Sostegno psicologico alla donna con tumore al seno
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- Beata Franchi
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1 Sostegno psicologico alla donna con tumore al seno Dott.ssa Simona Di Giovanni Psicologa Psicoterapeuta familiare Convegno 9 giugno 2012 Tivoli
2 Indice argomenti Reazioni e vissuti alla diagnosi di tumore Meccanismi di difesa familiari al tumore Il tumore nelle relazioni familiari, di coppia, con i figli Sostegno psicologico alla paziente e alla famiglia
3 Diagnosi di tumore La diagnosi di neoplasia maligna apre la prospettiva di un percorso carico di dolore fisico e mentale e comporta profonde ripercussioni nella donna e nella sua famiglia.
4 Fase del trattamento L intervento, le terapie, gli effetti collaterali conseguenti, l inabilità fisica che ne può derivare, provocano nella paziente la percezione di una minaccia alla propria vita, vissuta ed espressa in modi e gradi diversi, a seconda dell età, dello stato civile e della fase del ciclo vitale (giovane, adulta, coniugata, madre, nonna)
5 Pensieri e vissuti Il tumore può comportare nella mente della donna i seguenti pensieri: Equazione cancro = morte con la conseguente angoscia. Incomprensibilità e inderivabilità Sensi di colpa
6 Pensieri e vissuti Punizione per ciò che ha fatto Grandi incertezze per il futuro che oscillano tra forti speranze e grandi paure. Timore di vedere irrimediabilmente modificata la propria immagine corporea
7 Pensieri e vissuti Dopo la chirurgia, sensazione di sentirsi svuotate ed incapaci di controllare il proprio corpo ed i segnali che esso invia Dopo la chemio, un cambiamento nella percezione della propria fisionomia per la perdita di capelli e di peli
8 Difese individuali Nei confronti di questi vissuti, la donna può mettere in atto delle difese ovvero delle risposte automatiche che la proteggono dall angoscia e dalla consapevolezza di pericoli
9 Meccanismi di difesa Le difese inducono una sorta di anestesia, per evitare o sopportare il continuo confronto con la morte attraverso una fuga dal piano emotivo e/ o cognitivo e dell agire. Se è impossibile non sapere, almeno non sentire può apparire istintivamente una via di fuga più accettabile per salvaguardare uno pseudo-equilibrio.
10 Diagnosi La famiglia manifesterà una grande quantità di meccanismi di difesa. All origine dei meccanismi di difesa vi è l angoscia di separazione e la malattia oncologica è considerata come un evento che minaccia la separazione.
11 Meccanismi di difesa I familiari tentano di fermare il tempo, impedendo così, che il divenire della vita porti alla morte. Il tempo viene fermato alterando le relazioni familiari, il cui unico obiettivo sarà una reciproca protezione.
12 Protettività La reciproca protettività porta ad una situazione paradossale che vede la fusione come difesa dalla morte e al tempo stesso causa di morte, per la perdita di vitalità. La donna può far finta che è tutto sotto controllo, che è forte e che non ha bisogno di nessuno.
13 Relazioni familiari Confusione dei ruoli all interno della famiglia. Negazione della realtà di coppia e di genitore = essere moglie o essere madre può non avere più alcun significato, divorzio senza separazione. Ruolo di sostegno ma ingombrante della famiglia d origine.
14 I bisogni negati Quando la vita della donna e della famiglia verte sulle paure (morte, separazione, cambiamenti fisici ecc) non c è più posto per i bisogni dei singoli soggetti. La rinuncia ad un proprio bisogno comporta la perdita di una parte di sé.
15 Relazioni rigide La negazione dei propri bisogni renderà le relazioni rigide. La famiglia si trasforma da organismo di per sé vitale e dinamico, in entità inanimata e statica. Ogni tentativo di separazione viene vissuto come possibilità di provocare la propria e altrui morte.
16 Le paure Tolgono vitalità, gli obiettivi della vita, fanno perdere il contatto con sè stessi, con quello che la persona vuole, appiattiscono il modo di sentire e di vedere le cose in una esperienza in cui non ci si sente dentro.
17 Dipendenza dagli altri Vengono sconvolte le abitudini, le priorità e i ritmi della vita quotidiana, possono subentrare difficoltà economiche per lo svolgimento delle cure o per l impossibilità di lavorare come prima.
18 La famiglia che funziona La famiglia che funziona non è tanto quella che riesce a mantenere un equilibrio rigido, quanto piuttosto quella sufficientemente flessibile da sapersi adattare ai cambiamenti, creando, se necessario, un nuovo ordine.
