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SPAZI ADEGUATI E COMFORT PER CRESCERE BENE Gliobiettividiunafase tantodelicatadellavita delsuinettosonoquelli dilimitarelamortalità edifavorireelevate performancezootecniche. Ibeneficiditecniche eattrezzatureidonee. di Paolo Rossi, Alessandro Gastaldo Negli allevamenti suinicoli italiani è largamente diffuso lo svezzamento a 25-28 giorni, che garantisce un adeguato sfruttamento produttivo della scrofa e favorisce un buon accrescimento dei suinetti. La normativa europea per la protezione dei suini, peraltro, ha posto il divieto di separare i suinetti dalla scrofa prima che questi abbiano compiuto i 28 giorni d'età, a meno che la permanenza presso la madre abbia un effetto negativo sul benessere o sulla salute dei lattonzoli o della scrofa. Tuttavia i lattonzoli possono essere svezzati al compimento del 21 giorno d età qualora siano trasferiti in impianti specializzati che vengano svuotati e accuratamente puliti e disinfettati prima dell introduzione di un nuovo gruppo e che siano separati dagli impianti in cui sono tenute le scrofe, in modo da ridurre al minimo i rischi di trasmissione di malattie ai piccoli (punto 3, paragrafo C dell allegato alla direttiva 2001/93/CE). In pratica, lo svezzamento dei suinetti a 21 giorni è ammesso nel caso in cui l allevamento sia dotato di specifica porcilaia da svezzamento suddivisa in sale, condotta con la tecnica del g Foto 1 Sala da svezzamento con gabbie tipo flat deck (archivio Crpa). tutto pieno tutto vuoto (Tptv) e nettamente separata dalle porcilaie destinate alle scrofe. Lo svezzamento causa stress ai suinetti in seguito a una serie di eventi sfavorevoli, fra i quali si ricordano la separazione dalla madre, la privazione del capezzolo materno, il cambiamento nel tipo di alimentazione e lo spostamento in un altro settore dell'allevamento. Al fine di limitare gli effetti negativi di tali eventi risulta molto importante la creazione di un ambiente fisico e sociale ottimale, valutando attentamente sia i parametri termo-igrometrici e il ricambio d'aria, sia le esigenze di superficie disponibile per capo e di spazio alla mangiatoia. I gruppi di suinetti devono essere il più possibile omogenei, preferibilmente composti da soggetti provenienti dalla stessa nidiata; in questo modo le lotte per la definizione della scala gerarchica si esauriscono nelgirodipocheoreesiriduconoleperdite di suinetti. Gli obiettivi della fase di svezzamento sono quelli di limitare la mortalità e di favorire elevate performance zootecniche. Dati di riferimento validi per molti allevamenti suinicoli italiani indicano tempi medi di 60-65 giorni dalla nascita ai 20 kg di peso vivo e di 80-90 giorni dalla nascita ai 30 kg di peso vivo, con accrescimenti medi giornalieri di circa 400 g/giorno dallo svezzamento ai 20 kg e di circa 420 g/giorno dallo svezzamento ai 30 kg. È molto importante il rispetto delle esigenze minime di spazio per suinetto, in quanto gabbie sovraffollate causano un peggioramento delle performance e un aumento del nervosismo e dell'aggressività all'interno del gruppo, con possibile scatenamento di patologie (malattia delle orecchie, morsicatura della coda). La conduzione a Tptv risulta essenziale per il settore di svezzamento; in queste condizioni i suinetti immessi in una sala presentano più o meno la stessa età e hanno il medesimo sviluppo, cosa che consente di mantenere i parametri ambientali ai livelli ottimali per le diverse fasi di crescita. È stato ampiamente dimostrato, inoltre, che i 60 Suinicoltura n. 12 dicembre 2008

g Foto 2 Box da svezzamento con pavimento parzialmente grigliato (fonte Schauer). g Foto 3 Porcilaia prefabbricata per svezzamento (archivio Crpa). suinetti svezzati a 3-4 settimane, in un momento nel quale i sistemi immunitari non sono completamente sviluppati, traggono grande beneficio nell essere trasferiti in sale di post-svezzamento accuratamente pulite, asciutte e con temperatura ottimale. Al termine di ogni ciclo di occupazione, quindi, si deve provvedere allo svuotamento completo delle vasche liquami eventualmente presenti sotto il pavimento grigliato, a un accurato lavaggio e alla disinfezione della sala; deve poi seguire un periodo di vuoto sanitario non inferiore a 4 5 giorni. Tecniche di stabulazione I suinetti in svezzamento sono sempre allevati in gruppo, ma l organizzazione del settore può variare per la durata del periodo