Il comportamento degli italiani nei confronti degli immigrati. (seconda parte) Dalla Torre Laura Lisa 1
Dati Caritas. Nella parte di tesina che segue mi occuperò prima di una serie di dati raccolti dalla Caritas, poi di dati rilevati dalle Ong di volontari del mondo e infine di una ricerca fatta su alcuni studenti di Modena a riguardo della percezione della diversità etnica. Per quanto riguarda i dati della Caritas si evince sino dalle prime tabelle come la relazione tra gli immigrati e gli italiani sia improntata ad una reciproca disponibilità. Osservando i dati riportati dall associazione si può notare innanzitutto una mancanza di differenza tra la risposte degli italiani maschi dalle femmine, anche se le donne sembrano essere un po più convinte rispetto a qualche questione ( 67,6% delle donne contro il 66,9% degli uomini). Già da questo primissimo dato si può capire come oltre la metà delle persone intervistate siano pronte per un eventuale relazione di aiuto nei confronti degli immigrati. 2
Ciò viene ulteriormente corroborato da un secondo dato relativo al fatto che tra gli immigrati coloro che parlano di manifesta ostilità da parte degli italiani sono solo il 3,5%. Il fatto che tali risposte, sia da parte degli immigrati che degli italiani, siano così positive sembra enunciare un futuro in cui tutti saranno più attenti alle problematiche dell immigrazione. Nonostante ciò qualche discrepanza con quanto detto prima la possiamo trovare, perché dai dati del medesimo questionario della Caritas si vede come per esempio i migliori vicini di casa per gli stranieri siano i connazionali, in quanto tra loro la reciproca disponibilità è maggiore. Il rapporto con gli italiani è visto comunque abbastanza positivamente e in modo migliore rispetto al rapporto che intercorre con vicini stranieri non italiani. (Vedi tab 1) 3
Tabella 1: TIPO DI RAPPORTO TRA IMMIGRATI E VICINI DI CASA. 4
Luoghi di socializzazione. Dopo aver dato un idea di quale sia il rapporto di tipo esterno tra gli immigrati e gli italiani, passiamo a vedere i luoghi di socializzazione prescelti dagli immigrati. La casa è il luogo di socializzazione preferito dagli immigrati e ciò dimostra come il livello di partecipazione alla vita pubblica del paese ospitante sia molto basso, nonostante l atteggiamento di positiva accoglienza degli italiani denotato prima. Ne consegue una preferenza ad intrattenere rapporti con i propri connazionali e il dato è dell 80% circa ( 40,5 % degli uomini e 38,2% delle donne). 5
Tuttavia c è lo stesso un abitudine da parte degli immigrati a frequentare abitualmente pure le case degli italiani e tale percentuale è del 70% circa (36,2% degli uomini e 42,1% delle donne). Tra gli altri dati spicca un 30 % di immigrati che non frequentano associazioni né italiane né connazionali. Oltre a ciò c è poi una cospicua porzione di immigrati (34% di uomini e 37% di donne) che non esce mai di casa se non per strette necessità. Quest ultimo fatto fa pensare alle probabili cause di ciò e riflettendo potrebbero emergere dei problemi riguardo all inserimento totale degli immigrati nella società ( Vedi tab 2 ). 6
Tabella 2 : LUOGHI DI INCONTRO E FREQUENTAZIONE DEGLI IMMIGRATI. 7
Vie scelte per la socializzazione. Ora passiamo a vedere quali vie gli immigrati hanno scelto di seguire per entrare a contatto col nostro paese. La maggioranza degli intervistati riferisce di essersi rivolta a connazionali e al secondo posto troviamo l aiuto chiesto agli italiani. Ad un livello minimo troviamo, invece, diversamente da quanto si potrebbe pensare il ricorso all aiuto di parenti. Questi tipi di legame vengono utilizzati dagli immigrati per riuscire a comunicare meglio, per risolvere determinate questioni e per dimostrare talvolta una certa volontà personale volta all inserimento in quella determinata società. Ulteriore fonte di aiuto postala servizio degli immigrati riguarda la rete del volontariato, ma solo il 10,5% degli intervistati ha dichiarato di farvi ricorso ( Vedi tab 3 ). 8
Tabella 3 : CANALI UTILIZZATI DAGLI IMMIGRATI ALL ENTRATA IN ITALIA. 9
Da questa prima visuale posso dare un primo giudizio personale in base al quale la società italiana dal punto di vista del comportamento civile sembra essere abbastanza favorevole all aiuto a favore degli stranieri anche se non bisogna dimenticare che, risalendo i dati al 2002, la situazione nel frattempo potrebbe essere cambiata visto il continuo arrivo di immigrati nel nostro paese. 10
