CENTRI DIURNI PER DISABILI



Documenti analoghi
COMUNE DI CISTERNA DI LATINA MEDAGLIA D ARGENTO AL VALOR CIVILE REGOLAMENTO CENTRO DIURNO DISABILI L AGORA

INDICE. Art. 1 Obiettivi pag. 2. Art. 2 L Utenza: caratteristiche e bisogni pag. 3. Art. 3 Caratteristiche strutturali degli ambienti pag.

REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER DISABILI ART. 2 FINALITA DEL CENTRO

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

C O M U N E DI N O R M A Piazza I Maggio, Tel. 0773/ Fax 0773/ P.I

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Progetto Comes, sostegno all handicap

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Anno Scolastico Progetto di Tirocinio Animazione Musicale

REGOLAMENTO per gli inserimenti lavorativi socio-terapeutici

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

) NOMI (TN)

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

ALLEGATO A) all'avviso LINEE GUIDA DEL PROGETTO EDUCATIVO CRESCERE NEL CENTRO

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

PASSO DOPO PASSO. Progetti per il Reinserimento sociale e lavorativo di persone appartenenti a categorie fragili

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:

Educando nella Provincia di Varese 2012

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

Centro diurno socio-assistenziale regionale Ai Gelsi Riva San Vitale

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

DGR. n del

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

Funzionigramma Comunità Panta Rei

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI

AREA MINORI. Gli interventi espletati comprendono attività come:

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA SOCIO SANITARIO

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con:

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

Pagina 1 di 7 CARTA DEL SERVIZIO CAD VIA PIO VII, 61 TORINO

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.

5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI

N. 423 DEL

Missionarie della Fanciullezza

Piazza dei Martiri, 1/ Bologna

SOMMARIO. Destinatario pag. 3. Normativa di riferimento pag. 3. Finalità del progetto pag. 3. Obiettivi generali pag. 3

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Il progetto di vita: la funzione del docente

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

Scuola dell Infanzia Walt Disney anno scolastico 2005/2006

Direzione Politiche Sociali

coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

ASSOCIAZIONE ONLUS L OASI DI TORRETTA CAMPOBELLO DI MAZARA

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni;

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Piano di Zona La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

PROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO SCOLASTICO

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO

SCUOLA PRIMARIA COLLODI GEBBIONE PROGETTO LABORATORIO TEATRALE

REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE

Presentazione UILDM VERONA ONLUS Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Sede di Verona Sede staccata di Cerea

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:

SEZIONE V Area disabili

LINEE GUIDA PER L ASSISTENTE SPECIALISTICO ALL INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI.

Scienze motorie SCIENZE MOTORIE

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA

Servizio di Assistenza Domiciliare Minori (ADM)

PROGETTAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME ANNO SCOLASTICO ARTE E IMMAGINE. Traguardi per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 Grado Via Nazionale, 35/b QUERO (Belluno) I PLAY WITH ENGLISH

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

SOSTEGNO ALL ABITARE PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART. 21 CO. 3 D.P.R. N. 022/PRES.

PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità Art. 2 Ammissione

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CENTRO ESTIVO

QUARTA ANNUALITA ANNO SCOLASTICO 2007/2008. Progettazione curata dai Proff. Augenti Antonella, Andrea Nicolì, Giulia Montesano, Francisca Camero

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO,

Viale Trastevere, 251 Roma

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv

Transcript:

