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eco INNOVAZIONE Investire nella sostenibilità dei processi aziendali

eco INNOVAZIONE ECO-INNOVAZIONE Investire nella sostenibilità dei processi aziendali a cura di Marco Meggiolaro e Gioia Garavini Il progetto ALPSTAR Toward Carbon Neutral Alps - Make Best Practice Minimum Standard è cofinanziato dal Programma di Cooperazione Transnazionale Spazio Alpino 2007-2013. Questa pubblicazione riflette le opinioni degli Autori. Le Autorità di Gestione del Programma Spazio Alpino 2007-2013 non possono essere in alcun modo ritenute responsabili dell utilizzo delle informazioni in essa contenute. Con la collaborazione di:

Via Baluardi, 57-44121 Ferrara ISBN 9 788890 247118 I contenuti della pubblicazione sono stati realizzati per conto della Regione del Veneto. Tutti i diritti sono riservati. Progetto grafico e impaginazione: Studio le Immagini, Ferrara Stampa: Italia Tipolitografia. Finito di stampare: Maggio 2014

eco INNOVAZIONE Premessa La riduzione degli impatti ambientali sta assumendo un ruolo sempre più strategico per le imprese che sono alla continua ricerca di nuove opportunità di crescita o segmenti di mercato per aumentare la propria competitività. Allo stesso modo, i consumatori sono sempre più attenti all impatto ambientale dei prodotti e dei processi produttivi e orientano le proprie scelte di acquisto verso beni a ridotti impatti ambientali (anche noti come prodotti verdi ). Le PMI, ovvero la spina dorsale dell economia europea con circa 21 milioni di unità che forniscono lavoro a 90 milioni di persone, sono tra gli operatori economici più esposti alle incertezze del mercato energetico, in quanto soggetti vulnerabili e - spesso - poco preparati a reggere una maggiore incidenza del prezzo dell energia e delle materie prime sui costi di produzione. Una recente inchiesta di Eurobarometro ha dimostrato che, paragonate alle grandi aziende, le PMI sono considerevolmente meno propense a intraprendere processi per il greening della catena produttiva (64% vs 82%) e a disporre di un sistema di gestione ambientale (25% vs 48%). Per rispondere alle nuove tendenze del mercato è necessario che le imprese manifatturiere evolvano il loro modello produttivo in linea con gli indirizzi a livello europeo. Una delle maggiori sfide lanciate dalla Commissione Europea nel documento programmatico denominato Strategia Europea 2020 è promuovere un nuovo modello di crescita economica basato su una transizione dell industria verso modelli produttivi a basso tenore di carbonio e rispettosi delle risorse naturali. Rappresenta, dunque, un importante opportunità per il tessuto produttivo del Veneto - caratterizzato da PMI dinamiche e da significativi volumi esportativi - recepire proattivamente le indicazioni promosse a livello europeo, anticipando i futuri indirizzi normativi nel campo della sostenibilità ambientale, per tradurre al meglio gli sforzi economici e culturali effettuati in vantaggi competitivi sul mercato. Questo aspetto assume una grande importanza anche nell ottica di una sempre maggior richiesta di prodotti verdi e a basso impatto ambientale da parte dei consumatori e delle grandi corporation. Per le imprese che operano in questi ambiti, ridisegnare il processo industriale in una prospettiva di eco-sostenibilità implica il mantenimento o la conquista di nuovi segmenti di mercato, e dunque, sopravvivenza e competitività. 3

eco INNOVAZIONE Innovare in sostenibilità rappresenta, dunque, un fattore strategico per rafforzare il posizionamento e l appeal delle aziende sui mercati interni ed internazionali. Il progetto ALPSTAR, partendo da una sperimentazione su alcune aziende pilota venete, ne ha promosso il concetto, formulando scenari per incentivare i sistemi produttivi ad investire in eco-innovazione. Questa pubblicazione, partendo da alcuni casi concreti e dando la parola alle imprese stesse che hanno partecipato alle sperimentazioni di progetto, fornisce un primo approccio riguardo i benefici e le opportunità che gli strumenti di analisi di eco-innovazione sono in grado di determinare per migliorare la competitività e la sostenibilità delle imprese venete. Il gruppo di lavoro del progetto ALPSTAR 4

eco INNOVAZIONE Indice PREMESSA 3 SOMMARIO-IL PROGETTO DI ALPSTAR 6 SCOPO DELLA PUBBLICAZIONE 8 COME USARE QUESTA GUIDA 10 COS È L ECO-INNOVAZIONE 11 I VANTAGGI AD AVVIARE PERCORSI DI ECO-INNOVAZIONE 12 RIPENSA AL TUO MODELLO D IMPRESA 16 STRUMENTI DI ANALISI 18 INTERVENTI DI ECO-INNOVAZIONE 24 STRUMENTI DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE 28 LA PAROLA ALLE IMPRESE 33 SETTORE AGRO-ALIMENTARE 34 SETTORE LEGNO-ARREDO 38 SETTORE SIDERURGICO 40 SETTORE PACKAGING 42 SETTORE DELLA CHIMICA 44 BIBLIOGRAFIA 46 AUTORI/GRUPPO DI LAVORO 47 5

