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La nomenclatura CHIMICA (seconde) La denominazione dei principali composti chimici costituisce, di per sé, un argomento articolato e complesso: in realtà ci sono due modalità per definire i nomi dei principali composti per cui si parla di nomenclatura tradizionale o di nomenclatura IUPAC. La nomenclatura tradizionale è ancora ampiamente usata soprattutto a livello pratico e di laboratorio: per questo motivo seguiremo tale modalità nelle sue sequenze essenziali. Si parte da una considerazione di base: tutti gli elementi del sistema periodico reagiscono con l ossigeno, ad eccezione dei gas nobili e del fluoro che è l unico elemento che è più elettronegativo dell ossigeno e non reagisce con quest ultimo. Tenuto conto di ciò, le reazioni di tutti gli elementi possono essere schematizzate come segue: Metallo + ossigeno ossido Ossido + acqua idrossido Non metallo + ossigeno anidride Anidride + acqua acido (ossigenato, ossiacido) Idrossido + acido sale + acqua Per effettuare correttamente i passaggi relativi alle reazioni appena elencate, occorre definire il concetto di valenza, cioè il numero di legami che un atomo può formare. La valenza si indica con un numero romano che si scrive in alto vicino al simbolo dell elemento al quale si riferisce, ad esempio Na I. Per avere una serie congrua di esempi di reazione è necessario esemplificare diverse reazioni, per questo vedremo, come esempio, le reazioni dell ossigeno con metalli e non metalli con tutte le valenze più frequenti, ovviamente elementi con la stessa valenza presentano con l ossigeno lo stesso schema di reazione. Qui di seguito vengono riportate le principali valenze dei principali e più noti elementi, naturalmente accade che qualche elemento abbia più di una valenza a seconda del comportamento che assumerà nelle diverse reazioni. H, Na, K, Li, Ag e tutti gli elementi del 1 gruppo, Sn e Pb valenza II e IV valenza I Ca, Mg, Zn, e tutti gli elementi del 2 gruppo, valenza II S valenza II se si lega direttamente con H, valenza IV e VI se si lega con O Al, B e tutti gli elementi del 3 gruppo, valenza III O sempre valenza II C e Si valenza IV Cl valenza I, III, V, VII N, P ed As valenza III e V F sempre valenza I Fe valenza II e III Br valenza I, III Cu valenza I e II I (iodio) valenza I, III, V, VII Va inoltre ricordato che alcuni elementi sono sempre biatomici e come tali vanno indicati nelle reazioni (H 2, O 2, N 2, F 2, Cl 2, Br 2, I 2 ). OSSIDI Si procede con ordine: reazioni di metalli a valenza I, II, III, IV con l ossigeno che ha valenza II. Valenza I: Na I + O II 2 Na 2 O La formula Na 2 O si costituisce facilmente se valutiamo la capacità di legame dell ossigeno che, con due legami possibili, (due braccia ) è in grado di legarsi a due atomi di Na. La reazione non è bilanciata, per bilanciarla cioè per fare in modo che tutto ciò che entra possa poi uscire, bisogna inserire dei coefficienti davanti alle diverse specie chimiche e la reazione diventa: 4 Na + O 2 2 Na 2 O Na 2 O si chiama ossido di sodio 1