19 Come stare vicino alla donna È probabile che i familiari debbano riorganizzare la propria vita per stare vicino alla donna, ma non per questo devono dimenticare di riservare uno spazio per se stessi.
20 Il far finta E possibile che si faccia finta che il tumore non ci sia, impedendo di dare ascolto e spazio ai momenti di tristezza e di sconforto della donna. La donna quando sente che non può condividere i propri stati d animo si adeguerà alla regola del silenzio proposta.
21 Regola del silenzio La donna se non avrà nessuno che potrà consolarla rispetterà la regola del silenzio. Ci dovremmo interrogare se la donna non parla della malattia perché è un suo bisogno o si sta adeguando al bisogno del familiare?
22 La paura della condivisione Il marito o il genitore sceglie di non parlare se pensa che condividere le paure con la donna la angoscerebbe di più. Possiamo ascoltare una donna soltanto se riusciremo a riconoscere le nostre paure, che sono poi le stesse paure della donna.
23 Proteggere gli altri Per una donna può essere molto fatico e deludente adeguarsi ad un bisogno dell altro in un momento della vita in cui vorrebbe essere lei al centro delle attenzioni, vorrebbe che gli altri la capissero, vorrebbe che gli altri le venissero incontro.
24 Relazione di coppia L esperienza tumore può impedire di preservare le aree più evolutive, più vitali, lasciando nella coppia un senso di morte molto forte.
25 L intimità La coppia che non viveva serenamente la propria sessualità subirà maggiormente gli effetti della malattia. Le difficoltà causate dalla chirurgia e dai trattamenti (come secchezza vaginale e dolore nei rapporti) possono talvolta essere vissute dal partner come scarso interesse, rifiuto e insensibilità.
26 L intimità L elemento più importante è il dialogo: molte donne scoprono che i propri compagni si preoccupano molto meno delle cicatrici di quanto loro stesse pensino. Il partner potrà avere con lei un approccio più tenero, in modo da consentire un recupero graduale della sicurezza.
27 I figli I bambini capiscono che la loro mamma ha qualcosa che non va per i suoi cambiamenti di umore, per averlo sentito di nascosto da conversazioni tra adulti, a volte per aver sbirciato i certificati medici ritrovati in casa.
28 Le emozioni dei figli Le emozioni provate al momento della notizia sono indipendenti dall età: ansia, paura di abbandono e senso di perdita, ma anche rabbia verso Dio e verso la stessa mamma. Alcune mamme non percepiscono queste emozioni nei figli, anzi riportano reazioni tutto sommato buone e di quasi indifferenza.
29 Diverse reazioni legate all età Adultismo I figli rassicurano la mamma non lamentandosi, facendo finta che tutto è come prima, evitando domande sulla malattia ovvero negando di sapere per evitare di aggiungere all angoscia della madre, l angoscia di farle sapere che loro sanno.
30 Infantilismo I figli possono manifestare comportamenti regressivi che richiedono una costante presenza attiva della mamma rallentando la comparsa di nuove conquiste sul piano dell autonomia.
31 Orfanilità I figli ricevono una scarsa attenzione da parte della mamma. Assumono nel tempo una condizione di essere per se stessi, senza una collocazione familiare.
32 Senza limiti I figli possono agire comportamenti abnormi, inadeguati all età senza che i genitori pongano dei limiti al loro manifestarsi. Il tumore può togliere alla madre la possibilità di esercitare il suo ruolo di educatrice e dà ai figli l idea della gravità della situazione.
33 I figli adulti I figli adulti della donna possono svolgere un ruolo genitoriale nei confronti della madre. Questo improvviso ruolo genitoriale potrà incidere nella vita dei figli per il carico di angoscia, di responsabilità e per la rinuncia al proprio tempo e spazio.
34 Fase di off therapy Nella fase di conclusione del trattamento e di guarigione se è possibile per la donna e la famiglia contenere le paure ci potrà essere una riaffermazione dei propri bisogni sui quali il dolore della malattia aveva inciso.
35 La malattia come occasione di crescita La donna che riesce a contenere le proprie paure può entrare in una fase nuova della propria vita attraverso la ricerca di nuovi pensieri e di altri significati della propria storia personale e familiare.
36 Spada di Damocle La paura che il tumore possa ritornare può impedire di vivere bene il momento la fase off therapy. E possibile rimanere imprigionati dal tumore quando la donna e i familiari mettono le proprie paure davanti alla propria vita.
