INDICE LA CARTELLA CLINICA;

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INDICE 1. DEFINIZIONE DELLA CARTELLA CLINICA; 2.2. DECRETO LEGISLATIVO 318/99 ART. 9 PUNTO 4; 2.3. CASE DI CURA PRIVATE; 2.4. COMPILAZIONE; 2.9. LEGGE REGIONALE N. 34 DEL 14 DICEMBRE 2007; ART. 1 - FINALITÀ; ART. 2 - FUNZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE CLINICA; ART. 3 - CARTELLA CLINICA OSPEDALIERA E TERRITORIALE; ART. 4 - SOGGETTI OBBLIGATI ALL APERTURA, TENUTA E CONSERVAZIONE DELLA CARTELLA CLINICA; ART. 5 - MODULI DI CONSENSO INFORMATO; ART. 6 - DOCUMENTAZIONE SANITARIA; ART. 7 - DEMATERIALIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA; ART. 8 - CONVENZIONE CON L ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI; ART. 9 - NORMA FINANZIARIA; ART. 92 CARTELLE CLINICHE; C.P. ART. 326 VIOLAZIONE DEL SEGRETO D UFFICIO; C.P. ART. 622 VIOLAZIONE DEL SEGRETO PROFESSIONALE; CIRCOLARE MINISTERO DELLA SANITÀ 19 DICEMBRE 1986; COSTITUZIONE ITALIANA ART. 97; D.P.R. 14 MARZO 1974 NUMERO 225; D.P.R. 14 MARZO 1974 NUMERO 225 (ABROGATO DALLA LEGGE 42/99); D.P.R. 27 MARZO 1969 NUMERO 128 ART. 2-5; D.P.R. 27 MARZO 1969 NUMERO 128 ART. 2 7; D.P.R. 27 MARZO 1969 NUMERO 128 ART. 5; D.P.R. 27 MARZO 1969 NUMERO 128 ART. 7; DLGS 30 LUGLIO 1999 NUMERO 282 GIURAMENTO DI IPPOCRATE; INTRODUZIONE; LA CARTELLA CLINICA; LEGGE 31 DICEMBRE 1996 NUMERO 675 LEGGE PER LA TUTELA DELLA PRIVACY 2.6. CONSERVAZIONE; LEGGE 31 DICEMBRE 1996 NUMERO 675 LEGGE PER LA TUTELA DELLA PRIVACY; LEGGE REGIONALE N. 34 DEL 14 DICEMBRE 2007 2.7. CIRCOLAZIONE; NUOVO CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA ART. 10; NUOVO CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA ART. 10-11; NUOVO CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA ART. 23; NUOVO CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA ART. 9 10 11; PARERE DELL AUTORITY PER LA PRIVACY 19 MAGGIO 2000; CASE DI CURA PRIVATE IL DM 5 AGOSTO 1977 R.D. 30 SETTEMBRE 1938 NUMERO 1631 ART. 24; 2

INTRODUZIONE La gestione della cartella clinica è un argomento di forte interesse tanto nella struttura sanitaria pubblica, quanto nella struttura sanitaria privata. Questo articolo ha il solo scopo di informare gli operatori sanitari riguardo all argomento cartella clinica e fa riferimento all articolo di Marco Perelli Ercolini, disponibile sul sito riportato nella nota. La professione infermieristica ha assunto un ruolo determinante in ambito sanitario e, negli ultimi anni, la legislazione che regolamenta questa professione ha posto l attenzione sull autonomia e la responsabilità professionale dell infermiere. Ciò impone la precisa conoscenza delle norme e delle leggi nell ambito delle quali l infermiere opera. Lo scopo di questo lavoro è fornire riferimenti legislativi riguardanti la gestione delle cartelle cliniche, al fine di informare i professionisti e stimolare l aggiornamento professionale. 1 La cartella clinica è una costante certificazione di ciò che si rileva e ciò che si fa. Un ritardo nella compilazione oppure la mancata compilazione può dunque configurarsi per l ospedaliero come una omissione di atti di ufficio, mentre una sua compilazione non veritiera come falso ideologico e una sua correzione postuma come un falso materiale. Ecco perché è bene che la cartella clinica non presenti abrasioni, correzioni, adattamenti o completamenti tardivi. Inoltre la cartella clinica dovrebbe essere redatta con grafia chiara e leggibile come del resto anche previsto dall articolo 23 nel Nuovo codice di deontologia medica. 1 SPECIALE: CARTELLA CLINICA E PRIVACY a cura di Marco Perelli Ercolini (per gentile concessione del sito www.snamiospedalieri.org) 3

