UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI. Maria Luisa Pedditzi.

Documenti analoghi
INTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO

Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities

Corso Integrato SCIENZE UMANE

ascolto comunicazione relazione

TECNICHE di COUNSELLING

UNITÀ FORMATIVA 1. Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri

PSICOLOGIA GENERALE. 1 Università degli Studi dell Insubria - Psicologia Generale Docente: F. Carini

Psicologia delle relazioni interpersonali: Progetto Formativo per Medico Chirurgo dicembre 2009

DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015)

la relazione terapeutica nelle fasi finali della vita ed il lavoro di equipe in RSA

La comunicazione in ambito vaccinale

Dott.ssa Ombretta Franco

Vivere nella quotidianità: come?

Il colloquio professionale nella relazione d aiutod

Comunicare con se stessi per comunicare con l altro: l abilità dell autoconsapevolezza

TECNICHE DEL COLLOQUIO

DEFINIZIONE TRECCANI: COMUNICAZIONE s. f. [dal CHE COSA E? [dal lat. communicatio -onis]. 1. a. In senso ampio e generico, l azione, il fatto di comun

DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015)

la relazione terapeutica in RSA

COMUNICAZIONE. Nell ambito del sistema salute si tende. sempre di più a seguire modelli di. tipo olistico

DOCENTE ALLENATORE EMOTIVO. Luciana Milani

SCIENZE UMANE PRIMO BIENNIO LINEE GENERALI E COMPETENZE

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti

Università degli Studi di Torino Scuola di Medicina Corso di Laurea in Infermieristica Torino. Laboratorio

COMUNICAZIONE EFFICACE e PUBLIC SPEAKING. L ascolto attivo

TEORIA E TECNICA DEL COLLOQUIO

Non odo parole che dici umane L ascolto degli altri è un. praticato? A cura di Maria Luisa Cormaio Marcello Crotti

Sandro Spinsanti Istituto Giano, Roma. L utilizzo della Medicina Narrativa nella pratica clinica

NELLE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE. Daniela Livadiotti

ASCOLTO ATTIVO & SOSTEGNO PROFESSIONALE

Imparare a comunicare per migliorare l assistenza Ipotesi di un nuovo percorso formativo

Salute Comunicazione Counseling. Arte e scienza della relazione di aiuto Dott. Emanuela Ceresani, sociologa e professional counselor

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA

Il feedback Laboratorio sulle competenze relazionali Regione Sicilia, Palermo 23 maggio 2012

È un processo attivo (mente e cuore) Richiede - concentrazione - volontà - disponibilità affettiva - impegno - cultura - equilibrio -empatia

Comunicazione interpersonale Conoscenze di base per la comprensione dei processi di comunicazione

Fondamenti e tecniche di comunicazione non verbale

IL METODO CLINICO INFERMIERISTICA CLINICA APPLICATA ALLA PSICHIATRIA E PSICOLOGIA CLINICA

Il professionista sanitario impegnato in ambito vaccinale: aspetti comunicativo-relazionali

Azienda Sanitaria Locale N 5 Spezzino. Educazione all affettività

ATTENZIONE AI PROCESSI PSICOLOGICI IMPLICITI NELL AZIONE EDUCATIVA

SNADIR. Corso di formazione Psicologia Generale

D.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor

CURARE E PRENDERSI CURA : ASPETTI ETICI

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013)

PARADIGMI ATTUALI ALLE CONSIDERAZIONI SUL RAPPORTO ALUNNO INSEGNANTE DALL ORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI COGNITIVI

ASSOCIAZIONE MALATI IN CURA ONCOLOGICA Onlus

L intervista di esplicitazione

Il Counselling è una libera professione (a carattere non ordinistico) regolamentata dalla legge 4/2013.

