LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI NELLA ZONA FIORENTINA SUD EST



Documenti analoghi
PER LA COSTITUZIONE DELLA RETE PER LA SCUOLA INTERCULTURALE. PREMESSO che

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DI LINGUA NON ITALIANA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA

Protocollo per l accoglienza degli alunni stranieri

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI

5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado I. Nievo Comuni di Cinto Caomaggiore Gruaro - Pramaggiore

Direzione Didattica Statale di Caluso. Protocollo d accoglienza per alunni stranieri.

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

ISTITUTO COMPRENSIVO N 3

Istituto Comprensivo Rinnovata Pizzigoni, via Castellino da Castello, 10, Milano

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E ACCOMPAGNAMENTO PER ALUNNI STRANIERI

Protocollo di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri

ISTITUTO COMPRENSIVO G. FUMASONI BERBENNO DI VALTELLINA

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PROVAGLIO D ISEO (BS) PROGETTO INTERCULTURA DEL IC DON RAFFELLI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

ISTITUTO COMPRENSIVO GIOVANNI XXIII

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAZIANO DA CHIUSI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. Che cosa è il protocollo di accoglienza?

Protocollo di accoglienza degli studenti stranieri

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI

SCHEDA DI RILEVAZIONE

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA

Allievi di madrelingua non italiana della scuola secondaria di secondo grado e della formazione professionale

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

Istituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, aprile

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA per l integrazione degli alunni stranieri DOCUMENTO DI SINTESI

(Collegio Docenti del / /2012)

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno

Protocollo Accoglienza Alunni Stranieri

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

a.s Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga,

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

Istituti d Istruzione, Formazione e Formazione. Professionale di Rovereto

DIREZIONE DIDATTICA P. VETRI RAGUSA ANNO SCOLASTICO 2014/15

Accoglienza come costruzione e condivisione di regole comuni. BENVENUTI NELLA NOSTRA SCUOLA Convegno 10 settembre 2015 Mirella Cova UST - Mantova

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO DELLA VALLE VERSA

MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE A FAVORE DEI MINORI DI ORIGINE STRANIERA. Anno scolastico

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.

Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON LIVELLO LINGUISTICO INFERIORE AL B1

Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola. I temi. Alunni stranieri a scuola:

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

PROGETTO CONTINUITA' ORIENTAMENTO

Progetto Non uno di meno per l integrazione positiva delle ragazze e dei ragazzi immigrati

N. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30

Istituto Istruzione Secondaria Superiore PEANO

Convegno Nazionale settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

I t a l i a n o L 2 I t a l i a n o p e r l e d i s c i p l i n e

OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PIEDIMULERA PROGETTO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI TRIESTE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DSA. (Anno scolastico 2011/2012)

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI POGGIO RUSCO MN. Scuola dell infanzia, Scuola primaria, Scuola secondaria di primo grado

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

HANDICAP E INTEGRAZIONE

REGOLAMENTO GLHI. Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto

A cura degli insegnanti di sostegno Dell Istituto Comprensivo L. Belludi di Piazzola sul Brenta

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Liceo Statale James Joyce

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE DI ALUNNE-I STRANIERI

A cura degli Istituti in rete del 2 ciclo di istruzione della scuola dell obbligo del Miranese

PROGETTO DI ACCOGLIENZA

PROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO SCOLASTICO

Egregio Dirigente, INVALSI Villa Falconieri - Via Borromini, Frascati RM tel fax c.f.