Valenza II: Ca II + O II 2 CaO La formula CaO si costituisce facilmente se valutiamo la capacità di legame dell ossigeno che, con due legami possibili, (due braccia ) è in grado di legarsi a un atomo di Ca, anche lui bivalente. La reazione non è bilanciata, per bilanciarla, cioè per fare in modo che tutto ciò che entra possa poi uscire, bisogna inserire dei coefficienti davanti alle diverse specie chimiche e la reazione diventa: 2 Ca II + O II 2 2 CaO CaO si chiama ossido di calcio Valenza III: Al III + O II 2 Al 2 O 3 La formula Al 2 O 3 non si costituisce tanto facilmente ma si comprende se valutiamo la capacità di legame dell ossigeno che ha due legami possibili (due braccia ) mentre Al ne ha tre. La reazione non è bilanciata, per bilanciarla cioè per fare in modo che tutto ciò che entra possa poi uscire bisogna inserire dei coefficienti davanti alle diverse specie chimiche e la reazione diventa: 4Al + 3 O 2 2 Al 2 O 3 Al 2 O 3 si chiama ossido di alluminio Valenza IV: Sn IV + O II 2 SnO 2 La formula SnO 2 si costituisce facilmente se valutiamo la capacità di legame dello stagno che, con quattro legami possibili, (quattro braccia ) è in grado di legarsi a due atomi di O bivalente. La reazione è già bilanciata e quindi tutto quello che entra esce. SnO 2 si chiama ossido stannico, infatti quando un metallo ha due valenze si usa la desinenza oso per i composti in cui la valenza è più bassa e la desinenza ico per i composti nei quali la valenza è più alta. ANIDRIDI Anche in questo caso si procede con ordine: reazioni di non metalli con le varie valenze, in particolare III e V per l azoto, IV e VI per lo zolfo, I, III, V e VII ad esempio per il cloro, tutti legati con l ossigeno che ha sempre valenza II. Valenza III (azoto): N III 2 + O II 2 N 2 O 3 La formula N 2 O 3 si costituisce esattamente con la stessa logica di Al 2 O 3 vista prima. La reazione va poi bilanciata, come nei casi degli ossidi e diventa: 2 N 2 + 3 O 2 2 N 2 O 3 N 2 O 3 si chiama anidride nitrosa Valenza V (azoto): N V 2 + O II 2 N 2 O 5 La formula ottenuta si costruisce con la stessa logica utilizzata negli esempi precedenti ovvero utilizzando il concetto di minimo comune multiplo tra le valenze per assegnare gli indici. Anche qui la reazione va poi bilanciata, come nei casi degli ossidi e diventa: 2 N V 2 + 5 O II 2 2 N 2 O 5 N 2 O 5 si chiama anidride nitrica Valenza IV: S IV + O II 2 SO 2 La formula SO 2 si costituisce facilmente se valutiamo la capacità di legame dello zolfo che con quattro legami possibili (quattro braccia è in grado di legarsi a due atomi di O bivalente. La reazione è già bilanciata e quindi tutto quello che entra esce: S IV + O II 2 SO 2 che si chiama anidride solforosa Valenza VI: S VI + O II 2 SO 3 La formula SO 3 si costituisce anch essa facilmente se osserviamo i sei legami possibili di S in grado di coordinare tre atomi di O bivalente. Il successivo bilanciamento produce: 2 S + 3 O 2 2 SO 3 SO 3 si chiama anidride solforica Anche nei casi delle anidridi si utilizza la convenzione osa, -ica come nei casi degli ossidi (valenza bassa osa, valenza alta -ica) Qui di seguito, sinteticamente, vengono poi riportate le reazioni già bilanciate del cloro con l ossigeno, con i relativi nomi: va notato che, quando ci sono più di due valenze vanno aggiunti i prefissi ipoper la valenza più bassa di tutte e per- per quella più alta di tutte. Cl I 2+ O II 2 Cl 2 O che, bilanciata, diventa: 2 Cl 2 + O 2 2 Cl 2 O Cl 2 O anidride ipoclorosa Cl III 2+ O II 2 Cl 2 O 3 che, bilanciata, diventa: 2Cl 2 + 3O 2 2Cl 2 O 3 Cl 2 O 3 anidride clorosa 2

Cl V 2+ O II 2 Cl 2 O 5 che, bilanciata, diventa: 2Cl V 2+ 5O II 2 2Cl 2 O 5 Cl 2 O 5 anidride clorica Cl VII 2+ O II 2 Cl 2 O 7 che, bilanciata, diventa: 2Cl 2 + 7O 2 2Cl 2 O 7 Cl 2 O 7 anidride perclorica Il passo successivo è quello della formazione degli idrossidi e degli acidi. IDROSSIDI Gli idrossidi conservano il nome dell ossido da cui derivano ed hanno una semplice regola di costruzione: un idrossido si ottiene dalla reazione dell ossido con l acqua e si costruisce ponendo il simbolo del metallo seguito da tanti gruppi OH quant