LETTERA APERTA A MARIO DRAGHI: O LA GERMANIA LA SMETTE CON LE SUE OSSESSIONI O FINISCE IL SOGNO EUROPEO di Renato Brunetta



Documenti analoghi
Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

COSA BOLLE SUL FRONTE SVIZZERO (Chi ci guadagna e chi ci perde)

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA

La congiuntura. internazionale

ALTRO CHE SALVA ITALIA!

IL RAPPORTO ISTAT UN ITALIA ALLO STREMO

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

La Politica Economica e i Tassi di Cambio

La bilancia dei pagamenti

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL CUNEO FISCALE E NESSUNO VI HA MAI SPIEGATO

INTERVENTO DI GUY VERHOFSTADT, PRESIDENTE DEL GRUPPO ALDE AL PARLAMENTO EUROPEO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE MAZZOCCHI, GAVA

ADESSO VI SPIEGHIAMO COME IL CICLO ECONOMICO NEGATIVO TRAVOLGERÀ RENZI (prima puntata)

PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE

La congiuntura. internazionale

Macroeconomia. Laura Vici. LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre La ripresa dell Italia

Politica economica in economia aperta

Corso di Politiche Economiche Europee Prof. Gianfranco Viesti

I CONTI DEL MINISTRO SACCOMANNI CONTINUANO A NON QUADRARE

Moneta e Tasso di cambio

Come funziona il Patto di

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

La crisi del sistema. Dicembre

POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI

i dossier LEZIONI AMERICANE PER MONTI 2 aprile 2012 a cura di Renato Brunetta

Relazione Semestrale al Fondo Federico Re

Politica economica in economia aperta

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI

5 - Previsioni BASE. 6.- Tre mosse per archiviare la crisi

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

La congiuntura. internazionale

IL RENDICONTO FINANZIARIO

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

FOTOVOLTAICO: DOVE SIAMO E DOVE ANDREMO

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

Fondo Raiffeisen Strategie Fonds

MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company

IL CONTESTO Dove Siamo

Economia del Lavoro 2010

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Politica Monetaria, Politica Fiscale e prospettive per la crescita in Italia. Marco Lossani (Università Cattolica di Milano)

Prof. Carlo Salvatori 4. LA NECESSITÀ DELL INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA. Una visione d insieme. UniversitàdegliStudidiParma

Le ipotesi del modello

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

i dossier maggio 2014 a cura di Renato Brunetta

UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO?

UNA NUOVA STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO AL SERVIZIO DELL ECONOMIA E DELLA SOCIETÀ EUROPEA

COMPLEMENTI SULLE LEGGI FINANZIARIE

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Politica Economica Europea

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Management Game 2011

Il Tesoriere d Impresa in un contesto di crisi

ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

Inflazione e Produzione. In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste:

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Risparmi e debiti delle famiglie italiane: la forbice

Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Politica Economica Europea. a.a

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti

Lezione 9 Macroeconomia: Le

Leasing secondo lo IAS 17

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO

Eterogeneità delle condizioni finanziarie delle imprese e mercato del credito Paolo Finaldi Russo

i dossier USA, GIAPPONE E EUROPA: POLITICHE ECONOMICHE A CONFRONTO marzo 2013 a cura di Renato Brunetta

L EURO FA RICCHI SOLO I TEDESCHI. IL BONUS CE LO PAGHI LA MERKEL

KEYNES E I SUOI SEGUACI

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/ Moneta/ Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.

ECOFIN GIUGNO 2013: MISURE CONTRO LE CRISI BANCARIE?