1. DEFINIZIONE DELLA CARTELLA CLINICA Per prima cosa definiamo cosa si intende per Cartella Clinica. LA CARTELLA CLINICA E UN INSIEME DI DOCUMENTI NEI QUALI VIENE REGISTRATO DAI MEDICI E DAGLI INFERMIERI UN COMPLESSO DI INFORMAZIONI (ANAGRAFICHE, SANITARIE, SOCIALI, AMBIENTALI, GIURIDICHE) CONCERNENTI UN DETERMINATO PAZIENTE, ALLO SCOPO DI POTERNE RILEVARE CIO CHE LO RIGUARDA IN SENSO DIAGNOSTICO- TERAPEUTICO, ANCHE IN TEMPI SUCCESSIVI, AL FINE DI PREDISPORRE GLI OPPORTUNI INTERVENTI MEDICI E POTERNE ANCHE USUFRUIRE PER LE VARIE INDAGINI DI NATURA SCIENTIFICA, STATISTICA, MEDICO- LEGALE E PER L INSEGNAMENTO. 2. RIFERIMENTI LEGISLATIVI CHE REGOLAMENTANO LA GESTIONE DELLA CARTELLA CLINICA 2.1. ART. 23 "NUOVO CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA" La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre a ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica e al suo corso, le attività diagnosticoterapeutiche praticate. 2 Già con la legge Petragnani del 1938, poi riconfermato col DPR 128/69, è fatto carico al Primario e, per quanto di competenza, all aiuto, la regolare tenuta delle cartelle cliniche e della loro conservazione sino alla consegna all archivio centrale di cui è responsabile la Direzione sanitaria. Va ricordato come, in caso di smarrimento o di distruzione o comunque di cattiva gestione delle cartelle cliniche, la responsabilità di tali evenienze è imputabile all amministrazione dell ospedale in senso civilistico, mentre la persona fisica, responsabile direttamente alla conservazione, può incorrere in responsabilità di natura penale. In mancanza di attuali chiare norme per la custodia della cartella clinica dalla sua compilazione (apertura) alla archiviazione (chiusura) che ne garantiscano sia 2 SPECIALE: CARTELLA CLINICA E PRIVACY a cura di Marco Perelli Ercolini (per gentile concessione del sito www.snamiospedalieri.org) 4

l integrità della documentazione (non manomissione, non danneggiamento, non smarrimento), sia l accessibilità ai soli aventi diritto, rifacendosi a quanto previsto per la tutela della privacy per il trattamento dei dati sensibili, il Direttore di ogni Unità operativa, individuato dall Azienda quale incaricato, può delegare a propri collaboratori (medici e infermieri) il compito di curare la diligente custodia della cartella clinica e l osservanza delle misure minime di sicurezza stabilite dal decreto legislativo 318/99 articolo 9 punto 4. 2.2. DECRETO LEGISLATIVO 318/99 ART. 9 PUNTO 4 1- Nel caso di trattamento di dati personali per fini diversi da quelli dell art. 3 della legge (= fini esclusivamente personali), effettuato con strumenti diversi da quelli previsti dal capo II (= strumenti elettronici o automatizzati), sono osservate le seguenti modalità: Nel designare gli incaricati del trattamento per iscritto e nell impartire le istruzioni ai sensi dell art. 8, comma 5 e 19 della legge, il titolare o, se designato, il responsabile devono prescrivere che gli incaricati abbiano accesso ai soli dati personali la cui conoscenza sia strettamente necessaria per adempiere ai compiti loro assegnati; Gli atti e i documenti contenenti i dati devono essere conservati in archivi ad accesso selezionato e, se affidati agli incaricati del trattamento, devono essere da questi ultimi conservati e restituiti al termine delle operazioni affidate. 2- Nel caso di trattamento di dati di cui agli articoli 22 e 24 della legge oltre a quanto previsto nel comma I, devono essere osservate le seguenti modalità: Se affidati agli incaricati del trattamento, gli atti e i documenti contenenti i dati sono conservati fino alla restituzione, in contenitori muniti di serratura; L accesso agli archivi deve essere controllato e devono essere identificati e registrati i soggetti che vi sono ammessi dopo l orario di chiusura degli archivi stessi. 5