CENTRI DIURNI PER DISABILI PREMESSA In un sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari, i primi destinatari sono i soggetti portatori di bisogni gravi". Con queste parole le indicazioni della Regione Lazio per la stesura dei Piani di Zona vogliono sottolineare l'importanza di creare e sostenere servizi dedicati ai portatori di handicap, sia fisico che mentale. Nell'ambito della prevenzione secondaria, trova, quindi, spazio l'istituzione di centri occupazionali diurni tesi a favorire la gestione di situazioni in cui sono coinvolti i portatori di handicap. Considerate sia le caratteristiche territoriali del Distretto socio-sanitario G4, che l'attività dei servizi territoriali pubblici che offrono risposte parzialmente alle esigenze della disabilità, questo progetto intende rispondere alle esigenze di aggregazione socializzazione e preparazione ad un possibile inserimento nel mondo del lavoro dei cittadini disabili. Gli operatori dei servizi socio-sanitari territoriali (AO.CA. Materno Infanti le e Dipartimento Salute Mentale della A.S.L. RM/G) hanno tra i loro compiti istituzionali la diagnosi, la cura, la riabilitazione e il sostegno psico-sociale alle famiglie. La riabilitazione sociale, che è il fine ultimo, ha sempre presentato degli aspetti limitativi, soprattutto per la insufficienza di strutture per le esigenze di questi utenti, riconducibile sempre di più alla riduzione di risorse economiche specifiche. La legge di riferimento che evidenzia tutti gli aspetti sopra elencati è la 104/92 dalla quale si evince non solo il rispetto della dignità umana della persona ma anche il suo recupero funzionale e sociale, il superamento della sua emarginazione, la massima autonomia e partecipazione individuando negli articoli 7, 8 e 10 le strutture denominate "Centri socioriabilitativi ed educativi" come uno degli strumenti atti alla realizzazione degli scopi prefissati. La Legge 328/00 e l operatività dei Piani di Zona hanno dato la possibilità di attuare quanto per molto tempo è rimasto inevaso. Per i progetti in questione è stato previsto uno stanziamento economico nell'ambito del budget del Piano di Zona e le attività dal mese di giungo 2012 sono regolarmente effettuate anche presso il centro diurno distrettuale di Olevano Romano oltre che in quello di Subiaco già operante da svariati anni. DEFINIZIONE Le strutture che prestano servizi socio-assistenziali diurne per adulti con disabilità sono strutture che garantiscono l accessibilità e programmano gli interventi sulla base di un progetto di assistenza elaborato al momento della presa in carico dell'utenza. Sono regolate dalla L.R.41/03 e dalla DGR 1304/2004. La struttura denominata Centro diurno, offre un contesto in grado di favorire la crescita personale dell'utente e consolidare i risultati raggiunti in campo di riabilitazione sanitaria, grazie alle attività previste, alla partecipazione alla vita del gruppo ed alle relazioni con gli operatori. L'attività è organizzata sotto forma di laboratorio, è svolta in gruppi ed ha come finalità l'inclusione sociale del disabile, il sostegno della famiglia nel suo impegno di accudimento e di assistenza e si caratterizza come valida alternativa all'istituzionalizzazione della persona con disabilità. Ogni intervento programmato nell'ambito del piano personalizzato di assistenza predisposto per ogni utente mira alla soddisfazione dei suoi bisogni di socializzazione e di assistenza riferiti ai diversi tipi di disabilità, attraverso lo sviluppo delle capacità cognitive,

relazionali ed affettive residue, ed il mantenimento dei livelli di autonomia acquisiti degli ospiti, secondo quanto stabilito nell'ambito della "Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute" (IGF). Qualora gli obiettivi indicati nel piano personalizzato siano stati raggiunti, o quando le condizioni di benessere psicofisico dell'utente richiedano forme diverse di riabilitazione sociale da quelle offerte dalla struttura, l'equipe della struttura, in collaborazione con il Servizio sociale, elabora un nuovo piano personalizzato. RICETTIVITA Secondo quanto disposto dalla DGR 1304/2004 le strutture diurne ospitano adulti con disabilità, assistibili a domicilio per i quali siano stati esperiti tutti gli interventi di tipo riabilitativo sanitario atti a garantire un inserimento in strutture finalizzate alla riabilitazione sociale. Le attività della struttura sono organizzate in laboratori composti al massimo da dieci utenti, mentre la capacità recettiva varia in considerazione della variabilità degli spazi a disposizione. In riferimento a quanto su detto e per garantire la massima integrazione e riabilitazione sociale degli utenti si propone per la struttura di Subiaco un massimo di venti utenti e per quella di Olevano Romano un massimo di dieci utenti ; tale numero è giustificato in quanto consente un lavoro educativo, aggregativo e ricreativo significativo in relazione agli obiettivi di socializzazione e di crescita evolutiva finalizzati alla riabilitazione sociale. Ove possibile, occorre privilegiare il formarsi di un ambiente misto, femminile e maschile. ARTICOLAZIONE DELLE STRUTTURE Le strutture sono dotate di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi destinati ad attività autonome, organizzati in modo da promuovere l'aggregazione ed il rispetto dell'autonomia. In particolare è prevista una zona finalizzata allo svolgimento delle varie attività di riabilitazione sociale, una comune per le attività socializzanti. La superficie minima complessiva dei locali sopra menzionati è di almeno mq. 2,5 per utente. Se esiste uno spazio similare ad una cucina essa è utilizzata come laboratorio per attività educative ed occupazionali provvedendo a livelli di flessibilità spaziale e organizzativa tali da promuovere la più ampia partecipazione possibile da parte degli utenti alla preparazione del menu e dei cibi, ed al servizio a tavola. In ogni struttura sono previsti almeno due servizi igienici ogni dieci utenti disabili, almeno uno dei quali attrezzato per consentirne l'uso ad utenti con disabilità, un locale da adibire ad ufficio ed un locale ed uno spogliatoio, con relativo servizio igienico, per gli operatori. Tutti gli ambienti hanno caratteristiche e dimensioni adeguate alla loro destinazione. Le spese di gestione del Centro Diurno (affitto e utenze varie) sono scorporate dai fondi distrettuali necessari per coprire i costi relativi al personale ed al materiale vario e trasporto utenti. PRESTAZIONI Secondo quanto disposto dalla DGR 1304/04 le prestazioni erogate sono erogate sotto forma di laboratori differenziati per contenuti e per obiettivi.

