PIANO COLORE NORME DI ATTUAZIONE

Documenti analoghi
PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE

COMUNE DI SASSARI - Provincia di Sassari

COMUNE DI SALA MONFERRATO REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE ALLEGATO 2 REGOLAMENTO DEL COLORE. Versione Giugno 2018 Pagina 1

Dati generali. Edificio residenziale Fischetto. n/r. edificio residenziale e direzionale. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato

Capitolo colore e ambiente

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE

COMUNE DI SASSARI - Provincia di Sassari

COMUNE DI SASSARI - Provincia di Sassari

Dati generali. Villino. n/r. edificio residenziale bifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato. Riferimenti archivistici

ALLEGATO B INTRODUZIONE

COMUNE DI SASSARI - Provincia di Sassari

Allegato art.li 13 e 16 delle Norme Tecniche di Attuazione

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE

TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI. Adozione definitiva

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE

SCHEDA DI INTERVENTO PER OPERE DI TINTEGGIATURA E RIASSETTO DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI DELLA CAT. C E C1 (1)

Adozione definitiva Versione di raffronto

Riferimenti catastali

D E L C O L O R E. Abaco degli accessori di facciata

Dati generali. Villa Vergani - Bonora. n/r. edificio residenziale unifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato

COMUNE DI GIBA PPCS PERIMETRO DEL CENTRO MATRICE - APRILE ISOLATO N. 24 S3 S

ABACO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI CARATTERIZZANTI IL CENTRO STORICO

TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI. Versione definitiva

COMUNE DI UDINE Edifici e ambiti urbani tutelati Fascicolo N. Scheda 222 Ambito

PROPOSTA DI COLORAZIONE ESTERNA DI FABBRICATO

COMUNE DI LIMBIATE. Provincia di Milano ALLEGATO 1 NORME MORFOLOGICHE E TECNOLOGICHE

Riportiamo, di seguito, le disposizioni previste nel suddetto Piano.

PIANO DEL COLORE e del decoro urbano. Documentazione fotografica Materiali ed elementi accessori di facciata PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI DRUENTO

REGOLAMENTO COMUNALE DEL COLORE E DELLE FINITURE DA UTILIZZARE NELL AMBITO DEI CENTRI STORICI DI FALCONARA ALTA E DI CASTELFERRETTI

COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO. Criteri per la tinteggiatura degli edifici

CARATTERISTICHE DEGLI INTERVENTI NEL CENTRO STORICO, NEL SUO INTORNO E SUGLI IMMOBILI CATALOGATI AI SENSI DELLA L.R. 35/1995

COMUNE DI GIUSTINO Provincia di Trento

COMUNE DI REGGIO CALABRIA

Regolamento Urbanistico

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO MATRICE Comune di Mara

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO DEL COLORE

REGOLAMENTO COMUNALE DEL COLORE Approvato con deliberazione del C. C. n. 34 in data UFFICIO TECNICO

PIANO COLORE AMBITO DI ESPANSIONE

PRG VARIANTE COMUNE DI SANZENO. variante. 2 adozione PROVINCIA DI TRENTO. dd

COLORE E DECORO CARAVINO + MASINO. ELABORATI OPERATIVI COLORE E DECORO / buone pratiche. Comune di Caravino. Città Metropolitana di Torino

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

RICHIESTA DI PREPARERE ALLA C. Q. A. P. RELATIVO AL COLORE E ALL INTONACO ESTERNO (Art. 80 del RUE)

schede unità minime d intervento: TAVOLA B - CARUBBO

RELAZIONE TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

PIANO COLORE AMBITO INDUSTRIALE

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE

ABACO DEGLI ELEMENTI RICORSIVI

Art. 3 Ambito di applicazione del P.d.R. L ambito di applicazione del piano è definita negli elaborati grafici di piano.

Scheda n. 04 I Renacci

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A PRIVATI PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI

TAVOLOZZA DEI COLORI

REGOLAMENTO DEL COLORE

PROVINCIA DI PORDENONE

INDICE CAPO I INTERVENTI SULLE FACCIATE

Foglio: 34 Mappale: 33A - 33B Coerenza mappa catasto terreni: Superficie lotto: 57,89 Superficie coperta: 57,89 Volume esistente: 313,09 I.F.

