L'impiego dell'analisi sensoriale e della consumer science per lo studio e la valorizzazione della carne

Documenti analoghi
Orientamento sulla qualità delle produzioni suinicole e biologiche. Esperienze a confronto

1. Impiego di fonti proteiche alternative alla soia

Le fonti proteiche nell alimentazione del suino

equizoobio POLLO BIOLOGICO Cesare Castellini Federico Sirri Efficienza, qualità e innovazione nella zootecnia biologica

CARNI FRESCHE E TRASFORMATE attualità e prospettive. Analisi sensoriale applicata al settore carne. Anna Garavaldi CRPA Lab Sezione Alimentare

Nuova classificazione delle carcasse suine

Le fonti proteiche nell alimentazione del suino

Microencapsulated lysine and low-protein diets: Effects on performance, carcass characteristics and nitrogen excretion in heavy growing-finishing pigs

il CRPA per le imprese Sezione ALIMENTARE Reggio Emilia, 16 giugno 2011

Qualità della carne e marcatori genetici

Cosce per la DOP, i criteri di selezione possono cambiare? Andrea Rossi Centro Ricerche Produzioni Animali C.R.P.A. S.p.A. Cremona, 29 ottobre 2015

Il suino Nero di Parma: gestione della fase di salagione della coscia e proprietà chimico fisiche e sensoriali del lombo

Prove zootecniche di ingrasso con mais a diverso contenuto di acido linoleico

Costo di produzione e redditività del suino in Italia e in Europa Kees de Roest

I lipidi Informazioni complementari

Implicazioni economiche delle alternative alla castrazione senza anestesia

caratteristiche nutrizionali e stabilità dei lipidi

20 Aprile Kees de Roest, Eugenio Corradini

Nuovi sistemi per valutare la composizione delle carcasse di suino pesante

Presentazione del rapporto trimestrale sulle filiere suinicole: terzo trimestre Unioncamere Lombardia, Milano 15 novembre 2011

Individuazione ed analisi delle materie prime e dei fitoderivati, formulazione dei mangimi, performance zootecniche e valutazioni post mortem

Rapporto trimestrale sulle filiere suinicole Primo trimestre 2013

Suinicoltura e costi di produzione del suino pesante nel contesto internazionale

I RISULTATI PRELIMINARI SULL IMPIEGO DI LINO NELL ALIMENTAZIONE SU OVINI E BOVINI

L attuale evoluzione dei mercati suinicoli: tendenze e prospettive

Presentazione del Rapporto trimestrale sulle filiere suinicole Terzo trimestre 2012

Sostanze grasse o lipidi

Impiego del glicerolo nell alimentazione del suino pesante

Obiettivi della nutrizione e alimentazione animale

Alimentazione dei suini

Giovedì agricoli mantovani: Prospettive per la suinicoltura mantovana. Mantova, 16 febbraio 2012

L impronta carbonica del latte e della carne bovina: uno studio per le filiere dell Emilia-Romagna

Lo scenario sui mercati delle filiere suinicole

Presentazione del Rapporto trimestrale sulle filiere suinicole Quarto trimestre Prof. Gabriele Canali Direttore Crefis

Uno sguardo ai mercati suinicoli

Prot.: 2242/ls Roma, 26 luglio Oggetto: Valorizzazione carni suine italiane ITALICO Filiera San Daniele

CARATTERIZZAZIONE SENSORIALE DELLA CARNE FRESCA DI SUINO ALLEVATO CON METODO BIOLOGICO

LAYOUT DEI PROCESSI DI LAVORAZIONE REALIZZATI E/O ELENCAZIONE DELLE ATTIVITA DI CARATTERIZZAZIONE SVOLTE

I grassi negli alimenti: luci ed ombre

Più efficienza dell'azoto nella produzione di latte e carne suina

La filiera suinicola sta attraversando

Uno dei principali ostacoli

Tradizionalmente nell allevamento

LA RETE ALTA TECNOLOGIA DELL EMILIA ROMAGNA: IL TECNOPOLO DI REGGIO EMILIA. Bianca Rimini DISMI, Intermech Mo Re

