Ageing at home Esperienza, idee e soluzioni Il sistema regionale Friuli Venezia Giulia per la domiciliarità Annalisa Faggionato Area di intervento dei servizi sociali e dell integrazione sociosanitaria Trieste, 9 dicembre 2011
I bisogni del territorio I bisogni che costringono il sistema dei servizi sociali e sociosanitari a riorganizzare la propria rete Dinamiche demografiche (progressivo invecchiamento della popolazione, allungamento della vita media, tendenza a non fare figli e conseguente denatalità, processi immigratori) Cambiamenti nelle forme di convivenza (diminuzione dei matrimoni, aumento dei divorzi e delle separazioni, pluralità delle forme familiari) Trasformazioni del sistema produttivo (flessibilità con alto rischio di precarietà) Crisi produttiva e occupazionale Diminuzione del numero di potenziali caregivers, con conseguenti problemi di sostenibilità della rete di assistenza informale, soprattutto per quella di tipo familiare Incremento atteso nei costi per l acquisto e la gestione di tecnologie e farmaci innovativi;
I problemi e le sfide che ci troviamo ad affrontare Le sfide: perseguire la sostenibilità nel tempo dell equilibrio tra l inevitabile limite del possibile prelievo fiscale e la crescente domanda di servizi e relativi costi. comprendere come meglio affrontare, in una condizione di sostenibilità e di equilibrio, la sfida del rinnovamento e dell innovazione dei servizi.
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Gli ospedali hanno ridotto la propria capacità ricettiva (da 8.434 a 5.390 p.l.) a seguito della politica di revisione della rete ospedaliera (L.R. n. 13/95). Il tasso di ospedalizzazione si è ridotto (160 ricoveri su 1000 abitanti). I posti letto delle residenze per anziani è aumentato: oltre 10.400 posti letto di cui circa 6.800 per non autosufficienti convenzionati con le ASS). Si è consolidato il ruolo del distretto sanitario pur rimanendo il consolidamento ancora un obiettivo da perseguire compiutamente. Si è rafforzato il ruolo del MMG nell ambito delle cure domiciliari.
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Le leggi regionali negli ultimi anni hanno delineato un modello di sistema integrato di interventi e servizi sociali rafforzando il ruolo della gestione associata delle funzioni sociali da parte dei Comuni. L esercizio associato delle funzioni e dei servizi sociali da parte dei Comuni (Servizi Sociali dei Comuni) nel 2010 ha preso in carico oltre 48.700 persone di cui il 90% con presa in carico complessa. Si è consolidato l approccio operativo che valorizza percorsi di. integrazione tra Servizi Sociali Comunali e Distretti sanitari
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Si è consolidato il modello operativo: valutazione multidimensionale e multiprofessionale definizione del progetto personalizzato presa in carico integrata. Punto che rimane ancora un obiettivo da perseguire compiutamente. I Servizi Sociali dei Comuni e i distretti sanitari hanno avuto modo di sviluppare la propria programmazione sociosanitaria integrata con l elaborazione del PAT e del PdZ: documenti che orientano a livello locale il sistema salute e protezione sociale.
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Si sono sviluppati nuovi strumenti di sostegno alla domiciliarità : Fondo regionale a sostegno dell autonomia possibile. Nel 2010 oltre 5.700 le persone non autosufficienti con un beneficio medio di 5.536 anno. Fondo per il sostegno a domicilio di persone in situazione di bisogno assistenziale ad elevatissima gravità. Nel 2010, prese in carico 334 persone gravissime con un beneficio medio di 10.479 anno. Centri diurni per anziani non autosufficienti - introduzione contributo giornaliero destinato all abbattimento della retta giornaliera (posti diurni attivi n. 411).
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Sono stati potenziati i servizi a favore delle persone disabili attraverso: L aumento delle risorse a favore degli enti gestori dei servizi semiresidenziali e residenziali che ospitano oltre 1800 persone La definizione di progetti realizzati attraverso le Province finalizzati alla sperimentazione di modelli organizzativi innovativi degli interventi e dei servizi di rete rivolti alle persone disabili L avvio di attività di studio e sviluppo delle fattorie sociali quale affermazione del welfare comunitario La teleassistenza una nuova risorsa a sostegno della domiciliarità.