Ministero della Pubblica Istruzione ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE

PER CONOSCERE LA PERSONA

Luciana BIANCALANI & Mario MARESCA

PRINCIPI CHE REGOLANO LA COMUNICAZIONE

Corso ECM EDUCAZIONE TERAPEUTICA DEL PAZIENTE. Roma, marzo Attori e strumenti dell Educazione Terapeutica. Giada Guidi

CORSO FORMAZIONE FOR O MA M TOR O I

ASCOLTARE: difficile quanto parlare

RELAZIONE DI AIUTO II

Il consigliere di fiducia e il counseling con artiterapie. Dr.ssa Valeria Salsi Educatore alle tecniche espressive Counselor a mediazione corporea

CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI ALIMENTARI. IV Edizione

PATIENT EMPOWERMENT A. ERCOLI

Periodi di svolgimento periodo I II III IV. marzo maggio verifica finale fine novembre fine gennaio fine marzo fine maggio.

Mariella Bisaccia. Master Hospital risk management

CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI

Watzlawick, Beavin e Jackson, 1967

Aspetti relazionali e gestione del paziente con dolore neuropatico

Coaching per Operatori dei Servizi al Lavoro. Trainer in aula: Valeria Pisano Licia Riva

Percorsi Decisionali per la gestione del bambino e dell adolescente

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE IN USCITA, AL TERMINE DEL PERCORSO, ATTUALMENTE IN USO, VALIDA PER IL TRIENNIO 2016/18

L INTERVENTO OSPEDALIERO ALL ESORDIO: PER UN USO CONSAPEVOLE DEL RICOVERO

La relazione infermiere-bambino come strumento di cura e di crescita personale

L obiettivo. Facilitare. Non è convincere. La comunicazione per una scelta consapevole

L importanza della comunicazione

ASSOCIAZIONE COUNSELING E CULTURA SEDI DI ALESSANDRIA, SAVONA, GENOVA IL PRIMO COLLOQUIO. Simona Spinoglio. Educatore Professionale, Gestalt Counselor

SCHEDA DI CONSULTAZIONE OBIETTIVI MINIMI COMPETENZE ESSENZIALI. MATERIA: Psicologia generale ed applicata

SCHEDA DISCIPLINARE. Area Disciplinare : Linguistico-Storico-Filosofica

LETTURA E DECODIFICAZIONE DELLE IMMAGINI

La comunicazione: regole di cooperazione e cortesia

Il senso del counselling in pediatria. di Raffaele Arigliani

Percorso Delfino «Prevenzione e cura delle persone con grave disabilità intellettiva/relazionale e neuromotoria» Valentina Salandini

CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI ALIMENTARI. III Edizione. Perugia, maggio

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo Lo studio dello sviluppo

PONTIFICIA UNIVERSITÀ ANTONIANUM VIDEO, FOTOGRAFIA, TEATRO E MEDIAZIONE ARTISTICA NELLA RELAZIONE D AIUTO. anno accademico

CORSO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. LEZIONE 2 Ing. Martina Grasso 1

MI SENTO.DUNQUE SONO. Dott.ssa Lucia Elia Psicologa e Psicoterapeuta

L IMPORTANTANZA DELLE RELAZIONI UMANE PER IL SERVIZIO SOCIALE

PONTIFICIA UNIVERSITÀ ANTONIANUM VIDEO, FOTOGRAFIA, TEATRO E MEDIAZIONE ARTISTICA NELLA RELAZIONE D AIUTO

CARATTERISTICHE NEUROPSICOLOGICHE LA COMUNICAZIONE

IL COLLOQUIO E L INTERVISTA PROFESSIONALE Dott.ssa SERENA CUBICO

LA COMUNICAZIONE (Attività creativa)

Psicoterapia e/o Psicoterapie. Dr. Marco Vicentini Psicologo Psicoterapeuta CBT

UNITÀ DI APPRENDIMENTO SCUOLA DELL INFANZIA

Memoria Tipi di memoria: registri sensoriali, memoria a breve e memoria a lungo termine

Aspetti psicologici del dolore

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE Cesare De Titta - E. Fermi

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE

LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO

Transcript:

