Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche. Sistema di Qualità di un Officina Farmaceutica: Controllo Qualità



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Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche Sistema di Qualità di un Officina Farmaceutica: Controllo Qualità Tito Picotti Anna Rita Zacchilli 05/04/2011

Indice dei contenuti 1. Current Good Laboratory Practices (cglp, BPL) 2. Tecniche di campionamento statistico 3. Gestione del reagentario e dell archivio controcampioni 4. Gestione degli standard analitici di riferimento 5. Calibrazione della strumentazione analitica 6. Tecniche di analisi microbiologica 7. Capitolati analitici 8. Gestione dei risultati fuori specifica (OOS) 9. Gestione dei dati grezzi analitici 10. Certificati di analisi (CoA) 11. Analisi di trend e gestione dei risultati fuori trend (OOT) 12. Piani di stabilità a lungo termine (on going) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 2

Current Good Laboratory Practices (cglp, BPL, GMP, NBF) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 3

GLP (GOOD LABORATORY PRACTICES) indica un sistema di gestione dei controlli per i laboratori e gli enti di ricerca in modo da assicurare l affidabilità del dato. Sono applicate ai laboratori che eseguono studi non clinici. (BPL) GMP (GOOD MANUFACTURING PRACTICES) indica il sistema di qualità che comprende preparazione e controllo e che viene applicato a principi attivi, farmaci, presidi medici, prodotti diagnostici e alimenti. (NBF) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 4

CAPITOLO 6 DELLE cgmp: CONTROLLO QUALITA Procedure di campionamento Definizione delle specifiche Esecuzione dei tests Garantisce che vengano eseguite tutte le prove necessarie ed opportune affinchè nessun materiale venga utilizzato nella produzione e nessun prodotto venga immesso sul mercato se la sua qualità non è giudicata soddisfacente. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 5

CAPITOLO 6 DELLE cgmp: CONTROLLO QUALITA Non si limita alle sole operazioni di laboratorio ma DEVE entrare in tutte le decisioni che possono riguardare la qualità del prodotto Deve essere INDIPENDENTE dal reparto di Produzione. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 6

CAPITOLO 6 DELLE cgmp: CONTROLLO QUALITA Compiti principali del CQ Definire, convalidare ed attuare tutte le procedure di controllo della qualità Custodire i campioni di riferimento Garantire la corretta etichettatura dei materiali e dei prodotti Garantire il controllo di stabilità 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 7

IN DETTAGLIO Il controllo qualità ha la responsabilità di: Verificare la conformità alle specifiche tecniche (chimico fisiche, microbiologiche, tecnologiche) di: Prodotti finiti Materie prime Materiali di confezionamento Prodotti finiti destinati a sperimentazione clinica Eseguire: Convalide di processo produttivo Convalide di pulizia e sanificazione Studi di stabilità Studi di holding time Studi di ottimizzazione e convalida metodi analitici chimico fisici per prodotti già in possesso di A.I.C. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 8

IN DETTAGLIO Messa a punto e convalida metodi analitici microbiologici per materie prime, semilavorati e prodotti finiti Messa a punto e convalida metodi analitici chimico fisici per convalide di pulizia Supporto analitico a indagini per non conformità, deviazioni di processo e reclami dal mercato Supporto analitico microbiologico alle convalide ambientali/hvac, Supporto analitico chimico-fisico alle convalide delle utilities. Eseguire test di monitoraggio su: Utilities di processo (chimico fisici e microbiologici) Ambienti di lavorazione (microbiologici) Bioburden (microbiologici) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 9

CAPITOLO 6 DELLE cgmp: CONTROLLO QUALITA Compiti principali del Responsabile CQ approvare o rifiutare materie prime, materiali di confezionamento, prodotti semilavorati e prodotti finiti. Valutare i dati analitici Garantire che vengano effettuate tutte le analisi necessarie Approvare le specifiche, le istruzioni di campionamento, i metodi analitici, e le altre procedure del Controllo Qualità. Approvare i laboratori di analisi esterni Verificare l efficienza del proprio reparto Garantire che vengano eseguite le convalide dei metodi analitici Garantire l addestramento iniziale e continuo del personale 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 10

CAPITOLO 6 DELLE cgmp: CONTROLLO QUALITA REQUISITI e RESPOSABILITA GMP Personale addestrato, Procedure approvate Metodi convalidati Tutti i dati registrati Infrastrutture adeguate Conformità del farmaco Campioni di riferimento Controllo dei componenti Conservazione dei controcampioni 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 11

CAPITOLO 6 DELLE cgmp: CONTROLLO QUALITA DOCUMENTAZIONE Specifiche Procedure di campionamento Procedure e report dei metodi analitici Report delle analisi (certificati) Dati di controllo ambientale Dati di convalida dei metodi analitici Procedure e registri di taratura degli strumenti Tutta la documentazione di controllo relativa ad 1 lotto di prodotto va conservata Fino ad 1 ANNO DOPO LA SCADENZA DEL LOTTO 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 12

CAPITOLO 6 DELLE cgmp: CONTROLLO QUALITA TESTS Tutti I metodi analitici devono essere convalidati e registrati nel dossier di AIC Tutti i tests ed i relativi risultati delle delle analisi vengono registrati I documenti riportano: Nome del prodotto e dosaggio Numero di lotto Riferimenti alle specifiche ed alle procedure applicate Risultati Date Sigle delle persone che hanno effettuato le analisi Sigle delle persone che hanno verificato le analisi Dichiarazione di approvato o respinto eseguita dal responsabile CQ 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 13

Tecniche di campionamento statistico 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 14