In particolare sono previste attività di riabilitazione finalizzate all acquisizione di abilità motorie, cognitive ed espressive accompagnandoli utenti nell'espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane. Le attività proposte tengono conto della specificità del percorso di inclusione sociale di ogni utente, così come previsto sulla base del suo piano personalizzato e sono programmate in base ad obiettivi educativi che sono sintetizzati secondo dei filoni principali di bisogni comuni a tutti gli utenti del centro. In particolare sono previste: attività di osservazione e orientamento mirate all educazione del soggetto e all autonomia personale, come al mantenimento dell utente delle capacità psichiche, sensoriali, motorie e manuali residue. Miglioramento e sviluppo delle capacità linguistiche, logico operative, critiche, estetiche, motorie e delle abilità manuali; attività espressive, tendenti a favorire l'auto consapevolezza e l autonomia personale; attività di socializzazione, volte alla creazione ed al mantenimento di un rapporto significativo e continuativo con l'ambiente esterno, nei vari aspetti sociali, culturali e dell'offerta territoriale in genere, per promuovere anche la frequenza ad attività formative, lavorative, sportive, artistiche, aggregative e ricreative per favorire lo scambio e la comunicazione; creazione di programmi individualizzati con obiettivi a breve e lungo termine in collaborazione con i servizi territoriali; strutturazione di rapporti di gruppo con osservazione e verifica delle dinamiche relazionali; autostima dell utente e ricomposizione dell immagine di se; capacità di autogestione nell ambito di una attività organizzata con precise sequenze operative; interiorizzazione dei ruoli all interno del gruppo. L'organizzazione delle attività garantisce: un ambiente accogliente e stimolante; il costante coinvolgimento del contesto sociale ed affettivo di riferimento nel percorso educativo del disabile; l'integrazione funzionale ed operativa con gli altri servizi esistenti sul territorio; l'integrazione socio-sanitaria. PERSONALE Le strutture, dovranno essere in possesso delle seguenti figure professionali: n.1 responsabile psicologo, che assicura la sua presenza all'interno della struttura per un tempo adeguato alle necessità della comunità (profilo D3); n 2 educatori professionali ( profilo D2); n 4 operatori socio-sanitari (profilo A1); n.1 addetto pulizie (profilo A2); Nella struttura sono previste prestazioni e personale con caratterizzazione socio-sanitaria a carico dell'asl competente. FUNZIONAMENTO