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Molti anziani e persone disabili vivono nel proprio domicilio con impegni dei servizi sociosanitari e soprattutto delle famiglie. Oltre 34.200 persone oggi ricevono assistenza infermieristica a domicilio e oltre 11.000 assistenza riabilitativa a domicilio. Oltre 31.700 accessi di MMG in assistenza domiciliare integrata. Oltre 7.000 persone usufruiscono del Servizio sociale di assistenza domiciliare. Oltre 15.000 badanti sono impegnate nell assistenza di persone non autosufficienti.
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Si sono sviluppate le cure intermedie, anche attraverso il potenziamento della residenzialità temporanea presso le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Oggi si contano 792 p.l. di RSA. Nel 2009 sono state accolte 9.836 persone con una permanenza media di 24,2 giorni. Più recentemente (2010) si è introdotto l abbattimento della retta nei centri diurni convenzionati ( 2.000.000,00) e un aumento della quota di abbattimento retta nelle strutture per non autosufficienti convenzionate (n. 84) legato al reddito della persona (su 45.000.000 di abbattimento retta, circa 8.500.000 sono riconosciuti secondo criteri di reddito).
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Innovazione nell ambito della domiciliarità Art. 3, LR n. 1/2005 L abitare possibile quale nuova forma di domiciliarità alternativa alle strutture residenziali per l accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti. Art. 22, LR n. 26/2005 Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico
Sperimentazione Abitare possibile La sperimentazione Abitare Possibile (strategia di domiciliarità avanzata) ha coinvolto 10 Comuni del territorio regionale e si è concentrata nella realizzazione di contesti abitativi in grado di sostenere l integrazione sociale delle persone anziane con il territorio e il contesto di riferimento Tra gli obiettivi della sperimentazione si evidenzia la volontà di sperimentare modelli gestionali ed organizzativi per le soluzioni abitative e/o per servizi diurni in grado di coinvolgere in modo integrato i servizi sociali dei comuni, i servizi sanitari e socio-sanitari e a promuovere la partecipazione attiva delle famiglie, del privato sociale e delle imprese di un territorio
Legge regionale n. 26 /2005 Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico La L.R. n. 26 del 10/11/2005 Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico art. 22 (Interventi a favore dell'innovazione nel settore del welfare) finanzia progetti di innovazione e ricerca riguardanti: processi e modalità di erogazione dei servizi; introduzione di tecnologie innovative qualora di interesse generale; trasferimento delle conoscenze e delle competenze nel sistema sanitario e sociale in cui trovino attuazione i principi ispiratori della politica regionale in tema di innovazione, nel caso specifico il principio di sussidiarietà orizzontale volto al perseguimento di un'efficace logica sistemica atta a favorire la collaborazione tra i diversi soggetti interessati al trasferimento di conoscenze e competenze innovative, l'uso sinergico delle risorse, la valorizzazione del potenziale di ricerca e sviluppo diffuso in regione, il perseguimento di obiettivi di complementarietà e di specializzazione.
Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni In via prioritaria (2008 e 2009) la Regione ha finanziato progetti che prevedono azioni di promozione attiva della domiciliarità per le persone non autosufficienti attraverso: attività di sviluppo di comunità (Presto a casa; Condominio solidale); l utilizzo di tecnologie per la domiciliarità (LADI : Laboratorio regionale in tema di accessibilità, domotica e innovazione ); l impiego di modelli gestionali dei servizi (Fondazione di partecipazione).