2.3. CASE DI CURA PRIVATE Per quanto riguarda le Case di cura private il DM 5 agosto 1977 all articolo 254 precisa che: a. E prescritta per ogni ricoverato la compilazione della cartella clinica completa dei dati anagrafici e rilievi clinico-terapeutici. b. La loro conservazione da parte della Direzione sanitaria. c. La loro numerazione progressiva. d. In caso di cessazione dell attività, le cartelle cliniche dovranno essere messe a disposizione dell Ufficio comunale o consorziale di igiene. ATTENZIONE LA CARTELLA CLINICA DELLE CASE DI CURA PRIVATE PUÒ AVERE UNA DUPLICE NATURA GIURIDICA «se è inerente a prestazioni sanitarie per le quali la casa di cura privata è convenzionata con l unità sanitaria locale, la sua natura giuridica è la stessa della cartella clinica degli stabilimenti pubblici; nel caso invece di case di cura private non convenzionate, la cartella clinica ivi redatta non è altro che un semplice promemoria privato dell attività diagnostica e terapeutica svolta, e non riveste carattere di arto pubblico e nemmeno di certificazione: perché infatti si possa parlare di certificazione, occorre che il contenuto della carrella clinica attesti fatti dei quali l atto è destinato a provare la verità; questi elementi non sono ravvisabili in una cartella clinica redatta ex art. 35 DPCM 27 giugno 1986, dal medico curante della casa di cura privata con finalità di semplice promemoria interno. Dal punto di vista dell inquadramento penalistico pertanto, pur essendo l attività libero-professionale svolta dal medico all interno di una casa di cura privata inquadrabile come un servizio di pubblica necessità, la falsità ideologica della cartella clinica ivi redatta, che non ha, come detto, natura giuridica di certificazione, non è punibile ai sensi dell art. 481 cp (falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità)». Ma quali sono i problemi connessi alla cartella clinica inerenti alla regolare compilazione, al segreto, alla conservazione e alla circolazione nonché alla modalità del suo rilascio? 6

2.4. COMPILAZIONE RIFERIMENTI R.D. 30 settembre 1938 numero 1631 art. 24 D.P.R. 27 marzo 1969 numero 128 art. 2 7 D.P.R. 14 marzo 1974 numero 225 (abrogato dalla legge 42/99) Nuovo codice di deontologia medica art. 23 2.5. SEGRETO RIFERIMENTI C.P. art. 622 violazione del segreto professionale C.P. art. 326 violazione del segreto d ufficio Giuramento di Ippocrate Nuovo codice di deontologia medica art. 9 10 11 Legge 31 dicembre 1996 numero 675 legge per la tutela della privacy 2.6. CONSERVAZIONE RIFERIMENTI Costituzione italiana art. 97 D.P.R. 27 marzo 1969 numero 128 art. 7 D.P.R. 14 marzo 1974 numero 225 D.P.R. 27 marzo 1969 numero 128 art. 2-5 Nuovo codice di deontologia medica art. 10 Circolare Ministero della sanità 19 dicembre 1986 Legge Regionale N. 34 del 14 dicembre 2007 2.7. CIRCOLAZIONE RIFERIMENTI D.P.R. 27 marzo 1969 numero 128 art. 5 Nuovo codice di deontologia medica art. 10-11 Legge 31 dicembre 1996 numero 675 legge per la tutela della privacy Parere dell Autority per la privacy 19 maggio 2000 DLgs 30 luglio 1999 numero 282 registrazione in cartella dei test genetici 7