Aspetti generali dei lipidi

CARATTERISTICHE SENSORIALI DEI PRODOTTI OGGETTO DELLA RICERCA

CRITERI DI VALUTAZIONE DELL ATTITUDINE ALLA PRODUZIONE DI CARNE SUINA: (VALUTAZIONE FUNZIONALE) Sugli animali da macello: IN VITA incremento meo giorn

OPTI INGRASSO PER GUADAGNARE NEL SETTORE INGRASSO PROGRAMMA SUINO PESANTE 2016

di energia e/o di materia

AG3 80 PROVA DI CAMPO Progetto Optiporc

Rivista Il Salvagente

Nel corso del 2006 il patrimonio

LCA (Life Cycle Assessment Analisi LCA in allevamenti suinicoli da ingrasso

L allevamento in bosco della Cinta Senese: effetto sulla qualità dei prodotti

Università di Roma Tor Vergata - Scienze della Nutrizione Umana. Biochimica della Nutrizione. Prof.ssa Luciana Avigliano.

il rilievo dei più importanti parametri di ciascuna fase del processo al fine di verificarne la fattibilità tecnico-economica ed energetico-ambientale

Allevamenti Zootecnici e Consumo di Carne: una risorsa o un problema alimentare e ambientale?

Solo i migliori Bovini per creare Carne di Alta Qualità Wagyulem

Un corretto rapporto con il cibo è frutto di una adeguata educazione, non solo alimentare.

Mauro Spanghero, Dipartimento di Scienze Animali, Università di Udine,

2004 Seconda sessione

La proteina nell alimentazione del suino pesante

Gli alimenti per animali: classificazione. Il pastone di mais. Nel mais il primo aminoacido limitante e 1. Treonina 2. Lisina 3. Metionina 4.

Formato disponibile: Sacco da 30 kg. ISTRUZIONI PER L USO Somministrare lasciando sempre a disposizione acqua potabile.

ISTITUTO PROFESSIONALE PER L INDUSTRIA, L ARTIGIANATO ED I SERVIZI SOCIALI Emanuela Loi Carbonia Sant'Antioco

Contenuto di grasso e di magro dei prosciutti freschi: misura on-line mediante tecniche non distruttive

Il Decreto Regionale rappresenta l applicazione flessibile dei regolamenti del. «pacchetto igiene»

Il Comitato Promotore presenta Il Consorzio di Garanzia del Suino italiano

Costi di produzione e mercato in italia e in Europa

La carne suina non è più quella di una volta è migliore.

Problemi ed opportunità della conversione dalla produzione convenzionale a quella biologica

Formato disponibile: Sacco da 15 kg ISTRUZIONI PER L USO. Somministrare lasciando sempre a disposizione acqua potabile.

Zootecnia biologica nelle aree interne: utopia, opportunità o necessità? Prof. Mariano Pauselli DSA3

Quantificazione delle emissioni di azoto e fosforo di allevamenti di vacche da latte e vitelloni

Valorizzazione dell analisi degli acidi grassi attraverso il MIR: esempi di alcuni casi pratici

PRESENTAZIONE DELL AZIENDA

Strategie innovative nell'alimentazione della bovina da latte: confronto e scambio tra allevatori, tecnici e mondo della ricerca.

