caso monodimensionale



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Transcript:

Analisi incrementale di strutture elastoplastiche: caso monodimensionale Test di trazione uniassiale l = l ε = ll l 0 l 0 F σ = A0 F t = A Stress nominale Stress di Cauchy 1

Plasticità Se si esegue una prova di trazione su elementi bidimensionali (lastre) si evidenzia l insorgere di linee o bande di scorrimento dette di Lueders, inclinate di un angolo α (α compreso fra i30 e i 45 gradi ) rispetto all orizzontale, ove si concentrano o localizzano le deformazioni plastiche. Analoghe linee si evidenziano nelle prove di torsione 2.

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli La osservazione delle bande di Lueders ha portato ad affermare che le deformazioni plastiche si attivano una volta raggiunto il valore limite τ0 delle tensioni tangenziali su un piano di scorrimento (criterio di Tresca). Nei materiali perfetti composti da un unico cristallo (whiskers) di acciaio dolce τ0 =G/3 ( 13 GPa), valore molto maggiore di quello che si ha nei materiali reali che hanno una organizzazione policristallina con grani distinti 3

Plasticità Bande di Lueders 4

Plasticità e dislocazioni cristalline 5

Plasticità e dislocazioni cristalline 6

Classificazione acciai Classificazione in base al tenore di carbonio Il carbonio si presenta esclusivamente sotto forma di cementite o carburo di ferro. Le particelle di cementite presenti nella microstruttura dell'acciaio, in determinate condizioni, bloccano gli scorrimenti delle dislocazioni, conferendo all'acciaio caratteristiche meccaniche migliori di quelle del ferro puro. Gli acciai sono leghe sempre plastiche a caldo. In base al tasso di carbonio gli acciai si dividono in: extra dolci: carbonio compreso tra lo 0,05% e lo 0,15%; dolci: carbonio compreso tra lo 0,15% e lo 0,25% semidolci: carbonio compreso tra lo 0,25% e lo 0,40%; semiduri: carbonio tra lo 0,40% e lo 0,60%; duri: carbonio tra lo 0,60% e lo 0,70%; durissimi: carbonio tra lo 0,70% e lo 0,80%; extraduri: carbonio tra lo 0,80% e lo 0,85%. Gli acciai dolci sono i più comuni e meno pregiati. 7

Classificazione acciai Classificazione in base ai tenori di altri leganti Oltre al carbonio possono essere presenti degli ulteriori elementi alliganti aggiunti per lo più sotto forma di ferroleghe. In base alla composizione chimica gli acciai si possono distinguere in quattro gruppi: acciai non legati sono acciai nel quale i tenori degli elementi di lega rientrano nei limiti indicati dal prospetto I della UNI EN 10020; acciai legati sono acciai per i quali almeno un limite indicato del suddetto prospetto viene superato. Per convenzione gli acciai legati si suddividono in: Basso-legati: nessun elemento al di sopra del 5%, Alto-legati: almeno un elemento di lega al di sopra del 5%. 8

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli Acciai da costruzione: Le recenti norme tecniche per le costruzioni ( DM2008) al paragrafo 11.3 trattano diffusamente delle caratteristiche meccaniche degli acciai da costruzione rifacendosi alla normativa normalizzata in sede europea ( UNI EN 10025-2,3,4,5 etc. ) Per quanto riguarda gli acciai da carpenteria si distingue tra laminati a caldo con profili a sezione aperta e a sezione cava (11.3.4.1) Gli acciai ora indicati con la lettera S ( steel) sono caratterizzati da un numero indice della resistenza caratteristica di snervamento che dipende dallo spessore della lamiera. Gli acciai passivanti ( noti come CORTEN sono indicati ora con la sigla S W) 9