CAMPIONAMENTO TUTTE LE OPERAZIONI DI CAMPIONAMENTO DOVRANNO ESSERE DESCRITTE IN PROCEDURE APPROVATE DOVE SIA RIPORTATO: Il metodo Le attrezzature Le quantità da prelevare Il tipo di contenitori (micro e chimico) Le modalità di identificazione dei contenitori da cui vengono prelevati I campioni Condizioni di conservazione 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 15

CAMPIONAMENTO I campioni prelevati devono essere sufficienti a soddisfare le esigenze sia chimiche che microbiologiche e nello stesso tempo devono prevedere un controcampione d archivio in quantità tale da permettere di effettuare 2 analisi complete. I campioni devono essere rappresentativi del lotto Possono essere prelevati ad inizio, metà e fine lotto I riferimenti normativi per i piani di campionamento da attuare sono le norme ISO 2859-1. In base alla numerosità del lotto tali norme stabiliscono vari livelli di collaudo e piani di campionamento. Esistono vari livelli di collaudo. In genere si deve utilizzare il livello II: si usa il livello I quando è necessaria una minore discriminazione, il III per una discriminazione maggiore. I livelli speciali aggiuntivi (S-1, S-2, S-3 e S-4) possono essere usati quando siano necessarie numerosità del campione relativamente piccole. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 16

CAMPIONAMENTO I CAMPIONI DI RIFERIMENTO Rappresentativi del lotto Conservati FINO AD UN ANNO DOPO la scadenza del lotto 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 17

CAMPIONAMENTO MATERIE PRIME: allegato 8 GMP L identità di un lotto di MP può essere garantita solo se I campioni vengono prelevati da ogni singolo contenitore. Si può campionare solo UNA PARTE dei contenitori se esiste una procedura CONVALIDATA che garantisce che nessuno dei singoli contenitori sia etichettato erroneamente. La convalida deve tenere conto dello stato di qualifica del fornitore (approvato, qualificato validato). E improbabile convalidare una procedura statistica di campionamento per MP fornite da intermediari dei quali non si conosce il produttore e per MP per uso PARENTERALE. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 18

Gestione del reagentario e dell archivio controcampioni 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 19

REAGENTARIO Si definiscono reattivi tutti i reagenti, solventi e sostanze chimiche utilizzati per scopi analitici nei laboratori del Controllo Qualità COMPRENDONO Reattivi utilizzati in laboratorio - Standards di riferimento usati per l esecuzione di saggi chimico-fisici - Soluzioni volumetriche standardizzate (e non) utilizzate nei laboratori 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 20

REAGENTARIO Chemicals, reagents, and solutions should be labelled to indicate identity (with concentration if appropriate), expiry date and specific storage instructions. Information concerning source, preparation date and stability should be available. The expiry date may be extended on the basis of documented evaluation or analysis. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 21

ALLEGATO 19 GUIDA GMP CAPITOLO 4 Reference & Retention Samples

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Scopo Paragrafo 1 Fornire direttive sull approvvigionamento e sulla conservazione di: Reference samples di materie prime Reference samples di Materiali di confezionamento Reference samples di Prodotti finiti Retention Samples di Campioni di prodotti finiti

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 2 I campioni vengono conservati per 2 obiettivi Test analitici Modello di prodotto finito

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 2 DEFINIZIONI Reference sample: campione di un lotto di materia prima, materiale di confezionamento o prodotto finito che viene conservato con lo scopo di essere analizzato qualora si presenti la necessità nel corso del periodo di validità del lotto. Retention Sample: un campione di prodotto finito e confezionato. Viene conservato per scopi illustrativi ed identificativi quali confezionamento, etichettatura, foglio illustrativo, data di scadenza, numero di lotto, che possono Presentarsi nel corso del periodo di validità del lotto.

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 2 Reference samples & Retention samples QUANDO POSSONO ESSERE UTILI? Come parte della documentazione di un lotto di prodotto finito o di materia prima che può essere utilizzata in seguito a richieste relative a AIC, etichettatura e confezionamento, relazioni di farmacovigilanza. Tutti i documenti relativi alla rintracciabilità dei campioni vanno conservati.

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 3 PER QUANTO TEMPO RETENTION SAMPLES & REFERENCE SAMPLES VANNO CONSERVATI? Prodotti finiti: per almeno 1 anno dopo la data di scadenza del lotto Materie prime: per almeno due anni dopo il rilascio del lotto dove sono stati impiegati

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 4 QUANTI RETENTION SAMPLES & REFERENCE SAMPLES VANNO CONSERVATI? Quantità sufficienti per effettuare almeno due controlli analitici completi in accordo con quanto descritto nel dossier di registrazione Retention samples e reference samples devono essere rappresentativi del lotto. Si possono prelevare campioni supplementari come rappresentaitvi delle fasi più critiche del processo ( es: inizio e fine).

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 5 QUALI SONO LE CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE di RETENTION SAMPLES & REFERENCE SAMPLES? Reference samples di prodotto finito e e di principi attivi vanno conservati in accordo con l edizione corrente di: Note on Guidance on declaration of storage Conditions for Medicinal Products and Active Substances. Le condizioni di conservazione devono comunque essere in accordo con quanto stabilito dall autorizzazione all immissione in commercio (AIC)

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 6 6.2 E la QUALIFIED PERSON che certifica il lotto per la vendita che deve assicurare la reperibilità in tempi ragionevoli dei reference/retention samples. Anche in questo caso si può formalizzare in un accordo scritto le modalita di reperimento

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 6 6.3 Se sono coinvolti più siti nella produzione del prodotto finito la disponibilità di accordi scritti rappresenta la chiave di rintracciabilità dei reference/retention samples

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 7 7.1 REFERENCE SAMPLES: PUNTI GENERALI I reference samples sono conservati a scopi analitici e perciò dovrebbe convenientemente essere disponibili in laboratori analitici che applicano metodologie convalidate..