Le strutture garantiscono agli utenti il funzionamento giornaliero, per cinque giorni alla settimana per dodici mesi. Il periodo di chiusura comprende il periodo di ferie del personale che si effettuerà ad agosto per quindici giorni, le festività natalizie e pasquali. GESTIONE DELLE STRUTTURE Le strutture saranno monitorate tramite un comitato di gestione composto da: un rappresentante del Comitato esecutivo; un rappresentanti dell ente gestore; il Coordinatore dell Ufficio di piano; assistente sociale del Servizio professionale distrettuale; rappresentanti di associazioni di categoria presenti nel territorio. UBICAZIONE DEI CENTRI L estensione territoriale del Distretto, la sua caratterizzazione geografica e meteorologica rendono necessaria l istituzione di due centri diurni disabili collocati uno a Subiaco e l altro ad Olevano Romano. Quello di Subiaco ospita venti utenti provenienti dai Comuni di Affile, Arcinazzo Romano, Arsoli, Cervara di Roma, Jenne, Marano Equo, Rocca Canterano e Subiaco; quello di Olevano Romano ospitata dieci utenti provenienti da Olevano stesso, Roiate, Bellegra e Rocca Santo Stefano. DESTINATARI I centri possono essere frequentati da: a. soggetti che abbiano compiuti i 16 anni di età fino ai 26 anni, con handicap di rilevante entità di tipo psicofisico, fisico, sensoriale, accertato ai sensi della legge 104/92 art. 4 o in via di accertamento, che hanno assolto l obbligo scolastico, o che frequentino corsi scolastici superiori e necessitino di uno spazio appositamente strutturato e di un periodo limitato e finalizzato all osservazione e all orientamento. Ciò al fine della realizzazione di eventuali inserimenti di preformazione professionale, lavorativi o socio terapeutici; b. soggetti adulti in età compresa tra i 27 e 65 anni, con disabilità accertata ai sensi della legge 104/92 art. 4 di tipo psicofisico, fisico, sensoriale per i quali non è possibile, per le condizioni del soggetto o per la mancanza di risposte in ambito territoriale, altra forma di inserimento sociale. Tali soggetti presentano comunque la necessità di sviluppare rapporti socio relazionali per mantenere e/o migliorare le proprie capacità residue e aumentare l autonomia personale, in un contesto di relazioni più o meno complesse con l ambiente che li circonda. c. In caso di richiesta di inserimento di utenti provenienti da altri Distretti, questi verranno inseriti solo se vi è disponibilità di posti non usufruiti da residenti e verrà applicata una quota di compartecipazione maggiorata rispetto ai residenti di 150.00 mensile. ATTIVITA INTERNE AI CENTRI

Per il raggiungimento degli obiettivi propri di un centro diurno per disabili, nei centri si svolgeranno attività rieducative e di autonomia (igiene personale, ecc.), socializzanti (organizzazione feste, gite, escursioni, ecc), sportive di gruppo, ludico/ricreative e multimediali (apprendimento scrittura e comunicazione). In particolare: laboratorio di pittura, con lo scopo di favorire l elaborazione del mondo interiore del disabile attraverso la produzione di espressioni grafico-pittoriche con l utilizzo dei più diversi materiali, migliorando inoltre la manualità; laboratorio di sartoria, con l obiettivo di sviluppare la manualità fine e la creatività degli utenti riferita a oggetti di uso quotidiano personale o d arredo assemblando i più diversi materiali tessili. Tale attività potrà facilmente essere collegata alle eventuali iniziative di animazione interne del centro diurno; laboratorio di psicomotricità, un approccio globale all individuo nella sua dimensione affettiva, cognitiva, corporea. La sperimentazione delle sensazioni che provengono dal corpo è particolarmente importante in persone disabili che hanno avuto scarse esperienze sensoriali. L obiettivo è quello di far fare un percorso a partire dalle sensazioni del corpo attraverso l elaborazione mentale dei vissuti corporei ed emozionali tramite mediatori quali quello espressivo e motorio. E necessario nella realizzazione di questa attività la presenza anche periodica di uno psicologo; laboratorio di musicoterapia, intesa come uso pianificato del suono e della musica finalizzato al mantenimento, al recupero e allo sviluppo di risorse cognitive, motorie e relazionali. Le differenti tecniche attive e passive della musicoterapica vengono utilizzate sia individualmente che in gruppo, con cadenza temporale regolare inserita all interno della programmazione e volta al raggiungimento degli obiettivi preventivamente definiti insieme all equipe. Questo laboratorio riesce a sviluppare una forte possibilità di incremento di autostima nei confronti sia del proprio corpo che dell ambiente che lo circonda: nell utilizzo del ritmo i movimenti assumono caratteristiche più armoniche ed il canto diviene liberatorio. Alcuni momenti musicali caratterizzati da ritmi ripetuti in maniera prolungata, con le loro caratteristiche di socializzazione, offrono l opportunità di integrarsi nel gruppo creando forti momenti di emotività. Sarà compito dell equipe di lavoro valutare la capacità di risposte adeguate ai vari stimoli, instaurando quindi la comunicazione sonora all interno del gruppo. Durante gli esercizi si cercherà di far utilizzare ai ragazzi tutte le parti del corpo anche attraverso l utilizzo di vari strumenti e l uso della voce attraverso improvvisazioni e canti; laboratorio di informatica e alfabetizzazione, dove il computer viene utilizzato anche come mediatore della comunicazione tra educatore ed utente e tra gli utenti stessi. Il laboratorio di informatica è seguito, oltre che dagli educatori stessi, da un esperto del settore. E prevista infine la possibilità di insegnare i più elementari protocolli di utilizzo di Internet, inteso come mezzo di comunicazione globale; laboratorio di educazione ambientale, con lo scopo di abituare i ragazzi al rispetto dell ambiente in cui vivono per buona parte della giornata. A partire dalla raccolta differenziata (carta, vetro,