Sommario - Il Progetto ALPSTAR L obiettivo del progetto ALPSTAR, finanziato dai Fondi Strutturali nell ambito del Programma di Cooperazione Transnazionale Spazio Alpino 2007-2013, è lo sviluppo di azioni dimostrative per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e - nello specifico - per intraprendere strategie regionali per ridurre l apporto di CO 2 in diversi settori economici. Nel quadro di sperimentazioni effettuate nelle 11 aree di progetto, la Regione del Veneto ha sviluppato un azione pilota per stimolare processi di eco-innovazione presso le PMI, al fine di individuare possibili scenari di intervento per ridurre i consumi nelle diverse fasi industriali, nonché mitigare l impatto ambientale complessivo dei cicli produttivi, in linea con gli obiettivi tematici previsti dalla Strategia EUROPA 2020. Partendo da un analisi conoscitiva preliminare del settore produttivo veneto e dell analisi delle emissioni di gas climalteranti ad esso associate, sono stati individuati alcuni settori produttivi ed aziende su cui focalizzare la successiva fase di analisi. Le aziende individuate per l analisi - anche grazie all azione di raccordo della Regione e delle associazioni di categoria - sono l espressione di diversi settori produttivi chiave del Veneto (agroalimentare, siderurgico, chimica, manifatturiero, packaging), e presentano caratteristiche diverse per dimensioni, fatturato e mercati. L auspicio è che la scelta delle imprese di dotarsi di strumenti efficaci per riprogettare in chiave green il processo produttivo possa innescare effetti di emulazione sia per la filiera produttiva di appartenenza, sia per le altre piccole aziende del territorio le quali - a causa della loro ridotta dimensione - scontano barriere conoscitive ed economiche nell introdurre processi di analisi dei processi produttivi. Si tratta, con tutta evidenza, di un percorso attuabile nel medio periodo e che deve veder coinvolte le associazioni di categoria, le rappresentanze economiche e sociali, i centri di ricerca accreditati e la Pubblica Amministrazione nel ruolo di promotore di uno sviluppo industriale a basso tenore di carbonio. Sulla base delle informazioni raccolte in fase di sperimentazione, sono stati formulati indirizzi tecnici e programmatori per supportare la definizione di obiettivi di medio-lungo periodo per promuovere percorsi di eco-innovazione a livello d impresa o reti d impresa nel quadro della Programmazione Regione 2014-2020, fornendo così un supporto concreto alle imprese venete nel contribuire agli obiettivi europei del pacchetto Clima-Energia 20-20-20. 6

eco INNOVAZIONE FIGURA 1: i partner del Progetto ALPSTAR. 7

Scopo della pubblicazione La presente guida vuole fornire un introduzione pratica ed esaustiva al tema dell eco-innovazione e della sue potenzialità per il sistema produttivo, in particolare per le Piccole e Medie Imprese (PMI). Perché si è scelto di indirizzare questa guida proprio alle PMI? Una prima motivazione è legata alla diffusione è l importanza delle PMI per l economia europea, nazionale e regionale. A livello europeo, esse costituiscono più del 99% delle aziende europee, coinvolgono tutti i settori produttivi (manifatturiero, industriale, terziario) e sono responsabili per i 2/3 dell impiego privato e costituiscono circa il 60% del Pil europeo 1. Questo dato è ancora più rilevante in Italia e a livello regionale dove le PMI nonostante rappresentino una percentuale prossima a quella europea (99,9%), hanno un numero di addetti coinvolti pari all 80% del totale contribuendo ad oltre il 71% del Pil nazionale. L importanza e la capillarità delle PMI nel territorio comporta ovviamente anche impatti ambientali, si stima infatti che circa il 60-70% degli impatti ambientali a livello europeo sia riconducibile alle PMI. Ecco allora che incentivare l eco-innovazione nelle PMI non può che portare ad enormi benefici futuri per la comunità. La seconda ragione per la quale l eco-innovazione è davvero importante per le PMI consiste nel fatto che da agli imprenditori un opportunità di mercato completamente nuova. Le aziende più piccole sono spesso meglio posizionate per identificare una nuova domanda di mercato e studiare un nuovo approccio. Diversamente dalle grandi compagnie, infatti, non sono vincolate alle vecchie tecnologie e non devono proteggere alcun mercato. Alcune piccole aziende che poi diventano grandi compagnie rivoluzionano l intero mercato, ed è proprio questo lo scopo principale dell eco-innovazione. Se consideriamo che la finalità degli imprenditori è rispondere alle domande del mercato e che proprio la domanda di prodotti verdi o sostenibili è in costante crescita, risulta evidente quanto l eco-innovazione possa offrire enormi opportunità per le nuove aziende e le piccole realtà. Tuttavia spesso le piccole e medie imprese per questioni legate alla ridotta dimensione aziendale o per disponibilità di risorse, spesso non si sono dotate di figure specializzate in campo energetico-ambientale, a differenza di quelle di maggiori dimensione, e quindi 8

eco INNOVAZIONE spesso non dispongono delle informazioni necessarie per avviare interventi per migliorare i propri processi e prodotti dal punto di vista ambientale. La presente guida non vuole fornire un analisi dettagliata ed esaustiva di tutti gli aspetti relativi al tema dell ecoinnovazione ma fornire una solida introduzione ai vari strumenti, metodologie ed interventi che possono essere intrapresi dalle aziende per aumentare la propria sostenibilità ambientale. Sulla base dei risultati emersi nell ambito della sperimentazione con le imprese coinvolte nel progetto ALPSTAR, degli studi e le ricerche pregresse rivolte specificatamente alle PMI, la guida intende illustrare le differenti opportunità che l eco-innovazione ha da offrire alle imprese che desiderano riconsiderare il proprio modello di business, sviluppare nuovi prodotti o tecnologie o migliorare i propri processi produttivi. di eco-innovazione ma che in qualche modo sono interessarti a comprendere le potenzialità che questa tematica offre per il loro business e per sviluppare nuove strategie aziendali. Inoltre, orientare e supportare le PMI verso l ecoinnovazione comporta non solo vantaggi economici ed ambientali per le imprese ma anche benefici complessivi per la comunità in quanto concorre a raggiungere gli ambiziosi obiettivi definiti dall Unione Europea per contrastare alcune delle principali emergenze ambientali quali il riscaldamento globale, l inquinamento, il consumo dei materiali e lo sfruttamento intensivo delle risorse. La presente pubblicazione è quindi destinata a tutte le aziende che non hanno ancora intrapreso un percorso 1 Calogirou Constantinos, Stig Dying Sørensen, Peter Bjørn Larsen, Stella Alexopoulou et al. (2010) SMEs and the environment in the European Union, PLANET SA and Danish Technological Institute, Published by European Commission, DG Enterprise and Industry. 9