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 8 RETENTION & REFERENCE SAMPLES IN CASO DI CHIUSURA DELL ATTIVITA DI PRODUZIONE 10 10.1quando un produttore cessa la propria attività e l autorizzazione a produrre viene ceduta, revocata o cessa di esistere, c è la possibilità che lotti di prodotto non scaduto rimangano sul mercato. Affinchè si possano far rimanere tali lotti sul mercato, il produttore dovrebbe fornire istruzioni dettagliate per trasferire I retention ed i reference samples (e tutta la relativa documentazione GMP) ad un sito di stoccaggio autorizzato. Il produttore dovrebbe fornire all Autorità Competente informazioni sufficienti affinchè, qualora si presenti la necessità, I campioni possano essere facilmente recuperati ed analizzati.

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 8 RETENTION & REFERENCE SAMPLES IN CASO DI CHIUSURA DELL ATTIVITA DI PRODUZIONE 10 10.2 Se il produttore non si trova nella posizione di fornire disposizioni per lo stoccaggio di tali campioni, queste vanno delegate ad un altro produttore. Il titolare dell Autorizzazione all Immissione in Commercio (MAH) è responsabile di effettuare tele delega e di fornire tutte le informazioni necessarie all Autorità Competente. Inoltre, il MAH dovrebbe, relativamente all idoneità delle disposizioni fornite per lo stoccaggio dei reference e retention samples, consultare l autorità competente in ogni stato membro nel quale lotti non scaduti sono presenti sul mercato.

ALLEGATO 19 GUIDA GMP Paragrafo 8 RETENTION & REFERENCE SAMPLES IN CASO DI CHIUSURA DELL ATTIVITA DI PRODUZIONE 10 10.3 Le richieste precedentemente descritte si applicano solamente in caso di chiusura di siti produttvi esterni a EEA. In tali casi, l importatore ha una particolare responsabilità nell assicurare che sufficienti disposizioni vengano attuate e che l autorità competente sia stata consultata.

Gestione degli standard analitici di riferimento 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 36

ACamp bc camp STANDARDS DI RIFERIMENTO Sono sostanze le cui caratteristiche chimico fisiche di purezza sono tali da permettere di definire e garantire i parametri di riferimento ad un livello di accuratezza e precisione molto elevato e stabile per un tempo sufficientemente lungo. Si utilizzano nell esecuzioni le analisi quantitative e qualitative. Nelle analisi quantitative servono a determinare la concentrazione dell analita nel campione Assorbanza Area A b rif c rif A camp A rif C C camp rif 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 37

STANDARDS DI RIFERIMENTO DEFINIZIONI STANDARDS PRIMARI O REFERENCE STANDARDS: sono i riferimenti che vengono caratterizzati chimicamente e certificati dalle farmacopee. STANDARDS SECONDARI O WORKING STANDARDS: vengono caratterizzati internamente contro il rispettivo reference standard. Sono costituiti dalla stessa materia prima utilizzata nella produzione. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 38

STANDARDS DI RIFERIMENTO I Reference Standards (RS) di farmacopea sono archiviati con relativo certificato analitico. Essi non hanno definita la data di scadenza, si consultano i cataloghi EP e USP disponibili in internet in modo tale da verificare la validità degli standards disponibili e programmare l eventuale riordino. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 39

STANDARDS DI RIFERIMENTO CARATTERIZZAZIONE DEGLI STANDARD SECONDARI I WS vengono caratterizzati a partire da MP approvate eseguendo tutti i tests previsti dalla scheda tecnica. Se la monografia di farmacopea prevede il titolo con metodica HPLC contro un RS, si applica questa metodica, altrimenti se è previsto un metodo aspecifico (titolazione o UV) per la determinazione del titolo si applica la seguente formula: titolo = 100 - umidità impurezze (nel caso di molecole idrate non si considera l acqua di cristallizzazione) Se la monografia prevede la determinazione delle impurezze con metodica HPLC si applica questa metodica, altrimenti il contenuto di impurezze viene determinato utilizzando il metodo analitico HPLC convalidato per la determinazione dei degradati incogniti nel prodotto finito per cui viene impiegata la sostanza in oggetto. Si esegue sempre in contemporanea anche l analisi del RS. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 40

Calibrazione della strumentazione analitica 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 41

STRUMENTAZIONE ANALITICA Apparatus used in a study should be periodically inspected, cleaned, maintained, and calibrated according to Standard Operating Procedures. Records of these activities should be maintained. Calibration should, where appropriate, be traceable to national or international standards of measurement. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 42

STRUMENTAZIONE ANALITICA Per ogni strumentazione deve esistere una procedura che contempli: Modalità d uso Modalità di taratura (comprendenti frequenza e limiti di accettazione) Modalità di manutenzione (comprendenti la frequenza degli interventi se possibile) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 43

STRUMENTAZIONE ANALITICA Dopo ogni intervento di taratura con esito conforme apporre sulla strumentazione la dicitura: UTILIZZABILE indicando su di esso: la data della taratura attuale, la scadenza della taratura e l identificativo dell operatore che ha eseguito l intervento. La dicitura non è applicata agli strumenti con taratura giornaliera. Dopo ogni intervento di taratura con esito non conforme o in caso di rottura dello strumento apporre sulla strumentazione la dicitura NON UTILIZZABILE indicando la data in cui si è riscontrata l anomalia e l identificativo dell operatore. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 44

