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Transcript:

Santina Ugolini PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: ASPETTI MEDICI LʼOMS definisce la sterilità come lʼassenza di una gravidanza dopo 2 anni di rapporti regolari e completi. Capita spesso che una donna venga in consulenza pensando di essere sterile perché non è riuscita a concepire dopo tre mesi di rapporti. Il mio compito in tali casi è di tipo educativo: attraverso le informazioni relative alla fertilità umana, riesco a mettere nella giusta luce lʼesperienza che la paziente mi porta, rassicurandola. Esiste infatti una normale quantità di tempo richiesta per ottenere una gravidanza. In ogni ciclo ovulatorio le coppie normali hanno solo il 25% di probabilità di ottenere una gravidanza. Eʼ classica la tabella di Guttmacher (1956). Mesi di esposizione % di gravide 3 mesi 57% 6 mesi 72% 1 anno 85% 2 anni 93 % Un fattore importantissimo quando si parla di sterilità è lʼetà della coppia. Soprattutto della donna. La fertilità femminile nella specie umana è massima a 20 anni; a 30 anni è la metà che a venti e a 38 anni si è nuovamente dimezzata. Altro dato importante: lʼetà media della prima gravidanza in Italia è 30 anni. Il primo discorso da fare in relazione alle cause di sterilità è dunque quello relativo alla normale diminuzione della fertilità correlata allʼinvecchiamento. Ed ecco il paradosso: a 35 anni (più che a 20) sarebbe normale aspettare i classici 2 anni prima di dichiarare sterile una coppia. Però cʼè la consapevolezza che dopo i 38 anni la fertilità femminile si riduce sensibilmente, soprattutto per la scadente qualità degli ovociti. Pertanto, spesso si prescrivono le indagini preliminari (valutazione ecografia dei follicoli, dosaggio ormonale, spermiogramma) dopo un anno. CAUSE DI STERILITÀ Nella donna: Mancanza di ovulazione 15% Patologia tubarica, uterina o pelvica 35% Nellʼuomo: Alterazioni anatomiche Alterazioni dello sperma Complessivamente il 35%. Esiste poi un 5% di problemi rari e un 10% di sterilità che resta inspiegata. LA STERILITAʼ FEMMINILE Si citano solo per amore di completezza le cause cromosomiche della sterilità femminile. - sindrome di Turner (45X0); - sindrome di Morris(46XY): soggetti fenotipicamente femmine per la mancanza del recettore per gli androgeni; - Soggetti con patrimonio cromosomico XXX; - Mosaicismi delle precedenti alterazioni cromosomiche. 1

In tutte queste donne, la storia clinica di amenorrea primaria ha portato alla diagnosi già durante lʼadolescenza. In esse, un utero rudimentale o assente rende la gravidanza impossibile. Come per quelle cui è stato asportato lʼutero a causa di tumori o a seguito di incidenti (anche medici!), lʼunica soluzione è la gravidanza surrogata: il cosiddetto utero in affitto. PATOLOGIA UTERINA, TUBARICA O PELVICA Esistono uteri doppi o divisi da un setto più o meno completo, inadatti a portare a termine una gravidanza, così come possono formarsi fibromi intracavitari (di almeno 3 cm, con sviluppo verso la cavità superiore al 50%). In tutti questi casi, la terapia è chirurgica e vi si ricorre solo dopo due o più aborti, a seconda delle caratteristiche dellʼevento (sarebbe superficiale addebitare lʼaborto automaticamente alla malformazione). Lʼimpervietà tubarica può corrispondere ad unʼagenesia o ad unʼocclusione primitiva delle tube (genetica). Più frequentemente è secondaria a flogosi, endometriosi o ad aderenze conseguenti a precedente chirurgia pelvica. Quando è possibile, si ricorre allʼintervento di disostruzione o ricostruzione. Dopo un intervento di questo tipo si dà tempo un anno per il concepimento, poi si ricorre alla PMA. MANCANZA DI OVULAZIONE Può essere presente in donne con cicli mestruali normali, in quelle con oligomenorrea e ovviamente nellʼamenorrea secondaria. Sottolineo ancora lʼimportanza dellʼetà della donna, soprattutto in relazione al suo ritmo mestruale: è più fertile una ventenne che mestrui ogni 40, 50 giorni che una quarantenne con un ciclo perfetto di 28 giorni! - Sindrome dellʼovaio Policistico (PCOS) - Menopausa Precoce (POF) - Anovulatorietà non correlata ad altre alterazioni sono le condizioni che più spesso arrivano allʼosservazione del clinico. Nelle prime due si ipotizza o si riconosce unʼalterazione genetica. Lʼanovulatorietà può coesistere con un regolare ciclo mestruale; può essere presente nellʼoligomenorrea e ovviamente è sempre presente nellʼamenorrea, anche se ho conosciuto una donna con habitus anoressico che ha avuto tre figli senza mai avere la mestruazione Alla 6^settimana di gestazione le gonadi dellʼembrione contengono sia le cellule germinali che daranno origine agli ovociti sia quelle che daranno origine agli spermatozoi. Eʼ la presenza del cromosoma Y a determinare la cascata di eventi che porterà alla formazione del maschio. In assenza dellʼy, lʼapparato genitale si differenzia in senso femminile. Gli ovociti sono presenti nellʼovaia del feto femmina dal 4 mese di vita intrauterina. Sono 5 7 milioni! Già prima della nascita inizia quel processo di atresia che ne ridurrà di continuo il numero: alla nascita sono circa 1 2 milioni. Il processo di atresia dei follicoli avviene in parallelo al processo di maturazione degli ovociti. Quando il patrimonio ovarico si è esaurito, comincia il climaterio. Se questo accade prima dei 40 anni (1% dei casi) si parla di menopausa precoce. Lʼovo-donazione era una via percorribile prima della legge 40/2004 per risolvere questo tipo di sterilità. Non è difficile indurre lʼovulazione: esistono farmaci uguali allʼfsh e allʼlh naturali che solitamente vengono impiegati in tali situazioni. Soltanto, non ci si limita a far maturare un ovocita. Normalmente se ne svegliano 5, 6 al mese; uno matura, gli altri vanno in atresia. Lʼinduzione dellʼovulazione ha lo scopo di far maturare il minor numero di ovociti, -se si tratta di una fecondazione intrauterina - mentre ne deve produrre un buon numero (7-10 con i protocolli mild 2

