LE RAPINE NEL CONTESTO URBANO

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1 LE RAPINE NEL CONTESTO URBANO Convegno ABI Banche e Sicurezza 2011 Roma Palazzo Altieri 26/27 Maggio Ernesto U. Savona & Marco Dugato* Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - TRANSCRIME ernesto.savona@unicatt.it marco.dugato@unicatt.it *con la collaborazione di Gabriele Venuti Transcrime - Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

2 Ernesto U. Savona Professore di Criminologia nell Università Cattolica di Milano Criminalità e società: cosa è cambiato, cosa sta cambiando e che cosa cambierà nel rapporto tra comportamenti criminali e società BANCHE E SICUREZZA SOLUZIONI, STRUMENTI E METODOLOGIE PER UNA NUOVA STRATEGIA DI PROTEZIONE Roma, 26 e 27 maggio 2008 ABI Palazzo Altieri, Roma

3 I risultati dell'indagine sulla criminalità contro le imprese in Italia e i primi passi dell indagine europea Ernesto U. Savona Professore di criminologia Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Direttore di TRANSCRIME Convegno ABI - Banche e Sicurezza 2009 Roma 9 Giugno 2009

4 Le rapine in banca: implicazioni di ricerca e di policy Convegno ABI su Banche e Sicurezza, Roma Palazzo Altieri 10 Giugno 2010 Ernesto U. Savona Professore di Criminologia nell Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore di TRANSCRIME ernesto.savona@unicatt.it

5 CRIMINE E CONTESTO URBANO: DUE LIVELLI DI ANALISI Per intervenire efficacemente sui fenomeni criminali è necessario partire da due livelli di analisi: 1. Fase descrittiva: serve a identificare dove e quando si concentrano i reati; 2. Fase interpretativa: serve a capire il perchè di queste concentrazioni.

6 FASE DESCRITTIVA Numerosi studi (Cohen & Felson, 1979; Brantingham & Brantingham, 1984) hanno dimostrato che i reati tendono a concentrarsi: Nello spazio: pochi luoghi concentrano molti reati; Nel tempo: alcuni mesi, giorni e orari sono più a rischio di altri. L unione di questi due elementi permette di mappare le evoluzioni degli hot spot. A cosa serve?

7 COSA SERVE MAPPARE GLI HOT SPOT? Identificare le aree e i momenti più a rischio reato permette di concentrare gli interventi di contrasto Migliori risultati e risparmio di risorse Ma non è sufficiente

8 ANDARE OLTRE LA DESCRIZIONE: L INTERPRETAZIONE La fase descrittiva è solo la base dell analisi. Per ottenere risultati realmente efficaci è necessario interpretare le concentrazioni di criminalità all interno del contesto urbano: Perchè nascono? Come si formano? Che legame hanno con l ambiente circostante?

9 DAL CONTRASTO ALLA PREVENZIONE In questo modo potranno essere attuati interventi in grado di prevenire il reato. Secondo la teoria dell opportunità, infatti, i reati vengono commessi quando si presentano delle condizioni favorevoli all azione criminale (Felson & Clarke, 1998). La conoscenza dei fattori che determinano queste caratteristiche permette quindi un azione mirata e preventiva.

10 QUALI ELEMENTI CONSIDERARE? In generale, gli elementi di un area urbana che influiscono sul crimine sono: Le caratteristiche socio-demografiche; Le reti sociali esistenti; Il tessuto economico; La funzione dell area all interno della città; Le caratteristiche architettoniche ed urbanistiche.

11 QUANDO UN LUOGO È A RISCHIO? Uno degli elementi da considerare è la presenza di luoghi particolari in grado di concentrare alti livelli di criminalità. In particolare si distingue tra: Luoghi generatori di criminalità: Sono posti affollati in cui l alto numero di reati è conseguenza della presenza di numerose potenziali vittime (es. stadi, stazioni, centri commericali, etc..). Luoghi attrattori di criminalità: Sono aree in cui gli autori di reato si concentrano perchè le caratteristiche del luogo favoriscono quel particolare crimine (es. piazze di spaccio). Anche se hanno una minore presenza di persone, il numero di reati rimane elevato (Brantingham & Brantingham, 1995).

12 UN ESEMPIO: IL CASO DELLE RAPINE A MILANO Negli ultimi mesi TRANSCRIME, in collaborazione con il Ministero dell Interno, ha condotto uno studio sperimentale sugli hot spot di alcuni reati a Milano. I risultati della sperimentazione hanno permesso di rilevare i luoghi della città più a rischio e i momenti nei quali queste aree vengono maggiormente colpite. I dati qui presentati si riferiscono alle rapine denunciate dalle Forze dell ordine all Autorità giudiziaria dal 2007 al 2010.

13 IL CASO DI MILANO: LA FASE DESCRITTIVA Le rapine a Milano per giorno della settimana e fascia oraria

14 IL CASO DI MILANO: OLTRE LA DESCRIZIONE Per sviluppare misure di contrasto e prevenzione realmente efficaci è necessario andare oltre queste informazioni ed arrivare ad individuare i fattori che determinano queste concentrazioni. Diversi studi hanno evidenziato come le stazioni possiedono alcune caratteristiche che le rendono sia possibili generatori che attrattori di rapine (Loukaitou- Sideris et. al, 2002; Smith & Clarke, 2000; LaVigne, 1996).

15 IL CASO DI MILANO: IL RUOLO DELLE STAZIONI Esiste un legame tra le concentrazioni di rapine e la presenza di stazioni?

