RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA



Documenti analoghi
RELAZIONE TECNICA. Oggetto: Descrizione delle soluzioni progettuali previste per garantire l accessibilità ai fini

EX-DIREZIONE DELLE SALINE NEL CENTRO STORICO DI CERVIA

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 -

ALLEGATO 002: RELAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Requisiti essenziali per il bagno a norma ed esempi progettuali

COMUNE DI SESTRI LEVANTE

Al Signor Sindaco del Comune di Prato. Al Comune di Prato Servizio Istanze Edilizie Via Arcivescovo Martini n.61 Prato

COMUNE DI SANSEPOLCRO

La normativa sulle Barriere Architettoniche. La normativa sulle Barriere Architettoniche. Barriere Architettoniche - Barriere Culturali

COMUNE DI SENIGALLIA

DOMANDA DI ADOZIONE E APPROVAZIONE P.U.A. Beni Stabili Spa Sede legale: Via Piemonte, Roma tel

Realizzare l adattabilità

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI EDIFICI PRIVATI - DICHIARAZIONE DEL PROGETTISTA -

RELAZIONE TECNICA BARRIERE ARCHITETTONICHE ai sensi della L.13 e DM 236/89; DPR 380/01 e Allegato I del R.E.

Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli impone

Oggetto: Relazione tecnica ex art. 10 punto 10,2 D.M. 236/89, allegata al P.L. via della Resistenza a Molinetto di MAZZANO Comune di Mazzano (Bs)

LISTA DI CONTROLLO PER I SERVIZI IGIENICI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Unità organizzativa Servizio Igienico

COMUNE DI QUARTU SANT ELENA SETTORE LAVORI PUBBLICI PROVINCIA DI CAGLIARI

DELL' ADATTABILITA' L. 13/89 L. 6/89

CRITERIO DA RISPETTARE

Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli impone

COMUNE DI ANDORA REGIONE LIGURIA PROVINCIA SAVONA

CRITERIO DA RISPETTARE

Il progetto è stato redatto applicando il regolamento recante le norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e

LE BARRIERE ARCHITETTONICHE

COMPARTO UNITARIO ST2_P14 Via IV Novembre RELAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (DPR N. 503)

Altezze interne dei locali esistenti di vecchia costruzione


Scheda di sintesi delle indicazioni della normativa tecnica per l accessibilità

ALCUNE INDICAZIONI DIMENSIONALI

Relazione tecnica. La proprietà dell immobile risulta della Società Città Nuova Srl con sede in Cagliari Via dei Falconi n. 45.

RIABILITARE (L)A CASA

Oggetto_. Localizzazione_. Committente_. Altanon S.r.l. Descrizione_. Fase_. Scala_. Data deposito_. Codice interno_.

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO

5. I PRINCIPALI TIPI DI INTERVENTI AMMESSI ALLA DETRAZIONE IRPEF

Allegato A) MAGGIORAZIONE DEL COSTO MASSIMO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO PER GLI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, RECUPERO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA

Esempi degli interventi ammissibili a fruire della detrazione Irpef

AGGIORNAMENTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL S.U.A.

LA CASA PER LA TERZA ETÀ

COSA SI PUO' DETRARRE

Lo stato attuale dei luoghi è illustrato nelle tavole dedicate e nella documentazione fotografica.

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Premessa. A cura dell ing. Carmelo Tomaselli.

Detraibile. Installazione di macchinari esterni

PERIZIA TECNICO ESTIMATIVA

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40.

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

ALCUNE INDICAZIONI DIMENSIONALI. sala polivalente/cento sociale ricreativo. utilizzo di cicli

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DELL' INTERVENTO

COMUNE DI BRIENNO Provincia di Como

INDICE 1.RIFERIMENTI NORMATIVI 2 2.SCELTE PROGETTUALI 2 3.SISTEMAZIONI ESTERNE 3. MASSIMO LEGGERI Ordine Ingegneri Roma n

PERIZIA TECNICO ESTIMATIVA

COMUNE di PUTIGNANO. Provincia di Bari

CHECK LIST A SOSTENIBILITA DELLA VAS Art del Rapporto Ambientale

RESIDENZA MARAINI. Edificazione n. 4 appartamenti. Lugano - Mapp Via Maraini Sommaruga

COMUNE DI FANO. RELAZIONE ANALISI DI SETTORE L.R. n 14/2008 Art.5 comma 2 NORME PER L EDILIZIA SOSTENIBILE

Livello 2 - Non sono previste modifiche al progetto precedentemente approvato.

DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E

Pagina 1 di 6. Allegato A

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

VENDITA > UFFICI/NEGOZI > Noventa di Piave (VE) Centro UFFICIO

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s)

COMUNE DI PONSACCO Piano attuativo PA F.lli Testi e Dolfi s.n.c. - R.M. Immobiliare s.r.l - Soc. nome collettivo Parri & C LEGGE 13/89

I LUOGHI DL VIVERE COME CURA E SOSTEGNO

VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO

Regolamento Edilizio ART. 40 Requisiti igienico-sanitarie e di fruibilità degli edifici

attività sociali per gli abitanti della zona.

RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA

NUOVA COSTRUZIONE RECANATI VIA DEL DONATORE

NUOVA COSTRUZIONE RECANATI VIA DEL DONATORE

MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE

COUNE DI CITTA METROPOLITANA DI TORINO UFFICIO TECNICO COMUNALE

CRITERIO DA RISPETTARE

CRITERIO DA RISPETTARE

Ai sensi della normativa citata per tale intervento è richiesto il soddisfacimento dei seguenti livelli di qualità:

RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA SUL RISPETTO DEI REQUISITI RICHIESTI DAL D.Lgs 03 Marzo 2011 n. 28 E D.Lgs. 30 Maggio 2008 n. 115

LISTA DI CONTROLLO PER LE SCALE. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Unità organizzativa Scala. Dipartimento di.

REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE DI CONDIZIONATORI E APPARECCHI TECNOLOGICI

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA PROPOSTA DI PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI TRE EDIFICI SPERIMENTALI AD USO RESIDENZIALE A

INDICATORI URBANISTICO EDILIZI

UBICAZIONE: Nella quiete e nel verde del quartiere residenziale di gabelletta in Strada di

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

COMUNE DI PIANCASTAGNAIO

Soc...a r.l., con sede in., via., n.., CF. .., iscritto all ordine, della provincia di.., al n.. RELAZIONE TECNICA

Alberto Arenghi Università degli Studi di Brescia La fruibilità nel regolamento edilizio del Comune di Brescia.

PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico

BARRIERE ARCHITETTONICHE

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

Comune di Brembilla. Provincia di Bergamo ALLEGATO ENERGETICO AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNE DI BREMBILLA REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE

LOTTI n Dorsoduro 434

Delibera n del proposta da GIOVANAZZI. Legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10, art. 44, 4. comma.