attualmente in uso) se si deve scegliere i migliori (che si prelevano con una laparoscopia), per la fecondazione in vitro. LA STERILITAʼ MASCHILE Abbiamo detto che il 35% delle cause di sterilità è costituito dalle alterazioni dello sperma. I parametri per definire normale un eiaculato sono stati più volte modificati. Essi devono tener conto della quantità del liquido, del numero di spermatozoi, della loro motilità, della loro forma e della presenza di elementi della serie bianca del sangue. LʼOMS ha fissato questi parametri da intendere come linee guida: Volume Concentrazione spermatica Motilità Cellule ematiche bianche 2,0 ml o più 20,0 milioni/ml o più 50% o più con progressione rettilinea o 25% o più con progressione rapida entro 60 min. dallʼeiaculazione meno di un milione/ml Esistono poi vari test tesi a valutare la funzionalità spermatica e lʼeventuale presenza di anticorpi. Rilevata lʼanomalia spermatica, è utile una valutazione da parte dellʼurologo per verificare a che livello è lʼalterazione e se è possibile correggerla. ALTERAZIONI ANATOMICHE LʼIPOSPADIA MARCATA può causare la deposizione dello sperma al di fuori della vagina. DIABETE, ALTERAZIONI NEUROLOGICHE e la PROSTATECTOMIA possono causare eiaculazione retrograda in vescica. LʼOSTRUZIONE o LʼASSENZA DEI DEFERENTI sono causa di azoospermie: la biopsia testicolare permette di verificare la capacità di produrre spermatozoi. Lʼostruzione può essere trattata chirurgicamente: la pervietà si ottiene nel 90% dei casi mentre si ottengono il 50-60% di gravidanze. PAROTITE, CRIPTORCHIDISMO (mancata discesa dei testicoli nello scroto) o SINDROME DI KLINEFELTER (patrimonio cromosomico 47XXY) si accompagnano a danno o malsviluppo testicolare, con conseguente grave oligospermia o azoospermia. Eʼ importante curare QUALUNQUE INFEZIONE DELLʼAPPARATO GENITO-URINARIO in quanto la presenza di leucociti nel liquido seminale diminuisce sia la motilità degli spermatozoi che la loro capacità di penetrazione nellʼovocita. I DISTURBI ENDOCRINI sono una causa poco frequente di sterilità maschile: lʼaplasia delle cellule germinali si accompagna ad elevati livelli di FSH, negli uomini ipogonadotropi il testosterone è basso, mentre lʼiperprolattinemia si associa di solito ad impotenza. 3