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI L ascolto come processo che porta alla comprensione del problema nella relazione d aiuto Maria Luisa Pedditzi pedditzi@unica.it

Obiettivi di questa relazione: 1) Illustrare alcune tecniche e alcuni modelli di ascolto attivo 2) Cosa significa saper ascoltare 3) Descrizione di alcuni modelli di comprensione del problema da parte dell utente 4) La comprensione condivisa e il contratto Perché parlare di ascolto? -Migliorare l alleanza terapeutica - Attivare le risorse delle persone e il loro senso di responsabilità - Ottenere l aderenza alle prescrizioni e la compliance

Presupposti teorici Il modello bio-psico-sociale (Engel, 1977) Considerazione dell uomo nella sua totalità e dell interazione di vari sistemi (psicologico, sociale, culturale ed ambientale) nel concorrere alla salute e al benessere individuale. Cura delle interfacce comunicative e della dimensione formativa degli operatori delle helping professions. La psicologia umanistica (Rogers, 1951; Maslow, 1954) centralità e rispetto della persona empatia terapia centrata sul cliente

La Formazione alle Relazioni Umane Nell ambito della formazione permanente degli operatori, formazione tecnica e professionale da un lato e formazione umana ed etica dall altro devono camminare parallelamente (De Carlo, Luzzato, 2006). Nell ambito della psicologia umanistica, numerose tecniche di ascolto attivo e trainings di formazione specifici (Carkhuff, 1969; Egan, 1977, Franta, Salonia, 1981; Gazda et al. 1984, Colasanti, Mastromarino, 1994, Scilligo, 1991; 1994; 1999) possono agevolare lo sviluppo delle relazioni umane.

L ASCOLTO L ascolto può essere definito, in generale, come un insieme di atti percettivi attraverso i quali entriamo spontaneamente o involontariamente in contatto con una fonte comunicativa (Colasanti, Mastromarino, 1994). L ascolto non costituisce solo silenzio o vuoto comunicativo, bensì presenza, apertura al dialogo, essere con l altro nella relazione. I modelli centrati sulla passività del cliente considerano l ascolto come un attività inutile. Numerosi studi (Nichols-Stevens, 1957; Schultz, 1989; Cormier-Cormier, 1985, Franta, Salonia 1988; 1990) evidenziano che nonostante le persone dedichino una percentuale altissima delle loro ore di veglia all ascolto (42%; contro il 32% del parlare; il 15% del leggere e il 11% dello scrivere), l educazione all ascolto non è praticata, a differenza dell educazione alla lettura e alla scrittura.

SAPER ASCOLTARE Kelly (1975) evidenzia che le persone che nell ascoltare riportano i migliori risultati, sono caratterizzate da emozionalità stabile e matura e da apertura mentale verso nuove idee. Saper ascoltare significa: - Attenzione verso l altro; - Sapersi sintonizzare con l altro: -Attenzione alla narrazione e alle emozioni; -Attenzione alla comunicazione non verbale; -Considerazione del Timing e delle difese. - Comportamento non verbale dell operatore - Comportamento verbale ed efficacia delle risposte

MODALITA DI RISPOSTA INEFFICACI (Gazda, 1990) Atteggiamento di indagine o investigativo (uso di domande); Atteggiamento interpretativo (fornire spiegazioni centrate su proprie inferenze); Atteggiamento valutativo (formulare un giudizio); Atteggiamento di sostegno o consolazione (rassicurare, consolare); Atteggiamento di decisione o risoluzione (trovare una soluzione sostituendosi all altro). Altre modalità di risposta inefficaci (Franta, 1988): moralizzare, dogmatizzare, diagnosticare e generalizzare. MODALITA EFFICACI DI RISPOSTA Sono centrate sulla comprensione e sulla condivisione e consistono nel sentire gli stati d animo dell altro, comunicandoli di volta in volta per verificarne la correttezza.