Economia Politica. a.a. 2012/13. Lezione 3 Prof. Maria Laura Parisi

Il sistema monetario

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 06/05/2015

PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE

Sistemi di welfare 9. L ECONOMIA DELLA FAMIGLIA. A.A Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione

Il mercato dei beni. Prof. Sartirana

Ernesto Screpanti LA GRANDE CRISI E LA GLOBALIZZAZIONE

Rapporto sul debito

20 gennaio a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia Il Popolo della Libertà Berlusconi Presidente

Fondo Monetario Internazionale e Italia

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri

I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Il modello generale di commercio internazionale

CONSIGLI NON RICHIESTI A RENZI SU COME RIVOLUZIONARE L EUROPA GERMANIZZATA (Renato Brunetta per Il Foglio )

L economia italiana 169

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

2010 = piano di salvataggio di 110 miliardi di euro. Memorandum of Economic and Financial Policies e Memorandum of Undestranding of Specific Economic

Transcript:

833 LETTERA APERTA A MARIO DRAGHI: O LA GERMANIA LA SMETTE CON LE SUE OSSESSIONI O FINISCE IL SOGNO EUROPEO di Renato Brunetta 20 novembre 2014 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente

2 A Mario Draghi, inutile illudersi. Occorre cambiare pagina, per riprendere la via dello sviluppo, dopo le nefandezze dell austerità. Basta con le tante retoriche: l Europa del nord è buona e virtuosa, quella mediterranea incosciente cicala. La Bce che opererebbe al massimo delle sue potenzialità, mentre i governi nazionali sono sordi e irresponsabili. Non è così, Mario. Sono luoghi comuni che illudono e fuorviano. E non servono a nulla. Il monito, più che dal G20 di Brisbane, deve derivare dalla storia. Alla fine del secondo conflitto mondiale, l Europa era distrutta, sia fisicamente che moralmente. Il suo sistema politico in frantumi, annientato dall'autoritarismo dei precedenti regimi. Andava ricostruita dalle fondamenta, economiche e democratiche.

3 Gli USA proposero, e a volte imposero, come nel caso della Germania, le loro regole: ma erano democrazia, mercato, apertura degli scambi, per integrare economie che negli anni precedenti si erano violentemente combattute, ma che ora dovevano far fronte unito contro il moloch sovietico. Il "piano Marshall" (crediti a bassi tassi d'interesse e contributi di capitale a fondo perduto) fu il catalizzatore che consentì di realizzare riforme simultanee in tutti i paesi, rimettere in moto le rispettive economie e battere le false suggestioni del cosiddetto socialismo realizzato. Un successo senza precedenti, ma anche una lezione su cui riflettere in questi tempi bui, seppur meno drammatici. Il paradosso attuale, infatti, non è la mancanza di risorse. Al contrario, in Europa si registra un eccesso di risparmio, che non riesce a tradursi in investimenti, generando una povertà artificiosa.

4 Il problema è solo uno: le ingiustificate ossessioni tedesche, dovute alla rimozione dei successi conseguiti nel dopoguerra, ed il perseverare di una politica che fa male anche a se stessa. Se queste sono le cause principali della crisi, è da lì che bisogna partire da subito per dare concretezza agli impegni del G20. Lo strumento è quello di una modifica consapevole e immediata dei Trattati, soprattutto nelle clausole che consentono ai singoli Stati di avere un attivo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti fino a 6 punti di PIL. Un valore talmente alto da determinare politiche deflazionistiche, destinate a gelare ogni prospettiva di crescita. Occorre, dunque, tendenzialmente azzerare quel valore e prevedere, nell eventualità di un surplus, meccanismi sanzionatori molto più severi di quelli attualmente contenuti nel Fiscal compact.

5 Oggi un minimo sforamento del rapporto deficit/pil oltre il 3% espone gli Stati alla pubblica deplorazione, senza possibilità di appello, mentre il surplus della bilancia commerciale viene considerato elemento di virtuosità. Al contrario, mentre un rapporto deficit/pil eccessivo produce conseguenze tendenzialmente solo per il paese che lo genera, i surplus commerciali hanno effetti negativi devastanti sulle economie di tutti gli Stati dell area monetaria unica. Mentre con le monete nazionali, infatti, a un aumento eccessivo del surplus commerciale di un paese seguiva sempre la rivalutazione della sua moneta, che significava un riequilibrio quasi automatico della bilancia commerciale; con la moneta unica lo Stato che consegue il surplus gode dei benefici derivanti da quest ultimo, mentre il costo della rivalutazione della moneta ricade su tutti i paesi dell area unica.