è la valenza del metallo stesso. Qui di seguito vengono riportati degli esempi con metalli di valenza diversa, con i bilanciamenti delle reazioni e con le denominazioni dei composti ottenuti: Na 2 O + H 2 O NaOH che bilanciata diventa Na 2 O + H 2 O 2NaOH NaOH idrossido di sodio CaO + H 2 O Ca(OH) 2 che è già bilanciata Ca(OH) 2 idrossido di calcio Al 2 O 3 + H 2 O Al(OH) 3 che bilanciata diventa Al 2 O 3 + 3 H 2 O 2Al(OH) 3 Al(OH) 3 idrossido di alluminio SnO 2 + H 2 O Sn(OH) 4 che bilanciata diventa SnO 2 + 2 H 2 O Sn(OH) 4 Sn(OH) 4 idrossido stannico ACIDI Gli acidi si costruiscono a partire da anidride più acqua, conservano il nome dell anidride con desinenze e prefissi, quindi avremo un acido oso per un non metallo a valenza bassa e un acido ico per un non metallo a valenza più alta. Non vanno confusi gli acidi con desinenza ico con quelli con desinenza idrico che sono ottenuti dalla reazione diretta tra H ed un elemento come Cl, F, Br, I o S. La costruzione materiale delle formule è semplice: basta mettere in sequenza gli elementi H, non metallo, O, poi sommare tutti gli atomi di ciascun tipo presenti tra i reagenti. Se poi tutti gli indici ottenuti sono divisibili per due, si esegue la semplificazione e si ottiene come risultato la formula finale dell acido. Questo metodo di risoluzione, che non ha nulla di chimico, ha un solo pregio: fornisce sempre risultati corretti anche se non ottenuti per ragionamento. Qui di seguito vengono riportati esempi significativi di quanto descritto: N 2 O 3 + H 2 O H 2 N 2 O 4 che, semplificando, diventa 2HNO 2 HNO 2 si chiama acido nitroso, infatti deriva dall anidride nitrosa N 2 O 5 + H 2 O H 2 N 2 O 6 che, semplificando, diventa 2 HNO 3 HNO 3 si chiama acido nitrico, infatti deriva dall anidride nitrica SO 2 + H 2 O H 2 SO 3 acido solforoso, infatti deriva dall anidride solforosa SO 3 + H 2 O H 2 SO 4 acido solforico, infatti deriva dall anidride solforica Cl 2 O + H 2 O H 2 Cl 2 O 2 che, semplificando, diventa 2HClO HClO si chiama acido ipocloroso, infatti deriva dall anidride ipoclorosa Cl 2 O 3 + H 2 O H 2 Cl 2 O 4 che, semplificando, diventa 2HClO 2 HClO 2 si chiama acido cloroso, infatti deriva dall anidride clorosa Cl 2 O 5 + H 2 O H 2 Cl 2 O 6 che, semplificando, diventa 2 HClO 3 HClO 3 si chiama acido clorico, infatti deriva dall anidride clorica Cl 2 O 7 + H 2 O H 2 Cl 2 O 8 che, semplificando, diventa 2HClO 4 HClO 4 si chiama acido perclorico, infatti deriva dall anidride perclorica 3

Gli idracidi si ottengono, come si diceva prima, dalla reazione diretta tra gli elementi e l ossigeno, seguono gli esempi: F 2 + H 2 2HF HF si chiama acido fluoridrico Cl 2 + H 2 2HCl HCl si chiama acido cloridrico Br 2 + H 2 2HBr HBr si chiama acido bromidrico I 2 + H 2 2HI HI si chiama acido iodidrico S+ H 2 H 2 S H 2 S si chiama acido solfidrico SALI Il passo finale è quello della sintesi tra idrossidi ed acidi con formazione dei sali. Conviene fare degli esempi per comprendere questa sintesi partendo da alcuni esempi più semplici per poi aggiungere qualche esempio più complesso. Partiamo dalla seguente reazione: NaOH + HNO 3 Per sapere cosa si ottiene da questa reazione bisogna ricordare che NaOH, idrossido, in acqua si dissocia e produce ioni OH - mentre HNO 3, acido, si dissocia in acqua producendo ioni H + le dissociazioni si possono così esemplificare: NaOH Na + + OH - HNO 3 H + + NO 3 - NaOH + HNO 3 NaNO 3 + H 2 O che non richiede ulteriori passaggi di bilanciamento. Il nome del sale è nitrato di sodio, si osservi che la desinenza ato deriva da un acido ico. Osserviamo un altro esempio: Ca(OH) 2 + HNO 2 Per sapere cosa si ottiene da questa reazione bisogna ricordare che Ca(OH) 2, idrossido, in acqua si dissocia e produce ioni OH - mentre HNO 2, acido, si dissocia in acqua producendo ioni H +. Le dissociazioni si possono così esemplificare: Ca(OH) 2 Ca ++ + 2OH - HNO 2 H + - + NO 2 Ca(OH) 2 + HNO 2 Ca(NO 2 ) 2 + H 2 O che deve essere bilanciata come segue: Ca(OH) 2 + 2HNO 2 Ca(NO 2 ) 2 + 2H 2 O Il nome del sale è nitrito di calcio, si osservi che la desinenza ito deriva da un acido -oso Osserviamo un altro esempio ancora: Al(OH) 3 + H 2 SO 4 Per sapere cosa si ottiene da questa reazione bisogna ricordare che Al(OH) 3, idrossido, in acqua si dissocia e produce ioni OH - mentre H 2 SO 4, acido, si dissocia in acqua producendo ioni H +, le dissociazioni si possono così esemplificare: Al(OH) 3 Al +++ + 3OH - H 2 SO 4 2H + -- + SO 4 Al(OH) 3 + H 2 SO 4 Al 2 (SO 4 ) 3 + H 2 O che deve essere bilanciata come segue: 2Al(OH) 3 + 3 H 2 SO 4 Al 2 (SO 4 ) 3 + 6 H 2 O Il nome del sale è solfato di alluminio, si osservi che la desinenza ato deriva da un acido -ico 4

Nel caso di un idracido gli esempi sono più semplici e si possono così sintetizzare: NaOH + HCl Anche in questo caso idrossido ed acido si dissociano producendo, rispettivamente, ioni OH- ed H+ NaOH Na + + OH - HCl H + + Cl - NaOH + HCl NaCl + H 2 O che non richiede ulteriori passaggi di bilanciamento. Il nome del sale è cloruro di sodio, si osservi che la desinenza uro deriva da un acido -idrico Vediamo un altro esempio ancora: Sn(OH) 4 + H 2 S Anche in questo caso idrossido ed acido si dissociano producendo, rispettivamente, ioni OH - ed H + Sn(OH) 4 Sn 4+ + 4OH - H 2 S 2H + + S -- Sn(OH) 4 + H 2 S SnS 2 + H 2 O che deve essere bilanciata come segue. Sn(OH) 4 + 2H 2 S SnS 2 + 4 H 2 O Il nome del sale è solfuro stannico, si osservi che la desinenza uro deriva da un acido idrico e che, nella seconda parte del nome permane la desinenza ico per il metallo che ha due valenze e che qui è preso con quella più alta. A questo punto, per esercizio, dovresti riuscire a scrivere le reazioni (5 per ogni sale) che portano alla formazione dei sali qui di seguito elencati: solfito ferrico carbonato di potassio ioduro di magnesio perclorato rameico Per rendere il tuo lavoro un po più semplice vengono qui di seguito riportate le formule alle quali devi pervenire, con le varie reazioni ed eseguendo i bilanciamenti. Fe 2 (SO 2 ) 3, K 2 CO 3, MgI 2, Cu(ClO 4 ) 2 Una ultima considerazione andrebbe aggiunta: talvolta gli acidi si possono formare da una reazione di una anidride con più di una molecola d acqua, in quei casi si hanno acidi meta-, se la molecola d acqua di reazione è una, piro- se sono due, orto- se sono tre. Sono pochi gli elementi che rivelano questo comportamento ma sono importanti, per esempio il fosforo, sia con valenza III che con valenza V, forma proprio gli acidi appena descritti. Vediamo qualche esempio: P 2 O 3 + H 2 O H 2 P 2 O 4 2HPO 2 HPO 2 si chiama acido metafosforoso P 2 O 3 + 2 H 2 O H 4 P 2 O 5 che si chiama acido pirofosforoso P 2 O 3 + 3 H 2 O H 6 P 2 O 6 2H 3 PO 3 H 3 PO 3 si chiama acido ortofosforoso P 2 O 5 + H 2 O H 2 P 2 O 6 2HPO 3 HPO 3 si chiama acido metafosforico P 2 O 5 + 2 H 2 O H 4 P 2 O 7 che si chiama acido pirofosforico P 2 O 5 + 3 H 2 O H 6 P 2 O 8 2H 3 PO 4 H 3 PO 4 si chiama acido ortofosforico Ovviamente i sali derivati dagli acidi appena descritti si costruiscono secondo lo schema già visto e prendono i nomi di meta-, piro- od orto- fosfito se si parte da acidi osi oppure meta-, piro- od orto- fosfato se si parte da un acido ico. 5