Transcript:

ALEA progetti s.r.l. via Fontevivo, n.21n -La Spezia- tel. fax 0187/518860 PROGETTO PER INTERVENTO DI EDILIZIA CONVENZIONATA SITO IN LOC. GAVAZZO IN VARIANTE AL P.U.C. ai sensi dell Art. 44 comma 2 lettera c, L.R. 36/97 RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA pagina 1

INDICE 1 QUADRO NORMATIVO URBANISTICO 1.2 P.U.C. 1.3 P.T.C.P. 2 DESCRIZIONE DELL AREA DI PROGETTO 2.1 CARATTERISTICHE FISICHE DELL AREA E ACCESSIBILITA 2.2 PREESISTENZE EDILIZIE 3 IL PROGETTO 3.1 I CRITERI 3.2 GLI INTERVENTI 3.2.1 IL PROGETTO 3.2.2 LE RESIDENZE 3.2.3 OPERE ESTERNE PERTINENZIALI 4 FINITURE E MATERIALI 4.1 FINITURE ESTERNE 4.2 FINITURE INTERNE E IMPIANTI 5 ADEGUAMENTO ALLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE DEL D.M. 05/07/75 6 ADEGUAMENTO ALLE DISPOSIZIONI PER IL SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 7 VERIFICA STANDARDS URBANISTICI 8. ELENCO PARTICELLE CATASTALI 9. OPERE DI URBANIZZAZIONE 9.1 IMPIANTO DI SMALTIMENTO ACQUE REFLUE 9.2 RECUPERO PARZIALE DEL PERCORSO PEDONALE PUBBLICO 9.2 STRADA DI ACCESSO 9.3 IMPORTO OO.PP. pagina 2

1. QUADRO NORMATIVO URBANISTICO - TERRITORIALE 1.2 P.U.C. L area oggetto dell intervento è attualmente normata dagli Artt. 30 e 31, delle N.T.A. del P.U.C. vigente. Il presente progetto in attuazione delle previsioni urbanistiche ivi contenute viene presentato contestualmente alla variante al PUC di cui all art. 44 L.R. 36/97, sostanzialmente per consentire la realizzazione diretta di un intervento di edilizia residenziale convenzionata. Si riporta pertanto a solo scopo esemplificativo la scheda originaria della zona denominata TG1. Art.30 Distretti di trasformazione Sono le zone omogenee per le quali sono previste le trasformazioni paesaggistiche più consistenti o con un deciso incremento del peso insediativo o con la modificazione degli attuali usi, non tanto in termini assoluti ma in rapporto all attuale contesto.... Le regole insediative sono dettate dalle relative schede prescrittive. TG1. Area di nuova espansione residenziale del capoluogo il PUC individua questa zona come deputata a ospitare una significativa espansione residenziale rivolta all edilizia convenzionata completando e sviluppando l attuale zona satura RA1 a prevalente destinazione residenziale. Il carico urbanistico aggiuntivo previsto è pari a circa 30 unità di nuova popolazione residente. La dimensione massima dell intervento non potrà superare i 1.000 mq di SA. Il PUC di Bonassola si attua attraverso la realizzazione delle previsioni evolutive in esso contenute secondo diverse modalità operative riportate all art. 10.a. Nel caso specifico l indice ivi previsto pari a 0,01 mq. di S.A./mq. sup. fondiaria, viene triplicato in quanto volto alla realizzazione di interventi residenziali di tipo economico da vendersi a prezzi concordati con la C.A. In forza del successivo art. 10.d sarà possibile trasferire all intervento in oggetto l indice necessario per la realizzazione della potenzialità edificatoria prevista, così come riportato nel successivo art. 5 della presente relazione. 1.3 P.T.C.P. Assetto insediativo - Art. 50 lnsediamenti Sparsi Regime normativo di MODIFICABILITA di tipo B (IS-MO-B) 1. Tale regime si applica nei casi in cui il carattere sparso dell'insediamento, sia in ragione dei valori intrinseci in esso presenti, sia in relazione con l'assetto più complessivo dei territorio, non costituisce un valore meritevole di tutela. 2. L'obiettivo della disciplina è quello di non contrastare tendenze evolutive che possano dare luogo ad un assetto più strutturato della zona, compatibile con una sua corretta configurazione paesistica e funzionale ad una più efficiente gestione delle risorse. 3. Sono pertanto consentiti quegli interventi che, sulla base di uno Studio Organico d'insieme, determinano l'evoluzione verso un insediamento a carattere diffuso. pagina 3

Assetto Vegetazionale - Colture Agricole COL Art. 58 Generalità 1. Il Piano, pur non disciplinando le modalità di esercizio delle attività agricole, interferisce con le stesse nei casi in cui comportino la realizzazione di edifici, impianti ed infrastrutture, in quanto per tali opere valgono le pertinenti norme relative all'assetto insediativo. 2. Per quanto concerne l'estensione delle aree che possono essere interessate a tali attività, il Piano non pone limitazioni all'interno delle zone appositamente indicate con la sigla COL nella cartografia dell'assetto vegetazionale, mentre nelle restanti parti dei territorio eventuali modificazioni dello stato attuale sono subordinate alla verifica di compatibilità con gli obiettivi definiti per l'assetto vegetazionale. 3. E comunque vietato costruire nuovi impianti di serre nelle zone sottoposte al regime normativo di CONSERVAZIONE degli assetti insediativo e geomorfologico. Art. 60 - impianti sparsi in serre - ISS 1. Tale regime si applica nelle parti del territorio considerate dall'articolo 58 e non ricadenti tra quelle disciplinate dall'articolo 59. 2. L'obiettivo della disciplina è quello di assicurare che l'evoluzione delle attività agricole verso una maggiore efficienza e competitività trovi riscontro nelle forme dei paesaggio agrario senza tuttavia alterarne i caratteri prevalenti. 3. Le zone di cui al primo comma, per quanto riguarda la costruzione di nuove serre e la modificazione di quelle esistenti, sono pertanto assoggettate ad un regime normativo del MANTENIMENTO che consente la realizzazione di impianti opportunamente ubicati e dimensionati in funzione delle caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei suoli, ferma restando l'esigenza di non dare luogo a rilevanti concentrazioni. Assetto geomorfologico Art. 14 - Generalità 1. Gli indirizzi di cui all'art. 3, 2 comma, tanto generali quanto particolari, assumono, a seconda delle diverse finalità perseguite dal Piano per l'assetto geomorfologico dei singoli ambiti territoriali, la denominazione di "Mantenimento", "Consolidamento", "Modificabilità" e "Trasformazione". 2. Gli indirizzi particolari investono le componenti del paesaggio costituite dai versanti, dal reticolo idrografico, dalle aree piane di fondovalle, dai litorali, dalle cave e miniere e dalle discariche, considerando per ciascuna di esse gli aspetti quantitativi, qualitativi e strutturali come da matrice riportata alla pagina seguente. 2. DESCRIZIONE DELL AREA DI PROGETTO 2.1 CARATTERISTICHE FISICHE DELL AREA, ACCESSIBILITA E PREESISTENZE. La zona che comprende l area in oggetto ricade nel versante della vallecola del rio San Giorgio, sita immediatamente a monte della zona satura RA1 e del centro urbano. Il terreno si presenta in media leggermente acclive con curve di livello sufficientemente distanziate nella parte sud, individuata appunto per l inserimento dell intervento, a differenza di quelle che della parte a nord, decisamente più ravvicinate che determinano un acclività poco consona all inserimento di nuove volumetrie. pagina 4

