valutazione Fase 18: Pensate alla misura dell impatto Principali processi IL LAVORO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE, PARTE INTEGRANTE DEL NOSTRO PERCORSO DI RIFLESSIONE CRITICA Il monitoraggio e la valutazione sono parte integrante della pianificazione e della realizzazione di un progetto. Essi saranno presenti dal momento in cui cominceremo a sviluppare un progetto e ci accompagneranno in tutte le fasi dello stesso, soprattutto nella fase in cui misureremo l impatto alla fine delle attività. A nostro avviso, il monitoraggio e la valutazione possono giocare il ruolo di amico critico. La riflessione che bisogna condurre per effettuare una valutazione aiuterà Amnesty e i beneficiari a capire se un programma si svolge come previsto, permettendoci così di migliorarlo man mano che procede, per poi misurare l ampiezza dei cambiamenti che siamo stati in grado di portare nella vita delle persone, nelle politiche, così come nell attivismo e nella nostra capacità di dare conto di quanto fatto (accountability). IL LAVORO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE COME PARTE INTEGRANTE DEI NOSTRI METODI DI PIANIFICAZIONE In questo capitolo, tratteremo il piano di monitoraggio e di valutazione come una componente fondamentale del progetto. Verranno presentate le principali attività e decisioni nelle varie fasi dello stesso: l ideazione, la pianificazione, la realizzazione, la reportisitica e gli ulteriori sviluppi. Poiché questo capitolo non tratta nel dettaglio tutte le fasi dell elaborazione e della realizzazione di un progetto, è importante che abbiate già un idea del suo svolgimento. Non esitate a consultare il Friendly Project

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