Come usare questa guida La presente guida è divisa in sei sezioni principali rappresentate graficamente in figura 2. Il primo capitolo introduce il concetto di eco-innovazione, mentre nelle sezioni successive il focus è orientato sulle diverse fasi che un azienda può decidere di intraprendere per valorizzare le proprie produzioni dal punto di vista ambientale, in particolare: Modello d impresa e la value proposition; Gli strumenti di analisi per quantificare gli impatti ambientali a livello di organizzazione o prodotto; I possibili percorsi di intervento per ridurre gli impianti individuali; Gli strumenti per comunicare alla propria clientela i risultati raggiunti in campo ambientale. Infine, l ultima sezione riporta la testimonianza delle aziende coinvolte nella sperimentazione del progetto. FIGURA 2: le sezioni della pubblicazione Eco Innovazione Value Proposition Strumenti di Analisi Interventi Comunicazione Imprese 10

eco INNOVAZIONE Eco-innovazione Prima di entrare nel cuore dei contenuti della pubblicazione, è opportuno soffermarsi sul concetto di eco-innovazione. Iniziamo subito con una definizione comunemente accettata del processo di eco-innovazione, ovvero una modalità di produzione o valorizzazione di un prodotto, processo produttivo/organizzativo o servizio, che risulti nuova per l organizzazione (che la sviluppa o adotta) e, rispetto alle alternative disponibili, comporti una riduzione dell inquinamento e dell uso delle risorse nell arco dell intero ciclo di vita 2. A tale definizione è strettamente collegato il concetto dell analisi del ciclo di vita, ovvero una metodologia che concentra l analisi non solo sugli impatti ambientali di un prodotto o di un servizio direttamente associati al sito produttivo ma dell intero processo che porta alla realizzazione di un prodotto o servizio. MATERIA PRIMA RIUTILIZZO DISCARICA SMALTIMENTO RECUPERO MANTENIMENTO Quindi, per semplificare, le fasi del ciclo di vita di un prodotto, schematizzate in figura, possono essere l estrazione delle materie prime, la produzione, l utilizzo del bene (particolarmente rilevante per gli oggetti che necessitano di energia elettrica o altre fonti di energia per il loro funzionamento), fino alla sua dismissione che può portare sia al riutilizzo sotto forma di materia (riciclaggio) o di energia (termovalorizzazione), sia alla trasformazione in rifiuto. PRODUZIONE RIFIUTO UTILIZZO TRASPORTO INSTALLAZIONE FIGURA 3: le diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto. 2 R. Kemp, P. Pearson (2008), Policy brief about measuring eco-innovation. Deliverable 17 of the project ME (Measuring eco-innovation). 11

eco INNOVAZIONE Questo approccio di tipo estensivo è molto importante in quanto, se si considerasse un panorama troppo ristretto, si potrebbe arrivare a delle conclusioni distorte sugli impatti ambientali di un prodotto e non si avrebbero elementi sufficienti per intervenire efficacemente con azioni volte ad aumentare la sostenibilità ambientale. Tornando al concetto di eco-innovazione, nonostante si focalizzi su alcuni specifici aspetti che un impresa intende ottimizzare, considera sempre gli impatti ambientali nell ottica del ciclo di vita. Questo non vuol dire necessariamente ideare nuovi prodotti e fornire nuovi servizi, ma anche comprendere come contenere gli impatti ambientali nelle modalità con cui essi sono progettati, prodotti, utilizzati o riciclati. Il fulcro del processo di eco-innovazione è quello di sviluppare nuovi modelli di business che siano sia competitivi che rispettosi dell ambiente riducendo l intensità di risorse(materiali ed energetiche) necessarie alla realizzazione di prodotti o servizi. I VANTAGGI NELL AVVIARE PERCORSI DI ECO-INNOVAZIONE Introdurre interventi di eco-innovazione presenta molteplici vantaggi per le imprese e per il territorio in termini sia economici che ambientali. Vediamone alcuni dei principali. Creazione di un nuovo modello d impresa Innanzitutto l eco-innovazione rappresenta un importante strumento conoscitivo per l impresa che, attraverso la fase di analisi, può identificare gli aspetti o le fasi del proprio processo produttivo più rilevanti dal punto di vista ambientale ai fini di un loro contenimento. Oltretutto, le imprese che introducono interventi di eco-innovazione sono all origine di ulteriori benefici ambientali, in quanto migliorano i propri processi produttivi, incidono positivamente non solo sui loro fornitori ma anche su altri elementi della catena di valore - sia a monte che a valle - e generano innovazione. Un impresa che integra ciò che viene definito il concetto di ciclo di vita nelle sue strategie e nei processi decisionali riduce al minimo l impatto ambientale delle sue attività, direttamente e indirettamente. Ad esempio impatti che spesso non sono considerati dalle imprese, perché non direttamente associati al loro processo produttivo, sono quelli relativi alla filiera di approvvigionamento. 12

eco INNOVAZIONE Percent Direct vs. Supply Chain Impacts by Super Sector 100% 100% 80% 80% 60% 60% SUPPLY-CHAIN IMPACTS 40% 40% 20% 20% DIRECT IMPACTS 0 0 Food & Beverage Financial Services Telecomm Banks Banks Real Estate Technology Personal & Household Goods Retail Insurance Automobiles & Parts Industrial Goods & Services FIGURA 4: il contributo degli impatti diretti a confronto con gli impatti associati alla filiera di approvvigionamento per diversi settori produttivi. FONTE: State of Green Business (2013). Come si può notare nella figura 4 per alcuni settori produttivi (il settore agroalimentare, i servizi finanziari, media, ecc.), gli impatti delle operazioni direttamente gestite dalle aziende contribuiscano solo per una quota minore o uguale al 20% degli impatti ambientali dell intera filiera 3. Travel & Leisure Construction & Materials Healthcare Basic & Resources Chemicals Utilities Oil & Gas Contenimento dei costi aziendali Introdurre interventi per la riduzione dei propri impatti ambientali si traduce nel contenimento dell uso di risorse materiali ed energetiche, nell ottimizzazione della logistica di trasporto e nella riduzione del volume dei rifiuti. Tutto questo comporta benefici per le imprese riscontrabili in termini di contenimento dei costi. 2013 GreenBiz Group Inc. (www.greenbiz.com) Nuove opportunità di mercato Il mercato mondiale dei beni e servizi a bassa emissione di carbonio e ambientali rappresenta uno dei mercati più interessanti ed in espansione negli ultimi anni. A livello mondiale nel 2012 è stato valutato pari a 4,2 trilioni dei quali il 21% rappresenta la quota dell UE. In media questo mercato è cresciuto ad un tasso annuo del 4%, anche durante la recessione 4, contribuendo così a rendere l economia verde uno dei settori dal più forte potenziale di crescita in termini occupazionali. Conformità a standard e legislazioni in campo ambientale Le aziende che eco-innovano i loro processi e prodotti lo fanno per rispondere ai vincoli legislativi e per il crescente numero di standard ambientali e sociali applicati a livello di settore produttivo da clienti strategici (ad es. GDO). 3 State of Green Business (2013). 4 Department for Business, Innovations and Skills (2012) Low Carbon Environmental Goods and Services. 13