STRUMENTAZIONE ANALITICA Ogni attività eseguita con o sull apparecchiatura in oggetto viene riportata sul Registro Macchina dello strumento specificando: la data l operazione eseguita (Taratura, Manutenzione, Analisi) in Caso di analisi dettagliare: il prodotto in esame (Nome - Codice - Lotto - Partita o altri elementi che ne permettano l identificazione) il controllo in esame per esteso facendo riferimento a: procedura controllo, metodo di preparazione/confezionamento tramite altri elementi che permettano l identificazione del controllo stesso eventuali note l operatore Nel caso di strumenti con taratura giornaliera non vengono riportati nel registro macchina le misure effettuate in quanto la rintracciabilità dei dati in caso di malfunzionamento è immediata. Ogni attività di taratura dell apparecchiatura in oggetto viene riportata sul Registro di Taratura dello strumento specificando: la data il risultato ottenuto l esito del controllo conforme / non conforme (confrontando risultati e limiti di accettazione) eventuali note l operatore Ogni attività di manutenzione dell apparecchiatura in oggetto viene riportata sul Registro di Manutenzione dello strumento specificando: la data la descrizione dell intervento (consideriamo manutenzione anche la calibrazione) eventuali note l operatore Ogni foglio dei vari registri viene numerato progressivamente (numero progressivo / anno) e firmato prima di essere archiviato dal responsabile CQ. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 45

STRUMENTAZIONE ANALITICA NELLE ANOMALIE DI FUNZIONAMENTO O TARATURA : Si pone in QUARANTENA tutta la produzione controllata con lo strumento difettoso, dopo l ultima taratura effettuata prima della rilevazione della non conformità, ancora presente nello stabilimento. Si esaminano tutti i risultati ottenuti con lo strumento difettoso sui lotti di produzione a partire dall ultima taratura precedente alla rilevazione dell anomalia. Si calcola quando possibile il valore corretto, quello che si sarebbe ottenuto senza la deviazione dello strumento. Sulla base dei dati raccolti provvede ad un ricontrollo mirato sui controcampioni d archivio. In funzione dei risultati ottenuti i lotti posti in quarantena verranno distinti in APPROVATI e RESPINTI. Il Controllo Qualità provvederà anche a segnalare la presenza di lotti RESPINTI non più presenti all interno dello stabilimento 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 46

Tecniche di analisi microbiologica 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 47

Test microbiologici di prodotti nonsterili I requisiti microbiologici delle preparazioni non obbligatoriamente sterili, definiti per modalità di somministrazione delle formulazioni farmaceutiche stesse e riportati nella Farmacopea Europea comprendono determinazione della conta microbica aerobica totale (TAMC=TOTAL AEROBIC MICROBIAL COUNT) e conta totale lieviti e muffe (TYMC=TOTAL YIELDS AND MOULDS COUNT ) test per i microrganismi specifici (ricerca e/o enumerazione) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 48

Modalità di somministrazione Conta Microbica Aerobica Totale TAMC (UFC/g o ml) Conta Totale Lieviti e Muffe TYMC (UFC/g o ml) Microrganismi Specifici (Assenza su 1g o 1 ml) Preparazioni uso orale non acquose 10 3 10 2 Escherichia coli Preparazioni uso orale acquose 10 2 10 1 Escherichia coli Preparazioni uso rettale 10 3 10 2 Non richiesti Uso oromucosale Uso gengivale Uso cutaneo Uso nasale Uso auricolare 10 2 10 1 Staphylococcus aureus/g o ml Pseudomonas aeruginosa/ g o ml Uso vaginale 10 2 10 1 Pseudomonas aeruginosa Staphylococcus aureus Candida albicans Cerotti transdermici (inclusi lo strato adesivo elo strato protettivo) Uso inalatorio (requisiti speciali si applicano a preparazioni liquide per nebulizzazione) 10 2 10 1 Staphylococcus aureus Pseudomonas aeruginosa 10 2 10 1 Pseudomonas aeruginosa Staphylococcus aureus Batteri gram negativi bile-tolleranti Disposizione speciale della farmacopea europea per somministrazione orale di forme contenenti materiali grazzi di origine naturale (animale, vegetale o minerale) per le quali un pretrattamento antimicrobico non è fattibile e per le quali le autorità competenti accettano una Conta Microbica Aerobica Totale del materiale grezzo superiore a 10 3 UFC/g o ml Disposizione speciale della farmacopea europea per prodotti medicinali a base di erbe contenenti una o più sostanze erbacee (intere, ridotte o polvere): a) medicinali a base di erbe a cui è aggiunta acqua bollente prima dell uso b) medicinali a base di erbe a cui non è aggiunta acqua bollente prima dell uso 10 4 10 2 a) 10 7 a) 10 5 b) 10 5 b)0 4 Escherichia coli Staphylococcus aureus Non più di 10 2 UFC di batteri gram negativi bile-tolleranti Salmonella (su 10 g o 10 ml) a) Non più di 10 2 UFC di Echerichia coli (1 g o 1 ml) b) Non più di 10 3 UFCdi batteri gram negativi bile-tolleranti (1 g o 1ml) Assenza di Escherichia coli (1g o 1 ml) Assenza di Salmonella (10 g o 10 ml) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 49

Test microbiologici di prodotti nonsterili I requisiti microbiologici delle preparazioni non obbligatoriamente sterili, definiti per modalità di somministrazione delle formulazioni farmaceutiche stesse e riportati nella Farmacopea Europea comprendono determinazione della conta microbica aerobica totale (TAMC=TOTAL AEROBIC MICROBIAL COUNT) e conta totale lieviti e muffe (TYMC=TOTAL YIELDS AND MOULDS COUNT ) test per i microrganismi specifici (ricerca e/o enumerazione) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 50