Rapporto dal Questionari Insegnanti

DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO SANTARCANGELO DI ROMAGNA. IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI A cura di Barbara Tosi

PROGETTO ACCOGLIENZA

Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015 Linee guida DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

Linee guida per le Scuole 2.0

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI ISTITUTO COMPRENSIVO DELLA VALLE VERSA AREA AMMINISTRATIVA

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

Il progetto di vita: la funzione del docente

PROTOCOLLO D'INTESA. tra L UNIONE TERRE D ARGINE, I COMUNI DI CAMPOGALLIANO, CARPI, NOVI DI MODENA E SOLIERA

Transcript:

LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI NELLA ZONA FIORENTINA SUD EST 1. Commissione Accoglienza Ciascun Istituto Scolastico è dotato di una Commissione Accoglienza, nominata dal Collegio dei docenti e rappresentante di esso. E composta da un gruppo di docenti che hanno maturato particolare esperienza nella scolarizzazione degli alunni stranieri e coordinata dal referente per l Accoglienza e l Educazione Interculturale. La commissione ha i seguenti compiti: - organizzare l accoglienza dei nuovi alunni stranieri; - riunirsi periodicamente secondo un calendario stilato all inizio dell anno e ogni qual volta sia necessario in caso di arrivo di un alunno straniero nel corso dell anno; - partecipare, tramite il coordinatore, alle riunioni mensili della commissione di area per la scolarizzazione degli alunni stranieri; - elaborare e seguire la realizzazione di progetti di educazione interculturale e sostegno alla scolarizzazione di alunni stranieri; - reperire e organizzare il materiale didattico per l educazione interculturale e alunni stranieri - supportare la programmazione degli insegnanti che hanno alunni stranieri in classe 2. Protocollo d accoglienza d istituto In ciascuna scuola il Collegio dei Docenti delibera il proprio Protocollo d accoglienza che, sulla base delle presenti Linee Guida, contiene gli orientamenti, i criteri, i principi della scuola riguardo alla scolarizzazione degli alunni migranti e definisce le pratiche condivise per facilitare il percorso di accoglienza e di inserimento scolastico; 3. Iscrizione a) In ciascuna Scuola la segreteria viene organizzata in modo da facilitare la procedura d iscrizione e di inserimento scolastico di ciascun alunno straniero. In particolare: - si individua una persona della segreteria che si occupi delle iscrizioni degli alunni stranieri e che possa col tempo affinare competenze specifiche e capacità relazionali; - si organizza e si rende disponibile il materiale prodotto e distribuito dal Centro Interculturale: moduli bilingue, libretto per l orientamento delle famiglie nel sistema scolastico, scheda per la biografia linguistico culturale dell alunno, - si utilizza il Servizio di interpretariato e traduzione del Centro Interculturale per far tradurre in varie lingue una scheda di presentazione dell Istituto, con le proprie caratteristiche e informazioni utili per avviare un buon rapporto con la famiglia straniera. b) All arrivo di un alunno straniero la segreteria, oltre alle normali pratiche necessarie per l iscrizione, provvede a: - utilizzare, in caso di scarsa conoscenza dell italiano da parte dei genitori stranieri, moduli bilingue per facilitare la comunicazione ed essere sicuri di una buona comprensione reciproca; - consegnare ai genitori il libretto informativo sul sistema scolastico italiano e il libretto informativo sull Istituto; - informare il coordinatore della Commissione Accoglienza dell arrivo dell alunno straniero; - fissare la data di un colloquio con la famiglia, l alunno e la commissione accoglienza, con la collaborazione di un mediatore culturale; 4. Prima Accoglienza - Colloquio Preliminare (Max 2 Ore)