37 Depressione In questa fase può comparire una depressione nel familiare che si è fatto carico maggiormente della cura della donna. Una situazione di ansia se la donna ha figlie femmine a causa di una probabilità maggiore di ammalarsi.
38 Fase terminale Le difficili decisioni legate alla fase terminale ovvero la sospensione dei farmaci curativi e il dove vivere questa fase, sono strettamente connessi alla situazione emotiva dei familiari e alle dinamiche relazionali che intercorrono tra la famiglia e l èquipe sanitaria.
39 I familiari e la morte La possibilità di aderire alla scelta medica della sospensione della cura è legata alla possibilità di vivere il lutto preparatorio.
40 Lutto preparatorio Consente di liberarsi dalle cause della morte della donna, liberi dal senso di colpa e dalla responsabilità del tumore, e a quelle domande quali: gli ho fatto del male, non gli ho fatto il bene che avrei voluto, non l ho amata abbastanza, potrei impedire la sua morte.
41 Accanimento terapeutico Nel caso contrario, il familiare continuerà a ricercare un prolungamento delle cure che gli consenta un tempo per riparare questi pensieri, in realtà quasi mai sufficiente a compensare il suo senso di inadeguatezza.
42 I figli: i grandi assenti I figli, spesso, parlano del profondo senso di abbandono per la scarsità di informazioni ricevute, per la lontananza dalle cure a causa della scuola o per le regole imposte dal reparto, per la mancanza di fiducia nei loro confronti.
43 I figli C è un desiderio inconscio di risparmiare almeno ai figli, l insostenibile dolore che li minaccia. Di fronte alla consapevolezza che la mamma morirà, lo spazio di attenzione rivolta loro dai genitori sembra restringersi ulteriormente.
44 Elaborazione del lutto I figli potranno inseguito elaborare il lutto, se sarà stato concesso loro, di vivere la perdita senza doverla negare.
45 Dove morire Strettamente connessa a questa fase è la scelta del dove la donna debba trascorrere il suo ultimo periodo di vita. Bisognerà decifrare la volontà ed i reali bisogni della paziente, confrontandoli con le ansie e le oggettive difficoltà del partner, dei genitori, dei figli.
46 Intervento psicologico Non si tratta mai di una psicoterapia, ma di una terapia di supporto. Sono possibili colloqui individuali, di gruppo oppure una terapia di coppia. Scopo: sostenere il carico di ansia che sempre accompagna queste vicende e migliorare le relazioni familiari.
47 Sostegno psicologico Contenere l angoscia della donna e dei suoi familiari condividendo il lungo viaggio che fa dell incertezza una regola di vita. A volte dobbiamo aiutare un marito affinché lui possa contenere la moglie.
48 Migliorare le relazioni Garantire alla donna delle relazioni familiari all interno delle quali poter esprimere le proprie paure e ricevere rassicurazione e protezione, impedendo quell inversione dei ruoli attraverso cui la donna protegge il marito o il genitore.
49 La sofferenza che fa crescere Il tumore è un evento critico per eccellenza che può acquisire un significato altamente vitale per la famiglia se viene utilizzato per favorire un processo di crescita = una modificazione delle relazioni familiari esistenti (differenziazione) già prima dell insorgenza della malattia.
50 Occasione di crescita Se la malattia è utilizzata come occasione di crescita, pur sofferta, le relazioni si potranno ricostruire tenendo conto di quello che ognuno ha imparato da questa esperienza. La donna può pensare di voler vivere anche meglio di come ha vissuto fino ad allora.
51 Compito dello psicologo Accompagnare la famiglia lungo un percorso della malattia stimolandola verso una flessibilità che consente, nei limiti del possibile, la crescita della donna e della famiglia attraverso la progressiva ristrutturazione delle relazioni all interno del sistema familiare.
52 Incontrare altre donne Spesso le donne sentono il bisogno di incontrare altre donne che stanno vivendo la loro stessa esperienza o che l hanno già vissuta, per confrontarsi con loro.
53 Parlare in gruppo Parlare con le altre donne, vedere come reagiscono e come ne sono uscite le potrà aiuterà a superare questo momento difficile e a rassicurarsi che l aspetto fisico tornerà come prima.
54 Condivisione Il rischio dei gruppi di mutuo aiuto è che la donna crei uno spazio di condivisione fuori casa rinforzando la convinzione che dentro casa non possa ricevere lo stesso sostegno.
55 Grazie per l ascolto!!!
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