Il paziente ha diritto di avere, ogni volta che lo desideri, piena visione e copia della cartella clinica, ma non può farsi consegnare l originale e portarselo a casa. La cartella clinica può essere rilasciata: a. al diretto interessato b. al tutore o a chi esercita la patria potestà in caso di minore o incapace c. a persona fornita di delega (ivi compreso il medico curante) d. all Autorità giudiziaria e. agli enti previdenziali (INAIL, INPS, ecc.) f. al S.S.N. g. agli eredi legittimi con riserva per determinate notizie h. ai medici a scopo scientifico-statistico purché sia mantenuto l anonimato La cartella clinica non può essere rilasciata: a. a terzi se non muniti di delega (compresi il coniuge o i parenti stretti) b. al medico curante senza l autorizzazione del paziente c. ai patronati d. ai Ministeri e all Autorità di PS solo le notizie a seguito di precisi quesiti di ordine sanitario. 2.8. NUOVO ART. 92 DEL TESTO UNICO SULLA PRIVACY ART. 92 CARTELLE CLINICHE 1) Nei casi in cui organismi sanitari pubblici e privati redigono e conservano una cartella clinica in conformità alla disciplina applicabile, sono adottati opportuni accorgimenti per assicurare la comprensibilità dei dati e per distinguere i dati relativi al paziente da quelli eventualmente riguardanti altri interessati, ivi comprese informazioni relative a nascituri. 2) Eventuali richieste di presa visione o di rilascio di copia della cartella e dell acclusa scheda di dimissione ospedaliera da parte di soggetti diversi dall interessato possono essere accolte, in tutto o in parte, solo se la richiesta è giustificata dalla documentata necessità: 8

a. di far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria ai sensi dell articolo 26, comma 4, lettera c), di rango pari a quello dell interessato, ovvero consistente in un diritto della personalità o in un altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile; b. di tutelare, in conformità alla disciplina sull accesso ai documenti amministrativi, una situazione giuridicamente rilevante di rango pari a quella dell interessato, ovvero consistente in un diritto della personalità o in un altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile. 2.9. LEGGE REGIONALE N. 34 DEL 14 DICEMBRE 2007 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2 - Funzione della documentazione clinica Art. 3 - Cartella clinica ospedaliera e territoriale Art. 4 - Soggetti obbligati all apertura, tenuta e conservazione della cartella clinica Art. 5 - Moduli di consenso informato Art. 6 - Documentazione sanitaria Art. 7 - Dematerializzazione della documentazione sanitaria Art. 8 - Convenzione con l Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri Art. 9 - Norma finanziaria Di seguito sono riportati alcuni articoli: Art. 2 - Funzione della documentazione clinica 1. La documentazione clinica ha la funzione di: 9

a) documentare l attività svolta in regime di ricovero ordinario, ambulatoriale, di pronto soccorso, di servizio di urgenza ed emergenza medica (SUEM) e di distretto; b) fornire una base informativa per le scelte assistenziali; c) identificare e consentire la rintracciabilità di tutte le attività svolte; d) garantire la continuità dell assistenza; e) consentire l integrazione di competenze polifunzionali; f) costruire la base informativa per la revisione degli atti, la valutazione delle modalità operative e la valutazione dell attività svolta e della qualità dell assistenza; g) tutelare gli interessi legali delle parti interessate. Art. 3 - Cartella clinica ospedaliera e territoriale 1. La cartella clinica è il documento sanitario volto a certificare i dati anamnestici, laboratoristici e strumentali relativi al paziente, nonché ad attestare la terapia applicata; nella cartella clinica sono, altresì, riportate le informazioni direttamente tratte dal paziente al fine di ricostruire l anamnesi e facilitare la diagnosi. La cartella clinica può essere ospedaliera o territoriale; essa è compilata secondo le direttive emanate dall azienda unità locale socio sanitaria (ULSS) e ospedaliera, sotto la diretta responsabilità e continua vigilanza del responsabile dell unità operativa interessata. 2. La cartella clinica è relativa: a) al ricovero ordinario ospedaliero; b) all attività ambulatoriale territoriale, attivata da una struttura sanitaria pubblica o privata preaccreditata erogante prestazioni ambulatoriali; 10