6 In un ottica di Europa solidale, pertanto, diventa prioritario sanzionare quest ultimo comportamento, piuttosto che concentrarsi solo sul rapporto deficit/pil. Ne deriva un cambio di prospettiva nelle regole europee: l eccesso di virtù (surplus) produce più danni dell eccesso di deficit. La modifica dei Trattati dovrà partire da questa consapevolezza. E l avvio oggi di politiche espansive, da parte dei Paesi che sono in grado di sostenerne il peso, avrebbe un effetto positivo immediato, di traino sul resto dell Europa, facendole condividere, insieme agli Usa, il gravoso onere di sostenere l economia mondiale. L euro, che è sopravvalutato rispetto al dollaro e allo yen proprio a causa del forte attivo delle partite correnti dell Eurozona, a cui la Germania contribuisce per circa l 80%, una volta svalutato tornerebbe a essere un fattore di crescita, favorendo le esportazioni di tutta l area.

7 Con la reflazione dei paesi in surplus, in primis la Germania, il tasso di inflazione aumenterebbe al livello fisiologico del 2%, e indurrebbe i consumatori a spendere invece di risparmiare. Ripartirebbero così gli investimenti, specie nell edilizia, come sta avvenendo in Inghilterra. E l intero ciclo dello sviluppo si rimetterebbe in moto. Il che consentirebbe alla tua Bce di finanziare una parte del debito sovrano, senza correre il rischio di comportamenti opportunistici, visto che quei prestiti sarebbero compensati dalle risorse derivanti dalla maggiore crescita. Un circolo virtuoso, come si vede. Il clima giusto per realizzare riforme altrimenti impossibili. Come sarebbero state impossibili da fare alla fine della seconda guerra mondiale, se non fosse intervenuto il Piano Marshall. Oggi è la crisi l ostacolo principale che le rende irrealizzabili.

8 Non c è più tempo da perdere. La Germania reflazioni la sua economia. Rilanci la domanda interna. Stimoli i consumi. Stimoli gli investimenti. Aumenti i salari. Porti l inflazione al suo livello fisiologico, con conseguente aumento dei rendimenti dei titoli del debito pubblico tedesco; con conseguente svalutazione dell euro, troppo forte nei confronti delle altre monete. E tu, caro Mario, non guardare la realtà solo da una parte, a uso e consumo esclusivo degli equilibri interni alla Bce. Se non vuoi diventare uno strumento nelle mani di Angela Merkel, chiediti perché gli Stati hanno difficoltà a fare le riforme. Riconosci l errore di politica economica che ha prodotto il declino economico e politico dell Europa, e denuncialo con forza e determinazione.

9 La Germania deve capire, per il bene di tutti, qual è la portata della posta in gioco, specie nel momento in cui ai confini dell Europa soffiano nuovi venti di guerra fredda, che la crisi finisce con l alimentare incessantemente. O la Germania la smette con le sue ossessioni, i suoi egoismi e le sue miopie, o, con l implosione dell euro, finisce il sogno europeo. Cronistoria del grande imbroglio di Matteo Renzi. Aprile/luglio In principio fu il Def In principio fu il Def (Documento di economia e finanza). Matteo Renzi si era da poco insediato a palazzo Chigi e l 8 aprile il Consiglio dei ministri deliberava questo strano documento.

10 Le stime del governo sulla crescita del Pil in Italia per il 2015 registravano +0,8% e la cifra veniva definita estremamente prudente e aderente alla realtà dal presidente del Consiglio; una stima ragionevole dal ministro dell Economia e delle finanze. Lo stesso Def di aprile conteneva il rinvio del pareggio di bilancio di un anno, dal 2015 al 2016, giustificato dalla grave recessione economica e dai costi delle riforme strutturali che il governo intendeva varare per farvi fronte.