REGOLAMENTO COMUNALE PER L INCENTIVAZIONE DI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DEGLI EDIFICI DEL CENTRO STORICO NEL COMUNE DI TUENNO

tratto della Via E. Chanoux Zona Avn (Capoluogo) SCHEDA DI RILIEVO/INTERVENTO EDIFICIO N. 160

Comune di Avellino Piano Urbanistico Comunale. ALLEGATO 2 Individuazione delle caratteristiche edilizie e delle tecniche costruttive

SAINT-CHRISTOPHE. PUD Ae11* Chaussod CLASSIFICAZIONE DEGLI EDIFICI E DELLE AREE DI PREGIO, SCHEDATURA DEGLI EDIFICI

SOMMARIO DISPOSIZIONI GENERALI. Ambito di validità delle Norme. Elaborati di Piano. Destinazioni d uso MODALITA GENERALI D INTERVENTO

Piano Regolatore Generale Insediamento Storico

COMUNE DI ARQUATA SCRIVIA PIANO DEL COLORE E DELL ARREDO URBANO TAVOLOZZA DEI COLORI E MODELLI CROMATICI DI RIFERIMENTO RELAZIONE ILLUSTRATIVA:

studio pfm - arch. parotti geom. porta geom. vai viggiù via s. elia 29 - tel 0332/488921

Scheda n. 03 Poggio di Mezzo

Elaborati grafici. Documento di Piano. LONNO PRATO FO' Inventario del patrimonio edilizio dei Nuclei di Antica Formazione

Piano del Colore. Comune di Santo Stefano Ticino

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

PIANO PER IL DECORO URBANO NORME TECNICHE D ATTUAZIONE

IDENTIFICAZIONE DELL INTERVENTO:

INTERVENTO UNITARIO CONVENZIONATO (IUC 8) VILLA ACQUA BONA

PIANO DELLE REGOLE. Delibera di approvazione del Consiglio Comunale n 42 del

scheda n scheda n PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI "LA CHIENTINA"

Comune di Rivignano Teor PIANO ATTUATIVO COMUNALE a Sella di Rivignano Palazzo Belgrado. Norme tecniche di attuazione.

COMUNE DI PULA Provincia di Cagliari

scheda n PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI "LA CHIENTINA"

P.R.G.C. Legge Regionale 5/95

C O M U N E DI ORBASSANO

Piano di governo del territorio

SCHEDA DI SINTESI ATTIVITA' 002 IMMOBILE COMUNALE : EX MACELLO SITO IN VIA FAZELLO

AMPLIAMENTO DI VILLA ERIZZO. Documento ELEMENTI D ANALISI DELL EDIFICIO E MODALITÀ D INTERVENTO

REGOLAMENTO COMUNALE PER L INCENTIVAZIONE DI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELL ARREDO URBANO NEL COMUNE DI COMMEZZADURA

Città di Tortona Provincia di Alessandria PIANO DEL COLORE DEL CENTRO STORICO

HAMEAU CHEZ-LES-BLANC-DESSUS

COMUNE DI VOLPIANO (PROVINCIA DI TORINO) PIANO DEL COLORE 12. NORMATIVA E PROCEDURE DI ATTUAZIONE DEL PIANO COLORE ARCHITETTI ASSOCIATI

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 101

Variante al P.R.G. di Besenello: Novembre 2005

PSC 2004 INSEDIAMENTI ED EDIFICI DEL TERRITORIO RURALE ANALISI E NORMATIVA COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA PROVINCIA DI FORLI -CESENA

PIANO COLORE AMBITO CORTI RURALI

RELAZIONE. La presente relazione è relativa alla riperimetrazione del Centro

Comune di Alseno P.S.C.

tratto della Via E. Chanoux Zona Avn (Capoluogo) SCHEDA DI RILIEVO/INTERVENTO EDIFICIO N. 381

C O M U N E D I G A V O R R A N O

S C H E D A L O C A L I Z Z A Z I O N E I N T E R V E N T O CHIEDE IL NULLA OSTA ALLA TINTEGGIATURA

35 36 SUPERFICIE LOTTO m 2 RAPPORTO DI COPERTURA 0.59 m 2 /m 2

Transcript:

COMUNE DI SCARNAFIGI Provincia di Cuneo Corso Carlo Alberto n.1 Scarnafigi C.F.: 85002050046 P.Iva: 00475350047 Tel. 0175/74101-74402 Fax 0175/74619 e-mail: tecnico@comune.scarnafigi.cn.it PIANO COLORE NORME DI ATTUAZIONE Scarnafigi, giugno 2017 1