IL TUMORE DEL TESTICOLO, prevalente tra i 20 e i 40 anni, può essere causa di sterilità non tanto per la necessaria asportazione (è sufficiente un testicolo funzionante per assicurare la fertilità), quanto per la chemioterapia che spesso viene associata. IL VARICOCELE è unʼanomala tortuosità e dilatazione delle vene del plesso pampiniforme allʼinterno del cordone spermatico. Aumenta la temperatura testicolare provocando una maturazione anomala degli spermatozoi. Ricordo che gli spermatozoi maturano in modo ottimale a 36 C. Il 25-30% degli uomini sterili ha un varicocele, più spesso a sinistra a causa dello sbocco diretto della vena spermatica nella vena renale. La legatura del varicocele provoca un tasso di gravidanza del 30-50%. Sebbene gli effetti positivi del trattamento siano stati messi in discussione, lʼintervento è comune pratica clinica negli uomini che presentano uno spermiogramma alterato e sterilità. In popolazione generale è presente nel 10-15% degli uomini con spermiogramma normale. In tal caso non va operato ma tenuto sotto controllo Eʼ possibile una prevenzione primaria della fertilità maschile? Alcool, fumo, cannabis, cocaina, ecstasy e oppiacei agiscono in vario modo, alterando ormoni, libido e/o spermiogramma. Anabolizzanti usati da chi fa palestra, biancheria aderente e scarsa igiene incidono rispettivamente sui livelli di testosterone, sulla temperatura testicolare e sul tasso di infezioni. Queste conoscenze hanno mai cambiato il comportamento di qualcuno? Il tema è aperto e complesso! PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA Quando? INDICAZIONI ASSOLUTE: - azoospermia ( si cercano gli spermatozoi in corso di biopsia testicolare e si conservano. Infatti anche nella S. di Klinefelter vi è un 30% di probabilità di trovare spermi nel testicolo e si sa che tale presenza si deteriora con il passare del tempo). INDICAZIONI RELATIVE: - menopausa precoce - assenza di tube - coppie con fertilità spontanea ridotta - dopo terapia specifica (ad un anno da un intervento di endometriosi piuttosto che di ripristinata pervietà delle tube o dei dotti deferenti). NB: La legge 40/2004 proibisce la donazione dei gameti. La sterilità legata ad una loro assenza (azoospermie assolute, menopausa precoce) non è più correggibile. Quali sono le tecniche? Premessa: qualunque sia la tecnica usata, la donna va preparata stimolando lʼovulazione con unʼadeguata quantità di gonadotropine (si tratta di iniezioni intramuscolari in dose variabile in rapporto alla risposta ovarica del soggetto). Oppure si possono usare estrogeni poco attivi ma capaci di legarsi al recettore a livello ipotalamico, provocando una scarica di gonadotropine endogene (è una terapia per bocca). Il monitoraggio della crescita follicolare è ecografico. 4

Nel caso in cui sia previsto il prelievo degli ovociti (tutte le tecniche ad esclusione dellʼinseminazione intrauterina), questo va effettuato mediante laparoscopia, in anestesia generale. A seconda della patologia femminile riscontrata e della qualità dello sperma, si può praticare: INSEMINAZIONE INTRAUTERINA: si pratica nei casi di anovulatorietà con sperma normale. Lo sperma va deposto direttamente in cavità uterina, al momento dellʼovulazione, con un catetere, attraverso il canale cervicale. In tre, quattro inseminazioni si ottengono il 90% di gravidanze. GIFT (Gamete Intra Fallopian Transfer) : deve essere aperta almeno una tuba. Si usa quando la causa di sterilità è sconosciuta; quando la donna ha sofferto di endometriosi (che riduce la fertilità anche se non si sa perché); se vi è un fattore immunologico o quando almeno 3-4 inseminazioni intrauterine hanno fallito. Lʼalterazione dello sperma deve essere lieve o moderata. In corso di laparoscopia si introduce in entrambe le tube un catetere che contiene sia gli ovociti (di solito 2 per tuba) che gli spermatozoi (100 milioni), separati da una bolla dʼaria. La percentuale di successi è il 25%. I limiti della GIFT sta negli alti costi. Vi è necessità di ricovero, di attrezzature sofisticate ed è meno ripetibile di altre tecniche. FIVET (Fertilizzazione In Vitro E Trasposizione In Utero): la patologia tubarica e le gravi alterazioni dello sperma costituiscono indicazione per effettuarla. Si mettono su una piastra di Petri ovociti e spermatozoi adeguatamente preparati. A fecondazione avvenuta, si trasferiscono 3, 4 embrioni in utero (a seconda dellʼetà della donna e della qualità degli stessi) quando sono allo stadio di 2 massimo 4 cellule. NB: ricordo che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale sia la norma che limitava a 3 il numero di embrioni da fecondare che la necessità di impiantarli tutti subito, di fatto riaprendo la porta alla crio-conservazione. I risultati: le gravidanze cliniche sono il 14 20%. I nati vivi sono invece il 9 16%. ICSI (Iniezione Spermatica Intra Citoplasmatica) e IMSI (Intracytoplasmatic Morfological Selected Iniection) : si tratta di unʼinseminazione in vitro particolare. Basta avere un solo spermatozoo disponibile: viene inserito a forza nellʼovocita. Nel caso della IMSI, si effettuano una serie di analisi sui - pochi spermatozoi disponibili per cercare di capire quale sia il migliore. Poi si procede come per la ICSI. Sia ICSI che IMSI vengono usate nei casi in cui il numero di spermatozoi disponibile è bassissimo; di solito sono spermi provenienti da biopsie testicolari. Poiché la Legge 40/2004 vieta il ricorso al donatore di gameti, i centri che si occupano di PMA si stanno impegnando ad affinare sempre più le tecniche relative al recupero dei rari spermatozoi presenti nelle biopsie testicolari e allʼimpiego degli stessi nella ICSI/IMSI. Ma esistono malattie genetiche legate alla sterilità maschile intesa come azoospermia? La risposta è sì, ma il dibattito esula dai nostri obiettivi. Ricordo soltanto che lʼincidenza complessiva di malformazioni nei nati da fecondazione spontanea, si aggira attorno al 5%, mentre nei nati da fecondazione medica assistita è di circa il 6%: un bambino in più disse un collega esperto, al termine della sua relazione sullʼargomento. Non sembrava molto preoccupato. 5