16 IL CASO DI MILANO: PERCHÈ LE STAZIONI? Cosa rende particolari le stazioni? luoghi caratterizzati da forti flussi di persone luoghi frequentati anche in ore serali/notturne Generatori di rapine luoghi nei quali è facile nascondersi e far perdere le proprie tracce (es. angoli bui, scale, corridoi, etc) luoghi dove si concentrano persone spaesate (es. turisti) o non preparate (es. pendolari stanchi dopo lavoro) luoghi anonimi e di passaggio, assenza di controllo sociale Attrattori di rapine

17 TUTTE LE STAZIONI GENERANO CRIMINALITÀ? A partire dalle considerazioni precedenti ci aspetteremmo che tutte le stazioni presentino livelli di criminalità alti e simili tra loro. In realtà 10 stazioni su 81 (12%) concentrano il 51% delle rapine commesse all interno di tutte le stazioni. Mentre in 17 stazioni non è stata denunciata alcuna rapina.

18 POCHE STAZIONI CONCENTRANO MOLTE RAPINE 51 % delle rapine in stazione In particolare solo 4 di queste stazioni presentano livelli relativamente alti di rapine sia all interno che all esterno della stazione

19 TRE MODELLI DI STAZIONE PROBLEMATICA Considerando le rapine nella stazione e nell area circostante si identificano tre modelli: Modello 1 - Stazione e area limitrofa a rischio: Modello 2 Stazione a rischio in un area sicura: Modello 3 Stazione sicura in un area a rischio:

20 MODELLO 1: STAZIONE E AREA LIMITROFA A RISCHIO Nel Modello 1: la stazione è un generatore di criminalità che concentra molte rapine; la presenza concomitante di altri elementi (altre stazioni, luoghi turistici, aree di interscambio, parcheggi, etc..) aumenta il rischio di rapine anche nelle aree vicine.

21 MODELLO 1: IL CASO DELLA STAZIONE CENTRALE La stazione centrale di Milano è un grande nodo di interscambio (linee M2 e M3, FS, bus per aeroporti) e concentra flussi di persone rilevanti. Ma anche nelle aree limitrofe in prossimità delle uscite e nei luoghi di attesa Molte rapine all interno della stazione POSSIBILE INTERVENTO: migliorare il controllo delle vie d accesso e ripensare le aree di sosta/attesa nelle adiacenze della stazione

22 MODELLO 2: STAZIONE PROBLEMATICA Nel Modello 2: la stazione concentra molte rapine rispetto all area limitrofa e svolge il doppio ruolo sia di generatore che di attrattore della criminalità; l area circostante non presenta particolari problematicità. Importante è analizzare le specifiche caratteristiche strutturali della stazione.

23 MODELLO 2: IL CASO DI CIMIANO Prima stazione della metropolitana non sotterranea ancora in ambito urbano, garantisce la visibilità delle vittime e facili possibilità di accesso e fuga POSSIBILE INTERVENTO: cambiamenti strutturali per ridurre le possibilità di accesso dall esterno della stazione

24 MODELLO 3: STAZIONE SICURA Nel Modello 3: La stazione offre poche opportunità criminali al suo interno; Le rapine si concentrano quindi nelle aree adiacenti. Si tratta in genere di stazioni di piccole dimensioni situate però in aree caratterizzate dalla presenza di zone problematiche (attrattori) o zone di richiamo (generatori).

25 MODELLO 3: IL CASO DI PASTEUR Collocata in una zona problematica (tra Piazzale Loreto e Via Padova) è sicuramente un generatore di opportunità criminali ma le sue caratteristiche (ridotte dimensioni e poche vie d accesso) fanno sì che le rapine si concentrino nell immediate vicinanze e non all interno della stazione. Molte rapine nelle immediate vicinanze ma fuori dalla stazione Pasteur Aree problematiche vicine: Loreto e Via Padova POSSIBILE INTERVENTO:aumentare il controllo fuori dalla stazione, studiare e replicare in altri casi gli elementi che rendono la stazione così sicura.

26 INTERPRETARE PER INTERVENIRE CON EFFICACIA Questi tre modelli evidenziano il ruolo delle stazioni nel determinare le concentrazioni di criminalità. Quello presentato è solo un esempio di come l interpretazione dei legami tra i fenomeni criminali e il contesto fisico, sociale o ambientale sia fondamentale per definire procedure di intervento mirate ed efficaci.

27 CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI Considerando poi che uno stesso crimine in luoghi e momenti diversi ha significati, motivazioni e dinamiche differenti studi simili potranno essere orientati verso: Altri contesti urbani; Altri fenomeni criminali.

28 CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI La disponibilità di dati più precisi e completi riguardanti: le caratteristiche dei reati; il modus operandi degli autori; i comportamenti delle vittime; il contesto sociale e fisico dei fenomeni criminali aumenterà le capacità di descrivere i fenomeni criminali e pianificare sistemi di prevenzione e contrasto migliori massimizzando le risorse disponibili.

29 La riflessione di oggi -micro- combinata con quella di ieri, ma in continua evoluzione macro- ci potrà aiutare a capire come si evolve il rapporto tra criminalità e società e rispondere alla domanda posta nel 2008, ma sempre attuale : cosa è cambiato, cosa sta cambiando e che cosa cambierà nel rapporto tra comportamenti criminali e società. Cioè analizzare, prevedere e prevenire

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