COMUNE DI SCARNAFIGI PROVINCIA DI CUNEO Corso Carlo Alberto n.1 12030 Scarnafigi Tel. 0175/74101-74402 - Fax 0175/74619 e-mail: tecnico@comune.scarnafigi.cn.it PIANO DEL COLORE - NORME DI ATTUAZIONE - ART. 1 AMBITO DI INTERVENTO Il Piano Colore interessa la porzione del centro storico di Scarnafigi di più antico impianto, sviluppatasi attorno alla piazza Vittorio Emanuele nel periodo settecentesco, e serve a regolare le operazioni di coloritura, pulitura e restauro delle facciate degli edifici prospettanti sugli spazi pubblici, presenti all interno dell ambito interessato, così come individuato nella planimetria generale del Piano stesso. ART. 2 ELABORATI COSTITUTIVI Il Piano Colore del Comune di Scarnafigi è costituito dai seguenti elaborati: - Relazione illustrativa - Planimetria generale - Schede di intervento - Prospetti di insieme - Norme di attuazione - Tavolozza dei colori ART. 3 CRITERI DI INTERVENTO Il Piano Colore si attua attraverso l applicazione, da parte del soggetto attuatore, della presente normativa e di quanto contenuto negli elaborati grafici e descrittivi che compongono il Piano stesso. Qualsiasi intervento sulle facciate, sia di semplice pulizia, che di manutenzione ordinaria o straordinaria, di restauro, di risanamento conservativo o di ricomposizione della facciata, dovrà essere realizzato applicando la presente normativa. Le Norme di Attuazione delineano i criteri operativi e le prescrizioni da osservare per quanto concerne intonaci, elementi architettonici e decorativi di facciata, coloriture e tinteggiature. Per la scelta dei colori, si dovrà fare riferimento alle indicazioni contenute, edificio per edificio, nelle schede di intervento. In particolare dovranno essere seguite le indicazioni di progetto attraverso l individuazione dei codici di ciascuna tinta secondo la tavolozza colori del piano. 2

Gli operatori faranno riferimento a ditte e mazzette o abachi-colore analoghi per qualità del colore e composizione chimico fisica del prodotto individuando il colore che più di avvicina al campione indicato con codice Scarnafigi nella Scheda. Raccomandazioni: Valutare attentamente lo stato di fatto, con particolare riferimento agli intonaci di sottofondo, e la storia dell edificio Valutare la coerenza con i caratteri dell edificio su cui si interviene per definire tono, saturazione, trasparenza e omogeneità del colore; Considerare l armonia cromatica con l intorno, anche evitando contrasti troppo forti con gli edifici adiacenti. E possibile la scelta di una diversa tonalità scalare rispetto alla indicazione della Scheda di Piano, per tenere conto di problematiche legate o al diverso comportamento dei colori in ambiti diversamente esposti alla luce solare o alla presenza di un colore adiacente particolarmente saturo ed alterante la percezione cromatica complessiva. E vietato tinteggiare parzialmente la facciata di un edificio, ad esempio solo un piano, ma si deve procedere in modo più completo e omogeneo possibile. Le coloriture di fondo dei fronti devono essere proseguite in modo coerente su tutti i fronti dell edificio, compresi quelli laterali comunque visibili dalla pubblica via. Le zoccolature, le cornici e le decorazioni, dovranno differenziarsi dal colore del fondo. Le decorazioni pittoriche originarie presenti dovranno essere sottoposte ad un recupero e restauro con le tecniche adeguate dell arte. I fronti di edifici attualmente o storicamente intonacati, anche qualora l intonaco sia degradato, non possono essere privati dell intonaco e lasciati faccia vista. Nel caso di rifacimento totale dell intonaco si dovrà usare preferibilmente l intonaco a calce ed il conseguente tinteggio a calce. Sono ammessi additivi fissativi, allo scopo di ottenere una maggiore durabilità e resistenza alle intemperie, nella misura minima indispensabile. Considerando che il tinteggio a calce si può stendere solo su intonaci a calce o su intonaci civili ma previa realizzazione di fondo di collegamento, nei casi in cui gli intonaci non siano da rifare e non siano idonei al tinteggio a calce, sono ammesse coloriture minerali ai silicati, con l avvertenza di utilizzare le tinte più tenui e meno sature riferendosi alla gamma cromatica proposta dalle Schede. Il tinteggio a calce o la finitura con intonachino tradizionale a calce tinto in pasta dovranno essere comunque adottati nel caso di edifici sottoposti a restauro e risanamento conservativo. Nel caso si utilizzino velature, ovvero sovrapposizione di pennellate a trasparenza, esse vanno eseguite esclusivamente con le tecniche tradizionali perseguendo effetti cromatici leggeri: è necessario quindi limitare gli effetti di non omogeneità e pesantezza. Non sono ammessi né tinteggi plastici (spatolati o graffiati) realizzati con malte preconfezionate a base di leganti plastici o sintetici e ossidi artificiali, né tinteggi al quarzo, epossidici o acrilici, ovvero silossanici e tempere con alte percentuali di leganti acrilici. 3