e per il tipo di attrezzature impiegate. Le tecniche di stabulazione oggi adottate sono le seguenti: n gabbie tipo flat-deck n box parto-svezzamento n box a pavimento grigliato ALIMENTAZIONE E ACQUA DI BEVANDA L alimento può essere somministrato in forma secca (farina o pellet) o in forma liquida (pastone). La distribuzione a secco è la forma tradizionale di alimentazione nel settore di svezzamento e viene realizzata con sistemi manuali o meccanici, in mangiatoie multiposto a tramoggia d acciaio inox, lamiera zincata o plastica. La distribuzione manuale con carrello è ancora adottata, soprattutto negli allevamenti di dimensione media, in quanto non comporta un eccessivo aggravio di manodopera, assicura il controllo dei suinetti e permette l agevole somministrazione di mangime medicato a singole nidiate. La distribuzione automatica è effettuata con sistemi a rosario o a spirale che prevedono singole calate, dotate di saracinesca, in grado di rifornire 2 o 3 mangiatoie; è una tecnologia abbastanza diffusa nelle realizzazioni più recenti che prevedono la disposizione in serie delle sale e delle gabbie. In alternativa alle tradizionali tramogge multiposto si possono adottare mangiatoie monoposto con paletta dosatrice del mangime azionata dai suini ed abbeveratoio incorporato (tramogge mangia e bevi ). Altre tipologie innovative di tramoggia consentono al suinetto di alimentarsi a secco oppure di farsi la zuppa, grazie alla presenza di un piatto dispensatore di mangime secco e di mangiatoie a vaschetta laterali con abbeveratoio a bottone sovrastante. Negli ultimi anni è aumentato l interesse nei confronti dell alimentazione liquida anche per questa fase d allevamento; il motivo risiede nella possibilità di alimentare a liquido i suini per tutto il ciclo d allevamento, eliminando i traumatici cambi di alimentazione da liquido a secco fra maternità e svezzamento e da secco a liquido fra svezzamento o accrescimento e ingrasso, con benefici in termini di salute dei soggetti e di performance zootecniche. Gli impianti proposti di recente sono essenzialmente di due tipi: quelli che prevedono il trasporto dell alimento secco e dell acqua su linee separate e la loro miscelazione a livello dei truogoli o di particolari tramogge miscelatrici e quelli che prevedono, invece, una vasca di preparazione e distribuzione con trasporto della broda tramite tubazioni e calate. Il consumo dell acqua di bevanda da parte dei suinetti aumenta rapidamente con l inizio dell assunzione dei mangimi prestarter. I fabbisogni medi giornalieri, per suinetti in svezzamento dai 6 ai 25 kg di peso, variano da 1 a 5 l/capo. La somministrazione dell acqua avviene, nella generalità dei casi, tramite abbeveratoi a imbocco con una portata di circa 1 l/min. Di regola l abbeveratoio è installato sul lato opposto a quello della mangiatoia, ai fini di favorire la turnazione dei suinetti all alimento e l occupazione più uniforme della gabbia o del box. In presenza di pavimentazione parzialmente fessurata, gli abbeveratoi devono essere collocati in corrispondenza della zona fessurata. Suinicoltura n. 12 dicembre 2008 61

g Fig.1.Schema di porcilaia per svezzamento con box a lettiera di paglia (archivio Crpa). n box a lettiera n strutture da svezzamento esterne. Gabbia tipo flat-deck Lagabbia flat-deck(aunsolopiano)èsicuramente la tipologia d'attrezzatura più diffusa, perché consente una sensibile riduzione dei tempi di lavoro e ottimi accrescimenti degli animali. Prevede pavimento grigliato e divisori in tubolari o tondini metallici ed è idonea ad ospitare suinetti dai 5-6 kg sino ai 20-30 kg di peso vivo (foto 1). Una delle quattro pareti della gabbia è occupata totalmente o parzialmente dalla mangiatoia a tramoggia per l alimentazione secca ad libitum, con ingombro preferibilmente Tab. 1 - Allevamento del suinetto dalla nascita ai 20 kg di peso vivo: confronto fra due soluzioni organizzative Parametri Soluzioni P+S Periodo di accrescimento dalla nascita ai 20 kg di peso vivo (d) 63 60 Periodo totale di vuoto sanitario per ogni ciclo completo (d) 16 5 Periodo totale di occupazione dei settori per ogni ciclo completo (d) 84 70 Numero box P o PS 78 129 Numero posti S 720 0 Superficie coperta indicativa (m2): per settore P o PS 460 760 per settore S 290 0 totale 750 760 Costo di ostruzione indicativo ( ): per settore P o PS 289.000 478.000 per settore S 187.000 0 totale 476.000 478.000 