c) all attività di pronto soccorso contenente, oltre al referto ed ogni documentazione relativa ad interventi sanitari effettuati sul paziente, anche la documentazione relativa all attività di triage e alla osservazione breve intensiva. 3. La cartella clinica ospedaliera, oltre a tutti i dati clinici prodotti e alle annotazioni delle terapie praticate, contiene altri documenti quali: a) il diario clinico giornaliero, redatto dal responsabile di unità operativa o su espressa indicazione dello stesso dai medici di reparto; nello stesso ogni singola annotazione deve essere sottoscritta con firma personale leggibile; b) il diario o la cartella infermieristica, redatti dal personale infermieristico responsabile dell assistenza del paziente; in tali documenti ogni singola annotazione deve essere sottoscritta con firma personale leggibile; c) la cartella anestesiologica, ove prodotta; d) il modulo di raccolta del consenso informato del paziente, ove previsto; e) i referti di visite specialistiche di consulenza e di esami diagnosticostrumentali eseguiti; f) la descrizione dell intervento chirurgico, se eseguito; g) la scheda di dimissione ospedaliera; h) la lettera di dimissione; i) il referto autoptico, ove prodotto. 4. La cartella clinica territoriale viene aperta a seguito di prestazioni ambulatoriali, non ospedaliere, extra ospedaliere, o comunque di prestazioni erogate nel territorio e contiene, oltre a tutti i dati clinici rilevanti e alle copie degli esami biochimici, microbiologici e strumentali richiesti durante il percorso diagnostico e terapeutico, la relazione finale per il medico curante compilata al termine del ciclo assistenziale erogato. 11

5. Le procedure relative alla compilazione della cartella clinica sono svolte, secondo la normativa vigente, da personale della struttura inquadrato nel ruolo medico o infermieristico. 6. La conservazione della cartella clinica è disciplinata dal direttore generale dell azienda ULSS e ospedaliera con apposito regolamento secondo le vigenti disposizioni in materia di sicurezza e protezione dei dati e nel rispetto delle linee guida nazionali relative alla documentazione clinica testuale e iconografica in formato digitale. 7. La Giunta regionale provvede alla definizione e predisposizione del modello unico regionale della cartella clinica. 8. Per l attività di urgenza ed emergenza medica (SUEM), la Giunta regionale, definisce le modalità di conservazione delle registrazioni delle chiamate ricevute ed effettuate, un modello unico regionale per la registrazione dell evento, un modello unico regionale del referto e le relative modalità di conservazione. Art. 4 - Soggetti obbligati all apertura, tenuta e conservazione della cartella clinica 1. I medici, gli odontoiatri e il personale della struttura inquadrato nel ruolo medico o infermieristico delle strutture sanitarie pubbliche e private preaccreditate operanti nella Regione del Veneto ed eroganti prestazioni per conto del servizio sanitario regionale sono tenuti, ciascuno per la rispettiva competenza, alla apertura, alla tenuta, alla compilazione e alla conservazione della cartella clinica. 2. La cartella clinica viene aperta qualora sia stato individuato un percorso di diagnosi o cura o controllo sanitario superiore a due incontri programmati; negli altri casi il sanitario è tenuto a rilasciare al paziente un referto scritto sulla attività svolta contenente i dati clinici rilevanti nonché la diagnosi e la terapia eventualmente somministrata. 3. Non sono tenuti alla apertura della cartella clinica i responsabili sanitari dei servizi che svolgono attività diagnostica, biochimica, microbiologica o strumentale, ancorché continuativa o programmata; gli stessi sono, invece, tenuti a redigere un referto scritto della attività svolta contenente i dati clinici prodotti e a 12

conservarne copia per cinque anni. La Giunta regionale, qualora ne ravvisi l opportunità, può individuare, sentita la competente commissione consiliare, ulteriori contenuti della refertazione e un termine diverso. 13

CONCLUSIONI I riferimenti legislativi e la selezione degli articoli enunciati in questo elaborato hanno il solo scopo di informare il personale sanitario, al fine di garantire la corretta gestione della cartella clinica. È importante sottolineare che la professione infermieristica, così come le altre professioni sanitarie, in questi anni, a partire dalla Legge 833/78 ad oggi, ha assistito a tutta una serie di cambiamenti in ambito legislativo. È dunque diritto e dovere del professionista curare l aggiornamento professionale al fine di garantire la qualità delle proprie prestazioni. 14

BIBLIOGRAFIA E WEBLIOGRAFIA - http://www.consulentiprivacy.it/cartelle%20cliniche%20e%20privacy.htm 1 - SPECIALE: CARTELLA CLINICA E PRIVACY a cura di Marco Perelli Ercolini (per gentile concessione del sito www.snamiospedalieri.org) - LEGGE REGIONALE N. 34 DEL 14 DICEMBRE 2007 15