Attualmente la zona ricade in un area occupata da piccole case sparse di origine agricola alternate a nuovi insediamenti residenziali. Gli spazi residui non edificati sono quelli tipici di un territorio collinare, caratterizzato da terrazzamenti delimitati da muretti a secco e presenza di aree ancora coltivate con piante di olivo, alternate da porzioni in fase di totale abbandono. L accessibilità è parzialmente garantita dall attuale viabilità pubblica di cornice che conduce alla località Madonnetta; le caratteristiche dimensionali della strada rendono però poco agevole sia l innesto che la percorribilità carrabile del tratto di collegamento con l area individuata per la realizzazione dell intervento edificatorio. Non sono previste nuove infrastrutture viarie, ad eccezione dell ampliamento del predetto tratto carrabile di connessione. La superficie fondiaria dell area individuata quale sedime ottimale dell intervento è di circa mq. 3.378. 2.2 PREESISTENZE EDILIZIE A confine con l area in esame sono presenti fabbricati sparsi di diverse dimensioni e tipologie, tra i quali si trovano abitazioni mono e pluri-familiari con altezze variabili sino a tre piani fuori terra, con caratteristiche architettoniche similari, unitamente a qualche sporadico insediamento di tipo agricolo di ridotte dimensioni. L edificato presente è pertanto prettamente residenziale, tipologicamente caratterizzato da edifici con corpi di fabbrica a ridotto passo frontale, sviluppati con volumetrie sfalsate ed arretrate del tipo a gradoni, idonei per inserirsi nella morfologia a terrazzamenti del terreno. (Allegato n. 2.1, 2.2, 2.3 - Documentazione fotografica) 3. IL PROGETTO 3.1 I CRITERI L intervento previsto illustrato nelle tavole di progetto è riferibile ai seguenti criteri generali: a) Prevedere la realizzazione di un insediamento residenziale, contraddistinto da tipologie edilizie semplici costituite da blocchi di piccole dimensioni con un massimo di tre piani, articolati ed aggregati tra di loro in modo da seguire l andamento del terreno e le linee direttrici degli edifici esistenti limitrofi. Il risultato compositivo sarà quello di un piccolo nucleo insediativo costituito da due blocchi principali da due a tre piani con accesso indipendente e diretto dal piano terra. La composizione architettonica globale prospettata tende pertanto a riproporre il tema del piccolo borgo costituitosi in tempi e fasi differenti, ottenendo quindi un insediamento sparso con un alto grado di inserimento paesistico-ambientale. b) Prevedere la realizzazione di parcheggi privati esterni del tipo a raso, concentrati nelle immediate vicinanze degli alloggi al fine paesaggistico di evitare quantità di sbancamenti rilevanti; c) Prevedere aree verdi private all interno del lotto, quali pertinenze degli alloggi per consentire un rinverdimento degli stacchi tra i corpi edificati mediante reimpianto delle piante di olivo esistenti. pagina 5

d) Prevedere in parte la riqualificazione del percorso pedonale pubblico esistente, per la porzione compresa tra la strada pubblica posta a sud dell area (Via Roma) e il nuovo intervento; e) Potenziare l attuale viabilità carrabile di accesso all area. 3.2 CONFORMITA Il progetto proposto in variante al P.U.C. soddisfa le previsioni dello strumento Urbanistico Generale con il quale si è conformi sia per quanto attiene le destinazioni d uso prevalenti e compatibili sia per le prescrizioni quantitative indicate globalmente in 1000 mq. di S.A. 3.2.1 DESCRIZIONE La composizione in progetto prevede la realizzazione di n.4 blocchi residenziali indipendenti, sviluppati su un massimo di tre livelli altimetrici. I quattro edifici si compongo di 2 fabbricati pluri-familiari, per complessivi 4 alloggi con tipologia duplex, posizionati nella parte immediatamente sottostante l area a parcheggio; a questi vengono affiancati i restanti 2 fabbricati, composti da 4 alloggi con tipologia duplex e 1 alloggio del tipo simplex per complessivi n. 9 alloggi. I primi due edifici sono costituiti da due volumi uniti ma planimetricamente traslati tra loro. Gli altri due a margine del percorso pedonale ad uso pubblico, si sviluppano, rispettivamente su due e tre piani e saranno collegati da un elemento architettonico di connessione a copertura della scala esterna di collegamento tra il livello terra e quello sottostante. L impianto planimetrico segue sia l andamento delle curve di livello che l allineamento virtuale costituito dal prolungamento ideale delle linee di massimo ingombro dei fabbricati limitrofi architettonicamente emergenti; la visione zenitale del progetto mette in evidenza le linee generatrici che hanno caratterizzato la composizione globale dell intervento. A questo proposito si rimanda all elaborato progettuale dello S.O.I. (Studio Organico di Insieme) dove vengono schematizzati gli elementi generatori del progetto. I quattro blocchi si dispongono planimetricamente ruotati tra loro al fine di non realizzare una composizione statica e prevedibile, favorendo inoltre l esposizione a sud dei fronti principali e il mantenimento del cono visivo attualmente generato dalle preesistenze. I singoli corpi di fabbrica che costituiscono gli edifici appaiono quindi volumetricamente contenuti in quanto parzialmente inseriti nella particolare geomorfologia del terreno. (vedi Allegato n.5: Schemi propositivi di collocazione dell intervento) L effetto finale ripropone pertanto una aggregazione tipica dei piccoli borghi dell entroterra ligure, che pur realizzatisi in tempi differenti, ne mantengono inalterate, anzi ne ripropongono le caratteristiche architettoniche peculiari. 3.2.2 LE RESIDENZE I due corpi di fabbrica denominati A e B posti alla quota +56,50, sviluppati altimetricamente su due piani, ospitano due alloggi ciascuno con tipologia a duplex composti da un livello terra destinato alla zona giorno da cui si accede al giardino pertinenziale e il livello soprastante adibito a zona notte composta da due camere e un bagno. pagina 6

I blocchi C e D a chiusura dell intervento, ospitano in totale cinque alloggi suddivisi rispettivamente in due alloggi duplex, accessibili dalla quota di +57,90 nel blocco C e tre alloggi nel restante blocco D, suddivisi in un appartamento simplex al livello più basso (+54,80) e gli ulteriori due con tipologia duplex nei livelli soprastanti. Al fine di mantenere il più possibile inalterato l andamento terrazzato del terreno, il livello terra del blocco edilizio D è stato realizzato parzialmente interrato al fine di seguire, senza alterarlo, lo sfalsamento altimetrico attuale del terreno. Per tutti i blocchi edilizi si prevede una copertura a falde inclinate del tipo a capanna, ad eccezione della copertura piana del piccolo volume porticato di collegamento tra i corpi di fabbrica C e D. 3.2.3 OPERE ESTERNE PERTINENZIALI A servizio delle residenze, conformemente a quanto previsto dall art. 19 della L.R. 16/08 è prevista la realizzazione di parcheggi privati, per una superficie complessiva di 559,86 mq circa suddivisa n. 14 posti auto, corsia di accesso e spazi di manovra compresa. Tale spazio sarà ubicato al termine del percorso carrabile di collegamento con la viabilità pubblica esistente, di cui si prevede il potenziamento e sarà pavimentato con cemento architettonico colorato nei toni delle terre, ad eccezione degli stalli delle auto che saranno trattati con finitura green parking. In prosecuzione dell area a parcheggio è infine previsto un camminamento pedonale di accesso alle unità edilizie dei blocchi C e D oltreché collegamento con la parte terminale del percorso pubblico esistente cosicché da realizzare un anello pedonale continuo con la Via Roma. 4 FINITURE E MATERIALI 4.1 FINITURE ESTERNE Le residenze saranno realizzate con struttura intelaiata in c.a. e tamponamenti in muratura di laterizio del tipo a cassetta rifiniti con intonaco a base di calce e soprastante arenino colorato con toni chiari/pastello. Tutte le soglie e davanzali delle abitazioni oltre alle copertine esterne dei parapetti, saranno in lastre di pietra locale finita a spacco o lama di sega dello spessore minimo di cm. 4; i muri di sostegno e/o contenimento realizzati in c.a., saranno rivestiti in pietra locale nei fronti fuori terra; le pavimentazioni dei percorsi pubblici e di pertinenza alle abitazioni saranno in lastre di pietra o in alternativa in masselli in cls a finitura anticata effetto pietra. Le coperture a falde inclinate del tipo a capanna saranno realizzate con solaio in latero-cemento o da struttura lignea con soprastante materassino isolante e manto in lastre di ardesia. L elemento gronda sarà realizzato con lastra in ardesia leggermente aggettante rispetto allo sporto a goletta rovescia e dal canale di gronda in rame a sezione tonda, per un totale di cm. 50. Tutte le ringhiere a parapetto dei terrazzi, logge e porticati saranno a barre orizzontali in acciaio zincato e successivamente rifinito con vernice ferromicacea nella tonalità grigio scuro. I serramenti esterni saranno in legno o PVC pellicolato legno e i sistemi di oscuramento in alluminio verniciato color legno nel tipo a persiana con sportellino apribile. I portoncini di ingresso alle abitazioni saranno del tipo blindato con finitura esterna in legno e cromatismi differenziati in analogia con quelli delle rispettive facciate. pagina 7