Ricerca dell Istituto per gli studi sulla Pubblica Opinione. Passiamo ora ad analizzare una ricerca longitudinale effettuata tra settembre e ottobre 2000 dall Istituto per gli studi sulla Pubblica Opinione volta a monitorare il grado di solidarietà dei connazionali nei confronti degli immigrati. Dai primi dati che possiamo osservare salta subito all occhio come un 32,5% del campione intervistato avesse risposto con atteggiamento favorevole tramite la risposta molto d accordo all affermazione secondo la quale un immigrato clandestino deve essere espulso anche se non ha commesso reati. Ciò sottolinea di nuovo come il cittadino italiano sia favorevole ad un entrata di immigrati però solo se regolari. 11
Propensione al quesito: un immigrato clandestino deve essere espulso anche se non ha commesso reati. Per nulla d'accordo 10,0% Molto d'accordo 32,5% Poco d'accordo 25,5% Abbastanza d'accordo 32,0% 12
La stessa domanda è stata fatta a persone con età diversa, titolo di studio diverso, area geografica diversa, religione diversa, ma le risposte erano più o meno omogenee. A sostegno di quanto detto fin ora troviamo un altro dato. La percentuale di coloro che sostengono che Gli immigrati privi di permesso di soggiorno siano regolarizzati quando trovano lavoro è del 51,1% per gli abbastanza d accordo. Pure in queste risposte c è omogeneità nei diversi casi trattati. Poco d'accordo 19,7% Per nulla d'accordo 11,0% Molto d'accordo 18,2% Abbastan d'accord 51,1% 13
Grado di propensione ad avere un immigrato come compagno di lavoro. All affermazione: mi darebbe fastidio avere come compagno di lavoro un immigrato solo il 3,9% risponde positivamente, mentre il 55,9% non sarebbe infastidito dalla situazione. Pure in tal caso le risposte sono state omogenee nei vari livelli di età, luogo, religione e titolo di studio. Per nulla d'accordo 55,9% Molto d'accordo 3,9% Abbastanza d'accordo 9,2% Poco d'accordo 31,0% 14
Altra affermazione proposta vedeva: Se fossi un imprenditore non mi piacerebbe assumere un immigrato anche se avesse tutti i requisiti richiesti ; a tale frase solo il 5,2% ha risposto positivamente, mentre il 46,1% vedeva negativamente questa cosa. In tale affermazione età, titolo di studio,religione non creavano differenze rilevanti nelle risposte. Per nulla d'accordo 46,1% Molto d'accordo 5,2% Abbastanza d'accordo 11,4% Poco d'accordo 37,3% 15
Tutto ciò mette in risalto nuovamente come la persona di origine straniera all interno del contesto italiano non sia vista generalmente come ostacolo e sia accolta abbastanza positivamente sotto molti aspetti. In generale dai dati del Cestim risulta che l indice di apertura o chiusura nei confronti degli immigrati per es. nel campo del lavoro in una scala che va da zero a cento assume un valore medio pari a 49, ossia un livello più vicino alla tolleranza. Allo stesso modo da un altra tabella si può rilevare il grado di massima o minima insofferenza nei confronti dell entrata degli immigrati. Il valore medio oscilla vicino al 52 e ciò sta a significare che c è insofferenza rispetto all arrivo di stranieri. Ciò dimostra sì un atteggiamento abbastanza a favore ma allo stesso tempo dimostra anche timore per ciò che è diverso da noi e che potrebbe minacciare la nostra vita. 16
A proposito di quest ultima affermazione in Italia si possono riscontrare anche degli atteggiamenti poco a favore degli immigrati. In un intervita il 55,8% dichiarò di essere contrario agli immigrati perché loro non si comportano secondo le regole sociali. Un 22,8%, invece, ritiene di non accettare gli stranieri perché hanno usi e costumi diversi. (vedi grafico successivo). 17
al fatto che certi immigrati non si comportano secondo le regole sociali (ad esempio, non pagare l affitto, rubare, ecc.) alla nostra difficoltà ad accettare persone con usi e costumi diversi dai nostri Non so 21% 56% 23% 18
Altro indice interessante distingue gli atteggiamenti di minima estraneità e quindi massima disponibilità nei confronti degli immigrati, da quelli di massima estraneità che equivalgono al massimo grado di chiusura sociale nei confronti degli immigrati. In una scala da zero a cento il valore medio è risultato essere 45. Questo indice di estraneità è più vicino all apertura sociale nei confronti degli immigrati piuttosto che alla chiusura. 19