P=parto; S=svezzamento; PS=parto-svezzamento. (252 scrofe in ciclo, svezzamento a 28 giorni) PS esterno alla gabbia stessa. Le gabbie, di norma, consentono l'assemblaggio in serie mediante imbullonamento o incastro. La forma e le dimensioni della gabbia flatdeck variano nei diversi modelli disponibili sul mercato anche se, in pratica, le tipologie oggi più diffuse sono essenzialmente due: la gabbia rettangolare con dimensioni medie di1x2mequellaquadrataconlatodi1,5m. In base alla normativa vigente, la superficie liberadisponibilepersuinettifinoa20kgdi peso vivo è pari a 0,2 m 2 ; quindi, le gabbie del tipo descritto sono adatte a ospitare, rispettivamente, fino a un massimo di 10 e di11suinettidipesononsuperioreai20kg. Box parto-svezzamento Questa soluzione prevede la permanenza dei suinetti nel box parto dopo l'allontanamentodellascrofa,finoapesidicirca14-20 kg; per questo il box deve essere dotato di particolari accorgimenti che lo distinguono dal tradizionale box parto-allattamento. Gli elementi di contenzione della scrofa devono essere mobili, di norma ribaltabili o apribili lateralmente, per permettere la libera circolazione dei suinetti dopo lo svezzamento e per facilitare le operazioni di cattura degli animali. Il pavimento è di norma totalmente grigliato, con adozione dei tondini d'acciaio, delle barrette triangolari d'acciaio o dei pannelli in plastica. La notevole variazione delle dimensioni dei suinetti durante il periodo di occupazione del box richiede un abbeveratoio con doppia erogazione o ad altezza regolabile se del tipo a succhiotto. La mangiatoia a tramoggia viene introdotta al momento dello svezzamento in sostituzione di quella più piccola impiegata per la somministrazione del mangime prestarter ai lattonzoli. I box parto-svezzamento sono in genere del tipo con scrofa disposta diagonalmente, con ingombro totale di 2-2,1 x 1,6-1,8 m. La tecnica del parto-svezzamento presenta indubbi vantaggi in termini di minore mortalità e di maggior accrescimento dei suinetti; inoltre, si riducono le richieste di lavoro 62 Suinicoltura n. 12 dicembre 2008

per le operazioni di spostamento degli animali e di lavaggio e disinfezione delle sale a fine ciclo. Il costo di questi box è indubbiamente superiore rispetto alle gabbie flat-deck, ma la valutazione del costo d'investimento deve tenere conto dell'organizzazione complessiva dei settori di maternità e svezzamento e dei tempi di occupazione che determinano i numeri di box e di gabbie necessari. Nella tabella 1 si riporta un confronto fra differenti impostazioni della fase d'allevamento del suinetto compresa fra la nascita e il post-svezzamento. Box a pavimento grigliato I suinetti svezzati possono essere ospitati in box in grado di contenere da 2 a 4 nidiate; il rimescolamento anticipato dei giovani suini sembra essere meno stressante per gli animali rispetto a rimescolamenti più tardivi e agevola, quindi, il successivo trasferimento nei settori di accrescimento-ingrasso. Quest'ultimo aspetto, fra l'altro, è richiamato dall allegato alla direttiva 2001/93/Ce laddove si dice che Qualora si debbano mescolare suini che non si conoscono, occorre farlo il prima possibile, di preferenza prima dello svezzamento o entro una settimana dallo svezzamento. Il box a pavimento totalmente o parzialmente grigliato (foto 2) utilizzato per lo svezzamento è assimilabile ai box impiegati per la successiva fase di accrescimento; di fatto, questo box non è altro che una gabbia flatdeck di maggiori dimensioni, che consente di ospitare 15-40 suinetti. A ciascun capo del peso finale massimo di 30 kg deve essere garantitaunasuperficieutiledi0,3-0,32m 2 su pavimento integralmente grigliato e di 0,36-0,38m 2 supavimentoparzialmentegrigliato. Nelle tipologie di box a pavimento parzialmente grigliato è possibile prevedere il riscaldamento a pavimento, con serpentine a ricircolo di acqua calda, nella porzione di pavimento pieno, di norma collocata verso il centro della porcilaia; in talune soluzioni la pavimentazione piena è posta nella parte centrale del box, racchiusa fra due zone a grigliato. Di recente sono state proposte piccole porcilaie prefabbricate per lo svezzamento dei g Foto 4 Porcilaia da svezzamento con box a lettiera e nicchia riscaldata (archivio Crpa). suinetti in box a pavimento grigliato. Queste strutture (foto 3), fornite in kit di montaggio e dal costo competitivo rispetto a porcilaie tradizionali, prevedono