Test microbiologici di prodotti nonsterili I TEST MICROBIOLOGICI VENGONO ESEGUITI SU: PRODOTTI FINITI, i limiti sono descritti nel dossier di registrazione di ciascun prodotto e sono stabilite dallo Sviluppo Farmaceutico in compliance con quanto riportato in Farmacopea. MATERIE PRIME, per alcune di esse i limiti sono indicati nelle specifiche monografie della Farmacopea. Per tutte le altre sono concordate con il Fornitore e sono riportate nella scheda tecnica relativa alla materia prima. MATERIALI DI CONFEZIONAMENTO, i limiti sono concordati con il Fornitore e riportate nella scheda tecnica consultabile c/o Laboratorio Tecnologico Controllo Qualità. INTERMEDI DI LAVORAZIONE, i limiti sono concordati con l Assicurazione Qualità e/o Industrializzazione Prodotti. STUDI DI STABILITA, Protocolli e Modalità relativi agli studi di stabilità (ICH, ON GOING ecc..) sono stabiliti dal Controllo Qualità e dagli e nti che commissionano lo studio. Il Laboratorio Microbiologico effettua le analisi di competenza, stabilisce e convalida il metodo analitico da applicare. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 51

Test microbiologici di prodotti nonsterili METODI DI CONTA DEI MICRORGANISMI Filtrazione su membrana Conta su piastra (inoculo o spatolamento) MPN (most probable number) : meno accurato. Si usa in caso di campioni con un bioburden molto molto basso CRITERIO DI SCELTA DEL METODO In base alla natura del prodotto In base ai limiti richiesti per il prodotto 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 52

Test microbiologici di prodotti nonsterili METODI DI CONTA DEI MICRORGANISMI Filtrazione su membrana Il campione, preparato come descritto nella monografia relativa, viene filtrato attraverso membrana microporosa sterile, mediante imbuto sterile monouso. La grandezza dei pori nominali della membrana non deve essere superiore a 0.45 µm. Si utilizzano generalmente membrane di acetato di cellulosa. Dopo filtrazione del campione la membrana deve essere lavata con soluzione di lavaggio che può essere addizionata di opportuno neutralizzante così come stabilito in monografia. L operazione viene eseguita in doppio: per la determinazione della carica microbica aerobica totale la membrana viene posta su Triptyc Soy Agar (TSA) ed incubata a +30/+35 C per 5 giorni; per la determinazione di lieviti e muffe la membrana viene posta su Sabouraud Dextrose Agar (SDA) ed incubata a +20/+25 C per 7 giorni. Dopo incubazione viene valutato l eventuale recovery: contate ed identificate le colonie sviluppatesi sulla superficie della membrana posta su TSA e SDA. Espressione del risultato: UFC/g o UFC/ml. Da ricordare che per i lieviti e muffe questo deve essere inferiore a 30 UFC/membrana, mentre per i batteri deve essere inferiore a 100 UFC/membrana, nel caso si superino tali limiti, per avere una corretta valutazione quantitativa della contaminazione del campione analizzato, il test va ripetuto con un fattore di diluizione appropriato. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 53

Test microbiologici di prodotti nonsterili METODI DI CONTA DEI MICRORGANISMI INOCULO DIRETTO IN PIASTRA 1 ml di campione, preparato come descritto nella monografia relativa, viene inoculato in piastre di Petri da 9 cm di diametro, a questo vengono aggiunti 15 20 ml di terreno agarizzato precedentemente fluidificato e mantenuto alla temperatura di +40/+45 C. L operazione viene eseguita in quadruplo allestendo due Triptyc Soy Agar per la conta microbica aerobica totale e due Sabouraud Dextrose Agar per la conta di lieviti e muffe. Le piastre vengono incubate rispettivamente a +30/+35 C per 5 giorni il TSA ed a +20/+25 C per 7 giorni l SDA. Al terreno colturale può essere aggiunto Tween 80 o altra sostanza neutralizzante come stabilito in monografia. Dopo incubazione viene valutato l eventuale recovery: contate ed identificate le colonie sviluppatesi su TSA e SDA: si prende in considerazione il valore più alto riscontrato. Il risultato è espresso in UFC/g o UFC/ml. Si ricorda che per la conta di lieviti e muffe il valore riscontrato deve essere inferiore a 50 UFC/piastra, mentre per i batteri deve essere inferiore a 250 UFC/piastra: nel caso si superino tali limiti, per avere una corretta valutazione quantitativa della contaminazione del campione analizzato, il test va ripetuto con un fattore di diluizione appropriato. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 54

Test microbiologici di prodotti nonsterili TECNICHE DI MICROBIOLOGIA RAPIDA PER LA RIVELAZIONE MICROBICA I metodi tradizionali utilizzati per la conta microbica hanno le caratteristiche di essere semplici, poco costosi, di richiedere piccola attrezzatura e di essere accettati dalle Autorità Regolatorie; nel contempo sono però lenti (5 giorni minimo per le cariche batteriche) e garantiscono solo una parte del recovery della popolazione microbica (i metodi sono legati a caratteristiche specifiche di colturabilità e alle condizioni di crescita utilizzate). Le nuove tecnologie hanno, invece, le caratteristiche di essere rapide, di aumentare in alcuni casi la sensibilità, di essere potenzialmente automatizzabili; nel contempo però sono costose, richiedono strumenti specializzati, sono sofisticate e richiedono l eventuale accettabilità da parte delle Autorità Regolatoria. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 55

