Il regime delle riserve di patrimonio netto a seguito della revisione della normativa relativa al bilancio LEONARDO BENVENUTO Assonime

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Il regime delle riserve di patrimonio netto a seguito della revisione della normativa relativa al bilancio LEONARDO BENVENUTO Assonime

Il rilievo organizzativo delle riserve di PN nel bilancio d esercizio Le grandezze contabili che formano le riserve assumono nel bilancio d esercizio un fondamentale rilievo organizzativo. Forme di utilizzazione delle riserve: distribuzione ai soci; imputazione a capitale; copertura di perdite. Parametro di riferimento per una serie di operazioni societarie: a) acquisto di azioni proprie; b) operazioni di accordo di prestiti o fornitura di garanzie per l acquisto o la sottoscrizione di azioni proprie; c) acquisto di azioni o quote della controllante; d) emissione di obbligazioni; e) valore dei patrimoni destinati ad un unico affare. In relazione alla funzione organizzativa sono iscrivibili in bilancio i plusvalori realizzati derivanti da attività con economie terze. 2

Il principio di realizzazione e le deroghe Il CC prevede alcune deroghe al principio che determinano l emersione di plusvalenze non da utili realizzati ma da operazione di valutazione: a) le riserve da deroghe obbligatorie alle norme di bilancio per incompatibilità con una rappresentazione veritiera e corretta; b) la valutazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto; c) le riserve da utili su cambi. Altra deroga: le leggi di rivalutazione. Nell ambito dei principi contabili internazionali, la rilevazione del risultato di periodo tiene conto anche delle componenti di reddito non realizzate che derivano da variazioni di valore delle attività. Al fine di rendere coerenti queste deroghe con la funzione organizzatrice del bilancio d esercizio si dettano regole che sterilizzano le plusvalenze non realizzate ai fini della distribuzione ai soci o rispetto alle altre funzioni organizzative. 3

Le novità del d.lgs. 139 e il regime delle riserve Il d.lgs. 139/2015 innovando la disciplina nazionale in materia di bilancio d esercizio determina una serie di importanti riflessi anche in tema di riserve. Gli ambiti rilevanti sono: a) il trattamento delle azioni proprie; b) gli utili su cambi; c) gli strumenti finanziari derivati; d) la valutazione al costo ammortizzato con l attualizzazione del valore. Si tratta di ambiti in cui le novità introdotte in ordine ai trattamenti contabili si ispirano alle regole dei principi contabili internazionali. I problemi di natura societaria sono: la natura delle poste di netto che si generano con l applicazione delle nuove regole contabili; il loro utilizzo; gli organi competenti alla formazione/movimentazione delle poste. Un problema di fondo è la coerenza/incoerenza con le analoghe regole dettate per le imprese IAS adopter (art. 6 d. lgs. 38/2005). 4

Trattamento delle azioni proprie (artt. 2357-ter, 2424-bis 7) Il trattamento delle AP prevede ora che esse siano rilevate in bilancio a diretta riduzione del patrimonio netto; l acquisto di azioni proprie comporta una riduzione del patrimonio netto di eguale importo tramite iscrizione passivo di apposita voce di segno negativo. Allineamento alla logica dei principi IAS che concepiscono tale operazione per le società come forma di riduzione del patrimonio e comportano una riduzione del netto. L iscrizione della riserva negativa comporta che la somma complessiva delle riserve disponibili deve considerarsi ridotta dell importo pari al valore della riserva negativa con l assoggettamento di un aliquota di riserve disponibili ad un regime di indistribuibilità e indisponibilità assoluta. Si tratta di poste correttive. Problema dell individuazione delle riserve riqualificate. Trattamento contabile dell acquisto di AP In considerazione della logica adottata (secondo cui si tratta di un fenomeno di restituzione di apporto), gli atti di acquisto non hanno alcun riflesso a livello di CE. 5

Trattamento delle azioni proprie (artt. 2357-ter, 2424-bis 7) Trattamento contabile della vendita di AP In caso di vendita delle AP, per dottrina le minusvalenze o plusvalenze rispetto al valore della riserva devono essere registrate in CE. Se si segue l impostazione IAS, gli atti di vendita di AP sono rilevati solo a livello di SP. La vendita avviene ad un prezzo inferiore rispetto al prezzo di acquisto: si elimina definitivamente la riserva negativa e si cancella anche una parte di riserva disponibile nella misura della differenza tra valore della riserva negativa e prezzo di vendita delle AP. La vendita avviene al medesimo prezzo al quale è stato fatto originariamente l acquisto di AP. Si ha la cancellazione della riserva negativa e le riserve utilizzate riacquistano natura di riserve disponibili. La vendita avviene per un prezzo superiore al costo di acquisto delle AP. La plusvalenza rispetto al valore della riserva negativa viene iscritta direttamente a posta di patrimonio netto. Organo deputato alla movimentazione Poiché sono operazioni con effetti a livello di SP, l attività di formazione della riserva negativa nonché la successiva movimentazione spetta all organo amministrativo in sede di redazione del bilancio. 6

