PROGETTO DEL CENTRO SOCIO EDUCATIVO IL MELOGRANO

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1 COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE PROVINCIA DI PISTOIA PROGETTO DEL CENTRO SOCIO EDUCATIVO IL MELOGRANO Premessa La progettazione di un centro socio educativo sul territorio di Serravalle P.se nasce dall evidenziazione dei bisogni di bambini e famiglie inerenti il supporto educativo ma anche scolastico e logistico. Il territorio si connota per una forte differenziazione tra la frazione di Masotti, che gravita per lo più sul centro di Pistoia, e quelle prevalentemente rurali di Casalguidi e Cantagrillo che si potrebbero definire una cittadina a sé stante. In questa seconda realtà un gran numero di famiglie è impiegata nei settori del vivaismo, arredo mobili e tessile, ambiti che hanno sicuramente risentito della crisi economica degli ultimi anni. Con il tenore di vita che va abbassandosi anche le occasioni di socializzazione per i bambini e di incontro per le famiglie diminuiscono. Si va sempre più verso uno stile di vita solitario che, associato al fatto che aumentano anche le separazioni ed i divorzi, permette di notare una maggiore presenza di nuclei familiari monoparentali. I bambini spesso sono resi maggiormente responsabili all interno delle loro famiglie o al contrario lasciati per ore davanti ai video giochi e computer mentre viene a mancare il dialogo ed il confronto per una sana crescita psicofisica. Non è di poco conto il livello di immigrazione specie di extracomunitari sul territorio di Serravalle Pistoiese. Proprio per offrire un continuo confronto e stimolare le menti ad un apertura alla cultura del dialogo e dell accettazione diversità nasce la progettazione del centro socio educativo.

2 FINALITA DEL PROGETTO La finalità del progetto è di offrire un contesto sano ed accogliente a bambini ed adolescenti per stimolare una crescita psicofisica adeguata e superare eventuali disagi sul piano familiare, scolastico o relazionale. La realizzazione di un PEI (Progetto Educativo Individualizzato) per ciascun utente del centro socio educativo permette di realizzare quella progettazione mirata che poi si rivela proficua. In aggiunta a ciò è da sottolineare che le famiglie assumono sempre più un ruolo essenziale nella formazione della persona pertanto il progetto del centro socio educativo mira ad includere proprio i genitori dei ragazzi in una progettazione mirata che è una co-progettazione al fine di condividere scopi e risultati di ciascun percorso. La legge regionale 41 del 2005 Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale include proprio all articolo 15 le famiglie tra i soggetti istituzionali che si interessano della promozione del benessere e del perseguimento della coesione sociale tant è che la legge indica proprio l importanza del sostegno nei momenti di difficoltà e di disagio, connessi all assunzione di specifici compiti di cura nei confronti di minori e disabili. OBIETTIVI SPECIFICI Gli obiettivi specifici da perseguire sono collegati ad una progettazione in equipe basata sul coinvolgimento sia dei servizi (sociale, specialistici, educativo) ma anche della scuola, come agenzia formativa fondamentale, nonché della famiglia, come principale responsabile dell educazione dei futuri adulti. La metodologia di riferimento è quella che si basa sull approccio di rete in una logica secondo cui l aiuto e la soluzione sono sempre relazionali. Secondo l approccio di rete vi è l unicità della situazione ma diverse azioni che realizzano una soluzione composta. Gli obiettivi specifici che si intendono perseguire con l attività del centro socio educativo sono i seguenti:

3 Prevenzione dei fenomeni di disagio e di emarginazione sociale, Sostenere la famiglia nella gestione educativa dei figli, Ostacolare il disagio scolastico attraverso un sostegno didattico mirato e organizzato assieme alla scuola, Incentivare le occasioni di socializzazione per una sana crescita personale grazie anche ai collegamenti con le realtà sportive ed aggregative del territorio, Stimolare l assunzione di un punto di vista relativo all accoglienza della diversità e delle diverse culture di appartenenza, Favorire lo sviluppo della propria identità attraverso il confronto con i coetanei e con la comunità di appartenenza, Contrastare particolari situazioni di disagio socio culturale e familiare, Permettere uno sviluppo globale armonico dei bambini da un punto di vista cognitivo, fisico e affettivo, Migliorare le modalità comunicative sia individuali che di gruppo, Stimolare la creatività, Attivare percorsi di educazione alla cittadinanza nel rispetto dell ambiente e della legalità, Specificare la documentazione degli interventi. UTENZA L utenza massima è di 25 ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 15 anni e l accesso avviene su segnalazione dei servizi sociali, per motivazioni che possono variare dal disagio socio culturale alle effettive necessità di un supporto didattico e la carenza di stimoli in tal senso. Per addivenire all inserimento verrà predisposto un colloquio con i familiari per sondare la visione da parte di questi e decidere insieme tempi di frequenza. TEMPI E MODI DI REALIZZAZIONE