Le aree a parcheggio privato, saranno provviste di illuminazione con lampioni a uno/due bracci, mentre i camminamenti pedonali saranno provvisti di illuminazione d ambiente. I giardini pertinenziali, saranno sistemati a prato con la messa a dimora degli alberi di olivo espiantati, attualmente ubicati all interno del perimetro del fabbricato, cespugli a chioma folta sempreverde oltre a piante a piccolo e medio fusto utilizzando essenze locali. Tutte le nuove strutture di sostegno e contenimento del terreno naturale saranno interamente rivestite con blocchi di pietra a spacco lievemente regolarizzati da posarsi a corsi regolari con stilatura profonda dei giunti e sommità finita con lastre sottili della stessa pietra. I muretti di recinzione/o delimitazione delle singole proprietà saranno realizzati in c.a. o muratura tradizionale finiti ad intonaco civile ed arenino e tinteggiati nella tonalità del grigio chiaro da concordarsi con l Amministrazione. Sulla sommità dei muretti sarà posta una copertina in pietra, unitamente ad una ringhiera in ferro zincato e verniciato con finitura ferromicacea di colore presumibilmente grigio scuro o nella tonalità di riferimento del fabbricato, per un altezza complessiva di mt. 2,00. (muretto mt. 1 + ringhiera mt. 1). 4.2 FINITURE INTERNE E IMPIANTI Si prevede la realizzazione di pavimenti in gres porcellanato o similari per la zona giorno, ceramica per bagni e cucina, pavimento in listoni di legno per la zona notte; le porte interne saranno in legno o in laminato effetto legno. I portoncini d ingresso alle abitazioni saranno del tipo blindato con finitura esterna in legno. Gli infissi saranno opportunamente dotati di vetro camera e le tubazioni di scarico saranno debitamente isolate in modo da garantire un adeguata protezione acustica agli ambienti attraversati. IMPIANTI PREVISTI: RIFERIMENTI NORMATIVI - Legge regionale (Liguria) 29 Maggio 2007 n. 22; - Legge regionale (Liguria) 30 luglio 2012 n. 23 Modifiche alla legge regionale 29 maggio 2007, n. 22 (Norme in materia di energia); - Regolamento Regionale 13 Novembre 2012 N. 6, Regolamento di attuazione dell'articolo 29 della legge regionale 29maggio 2007 n. 22, così come modificata dalla legge regionale, 30 luglio 2012 n. 23 recante: 'Norme in materia di energia'. Trattandosi di intervento di nuova edificazione, viene applicato l articolo 26 comma 2.a) della L.R. 30 luglio 2012 n. 23 che prevede l applicazione al rispetto di specifiche prescrizioni riportate nel Regolamento Regionale 13 Novembre 2012 n. 6 quali: Verifica dell indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale: inferiore ai valori limite EPL i riportati nelle tabelle C.1 e C.2, dell allegato C del Regolamento; verifica che la trasmittanza delle pareti opache introdotte sia inferiore ai limiti riportati al punto 4 dell allegato C al D.Lgs. n. 311/06; tale valore dovrà inoltre rispettare quanto riportato nelle tabelle B.1, B.2, B.3, e B.4 dell allegato B del regolamento nel caso di ponte termico corretto (opache verticali < 0.36 W/m2K, opache orizzontali o inclinate di copertura < 0.32 W/m2K; pagina 8

verifica che la trasmittanza dei nuovi serramenti introdotti (finestre, porte, vetrine), sia inferiore ai limiti riportati al punto 4 dell allegato C al D.Lgs. n. 311/06; tale valore dovrà inoltre rispettare quanto riportato nelle tabelle B.5 e B.6 dell allegato B del regolamento (chiusure trasparenti < 2.8 W/m2K, vetri < 2.1 W/m2K); verifica che l indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale sia uguale o inferiore a quello limite EPLi riportato nelle tabelle C.1, C.2, C.3 e C.4 dell allegato C del regolamento; verifica termoigrometrica: verifica l assenza di condensazioni superficiali e che le condensazioni interstiziali delle pareti opache siano limitate alla quantità rievaporabile, conformemente alla normativa tecnica vigente. verifica massa superficiale (Ms) e trasmittanza termica periodica (YIE): verifica che tutte le pareti opache verticali con l eccezione di quelle esposte a nordovest/ nord / nord-est, Trattandosi di intervento di nuova edificazione, si ricade nell ulteriore applicazione di quanto previsto all allegato 3 del D.lgs n.28 del 03.03.2011. Pertanto: gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento: a. il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; b. il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; c. il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1 gennaio 2017. ( si ricorda che gli obblighi di cui al comma 1 non possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento.) Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, la potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati sopra o all interno dell edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kw, è calcolata secondo la seguente formula: P = 1 / K x S Dove S è la superficie in pianta dell edificio al livello del terreno, misurata in m2, e K è un coefficiente (m2/kw) che assume i seguenti valori: d. k = 80, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; e. k = 65, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; f. k = 50, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2017. Sarà quindi previsto un impianto fotovoltaico posto in copertura con pannelli fotovoltaici disposti sul tetto dell edificio integrato al tetto medesimo con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento di falda per una potenza di 15 kw. Per il caso specifico si riepilogano i Kw che dovranno essere garantiti: pagina 9