Fasi del ciclo di vita Considerazioni ambientali Applicazioni a livello d impresa Estrazione delle risorse Produzione Distribuzione Uso Riduzione delle pressioni e degli impatti sull ambiente limitando l estrazione delle risorse vergini e gli scarti. Utilizzo di un minor quantitativo di risorse inclusa l energia. Utilizzo di materiali con minor impatti ambientali (materiali alternativi). Contenimento dell inquinamento e dei rifiuti. Riduzione degli impatti, ad esempio, attraverso: migliore soluzioni di design, riuso e riciclo degli imballaggi, riduzione dei combustibili e dell energia nelle fasi di trasporto e immagazzinamento. Minor utilizzo di risorse, inclusi materiali, energia, suolo ed acqua. Ridurre l inquinamento e i volumi di rifiuti. Considerare risorse rinnovabili o secondarie (economia circolare). Riduzione dei costi aumentando l efficienza di estrazione. Rispettare o anticipare le nuove normative in campo ambientale. Aumentare la reputazione aziendale (CSR). Riduzione dei costi di produzione migliorando l efficienza energetica e dei materiali o attraverso la sostituzione dei materiali. Aumento del fatturato e dei profitti derivati dalle vendite di prodotti e servizi efficienti dal punto di vista dell uso delle risorse. Rispettare o anticipare le nuove normative in campo ambientale (incluse quelle relative all eco-design). Riduzione dei costi. Conformità normativa. Passaggio della vendita di prodotti ai servizi (sharing, leasing, ecc.). Aumento della reputazione aziendale e del rapporto con i clienti. Rispettare o anticipare le nuove normative in campo ambientale. Tabella 1: Come possono essere adottate misure di eco-innovazione nelle diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto 14

eco INNOVAZIONE Value Proposition Value Proposition Strumenti di Analisi Strumenti di analisi Interventi Interventi di eco-innovazione Comunicazione Strumenti di comunicazione ambientale Imprese La parola alle imprese 15

Value Proposition 1. Ripensa al tuo modello d impresa Per mantenere o rafforzare la propria posizione sul mercato le aziende devono continuamente ripensare al proprio modello d impresa. Innovare il proprio modello d impresa è vitale per tutte le aziende e le organizzazioni per rimanere nel mercato o per avere vantaggi competitivi rispetto alla concorrenza, assicurando nel contempo la redditività economica o la sostenibilità finanziaria delle proprie operazioni. Ripensare al proprio modello di business non implica necessariamente la totale rivisitazione della propria value proposition - ovvero del pacchetto di prodotti e servizi che rappresenta un valore per un determinato segmento di clienti - ma può tradursi anche nel miglioramento dei processi produttivi o nella riconfigurazione della struttura organizzativa. Ma come si può integrare l eco-innovazione nel proprio modello d impresa? Introdurre principi di eco-innovazione nel proprio modello d impresa vuole dire cambiare la logica, le modalità o i meccanismi con cui un organizzazione offre valore per il cliente e crea i relativi profitti, riducendo nel contempo l utilizzo di risorse naturali e limitando il rilascio di sostanze nocive nell arco del proprio ciclo di vita. Tali principi possono essere applicati a livello di singola impresa con diverse modalità a seconda di quelli che possono essere gli aspetti più rilevanti del processo produttivo e dei possibili sviluppi futuri del mercato di riferimento, quali ad esempio: modifiche progressive o piccoli miglioramenti di un prodotto; la riprogettazione apportando significativi cambiamenti in un prodotto, processo produttivo o nella struttura organizzativa; la sostituzione del bene con prodotti similari che possono soddisfare i medesimi bisogni; la creazione di prodotti o servizi totalmente nuovi sul mercato. Una domanda fondamentale per un azienda che vuole innovarsi dal punto di vista ambientale è come offrire un bene o un servizio che sia redditizio dal punto di vista economico e che richieda un minor prelievo di risorse. Riflettere su come soddisfare questo bisogno fondamentale della clientela, sia essa di tipo industriale o il consumatore finale, è il primo passo per affrontare questa sfida. 16

eco INNOVAZIONE CHE DOMANDE PORSI Quale valore vogliamo offrire ai nostri clienti? Quali bisogni della clientela contribuiamo a soddisfare? Quali sono le attività e le risorse chiave che possono aiutarci a offrire valore ai clienti (es. competenze, risorse, partnership strategiche)? Quanto il nostro modello di business dipende dalla possibilità dell azienda o dei nostri clienti di accedere e utilizzare risorse ed energia? Possiamo considerare modalità alternative per soddisfare i bisogni della clientela (ad es. sevizi di leasing, sharing, ecc.)? DEFINISCI LE TUE PRIORITÀ Prima di avviare un percorso di eco-innovazione è bene focalizzare la propria attenzione sull obiettivo che si vuole ottenere in modo da assicurarsi di avere tutti gli elementi necessari per raggiungerlo. Qual è il tuo team? Innanzitutto è importante definire il gruppo di lavoro di sostenibilità ambientale composto da figure chiave aziendali che conosco e gestiscono direttamente i processi e le attività dell organizzazione. È importante includere nel team persone appartenenti a diversi sezioni dell azienda, responsabili della produzione e referenti che comprendono gli sviluppi futuri legislativi e del mercato. Quale obiettivo ti poni? Riunire ruoli aziendali con diverse competenze permette di avere un quadro completo di quali possono essere gli obiettivi che si pone l azienda per la propria sostenibilità ambientale. A seconda del diverso grado degli interventi già effettuati dall azienda in campo ambientale gli obiettivi possono essere suddivisi in tre livelli (figura 5): Fase iniziale Conoscere meglio la propria impresa Migliorare l efficienza per ridurre l impatto ambientale e contenere i costi Fase intermedia Identificare i fattori di rischio e le opportunità per la propria azienda connesse all ambiente Definire e raggiungere target di prestazione ambientale per differenziarsi dalla concorrenza Fase avanzata Anticipare i bisogni e gli interessi della clientela e dei principali operatori economici Fornire prestazioni ambientali e prodotti innovativi che attraggano investimenti esteri e consentano all azienda di valorizzare la propria immagine e favorirli come fornitori di prodotti e servizi FIGURA 5: gli obiettivi che si può porre un azienda nel campo della sostenibilità ambientale. 17