Gli aspetti del bilancio azotato e del bilancio lipidico nell'uovo, rispettivamente nei broiler e nelle ovaiole, trattati con tannino di castagno

Distribuzione del sale durante la salagione del prosciutto. C. Schivazappa A. Pinna

Aspetti generali. Caratteristiche: I lipidi, anche detti grassi, sono composti ternari C, H, O (possono contenere anche P, N)

Le tecnologie alimentari rappresentano il complesso di operazioni e processi volti ad ottenere alimenti finiti o semilavorati dalle materie prime

HOLDING POWER BIOLIQUID

I LIPIDI DELLA CARNE Alcuni miti da sfatare

SAPER SCEGLIERE LE CARNI BOVINE

I doppi legami sono in genere nella forma stereoisomera cis

Le proposte nel campo degli alimenti e della salute. Marisa Porrini DiSTAM Facoltà di Agraria

Spreco alimentare: cosa buttiamo e cosa possiamo recuperare

L ECCELLENZA DEL VITELLO ITALIANO garantita dall allevamento alla tavola.

La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento

CARATTERIZZAZIONE SENSORIALE E RESA CASEARIA DI LATTE E FORMAGGIO OTTENUTI DA BOVINE ALIMENTATE CON FARINA DI ESTRAZIONE DI COLZA

il bovino ecocompatibile

I semi (commestibili) appartenenti alla famiglia delle Leguminose sono comunemente noti come legumi, diffusi nell'alimentazione dell'uomo sia freschi

Relatore: Tagliapietra Franco DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANIMALI UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA

Metabolismo ed equilibrio metabolico

MISSIONE VISIONE. Garantire la disponibilità costante. La Società occidentale mangerà sempre meno ma porrà sempre maggiore attenzione

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA

La produzione agroalimentare nella tradizione e nell innovazione: uno strumento per la prevenzione e la promozione della salute

Prof. Carlo D Ascenzi

Le tappe di un corretto razionamento

Conoscere gli alimenti per educare ad un alimentazione consapevole. Vincenzo Gerbi Dep. Agri.For:Food, Università di Torino

Transcript:

L'impiego dell'analisi sensoriale e della consumer science per lo studio e la valorizzazione della carne Verona Fiere 1 febbraio 2018 Andrea Rossi, CRPA S.p.A. a.rossi@crpa.it Centro Ricerche Produzioni Animali C.R.P.A. S.p.A.

Obiettivo principale del laboratorio di analisi sensoriale CRPALab è quello di andare incontro alle esigenze di filiera e alle richieste degli operatori di settore. CRPA Lab ha avuto il sostegno finanziario della Regione Emilia- Romagna (POR FESR 2007-2013) ed è insediato presso il Tecnopolo di Reggio Emilia dedicato alla ricerca industriale rivolto ai settori dell'agroalimentare, dell'ambiente e dell energia. La sezione Alimentare sviluppa attività di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico per i settori della lavorazione e trasformazione delle carni, del latte e dei prodotti alimentari in generale (conserve vegetali, prodotti da forno, aceto, olio, acqua, ecc ) finalizzato all innovazioni di prodotto e/o di processo 2

CRPALab lavora su alcuni dei tempi maggiormente dibattuti e sui quali sono necessarie risposte e indicazioni, quali: - AMBIENTE - BENESSERE Qualità sensoriale - TECNOLOGIE DI PRODUZIONE 3

AMBIENTE: interventi sulla razione Diverse ricerche sono state condotte sullo studio di fonti proteiche alternative la soia con riduzione/eliminazione della soia dalla dieta, finalizzate alla riduzione dell escrezione di azoto nell ambiente e al contenimento dei costi di alimentazione. 4

Lo studio sulle fonti proteiche alternative la soia è stato condotto su Girasole, Colza e Pisello proteico in confronto con la soia dove indipendentemente dalla formulazione adottata, non sono emerse differenze significative tra le diete in termini di allevamento (AMG, IC, peso vivo finale) mentre alla macellazione è la dieta girasole che ha presentato le migliori performance (peso morto, carne magra %, peso della coscia fredda, spessore grasso sottonoce). 5

Lo studio sulla riduzione/eliminazione della soia (con integrazione di AA limitanti), e conseguente riduzione della proteina nella dieta, non ha evidenziato differenze rispetto la dieta convenzionale in termini di performance di allevamento e di macellazione ma elevate differenze relativamente la produzione e l escrezione di azoto nell ambiente. 6