Test microbiologici di prodotti nonsterili Metodi analitici luminescenti Genericamente si definisce luminescenza qualsiasi emissione di fotoni da parte di una molecola, come risultato di una reazione chimica o enzimatica in cui un intermedio, o un prodotto finale, viene a trovarsi in uno stato elettronico eccitato e decade allo stato fondamentale con emissione di luce. Quindi luminescenza è un termine generico per indicare diversi tipi di emissione di luce. Tra questi vi sono la chemiluminescenza, cioè la luminescenza che viene emessa nel corso di una reazione chimica esoergonica e la bioluminescenza, uno speciale tipo di chemiluminescenza che si osserva nei sistemi biologici in cui una proteina, in genere un enzima, aumenta cataliticamente l'efficienza della reazione. In generale le rese quantiche sono dell' ordine di 1-5% nelle reazioni chemiluminescenti e possono avvicinarsi al 100% nelle piú efficaci reazioni bioluminescenti. Quest importante differenza è dovuta al fatto che nelle reazioni di chemiluminescenza lo stato eccitato può interagire con le molecole del solvente portando ad una transizione senza radiazione mentre nella bioluminescenza la molecola nello stato eccitato è legata alla proteina catalitica che nèaumenta il rendimento. Organismi bioluminescenti sono variamente distribuiti nel regno animale e vegetale. L emissione di luce avviene, nella maggioranza dei casi, per l intervento dell enzima luciferasi, che catalizza l ossidazione di un substrato, la luciferina, da parte dell ossigeno molecolare o dell acqua ossigenata. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 56

Test microbiologici di prodotti nonsterili Metodi analitici luminescenti Sistema bioluminescente luciferina/luciferasi della lucciola (Photinus pyralis) La luciferina fu per la prima volta estratta e purificata nel 1949 ed in seguito cristallizzata. White e coll. ne stabilirono uno schema di sintesi e ne identificarono la struttura. Attualmente la D(-) luciferina viene preparata per sintesi. L isomero L(+) è inattivo. Della luciferasi di Photinus pyralis è nota la struttura cristallina: è costituita da due subunità polipeptidiche con sequenze amminoacidiche uguali, di massa 50.000 Da (1 Da = 1.661 x 10 e-24 g), una sola delle quali presenta attività bioluminescente. La reazione prodotta dalla luciferasi estratta dagli organi luminosi della lucciola richiede, oltre allo stesso enzima (Enz.), la luciferina (LH2), il Mg++, l ATP e l O2, e può essere schematizzata come segue: LH2 + Enz.(Mg++) + ATP Enz.:LH2:AMP + PPi Enz.:LH2:AMP + O2 Enz.:L=O:AMP* + CO2 Enz.:L=O:AMP* Enz.:L=O:AMP + Luce Enz.:L=O:AMP Enz. + L=O + AMP 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 57

Test microbiologici di prodotti nonsterili Metodi analitici luminescenti 1. LH2 + Enz.(Mg++) + ATP Enz.:LH2:AMP + PPi 2. Enz.:LH2:AMP + O2 Enz.:L=O:AMP* + CO2 3. Enz.:L=O:AMP* Enz.:L=O:AMP + Luce 4. Enz.:L=O:AMP Enz. + L=O + AMP Lo stadio iniziale prevede la rapida formazione del complesso attivato luciferina-adenilatoluciferasi in presenza di Mg++ con liberazione di pirofosfato (PPi). Tale complesso reagisce quindi con O2, liberando CO2, per formare il complesso enzima-ossiluciferina-adenilato nello stato eccitato, che ritornando allo stato fondamentale emette energia sotto forma di luce. Infine il complesso si dissocia liberando l enzima, l ossiluciferina e l AMP. La stechiometria della reazione prevede il consumo di una mole di ATP, una di O2 e una di LH2 per ogni mole di CO2 e di PPi formatesi, con produzione di un quanto di luce. La reazione è molto veloce ed il massimo di emissione avviene, dopo una latenza di 25 millisecondi, ad una lunghezza d onda di 562 nm. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 58

Test microbiologici di prodotti nonsterili Metodi analitici luminescenti Il concetto base su cui si fonda la tecnica della misura dell ATP è quello che il contenuto di ATP, una volta estratto dalle cellule, è una funzione lineare del contenuto di organismi viventi presenti nel campione. Conoscendo perciò la quantità di ATP presente in un campione, è possibile stimare la contaminazione microbiologica del campione stesso. I campioni devono essere filtrabili. Unità di Luminescenza Relative (RLU) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 59

Capitolati analitici 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 60

LIMS LABORATORY INFORMATION MANAGEMENT SYSTEM; è un particolare tipo di sistema software usato nei laboratori d'analisi per la gestione integrata di molteplici tipi di dati e processi. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 61

Come ogni sistema software, un sistema LIMS gestisce degli oggetti e degli eventi. Gli oggetti essenziali sono i campioni in analisi, la strumentazione del laboratorio, i materiali di supporto, e ovviamente le controparti principali del business: clienti, fornitori, collaboratori. Gli eventi riguardano il cosiddetto "ciclo di vita" degli oggetti sopra citati, quindi il ciclo di vita dei campioni (esempio: accettazione -> acquisizione dei risultati -> validazione - > emissione del certificato / rapporto di prova) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 62

CAPITOLATI ANALITICI Un capitolato di analisi raccoglie tutte le informazioni necessarie all esecuzione di un analisi su un determinato prodotto. Per uno stesso prodotto possono essere predisposti più capitolati (es. in funzione del paese di destinazione, oppure per analisi completa/parziale, per analisi di stabilità, per rianalisi, ecc.), oppure uno stesso capitolato può essere applicato a più prodotti (es. un medesimo capitolato di controllo di un foglietto illustrativo, può essere utilizzato per tutti i foglietti illustrativi). Nel capitolato vengono definiti : Dati descrittivi (descrizioni, riferimenti a metodiche di analisi, tempi di saggio, costi materiali, ecc.) Informazioni sul flusso di analisi (es. gruppi di giudizio) Elenco delle determinazioni analitiche (saggi) da effettuare ed i relativi limiti di specifica Definizione delle modalità di campionamento Definizione dei formati di stampa da realizzare 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 63

