Committente: Calcinere S.r.l. PROGETTO PRELIMINARE INDICE

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Transcript:

INDICE 1. PREMESSA... 2 2. UBICAZIONE DEL SITO... 2 3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO DEL SITO... 4 4. INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO... 5 5. NORMATIVA E ANALISI DEI DISSESTI... 7 6. CARATTERI DELL INTERVENTO... 10 7. PARAMETRI SISMICI E CATEGORIA DI SUOLO DI FONDAZIONE... 12 8. CONCLUSIONI... 15

1. PREMESSA Per conto della Calcinere S.r.l. è stata condotta un indagine geologica per l accertamento di eventuali rischi geologici gravanti sulla porzione di area interessata dall intervento. In Loc. Calcinere nel Comune di Paesana è infatti in progetto il rifacimento parziale dell impianto idroelettrico di Calcinere con la realizzazione di una nuova condotta forzata. Al fine di permettere l esecuzione dei lavori, si rende necessario installare in asse alla condotta una teleferica temporanea per il trasporto dei materiali. L impianto sarà dotato di due ancoraggi fissi, uno a valle e l altro a monte, dove sarà collocato anche l argano che comanderà la frenatura del carrello. Il settore di fondovalle dove insiste la centrale, ricade nella fascia fluviale del Po, suddivisa, sulla base delle classificazioni di cui all'articolo 5 della legge regionale 22 marzo 1990, n. 12, in Riserve naturali, Aree attrezzate e Zone di salvaguardia. Il settore montano su cui si svilupperà la nuova condotta in progetto rientra in zona sottoposta a vincolo idrogeologico (R.D.L. 30/12/1923 n.3267), pertanto è stata valutata la compatibilità delle opere in progetto con l assetto idrogeologico del luogo, come previsto dalla L.R. 9/8/1989 n.45 ed ulteriormente precisato con la Circolare esplicativa sull applicazione... del Presidente della Giunta Regionale del 31/1/1990 n.2/agr. 2. UBICAZIONE DEL SITO L area si sviluppa nel territorio comunale di Paesana in Loc. Calcinere all interno del Parco del Po Cuneese. L area di intervento comprende la Centrale Monviso, costruita tra il 1918 e il 1922, ed il versante con esposizione nord a partire dalla quota di circa 707 m s.l.m., dove sorge la centrale, fino ad una quota di circa 1225 m s.l.m. dove partono le due condotte forzate esistenti. Pagina 2 di 17

Foto centrale idroelettrica nella fase di costruzione tra il 1918 e il 1922 Pagina 3 di 17

3 INQUADRAMENTO GEOLOGICO DEL SITO La morfologia della valle, con profilo sostanzialmente simmetrico molto svasato, è il risultato dell attività erosiva del Fiume Po favorita dalla forte erodibilità del substrato. Da un punto di vista geologico la centrale si colloca su una coltre di depositi alluvionali che caratterizza il fondovalle del Fiume Po. Per quanto riguarda il versante montano, i litotipi affioranti sono stati interpretati nel F 67 Pinerolo della Carta Geologica d Italia come Micascisti e gneiss minuti con lenti di gneiss occhiolati e di scisti grafitici appartenenti al Massiccio del Dora-Maira costituito da un basamento cristallino pre-triassico e da coperture metasedimentarie mesozoiche. Estratto F. 67 Pinerolo della Carta Geologica Il Massiccio del Dora-Maira è formato da un basamento polimetamorfico di età pre-carbonifera all interno di complessi monometamorfici di presunta età carbonifera-permiana. Al tetto del basamento polimetamorfico si trovano successioni di metasedimenti carbonatico-pelitici di età mesozoica, localmente conservate lungo il suo margine esterno. Lungo il versante che sovrasta la centrale, dove sono attualmente posizionate le due condotte forzate oggetto di sostituzione, affiorano principalmente micascisti e gneiss minuti con paragenesi di alta pressione, cui si associano livelli di marmi a silicati e boudin di metabasiti con paragenesi eclogitiche quasi completamente riequilibrate in facies scisti verdi. Pagina 4 di 17