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli 10

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli 11

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli 12

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli Gli acciai legati (alloy steel) (ad esempio leghe di Fe, Ni e Mo) come gli acciai da precompresso o gli acciai bonificati non presentano uno snervamento evidente. Lo snervamento viene caratterizzato come il valore della tensione fy(0,2) (secondo la normativa) per cui si ha una deformazione residua allo scarico, fig.1.2b, εp=0,002 (0,2%) Il rapporto εu/ε0 è spesso definito duttilità del materiale e da esso dipende la capacità della struttura di deformarsi senza crollare. Questa proprietà è di grande importanza per le strutture costruite in zone sismiche. Si osservi infine, fig. 1.2a, come nel tratto terminale sia evidenziata la differenza fra la tensione nominale riferita all area iniziale A0 del provino con la tensione T di Cauchy riferita all area effettiva che risulta ridotta per il fenomeno della strizione. 13

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli Modulo di elasticità dei materiali ferrosi I materiali metallici hanno una organizzazione policristallina composta di grani orientati in maniera casuale ed in prima approssimazione possono considerarsi isotropi sia in campo elastico che in campo plastico. Il modulo di elasticità o di Young E varia da 180 GPa (per le ghise che hanno un alto tenore di carbonio) a 210 GPa per gli acciai. Nel caso dei cavi o funi d acciaio da precompresso si assume, per effetto dello scorrimento mutuo dei trefoli da cui sono composte, E= 190-200 GPa; se esse non sono verticali il modulo apparente viene a dipendere anche dal valore del tiro e da ciò, ad esempio, dipende il comportamento non lineare dei ponti strallati. 14

Caratteristiche meccaniche acciai & metalli Caratteristiche delle deformazioni plastiche nei metalli - le deformazioni plastiche avvengono praticamente senza variazioni di volume. Ovvero si ha: E1 = tr E = ε11 + ε22 + ε33 = 0 In campo plastico un metallo è dunque incomprimibile ed il coefficiente ν di Poisson passa dal valore iniziale ν =0,3 (per l acciaio), se ε < ε0=0,001, al valore ν =0,5 (quando ε>= εp=0,02 fluido viscoso perfetto o fluido di Bingham). 15

Analisi incrementale di strutture elasto-plastiche: Relazione deformazione-tensione monodimensionale Acciaio dolce Acciaio legato 16

Analisi incrementale di strutture elastoplastiche: caso monodimensionale σ0 tensione di snervamento, tensione di plasticizzazione, limite di snervamento per ε<ε0 si ha una deformazione permanente, irreversibile Allo scarico si ha la pendenza elastica Effetto Bauschinger 17

Analisi incrementale di strutture elastoplastiche: caso monodimensionale Ciclo completo isteretico Dissipazione in un processo elasto-plastico chiuso W d = Fdl = A0l 0w d A 0σl 0dε = A0l 0 σdε = 18

Analisi incrementale di strutture elastoplastiche: caso monodimensionale Acciaio: il limite di snervamento a trazione e uguale a quello in compressione + σ0 = σ0 19

Analisi incrementale di strutture elastoplastiche: caso monodimensionale: attrito 20

Modello costitutivo elasto-plastico Ipotesi di base Le deformazioni plastiche sono raggiunte per σ uguale a σ0 La deformazione si scrive in forma additiva come somma della parte elsatica εe e di quella plastica irreversibile εp ε = ε + ε e p Lo stress applicato dipende linearmente dalla deformazione elastica attarbesro il modulo di Young E σ = Eε e = E( ε ε p ) 21

Modello costitutivo elasto-plastico 22

Materiale elasto-plastico perfetto Lo stress non può superare i limiti di snervamento a trazione e compressione + σ0 σ σ0 Ogni valore compreso in tale intervallo è plasticamente ammissibile + Nei metalli σ0 = σ0 = σ0 E la condizione di ammissibilità plastica diventa σ σ 0 Allora lo snervamento ha luogo solo se la condizione di snervamento φ φ = σ σ 0 = 0 Dove è la funzione di snervamento 23

Materiale elasto-plastico perfetto Dissipazione plastica w d = t B t A σε& dt = t B t A σdε p 24

Risposta ciclica In un processo chiuso A-G la dissipazione per unità di volume è 25

Materiale elasto-plastico rigido perfetto 26

Materiale elasto-plastico con incrudimento (hardening) lineare Lo stress di snervamento dipende dalla deformazione permanente 27