CAPITOLATI ANALITICI STESURA La stesura del capitolato per prodotti finiti avviene sulla base di quanto riportato dal dossier di registrazione La stesura del capitolato per studi di stabilità avviene sulla base di quanto riportato dal dossier o sulla base delle richieste dell Ente che commissiona lo studio. La stesura del capitolato per Materie prime avviene sulla base di quanto riportato nella scheda tecnica; La stesura del capitolato per materiali di confezionamento avviene sulla base di quanto riportato nel Capitolato di Fornitura; 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 64

Gestione dei risultati fuori specifica (OOS) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 65

OUT OF SPECIFICATIONS Laboratory testing, which is required by the CGMP regulations ( 211.160 and 211.165), is necessary to confirm that components, containers and closures, in-process materials, and finished products conform to specifications, including stability specifications. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 66

OUT OF SPECIFICATIONS L Analista che riscontra un OOS/OOT deve avvisare il responsabile; procedere all auto ispezione compatibilmente con la logistica del laboratorio, non eliminare le soluzioni preparate (quanto meno la prima soluzione / diluizione), e tutto il materiale utilizzato in corso di analisi. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 67

OUT OF SPECIFICATIONS Valutazione preliminare dei risultati controllando tutti I raw data Causa individuata Causa non individuata Analisi annullata e ripetuta. Azione correttiva per l analista Si avvia indagine di laboratorio 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 68

OUT OF SPECIFICATIONS INDAGINE DI LABORATORIO 1. Rianalisi delle soluzioni campione: serve per identificare eventuali errori di misura o di preparazione delle soluzioni analitiche Verranno ovviamente rianalizzate tutte le soluzioni disponibili Verranno anche ripreparate (dove utilizzate) delle nuove soluzioni di riferimento (per confermare quelle precedentemente utilizzate) 2. Rianalisi del Campione Analitico (dove possibile) Serve per identificare eventuali errori nella presa di saggio o nella preparazione della prima soluzione. 3. Rianalisi del Campione si ricorre a questo controllo solo se non è possibile effettuare la rianalisi del Campione Analitico. In questo caso l analisi viene eseguita almeno in triplicato (quindi su almeno tre nuovi Campioni Analitici) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 69

OUT OF SPECIFICATIONS INDAGINE DI LABORATORIO Se i dati ottenuti in ogni singolo step sono discordanti con il dato OOS si è individuata la causa dell OOS. Se i dati ottenuti in ogni singolo step sono concordanti con il dato OOS/OOT si continua con l indagine di laboratorio passando allo step successivo indagine di laboratorio si conclude con l assenza di errori analitici viene coinvolta l Assicurazione di Qualità per continuare l indagine a Livello di processo/prodotto. E bene comunque appena avviata l indagine di Laboratorio informare AQ e produzione. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 70

Gestione dei dati grezzi analitici 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 71

GESTIONE DEI DATI GREZZI ANALITICI Raw data means all original test facility records and documentation, or verified copies thereof, which are the result of the original observations and activities in a study. Raw data also may include, for example, photographs, microfilm or microfiche copies, computer readable media, dictated observations, recorded data from automated instruments, Tutta la documentazione di controllo qualità riguardante le registrazioni relative ad un dato lotto di produzione andrà conservata fino ad 1 anno dopo la scadenza del lotto. (cgmp 6.8) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 72

GESTIONE DEI DATI GREZZI ANALITICI I risultati ottenuti vengono registrati sulla scheda di laboratorio e trascritti nel sistema informatico LIMS, tutti i dati grezzi eventualmente presenti sono o allegati ad una scheda di laboratorio o registrati sul quaderno dell analista Che ha eseguito il saggio. Le schede di laboratorio con allegati i dati grezzi vengono archiviate (per n di richiesta di analisi progressivo) per 8 anni. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 73

GESTIONE DEI DATI GREZZI ANALITICI Intendiamo per dati grezzi tutto l insieme delle registrazioni che tracciano l operatività analitica e che concorrono all ottenimento del risultato analitico. Quaderno di laboratorio Il quaderno di laboratorio viene consegnato personalmente a tutto il personale che lavora al controllo qualità da parte del supervisore di ogni laboratorio. Il quaderno di laboratorio serve per registrare tutti i dati grezzi relativi all esecuzione dei test analitici laddove non ci sia un report strumentale. Ogni quaderno di laboratorio e numerato progressivamente. Le pagine del quaderno devono essere numerate secondo il criterio: n o pagina/pagine totali (es: 1/180;2/180...). Sul quaderno di laboratorio devono essere riportati per ogni analisi: l identificazione del prodotto(codice, nome, partita/lotto) a cui si riferiscono i dati grezzi. Ad ogni test indicare: il corrispondente nome del test, il numero e la revisione della procedura analitica utilizzata, i relativi dati grezzi (es. calcoli numerici ecc.). A fine analisi: data e firma dell analista data e firma del supervisore di laboratorio. La distribuzione dei quaderni di laboratorio agli analisti è registrata sull apposito Registro di Consegna Quaderni di Laboratorio. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 74

GESTIONE DEI DATI GREZZI ANALITICI Modulo registrazione dati grezzi per analisi chimiche strumentali Nel caso di esecuzione di analisi strumentali (in cui si abbia un report analitico stampato) per evitare di disperdere le informazioni in più punti, l operatività analitica viene descritta utilizzando un Modulo registrazione analisi in cui l operatore riporta le operazioni svolte, allega i report analitici ottenuti e allega il tutto ad una scheda di analisi. 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 75

Certificati di analisi (CoA) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 76

Analisi di trend e gestione dei risultati fuori trend (OOT) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 77

OOT Si eseguono generalmente le stesse indagini previste per gli OOS. I trend vengono elaborati dal sistema LIMS che fornisce le medie ed I limiti fiduciali.