Il colloquio fra uno o più insegnanti facenti parte della Commissione Accoglienza, i genitori, l alunno straniero neo-arrivato in Italia e il mediatore culturale si svolge prima dell inizio dell anno scolastico se l iscrizione viene effettuata in tempo, altrimenti appena possibile dopo l iscrizione. Il colloquio è finalizzato a permettere alla scuola di conoscere il bambino - ricostruire la sua storia e la sua vita scolastica nel paese d origine, i progetti e le aspettative della famiglia e poter così programmare per lui un opportuno inserimento nella scuola e in classe. E necessario quindi, attraverso la collaborazione del mediatore culturale: a. raccogliere informazioni e dati sul bambino/a, la sua storia scolastica, il percorso d arrivo, le eventuali problematiche della famiglia; b. costruire la biografia linguistico-culturale del ragazzo/a, anche attraverso le informazioni date dai genitori: quali lingue parla e scrive il bambino, eventuale presenza di fratelli o sorelle scolarizzati, situazione linguistica e livello di scolarizzazione dei genitori; c. somministrare all alunno neo-arrivato prove di rilevazione della situazione iniziale relative almeno all area logico-matematica e linguistico-espressiva; d. definire le competenze, i saperi acquisiti, le abilità su cui far leva per un inserimento positivo nella nuova realtà scolastica; Il mediatore culturale affianca i membri della Commissione Accoglienza presenti al colloquio. Al termine del colloquio la Commissine Accoglienza ed il mediatore linguistico culturale compilano una scheda di rilevazione della situazione iniziale dell alunno straniero, una copia della quale verrà consegnata agli insegnanti della classe in cui verrà inserito l alunno. La disponibilità del mediatore deve essere richiesta al Servizio Interpretariato e Traduzione del Centro Interculturale, che provvederà anche a sostenerne i costi. 5. Assegnazione della Classe Una volta effettuato il colloquio di Prima Accoglienza la Commissione Accoglienza dispone di una serie di elementi in base ai quali è in grado di formulare proposte relative all assegnazione del bambino/a neo-arrivato in Italia a quella che sarà la sua nuova classe, tenendo presente ovviamente la normativa in vigore ( Circolari Ministeriali n. 301 dell 8 Settembre 1989 e n. 205 del 26 luglio 1990, art. 45 del DPR 394/99 ) la quale prevede che I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a) dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica; b) dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno; c) del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza; d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno. Un attenzione particolare richiede dunque il fattore età dell alunno straniero perché l inserimento di un bambino o di un ragazzo immigrato in una classe inferiore alla sua età risulta negativo sia sul piano relazionale che su quello dell apprendimento. Slittamenti di un anno su una classe inferiore vanno ponderati con molta attenzione in relazione ai benefici che potrebbero apportare e sentita la famiglia. 6. Definizione del percorso di supporto all inserimento scolastico La Commissione Accoglienza, insieme agli insegnanti della classe in cui il bambino viene inserito, individuano un percorso di facilitazione alla prima fase d inserimento sulla base degli strumenti e delle risorse di cui la scuola può disporre - laboratorio bilingue, laboratorio italiano L2 - e/o eventuali altre opportunità offerte dalla scuola, come utilizzo di ore di compresenza, ore a disposizione, utilizzo delle ore di materia alternativa per chi non