Hardening lineare σ Funzione di snervamento y = σ Hardening lineare H=0 Materiale elasto-plastico perfetto 0 + Hε p H[F / φ = σ σy = σ σ0 Hεp per εp > L 2 ] 0 H=0, E modello rigido plastico Incrudimento cinematico, lo stress varia entro il range Trazione Compressione σ < σ + y σ > σ = σ y 0 = σ + Hε 0 p + Hε p 28

Hardening lineare Ammissibilità plastica Funzione di snervamento σ φ = 0 + Hε p σ Hε σ σ p σ 0 0 + 0 Hε p 29

Hardening lineare Le equazioni costitutive in uno stato elastoplastico deve tenere conto di due possibili evoluzioni 1- deformazione elastoplastica 2 - scarico elastico Occorre formulare il problema in forma incrementale La risposta dipende dal percorso e si dice che il legame costitutivo è non-olonomo 30

Modello reologico di Hardening lineare σ = σh + σ p 31

Forma incrementale delle equazioni costitutive elasto-plastiche Scriviamo lo stress e la deformazione in forma incrementale σ & dσ, dt dε dt Dove t rappresenta un parametro di carico crescente non necessariamente coincidente col tempo = La forma incrementale delle equazioni costitutive è caratterizzata da: Additività delle deformazioni Risposta elastica σ = Eεe = E( ε εp) ε& = ε& = ε& & e + ε& & p & & 32

Condizioni di carico scarico Se φ < 0 risposta elastica σ & = Eε&, ε& = ε& e, ε& p = 0 Se φ=0 risposta elasto-plastica, dipende dall evoluzione di φ e dunque da d dt φ φ = φ& = σ & + σ φ φ φ & = σ & + ε& p σ ε p φ ε p ε& p dt 33

Condizioni di carico-scarico Se Se φ & < φ & = 0 0 Scarico elastico, ε& deformazione plastica, p = 0, ε& p σ & = 0 Eε& Legge di flusso ε & p = φ σ λ &, λ & 0 moltiplicatore plastico n = φ σ, h = φ ε p 34

Materiale EP perfetto 35

Materiale EP incrudente 36

Analisi incrementale EP di reticolari In ogni asta della reticolare la tensione è uniforme, così lo snervamento plastico inizia simultaneamente in ogni punto dell asta 37

Analisi incrementale EP di reticolari 38

Analisi incrementale EP di reticolari Definite le variabili Funzione di snervamento Estensioni additive Elasticità Elasticità Risposta elastica Stress trazione Deformazione assiale Risposta plastica La reticolare reagisce all incremento di forza come se l asta snervata non ci fosse 39

Esempio: reticolare isostatica Col metodo di Ritter, nella sezione S 3 Fl = l 2 P 2 F = allo snervamento 3 2 P F = F 4 3 0 P0 = F0 40

Example: statically determinate EPP truss L equilibrio incrementale implica Si instaura un cinematismo 41

Esempio: telaio iperstatico Grado di iperstaticità i=2 Equilibrio Compatibilità Proprietà costitutive 42

Esempio: telaio iperstatico 43

Esempio: telaio iperstatico 44

Esempio: telaio iperstatico 2- Si snerva la barra 1 FB=5F0 45

Esempio: telaio iperstatico 3- Si snervano 1+2 46

Esempio: telaio iperstatico 4- Si snervano 1+2+3 Si instaura un cinematismo Incrementi di F>0 non sono staticamente ammissibili 47

5- Scarico-risposta singole aste F/F0 3 C 3 D3 2 B 2 D2 1 A E3 1 D1 ue/ 0 ud/ 0 1 2 E2 3 4 5 u/ 0-1 -2 E1 2 ue=ud-2 0 48

5- Scarico-Risposta strutturale 49

Ciclo di carico-scarico 50

Influenza di distorsioni sul carico di collasso Nella configurazione di riferimento iniziale a sistema scarico F = F 3i = F 2i F 1i F 1i F F 2i 3i = = 0 2F 1i 51

Influenza di distorsioni sul carico di collasso Risposta dell asta Risposta della struttura Rispetto al caso senza coazione la risposta delle singole aste cambia ma il carico di collasso no 52