) ) ) Strumenti di Analisi 2. Strumenti di analisi Gli strumenti oggi disponibili per analizzare e qualificare la propria produzione o il proprio marchio in termini ambientali, sono numerosi e diversificati, in modo da rispondere alle diverse esigenze e ai diversi obiettivi che caratterizzano ciascuna impresa. Di seguito si riportano quelli più diffusi, suddivisi per i due principali filoni: di processo e di prodotto/servizio. La scelta se privilegiare l uno o l altro filone, fermo restando la possibilità di un approccio integrato e del facile passaggio dall uno all altro, dipende dagli obiettivi che l impresa si è posta. L innovazione ambientale di processo porta ad una qualificazione dell immagine aziendale e a facilitare i rapporti dell impresa con i principali stakeholders ed il territorio. L innovazione ambientale di prodotto/ servizio mira ad ottenere direttamente vantaggi competitivi sul mercato e si rivolge quindi ai clienti, siano essi gli acquirenti di una catena di subfornitura, il sistema produttivo, i consumatori finali e la Pubblica Amministrazione. PROCESSO PRODUTTIVO Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) Cleaner Technologies Life Cycle Assessment (LCA) Best Available Techniques COMUNICAZIONE AMBIENTALE D IMPRESA ) INDIVIDUAZIONE PRIORITÀ AZIENDALI DEFINIZIONE ) STRATEGIA PRODOTTO VALUE PREPOSITION Life Cycle Assessment (LCA) ) Eco-design ) COMUNICAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO ) ANALISI INTERVENTO COMUNICAZIONE Stakeholders PA Clienti Associazioni Cittadini Mercato Utente finale Cliente intermedio PA -> GPP FIGURA 6: percorsi di eco-innovazione a livello di processo produttivo e prodotto. 18

eco INNOVAZIONE 2.1 Strumenti di analisi a livello di processo produttivo/organizzazione? IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (EMAS ed ISO 14001) Cos è? Il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) è la parte del sistema di gestione aziendale complessivo che comprende la struttura organizzativa, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire ed attuare la Politica Ambientale di un organizzazione. Le norme di riferimento per l implementazione di un SGA sono il Regolamento (CE) 1221/2009 EMAS sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) e la norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004 Sistemi di Gestione Ambientale - Requisiti e guida per l uso. Per chi è? Per tutte le organizzazioni di carattere industriale e non. A cosa serve un Sistema di Gestione Ambientale? Un Sistema di Gestione Ambientale permette di affrontare la tematica ambientale in parallelo al processo produttivo e/o di erogazione del servizio, realizzando una più efficiente gestione di tutti gli aspetti coinvolti (sia strettamente ambientali che tecnologici ed organizzativi), identificando, ove possibile, le opportunità di risparmio e razionalizzazione (risorse naturali, materie prime ed ausiliarie, risorse idriche ed energetiche, ecc.) e garantendo il mantenimento delle conformità alle prescrizioni di legge e alle altre norme. L implementazione di un SGA prevede un più trasparente rapporto con le parti interessate: in primo luogo è previsto un forte coinvolgimento del personale interno attraverso una continua attività di formazione e sensibilizzazione, in secondo luogo, con l esterno attraverso la diffusione e/o comunicazione di informazioni utili a rendere noto l impegno assunto con la Politica ambientale. I Sistemi di Gestione Ambientale, così come tutti i sistemi di qualità, si basano sul principio del miglioramento continuo attuato secondo il Ciclo di Deming costituito da quattro momenti principali (Plan, Do, Check e Act): la pianificazione, ovvero la definizione degli obiettivi e degli interventi da intraprendere per le aree maggiormente critiche dal punto di vista ambientale (che sono state individuate attraverso l esecuzione di un analisi ambientale iniziale), ai fini del rispetto della politica ambientale dell organizzazione, del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali; l attuazione, ovvero, l applicazione pratica dei vari elementi che costituiscono il sistema di gestione ambientale e le loro interazioni; 19

Strumenti di Analisi? il controllo/riesame, ovvero, la verifica di quanto realizzato nel corso del tempo per valutarne la continua adeguatezza rispetto alla politica ambientale, agli obiettivi e traguardi, alle prescrizioni legali e alle altre prescrizioni e la necessità di apportare modifiche; l azione, ovvero, la messa in atto di misure idonee a migliorare in continuo la prestazione del sistema di gestione ambientale in base alle risultanze della verifica. LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA) Cos è? La prima definizione di Life Cycle Assessment (LCA) è quella del SETAC (Society of Environmental Toxicology and Chemistry) nel 1993. Nel 1997 è pubblicata la norma internazionale ISO 14040, aggiornata nel 2006, che fornisce la seguente definizione del Life Cycle Assessment (valutazione del ciclo di vita): compilazione e valutazione attraverso tutto il ciclo di vita dei flussi in entrata ed uscita, nonché i potenziali impatti ambientali, di un Sistema di prodotto. Dove per ciclo di vita si intendono le fasi consecutive interconnesse di un sistema di prodotti, a partire dall acquisizione di materie prime o dalla generazione di risorse naturali, fino allo smaltimento finale. La metodologia LCA è definita in tutte le sue fasi da standard (serie ISO 14040) che delineano la procedura da seguire per stilare uno studio di LCA e per definire la qualità dei dati utilizzati nello studio affinché sia chiaro e riproducibile. Per chi è? L LCA si è dimostrato un utile strumento tecnico per le aziende e per le Pubbliche Amministrazioni, ma anche uno strumento d informazione per il cittadino. In particolare, uno studio di LCA a livello di organizzazione si consiglia sia ad aziende collocate nella filiera di produzione come subfornitrici di processi o semilavorati non facilmente riconducibili ad un prodotto caratteristico sia ad aziende che producono un ampia gamma di prodotti finiti. A cosa serve uno studio di LCA? Attraverso lo studio di LCA si individuano gli impatti ambientali potenziali associati ad un organizzazione, un prodotto o un servizio e si identificano le fasi più rilevanti in termini d impatti ambientali. È possibile così proporre interventi migliorativi che abbiano benefici a livello globale evitando azioni che, agendo su singoli step, favoriscano il trasferimento di impatti in altri compartimenti o in altre fasi. Applicata a livello di organizzazione, l LCA permette di quantificare gli impatti ambientali connessi alle diverse attività gestite direttamente o indirettamente dall organizzazione, includendo quindi la 20