intende avvalersi dell insegnamento della Religione Cattolica, attività previste da progetti elaborati da ciascuna istituzione scolastica nell ambito del POF.). 7. Ingresso a scuola e orientamento (max 4 ore) Il primo giorno di scuola l alunno straniero neo-arrivato in Italia viene accolto a scuola dagli insegnanti della sua classe, possibilmente insieme ad un mediatore culturale che parli la sua lingua. La disponibilità del mediatore deve essere richiesta al Servizio Interpretariato e Traduzione del Centro Interculturale, che provvederà anche a sostenerne i costi. Il mediatore avrà il compito di facilitare il suo ingresso a scuola facendogli conoscere gli spazi e le loro funzioni, spiegandogli in lingua madre le regole fondamentali della scuola, chiarendo gli orari di entrata, uscita, presentando l orario delle lezioni, l uso del diario, ecc. Il mediatore svolge una funzione di facilitazione ed orientamento nel nuovo ambiente, rassicurante per l alunno appena arrivato e per i suoi familiari in un momento in cui è certamente necessario dare risposte a domande e chiarire dubbi. E opportuno però, dopo questa prima fase che può durare al massimo qualche ora, che il bambino/a entri nella classe che gli è stata assegnata e che dovrebbe, per quanto possibile, essere stata preparata ad accoglierlo. L esperienza del primo contatto fra chi è appena arrivato, insegnanti e compagni, è infatti molto importante ai fini della qualità dell inserimento e del percorso scolastico successivo. 8. Attività di supporto iniziale: il laboratorio bilingue Il laboratorio bilingue si attiva nel primo periodo di inserimento scolastico dell alunno straniero ed ha la funzione di facilitare il suo ingresso nel nuovo ambiente, permettendo l utilizzo della lingua madre, accanto ad un avvicinamento alla lingua italiana. L'utilizzo prevalente della lingua madre offre agli alunni la possibilità di recuperare gli apprendimenti pregressi e di stabilire, con l'aiuto del mediatore, un legame con il percorso scolastico previsto nella nuova scuola, garantendo una consapevolezza del nuovo ambiente scolastico, delle sue aspettative e degli obiettivi da raggiungere nel corso dell'anno. Il laboratorio bilingue è gestito da mediatori culturali ed è diretto ai soli alunni stranieri. Si svolge in orario scolastico, ma fuori della classe, per una durata massima di 20 ore non continuative (min. 2 - max 6 ore a settimana). La durata e l articolazione oraria viene comunque concordata con gli insegnanti della classe. Nel caso di più alunni stranieri della stessa lingua si valuterà la possibilità di organizzare un piccolo gruppo. E utile che fin dai primissimi giorni di scuola il mediatore culturale e gli insegnanti abbiano la possibilità di incontrarsi ( riunendo ad esempio i consigli di classe) per definire nel modo migliore le tappe successive del percorso di inserimento e gli interventi più idonei per accompagnare il nuovo allievo nel primo periodo: definizione delle modalità e dell orario del laboratorio, programmazione delle attività da svolgere nel corso del suo svolgimento. 9. Nota sulla mediazione culturale. Il mediatore culturale può essere una risorsa insuperabile per facilitare l accoglienza degli alunni stranieri, a patto che sia professionalmente preparato e che la scuola abbia la consapevolezza del suo ruolo, delle sue competenze e delle sue mansioni. Le funzioni che può svolgere un mediatore culturale sono: - Accogliere (soprattutto i neo arrivati) insieme agli insegnanti - Facilitare la relazione fra scuola e famiglia traducendo avvisi, messaggi, ecc. e svolgendo funzioni di interprete nei colloqui fra docenti e genitori se se ne ravvede la necessità. - Rilevare le competenze e raccogliere la storia personale e scolastica degli alunni neo arrivati - Sostenere la prima fase di inserimento accanto agli insegnanti della classe - Informare i docenti sul paese di provenienza, il suo sistema scolastico e linguistico