REDES Rete regionale disabilità estreme Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attraverso le risorse del Fondo Non Autosufficienze anno 2010 Durata : 18 mesi Costo complessivo del progetto: 1.602.925,73 Co-finanziamento regionale: 320.585,15
REDES Rete regionale disabilità estreme La proposta progettuale si fonda sul riconoscimento del valore e del diritto di tutte le persone, anche nel momento in cui presentano una condizione di disabilità, di continuare a vivere nella propria casa e partecipare attivamente alla vita della comunità, sostenute da una Rete di servizi in grado di garantire una presa in carico integrata adeguata ai loro specifici bisogni. Obiettivo generale: Contribuire al miglioramento della presa in carico domiciliare delle persone in condizione di disabilità estrema
Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) Scelta strategica del PSSR Nel confermare gli obblighi di attività previsti dalle pianificazioni e/o indirizzi vigenti il PSSR 2010-2012 pone la lente di ingrandimento sulla presa in carico integrata delle persone con malattie croniche e con disabilità.
Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) Azioni previste dal PSSR 2010 2012 orientate a migliorare/potenziare/implementare/completare: Il sistema di accesso ai servizi (funzione di informazione, orientamento e accompagnamento ai servizi) L adozione di nuovi sistemi di valutazione del funzionamento della persona con malattie croniche con disabilità Il progetto personalizzato e il fascicolo elettronico personale La presa in carico integrata e definizione delle responsabilità Il raccordo dei percorsi di valutazione e presa in carico delle persone con disabilità con i percorsi di accertamento delle condizioni di invalidità civile, sordità, cecità, handicap e disabile ai fini dell inserimento lavorativo
Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) Un catalogo dei servizi sociosanitari con standard e costi, individuando i livelli essenziali che la Regione intende garantire Nuovi meccanismi di accreditamento dei servizi Un fondo regionale per la non autosufficienza che permetta la ricomposizione delle risorse pubbliche regionali destinate a finanziamento, oggi frammentate per le molteplici categorie di disabilità, rendendole disponibili in modo unitario e coerente, l ottimizzazione delle stesse e il recupero di efficienza nel sistema La revisione e potenziamento del sistema regionale informativo sociosanitario e sociale riconducendo informazioni oggi frammentarie e non sistematiche in un unico punto di raccolta.
Impegni attuali e per il prossimo futuro Nel 2012 è prevista la ripresa della predisposizione del Piano di Zona Nell ottica di una programmazione locali integrata in materia sociosanitaria la Regione provvederà a attribuire alle ASS e ai Servizi Sociali dei Comuni molti degli obiettivi definiti dal PSSR.
Quali ulteriori percorsi per il futuro? L attuale quadro finanziario generale, che richiede pesanti azioni di contenimento, e l andamento socio demografico che ci prospetta un incremento di domanda assistenziale, ci spingono verso una revisione: degli attuali assetti organizzativi di erogazione dei servizi sanitari e sociali per mezzo della quale si ritiene possibile un significativo recupero di risorse da reinvestire in settori strategici dell assistenza; degli attuali modelli di finanziamento per la non autosufficienza anche esplorando la possibilità, come già avviene in altri paesi, che accanto all intervento pubblico si possano affiancare forme di assicurazione sociale quale riconoscimento del rischio sociale della non autosufficienza.
Quali percorsi possibili? E necessario: Considerare la famiglia quale nucleo primario intorno al quale si addensano la vita sociale, i legami di solidarietà. Famiglia come nucleo primario di qualunque Welfare, in grado di tutelare i deboli e di scambiare protezione e cura. Adottare un approccio trasversale che interessa molti settori dell amministrazione pubblica (sanità, sociale, lavoro, casa, trasporti, formazione, ecc.); Porre maggiore attenzione alle condizioni favorenti l invecchiamento attivo e in buona salute. L anziano è risorsa all interno delle nostre comunità.
Quali percorsi possibili? Sostenere lo sviluppo di comunità solidali: una rete fatta di persone, famiglie, piccole comunità, associazioni, imprese profittevoli e non, volontariato, cooperative che alimenta il senso di responsabilità civile, la fiducia e la solidarietà reciproca. Sostenere lo sviluppo di comunità accessibili: case, edifici pubblici, servizi, trasporti, Investire in tecnologie di supporto all autonomia e alla vita. Innovare il tradizionale sistema dei servizi socio-sanitari in un ottica di appropriatezza e di sostenibilità e in un contesto di sviluppo di nuove economie.
FINE