eco INNOVAZIONE? catena di approvvigionamento (dall estrazione delle materie prime, alla produzione, all uso e alla gestione finale dei rifiuti). CARBON FOOTPRINT DI ORGANIZZAZIONE Cos è? L impronta di carbonio (o carbon footprint) è la misura dell ammontare totale delle emissioni di gas ad effetto serra causate direttamente o indirettamente da un individuo, un organizzazione, un evento o un prodotto (Carbon Trust). Rispetto ad uno studio di LCA completo, la carbon footprint considera solo gli effetti sul cambiamento climatico, fornendo quindi indicazioni parziali dei potenziali impatti ambientali del processo, prodotto o servizio analizzato. Nel caso specifico della carbon footprint di organizzazione, tale strumento è normato a livello internazionale dalla ISO 14064. Per chi è? È uno strumento che si adatta ad essere applicato a tutte le aziende che intendono avviare un percorso di eco-innovazione in quanto analizza gli impatti ambientali dell organizzazione sul cambiamento climatico. Lo studio di carbon footprint può essere più o meno approfondito a seconda delle tipologie di emissioni considerate nell analisi. A cosa serve uno studio di carbon footprint di organizzazione? Attraverso lo studio di carbon footprint si individuano gli impatti ambientali potenziali associati ad un organizzazione sul cambiamento climatico e il contributo delle diverse categorie di emissioni sull impatto complessivo dell organizzazione. A seconda del grado di dettaglio dell analisi, lo studio permette di quantificare gli impatti ambientali connessi alle diverse attività gestite direttamente o indirettamente dall organizzazione (classificate come altre emissioni indirette), includendo quindi la catena di approvvigionamento. 21

Strumenti di Analisi 2.2 Strumenti di analisi a livello di prodotto LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA) Per chi è? Uno studio di LCA a livello di prodotto si consiglia ad aziende che intendono approfondire le conoscenze del proprio sistema produttivo ed avviare interventi di mirati di miglioramento delle performance ambientali a livello di prodotto. Rappresenta, inoltre, lo strumento di analisi da adottare per effettuare una Dichiarazione Ambientale sul prodotto (vedi sezione 3.2). La scelta dell oggetto di analisi su cui focalizzare l analisi dovrebbe essere orientata verso un prodotto di particolare interesse per il core business aziendale (prodotto di punta, lancio di un nuovo prodotto con specifiche caratteristiche ambientali, ecc.) per poter comunicare al meglio al proprio utente finale il percorso di eco-innovazione implementato. A cosa serve uno studio di LCA? Oltre alle motivazioni già esposte nella sezione 2.1, uno studio di LCA applicato ad un prodotto o servizio permette di identificare le fasi del ciclo di vita in cui si concentrano maggiormente le criticità ambientali. In questo modo è possibile proporre interventi migliorativi al fine di ottimizzare le risorse necessarie nella fase di intervento, massimizzando nel contempo i benefici ad essi associati. Uno studio di LCA può essere condotto anche in forma semplificata per effettuare uno studio di screening sull intero ciclo di vita di un prodotto o servizio al fine di identificare gli hot spot del sistema analizzato ed individuare le aree in cui è necessario intervenire con un analisi più approfondita. L LCA è un valido strumento tecnico di supporto per definire se e quanto un prodotto è verde ed è alla base di sistemi e strumenti quali ad esempio: Etichette e dichiarazioni (Ecolabel, autodichiarazioni, Dichiarazioni Ambientali di Prodotto - DAP) i cui principi sono definiti nella ISO 14020; Sistemi di Gestione Ambientale (EMAS, ISO 14001) Life Cycle Costing (basato sullo stesso approccio dell LCA ma utilizzando flussi economici). CARBON FOOTPRINT DI PRODOTTO Cos è? La carbon footprint di prodotto considera le emissioni di gas ad effetto serra generate nell arco dell intero ciclo di vita del prodotto, dall estrazione delle materie prime, passando per la fase di produzione, distribuzione, uso e smaltimento del bene e dei relativi imballaggi. I risultati dell analisi sono espressi in tonnellate di CO 2 equivalenti. Uno studio di carbon footprint di prodotto deve essere condotto secondo i requisiti stabiliti dalla norma ISO/TS ISO 14067 pubblicata nel 2013.? 22

eco INNOVAZIONE Per chi è? È uno strumento che si adatta ad essere applicato a tutte le aziende che intendono avviare un percorso di eco-innovazione a livello di prodotto in quanto analizza gli impatti ambientali associati al prodotto solo sul cambiamento climatico. A cosa serve uno studio di carbon footprint di prodotto? La carbon footprint di prodotto consente di analizzare gli impatti nell arco del ciclo di vita di un prodotto per un unica categoria d impatto: il riscaldamento globale. Nonostante quest ultimo rappresenti attualmente una delle più grandi sfide ambientali, esistono altri problemi ambientali - quali ad esempio la scarsità di risorse naturali non rinnovabili, la perdita di biodiversità, ecc - che non sono presi in considerazione nel calcolo della carbon footprint. Pertanto un azienda che vuole adottare interventi di miglioramento delle performance ambientali sul prodotto sulla base dei risultati dello studio di carbon footprint deve tener presente le limitazioni associate a questo strumento. 23