Riserve da utili su cambi (art. 2426, n. 8-bis) Il d.lgs. 139 ha riformulato le disposizioni relative alla conversione delle poste in valuta estera al solo fine di chiarire che l obbligo di valutazione al tasso di cambio della data di riferimento del bilancio sussiste per le poste di natura monetaria. Disciplina: a) la valutazione deve avvenire al tasso di cambio della data di riferimento del bilancio e cioè alla data di chiusura dell esercizio; b) gli utili o le perdite su cambi derivanti da tale valutazione devono essere imputate a CE; c) l eventuale utile netto è accantonato in apposita riserva non distribuibile fino al realizzo. Differenza con IAS che consente la distribuzione di utili su cambi non realizzati. Completamento della riserva Nel caso in cui l utile netto su cambi sia superiore al risultato d esercizio, si pone il problema del completamento della riserva. Per una dottrina integrazione con riserve disponibili o utili futuri. Non sembra possibile applicazione analogica regole IAS perché nel mondo IAS sono riserve pienamente disponibili. 7

Riserve da utili su cambi (art. 2426, n. 8-bis) Utilizzazione a copertura perdite L unico uso espressamente vietato è la distribuzione ai soci: può essere utilizzata a copertura perdite. Problema della graduazione tra le poste di netto. Criterio di gerarchia tra le riserve in base al quale tra le riserve da utili si devono distinguere quelle da utili realizzati rispetto a quelle da utili non realizzati. Le perdite devono intaccare prima quelle derivanti da utili realizzati e poi quelle formate mediante imputazione di utili non realizzati (6.5 38/2005). Questa regola sarebbe applicabile anche alle imprese non IAS adopter. Le perdite intaccano prima le riserve disponibili poi la riserva legale e solo dopo la riserva da utili su cambi. Problema reintegrazione della riserva negli esercizi successivi (6.5 38/2005). Imputazione a capitale Per dottrina non sarebbe utilizzabile per altre funzioni. In considerazione della qualifica normativa e del fatto che l imputazione a capitale non è una forma di distribuzione ma di rafforzamento del vincolo, tali riserve sono da considerare disponibili per l aumento di capitale. 8

Riserve da utili su cambi (art. 2426, n. 8-bis) Acquisto AP Le AP possono essere acquistate nei limiti delle riserve disponibili. Si ritiene che le riserve disponibili debbano essere identificate con il medesimo criterio degli utili distribuibili e quindi soltanto le riserve distribuibili. La riserva da utili su cambi non rientra tra le riserve disponibili ai fini dell acquisto AP. Emissione obbligazioni Limite complessivo al emissione di obbligazioni: doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili. Per dottrina tra le riserve disponibili rientrano tutte le riserve che possono essere imputate a capitale. La riserva da utili su cambi rientra tra le riserve disponibili ai fini dell emissione di obbligazioni. Estensione delle conclusioni anche alle altre riserve da utili non realizzati (deroga e PN). 9

Utili e riserve relative a SFD (art. 2426, n. 11-bis) Contabilizzazione delle variazioni positive o negative del FV degli SFD: le variazioni positive o negative del FV degli SFD sono sempre iscritte a CE, tranne nel caso di SFD di copertura relativi a flussi finanziari o operazioni programmate (imputazione diretta a riserva di PN). Non distribuibilità degli utili da FV relativa a SFD speculativi Non sono distribuibili gli utili che derivano dalla valutazione al FV degli SFD non utilizzati o non necessari per la copertura (SFD speculativi). Obbligo di accantonamento in una riserva non distribuibile Incoerenza con le regole delle imprese IAS adopter che consentono la distribuzione degli utili derivanti dalla valutazione al FV degli SFD di negoziazione (in cui rientrano anche gli FSD speculativi). 10