L acclività della condotta segue l andamento morfologico del versante, che nel primo tratto, quando la condotta corre sul crinale, è moderata, per poi aumentare decisamente lungo il tratto finale che raccorda il versante al fondovalle, impostato prevalentemente nel substrato roccioso. L immagine fotografica riportata in precedenza, che illustra la fase di costruzione della condotta, evidenzia quanto affermato in precedenza, sia in merito alle pendenze, che all evidenza del substrato roccioso. Da segnalare come in ormai un secolo di attività non risulta che le condotte siano state coinvolte da fenomeni dissestivi o che abbiano richiesto interventi di consolidamento, a conferma del favorevole assetto geologico ed idrogeologico presente nell area. 4 INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO L asse drenante principale della zona è il Fiume Po che nel tratto in esame ha un andamento meandriforme, con direzione di drenaggio prevalente W-E. Lungo il versante, in corrispondenza delle vallecole, tendono a concentrarsi le acque superficiali, formando modesti impluvi di cui i più prossimi scorrono rispettivamente a circa 100 m di distanza in direzione ovest e a circa 400 m in direzione est. La posizione scelta per la condotta esistente, lungo la dorsale, garantisce da interferenze rispetto alle acque superficiali. Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici anche in questo caso la circolazione sotterranea dell'area risulta influenzata dalla morfologia e dall andamento del substrato roccioso che ne è la diretta conseguenza. Trovandoci lungo un dosso spartiacque, con uno spessore di depositi detritici da limitato ad assente non si riscontra la presenza di un acquifero superficiale che corra all interfaccia con il substrato roccioso. Solo in occasione di eventi meteorici le acque che precipitano nell area tendono a ruscellare superficialmente convogliandosi in direzione degli impluvi localmente presenti ed in piccola parte si infiltrano nel sottosuolo andando a generare, dove i depositi detritici sono presenti, una falda a carattere temporaneo che corre all interfaccia con il substrato roccioso. Pagina 5 di 17

Cartografia Regione Piemonte Ne consegue che nell area in esame è possibile riscontrare la presenza di due principali tipi di acquiferi: acquifero profondo nel substrato roccioso fratturato, che dipende dal sistema dei giunti presenti che possono condizionare il grado di permeabilità da ridotto a medio con in genere potenzialità ridotte. acquifero a carattere temporaneo, solo localmente presente nelle formazioni detritiche/glaciali che talvolta ricoprono il substrato: la permeabilità aumenta all interno dei depositi grossolani ghiaiosi - sabbiosi e/o con ciottoli e blocchi; diminuisce notevolmente in funzione della componente limosa all interno dei depositi più grossolani e in rapporto al grado di addensamento. Pagina 6 di 17

5 NORMATIVA E ANALISI DEI DISSESTI Al fine di rilevare l eventuale presenza di dissesti, sono stati consultati gli elaborati allegati al Progetto di piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) redatto dall Autorità di Bacino del Fiume Po, All. 4 Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici. L area ricade nel Foglio 190 Sez. II Paesana. Da segnalare come il P.R.G.C. del Comune di Paesana non risulti infatti adeguato al P.A.I. Il settore in esame, posto sul crinale (linea nera continua che rappresenta la posizione delle condotte esistenti), risulta esterno alle delimitazioni delle frane attive e delle aree di conoide. Estratto da: Allegato 4 - Delimitazione delle aree in dissesto Foglio 190 Sez. II Paesana Nella cartografia delle Aree Protette Della Fascia Fluviale del Po, il settore di Fondovalle dove sorge la Centrale, ricade nella Cartografia N.73 Po Paesana (Tavola 190 SE PAESANA) in Zona f6 Area contigua della Fascia fluviale del Po - tratto cuneese. Pagina 7 di 17