DI LAVORAZIONE IONE Interventi di eco-innovazione 3. Interventi di eco-innovazione aziende per ottimizzazione aspetti logistici Gli interventi che possono essere adottati per tradurre i risultati emersi dalla fase di analisi in un effettivo miglioramento delle performance ambientali dell organizzazione o del prodotto sono molteplici e si differenziano in funzione del diverso grado di intervento (risorse economiche e temporali). A titolo esemplificativo, si riportano gli interventi di contenimento degli impatti ambientali già avviati dalle imprese coinvolte nella sperimentazione del progetto ALPSTAR (figura 7 e 8). DI TRASPO DELLE MATER OTTIMIZZAZIONE SCARTI DI PRODUZIONE VALORIZZAZIONE DEGLI Riutilizzo degli scarti internamente all azienda Non potendo essere Riutilizzo esaustivi degli scarti delle varie tipologie di interventi che possono essere da parte di altre filiere produttive introdotti a livello di processo produttivo o di prodotto, si riportano di seguito i riferimenti ed una breve descrizione di guide tecniche o metodologie che possono essere adottate per effettuare interventi di eco-innovazione. Scelta di nuovi materiali con ridotto impatto ambientale Valorizzazione energetica degli scarti Installazione di impianti a ponte rinnovabile Acquisto di energia proveniente da fonti rinnovabili Riduzione di volume/peso imballaggi Accordi con altre aziende per ottimizzazione aspetti logistici OTTIMIZZAZIONE LOGISTICA DI TRASPORTO DELLE MATERIE PRIME CONTENIMENTO CONSUMI ENERGICI AZIENDALI SCARTI DI PRODUZIONE VALORIZZAZIONE DEGLI Sostituzione macchinari con migliori prestazioni energetiche Valorizzazione energetica degli scarti Accordi con altre aziende per ottimizzazione aspetti logistici OTTIMIZZAZIONE LOGISTICA DI TRASPORTO DELLE MATERIE PRIME RIPROGETTAZIONE DEL PACKAGING SECONDO CRITERI AMBIENTALI VALORIZZAZIONE AZ MBI VO AV A DEGLI SCARTI DEL PROCESSO VORA R RTI D Riutilizzo degli scarti internamente all azienda Valorizzazione energetica degli scarti 24 Riutilizzo degli scarti internamente all azienda Riutilizzo degli scarti da parte di altre filiere produttive FIGURA 7-8: interventi di eco-innovazione realizzati dall imprese coinvolte nel progetto ALPSTAR a livello di processo produttivo (a sx) e di prodotto (a dx).

eco INNOVAZIONE 3.1 Interventi a livello di processo produttivo? CLEANER TECHNOLOGIES E BEST AVAILABLE TECHNIQUES (BAT) Cosa sono? Le tecnologie pulite (Cleaner Technologies), associate a corrette attività gestionali, costituiscono uno strumento per il miglioramento delle produzioni, per la riduzione degli impatti ambientali e la qualificazione di aree territoriali. Esse adottano misure di prevenzione dell inquinamento ed implicano l utilizzo delle migliori tecniche disponibili (BAT) che, come definite nella direttiva 96/61/CE, sono la più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di esercizio indicanti l idoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l impatto sull ambiente nel suo complesso. Dove per Tecniche si intende sia le tecniche impiegate sia le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell impianto; disponibili sta ad indicare le tecniche sviluppate su una scala che ne consenta invece senta l applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente valide nell ambito del pertinente comparto industriale. Per chi sono? Per le imprese cui viene fornita la possibilità di rispettare adempimenti ambientali imposti dalle normative e che vedono premiata la ricerca del miglioramento continuo del potenziale tecnologico. A cosa servono? Gli impianti industriali (nuovi, ma anche quelli esistenti) nel richiedere l autorizzazione all esercizio, sono tenuti ad adottare le migliori tecnologie disponibili (BAT) al fine di eliminare, o qualora non fosse possibile, ridurre le emissioni in aria, acqua e suolo (comprese le misure relative ai rifiuti), per conseguire un livello elevato di protezione dell ambiente nel suo complesso. Le BAT, infatti, riguardano tutti gli aspetti del funzionamento di un industria che hanno impatti sui vari comparti ambientali. L obiettivo generale di un approccio integrato deve essere quello di migliorare la gestione e il controllo dei processi industriali per garantire la tutela dell ambiente adottando tutte le opportune misure di riduzione dell inquinamento. L applicazione delle BAT in ogni compartimento specifico può contribuire ad ottimizzare i consumi delle materie prime, idrici ed energetici ma anche minimizzare la quantità di rifiuti e delle emissioni. 25

Interventi di eco-innovazione 3.2 Interventi a livello di prodotto? ECO-DESIGN Che cos è? L eco-progettazione è la considerazione dei fattori ambientali nella progettazione e nello sviluppo di prodotti e servizi. L eco-progettazione è inserita al pari di altri importanti requisiti che solitamente si considerano nei processi di progettazione come ad esempio la qualità, la legislazione, i costi, la funzionalità, la durabilità, l ergonomica l estetica ed i fattori di salute e sicurezza. Come risultato i prodotti di eco-progettazione sono innovativi, hanno migliori prestazioni ambientali e sono di qualità almeno pari allo standard di mercato. Gli standard internazionali specifici per l ecodesign sono il rapporto tecnico UNI EN ISO/TR 14062:2007 e la UNI ISO 14006:2011. Per chi è? Per tutte le aziende che producono servizi e prodotti finiti, quindi indirizzati al mercato, o componenti e semilavorati. A cosa serve l eco-progettazione? Le decisioni prese durante la progettazione di prodotti e servizi determinano largamente il loro impatto potenziale sull ambiente. I materiali, la forma, il peso, i processi di produzione, la durata, ecc., sono aspetti cruciali che devono essere considerati in dettaglio per prevenire o minimizzare gli impatti dei prodotti e servizi finiti. L eco-progettazione utilizza un approccio integrato nella relazione tra prodotti e servizi e l ambiente su tre livelli: considera l intero ciclo di vita del prodotto o servizio; il prodotto è considerato come un sistema, in cui tutti gli elementi che servono ad un prodotto per sviluppare le sue funzioni (consumi, imballaggi, reti energetiche, ecc.) devono essere valutati; viene utilizzato un approccio multicriterio, tutti i differenti impatti ambientali, che possono essere generati dal sistema prodotto durante il suo ciclo di vita, sono valutati in modo da evitare il trasferimento dell impatto tra le diverse categorie d impatto (ad esempio riduzione delle risorse, effetto serra, tossicità, ecc.) e tra le fasi del ciclo di vita. Questo approccio integrato facilita l uso dell eco-progettazione in combinazione con altri strumenti per l eco-innovazione. Il processo di progettazione tradizionale può essere adottato nell eco-progettazione inserendo alcuni semplici cambiamenti. La portata di questi cambiamenti dipende dagli obiettivi della propria azienda. Una panoramica di come si possano inserire criteri di eco-innovazione nella progettazione di un nuovo prodotto o nella sua riprogettazione sono riassunti in figura 9. 26