struttura portante d acciaio, tamponamenti e copertura in pannelli prefabbricati coibentati con superfici perfettamente pulibili e impianto coordinato di ventilazione e riscaldamento artificiali, con dispositivo per la ventilazione di soccorso in caso di black out. Box a lettiera Soluzioni diffuse soprattutto nel Centro e Nord Europa prevedono box con zone più o meno ampie a lettiera, che favoriscono il benessere degli animali e consentono una limitazione della produzione di liquami. Queste soluzioni sono spesso inserite in edifici parzialmente aperti e non coibentati e prevedono la lettiera di paglia nella zona di riposo-esercizio, mentre la zona di alimentazione viene realizzata su pavimento pieno sopraelevato; le due aree sono collegate mediante una rampa o un gradino. È possibile prevedere, in un settore dell'area a lettiera, un pannello orizzontale sospeso che crea una nicchia protetta nella quale gli animali, durante la stagione fredda, possono trovare un ambiente termicamente più confortevole rispetto a quello delle altre zone del box. La presenza della lettiera, comunque, è già sufficiente ad abbassare la temperatura critica inferiore dei suinetti rispetto a soluzioni a pavimento grigliato: secondo Brumm e Reese (1996) l aggiunta di uno strato di paglia di circa 25 mm di spessore equivale ad un aumento della temperatura a livello degli animali di circa 4 C. Una diversa configurazione del box prevede l area di alimentazione-riposo a pavimentazione piena e la zona a lettiera posta ad un livello inferiore (figura 1); nella zona priva di lettiera può essere prevista una nicchia ad altezza regolabile, anche dotata di lampade per il riscaldamento localizzato (foto 5). La gestione della lettiera prevede, di norma, l aggiunta di paglia ogni 1-2 settimane, in corrispondenza dell asportazione della lettiera esausta; l operazione può essere eseguita agevolmente se si prevedono cancelli in grado di chiudere momentaneamente i suinetti nella zona di riposo. La superficie da assegnare a ciascun suinetto delpesofinaledi30kgèparia0,45-0,5m 2 e in ogni box possono essere ospitati fino a un massimo di 70 capi. Strutture per esterno Le soluzioni stabulative per lo svezzamento che non fanno uso di edifici sono di vario tipo e vengono utilizzate, in genere, negli allevamenti suinicoli all aperto; ragioni economiche o di opportunità, tuttavia, possono consigliarne l impiego anche negli allevamenti intensivi, in alternativa alle tipologie tradizionali di svezzamento al chiuso. 64 Suinicoltura n. 12 dicembre 2008

g Foto 5 Capannina da svezzamento in batteria con area esterna fessurata (fonte Fontana). La soluzione inglese, nota come piglet bungalow, prevede l alloggiamento dei suinetti dai 6 ai 35 kg di peso in unità modulari da disporre in serie direttamente sul terreno (Freriks, 1987). Ciascuna unità è suddivisa in due aree, di cui una è coperta e adibita a zona di riposo mentre l altra, scoperta, è adibita a zona di alimentazione, abbeverata e defecazione. L area esterna scoperta può essere a pavimentazione grigliata e presentare dimensioni analoghe a quelle dell area coperta; in alternativa, può disporre di fondo in terra e lettiera di paglia e presentare una superficie doppia rispetto alla prima soluzione. Gli abbeveratoi del tipo a succhiotto sono installati nell area scoperta. Una diversa soluzione per lo svezzamento è costituita da capannine realizzate in vetroresina o in lamiera d acciaio zincata e coibentata, provviste anteriormente di un area a cielo aperto con pavimentazione grigliata e divisori pieni (foto 6). La capannina può prevedere una pavimentazione in legno, oppure essere del tipo senza fondo da utilizzarsi con abbondante lettiera di paglia. Gli abbeveratoi, a succhiotto o a tazzetta, sono installati nel parchetto esterno. La somministrazione dell alimento avviene all interno della capannina, in mangiatoie a tramoggia installate sul tamponamento posteriore e rifornite dall esterno, mediante il sollevamento del coperchio di protezione. Generalmente le capannine dispongono di sportelli laterali o di camini regolabili per favorire la ventilazione naturale, soprattutto durante la stagione estiva. In taluni casi queste strutture da svezzamento vengono poste in serie al di sotto di tettoie, al fine di evitare la raccolta di acqua piovana nelle fosse sotto grigliato. Gli autori sono del Crpa spa, Reggio Emilia Suinicoltura n. 12 dicembre 2008 65