Piani di stabilità a lungo termine (on going) 05/04/2011 Laboratorio Tecnologie Farmaceutiche 79

CAPITOLO 6 GMP STUDI DI STABILITA ON GOING

6. Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafi 6.23-6.24) Il programma di stabilità on going si attua dopo l immissione del farmaco in commercio SCOPO Monitorare la stabilità del prodotto farmaceutico per permettere di rilevare qusalsiasi problema connesso alla stabilità del prodotto nel confezionamento Con cui viene commercializzato (cambiamenti nel profilo di dissoluzione, aumento dei prodotti di degradazione.

6. Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafi 6.25) Lo studio di stabilità on-going si applica principalmente al prodotto nel confezionamento con cui viene commercializzato ma. anche al prodotto in bulk quando Viene stoccato per lunghi periodi prima del confezionamento primario Viene stoccato per lunghi periodi prima della spedizione dal sito produttivo verso siti che provvedono al confezionamento In questi casi l impatto dello stoccaggio del bulk va valutato sul prodotto finito Insieme a studi sulla stabilità dell intermedio (studi di holding time)

6. Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafi 6.25) Nel caso in cui il prodotto prima della somministrazione debba essere ricostituito come nel caso dei liofilizzati, non si eseguono stabilità on going poiché effettuate in fase di sviluppo farmaceutico. Comunque, se rilevante, la stabilità del prodotto ricostituito può essere monitorata

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafi 6.26) Il programma di stabilità on- going dovrebbe essere descritto in un protocollo redatto secondo le regole generali riportate nel capitolo 4 delle GMP Anche i risultati dovrebbero essere formalizzati come report Gli strumenti e gli impianti (camere climatiche soprattutto) utilizzati per gli studi di stabilità on going dovrebbero essere qualificati e controllati in accordo a quanto descritto nelle regole generali riportate nel Capitolo 3 e nell allegato 15 delle GMP

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafi 6.27) Il programma di stabilità on going deve avere la stessa durata della shelf life del prodotto e deve includere almeno, ma non solo, i seguenti parametri:

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafi 6.27) numero di lotti sottoposti a stabilità per ciascun dosaggio e per differenti dimensioni del lotto, se applicabile I relativi metodi fisici, chimici, microbiologici e biologici utilizzati criteri di accettazione Riferimenti dei metodi analitici applicati Descrizione dei sistemi di chiusura dei contenitori Intervalli di analisi (time-points)

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafo 6.27) Descrizioni delle condizioni di conservazione: dovrebbero essere applicate per studi di stabilità a lungo termine le condizioni standard ICH (International Conference of Harmonization) in accordo con quanto riportato in etichetta. Altri parametri applicabili specifici per il prodotto

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafo 6.28) Il protocollo di studio di stabilità on- going relativo alla Stabilità a Lungo Termine può essere differente da quello applicato inizialmente in fase di registrazione del prodotto e quindi descritto nel dossier di registrazione. Ogni deviazione deve però essere giustificata e documentata. (per esempio le differenze nella frequenza dei tests o eventuali aggiornamenti rispetto alle norme ICH)

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafo 6.29) Il numero di lotti e la frequenza dei test devono essere sufficienti a permettere la valutazione del trend di stabilità A meno che non venga opportunamente giustificato, almeno un lotto per anno di prodotto in ciascun dosaggio ed in ogni tipo di confezionamento primario, se rilevante, dovrebbe essere incluso nel programma di stabilità on-going. (eccetto quando in quell anno nessun lotto viene prodotto). Si possono applicare i principi del bracketing e matrixing se giustificati in modo scientifico Per gli studi di stabilità che richiedono test analitici che utilizzano animali e per i quali non esistono appropriate e validate alternative, la frequenza dei test deve avere un approccio rischio-beneficio

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafo 6.30) Per ogni cambiamento o deviazione significativi al processo di produzione Per ogni cambiamento o deviazione significativi nel confezionamento primario Per ogni operazione di rilavorazione o di recupero Un lotto addizionale di prodotto deve essere sottoposto a stabilita on-going

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafo 6.31) I risultati dello Studio di Stabilita on-going Devono essere a disposizione della Qualified Person e di figure chiave nell ambito aziendale Se gli studi di stabilità on going vengono condotti in un sito differente da quello di produzione del bulk o del prodotto finito deve essere presente un relativo accordo scritto tra le parti. I risultati degli Studi di Stabilità devono comunque essere disponibili nel sito produttivo per essere esaminati dalle Autorità competenti

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafo 6.32) OOS (Out of Specification) & OOT (Out of Trend) Ogni risultato accertato essere fuori specifica ed Ogni trend negativo devono essere Comunicati alle Autorità compenti Il possibile impatto sui lotti di prodotto presenti sul mercato deve essere valutato con le autorità competenti ed in in accordo con quanto descritto nel Capitolo 8 della guida GMP.

Controllo della Qualità: Stabilità on-going (paragarafo 6.33) Tutti i dati prodotti durante lo Studio di Stabilità On-going Le conclusioni dello Studio di stabilità on-going Devono essere scritte e conservati Tale documentazione riassuntiva deve deve essere revisionata periodicamente