TAVOLA 190 SE - Zona Naturale di Salva Zona naturale di salvaguardia della fascia fluviale del Po Con la precedente normativa (L.R. 28/1990 e s.m.i.; D.C.R. n. 982/4328 del 8.3.1995) ogni trasformazione urbanistica in area Parco, era soggetta a concessione e autorizzazione è subordinata al preventivo ed obbligatorio parere dell Ente di Gestione del Parco del Po... La legge regionale 19/2009 che abroga le precedenti: 28/90 e 65/95 e smi (vedi Legge regionale 3 agosto 2011, n. 16 che modifica legge regionale 19/2009) definisce l area in esame come area contigua F6. Ai sensi dell art. 6 della L.R. 19/2009 vengono definite le aree contigue come aree esterne delle aree protette e come tali non fanno parte del sistema regionale delle aree protette per cui non è più da considerarsi obbligatorio il parere di cui all art. 1.1 delle norme di Attuazione del Piano d Area. Art. 6 (Aree contigue) La Regione, d'intesa con i soggetti gestori delle aree protette e con gli enti locali interessati, con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, delimita aree contigue finalizzate a garantire un'adeguata tutela ambientale ai confini delle aree protette medesime, per le quali predispone idonei piani e programmi, da redigere d'intesa con gli enti locali interessati e con i soggetti gestori, per la gestione della caccia e della pesca, delle attività estrattive e per la tutela dell'ambiente e della biodiversità. Pagina 8 di 17

Piano Territoriale di Coordinamento (PTC2) Analizzando le cartografie del provincia Cuneo pianificazione piano territoriale, elaborati coordinati inerenti l area in esame ed in particolare la Tavola CTP 190 il settore rientra tra le Tutele Paesistiche (D.L. 490/99) aree boscate e Rete ecologica: Aree protette (fonte PTR). Estratto Tav. ctp190 Pagina 9 di 17

Piano d area del sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po piano d area del sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po norme di attuazione Approvato con D.C.R. N. 982/4328 del 08 marzo 1995 Art. 2.2. La fascia di pertinenza fluviale (FPF). 6 CARATTERI DELL INTERVENTO L intervento consiste nella realizzazione di una nuova condotta forzata parallelamente alle due esistenti. Le condotte esistenti sono lunghe 1250 m per una caduta di 545 m, hanno un diametro di 0.85 m e uno spessore massimo di 0.032 m. Queste percorrono il crinale della montagna. All imbocco sono munite da organi di chiusura e di sicurezza che servono a regolare la portata dell acqua e alla base le paratoie di intercettazione delle acque garantiscono il funzionamento delle turbine filtrando o rallentando la spinta dell acqua. L intervento in progetto si propone la realizzazione di una nuova condotta di diametro maggiore posta lateralmente alle due esistenti, sfruttando per lo spazio esistente sul lato NO. Pagina 10 di 17

Vista tratto di monte del tracciato con condotte esistenti e sulla sinistr lo spazio dove si prevede la realizzazione della nuova condota in sostituzione Per la realizzazione della condotta verrà montata una teleferica, che permetterà il trasporto dei materiali da costruzione. La movimentazione del carrello lungo la linea avverrà per mezzo di un argano ad alaggio posizionato nei pressi dell ancoraggio di monte. Lungo il tracciato verranno installati 9 sostegni di linea lungo l asse della condotta forzata. Il sollevamento e l'abbassamento del carico avverrà tramite l argano dieselidraulico posto a bordo del carrello. I rilievi condotti lungo il tracciato non hanno evidenziato la presenza di dissesti attivi o particolari zone di metastabilità che mettano a rischio le condotte esistenti o quella in progetto. Da segnalare come in particolare lungo il tratto più acclive, i sostegni alla condotta dovranno essere tutti integralmente immorsati nel substrato roccioso compatto. Pagina 11 di 17