Dimensionamento impianto fotovoltaico ai sensi dell art. 3, Allegato 3 del D.lgs 28/11 Fabbricato Superficie coperta (mq) P = 1/k x S (kw) KW di Progetto A 117,56 1/65 x 117,56 = 1,8 2 kw B 117,56 1/65 x 117,56 = 1,8 2 kw C 129,42 1/65 x 129,42 = 1,99 2 kw D 122,45 1/65 x 122,45 = 1,88 2 kw Prevedendo di istallare dei pannelli della dimensione di cm. 90 x 160 con resa di circa 250 W cadauno la dotazione media per ciascun corpo di fabbrica sarà di n. 8 pannelli. Riepilogando sarà prevista l esecuzione dei seguenti impianti di tipo meccanico: - impianti di riscaldamento del tipo tradizionali con corpi scaldanti e caldaie del tipo autonomo; - impianto idrico-sanitario e scarico all interno delle singole utenze; - reti di distribuzione acqua fredda, calda sanitaria e ricircolo di acqua calda sanitaria; - impianto di esalazione cappe cucina con canne singole; - impianto di estrazione servizi igienici interclusi; - impianto solare termico per l integrazione al 50% del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria ai sensi della L.R. 22/2007 e s.m.i.; - impianto fotovoltaico come disposto dall art. 11 comma 1 del d.lgs 28/2011; - rete di smaltimento acque reflue, costituita da una rete di raccolta sotto pavimento in P.V.C. serie pesante nei locali cucine e nei servizi igienici, confluente nella colonna di scarico verticale, debitamente ventilata tramite fuoriuscita sulla copertura del fabbricato. Al piede delle colonne di scarico saranno posti pozzetti di ispezione del tipo sifonato e realizzata la rete di collegamento per confluire nella fognatura Pubblica esistente al centro della Via Roma. In sintesi sarà prevista l esecuzione dei seguenti impianti di tipo elettrico: - Impianto elettrico di illuminazione condominiale aree a parcheggio e percorsi pedonali; - Impianto di illuminazione ordinaria, compresi gli apparecchi illuminanti; - Impianti di messa a terra; - Impianti TV terrestre/satellitare; - Impianti videocitofoni; - Impianto elettrico a servizio delle unità immobiliari (alloggi). 5 ADEGUAMENTO ALLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE DEL D.M. 05/07/75 I locali risultano conformi ai requisiti igienico-sanitari stabiliti dal D.M. in oggetto, in particolare: - l altezza è conforme all art. 1 del D.M.; - la superficie finestrata di ogni singola stanza è maggiore di quanto previsto all art. 5 (1/8 sup. pavimentata); - I servizi igienici saranno dotati di areazione naturale; nel caso di locali igienici privi di areazione naturale, gli stessi saranno dotati di ventilazione meccanica con ricambi d aria rispondenti alla normativa in materia; pagina 10

- I sottofondi dei pavimenti saranno realizzati in materiale alleggerito, le murature perimetrali e i solai interpiano verranno isolati termoacusticamente tramite l inserimento di opportuni pannelli al fine di rispettare l indice di valutazione D2m,nT,w che non dovrà essere inferiore a 42 db. Le murature perimetrali sono state dimensionate con spessori di circa cm. 41/42 e con l uso di materiali performanti in grado di garantire standards ottimali di confort abitativo. Il pacchetto murario dei volumi abitativi sarà composto partendo dall interno da: - tavolato in laterizio intonacato al civile sp. 9,5 cm; - intercapedine sp. 9,5 cm.; - tavolato esterno D.UNI sp. 12 cm.; - ciclo isolante del tipo cappotto con finitura superficiale intonacata sp. 10 cm. Si riporta uno schema tipo del pacchetto murario presumibilmente utilizzato: PARTICOLARE TAMPONAMENTO! ESTERNO CON PILASTRO PARTICOLARE PACCHETTO MURARIO TIPO 10 pilastro d'angolo cappotto isolante cm 10 triplo uni 12x25x19 rinzaffo cm 1 esterno camera d'aria laterizio forato cm 8x25x25 intonaco interno cm 1,5 12 1,5 8 9 1 0,41 pianta scala 1/20 6 ADEGUAMENTO ALLE DISPOSIZIONI PER IL SUPERAMENTO BARR. ARCHITETTONICHE Legge 9/1/1989 N. 13, D.M. 14/6/1989 N. 236 e L.R. 15/89 1. LIVELLO DI QUALITA' DELLO SPAZIO COSTRUITO (art. 3 D.M. e 12 L.R. 15/89) Il progetto prevede la realizzazione di un insediamento residenziale con parcheggi privati esterni, aree verdi private e potenziamento della viabilità carrabile esistente con recupero parziale del percorso pedonale esistente di accesso al nuovo insediamento. Il livello di qualità dello spazio costruito raggiunto dalla progettazione in oggetto, in osservanza dell'art. 3 del D.M. 14/6/'89 n 236, e dell art. 12 comma 1 della L.R. 15/89 risponde ai requisiti di: - accessibilità di un alloggio e degli spazi esterni; - visitabilità degli alloggi; - adattabilità degli alloggi. CRITERI DI PROGETTAZIONE SEGUITI PER RISPONDERE AI REQUISITI DI ACCESSIBILITA L art. 3.2 del D.M. 14/6/1989 N 236 prevede che debba essere garantita l accessibilità a: pagina 11

a) gli spazi esterni Il requisito si considera soddisfatto se esiste almeno un percorso agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali; Nel progetto in oggetto è prevista una rampa di collegamento tra le due quote del parcheggio privato avente pendenza massima del 8% e impianti servo-scala per tutte le scale esterne di accesso ai giardini pertinenziali e agli alloggi. b) Unità abitativa Il requisito viene soddisfatto garantendo l immediata fruibilità di un alloggio identificato come C1 così come prescritto dall art. 12 comma 1 della L.R. 15/89. CRITERI DI PROGETTAZIONE SEGUITI PER RISPONDERE AI REQUISITI DI VISITABILITA' Ai sensi dell art. 5, par. 5.1 del D.M. 14/6/89 n. 236, nelle unità immobiliari visitabili di edilizia residenziale, di cui all'art. 3, deve essere consentito l'accesso, da parte di persona su sedia a ruote, alla zona di soggiorno o di pranzo, ad un servizio igienico e ai relativi percorsi di collegamento ed in particolare che: - le porte di accesso all unità immobiliare abbiano luce netta di cm. 90, quelle interne non inferiore a cm. 75. - I servizi igienici siano dimensionati in modo da permettere l utilizzo della tazza w.c. e del lavabo da parte di una persona diversamente abile. - i corridoi ed i disimpegni abbiano una larghezza minima di cm. 100. A tal fine si deve assicurare la rispondenza ai criteri di progettazione di cui ai punti 4.1.1, 4.1.6, 4.1.9, 4.2 e alle relative specifiche dimensionali e/o soluzioni tecniche. 4.1. Unità ambientali e loro componenti. 4.1.1. Porte. Le porte di accesso di ogni unità ambientale devono essere facilmente manovrabili, di tipo e luce netta tali da consentire un agevole transito anche da parte di persona su sedia a ruote; il vano della porta e gli spazi antistanti e retrostanti devono essere complanari. Occorre dimensionare adeguatamente gli spazi antistanti e retrostanti, con riferimento alle manovre da effettuare con la sedia a ruote, anche in rapporto al tipo di apertura. Sono ammessi dislivelli in corrispondenza del vano della porta di accesso di una unità immobiliare, ovvero negli interventi di ristrutturazione, purché questi siano contenuti e tali comunque da non ostacolare il transito di una persona su sedia a ruote. Per dimensioni, posizionamento e manovrabilità la porta deve essere tale da consentire una agevole apertura della/e ante da entrambi i lati di utilizzo; sono consigliabili porte scorrevoli o con anta a libro, mentre devono essere evitate le porte girevoli, a ritorno automatico non ritardato e quelle vetrate se non fomite di accorgimenti per la sicurezza. Le porte vetrate devono essere facilmente individuabili mediante l'apposizione di opportuni segnali. Sono da preferire maniglie del tipo a leva opportunamente curvate ed arrotondate. 4.1.2. Pavimenti. I pavimenti devono essere di norma orizzontali e complanari tra loro e, nelle parti comuni e di uso pubblico, non sdrucciolevoli. pagina 12