4 Il centro socio educativo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 14:15 alle 18:15 ed il sabato mattina dalle 9:00 alle 12:00. Il servizio Sabato del Melograno è aperto ai frequentanti il centro socio educativo che sono liberi il sabato perché iscritti a scuole a tempo pieno. In questo caso l attività è essenzialmente ludica e creativa con opportunità che varieranno dalla narrazione di fiabe ad attività manuali ed eventuali gite. Non vi saranno pertanto gli obblighi di rendicontazione che in seguito vedremo per il centro socio educativo. Sia il centro socio educativo che il sabato del melograno saranno aperti dall inizio sino al termine dell anno scolastico. I nuovi inserimenti avverranno dal mese di ottobre in poi. Per quanto riguarda il centro socio educativo nella prima parte del pomeriggio verranno svolti i compiti pomeridiani per poi lasciare spazio alle attività ludicoricreative ed ai laboratori sperimentali. RISULTATI ATTESI I risultati verranno considerati secondo 4 aree principali che sono: 1. Area della socializzazione: in cui rientrano tutti gli indicatori inerenti le relazioni nel gruppo dei pari e con gli adulti. Potremmo dire che l educatore è il tramite tra l io del bambino o adolescente ed il mondo e permette l espressione dei suoi desideri o paure in modo sereno e compiuto, 2. Area psicoaffettiva: in quest area rientrano le azioni che tendono a recuperare e potenziare l autostima e la valorizzazione del sé o meglio a focalizzare i modi di comunicazione efficace con gli altri, 3. Area dell apprendimento: in questa area troveremo i risultati in merito al superamento di alcune lacune o il miglioramento nelle strategie utilizzate nello svolgimento dei compiti nonché l eventuale stimolo al recupero della motivazione nel far da sé. I compiti verranno svolti solitamente a piccoli gruppi coadiuvati ciascuno da un operatore e solo in casi particolari con rapporto uno ad uno con l utente,

5 4. Area delle attività di laboratorio: vi rientrano le attività che possono supportare le capacità di apprendimento e lo sviluppo di comportamenti adeguati ad una migliore socializzazione. La scelta dei laboratori da strutturare è compito del equipe del centro socio educativo e si attuano anche alternanze e variazioni per i ragazzi nel corso dell anno. DOCUMENTAZIONE Ogni minore inserito presso il centro socio educativo avrà una sua cartella personale in cui dovranno essere presenti la relazione di ingresso del servizio sociale competente, la scheda di iscrizione annuale, il PEI, i verbali degli incontri avvenuti con insegnanti e genitori e le schede periodiche di valutazione dei risultati. VERIFICA DEI RISULTATI La verifica dei risultati è sia una verifica in itinere che finale. Dopo un primo periodo di frequenza dell utente, di non più di 40 giorni, viene realizzato il vero e proprio PEI che racchiude obiettivi da perseguire per il singolo ragazzo e le strategie per raggiungerli sia da parte del servizio sociale che degli operatori del centro socio educativo. Durante l anno vengono poi effettuate verifiche sul perseguimento degli obiettivi specifici individuati nell area della socializzazione, psicoaffettiva, didattica e di laboratorio, che permettono anche di variare la direzione della progettazione. L analisi dei risultati permette poi di riflettere sulla proposta o meno di prosecuzione della frequenza per l anno successivo. PERSONALE IMPIEGATO E MANSIONI Il coordinamento sarà diviso tra due livelli di organizzazione: un livello di coordinamento pedagogico ed un altro di coordinamento organizzativo e del personale.

6 Il coordinatore pedagogico verificherà il regolare svolgimento del progetto con la sua presenza per almeno un giorno alla settimana e coinvolgerà gli educatori nella stesura dei PEI così come nei colloqui con le famiglie e con gli insegnanti per il gruppo di utenti di cui l operatore sarà referente. Il coordinatore organizzativo e del personale si occuperà invece delle sostituzioni tra gli operatori e dell organizzazione dei turni delle risorse umane impegnandosi anche a fornire possibilità formative e di aggiornamento all equipe. MODALITA DI LAVORO Per mantenere alto il livello di qualità del servizio saranno attivati vari incontri di programmazione, valutazione e monitoraggio dell attività svolta presso il centro socio educativo. In particolare sarà previsto un incontro settimanale dello staff del centro con il coordinatore pedagogico per la programmazione delle attività e la supervisione delle relazioni interne al centro. Saranno, inoltre, previsti incontri periodici tra coordinatore pedagogico, coordinatore organizzativo e del personale, responsabile del servizio comunale per il raccordo e la comunicazione in merito all avanzamento del progetto. Sono inoltre in programma le revisioni e gli aggiornamenti dei PEI ogni tre mesi, pertanto si imposterà un incontro settimanale per discutere di un paio di casi per volta. Sarà necessaria la sinergia tra le varie forze coinvolte: educatore di riferimento, coordinatore pedagogico, assistente sociale e psicologo. Vengono predisposte riunioni periodiche con le scuole di riferimento per l aggiornamento sull andamento scolastico e la cura dei rapporti con l agente formativo scuola a cura dell operatore di riferimento sui casi discussi o del coordinatore pedagogico.

7 La relazione con le scuole verrà però costruita e valorizzata costantemente dal coordinatore pedagogico perché la qualità del rapporto con le scuole è sicuramente parte essenziale per la buona riuscita del progetto. Le famiglie verranno sempre coinvolte ad inizio del percorso per la formalizzazione dell iscrizione, ed al bisogno durante l anno, alla presenza del coordinatore pedagogico, dell operatore di riferimento e dell assistente sociale. Vi saranno infine tre incontri collettivi con le famiglie: uno ad inizio anno, uno nel periodo natalizio ed uno alla conclusione dell anno scolastico per sondare il livello di gradimento del servizio da parte delle famiglie stesse. Il rapporto con le famiglie sarà anche caratterizzato da scambi informali in quanto il clima da strutturare è sicuramente quello dell apertura e della fiducia reciproca.

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