plastica), al riordino degli ambienti interni ed esterni, all attività di giardinaggio. Durante l attività si cercherà di abituare i ragazzi all importanza di riciclare materiale già usato e alla necessità di mantenere il centro in ordine; laboratorio di ceramica, dove vengono prodotti una serie di lavori seguendo un iter produttivo che vede il raggiungimento da parte dei ragazzi della maggiore autonomia possibile nella comprensione delle varie fasi di lavorazione necessarie ad ottenere l oggetto finito, partendo da oggetti bidimensionali e come obiettivo l acquisizione del concetto di tridimensionalità. Attraverso la manipolazione della creta si ottengono oggetti semplici ma di effetto. E inoltre possibile approfondire tecniche di lavorazione diverse, collaborando con scuole e o ceramisti; attività ludico ricreative e sportive, intesi come momenti di gioco ed animazione per accrescere la socializzazione tra i ragazzi. Periodicamente può essere proiettato un film a cui far seguire una conversazione di gruppo con l intento di stimolare le capacità di una certa elaborazione critica. Inoltre sono previste attività sportive come bocce, corsa podistica, nuoto, sci ecc.. rientranti nelle normale programmazione delle attività; attività proiettate all esterno, dirette a: sensibilizzare la comunità locale sulle specifiche problematiche della disabilità; far conoscere le attività svolta all interno del centro; favorire l inserimento del disabile in contesti diversi, quali iniziative culturali, sportive, di tempo libero del territorio; rendere maggiormente autonomi i partecipanti nella gestione e programmazione del tempo libero. DOCUMENTAZIONE DEL CENTRO Ogni Centro dovrà tenere la seguente documentazione: a. Registro giornaliero delle presenze degli utenti; b. Registro giornaliero degli operatori con indicazione dei turni di lavoro, degli orari e delle mansioni svolte; c. cartelle personali degli utenti contenenti i seguenti documenti: scheda di ingresso e relazioni varie; d. scheda delle annotazioni giornaliere individuali necessarie per le riunioni di verifica e per le consegne fra gli operatori; e. programma del Centro comprensivo di programma e orari; f. documentazioni inerenti le ammissioni e dimissioni degli utenti; g. ogni altro documento previsto dalle vigenti leggi in materia igienico sanitaria e amministrativo contabile; AMMISSIONE, VERIFICA E DIMISSIONI Conformemente a quanto previsto dal Regolamento di funzionamento dei centri diurni per disabili, approvato dalla Conferenza dei Sindaci del Distretto: A. Ammissione

La richiesta di inserimento di un soggetto disabile nel centro diurno verrà disposta su richiesta del servizio sociale comunale, della ASL, in accordo con la famiglia di origine. Per tale ingresso si predisporrà un paino educativo ed assistenziale necessario a pianificare l inserimento dell utente ed il suo successivo percorso. B. Verifiche Gli operatori dei servizi territoriali della ASL RM/G in integrazione con gli assistenti sociali di riferimento dell utenza, terranno incontri periodici di verifica con gli operatori del Centro diurno; in particolare dopo i primi 6 mesi di inserimento per ogni utente deve essere effettuato un incontro di verifica del progetto precedentemente individuato, ed una sua messa a punto in base alle osservazioni fatte e agli elementi acquisiti durante il primo periodo di osservazione. C. Dimissioni Le dimissioni dal Centro avverranno per i seguenti motivi: raggiungimento limiti di età; realizzazione del progetto individuato e reperimento di altre occasioni di integrazione; rinuncia dell utente e/o della famiglia all inserimento al Centro; prolungate ed ingiustificate assenze dell utente. ORARIO DI APERTURA DEI CENTRI I due centri effettueranno un orario di attività giornaliere che va dalle ore 9,00 alle 15,00. COSTI Il costo del progetto comprende la gestione dei due centri diurni disabili. Per l annualità 2013 è prevista una quota di compartecipazione dell utente a carattere mensile di 70,00.