Eventuali differenze di livello devono essere contenute ovvero superate tramite rampe con pendenza adeguata in modo da non costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote. Nel primo caso si deve segnalare il dislivello con variazioni cromatiche; lo spigolo di eventuali soglie deve essere arrotondato. I grigliati utilizzati nei calpestii debbono avere maglie con vuoti tali da non costituire ostacolo o pericolo rispetto a ruote, bastoni di sostegno, ecc.; gli zerbini devono essere incassati e le guide solidamente ancorate. 4.1.3. Infissi esterni. Le porte, le finestre e le porte finestre devono essere facilmente utilizzabili anche da persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali. I meccanismi di apertura e chiusura devono essere facilmente manovrabili e percepibili e le parti mobili devono poter essere usate esercitando una lieve pressione. Ove possibile si deve dare preferenza a finestre e parapetti che consentono la visuale anche alla persona seduta. Si devono comunque garantire i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso l'esterno. 4.1.4. Arredi fissi. La disposizione degli arredi fissi nell'unità ambientale deve essere tale da consentire il transito della persona su sedia a ruote e l'agevole utilizzabilità di tutte le attrezzature in essa contenute. Dev'essere data preferenza ad arredi non taglienti e privi di spigoli vivi. Le cassette per la posta devono essere ubicate ad una altezza tale da permetterne un uso agevole anche a persona su sedia a ruote. Per assicurare l'accessibilità gli arredi fissi non devono costituire ostacolo o impedimento per lo svolgimento di attività anche da parte di persone con ridotte o impedite capacità motorie. In particolare: - i banconi e i piani di appoggio utilizzati per le normali operazioni del pubblico devono essere predisposti in modo che almeno una parte di essi sia utilizzabile da persona su sedia a ruote, permettendole di espletare tutti i servizi; - nel caso di adozione di bussole, percorsi obbligati, cancelletti a spinta ecc., occorre che questi siano dimensionati e manovrabili in modo da garantire il passaggio di una sedia a ruote; - eventuali sistemi di apertura e chiusura, se automatici, devono essere temporizzati in modo da permettere un agevole passaggio anche a disabili su sedia a ruote; - ove necessario deve essere predisposto un idoneo spazio d'attesa con posti a sedere. 4.1.5. Terminali degli impianti. Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento e condizionamento, nonché i campanelli, pulsanti di comando e i citofoni, devono essere, per tipo e posizione planimetrica ed altimetrica, tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote; devono, inoltre, essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità ed essere protetti dal danneggiamento per urto. 4.1.6. Servizi igienici. Nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l'utilizzazione degli apparecchi sanitari. pagina 13

Deve essere garantito in particolare: - lo spazio necessario per l'accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza e, ove presenti, al bidet, alla doccia, alla vasca da bagno, al lavatoio, alla lavatrice, - lo spazio necessario per l'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che deve essere del tipo a mensola; - la dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza e della vasca. Si deve dare preferenza a rubinetti con manovra a leva e, ove prevista, con erogazione dell'acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici, e a porte scorrevoli o che aprono verso l'esterno. 4.1.7. Cucine. Nelle cucine gli apparecchi, e quindi i relativi punti di erogazione, devono essere preferibilmente disposti sulla stessa parete o su pareti contigue. Al di sotto dei principali apparecchi e del piano di lavoro va previsto un vano vuoto per consentire un agevole accostamento anche da parte della persona su sedia a ruote. 4.1.8. Balconi e terrazze. La soglia interposta tra balcone o terrazza e ambiente interno non deve presentare un dislivello tale da costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote. E' vietato l'uso di porte-finestre con traversa orizzontale a pavimento di altezza tale da costituire ostacolo al moto della sedia a ruote. Almeno una porzione di balcone o terrazza, prossima alla porta-finestra, deve avere una profondità tale da consentire la manovra di rotazione della sedia a ruote. Ove possibile si deve dare preferenza a parapetti che consentano la visuale anche alla persona seduta, garantendo contemporaneamente i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso l'esterno. 4.1.9. Percorsi orizzontali. Corridoi e passaggi devono presentare andamento quanto più possibile continuo e con variazioni di direzione ben evidenziate. I corridoi non devono presentare variazioni di livello; in caso contrario queste devono essere superate mediante rampe. La larghezza del corridoio e del passaggio deve essere tale da garantire il facile accesso alle unità ambientali da esso servite e in punti non eccessivamente distanti tra loro essere tale da consentire l'inversione di direzione ad una persona su sedia a ruote. Il corridoio comune posto in corrispondenza di un percorso verticale (quale scala, rampa, ascensore, servoscala, piattaforma elevatrice) deve prevedere una piattaforma di distribuzione come vano di ingresso o piano di arrivo dei collegamenti verticali, dalla quale sia possibile accedere ai vari ambienti, esclusi i locali tecnici, solo tramite percorsi orizzontali. 4.1.10. Scale. Le scale devono presentare un andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo. Ove questo non risulti possibile è necessario mediare ogni variazione del loro andamento per mezzo di ripiani di adeguate dimensioni. Per ogni rampa di scale i gradini devono avere la stessa alzata e pedata. Le rampe devono contenere possibilmente lo stesso numero dei gradini, caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata. pagina 14

Le porte con apertura verso la scala devono avere uno spazio antistante di adeguata profondità. I gradini delle scale devono avere una pedata antisdrucciolevole a pianta preferibilmente rettangolare e con un profilo preferibilmente continuo a spigoli arrotondati. Le scale devono essere dotate di parapetto atto a costituire difesa verso il vuoto e di corrimano. I corrimano devono essere di facile prendibilità e realizzati con materiale resistente e non tagliente. Le scale comuni e quelle degli edifici aperti al pubblico devono avere i seguenti ulteriori requisiti: 1) la larghezza delle rampe e dei pianerottoli deve permettere il passaggio contemporaneo di due persone ed il passaggio orizzontale di una barella con una inclinazione massima del 15% lungo l'asse longitudinale; 2) la lunghezza delle rampe deve essere contenuta; in caso contrario si deve interporre un ripiano in grado di arrestare la caduta di un corpo umano; 3) il corrimano deve essere installato su entrambi i lati; 4) in caso di utenza prevalente di bambini si deve prevedere un secondo corrimano ad altezza proporzionata; 5) è preferibile una illuminazione naturale laterale. Si deve dotare la scala di una illuminazione artificiale, anche essa laterale, con comando individuabile al buio e disposto su ogni pianerottolo. 6) Le rampe di scale devono essere facilmente percepibili, anche per i non vedenti. 4.1.11. Rampe. La pendenza di una rampa va definita in rapporto alla capacità di una persona su sedia a ruote di superarla e di percorrerla senza affaticamento anche in relazione alla lunghezza della stessa. Si devono interporre ripiani orizzontali di riposo per rampe particolarmente lunghe. Valgono in generale per le rampe accorgimenti analoghi a quelli definiti per le scale. 4.1.13. Servoscala e piattaforma elevatrice. Per servoscala e piattaforma elevatrice si intendono apparecchiature atte a consentire, in alternativa ad un ascensore o rampa inclinata, il superamento di un dislivello a persone con ridotta o impedita capacità motoria. Tali apparecchiature sono consentite in via alternativa ad ascensori negli interventi di adeguamento o per superare differenze di quota contenute. Fino all'emanazione di una normativa specifica, le apparecchiature stesse devono essere rispondenti alle specifiche di cui al punto 8.1.13; devono garantire un agevole accesso e stazionamento della persona in piedi, seduta o su sedia a ruote, e agevole manovrabilità dei comandi e sicurezza sia delle persone trasportate che di quelle che possono venire in contatto con l'apparecchiatura in movimento. A tal fine le suddette apparecchiature devono essere dotate di sistemi anticaduta, anticesoiamento, antischiacciamento, antiurto e di apparati atti a garantire sicurezze di movimento, meccaniche, elettriche e di comando. Lo stazionamento dell'apparecchiatura deve avvenire preferibilmente con la pedana o piattaforma ribaltata verso la parete o incassata nel pavimento. Lo spazio antistante la piattaforma, sia in posizione di partenza che di arrivo, deve avere una profondità tale da consentire un agevole accesso o uscita da parte di una persona su sedia a ruote. 4.2. Spazi esterni. 4.2.1. Percorsi. pagina 15