COME PRATICARE L ASCOLTO ATTIVO porsi in relazione con l altro con empatia, autenticità, congruenza, rispetto, sincerità, apertura, immediatezza e altruismo (Scilligo, 1991, 1994). saper recepire ed elaborare i messaggi comunicativi, ma anche saper effettuare una corretta restituzione che consenta all utente di ampliare il suo campo di analisi (Colasanti, Mastromarino, 1994);

La recezione del messaggio La corretta recezione di un messaggio richiede l apertura verso la fonte e l attenzione non strutturata. Distorsioni dovute alla propria soggettività: pregiudizi, stereotipi, proiezioni personali, teoria della personalità, effetto alone, primacy-recency, errori vari di valutazione (Cook, 1971, 1984; Franta, Salonia, 1981). L apertura verso la fonte richiede attenzione alla modalità sensoriale che l utente utilizza: visiva, uditiva e cinestetica.

L elaborazione del messaggio Tenere conto di alcune dimensioni nell elaborazione dell informazione (Franta, 1989; 1990). La dimensione del contenuto: Di cosa l altro sta parlando? quali sono le informazioni oggettive circa il tema di cui l altro sta parlando? La dimensione dell autopresentazione: Come si presenta? Che cosa dice di sé? La dimensione dell appello: Che cosa l altro vuole raggiungere con la sua comunicazione? ; Che cosa chiede? La dimensione relazionale In che modo il cliente percepisce me e la nostra relazione?.

La risposta dell operatore Aiutare il cliente a definire chiaramente e operativamente il suo problema Tipologie: Risposte non direttive (riformulazione): parafrasi: il consulente riformula il contenuto espresso dal cliente. verbalizzazione: esplicitazione del sentimento del cliente sommario: mette insieme sia elementi cognitivi che emotivi ripetitivi Chiarificazione: sta dicendo che? Può chiarire quanto ha detto? Risposte semi-direttive o attive: Domande esplorative, Confronto: si evidenziano delle incongruenze ( Da un lato dice, dall altro fa..come mette assieme le due cose? ) Interpretazione: tiene conto di aspetti non detti dal cliente; Dare informazioni: presuppone la mancanza di conoscenze

Come il cliente può giungere alla comprensione del problema? Il modello di Prochaska & Norcross (1994): Preconsiderazione (l utente non ha alcuna intenzione di cambiare il suo comportamento); Considerazione (ha la consapevolezza di avere un problema ma non ha ancora deciso di impegnarsi a fare qualcosa); La preparazione (dimostra intenzioni concrete di passare all azione); L azione (modifica comportamenti e azioni per far fronte ai problemi); Il mantenimento (mantiene gli obiettivi raggiunti). Le ricadute provocano un ritorno agli stadi precedenti. L ascolto attivo aiuta nel passaggio del cliente verso la consapevolezza.

In ambito medico Suchman descrive 5 fasi: percezione del sintomo; assunzione del ruolo di ammalato; presa di contatto con l assistenza medica; fase del ruolo del paziente dipendente; fase della guarigione e della riabilitazione Nella ricognizione conoscitiva può essere usato anche il modello di Swensen che permette di considerare risorse e potenzialità del cliente, tenendo conto dei suoi comportamenti adattivi e disadattivi.

La condivisione del problema A prescindere dalla relazione d aiuto, è importante nella fase di comprensione del problema, tenere conto della reciprocità e della condivisione. La riformulazione del problema deve pertanto portare ad una comprensione condivisa che si esplicita nel contratto.

IL CONTRATTO Il contratto è un esplicito impegno bilaterale per un ben definito corso d azione (Berne, 1986) è un impegno adulto preso con se stessi e con qualcun altro (James e Jongeward, 1986). Nel contratto si distingue: un livello amministrativo; un livello professionale; un livello psicologico. Il contratto amministrativo chiarisce la relazione tra operatore, organizzazione, istituzione e setting. Il contratto professionale precisa i limiti e le possibilità dell intervento Il contratto psicologico evidenzia la dimensione ulteriore della relazione, chiarendo gli aspetti impliciti della richiesta.

Grazie per l attenzione! pedditzi@unica.it