1. Origine e diffusione Moringa oleifera Lam (syn. Moringa pterygosperma Gaertner) La Moringa oleifera proviene originariamente dalle zone collinari a ridosso della catena dell Himalaya. Nel corso dei secoli gli scambi commerciali e i rapporti tra le varie popolazioni ne hanno favorito la conoscenza e l utilizzo, determinandone una rapida diffusione. Ad oggi è presente in India, Etiopia, Filippine e Sudan, e viene coltivata in Africa occidentale, orientale e meridionale, in Asia tropicale, in America Latina, nei Caraibi, in Florida e nelle isole del Pacifico. Le condizioni di crescita ideali per la Moringa oleifera prevedono temperature comprese tra 8 e 45 C, con un optimum tra i 22 e i 25 C, precipitazioni non eccessive, tra i 100 ed i 700 mm all anno, e un terreno di impasto sabbioso ben drenato che non favorisca il ristagno d acqua. Una delle sue caratteristiche principali, oltre alla notevole rusticità, è la scarsa esigenza di acqua, fattore che le ha permesso di adattarsi bene a condizioni climatiche avverse. Figura 1. Albero ed infiorescenza. 2. Descrizione Morfologicamente la pianta ricorda molto la Robinia pseudoacacia, può raggiungere i 7-12 m di altezza ed un diametro di 20-40 cm. Il fusto cresce eretto fino a 2-3 m, al di sopra si ramifica e la chioma presenta una forma ombrelliforme (figura 1). La corteccia è di color grigio chiaro dall aspetto spugnoso, le foglie sono composte da foglioline ovali arrotondate all apice, i fiori sono bianchi e profumati raccolti in un infiorescenza a panicolo lunga 10-25 cm (figura 1). Il frutto è simile ad un baccello, a maturazione si apre in tre lembi liberando i semi. Ogni frutto può contenere da 12 a 35 semi, la pianta può arrivare a produrre dai 15000 ai 25000 semi all anno. Questi si presentano come piccole sfere nerastre, di peso di 0.3 g in media, ricoperte da una leggera membrana bianca che forma una caratteristica bordura a barchetta (figura 2). All interno dei semi è presente la mandorla, molto ricca d olio. Figura 2. Semi ricoperti da una membrana bianca. 1
3. Tecnica agronomica La pianta, molto rustica e dalla grande adattabilità, ha una crescita molto rapida tanto che già dopo un anno può raggiungere i 3 metri di altezza e fruttificare. L eccessiva umidità è forse il nemico più temibile per la Moringa oleifera che difficilmente è attaccata dai normali parassiti quali insetti o funghi. Infatti, le migliori condizioni di crescita si realizzano in terreni sabbiosi con ph compreso tra 4.5 e 8. L impianto può avvenire per seme o per talea. Se viene propagata per seme, l albero che ne deriverà avrà radici fittonanti profonde, al contrario se viene propagata per talea le radici saranno più superficiali ed avventizie. Questa pianta si caratterizza per avere una crescita rapida, una bassa richiesta in input (fertilizzanti ed irrigazioni), alta capacità di ricaccio dopo il taglio. La pianta inizia a produrre i semi già 6-8 mesi dopo l impianto e raggiunge la piena produttività dopo il secondo anno di vita. Le rese in baccelli possono arrivare fino a 10 t/ha. La produttività in biomassa può essere aumentata grazie tagli ripetuti della pianta per favorirne il ricaccio. Ad esempio, in contesti produttivi famigliari, è consigliabile mantenere la pianta con forma a cespuglio: si può tagliare a circa 60 cm da terra quando la pianta ha circa 3 mesi di vita (figura 3, esempio 1). Dopo questo primo taglio si possono accorciare le ramificazioni secondarie (figura 3, esempio 2) quando hanno raggiunto i 20 cm di lunghezza (circa 4 mesi). Così, lasciando crescere le ramificazioni terziarie, la pianta manterrà una dimensione contenuta e una crescita folta e rigogliosa (figura 3, esempio 3). Per le grosse estensioni, invece, si può optare per una semina molto fitta ed un taglio a circa 20 cm da terra, cosicché la pianta potrà ricacciare in breve tempo per produrre una grande quantità di foraggio fresco utilizzabile per il bestiame. Ottime rese di foraggio possono essere ottenute con una densità di impianto di 25-50 piante/m 2 ed effettuando gli sfalci ogni 60-75 giorni (tranne nel periodo più arido) per un totale di 5-6 tagli annuali. Sfalci ogni 75 gg (5 sfalci all anno) consentono di ottenere rese di circa 24 t/ha di biomassa secca. Figura 3. Schema di potatura per aumentare la produzione in biomassa. 2