eco INNOVAZIONE PROCESSI DI PROGETTAZIONE CONVENZIONALI Proposta e briefing (Ri) Progettazione e sviluppo di prodotto/processo Produzione ASPETTI INNOVATIVI DEL PROCESSO DI ECO-INNOVAZIONE Valutazione delle esigenze ambientali Creazione di un gruppo di eco-progettazione Valutazione ambientale di un prodotto o servizio di riferimento Valutazione e selezione delle strategie di eco- progettazione Lancio sul mercato Comunicazione delle caratteristiche ambientali dei prodotti e servizi Valutazione del processo di eco-progettazione e studio di nuove tecnologie FIGURA 9: come includere criteri ambientali nelle diverse fasi di progettazione di un prodotto. 27

Strumenti di comunicazione ambientale 4.1 Strumenti di comunicazione a livello di organizzazione? DICHIARAZIONE AMBIENTALE Che cos è? La Dichiarazione Ambientale è un documento che riassume al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sull impatto e sulle prestazioni ambientali dell organizzazione nonché sul continuo miglioramento della prestazione ambientale. Rappresenta una parte obbligatoria dei Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) secondo il regolamento EMAS e quindi un requisito fondamentale per la validazione di un SGA da parte di un verificatore. Generalmente la Dichiarazione Ambientale fa riferimento alle singole unità locale o sito dell azienda. rappresenta una parte obbligatoria dei Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) secondo il regolamento EMAS, e quindi un requisito fondamentale per la validazione di un SGA da parte di un verificatore. Per chi è? Per tutte le aziende che vogliono valorizzare il legame con il territorio. A cosa serve una Dichiarazione Ambientale? La Dichiarazione Ambientale deve fornire: una chiara descrizione dell azienda, una sintesi delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi, nonché delle sue relazioni con le eventuali organizzazioni capo gruppo; la Politica Ambientale dell organizzazione e una breve illustrazione del suo Sistema di Gestione Ambientale; una descrizione di tutti gli aspetti ambientali significativi, diretti e indiretti, che determinano impatti ambientali significativi dell organizzazione e una spiegazione della natura degli impatti connessi a tali aspetti ed infine una descrizione degli obiettivi e dei target ambientali; una sintesi dei dati disponibili sulle prestazioni dell organizzazione rispetto ai suoi obiettivi e traguardi ambientali per quanto riguarda gli impatti ambientali significativi. 28

eco INNOVAZIONE 4.2 Strumenti di comunicazione a livello di prodotto LE ETICHETTE AMBIENTALI Negli ultimi anni si è registrato un grande interesse a livello europeo sui marchi di prodotto, la cui finalità principale è quella di fornire informazioni ai consumatori. Oltre a misure obbligatorie riguardanti principalmente aspetti di sicurezza dei prodotti, sono nati una serie di marchi nazionali di prodotto a carattere volontario mirati a fornire informazioni di carattere ambientale. La norma UNI EN ISO 14020, che rappresenta il riferimento in materia, ha stabilito i principi guida per lo sviluppo e l utilizzo di etichette e dichiarazioni ambientali. Lo standard ha definito tre principali categorie di etichette ambientali (tabella 2): Standard di riferimento ETICHETTE DI I TIPO ETICHETTE DI II TIPO ETICHETTE DI III TIPO UNI EN ISO 14024 Etichette e dichiarazioni ambientali - Etichettatura ambientale di Tipo I Principi e procedure UNI EN ISO 14021 - Etichette e dichiarazioni ambientali - Asserzioni ambientali auto-dichiarate (etichettatura ambientale di Tipo II) UNI EN ISO 14025 - Etichette e dichiarazioni ambientali - Dichiarazioni ambientali di Tipo III Principi e procedure Tabella 2: Gli standard di riferimento per lo sviluppo delle etichette ambientali 29

Strumenti di comunicazione ambientale? ETICHETTE DI I TIPO Che cosa sono? Sono etichette multi-criterio che identificano i prodotti di eccellenza ambientale con ridotti impatti ambientali nell intero ciclo di vita. Sono assegnate sulla base di specifici criteri di riconoscimento dell eccellenza ambientale, diversi per ogni categoria di prodotti. Prevedono una convalida da parte di un verificatore accreditato. FIGURA 10: (a dx) il marchio europeo Ecolabel (a sx), il marchio tedesco l Angelo Blu (al centro) e il marchio scandinavo Nordic Swan (a dx). NORDIC ECOLABEL Per chi sono? Sono rivolte a tutte le aziende che vogliano comunicare le performance ambientali dei propri prodotti o servizi, se rientranti nelle categorie per le quali sono stati messi a punto i criteri. A cosa servono? La principale funzione è comunicare al mercato l eccellenza ambientale di un prodotto o servizio, fornendo ai consumatori informazioni di performance ambientali certificate e credibili in modo da stimolare la domanda. La loro adozione diventa, da un lato, uno strumento di comunicazione ambientale e, dall altro, un opportunità per l azienda di migliorare la gestione ambientale dei propri prodotti/servizi, implementando criteri ecologici. Infine, in un ottica di filiera o di Green Public Procurement (acquisti verdi), il possesso di tale etichettatura può servire a semplificare la dimostrazione del possesso dei requisiti richiesti da fornitori e acquirenti. AUTODICHIARAZIONI - ETICHETTE DI II TIPO Che cosa sono?? Sono delle auto-dichiarazioni del produttore in merito alle caratteristiche ecologiche del prodotto. Non richiedono il rispetto di requisiti specifici e non prevedono la verifica di parte terza, ma le informazioni fornite devono comunque essere verificabili, esatte e pertinenti, come definito dalla ISO 14020, perché risultino attendibili per i consumatori. 30