Utili e riserve relative a SFD (art. 2426, n. 11-bis) Regime di disponibilità della riserva: a) copertura perdite; Il limite espresso è il divieto di distribuzione ai soci. La riserva può essere utilizzata a copertura perdite. Problema della graduazione tra le poste di netto. Le perdite devono intaccare prima quelle derivanti da utili realizzati e poi quelle formate mediante imputazione di utili non realizzati (6.5 38/2005). Questa regola sarebbe applicabile anche alle imprese non ias adopter. Le perdite intaccano prima le riserve disponibili poi la riserva legale e solo dopo la riserva di utili da FV relativi a SFD speculativi. Problema reintegrazione della riserva negli esercizi successivi (6.5 38/2005). b) aumento capitale; In linea di principio considerato che la formula indistribuibile indica chiaramente l uso vietato e sotto il profilo sostanziale l imputazione a capitale è l opposto di far uscire il valore dal patrimonio sociale, si deve ritenere la riserva in questione disponibile ai fini dell aumento di capitale. 11

Utili e riserve relative a SFD (art. 2426, n. 11-bis) c) emissione obbligazioni Tra le riserve disponibili rientrano tutte le riserve che possono essere imputate a capitale. La riserva di utili da FV relativi a SFD speculativi rientra tra le riserve disponibili ai fini dell emissione di obbligazioni. d) acquisto AP Si ritiene che le riserve disponibili debbano essere identificate con il medesimo criterio degli utili e quindi soltanto le riserve distribuibili. La riserva di utili da FV relativi a SFD speculativi non rientra tra le riserve disponibili ai fini dell acquisto AP. Formazione e movimentazione Il problema dell organo competente a formare la riserva deve essere risolto in base al principio generale secondo cui tutte le destinazioni di utili, anche quando vincolate ai sensi di legge, sono di competenza dell assemblea che decide sulla destinazione degli utili. 12

Utili e riserve relative a SFD (art. 2426, n. 11-bis) Riserve di PN relative a SFD di copertura inerenti flussi finanziari o operazioni programmate Regime di disponibilità: completa neutralizzazione sotto il profilo organizzativo. Nel caso di riserva di valore positivo non può essere considerata disponibile né è utilizzabile a copertura perdite. Non sono considerate nel computo del PN ai fini organizzativi (limiti all emissione di obbligazioni, aumento gratuito capitale, perdita che riduce il capitale più di un terzo o sotto il minimo legale). Si tratta di poste correttive. Formazione e movimentazione In considerazione della natura di posta correttiva formata direttamente nello SP, la sua formazione e movimentazione è di competenza dell organo amministrativo in sede di formazione del progetto di bilancio. Gli utili da FV inerenti SFD di copertura di elementi iscritti in bilancio sono liberamente distribuibili 13

Riserve da attualizzazione di crediti/debiti (art. 2426 n. 8) Altre ipotesi in cui emergono poste di patrimonio netto riguardano gli effetti dell applicazione del principio di attualizzazione del valore dei crediti/debiti iscritti in bilancio. Emissione di obbligazioni convertibili Il debito relativo ad un prestito obbligazionario convertibile deve essere iscritto al suo valore attualizzato, che è tendenzialmente più basso del prezzo di emissione perché gli interessi riconosciuti per i prestiti obbligazionari convertibili sono più bassi di quelli di mercato. La differenza tra il valore attualizzato del debito e il corrispettivo incassato dalla società e versato dai sottoscrittori del prestito è iscritto nel patrimonio netto Il tema è quindi la natura e il regime di disponibilità di questa posta di netto. La posta di netto derivante dalla differenza tra il valore attualizzato e il valore nominale è un valore effettivo acquisito al patrimonio aziendale derivante da un operazione con terzi e non è l effetto di un operazione meramente valutativa. Si dovrebbe trattare di una riserva di capitale. Si potrebbe porre il problema se sia da considerare in regime di piena disponibilità oppure soggetta al regime delle riserve da sovraprezzo. 14

Riflessioni conclusive Il tema più significativo è il rapporto del regime delle riserve da valutazione nel CC con il regime delle riserve da FV e PN per le imprese IAS adopter. Le regole in tema di riserve per le imprese IAS adopter sono applicabili anche alle imprese che applicano la disciplina nazionale? Le novità introdotte con il d. lgs. 139 determinano l abrogazione implicita delle regole per le imprese IAS adopter che non siano conformi? Si pensi alla neutralizzazione completa delle riserve di cash flow hedge. Necessità di una disciplina organica e coerente delle riserve. La disciplina dovrebbe indicare chiaramente quali plusvalenze debbano transitare per CE e quali invece comportino una diretta iscrizione a patrimonio netto; definire il regime di distribuzione ai soci; indicare la possibilità o meno di imputazione a capitale; definire il regime ai fini della copertura delle perdite, ivi comprese la priorità di imputazione tra le varie riserve; precisare la natura di riserve disponibili agli altri fini. 15