4. Valore nutrizionale La caratteristica più interessante della Moringa oleifera, è la sua composizione chimica e nutrizionale (tabella 1). Ritroviamo un elevata presenza di sali minerali, soprattutto ferro e calcio, di proteine, con numerosi aminoacidi essenziali (metionina e cisteina) e di vitamine, tra cui spicca per quantità e importanza il carotene, fornitore di vitamina A naturale e le vitamine B e C. Per quanto riguarda il ferro, indispensabile per le donne in gravidanza e per i bambini, è stato riscontrato che 50 gr di farina di foglie di Moringa oleifera forniscono una quantità pari al 115% della dose giornaliera raccomandata. Tabella 1. Composizione chimica e nutrizionale. Componente Baccelli Foglie (100 g) (100 g) Umidità (%) 86.9 75.0 3.3 Proteine (g) 2.5 6.7 13.6 Lipidi (g) 0.1 1.7 1.2 Fibra (g) 4.8 0.9 8.6 Ca (mg) 30 440 1.0 Mg (mg) 24 24 184 Fe (mg) 5.3 7.0 14.3 VIT A (mg) 0.1 0.8 8.2 VIT B (mg) 423 423 - VIT C (mg) - 220 8.7 Farina di foglie (50 g) 5. Utilizzi 5.1 Alimentazione umana Tutte le parti della Moringa oleifera - la corteccia, i baccelli, le foglie, le noci, i semi, i tuberi, le radici ed i fiori - sono commestibili. Le foglie vengono utilizzate fresche o essiccate e macinate in polvere. Le foglie giovani, in particolare, possono essere consumate cotte, in zuppe o insalate. I baccelli sono raccolti ancora verdi e consumati freschi o cotti (figura 4). L olio ottenuto dai semi è dolce e irrancidisce, mentre la pasta di semi può essere usata per purificare l'acqua potabile. I semi possono anche essere consumati crudi, in polvere e immersi nel tè. 5.2 Alimentazione animale Le caratteristiche nutrizionali e l elevata produzione di biomassa fresca rendono questa pianta idonea all utilizzo come foraggio fresco per i bovini: per la produzione di foraggio ad elevato contenuto proteico il sesto di impianto migliore è di 10 ᵡ 10 cm e gli sfalci devono essere eseguiti ogni 30-40 giorni per un totale di 9 tagli all anno (figura 5). Rese di 45 t/ha possono essere raggiunte anche in ambienti meno favorevoli. Il maggiore problema di raggiungimento di rese soddisfacenti si può identificare nell assenza di disponibilità idrica durante la stagione secca. Figura 4. Baccelli consumati cotti. Figura 5. Sesto di impianto ravvicinato per produzione foraggera. 3
4
5.4 Prodotti di trasformazione Da non sottovalutare è anche il valore economico della Moringa oleifera da cui si possono ricavare una vasta gamma di prodotti. Da semi, radici, corteccia in particolare, ma pressoché da tutte le parti della pianta si possono estrarre sostanze e materiali di utilità pratica o impiegabili in altre lavorazioni. Dai semi, tramite semplice estrazione meccanica, si ricava un olio pregiato. Il seme è composto da un 30-40% di olio di elevata qualità: ben il 73% di questo è infatti costituito da acido oleico, un valore che lo accomuna all olio di oliva. Tra i suoi svariati utilizzi ricordiamo quello alimentare e cosmetico, soprattutto per produrre saponi. Dalle radici e dalla corteccia, invece, si possono ricavare fibre, tinture e tannini per la conciatura del cuoio e delle pelli, mentre con i fiori, abbondanti e profumati, si può produrre un miele molto chiaro e dall aroma delicato. Dalla corteccia si producono corde di notevole resistenza. Il legno, di contro, è spugnoso, di scarsa consistenza e durezza e poco resistente al fuoco, tanto che non viene usato né per produrre utensili di uso comune né per l edilizia. 5.5 Purificazione dell acqua I polipeptidi contenuti nei semi di Moringa la rendono adatta all utilizzo nella purificazione di acque di fiumi per l utilizzo potabile. A livello domestico è possibile effettuare un trattamento di purificazione dell acqua partendo dalla mandorla. Infatti, si inizia prelevando la mandorla bianca dai semi maturi, quindi la si macina finemente con un mortaio e si amalgama bene con una piccola quantità di acqua pulita. Una volta ottenuta una soluzione omogenea si filtra il tutto mediante un setaccio a maglia fine, quindi si versa il liquido ottenuto nell acqua da purificare. A questo punto bisogna mescolare energicamente ogni 30 secondi per 5 minuti, quindi coprire il contenitore lasciandolo riposare per almeno un ora (figura 6). Trascorso questo tempo l acqua potrà essere travasata, evitando di agitarla troppo per evitare il rimescolamento del precipitato. Un litro d acqua può essere trattato con una quantità compresa tra i 50 e 150 grammi di semi di Moringa, in base al tipo di impurità inizialmente presente. Sebbene tale applicazione debba essere ancora perfezionata e studiata, va sottolineato che si intravedono notevoli e promettenti sviluppi possibili. Figura 6. Purificazione dell acqua: bottiglia non trattata (sinistra) e trattata (destra). 5