Caratteristiche tecniche teleferica in progetto per la cantierizzazione delle opere 7 PARAMETRI SISMICI E CATEGORIA DI SUOLO DI FONDAZIONE In conformità con il D.M. 14.01.2008 Norme tecniche per le costruzioni, sono stati identificati i parametri sismici del sito sulla base delle coordinate, utilizzando il programma di calcolo Spettri-NTC ver 1.0.3. I dati del reticolo sismico per la determinazione dell accelerazione al suolo risultano: - Coordinate geografiche: Longitudine = 7.239032 Latitudine = 44.682616 Di seguito si riportano i valori dei parametri sismici ed i relativi spettri di risposta elastici per i periodi di ritorno TR di riferimento caratteristici del sito in esame. Pagina 12 di 17

TR ag Fo TC* ni] [an [g] [-] [s] 30 0,04 2,44 0,20 50 0,05 2,43 0,22 72 0,06 2,44 0,23 101 0,07 2,43 0,24 140 0,08 2,44 0,25 201 0,09 2,45 0,25 475 0,13 2,48 0,27 975 0,17 2,50 0,27 247 0,22 2,55 0,29 Valori dei parametri ag, Fo, TC* per i periodi di ritorno TR di riferimento per il sito in esame Spettri di risposta elastici per i periodi di ritorno TR di riferimento per il sito in esame Pagina 13 di 17

Noti quindi i parametri correlati alla tipologia di opera in progetto è stato possibile risalire ai parametri sismici per i periodi di ritorno TR associati a ciascun stato limite. Caratteristiche opere in progetto (da verificare a cura del progettista) - VN (opera infrastrutturale di importanza normale) 50 anni - Classe d Uso: II coeff. c u = 1 - V R = V N x c u = 50 anni STATO LIMITE T R a g F o T C * [anni] [g] [-] [s] SLO 30 0,041 2,442 0,207 SLD 50 0,055 2,432 0,228 SLV 475 0,135 2,481 0,270 SLC 975 0,170 2,504 0,279 Valori dei parametri ag, Fo, TC* per i periodi di ritorno TR associati a ciascuno SL in relazione all opera in progetto Spettri di risposta elastici per i periodi di ritorno TR di riferimento per il sito in esame Pagina 14 di 17

Al fine di caratterizzare da un punto di vista sismico il profilo stratigrafico del terreno di fondazione la normativa ha schematizzato diverse categorie standard, omogenee in termini di risposta alla sollecitazione sismica. Dai dati disponibili dalle prove effettuate, in relazione al D.M. 14.01.2008 delle 6 categorie proposte, il terreno di fondazione dell area in esame corrisponde ad un profilo appartenente alla categoria A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m. 8 CONCLUSIONI Analizzando i dati a disposizione e sulla base dei rilievi condotti, non sono emerse particolari criticità in merito alla sostituzione delle condotte esistenti con una di nuova posa posta di lato. L area in esame si colloca infatti lungo un crinale impostato in roccia, nel tratto finale più acclive, o su una coltre detritico/glaciale di esiguo spessore che talvolta oblitera il substrato, nel tratto di monte meno acclive. Per gran parte del percorso, in particolare nel settore di monte, le opere saranno di entità estremamente limitata in quanto al margine delle condotte esistenti è già presente lo spazio dove collocare quella di nuova posa. Analizzando le cartografie allegate al P.A.I. non emerge la presenza di dissesti in atto o potenziali a carico dell area di intervento. Durante le fasi progettuali successive, si dovrà valutare puntualmente, la posizione e le condizioni di stabilità di ciascun sostegno, analizzando in particolare i settori ove vi siano interferenze con il substrato roccioso o condizioni di maggiore acclività. Si evidenzia come l impianto in progetto, riguardi il riutilizzo di acque superficiali ad uso idroelettrico e quindi rientri tra le infrastrutture lineari di pubblica utilità non altrimenti localizzabili e relativo impianto. Pagina 15 di 17

COROGRAFIA Scala 1:10.000 Base topografica estratto da Carta Tecnica della Regione Piemonte Pagina 16 di 17