Bilancio dell azoto ed emissioni di azoto ammoniacale 7

BENESSERE: tecniche d allevamento e movimentazione Sono stati condotti diversi studi relativamente il management aziendale. Tra i più interessanti il trasferimento al macello nelle diverse fasi di carico, trasporto, scarico, e attesa premacellazione che rappresentano una fonte di stress più o meno intensa, che può avere conseguenze negative sulla qualità della carne fresca e dei prodotti trasformati. 8

La raccolta di dati indice di benessere da delle indicazioni in particolare relativamente la fase di allevamento e modalità/ durata trasporto e durata digiuno pre macellazione, sia in termini di ph della carne che di contenuto di creatinchinasi, aldolasi e cortisolo nel sangue. In generale, periodi di digiuno troppo elevati (> 24 h) comportano un abbassamento del livello di glicogeno nel sangue e conseguente aumento di ph finale nella carne e peggioramento delle caratteristiche reologiche. 9

BENESSERE: sistemi alternativi alla castrazione chirurgica E stato condotto uno studio sull impiego alternativo alla castrazione chirurgica (Improvac ). Il prodotto ha azione immunologica per maschi interi e contiene, quale principio attivo, un analogo del fattore di rilascio delle gonadotropine (GnRF), bloccandone temporaneamente l attività e causando temporaneamente la castrazione. Il prodotto riduce la produzione degli ormoni sessuali nei testicoli e, di fatto, elimina il cosiddetto odore di verro. Il principio attivo è di origine biologica, mirato a produrre un immunità attiva, pertanto non rientra nell ambito di applicazione del Reg. 470/2009 «che stabilisce procedure per la determinazione dei limiti di residui di sostanza farmacologicamente attive negli alimenti di origine animale» 10

Parametri di qualità Castrato (39 capi) Vaccinato (38 capi) Peso morto freddo (1), kg 133,0 ± 7,2 135,0 ±6,7 n.s. Resa di macellazione (2), % 81,2 ± 1,0 80,7 ±1,0 n.s. SR (3), mm 30,4 ± 4,6 28,7 4,0 n.s. F (4), mm 63,3 ± 7,9 61,9 ±4,8 n.s. Carnosità (5), % 47,6 ± 2,3 48,1 ±1,6 n.s. Sign. (1) Peso caldo 2% (2) Rapporto peso morto freddo/peso vivo (3) Spessore del lardo di copertura misurato tra ¾- ultima costa (4) Spessore del lombo misurato tra ¾-ultima costa (5) Carne magra % misurata con Fat-O-Meater NESSUNA DIFFERENZA QUALITATIVA 11

Parametri di qualità Castrato (39 capi) Vaccinato (38 capi) Sign. Peso cosce calde, kg 33,5 ± 2,0 34,5 ± 1,8 P < 0,05 Peso cosce fredde, kg 33,0 ± 2,0 34,0 ± 1,7 P < 0,05 Calo peso 24h, % 1,52 ± 0,07 1,64 ± 0,17 P < 0,01 Peso cosce rifilate, kg 27,9 ± 1,7 28,7 ± 1,5 P < 0,05 Calo rifilatura, % 15,5 ± 1,2 15,6 ± 1,1 n.s. Cosce magre (1), n 9 16 Cosce grasse (1), n 0 1 TENDENZIALMENTE PIU MAGRO, MA ENTRO I PARAMETRI DEL DOP 12

ph delle carni (coscia) Parametri di qualità Castrato (39 capi) Vaccinato (38 capi) ph 45 m. Semimembranoso 6,31 ± 0,18 6,31 ± 0,22 n.s. ph 45 m. Bicipite femorale 6,29 ± 0,18 6,35 ± 0,26 n.s. ph 24h m. Semimembranoso 5,68 ± 0,17 5,65 ± 0,09 n.s. ph 24h m. Bicipite femorale 5,65 ± 0,18 5,62 ± 0,10 n.s. Sign. ph NELLA NORMA 13