- Collaborare a progetti di educazione interculturale in accordo con gli insegnanti e se previsto dalla programmazione della classe - Comprendere e collaborare a risolvere i conflitti tra scuola e famiglia, tra norme e regole differenti. - Dare voce a domande e bisogni inespressi dei bambini immigrati e delle loro famiglie. E invece importante evitare di: - Delegare al mediatore compiti che sono invece propri della Scuola, a cominciare dall accoglienza; - Demandare al mediatore l insegnamento dell Italiano: è questo un compito che richiede preparazione e scelte metodologiche precise, una programmazione individualizzata, un percorso didattico che si compie in tempi lunghi; - Usare il mediatore come traduttore simultaneo delle spiegazioni dell insegnante: produce solo affaticamento e confusione nella classe; - Delegare al mediatore la soluzione di problemi di comportamento (atteggiamenti di aggressività o di isolamento) dei bambini stranieri: solo gli insegnanti attenti alle dinamiche della classe sono in grado di capire il perché di certi atteggiamenti che possono dipendere dall indifferenza dei compagni, da un senso di disorientamento, dalla sensazione di essere percepiti come problema, ma anche da tratti soggettivi del carattere, indipendenti dalla cultura di appartenenza. Il mediatore può essere semmai un utile supporto per migliorare la comunicazione con l alunno e la sua famiglia e per indagare sulla possibile influenza di elementi culturali. 10. Laboratorio Italiano L2 Il laboratorio è finalizzato all'apprendimento e al rafforzamento della lingua italiana e si svolge al di fuori dell'orario scolastico Si svolgerà in orario scolastico solo nei casi in cui, per ostacoli insuperabili dovuti all organizzazione dell orario scolastico o dei trasporti, risulti impossibile individuare un orario che vada bene a tutti gli allievi iscritti. Il laboratorio raccoglie gli alunni stranieri presenti nella scuola, suddivisi per livello di conoscenza dell'italiano. Gli alunni appena arrivati che non hanno nessuna conoscenza dell italiano, vengono inseriti nel laboratorio Livello principianti. Nel caso l anno scolastico sia molto avanzato e il gruppo del laboratorio principianti non sia adatto per il neo arrivato, si valuta la possibilità di avviare un percorso ad hoc. 11. Laboratori Lingua 1 Gli studi sul bilinguismo hanno messo in evidenza quanto sia importante una buona ed approfondita conoscenza della lingua madre nello sviluppo cognitivo e linguistico del bambino. La necessità di studiare la propria lingua, quindi, non risponde solo ad un'esigenza psicologica legata ad una questione d'identità e di appartenenza - che rimane comunque molto importante - ma contribuisce anche a facilitare il raggiungimento di quel successo scolastico che, pur legato all'utilizzo dell'italiano, ha bisogno di un nutrimento che passa anche dalla lingua materna. Per sostenere il bilinguismo degli alunni stranieri si organizzano laboratori di Lingua 1, sulla base delle richieste delle famiglie straniere. All inizio dell anno scolastico ciascuna scuola, con la collaborazione del Servizio Interpretariato e Traduzione del Centro Interculturale, invia a tutte le famiglie straniere una lettera bilingue in cui si propone l organizzazione di un corso di lingua madre per il proprio figlio/a. Sulla base delle richieste delle famiglie vengono organizzati i laboratori, che possono anche essere di area e accogliere alunni di scuole diverse. I Laboratori si tengono in orario extra-scolastico nei locali messi a disposizione dalle scuole. 12. Spazi e scaffali nella scuola Ogni scuola predispone al suo interno uno spazio per le attività specifiche rivolte agli alunni stranieri. In caso di indisponibilità di spazi si può utilizzare l aula dedicata alle lingue

straniere, opportunamente attrezzata con materiale didattico per l insegnamento dell italiano L2 e delle lingue 1. La biblioteca della scuola dovrebbe dotarsi di uno "scaffale" multiculturale, che raccoglie libri di fiabe, narrazioni e testi letterari dei paesi d origine, libri bilingue, materiale didattico per l educazione interculturale. 13. Laboratori Interculturali Il Laboratorio Interculturale è un attività diretta a tutta la classe ed ha lo scopo di rafforzare le competenze interculturali di tutti, indipendentemente dalla presenza di alunni stranieri. Le attività possono riguardare: - facilitazione della comunicazione interculturale, prevenzione del razzismo e della formazione di stereotipi e pregiudizi, riflessioni sull etnocentrismo e sulla comprensione delle diversità culturali; - conoscenza di contesti, linguaggi e modalità espressive di culture diverse; - riflessioni sulla globalizzazione, i rapporti nord sud, i diversi modelli di sviluppo, povertà e ricchezza, consumi, energia, ambiente; - pace, nonviolenza, diritti 14. Supporto ai docenti Il Programma Oltre le parole organizza attività di zona per la consulenza e la formazione dei docenti in riferimento all accoglienza, alla didattica dell italiano L2 e all educazione interculturale. 15. Partecipazione delle famiglie straniere alla vita scolastica La partecipazione attiva dei genitori alla vita scolastica dei figli passa inevitabilmente attraverso un processo relazionale che si fonda sulla percezione della scuola come risorsa, sulla collaborazione reciproca, sulla continuità educativa. In questo senso, per la costruzione di una rete di rapporti significativi, si prevede la programmazione di attività e iniziative che vedono il diretto coinvolgimento delle famiglie, italiane e straniere, facilitando così la conoscenza reciproca e lo scambio culturale, oltre ad una maggiore partecipazione dei genitori stranieri alla vita scolastica dei figli.