ART. 4 COLORITURE - CASISTICHE Gli edifici e le facciate esaminate e schedate dal Piano Colore si possono dividere in linea generale, salvo casi particolari, nelle seguenti casistiche A) Edifici tinteggiati B) Edifici tinteggiati recentemente, C) Edifici reintonacati ma non ritinteggiati, in cui la reintonacatura ha cancellato ogni traccia di colore preesistente; D) Edifici che presentano rivestimenti vari E) Edifici del tessuto storico che presentano paramento in laterizio a faccia vista F) Edifici soggetti a tutela ai sensi del D.Lgs. 42/2004 con obbligo di parere vincolante della Soprintendenza Le indicazioni metodologiche da rispettare negli interventi per le casistiche suddette, sono in via generale le seguenti: A) Edifici tinteggiati Le tinte di progetto vanno scelte facendo riferimento alle indicazioni delle Schede. B) Edifici tinteggiati recentemente Il colore esistente deve essere ri-adeguato alla prima occasione possibile, facendo riferimento alle indicazioni delle Schede. C) Edifici reintonacati ma non ritinteggiati, in cui la reintonacatura ha cancellato ogni traccia di colore preesistente; Le tinte di progetto vanno scelte facendo riferimento alle indicazioni delle Schede. D) Edifici che presentano rivestimenti vari In occasione di interventi di ristrutturazione e/o modifica di destinazione d uso i rivestimenti incongrui vanno rimossi, ed al loro posto deve essere effettuata una reintonacatura possibilmente con intonaco a calce, con successivo coerente tinteggio. E) Edifici del tessuto storico che presentano paramento in laterizio a faccia vista E previsto il mantenimento e la conservazione di tale paramento, vanno comunque valorizzate e tinteggiate le cornici orizzontali e le riquadrature delle finestre e porte. F) Edifici soggetti a tutela ai sensi del D.Lgs. 42/2004 con obbligo di parere vincolante della Soprintendenza Per gli edifici monumentali tutelati ai sensi del Decreto legislativo 42/2004 (Codice dei Beni Culturali) gli interventi sono soggetti all autorizzazione della Soprintendenza. ART. 5 INTERVENTI SU ALTRI ELEMENTI DELLE FACCIATE INTONACI Gli intonaci a calce esistenti dovranno di norma essere salvaguardati: in caso di degrado dovranno essere individuate le zone fatiscenti per le quali si provvederà alla sostituzione con nuovo intonaco a calce con caratteristiche il più possibile analoghe all'esistente. In caso di rifacimento totale, si dovrà utilizzare lo stesso tipo di intonaco a calce. L'uso di intonaco a cemento o ad alta percentuale di cemento sarà ammesso solo per manutenzioni di fronti esistenti già realizzati con tali intonaci e in buono stato di conservazione. 4