Composizione acidica grasso (coscia) Parametri di qualità Castrato (39 capi) Vaccinato (38 capi) Sign. n.s. ac. Miristico (C14:0) 1,17 ± 0,08 1,15 ± 0,11 n.s. ac. Palimitico (C16:0) 21,83 ± 0,81 21,78 ± 0,82 n.s. GRASSO TENDENZIALMENTE PIU INSATURO, MA ENTRO I LIMITI DEL DOP ac. Palmitoleico (C16:1) 1,71 ± 0,20 1,68 ± 0,21 n.s. ac. Stearico (C18:0) 15,71 ± 1,08 15,98 ± 1,13 n.s. ac. Oleico (C18:1n9) 45,26 ± 1,34 44,37 ± 1,45 P < 0,05 ac. Cis Vaccenico (C18:1n7) 0,74 ± 0,17 0,57 ± 0,15 P < 0,01 ac. Linoleico (C18:2n6) 11,36 ± 1,00 12,16 ± 1,21 P < 0,05 ac. Arachidico (C20:0) 0,22 ± 0,02 0,22 ± 0,02 n.s. ac. Linolenico (C18:3n3) 0,47 ± 0,05 0,52 ± 0,06 P < 0,001 ac. Eicosaenoico (C20:1) 0,98 ± 0,11 0,98 ± 0,18 n.s. ac. Eicosadienoico (C20:2) 0,55 ± 0,07 0,59 ± 0,07 P < 0,05 Totale ac. Grassi saturi 38,92 ± 1,71 39,13 ± 1,86 n.s. Totale ac. Grassi Monoinsaturi 48,69 ± 1,42 47,60 ± 1,52 P < 0,05 Totale ac. Grassi Polinsaturi 12,38 ± 1,09 13,27 ± 1,32 P < 0,05 14

TECNOLOGIE DI PRODUZIONE In tale ambito sono stati approfonditi alcuni indici di produzione essenziali quali: - frollatura delle carni per migliorare la tenerezza - packaging di salumi con materiale biodegradabile e compostabile derivante da fonti rinnovabili - prodotti innovativi: salumi da carni avicole 15

TECNOLOGIE DI PRODUZIONE: frollatura Lo studio in oggetto ha confermato che allungando il periodo di frollatura della carne fresca migliora il parametro di tenerezza. I pochi dati disponibili indicano un miglioramento del parametro fino a 4 giorni post macellazione. La tenerezza migliora con il benessere (Tesi 2, post modifiche strutturali forza di taglio inferiore) 5,00 4,80 4,60 4,40 4,20 4,00 3,80 3,60 3,40 3,20 3,00 4,8 a 4,2 a 4,0 a 3,8 b 3,5 b 3,3 b 1 2 3 TESI 1 TESI 2 16

TECNOLOGIE DI PRODUZIONE: packaging Lo studio ha avuto come oggetto la progettazione, la realizzazione e il collaudo di un prototipo di confezionamento per salumi preaffettati basato sull utilizzazione di materiali per il packaging completamente biodegradabili e compostabili (PLA, acido polilattico). 17

TECNOLOGIE DI PRODUZIONE: prodotti innovativi Si è verificata la possibilità di uso di carne bianca avicola per la produzione di salame. Indicazioni per l industria di trasformazione: 1) massima igiene nella fase di selezione e refrigerazione della materia prima; 2) adozione di una fase di asciugamento pre-impasto che garantisca un calo ponderale (e conseguente abbassamento dell aw) dei tagli selezionati per la preparazione degli impasti; 3) utilizzo di culture starter e/o zuccheri a basso dosaggio al fine di garantire un regolare abbassamento del ph, con migliori garanzie generali per la sanità del prodotto finito e lo sviluppo di note aromatiche (lieviti). 18

GRAZIE