Negli spazi esterni e sino agli accessi degli edifici deve essere previsto almeno un percorso preferibilmente in piano con caratteristiche tali da consentire la mobilità delle persone con ridotte o impedite capacità motorie, e che assicuri loro la utilizzabilità diretta delle attrezzature dei parcheggi e dei servizi posti all'esterno, ove previsti. I percorsi devono presentare un andamento quanto più possibile semplice e regolare in relazione alle principali direttrici di accesso ed essere privi di strozzature, arredi, ostacoli di qualsiasi natura che riducano la larghezza utile di passaggio o che possano causare infortuni. La loro larghezza deve essere tale da garantire la mobilità nonché, in punti non eccessivamente distanti tra loro, anche l'inversione di marcia da parte di una persona su sedia a ruote. Quando un percorso pedonale sia adiacente a zone non pavimentate, è necessario prevedere un ciglio da realizzare con materiale atto ad assicurare l'immediata percezione visiva nonché acustica se percosso con bastone. Le eventuali variazioni di livello dei percorsi devono essere raccordate con lievi pendenze ovvero superate mediante rampe in presenza o meno di eventuali gradini ed evidenziate con variazioni cromatiche. In particolare, ogni qualvolta il percorso pedonale si raccorda con il livello stradale, o è interrotto da un passo carrabile, devono predisporsi rampe di pendenza contenuta e raccordate in maniera continua col piano carrabile, che consentano il passaggio di una sedia a ruote. Le intersezioni tra percorsi pedonali e zone carrabili devono essere opportunamente segnalate anche ai non vedenti. 4.2.2. Pavimentazione. La pavimentazione del percorso pedonale deve essere antisdrucciolevole. Eventuali differenze di livello tra gli elementi costituenti una pavimentazione devono essere contenute in maniera tale da non costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote. I grigliati utilizzati nei calpestii debbono avere maglie con vuoti tali da non costituire ostacolo o pericolo, rispetto a ruote, bastoni di sostegno, e simili. 4.2.3. Parcheggi. Si considera accessibile un parcheggio complanare alle aree pedonali di servizio o ad esse collegato tramite rampe o idonei apparecchi di sollevamento. Lo spazio riservato alla sosta delle autovetture delle persone disabili deve avere le stesse caratteristiche di cui al punto 4.1.14. 4.3. Segnaletica. Nelle unità immobiliari e negli spazi esterni accessibili devono essere installati, in posizioni tali da essere agevolmente visibili, cartelli di indicazione che facilitino l'orientamento e la fruizione degli spazi costruiti e che forniscano una adeguata informazione sull'esistenza degli accorgimenti previsti per l'accessibilità di persone ad impedite o ridotte capacita motorie; in tale caso i cartelli indicatori devono riportare anche il simbolo internazionale di accessibilità di cui all'art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, n. 384. I numeri civici, le targhe e i contrassegni di altro tipo devono essere facilmente leggibili. pagina 16

Per i non vedenti è opportuno predisporre apparecchi fonici per dette indicazioni, ovvero tabelle integrative con scritte in Braille. Per facilitarne l'orientamento è necessario prevedere punti di riferimento ben riconoscibili in quantità sufficiente ed in posizione adeguata. In generale, ogni situazione di pericolo dev'essere resa immediatamente avvertibile anche tramite accorgimenti e mezzi riferibili sia alle percezioni acustiche che a quelle visive. CRITERI DI PROGETTAZIONE SEGUITI PER RISPONDERE AI REQUISITI DI ADATTABILITA Ai sensi dell'art. 6, par. 6.1. del cit. D.M. 14/6/1989 N. 236 le unità immobiliari adattabili di cui all'art. 3, debbono consentire tramite l'esecuzione differita nel tempo di lavori che non modificano né la struttura portante, né la rete degli impianti comuni ed a costi contenuti, le necessità delle persone con ridotta o impedita capacità motoria, garantendo il soddisfacimento delle norme relative all accessibilità. La progettazione deve garantire l'obiettivo che precede con una particolare considerazione sia del posizionamento e dimensionamento dei servizi ed ambienti limitrofi, dei disimpegni e delle porte, sia della futura eventuale dotazione dei sistemi di sollevamento. A tale proposito quando all'interno di unità immobiliari a più livelli, per particolari conformazioni della scala non è possibile ipotizzare l'inserimento di una servoscala con piattaforma, deve essere previsto uno spazio idoneo per l'inserimento di una piattaforma elevatrice. A tal fine si sono previsti i criteri di progettazione indicati al successivo punto 5.1 5.1 CARATTERISTICHE DELLE UNITA' AMBIENTALI E LORO COMPONENTI NELLA RISPONDENZA AI REQUISITI DI ADATTABILITA'. 5.1.1 PORTE DELLE UNITA' IMMOBILIARI. Le porte sono state previste con caratteristiche già rispondenti ai requisiti dell'accessibilità. Più in particolare si prevede: 5.1.1.1 LUCE NETTA E CARATTERISTICHE DELLE PORTE: Le porte di accesso alle singole unità immobiliari avranno luce netta di mt. 0,90 ( a mt. 0,80), saranno realizzate in legno ed avranno apertura ad anta. Le altre porte avranno luce netta di mt. 0,80 ( a mt. 0,75), saranno realizzate in legno ed avranno apertura ad anta. 5.1.2. SPAZI ANTISTANTI E RETROSTANTI LE PORTE: 5.1.2.1. SPAZI ANTISTANTI E RETROSTANTI LA/LE PORTA DI INGRESSO: gli spazi antistanti e retrostanti le porte di ingresso saranno complanari- fra gli spazi antistanti e retrostanti le porte di ingresso è prevista una soglia dell'altezza di cm. 2,5 ( 2,5 cm.) e con spigolo arrotondato 5.1.2.2. SPAZI ANTISTANTI E RETROSTANTI LE PORTE INTERNE: gli spazi antistanti e retrostanti le porte interne saranno complanari; avranno caratteristiche tali da consentire il transito e la manovra di una sedia a ruote. 5.1.3. ALTEZZA DELLE MANIGLIE: L'altezza delle maniglie sarà di mt. 0,90 (compresa tra il minimo di mt. 0,85 ed il massimo di mt. 0,95 prescritti). Le maniglie saranno del tipo a leva. 5.1.4. DIMENSIONI E CARATTERISTICHE DELLE ANTE: Le singole ante delle porte non avranno larghezza superiore a mt. 1,20. pagina 17