In caso d intervento comportante modifica di destinazione d uso dovranno comunque essere eliminati tutti i rivestimenti impropri aggiunti. CORNICIONI, CORNICI ED AGGETTI I cornicioni, le cornici sia marcapiano che decorative o di contorno alle finestre e porte degli edifici di valore storico-architettonico dovranno essere mantenuti recuperati e/o ripristinati secondo il disegno, gli spessori, gli sporti e le caratteristiche di finitura originarie eliminando, in caso di intervento, tutti gli elementi incongrui ed in contrasto con il tipo edilizio cui appartengono. In caso di rifacimento totale o parziale i cornicioni, le cornici e gli aggetti, realizzati con forme e materiali non congruenti con il tipo edilizio cui si riferiscono, dovranno essere sostituiti con cornicioni aventi forma, disegno e caratteristiche tecnicocostruttive rispondenti alla tradizione costruttiva storica, documentata anche per analogia con tipi edilizi equivalenti a quello oggetto d intervento. COPERTURE La corretta individuazione del manto di copertura assume forte rilevanza per la definizione dei colori e della loro percezione d insieme nell ambiente storico. Pertanto per tutti gli edifici storici ricompresi nel Piano Colore il manto di copertura dei tetti deve essere costituito in coppi di recupero, ovvero da tegole marsigliesi in cotto o altre tegole tipiche del primo novecento per gli edifici più recenti del medesimo periodo. GRONDAIE, PLUVIALI, LATTONERIE Le grondaie, i pluviali e gli elementi di lattoneria delle coperture relative ad edifici di interesse storico-architettonico o comunque prospettanti su spazi pubblici o di uso pubblico, in caso d intervento dovranno essere realizzati in rame o in lamiera verniciata col colore del rame invecchiato. ISOLAMENTI TERMICI A CAPPOTTO I rivestimenti a cappotto esterni a scopo di risparmio energetico ed isolamento termico sono vietati: sulle facciate di edifici a diretto confine con spazi pubblici sulle facciate di edifici recanti cornici, aggetti ed altri elementi decorativi architettonici che ne verrebbero occultati. COMIGNOLI E CANNE FUMARIE Negli edifici di interesse storico, architettonico, ambientale i comignoli realizzati con forme e materiali impropri o incongrui rispetto alla tradizione costruttiva storica locale dovranno, in caso di intervento di manutenzione straordinaria, di rifacimento della copertura, di ristrutturazione e/o recupero dei fabbricati esistenti, essere sostituiti con comignoli realizzati secondo disegni e con materiali appropriati al carattere storico. INFISSI E SERRAMENTI Infissi e serramenti di valore testimoniale e/o di pregio, quali telai, scuri, vetrine, portoncini, o comunque inseriti su facciate di edifici di valore storico-architettonico, dovranno essere conservati o ripristinati. Nel caso di sostituzione o ripristino per causa di forza maggiore di tali infissi e serramenti, si dovrà fare ricorso allo stesso materiale ligneo e alla stessa tipologia e tecnica costruttiva. Serramenti, finestre, porte e portoni incongrui dovranno essere sostituiti con altri progettati in base a modelli tradizionali in armonia col disegno della facciata, le tinte degli scuri saranno scelte sulla base delle indicazioni evidenziate nelle Schede del Piano del Colore. 5

BALCONI I balconi e terrazzini aggettanti dovranno essere trattati, negli elementi di sostegno che non siano di pietra naturale, quali le mensole intonacate o in ferro, oppure nelle colonnine dei parapetti se intonacate, con colori simili o armonizzati alle parti basse delle facciate. Le ringhiere o parapetti in ferro devono osservare le indicazioni di cui al punto successivo. ELEMENTI IN METALLO Gli elementi in ferro (inferriate, ringhiere, cancelli e cancellate, vetrine) di antico impianto ed appropriati al tipo edilizio cui si riferiscono, dovranno essere mantenuti, recuperati, valorizzati come elementi di interesse storico-testimoniale. Gli elementi di cui sopra realizzati invece con forma e disegno non appropriati al tipo edilizio cui si riferiscono, in caso di intervento dovranno essere eliminati e sostituiti con altri in ferro lavorato secondo disegni tipici della tradizione costruttiva storica locale da documentare sulla base di esempi esistenti. Gli elementi in ferro di cui ai precedenti comma, dovranno essere trattati in via preferenziale a piombaggine o ad ossidazione bloccata, ovvero tinteggiature ad olio o a smalto satinato opaco nei toni del grigio. come definito dal Piano Colore e dalle relative schede. TARGHE, TENDE, PARABOLE SATELLITARI, INSEGNE L installazione degli elementi di cui al presente paragrafo deve tener conto delle necessità di decoro e di rispetto dei caratteri dell ambiente storico. ARREDO URBANO.. ART. 6 CONTROLLI Chiunque operi nell ambito territoriale ed operativo di applicazione del Piano del Colore è tenuto a rispettarlo ed a farlo rispettare. Il Comune esercita i controlli di legge secondo le norme vigenti in tema di edilizia ed urbanistica. 6

INDICE Art. 1 Ambito di intervento pag. 2 Art. 2 Elaborati costitutivi pag. 2 Art. 3 Criteri di intervento pag. 2 Art. 4 Coloriture casistiche pag. 4 Art. 5 Interventi su altri elementi delle facciate pag. 4 Art. 6 Controlli pag. 6 7