Le ante mobili saranno apribili esercitando una pressione non superiore a 8 kg. 5.2. SERVIZI IGIENICI Al fine di rispondere, con opere differite nel tempo, ai requisiti dell accessibilità si è previsto un diverso assetto dei servizi igienici, di seguito descritto e rappresentato ai grafici di cui al sottostante schema. 5.2.1. ACCOSTAMENTO LATERALE ALLA TAZZA WC ED AL BIDET: tale manovra è consentita dalla predisposizione di uno spazio minimo di cm. 100 misurati dall'asse della tazza wc e bidet. 5.2.2. ACCOSTAMENTO FRONTALE AL LAVABO: tale manovra è consentita dalla predisposizione di uno spazio minimo di cm. 80 misurati dal bordo anteriore del lavabo. 5.2.3. ACCOSTAMENTO LATERALE ALLA VASCA: tale manovra è consentita dalla predisposizione di uno spazio di cm. 140 lungo la vasca ( 140), profondo cm. 80 ( 80). pagina 18

5.2.4. MANOVRA DEI RUBINETTI: le rubinetterie saranno con manovra a leva e con erogazione dell'acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici. 5.2.5. SENSO DI APERTURA DELLE PORTE: le porte dei servizi igienici saranno del tipo scorrevole o ad anta con apertura verso l'esterno. 5.2.6. CARATTERISTICHE DEGLI APPARECCHI SANITARI: 5.2.6.1. LAVABI: i lavabi avranno il piano superiore posto a cm. 80 dal calpestio. Sono previsti in opera lavabi senza colonna, con sifone del tipo accostato o incassato a parete. 5.2.6.2. WC e BIDET: detti apparecchi saranno del tipo sospeso. I servizi avranno l'asse posto ad una distanza dalla parete laterale di cm. 40 ( cm. 40); il bordo anteriore sarà a cm. 75 80 dalla parete posteriore ed il piano superiore sarà a cm. 45 50 dal calpestio. Si prevede l'apposizione in fase successiva di maniglioni a cm. 40 dagli apparecchi per consentire il trasferimento. 5.2.6.3. DOCCIA: la doccia sarà del tipo a pavimento, dotata di doccia a telefono; il sedile ribaltabile sarà installato in caso di completa accessibilità. 5.2.7. DOTAZIONE DI CAMPANELLO DI EMERGENZA E CORRIMANO: è prevista la dotazione di campanello di emergenza in prossimità della tazza e della vasca. Sarà prevista la dotazione di corrimano in prossimità della tazza e della vasca. 5.3 PERCORSI ORIZZONTALI E CORRIDOI INTERNI ALLE UNITA IMMOBILIARI I percorsi orizzontali ed i corridoi sono stati previsti con caratteristiche già rispondenti ai requisiti dell'accessibilità. Più in particolare si prevede: LARGHEZZA: i corridoi ed i percorsi orizzontali posti all'interno delle unità immobiliari avranno larghezza di mt. 1,10-1,20 ( 100 cm). ALLARGAMENTI ATTI A CONSENTIRE L'INVERSIONE DI MARCIA DA PARTE DI PERSONA SU SEDIA A RUOTE: è prevista una dimensione tale da prevedere agevoli inversioni di marcia da parte di persona su sedia a ruote. 5.4 PAVIMENTI INTERNI DELLE UNITA' IMMOBILIARI I pavimenti interni delle unità immobiliari sono stati previsti con caratteristiche già rispondenti ai requisiti dell'accessibilità. Più in particolare si prevede: 5.4.1. CARATTERISTICHE: i pavimenti saranno in piastrelle di ceramica o similari e in legno. Saranno posati orizzontali e complanari tra loro. 5.4.2.VARIAZIONI DI LIVELLO: non sono previste variazioni di livello tra le camere, i soggiorni ed i bagni 5.5INFISSI ESTERNI DELLE UNITA' IMMOBILIARI Gli infissi esterni delle unità immobiliari sono stati previsti con caratteristiche già rispondenti ai requisiti dell'accessibilità. Più in particolare si prevede: 5.5.1.CARATTERISTICHE DEGLI INFISSI: gli infissi esterni delle saranno realizzati in alluminio o pvc con elementi oscuranti tipo avvolgibili in alluminio. 5.5.2. ALTEZZA DELLE MANIGLIE O DISPOSITIVI DI COMANDO: le maniglie saranno poste ad un altezza di cm. 115 dal pavimento ( 100 cm e 130 cm). pagina 19

5.5.3. PARAPETTI DELLE FINESTRE: i parapetti sono previsti in muratura ed avranno altezza minima di cm. 100 ( 100 cm.) 5.5.4. SPIGOLI VIVI DELLA TRAVERSA INFERIORE DELL'ANTA APRIBILE DELLE FINESTRE: lo spigolo vivo della traversa inferiore dell'anta apribile sarà sagomato a raccordo curvo e protetto da una guarnizione in gomma al fine di non causare infortuni. 5.5.5 PRESSIONE DI APERTURA: le ante mobili degli infissi esterni saranno apribili esercitando una pressione non superiore a 8 kg. 5.6 TERMINALI DEGLI IMPIANTI DELLE UNITA' IMMOBILIARI I terminali degli impianti delle unità immobiliari sono stati previsti con caratteristiche già rispondenti ai requisiti dell'accessibilità. Più in particolare si prevede: 5.6.1. INTERRUTTORI: gli interruttori saranno posti ad un altezza dal pavimento di cm. 105 (altezze consigliate di norma: tra 75 e 140 cm.) 5.6.2. CAMPANELLO E PULSANTE DI COMANDO: i campanelli ed i pulsanti di comando saranno posti ad un altezza dal pavimento di cm. 105 (altezze consigliate di norma: tra 60 e 140 cm.) 5.6.3. PRESE LUCE: le prese luce saranno poste ad un altezza dal pavimento di cm. 60 (altezze consigliate di norma: tra 60 e 110 cm.) 5.6.4. CITOFONO: il citofono sarà posto ad un altezza di cm. 130 dal pavimento (altezze di norma: tra 110 e 130 cm.) 5.7 CUCINE La futura accessibilità dell'angolo cottura sarà possibile tramite: 5.7.1. USO AGEVOLE DEL LAVELLO E DELL'APPARECCHIO COTTURA: al fine di consentire un uso agevole del lavello e dell'apparecchio cottura la normativa prescrive uno spazio libero sottostante per un altezza minima di cm. 70 dal calpestio. Tale condizione è raggiungibile tramite la messa in opera di cottura e lavello da incasso posti su piano e privi di mobili od ante di chiusura della parte sottostante. 5.7.2. POSIZIONE DEGLI APPARECCHI E DEI PUNTI DI EROGAZIONE: nella disposizione delle cucine si tenderà a disporre i punti di erogazione ed i relativi apparecchi nella stessa parete o in pareti contigue. 5.8 BALCONI E TERRAZZE Sono previste logge con caratteristiche già rispondenti ai requisiti dell'accessibilità. Più in particolare si prevede: 5.8.1. ALTEZZA DEL PARAPETTO: il parapetto avrà altezza di mt. 100 ( mt. 1,00) e sarà realizzato parte in muratura e parte con ringhiera in ferro; tale ringhiera sarà realizzata in modo tale che tra un elemento costruttivo ed il successivo vi sia una distanza max di cm. 10. 5.8.2. POSSIBILITA' DEL CAMBIAMENTO DI DIREZIONE: la larghezza media delle logge sarà di mt. 1,80, sufficiente a garantire il cambiamento di direzione da parte di persona su sedia a ruote in quanto inscrivente una circonferenza di diametro 140 cm. 6. SERVOSCALA 6.1 Ogni abitazione è raggiungibile attraverso l impianto di servoscala in ogni scala di accesso ai giardini pertinenziali. 7 VERIFICA STANDARDS URBANISTICI pagina 20